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Autore: _heartbeat_    03/09/2016    2 recensioni
-Domani Swan!I pensieri negativi rimandali a domani, come delle scuse quantomeno dovute a tutta Storybrooke e le più sincere e vere a tuo figlio- riprese fiato, poi si ricordò di non aver finito il suo discorso.-Ah, un’ultima cosa, dimenticavo questo...-
Emma non ebbe il tempo di chiedere o mostrarsi stupita che si vide arrivare la mano di Regina dritta in una guancia.
Il dolore le annebbiò la vista per un attimo prima che si risvegliasse.
-E questo?-
-E’ per avermi fatto tanto male, se prima ti punivo mi avresti uccisa quindi meglio ora che mai-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emma Swan della sera precedente ricordava poco e niente, solo l’odore di sigarette e il sapore dell’alcol che scivolava in gola accompagnato da una scia di baci bollenti che le avevano segnato il collo e le avevano scaricato brividi per tutta la schiena.Emma Swan ricordava il sesso, bello e spensierato, senza troppe aspettative, ma non le tornava in mente il nome del suo amante, e aveva quasi paura a scoprirlo.
Sapeva che si trovava in una stanza non sua, in un letto non suo, avvolta in lenzuola che di suo avevano solo l’odore.Non distingueva mobili o vestiti a fare da cornice alle pareti bianche, tutto era scuro e avvolto nell’ombra, tutto, compresa la figura che dormiva beata accanto a lei senza emettere alcun suono.
Si voltò di lato verso il comodino e comincìò a fissare le cifre scritte in rosso che lampeggiavano sulla sveglia: erano le quattro e quarantadue del ventitrè agosto.Un giorno d’estate come tanti altri.Un’avventura come tante altre.Poteva andarsene in quell’istante, ci voleva così poco, ci pensò anche ma poi si convinse che non era da persone educate sparire così nel cuore della notte.
Faceva caldo, ma l’aria che entrava dalle finestre facendo svolazzare le tende le dava fastidio e così Emma si strinse nel lenzuolo candido.Si accorse solo dopo di averlo tirato troppo violentemente verso la sua parte e se ne rese conto perchè la persona vicina a lei si svegliò borbottando qualcosa di incomprensibile avvicinandosi per accoccolarsi su di lei cosicchè le loro gambe si potessero toccare.Emma si rese conto che erano calde, morbide e lisce.Quell’ultimo particolare le accese una spia: non erano pelose quindi non potevano essere quelle di Hook o di un qualsiasi maschio che non si facesse la ceretta.Quindi, di chi potevano essere?
Mossa da una miscela di timore e curiosità si voltò senza fare rumore per ritrovasi a faccia a faccia con l’ultima persona che sarebbe dovuta andare a letto con lei.
Il viso che aveva davanti era di una donna ed Emma per lo spavento quasi non cadde dal letto.Non poteva essere lei, non doveva essere lei e non si spiegava in che modo potessero essere finite insieme lei e Regina Mills.
In quell’istante pianificò realmente di scappare da quella casa, era già pronta ad alzarsi dal letto quando una mano di Regina le bloccò il fianco.Questo le provocò una strana sensazione, ma diede la colpa all’alcol che le aveva offuscato i pensieri.
Regina si voltò e appena la riconobbe si allontanò il più possibile cercando disperatamente qualcosa da mettersi per coprirsi.
Emma rise sarcastica.
-Regina, credimi, quello è l’ultimo dei miei pensieri- disse indicando la pelle nuda dell’altra che spuntava dal lenzuolo.Mosse lo sguardò per tutta la stanza seguendo gli indizi che la portassero ai suoi vestiti.
-Vedo che in fondo cerchiamo le stesse cose, Swan-
-Se anche tu cerchi una ragione valida a tutto questo, benvenuta nel club-
-Dio, che mal di testa!- Regina socchiuse gli occhi portandosi una mano sulla fronte –Swan, se riesci ad arrivarci lì nel cassetto ci sono delle mutande e due maglie larghe, non sono un granchè ma...-
-Andranno benissimo guarda.Quelle?- Emma tirò in faccia a Regina una palla di vestiti, la mora alzò gli occhi al cielo, ma la ringraziò mentalmente.
Non ricordava nulla se non che aveva bevuto troppo e aveva fatto una cosa che non aveva mai avuto il coraggio di fare, riuscì ancora a sentire in fondo alla gola il sapore di whiskey e le venne la nausea.
Entrambe si vestirono dandosi le spalle e cercando di mostrarsi il meno possibile non pensando che tanto avevano già visto letteralmente tutto dell’altra.
-Io vorrei sapere come sono finita a casa tua- Emma si distese a pancia in sù ammirando il niente del soffitto.
-Questa è un’ottima domanda- Regina fece una pausa –Di sicuro non ti ho invitata io-
-Avanti Regina, abbiamo appena scopato e mi vuoi dare la colpa?-
-Non ti ho dato la colpa per avermi scopato-
-Ah no? Perchè lo hai lasciato intendere-
Il cielo fuori era sereno, le stelle splendevano e la luna era di tre quarti e brillava di un giallo pastello.
-Possiamo non litigare almeno adesso?- propose Regina bisbigliando e ricevendo una risposta affermativa da Emma.
-E allora? Che facciamo?-
Regina scosse il capo sospirando.
-Non puoi tornare a casa adesso, sono quasi le cinque.Non ti lascio uscire-
-Non ho sonno- disse secca Emma.
-Nemmeno io- rispose Regina.
Adesso erano sdraiate vicine ma a distanza, tra di loro era sceso un silenzio imbarazzante, non si guardavano, le loro mani si toccavano appena.Se Emma era confusa Regina aveva un vortice di sensazioni diverse che la stavano tormentando di domande.
-Sembriamo due adolescenti alla loro prima volta- rise Regina strappando una risata anche alla bionda.
-No, tu non hai idea della mia prima volta, è stato esilerante a dire poco-
Regina si voltò da un lato.
-Eri piccola?-
Emma trovava la situazione imbarazzante e curiosa allo stesso tempo.
-Troppo, ero una cogliona-
-Non dire così.Anche io ho avuto diciotto anni-
-Beh, anche se stento a crederlo, vorrei ricordarti che io a diciotto anni ho partorito Henry e quella non era la prima volta-
Regina fece una faccia sconvolta.
-Sedici?-
-Quattordici-
La mora si lasciò scappare un “Ah” e di nuovo nessuna parlò.
-Comunque è come se lo fosse una prima volta.Non avevo mai provato con una donna-
-Così sembra che hai inserito un gettone e giocato la tua partita, è squallido-
-Perchè così non lo è?-
Regina sembrò rimanere male per quella risposta, di certo non si aspettava nulla da Emma però neanche una frase del genere.Emma si accorse dell’umore dell’altra e maledisse il suo tatto che era meno che inesistente.
-Non volevo dire quello...è solo che...è strano okay? Non riesco...ho bisogno di tempo per affrontarlo-
-Capisco-
-Possiamo parlare di altro?-
-Ad esempio-
-Non so, scegli tu-
Regina si fermò a ragionare, rimasero ferme nelle loro posizioni per cinque minuti buoni prima che una delle due spezzasse il silenzio.
-Va bene, ho un gioco-
-No, ti prego, nessun gioco stile tua madre-
Emma rise e negò.
-Non c’entra con mia madre, è solo per parlare e conoscerci un po’ meglio-
-Spiegati-
-A turno dobbiamo dire una cosa che ci piace e una che non ci piace.Inizia tu se ti va-
Regina si mise a sedere appoggiandosi alla spalliera del letto.Emma la imitò.
-Allora, mi piace l’inverno e non piace l’estate-
-Banale- commentò Emma sorridendo, Regina la guardò torva prima di continuare.
-Valgono i commentini?-
-E’ il bello del gioco-
-A me piace il mio maggiolino e non piace il ghiaccio-
-Seriamente? Per la macchina non spreco fiato ma per il ghiaccio? E’ ridicolo-
-Quando ti rapisce una che vive in una vaschetta di gelato gigante al gusto di terrore e paura ne riparliamo-
-Mi piacciono le mele e non piace la cannella-
-A me piace la cannella e non sopporto le mele-
-Siamo compatibili- ironizzò Regina.
-Al cento per cento- aggiunse Emma guardandola e scivolando un po’ più sul materasso.
-Mi piace il sole e non mi piacciono le lampade-
-A me piace il buio e non piace il mistero-
-Amo leggere e non scrivere-
-Mi piace ascoltare le persone e non mi piace parlare-
-E allora perchè stiamo parlando?- domandò Regina avvicinandosi alla spalla di Emma.
-Perchè a te andava e perchè va bene-
-Se lo dici tu-
Passarono un quarto d’ora ad elencare cose banali come la spiaggia, New York, i film e mentre si confessavano le loro passioni nascoste e i loro incubi maggiori ridevano senza un vero motivo, si facevano il solletico, si tiravano i cuscini e inscenavano scenette divertenti ricordando aneddoti imbarazzanti.Sembravano una coppia che stava insieme da anni e non se ne rendevano nemmeno conto.
-Adesso serie va bene?-
Regina annuì.
-Mi piace stare qui e non mi piace non sapere che succederà- ammise Regina con un filo di voce vergognandosi quasi delle sue parole e temendo il rifiuto di Emma che per risposta prese un sospiro e le strinse la mano.
-Mi piacciono le coccole, non mi piace andare via-
-Mi piace essere me stessa, non mi piace fingere-
-Perchè dovresti fingere?-
-Perchè non è sempre così facile essere te stessa-
Emma sapeva che si riferiva all’idea che parte degli abitanti di Storybrooke avevano di quella che era stata la vecchia Regina Cattiva, sapeva che ci pensavano ancora dopo tanto tempo e che Regina si torturava con questo pensiero.
-A me piace avere coraggio e non piacciono gli abbandoni-
Regina le accarezzò il palmo della mano con il pollice.
-Mi piace piacere e non mi piace essere usata-
-Narcisista-
-Non è essere narcista, è essere realisti, a chi non piace piacere? E’ bello sapere di piacere a qualcuno, fa sentire bene, fa sentire apprezzati e ti dimentichi di tante cose.Non sei mai voluta piacere a qualcuno?-
-Tante volte che neanche le immagini-
-Anche io-
-Un’altra cosa in comune- Emma mostrò le dita a "v" come segno di vittoria e Regina la imitò.
-Mi piace sentirmi amata non mi piace che debba finire-
-Tu credi a quello che è successo stanotte?-
-Non lo so se ci credo o meno.So che c’è stato e che in qualche modo ero coinvolta, ma non lo so.E’ strano e non so se mi sento pronta per affrontare tutto il resto-
Regina annuì in silenzio appoggiando la testa sul petto di Emma che le accarezzava i capelli.
 -Mi piace pensare alle persone ma non mi piace quando loro pensano a me-
-Fammi capire: ti piace piacere alla gente ma non ti piace che loro ti pensino? Non ha molto senso Regina-
La mora sospirò e si strinse di più alla bionda che la cullava accarezzandole i capelli.
-Emma Swan non sono tuo figlio, non mi devi fare addormentare- protestò verbalmente Regina che comunque non sembrava minimamente decisa a spostarsi.
-Come vuoi, nessuno ti obbliga.Ma se è così, niente più coccole-
Regina allarmata che quella minaccia potesse diventare realtà fece di no scuotendo animatamente la testa e facendosi ancora più piccola contro Emma che sorrideva soddisfatta.
Le piacevano le coccole di Emma perché erano spontanee.
-Abbiamo finito il nostro gioco?- domandò Regina, Emma la guardò maliziosa con i suoi occhi verdi penetranti mentre si sistemava i capelli biondi in un muccio disordinato.
-Va bene ricomincio io- continuò il sindaco sollevando un sopracciglio.
-Mi piace comandare e non mi piacciono le persone finte-
-A me piace comandare chi ama comandare e adoro le persone finte che spesso sono più vere di tanti-
-Come fai a dire una cosa del genere? Se sono finte non sono vere.E spesso sono delle stronze colossali-
-Fidati, ho le mie ragioni- rispose brevemente Emma guardando oltre la testa dell'altra donna.
-Mi piace bere sidro di mele e non mi piace fumare-
-Mi piace bere e darmi alla pazza gioia ma non mi piace non ricordare cosa è successo la sera prima- 
Regina rimase a bocca aperta cogliendo un altro riferimento alla loro nottata ma non cogliendone i sentimenti.
-Mi piace essere Regina e non mi piace essere Emma Swan- disse quella frase per smorzare la tensione che si era creata tra di loro.Emma sorrise e sulle sue guance comparvero due fossette che Regina trovò adorabili e che si affrettò a baciare.
-Mi piace essere Emma e non mi piace essere me stessa-
-Non ha assolutamente senso.È un'assurdità-
-Perchè la tua? Ovvio che non puoi essere me, non hai le fossette più adorabili del mondo-
-Mi fanno impazzire le tue fossette e non mi piace che il mondo pensi che tutto questo sia terribilmente sbagliato- Regina si rabbuiò e distolse lo sguardo da Emma che si mise a gambe incrociate sul lenzuolo.
-Ehi non pensarlo, immagino già gli invidiosi là fuori.Sì, lo ammetto, è terribilmente strano anche per me ma non per questo è sbagliato.Regina, è la nostra vita e siamo noi a viverla e noi a scegliere cosa fare.Puoi dire tutto, pensare tutto ma non che tutto sia sbagliato- 
-Lo so-
-Di che ti preoccupi allora?-
-C'è un ultimo mi piace che vorrei dire-
-Vai pure, tranquilla-
Regina prese un respiro profondo e si voltò a guardare il cielo che iniziava a colorarsi delle sfumature dell'alba.
-Mi piace il mio Sceriffo e non mi piace non sapere-
Emma rimase stupita ma non più di tanto, aveva capito dai discorsi che Regina aveva fatto che c'era sotto qualcosa di più di semplice sesso, qualcosa che andava oltre e che da una parte la attirava dall'altra la spaventava a morte.
Così si distese e le prese la mano destra nella sua sinistra e la attirò a sé fino a quando non si ritrovò a qualche centimetro dal suo viso, sentiva il suo profumo e il respiro caldo sulle labbra.
Regina alzò lo sguardo e lo incrociò al suo, sorrise e deglutì.
-Non sono brava con le parole- 
E finita l'ultima sillaba Regina si tuffò sulle sue labbra ed Emma la stringeva a sé mentre Regina la cercava di nuovo e di nuovo, la baciava e la mordeva, la voleva come forse prima non aveva voluto e non poteva resistere. Emma la assecondava, si sporgeva a cercare la sua bocca e la accarezzava, la cullava.
Quando si staccarono Emma non aveva più fiato ma era felice e si sorprese lei stessa di trovarsi soddisfatta, non lo avrebbe mai creduto.Regina esausta crollò al suo fianco sempre tenendole la mano e appoggiando il viso sulla spalla della bionda si addormentò.
-Hai ragione, è bello sapere di piacere, ti rende facile farti piacere le cose che non piacciono-
Le diede un bacio sulla fronte e chiuse gli occhi.
Angolon di me:
Buon qualsiasi momento del giorno in cui starete leggendo questa storia.
Ringrazio ovviamente chi legge, chi commenta, chi recensisce (grazie al mio orologio personale :D) e grazie anche a chi sceglie di inserire la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati.Grazie davvero.
E niente, vi lascio a questo delirio di mezzanotte e ventisei.
E ci sono errori di battitura o di orrori di ortografia provvederò a modificare il testo al più presto.
Buona lettura e a presto!!
Ce:)
  
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