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Autore: Carol2000    01/09/2016    4 recensioni
Mi rivenne in mente Trent, quel ragazzo che mi aveva colpita come un dardo...come poteva un mortale avere un aspetto tanto sovrannaturale?
I maschi del regno più o meno si assomigliavano tutti ed erano terribilmente seri, caratteristica che non sopportavo.
Inoltre erano ligi alle regole, tutto l'opposto rispetto a me: io non mi sarei fatta nessun problema ad infrangerle, probabilmente ero più diabolica che angelica.
SPOILER: il finale potrebbe non essere quello che vi aspettate.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Dawn, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mi voltai di scatto e mi si riempì il cuore di gioia quando vidi quei grandi occhi blu, poi mi raggiunse.
"Ho una cosa importante da rivelarti, ho fatto una scoperta sensazionale!"
"Di che cosa si tratta?"
Mi fece cenno di sederci per terra, poi si schiarì la voce e parlò.
"Esiste un metodo per diventare umani per sempre, ma è molto pericoloso e se dovesse fallire, spariresti per sempre dalla faccia della terra. Vuoi sapere il resto?"
Feci cenno di sì con il capo, poi proseguì con il racconto.
"Devi percorrere un sentiero, che si trova dietro al tunnel metamorfico.
Esso è impossibile da vedere e per questo ti darò uno speciale antidoto, che ti conferirà una vista maggiore.
Una volta davanti al cancello, la guardia ti chiederà questa chiave che ti sto consegnando e tu dovrai dargliela.
Entrerai e inizierai il percorso, inizialmente molto tranquillo, ma in seguito accadranno cose inspiegabili.
Sentirai una strana angoscia in corpo e ti verrà da piangere, ma dovrai resistere e non farlo, altrimenti tornerai indietro.
La luce verrà sostituita dal buio e dovrai essere così scaltra da trovare la tua via, utilizzando le tue abilità.
Il sole tornerà a splendere, ma ogni venti metri ti troverai davanti dei serafini, i quali ti sottoporranno a delle sfide che dovrai superare.
Infine, l'ultimo serafino ti porrà un indovinello e ti concederà quarantotto ore per trovare una soluzione. Tutto chiaro?"
Qualche dubbio cominciò a sorgermi, perché se avessi fallito sarei scomparsa per l'eternità, ma decisi che ne valeva la pena per amore.
"Come lo hai scoperto?"
"Ho consultato tutti i libri della mia biblioteca e ho trovato quest'informazione".
"Ma potrà farlo anche Trent?"
"Certo, esiste un metodo analogo anche all'inferno".
Mi sentivo davvero pronta, sapevo di poterlo fare e non avrei esitato nemmeno un minuto.
"Credo di essere pronta, sono sicura di farcela".
Mi saltò al collo e mi strinse forte fra le sue piccole braccia, poi ci contemplammo per un po'.
"Quanti prima di me lo hanno fatto?"
"Solo tre e nessuno di essi riuscì a portare a termine il compito, ma non ti scoraggiare".
"Addio, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me".
Ci congedammo e quasi mi venne da piangere al pensiero di abbandonarla, poi mi diede l'antidoto e lo nascosi in una tasca della tunica.
Però c'era ancora qualcuno che dovevo salutare prima di andarmene e quel qualcuno era proprio Bridgette.
Volai e vagai, finché non la scorsi e mi avvicinai a lei, cogliendola di sorpresa.
"Mi hai fatto prendere un colpo! Oh, ma ti vedo così sorridente...finalmente!"
Mi morsi un labbro e notai la confusione nei suoi occhi.
"Che c'è?"
Respirai a fondo e mi feci coraggio.
"Dawn mi ha rivelato un segreto, quello che mi farà diventare per sempre umana...lo ha scoperto tramite un libro e ho deciso di farlo".
La vidi esitare un attimo, poi scosse il capo.
"Ma è pericoloso..."
"Non importa, io non mi sento più appartenente a questo mondo".
Sospirò poi estrapolò un medaglione d'oro dalla tasca e me lo diede.
"Questo è per ricordarti di me quando sarai laggiù, perché io non smetterò mai di vegliare su di te".
Ci stringemmo in un lungo e triste abbraccio, che simboleggiava il nostro addio.
"Non ti dimenticherò mai, sei l'unica che mi abbia davvero aiutata nei momenti di difficoltà e ti ringrazio per questo. Ora però è arrivato il momento di andare, mi mancherai Bridgette".
Una piccola lacrima mi rigò il volto, poi l'asciugai con il dorso della mano.
La salutai con la mano, poi mi rialzai in volo: ero decisa a compiere la mia impresa e nessuno mi avrebbe fermata.
Poi un pensiero mi invase la mente.
«ma lui che cosa farà? Forse non conosce nemmeno questa metamorfosi».
"Andrò io personalmente ad avvisarlo"
"Chi ha parlato?"
Mi guardai intorno ma non vidi nessuno, così rimasi attonita.
"Sono io, Dawn e ti sto parlando attraverso i miei poteri telepatici".
"Ma come farai? Agli angeli non è permesso entrare all'inferno!"
"andrò di nascosto e con un travestimento...me la caverò, vedrai".
"Ti ringrazio, non so cosa farei senza di te".
Quella voce scomparve all'improvviso così com'era venuta, perciò ritornai a volare verso il nono ed ultimo cielo.
Quel viaggio mi richiese qualche giorno, o almeno così credetti, dato che nel regno si perdeva la cognizione del tempo.
Finalmente giunsi davanti a quel tunnel, lo stesso che era stato in grado di regalarmi felicità per sei mesi.
Tirai fuori l'antidoto e lo bevvi tutto d'un fiato, mentre una strana macchiolina viola compariva davanti a me.
La macchia si fece sempre più scura e in seguito si diradò, rivelando un cancello dorato e maestoso.
Giunsi davanti ad esso, poi diedi la chiave alla guardia incappucciata e le porte si spalancarono.
Una volta dentro, mi posizionai di fronte ad un sentiero di pietre rosa e lo seguii.
Diverse immagini si proiettarono davanti a me: una madre che stringeva il figlio in fin di vita fra le sue braccia, lapidi di coloro che erano morti per la giustizia, discriminazioni, abusi, suicidi e disturbi alimentari.
Una strana angoscia mi percorse tutto il corpo, ma strizzai gli occhi per scacciare le lacrime che sarebbero sgorgate di lì a poco.
Mi trattenni con tutta la forza che possedevo, ma sembrava quasi impossibile non disperarsi di fronte a quelle conseguenze catastrofiche della vita terrena.
 Strinsi i pugni e proseguii, decisa a compiere la mia impresa.
All'improvviso tutto tornò normale e percepii un'insolita leggerezza nel mio cuore, ma che durò per poco.
La grande macchia gialla del sole si spense lentamente, lasciando il posto alle tenebre più oscure.
Non riuscivo a vedere dove stessi camminando, per questo andavo a tentoni e ogni tanto urtavo contro qualche albero.
Fu estremamente complicato, in principio, riuscire a trovare la mia via fra l'oscurità, un po' come se avessi perso il lume della ragione e lo stessi cercando.
«ma certo, un lume è quello che sto cercando!»
Sprigionai tutta la forza contenuta nelle mie ali, fino a produrre una piccola luce, la quale mi aiutò a vedere tutto ciò che stava intorno a me.
Superai anche la seconda parte egregiamente, ma ancora non era finito.
Ecco il primo serafino di cui mi aveva parlato Dawn, costui era anziano e con una lunga barba color grigio topo.
"Salve".
Mi inchinai al suo cospetto.
"Non c'è tempo per i saluti, partiamo subito con la sfida".
Un tornado mi risucchiò, facendomi ruotare così tanto da provocarmi il capogiro.
Il vento si fermò e mi appoggiai su un suolo, poi mi alzai da terra e vidi davanti a me una serie di specchi, in cui non c'era niente se non il mio riflesso.
"Il tuo obbiettivo è uscire da qui in dieci minuti".
Dieci? Non ce l'avrei mai fatta, era impossibile evadere da una sala degli specchi in così poco tempo.
"Ascoltami Gwen, non ti scoraggiare".
Riconobbi quella voce fievole.
"Ma come posso fare?"
"Segui il tuo istinto".
Poggiai una mano alla destra dello specchio e trovai una via libera, così avanzai.
Ne trovai altre due e feci la stessa cosa, anche se qualche volta mi capitò di sbattere contro qualche vetro.
Avanzai lentamente sotto il ticchettio dei minuti e dei secondi, che scorrevano velocemente.
Infine tastai un varco più largo del solito, lo oltrepassai e fui così catapultata al punto di partenza.
"Molto bene, il mio collega ti attende".
Proseguii con il sentiero, mentre il sole splendeva come non mai e persino gli uccellini cantavano.
Mi bloccai quando la scorsi: una donna apparentemente di mezz'età con penetranti occhi verdi e capelli biondo tabacco.
"Sei pronta?"
Annuii, poi lo stesso tornado mi trasportò in una gabbia ed ebbi i brividi quando capii che cosa dovetti affrontare.
Un ruggito mi invase i timpani: una maestosa e feroce tigre era ciò che andava sconfitto.
«ma come posso fare?»
Mi seguì e tentò più volte di addentarmi, ma riuscii a scansarmi in tempo e morse solo le sbarre.
Di certo non potevo continuare così, anche perché prima o poi mi avrebbe acciuffata e fatta a pezzi in un sol boccone.
Fuggivo e arrancavo, ma le mie forze si stavano esaurendo sempre di più e non mi restava ancora molto tempo.
«un momento, e chi ha stabilito che io debba per forza ucciderla?»
Unii le mani, poi una piccola energia le attraversò fino a creare una sfera di luce bianca.
L'animale restò a guardarla estasiato, poi feci cenno di sedersi ed seguì il mio ordine.
Mi accostai e la accarezzai, consapevole di essere riuscita ad ammaestrarla.
Le sbarre si dissolsero improvvisamente, la belva scomparve e infine ritornai indietro, in seguito mi rimisi in cammino verso la penultima tappa del percorso.
Improvvisamente camminare mi venne più difficoltoso ed arrancai a fatica, mentre il terreno sotto i miei piedi sembrava sciogliersi.
Mi mancava il respiro e vidi tutto nero, poi più nulla.
 
***
 
Boccheggiai come se fossi appena emersa da un fondale marino, mi guardai intorno e non vidi altro che mura bianche.
"Dove mi trovo?"
La donna bionda accanto a me trasalì quando parlai, poi fece cenno ad una sua collega dai capelli rossicci di avvicinarsi.
"Isabella, si è risvegliata!"
Per un po' rimasi confusa, poi tentai di tirarmi sù con la schiena.
"Che cos'è successo?"
"Ti investì un auto sette mesi fa, la quale ti provocò un trauma cranico e finisti in coma. Tua madre sarà così felice di sapere che la sua bambina è ancora viva".
Poi rammentai tutto: la storia degli angeli era solo stato frutto della mia immaginazione e fortunatamente, oserei dire.
Scoprii che Bridgette, Geoff, Lindsay e Izzy non erano altro che semplici infermiere e che la prima citata mi aveva accudita più di tutti durante quei mesi.
Dawn era la mia migliore amica da sempre insieme a Sierra, mentre Heather, Leshawna, Ann-Maria, Dakota e Courtney non erano altro che conoscenti.
Zoey lavorava con me in un negozio come commessa insieme a Mike e Cody.
Trent...non avevo la più pallida idea di chi fosse, forse solo un personaggio immaginario.
Una signora dai capelli castani corse al mio letto e mi strinse forte fra le sue braccia, vidi anche delle piccole lacrime rigarle il volto.
"Finalmente, speravo tanto che questo momento arrivasse".
Un giovane dalla sagoma familiare e capelli neri varcò la soglia, con le mani in tasca e un'aria sorridente.
"Non le stia troppo vicina, rischia di spaventarla...al momento mi prenderò io cura di lei, non si preoccupi signora Fahlenbock".
"Mi scusi, me ne vado immediatamente".
Mia madre liberò la stanza e mi lasciò insieme a quell'infermiere dall'aria familiare.
"Sono venuto a portarti da mangiare, ti tirerà sù".
Annuii e afferrai il piatto, decisamente affamata.
"Come ti chiami?"
Mi domandò.
"Gwen, lei?"
"Dammi pure del tu, ho solo vent'anni e sono ancora un tirocinante. Comunque sono Trent".
Quel nome, quegli occhi verdi...ecco dove lo avevo visto!
Beh, forse alla fine non era così frutto della mia fantasia.
Mi sorrise e feci la stessa cosa, ci contemplammo per così tanto che persi la cognizione del tempo e percepii  una strana sensazione al cuore, quella sensazione chiamata colpo di fulmine.
 
THE END.
 
 
SPAZIO AUTRICE
E così questa storia si è conclusa...sigh, mi mancheranno le vostre recensioni e tutti i cari personaggi, mi ci ero affezionata!
Beh, io vi avevo avvertito che il finale sarebbe stato a sorpresa e così è stato, spero che qualcuno non ne sia rimasto deluso.
In ogni modo, nel caso in cui voleste continuare a leggere qualche mia storia, potete dare un'occhiata ad Atlantic High School e She will be loved, magari facendomi sapere che cosa ne pensate attraverso una recensione.
Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la mia fanfiction fra le preferite/seguite/ricordate e che hanno recensito, mi avete fatto credere che forse non sono così male come scrittrice. ❤️ 
Ci vediamo, alla prossima!
Carol🌸
  
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