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Autore: saffyj    30/08/2016    16 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ciaooo!! Grazie per essere ancora qui a seguire questi pazzi furiosi!!!
Sono felice che vi piaccia la loro storia e
vedere che le persone che hanno aggiunto "Cotta" nelle tre categorie sia lievitata tantissimo nell'ultima settimana... mi ha emozionato tantissimo, come anche le vostre recensioni ed il vostro essermi sempre vicine nelle mie follie!!!
Mi dispiace non aver risposto alle vostre recensioni, ma è tardissimo e ci tenevo a postare il capitolo... ma vi prometto che non succederà mai più e che se riesco, domani rispondo a tutte voi!
Per rispondere alle domande che sicuramente vi frullano in testa...
Posso solo dirvi che avete ragione... ormai non si capisce più nulla... Edward è una contraddizione vivente e non invidio assolutamente Bella... fossi in lei sarei già scappata a gambe levate cercando un altro Adone...
ma si sà, all'amore non si comanda e la speranza è sempre l'ultima a morire!!!
Per gli amici che fanno da balia a Bella... diciamo che... leggendo si scoprirà... posso solo dirvi che non hanno nulla di personale contro Edward, semmai contro le persone come lui... e poi sono dei ragazzi giovani che hanno voglia di giocare... ed Edward è perfetto...
Non dico altro altrimenti spoilero... BUONA LETTURA ... e ci leggiamo presto!!! 
 
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Lunedì 25 gennaio

 
Il ritorno a casa Swan è stato silenzioso con Edward che stringeva il volante fino a far sbiancare le nocche e guardava fisso la strada. Ho provato a parlargli, ma rispondeva solo a ringhi ed ho preferito lasciar perdere. Non mi ha nemmeno salutato prima di sparire nel salotto dove mia madre gli aveva preparato il letto.  
A colazione era gentile e sorridente con i miei genitori, ma ha evitato accuratamente di rivolgermi la parola o anche solo di guardarmi.
Quando siamo partiti ha salutato calorosamente i miei genitori, ma appena è salito in macchina il gelo è calato di nuovo su di noi.  Passiamo diversi minuti in completo silenzio, e mi mordo le dita mentre cerco di non farmi prendere dalla voglia di obbligarlo ad accostare per scendere della macchina e tornare a Seattle facendo autostop.
“Voglio capire a che gioco stai giocando” sbotta stringendo il volante e lanciandomi uno sguardo di fuoco.
“Non sono io quella che sta giocando” rispondo arrabbiata incrociando le braccia al petto e guardando fuori dal finestrino.
Frena bruscamente la macchina facendomi sbilanciare in avanti, ma blocca una mia sicura musata contro il parabrezza con il braccio. Accosta e si slaccia la cintura.
Si volta completamente verso di me e con il volto distorto dalla rabbia continua.
“Io non sto giocando, Bella! Non sono io che ho ex che escono da tutte le parti e mi abbraccio con loro come fossero i miei fidanzati” ringhia tirando un pugno al volante.
“No, tu non hai bisogno delle ex… a te serve sempre carne nuova” rispondo acida e voltandomi anch’io completamente verso di lui. Sgrana gli occhi come se avessi detto un’assurdità.
“La biondina” cerco di rinfrescargli la memoria con un gesto stizzito della mano.
“Amanda?” mi chiede spalancando la bocca.
“Non ho idea di come si chiama e non mi interessa.” Rispondo rimettendomi seduta e incrociando le braccia.
“Sei gelosa?” mi chiede quasi divertito.
“No. Ma ho una buona memoria e la prima regola era: nessuna ragazza.”
“Amanda è una compagna di Renesmee…” cerca di giustificarsi passandosi la mano nei capelli nervosamente.
“Non cambia nulla” gli faccio notare sempre più stizzita.
Mi fa voltare il viso accarezzandomi la guancia e mi ammaglia con il suo sorriso perfetto.
“Mi stava raccontando alcune cose su mia cugina… e… mi sono perso ad ascoltare le pazzie che compie quella ragazzina quando non la tengo d’occhio.” Scoppia a ridere ripensando a qualcosa di divertente.
“E dovevi fare il cascamorto per scoprirlo?” continuo senza riuscire a farmi influenzare dal suo momento ilare.
“No” risponde sicuro “Non facevo il cascamorto! Tu facevi la cascamorta con ROB!” mi accusa perdendo nuovamente l’euforia.
“Cooosa? Ma sei impazzito? Rob è fidanzato, e tra me e lui non c’è più nulla se non un profondo affetto! Ma tu come puoi capire una cosa del genere” esclamo facendo una smorfia “Tu l’unico affetto che provi è solo verso te stesso… se sei gentile con qualcuna è solo per portartela a letto”
“Quindi io sarei gentile con te solo per portarti a letto?” mi chiede sfrontato.
“SI” e che la verità salti fuori, cavolo!
“Non sai quanto ti sbagli…” mormora in un sussurro fiondandosi sulle mie labbra e baciandomi con passione. I miei ormoni prendono il controllo e la mia mente si mette in sciopero perché non viene mai ascoltata quando dovrebbe.
Le nostre mani accarezzano i nostri corpi con frenesia. I vetri si appannano ed io, non so come, mi ritrovo a cavalcioni su di lui.
“Non sono gentile perché voglio portarti a letto” sussurra con voce roca mordicchiandomi l’orecchio mentre le sue mani scivolano sensuali sui miei fianchi.
“Perché non sei sincero almeno una volta…” mugolo continuando a baciarlo.
“Sto bene con te e…” mi passa la lingua sulle labbra “sono gentile perché…” mi morde il labbro inferiore innescando inesorabilmente l’incendio tra le mie gambe “voglio farti star bene… voglio che tu scelga me sempre” e mi bacia con passione mettendo a dura prova il mio autocontrollo.
Il mio cellulare inizia a squillare, ma lui mi arpiona maggiormente a sé “Lascialo suonare…” mi consiglia con voce roca “Lasciati andare…” e prende i lembi della mia maglia per sfilarmela, ma lo blocco.
“E se fosse mio padre?” gli chiedo con il fiato spezzato dall’eccitazione.
“Non penso… vieni qui” e ricomincia a baciarmi spingendo la sua eccitazione verso il mio centro “Ti desidero Bella… voglio fare l’amore con te…” mi sussurra mordendomi il lobo dell’orecchio e scendendo lascivo con le mani sui miei fianchi.
Appena inizia a slacciarmi i pantaloni riprendo la piena lucidità e con un colpo di reni mi ritrovo sul sedile del passeggero. Lui mi guarda stupito con le braccia ancora aperte che cingono il vuoto nel punto in cui ero pochi secondi prima.
“Non sono un’oca-Masen…” cerco di dire prendendo fiato e risistemandomi i pantaloni “non lo faccio in macchina, in mezzo ad una strada…” continuo cercando di ricompormi.
Si stropiccia la faccia con le mani facendo ricadere la testa sul sedile sbuffando.
“Mi farai morire di autocombustione” afferma roco riaccendendo il fuoco in me. “Come faccio a guidare in queste condizioni?” mi chiede inarcando malizioso un sopracciglio ed indicandosi l’eccitazione che rigonfia in modo spropositato i pantaloni.
“Se hai bisogno di un momento in solitaria… ti lascio solo” gli propongo afferrando la maniglia per scendere. Ho bisogno di aria fresca!
Mi ferma prendendomi per il braccio.
“Anche tu non sei messa meglio di me… non è importante il posto, ma con chi lo fai” esclama cercando di essere romantico.
“Non sono un’oca-Masen” ribatto uscendo finalmente dall’abitacolo.
Mi guardo intorno prendendo alcune boccate d’aria, la strada è deserta… se non si tiene conto della macchina di Jasper ben nascosta dietro la curva.
Decido di rientrare in macchina prima che Edward scenda e li veda.
“Fatto?” chiedo tranquilla allacciandomi la cintura di sicurezza.
“Non sei divertente” risponde amaro.
“E tu mi hai solo dato la conferma che sei gentile con le persone per un unico scopo”
Mi slaccia la cintura e prendendomi per le spalle mi fa voltare verso di lui.
“Ma la smetti? Possibile che questi giorni passati insieme non ti abbiano fatto cambiare idea sul mio conto?” mi chiede guardandomi frustrato.
“Non conoscevo ancora il tuo nome, che già conoscevo la tua fama” ammetto stringendomi nelle spalle e mordendomi il labbro imbarazzata “non bastano un paio di galanterie per cambiare una reputazione come la tua.” Continuo con più sicurezza e sorridendogli gentile.
“Io sono cambiato da quando ti conosco!” esclama lasciando la presa sulle mie spalle per poter stringere il volante. Stringe la mascella mentre guarda la strada deserta... sembra… deluso… arrabbiato… dispiaciuto…
“Voglio crederti… ma devi capirmi… ci conosciamo da troppo poco tempo per cambiare un’idea che mi sono fatta in mesi…”
“Non abbiamo più molto tempo…” sussurra stringendo la mandibola e indurendo i tratti del viso.
Rabbrividisco al pensiero della scommessa e mi maledico per essere una stupida che crede ogni volta alle sue moine… solo più cinque giorni Bella!
“Non sapevo avessimo una data di scadenza” provo sperando che colga l’occasione per confessare.
Mi guarda in modo indecifrabile per alcuni secondi. Mi fissa negli occhi e, mordendosi il labbro inferiore, fa scendere lo sguardo. Si sofferma sulla mia bocca, poi sul collo e, passandosi le mani tra i capelli, sbuffa distogliendo lo sguardo.
“Tra poco partirò per uno stage… e se non ti fidi adesso che sono vicino a te… non credo riusciremo a superare la distanza” e il premio per miglior attore va a… Edward Masen!!!
“E allora non iniziamo nulla che non possa durare” concludo per lui sedendomi composta sul sedile “E’ meglio che partiamo se non vogliamo arrivare tardi” incrocio le braccia al petto e, guardando dritto di fronte a me, lotto contro le lacrime che vogliono scendere.
Non vale la pena piangere per un bugiardo!
“Bella…” mi chiama dispiaciuto, stringo i pugni e mi mordo la lingua. Se parlassi gli urlerei in faccia che so tutto della scommessa e che mi fa schifo, ma mancano solo più cinque giorni e quello che ha ideato Jasper è proprio ciò che Edward si merita.
Mi prende la mano e la accarezza mentre con l’altra mi fa voltare verso di lui.
“Vorrei avere un’opportunità con te…”
Ci guardiamo per secondi che sembrano secoli dicendoci tutto con lo sguardo… sembra veramente che provi qualcosa per me e che il pensiero che tra noi non ci sia futuro lo faccia star male.
“Non passiamo il tempo che ci rimane a litigare… ti prego” mi implora stringendo la presa sulla mia mano e guardandomi con occhi addolorati. Annuisco soltanto ed accetto il compromesso, esortando i miei ormoni di non tradirmi!
Il viaggio scorre più piacevole, anche se purtroppo ormai fingo. Non riesco a lasciarmi andare completamente e le parole di Robert continuano a vorticarmi nel cervello…
… credo che se ti amasse almeno la metà di quello che lo ami tu… ti avrebbe detto della scommessa…
Non provo più a farlo confessare, perché ogni volta che elude la risposta mi fa male, e quindi mi lancio in discorsi più neutri.
 
Quando arriviamo a Seattle mi faccio accompagnare al mio vecchio appartamento e ci salutiamo con un bacio dolce, quasi di addio.
 
***
 
“Non ci provare mai più a farmi uno scherzo del genere!” sbraita Alice entrando come un ciclone in casa “Se non fosse stato per Jasper sarei corsa da voi per dividervi!” sbotta lasciandosi cadere a peso morto sul divano e coprendosi gli occhi con la mano.
“Non è successo nulla” le faccio notare sedendomi accanto a lei e porgendole una tazza fumante di tisana rilassante.
“Dai vetri appannati non si sarebbe detto” mi ammonisce alzando un sopracciglio ed io sorrido scuotendo la testa.
“Ammetto che i miei ormoni, per alcuni secondi, hanno preso il sopravvento… ma mi sono trattenuta e…” non continuo perché mi sento ridicola ad ammetterlo, ma sto parlando con Alice e a lei non sfugge nulla.
“E…”
“E per un momento ho sperato che ammettesse le sue vere intenzioni” borbotto abbassando il capo imbarazzata.
“Ma allora non hai ancora capito chi è Masen!” sbuffa scuotendo la testa.
“E’ che mi piace veramente e la speranza è sempre l’ultima a morire” mormoro nascondendo il viso nella tazza.
“Sarò io a morire di infarto se mi fai ancora uno scherzo del genere” esclama sorridendo, ma si fa subito seria e, sedendosi composta, mi guarda come una sorella. “Se sarà destino starete insieme, ma non puoi cedere a pochi giorni dalla fine… perché se ciò che tu vedi nei suoi atteggiamenti non è dettato da un vero sentimento ma dalla sola voglia di vincere, tu ne uscirai distrutta e io non permetterò a Signor Scommessa di distruggerti… ma se lui prova veramente qualcosa per te… saprà aspettare…”
“Non credo che mi rivolgerà ancora la parola dopo quello che gli stiamo facendo”  
Non sono più così convinta che sia davvero giusto portare a termine il nostro piano.
Alice mi rivolge uno sguardo pieno di comprensione spostandomi delicatamente una ciocca di capelli che mi è scivolata sul viso.
“Se ti ama… supererà anche questo piccolo e “innocuo” scherzo!” mi abbraccia forte “Fidati… l’amore non conosce scogli insuperabili… se è amore!”
 
***
Alice e io ceniamo discutendo di quanto siamo in arretrato nello studio a causa della gita a Forks, quando suona il campanello, interrompendoci.
Guardo dallo spioncino e un Edward con un viso che irradia felicità mi si pone davanti in tutto il suo splendore. E’ bellissimo con quel sorriso che gli illumina il volto e quella luce negli occhi… rimango imbambolata a guardarlo mentre trattengo il fiato per paura di spezzare il momento magico.
“Chi è?” chiede Alice con la bocca piena e venendomi incontro.
“E’ Edward” bisbiglio riprendendomi e sentendo le guance andare a fuoco per l’imbarazzo di essere stata beccata imbambolata con l’occhio sullo spioncino. Il campanello suona nuovamente facendoci sobbalzare. Alice con un sorriso e scuotendo la testa a mo’ di sei senza speranza mi fa cenno con la mano di aprire.
Prendo un profondo respiro e apro la porta.
“Ciao”
“Ciao!” esclama con entusiasmo “Posso rapirti e portarti via con me?” chiede porgendomi la mano rimanendo fermo sul posto.
“Rapirmi?” chiedo prendendogli, senza pensare, la mano.
“Sì! Ho delle ottime notizie da festeggiare…” risponde tirandomi con un colpetto leggero verso di sé.
“Quali ottime notizie?”
“Hanno accettato la mia domanda per lo stage alla Volturi Group! Parto tra tre settimane!”
“Ohhh!” rispondo soltanto abbassando il capo per nascondere la delusione di non poterlo più vedere.
Mi accarezza i capelli avvicinandosi con un solo passo “E’ l’azienda più rinomata nel campo della pubblicità! Averla in curriculum mi aprirà molte porte!” spiega abbracciandomi “Un’ulteriore passo verso il mio sogno… e vorrei festeggiarlo con te” ammette facendomi alzare il viso e regalandomi il suo miglior sorriso.
“Perfetto!” rispondo con un’euforia che non mi appartiene. “Entra! Dammi il tempo di cambiarmi e arrivo!” dico trascinandolo all’interno dell’appartamento. Con la coda dell’occhio vedo Alice che parla agitata al cellulare e sorrido a Edward, invitandolo con un gesto del capo ad attendermi sul divano.
Corro in camera e mi vesto con i primi jeans e felpa che trovo. Passando davanti allo specchio mi accorgo di non essere proprio elegante o femminile, così faccio retro front e mi vesto con indumenti pesanti, ma mooolto più femminili.
Sorrido nel vedere come Edward mi mangi con lo sguardo, mentre si alza dal divano e mi viene incontro con passo felino.
“Sei bellissima” sussurra come se indossassi il più elegante vestito di Armani. “Ma credo che dovresti prendere una giacca, perché dove voglio portarti non fa molto caldo” sorride sfiorandomi con un bacio le labbra.
Annuisco e come un fulmine corro in camera a recuperare il giubbotto.
“Esco!” urlo a Alice mentre vengo trascinata fuori da Edward.
 “Dove mi porti?” gli chiedo mentre scendiamo le scale.
“Adesso vedrai!” e strizzandomi l’occhio intreccia le sue dita alle mie.
 
***
 
“Ho già mangiato cena” gli faccio presente appena vedo che svolta per la stradina del ristorante di Tina.
“Anche io… ma i posti migliori sono tutti qui vicino” mi risponde svoltando per una via sterrata poco dopo il ristorante.
Dopo alcuni piccoli scossoni dovuti alla strada accidentata ci fermiamo di fronte ad una piccola baita in legno sperduta nel bel mezzo del bosco.
Edward mi apre la portiera e mi porge la mano, regalandomi un sorriso speciale mentre con un cenno del capo mi invita a seguirlo.
Entriamo e rimango affascinata. E’ una sola stanza, piccolina, con una cucina perfetta per le bambole, un letto dal lato opposto ed una poltrona di fronte ad un camino acceso. Le candele posizionate ad oc illuminano l’intera stanza regalandole un effetto magico.  
“Ho chiesto a Tina di preparare e portare una bottiglia per festeggiare…” e mi indica un piccolo cesto posto di fronte al camino.
“Questo è il luogo in cui mi nascondo quando voglio rimanere solo… se devo pensare, studiare…”
“Volevi portarmi qui quel giorno?” gli chiedo ricordandomi la domenica che voleva aiutarmi a studiare.
“Sì… anche se non ero ancora sicuro di volertelo mostrare… forse ti avrei portato al lago”
“Scontato” esclamo facendo una smorfia.
“Sì, scontato” e scoppia a ridere.
Mi fa segno di sederci sul tappeto per essere più vicini al fuoco e mi fa accoccolare tra le sue gambe chiudendomi nel suo abbraccio. Posa il mento sulla mia testa e continua.
“E’ speciale per me… ed è perfetto per festeggiare la grande notizia!”
“E così mi abbandoni per un vecchio pieno di soldi” scherzo strusciando la testa contro il suo collo.
“Aro non è il mio tipo!” esclama scandalizzato scoppiando a ridere “Troppo vecchio e poche curve”
“Ma tanti soldi!” rimarco.
“Quelli non mi mancano! Ma la fama… quella sì che Aro ha la possibilità di farmela avere! Conoscere gente famosa, dialogare con persone che fino ad oggi ho visto solo sui giornali, conoscerli come adesso conosco i miei compagni di corso… stringere la mano a attori, scrittori, cantanti…” sospira sorridendo e stringendomi di più sul suo petto “Discutere insieme ai loro manager come gestire le loro pubblicità, la loro immagine… potergli dire Mi chiamo Edward Masen, ma mi chiami pure Edward!” e scoppia a ridere dandomi un bacio a schiocco sulla guancia.
“Vola alto signor Masen!” gli faccio notare senza però voler smorzare la sua euforia.
“Solo volando in alto si arriva da qualche parte… e le mie mete sono molto alte!” esclama pavoneggiandosi “Una bella casa, un ottimo stipendio, conoscenti che i comuni mortali possono vedere solo in fotografia, una bella donna al mio fianco…” l’ultima parte la sussurra baciandomi il collo.
“Non sei ancora partito che già pensi a infrangere la prima regola” rido nervosa.
Non risponde, ma ride sulla mia pelle facendomi il solletico.
Rimaniamo alcuni minuti persi nei nostri pensieri mentre guardiamo il fuoco scoppiettare di fronte a noi.
“Dobbiamo festeggiare” esclama interrompendo i miei film mentali e alzandosi per prendere la bottiglia dentro il cesto. La stappa e versa dell’ottimo vino rosso dentro i calici.
“Ad Aro e alle porte che aprirà all’insignificante Edward Masen!” brinda facendo tintinnare insieme i bicchieri.
“E che il futuro sia esattamente come lo sogniamo” esclamo prima di bere.
Passiamo la serata a fantasticare sul nostro futuro, sulle persone famose che Edward incontrerà e su come sarà difficile tornare tra i comuni mortali… ridiamo tantissimo e più volte Edward si immagina gala con me come sua dama, si immagina la gelosia che lo invaderà quando qualche personaggio famoso mi guarderà… pianifica anche i ritorni a casa per poterci vedere… se qualcuno ci sentisse penserebbe veramente che siamo una coppia rodata e prossima al matrimonio!
“E tu? Cosa vuoi fare dopo l’università?” mi chiede versandomi l’ennesimo bicchiere.
“Non ho l’estro artistico di te e Alice” ammetto con una smorfia “Ma vorrei aprire un negozio di moda con le mie amiche.”
“E tu che parte avresti?”
“L’amministrazione”
“Ma la matematica non è il tuo peggior incubo?” mi fa notare guardandomi curioso.
“Lo so… è che…” mi passo la mano nei capelli nervosa e sposto lo sguardo sul fuoco “Vorrei aprire veramente il negozio con Alice e Rose… ma non è il campo nel quale emergo…”
“Ti vedrei bene come insegnante di letteratura o scrittrice” esclama continuando ad accarezzarmi dolcemente le braccia.
“Io e le ragazze sogniamo il negozio da quando siamo piccole…”
“Ma non è ciò che ti rende felice…”
“Se prendessi la via della letteratura dovrei abbandonare un sogno che inseguo da quando ho conosciuto Alice…”
“Il vero sogno di ogni persona è essere felice… e credo che una sognatrice come te sarebbe felice solo seguendo il suo vero amore per la letteratura.”
Nego con il capo facendo una smorfia. Non avevo mai pensato di seguire un’università con sbocco letterario.
“Paura di ricominciare?” mi chiede stringendomi e baciandomi la guancia con tanti piccoli baci leggeri.
Mi stringo nelle spalle come risposta “Non ci ho mai pensato”
“Dovresti… sei ancora in tempo per cambiare indirizzo e seguire la tua vera via… cambiare spaventa tutti… ma se trovi la tua strada ogni rischio corso passa in secondo piano” mi consiglia serio. “Se invece segui la strada errata ti troverai vecchia e triste senza rendertene conto” sorride soffiandomi nell’orecchio.
“Sono appena ventenne e già mi immagini vecchia?” gli chiedo fintamente stizzita.
“Ti immagino in molti modi… e penso che anche da vecchia sarai in grado di farmi questo effetto” e spinge la sua eccitazione contro la mia schiena “Ma solo se continuerai ad avere questo sorriso” mi bacia le labbra “e questa luce negli occhi” mi fa voltare per guardarmi dritta negli occhi. “Abbiamo una sola vita… non sprechiamola seguendo sogni di altri…”
“Sei molto filosofo stasera” scherzo allacciandogli le braccia al collo e posando la testa sulle sue spalle.
“Sarà il vino di Tina” risponde stringendomi “O la tua presenza” continua con voce arrochita prima di fiondarsi sulle mie labbra. Il bacio inizia delicato, come se fosse la prima volta. Le farfalle nel mio stomaco si risvegliano e la testa diventa leggera. Seguo i movimenti di Edward e mi corico sotto il suo corpo, mentre i nostri baci diventano sempre più passionali.
“Non vorrei essere in nessun altro posto” mormora baciandomi il collo mentre mi apre la zip della maglia e con il viso scende seguendo il percorso della sua mano.
“Nemmeno alla Volturi Group?” gli chiedo cercando di rimanere lucida.
“Nemmeno alla Volturi Group” risponde ritornando con il viso all’altezza del mio e guardandomi con occhi neri di passione “Ti voglio Bella… voglio fare l’amore con te” ammette con il fiato corto.
La dolcezza con il quale lo dice mi fa sciogliere e chiudo gli occhi per poter assaporare al massimo la bellissima sensazione delle sua labbra sulle mie e delle sue mani che mi accarezzano la pelle…
…Edward non sta con te per amore nei tuoi confronti, ma per la scommessa…
Le parole di Robert mi fanno rinsavire e con un gesto brusco lo allontano da me, facendolo scivolare sul tappeto.
Mi guarda stranito ed io mi metto seduta.
“Non ci riesco” mormoro riallacciandomi la maglietta.
“Credevo che anche tu volessi…” mormora confuso.
“Non ci riesco…”
Si inginocchia di fronte a me e mi prende il viso tra le mani obbligandomi a guardarlo negli occhi.
“Tu mi piaci Bella… tantissimo… e… vorrei… almeno una volta sentirti solamente mia…” sussurra dandomi baci sfiorati sulla guancia “io e te un’unica cosa…”
“Non ci riesco…” ripeto come un disco rotto.
“Non riesci… o non vuoi?” mi chiede con voce arrochita continuando a minare i miei ormoni ormai fuori controllo.
“Vorrei tornare a casa…” rispondo alzandomi, ma lui mi ferma e mi fa tornare sul tappeto.
“Non provi nulla per me?” mi chiede come se fosse un innamorato che è stato appena rifiutato.
“Un profondo affetto… ma non riesco ad andare oltre…”
“Sei vergine?”
Sbarro gli occhi alla sua domanda e lui rilascia un sospiro.
“Non sono un’oca-Masen! Non vado a letto con il primo che capita…” rispondo acida.
“Non sono il primo che capita!” mi blocca con voce dura.
“E cosa sei? Il mio fidanzato? Il mio ragazzo?”
“Ci siamo baciati. Ti ho accompagnata a Forks. E da quasi un mese facciamo coppia fissa… quindi sì… penso che posso reputarmi il tuo ragazzo!” risponde guardandomi dritto negli occhi iniziando una guerra di sguardi.
“Edward Masen monogamo” ribatto con una smorfia.
Non risponde, abbassa il viso ed io mi alzo incamminandomi verso la porta.
“Voglio tornare a casa…”
Lui mi raggiunge appena faccio girare la maniglia e mi stringe in un abbraccio.
“Voglio provarci Bella. Voglio essere il tuo unico ragazzo e… voglio che tu sia la mia unica ragazza” sussurra stringendomi maggiormente a sé.
“Tra pochi giorni partirai per New York… perché vuoi iniziare una cosa che sai che non durerà?”
“Perché…” e mi bacia con ardore…


 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
“Noto con piacere che Masen è riuscito a far capitolare l’impeccabile Swan!” la voce di Paul mi arriva alle spalle facendomi irrigidire. Edward gli sorride facendogli l’occhiolino ed io deglutisco per non scoppiare. “Lo sapevo che eri un cavallo vincente!” e dandogli una pacca sulla spalla si allontana ridendo con i compagni della squadra che lo seguono come dei bravi cagnolini.


 
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