Dopo aver appreso ciò che avrei dovuto fare per i mesi successivi cominciammo ad incamminarci per un sentiero in salita, l'aria era più fresca rispetto alla radura dove avevo incontrato la purrloin anche grazie al tramontare del sole.
Più camminavamo e più si facevano frequenti delle piccole bruciature nell'erba, all'inizio non ci diedi troppo peso, ma aumentando le bruciature aumentava anche la mia curiosità.

< < Cosa sono quelle macchie di bruciato sul terreno? > > chiesi a Raichu indicandogli un punto con cinque macchie nere nel giro di due metri.
Raichu sembrò per un attimo interdetto ma mi rispose con tono pacato.
< < Alcuni Pichu e Pikachu non gradiscono le bacche crude, così utilizzano l'elettricità  per cuocerle, è così che si formano quelle bruciature > > mi spiegò paziente.
< < Ma quindi qui ci sono molti pokémon della tua specie? > > gli chiesi
< < Della nostra ragazzo, della nostra; comunque sì, siamo nel nostro territorio, guarda lì > > mi disse indicandomi un punto lontano di fronte a noi.

C'era uno spuntone di roccia alto circa 10 metri con qualcosa che luccicava alla sommità, qualcosa che sembrava metallico.
< < Quello è un parafulmine > > mi disse Raichu anticipando il mio pensiero
< < Questa zona ha un altissimo potenziale elettrico, e se non ci fosse quel parafulmine l'intera foresta potrebbe andare a fuoco perché i lampi non verrebbero più deviati in quel punto > >
Ascoltai la spiegazione del pokémon topo rapito, questo spiegava il perché ci fossero tanti pokémon elettrici e perché non ci fossero pokémon in volo, potevano essere folgorati se avessero volato più in alto del parafulmine. Il paesaggio con l'avvicinarci al parafulmine si faceva sempre più spoglio da alberi lasciando il posto ad una prateria verdissima, l'erba era altissima e c'erano fiori da ogni parte, alcuni  rossi, altri bianchi e altri ancora gialli.
Mi ero perso a contemplare il posto quando andai a sbattere contro Raichu

< < Scusa, mi ero distratto > >  gli dissi quando lui mi guardò interrogativo
< < No problem, siamo arrivati, dietro il parafulmine sorge il nostro villaggio finché non dovrai partire per il tuo viaggio tu vivrai con me, ho una camera libera da quando mia figlia è partita per un giro intorno al mondo, in questo modo non passerai la notte all'addiaccio e potrò tenerti d'occhio durante i tuoi allenamenti > >
< < Ti ringrazio Raichu > > gli dissi sorridente mentre mi faceva strada.

Mentre ci dirigevamo verso casa di Raichu vidi dei piccoli Pichu giocare ad acchiapparella tra di loro mentre la loro madre, una pikachu li richiamava
< < Basta ragazzi, è ora di entrare in casa, la notte non è il momento giusto per giocare! > >
I piccoli si bloccarono di colpo e tra uno sbuffo e l'altro iniziarono a dirigersi verso casa.

< < I piccoli sono sempre i più esuberanti > > disse Raichu ridacchiando.

Arrivammo infine di fronte alla porta di una casa, una delle più vicine al parafulmine, era di forma semisferica, ricoperta di erba fresca e muschio con una porta in legno grezzo di abete.
< < Siamo arrivati > > disse infine Raichu aprendo la porta e facendomi entrare.

La casa all'interno era molto particolare, le mura erano in argilla indurita mentre il pavimento era fatto d'erba, c'erano due finestre che davano rispettivamente sul parafulmine e sulla piazza del villaggio. C'era anche un secondo piano fatto in legno da dove cadeva della paglia
< < Quella lì su è la tua stanza > > mi disse il pokémon topo indicandomi il piano di sopra < < Vuoi mangiare qualcosa? > > chiese con tono paterno
< < No ti ringrazio, sono stanchissimo, vorrei solo andare a dormire > > gli dissi tranquillamente.
< < Vai pure vai pure > > disse tranquillamente < < Buona notte a domani > >
< < 'Notte > > Risposi avviandomi al piano di sopra.
Arrivai in camera e vidi un letto di paglia morbidissimo, un barile pieno d'acqua ed uno specchio; bevvi un sorso d'acqua da quel barile e mi guardai poi allo specchio; continuavo a non riconoscermi nell'immagine di quel topo giallo con la coda a fulmine, mi chiesi cosa mi avesse trasformato in un pokémon e come mai non ricordassi niente della mia vita da essere umano.
< < Ci penserò a Gennaio > > mi dissi andandomi a stendere sul letto e addormentandomi come un sasso.