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Autore: WhiteNight    06/09/2016    3 recensioni
-lui non può chiamarmi Rosie, solo voi potete! E comunque non è questo il punto!- disse pestando un piede in terra.
-e qual è questo benedettissimo punto, me lo vuoi dire, in nome di Godric?-Rose improvvisamente perse tutta la carica e un leggero rossore iniziò a farsi strada tra le sue guance.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 20: "Di ripetizioni e voci di corridodio.
 
 
 
Here I am!
Questo capitolo è...boh. Non saprei, forse uno schifo, forse no.
Giudicate voi.
Io posso solo dire che amo Lorc e Lys, davvero, e Molly. Ma anche Scorp e Rose.
E Albus. E Jamie. 
Vabbè, tutti quanti.
Però sono davvero negati in certe faccende, soprattutto gli uomini.
Ok, smetto di vaneggiare.
Buona lettura, e ringrazio chi ha recensito, commentato, apprezzato, crititicato o anche solo letto la storia, siete i migliori!
Peace and Love.
 
 
 
 
 
-Dicono tutti che vi siete lasciati.
-Non ci siamo lasciati.
-E allora perchè lo guardi come se volessi infilzarlo con la forchetta?
Molly assottigliò lo sguardo, fissando la cugina: -Abbiamo litigato, succede quando due persone stanno insieme e una delle due è un coglione. Ma ciò non vuol dire che ci siamo lasciati.
-Le voci che girano non sono d'accordo.
La Rossa sbattè le posate sul tavolo, contrariata: -E da quando in qua le voci che corrono sono più importanti di quello che dico io?!
-Da quando c'è gente contenta che voi due vi siete lasciati. Anche se non è così, ma loro lo pensano. Quindi è un problema.
La consapevolezza si fece strada sul volto di Molly, improvvisamente conscia di ciò che quello stupido pettegolezzo poteva provocare
-...oh. Questo è un problema.
-Già, soprattutto se la Thompson ha già chiesto a Lorchy se va con lei alla TUA festa. Godric, certo che è proprio stupida.
-COSA?! MA CI SIAMO LASCIATIMANONTROPPO DA NEANCHE UN GIORNO! 
 
Se non ci fosse stata Dominique a tenerla probabilmente sarebbe balzata in piedi per andare a prendere a calci quella smorfiosa, ma decise di mantenere un minimo di calma.
-Lo so, ma quelle non vedevano l'ora di poterlo riavere tutto per loro! E comunque lui ha declinato l'invito, se ti interessa.
-Mh.
-Affermando che non vi siete lasciati.
-Mhmh.
-E di smetterla con questa storia.
-Mhmhmh.
-Potresti utilizzare le parole, invece che dei suoni a malapena interpretabili? E lo vedo che stai sorridendo sotto i baffi, che credi.
La Rossa rise delicatamente, compiaciuta: sapere che Lorcan aveva cercato di chiarire con tutti che loro stavano ancora insieme le dava l'idea che anche per lui probabilmente la loro relazione era un qualcosa di serio e profondo. 
Si sentiva così bene che stava quasi per alzarsi e andare alla tavolata degli Slytherin per prenderlo e baciarlo là, davanti a tutta la scuola, per dimostrare che anche se litigavano il loro amore era più forte di qualunque cosa.
Ma James scelse proprio quel momento mettere in atto il suo brillante piano.
 
-Ehm, Rosie, perchè Jamie si sta mettendo in piedi sulla panca?
La ragazza non alzò neanche lo sguardo verso l'amico, troppo impegnata a leggere il giornale.
-Lorc, per favore, non ho tempo per i tuoi scherzi del cavolo.
-Amore, temo che Coso qua abbia ragione. Tuo cugino è davvero in piedi sulla panca.
-EH?!
Abbassò il giornale con un gesto fulmineo, ritrovandosi davanti l'immagine del castano che non solo si elevava su tutti in quel modo, ma che picchiettava la forchetta sul bicchiere in un tintinnare delicato ma deciso, come se volesse attirare l'attenzione di tutti i presenti.
-Per tutti i Gorgosprizzi. AL, TUO FRATELLO E' IMPAZZITO.
Il corvino non le rispose, occupato a fissare il fratello con gli occhi sgranati e la bocca spalancata; rinvenne solo quando Scorpius gli mollò una gomitata nelle costole, indicandogli la Wood: -Guardala, è sul punto di svenire.
James si schiarì la gola, ottenendo finalmente il tanto agognato silenzio.
-Grazie mille a tutti, cercherò di essere veloce. Sapete tutti chi sono, quindi non penso di dovermi presentare, come sapete chi sono i miei genitori e i miei parenti. Voglio presentarvi una persona però, che probabilmente pochi conoscono.
Con sorpresa di tutti indicò la propria fidanzata, per poi continuare: -Lei è Elizabeth Wood. Tutti voi la conoscete come la mia migliore amica, ma lei non è solo questo. Lei è la mia fidanzata, la ragazza che amo, colei che più di tutti al mondo voglio proteggere e curare. E' la parte migliore di me, l'unica che riesca a fermarmi quando sto per fare qualcosa di stupido. Girano tante voci in questo Castello, voci che mettono in dubbio il nostro rapporto, quindi voglio chiarire le cose una volta per tutte: niente e nessuno potrà mai separare me, James Sirius Potter, e lei, Elizabeth Sarah Wood. E' l'amore della mia vita, e devono saperlo tutti.
Perfino i docenti avevano smesso di fare colazione, e assitevano muti alla scena.
-Sapete, non è facile essere famoso, essere il figlio del Salvatore e bla bla bla, mio fratello può confermarvelo. Non puoi fare niente senza avere il fiato sul collo di tutta la popolazione magica, i giornali ti perseguitano e molte persone vogliono entrare nella tua vita solo per approfittare della tua fama. Questa ragazza no. La prima cosa che mi ha detto è stata "i tuoi capelli sono buffi". Avevamo cinque anni, e gli stessi capelli che ho ora, il che giustifica la sua frase. In tutti questi anni non ha fatto altro che rimproverarmi per le cose che faccio, le scelte che prendo, le ragazze che frequento e le cose che dico, e ha sempre odiato i giornalisti, tanto quanto me. E' una ragazza speciale, e io sono stato uno stupido, perchè non mi sono accorto prima di questo, e anche quando ci siamo messi insieme non ho fatto nulla per dimostrare al mondo quanto la amo. Per questo ora sto dicendo queste cose qua, davanti a voi e a tutto il Mondo Magico, visto che domani sicuramente sarò in prima pagina: io amo Elizabeth Sarah Wood, e non mi stancherò mai di dirlo.
Non sentì gli applausi degli studenti, i boati di approvazione e i fischi di incitamento; non sentì neppure la risata di Dominique e le urla degli altri suoi parenti.
L'unico rumore che riuscì a percepire fu il -Ti amo- appena sussurrato da Elizabeth, per poi sentire la sua mano calda che si stringeva al suo braccio e i suoi occhi sorridenti che si posavano su di lui, grati.
Nient'altro aveva importanza.
 
 
 
 
-Tuo cugino è stato davvero mitico. Insomma, chi se lo sarebbe mai aspettato?!
-Devo ammettere che mi ha davvero sorpresa, non pensavo fosse capace di fare una cosa tanto romantica. Dopo questa Eliza non potrà che perdonarlo, spero.
Scorpius la abbracciò da dietro, poggiando il capo sul suo collo: -Vuoi che faccia anche io una cosa del genere, così magari finiamo sui giornali?
Lei rise, cercando di scostarsi da lui: -No grazie, dopo la prima pagina di ieri ho fatto il pieno almeno per un anno. E poi non ne ho bisogno, so benissimo che mi ami, non mi interessa se le tue fan vogliono la mia testa o qualche altra parte del mio corpo.
-Oh, spero proprio di no, il tuo corpo mi piace intero...
Scese a mordicchiarle il collo, posandole una mano sui fianchi, avvicinando i loro corpi; la ragazza lo lasciò fare, sospirando e sollevando il mento in modo da scoprire il collo ancora di più.
Le sbottonò la camicia, togliendogliela, mentre lei gli strattonava la cravatta, cercando di sciogliere il nodo con impazienza, mentre sentiva le mani del ragazzo che lentamente risalivano lungo il suo corpo, sempre di più,fino a...
 
-ROOOOOOOOOSIIIIIEEEEEEE!
I due ragazzi si bloccarono, come se gli avessero lanciato una secchiata di acqua gelida addosso.
-...L'hai sentito anche tu?
-Ti prego, ti prego, dimmi che è stata solo un allucinazione uditiva, e che possiamo riprendere.
-ROSIE, TI PREGO, E' IMPORTANTE.
-...Sono due. Fantastico, davvero fantastico. Vado ad aprire.
-Rose, aspetta, un secon...
La ragazza, delusa com'era dall'interruzione, si era completamente dimenticata che poco prima il ragazzo le aveva sfilato la camicia, lasciandola soltanto col reggiseno indosso.
Come aprì la porta gli occhi dei due ragazzi si incollarono quasi magneticamente là, con degli sguardi quasi famelici.
-Oh, Rosie, ciao. E' davvero bello vederti.
-Io...cavolo. Scusami. Ma cavolo. Accogli sempre così i tuoi ospiti?
-SCAMANDER, PORTATE SUBITO I VOSTRI CULI FUORI DI QUA, PRIMA CHE VE LI ROMPA A SUON DI CALCI.
Scorpius sbattè loro la porta in faccia con furia, facendo indossare contemporaneamente alla rossa una sua maglietta.
Che si accorse solo in quel momento di essere mezza nuda.
 
-Oh Godric, non me n'ero accorta! Grazie amore, meno male che erano loro.
-SCUSAMI?!
Lei lo fissò, confusa dal suo tono furibondo.
-Beh, poteva andare peggio. Almeno erano due amici.
-Quindi ti sta bene se due amici ti vedono in reggiseno?!
-Non ho detto questo, ho solo detto che almeno erano loro.
-A me questo non consola per niente!
-Ma che hai, che ti prende?!
Il biondo si passò le mani sul viso, prendendo un respiro profondo: era fuori di sè, ma non voleva assolutamente litigare.
-Non...non mi va che altri ragazzi ti vedano in queste condizioni. Non mi va per niente.
Un sorrisino compiaciuto illuminò il volto della rossa.
-Sei per caso geloso?
Le guance di Scorpius si imporporarono, e lui distolse lo sguardo, imbarazzato: -Io, io non...non è vero, è solo una questione di principio.
-Certo, certo. Sei adorabile quando sei geloso, lo sai?
-Gne gne gne, simpatica. 
Lo baciò, un bacio lungo e pieno di passione.
 
-Con questo mi sono fatta perdonare?
-Eh, ti dovrai impegnare di più sai? 
-Oh, lo farò, non temere...Ora posso farli entrare?
-Beh, la maglietta ce l'hai, quindi direi di si.
La ragazza rise, ancheggiando sensualmente mentre andava ad aprire la porta.
-Scusate per prima ragazzi, ora potete entrare.
-Oh, peccato, ti preferivo prima.
Il biondo lanciò uno sguardo minaccioso a Lorcan, che bastò a fargli chiudere il becco.
-Si beh, dimenticate. Che succede, perchè siete qui?
-Stasera c'è la festa di Molly, e temo che Dominique ci andrà con qualcun altro...
-E Molly mi odia, il che potrebbe implicare il fatto che nemmeno mi vuole alla sua festa. Ma devo andarci, altrimenti tutti quegli avvoltoi penseranno di potersi fiondare su di lei.
-E io che cosa dovrei fare, di grazia...?
-DACCI QUALCHE CONSIGLIO, TI PREGO!
I gemelli si inginocchiarono al cospetto della ragazza, implorandola di aiutarli: lei lanciò uno sguardo scioccato al fidanzato, che scosse le mani come a dirle "amici tuoi, problema tuo".
-O...ok, va bene, ci proverò, ma vi prego. Rialzatevi.
Quando entrambi si furono ricomposti e seduti sul letto, Rose iniziò a ragionare.
 
-Vediamo...vediamo...che cosa potreste fare? Proprio non mi viene in mente niente oltre A CHIEDERE SCUSA PERCHE' SIETE DUE IMBECILLI. SECONDO VOI COS'ALTRO POTRESTE FARE?
Loro sobbalzarono, colpiti dalla sua reazione, ma la rossa non aveva ancora finito: -TU, LYSANDER, HAI MAI PENSATO CHE EVITARE DOMINIQUE COSI' BRUTALMENTE DOPO IL VOSTRO APPUNTAMENTO AVREBBE POTUTO FERIRE I SUOI SENTIMENTI? E TU, LORCAN, SO BENE QUELLO DI CUI AVETE DISCUSSO, E SEI STATO DAVVERO UN COGLIONE. INSOMMA, TI COSTA COSI' TANTO PRESENTARTI UFFICIALMENTE ALLO ZIO PERCY?!
-I...io...
-Insomma...forse...
-Ha ragione, lo sapete anche voi.
I due gemelli si scambiarono uno sguardo colpevole, per poi sospirare all'unisono, afflitti.
-Sentite, le ragazze sono incazzate, ma potete sempre rimediare, non è troppo tardi. Stasera c'è la festa, approfittatene.
-Cazzo, hai ragione...dobbiamo davvero trovare un modo per farci perdonare. Iniziando dai fiori, le donne amano i fiori. Vieni Lys, c'è un libro in Biblioteca che fa al caso nostro.
Il ragazzo prese il gemello per il braccio e lo trascinò via senza neanche dargli il tempo di parlare; l'altro era talmente depresso da non provare neanche a opporre la minima resistenza.
La risata di Scorpius accompagnò la loro uscita: quella famiglia era decisamente incasinata.
 
 
 
 
 
 
-Sei stato davvero un tesoro, non mi aspettavo minimamente una dichiarazione del genere, così, davanti a tutti.
-Mi hai detto tu che dovevo dimostrarti che ti amavo e tutto!
Elizabeth rise delicatamente di fronte all'espressione scioccata del fidanzato: -Si, ma non ti ho mica detto di salire sulla panca durante la colazione e urlare quelle cose! Pensavo che le tue fan si sarebbero suicidate sul posto.
-Si beh, era ora. Insomma, finalmente tutti lo sanno e non ci sono più dubbi, no?
Le spostò una ciocca ribelle di capelli che era sfuggita alla sua treccia, spostandogliela delicatamente dietro l'orecchio; si avvicinò lentamente a lei, impaziente di riscoprire il sapore delle sue labbra e del suo corpo dopo tutto quel tempo.
Notando che non si scostava, ma che anzi quasi impacciatamente cercava di avvicinarsi a sua volta a lui, non ce la fece più: si buttò su di lei e la baciò con ferocia quasi animalesca.
Lei ricambiò istantaneamente, lasciandogli libero accesso alla sua bocca, cercando con le mani di slacciare il nodo della cravatta del ragazzo mentre lui le sbottonava la camicetta.
In quel bacio c'era tutto ciò che si dovevano dire e che si erano già detti, tutti i loro sentimenti: era un bacio disperato ma al contempo dolce, perchè esprimeva realmente il fatto che i due avevano bisogno l'uno dell'altra per vivere.
James si fermò improvvisamente, mettendo distanza tra i loro corpi: -Aspetta, aspetta...sei sicura? Insomma, abbiamo appena fatto pace, magari sei ancora incazzata con me o magari vuoi qualcosa di più, e non voglio che tu pensi che l'unico motivo per cui ho fatto tutto questo sia poter entrare nelle tue mutandine. Per quanto la prospettiva sia allettante eh.
Elizabeth lo fissò per un secondo, le guance arrossate e le labbra gonfie, con gli occhioni innocenti spalancati all'inverosimile.
-Non...non vuoi...?
Il ragazzo gemette, l'autocontrollo decisamente a puttane: -Cazzo però, se mi guardi in quel modo non posso davvero resistere. Ritiro tutto, e ti amo.
Si buttò nuovamente su di lei, sorridendo quando sentì la ragazza ridere apertamente in quel modo che lui amava alla follia.
Forse era davvero il modo giusto per festeggiare.
 
 
 
 
 
 
-Dom, non ti senti osservata?
-Si, e da due occhi in particolare. 
-Dio, fanno quasi paura.
-Sembrano due fotocopie, e non lo dico solo perchè sono gemelli.
-Ma pensano che non li vediamo?
-Forse vogliono essere notati. Non lo so, non li capisco più. Ti va di bere?
-Da morire.
Le due ragazze si spostarono verso il tavolo degli alcolici, sentendo gli occhi dei due biondi che le trafiggevano con i loro sguardi.
Dominique le passò un bicchiere, ma Molly lo scansò e decise di prendere direttamente una bottiglia di Firewhiskey: bevve due lunghi sorsi, sentendo la testa girare e la gola infuocarsi.
-Wow, vuoi davvero darci dentro...
-Zitta e bevi.- Le passò la bottiglia, e la bionda dopo averci pensato per due secondi decise di buttare il bicchiere e accettare il suo invito.
-Oh, al diavolo tutto, hai ragione. Non pensiamo a niente e sbronziamoci!
Presero una bottiglia per una e si buttarono in pista, l'alcool già in corpo: la musica era altissima e l'atmosfera era perfetta per darci dentro e divertirsi, e loro non avrebbe certo permesso a degli stupidi problemi sentimentali di intralciare la loro festa.
Mentre ballavano non pensavano a niente, nessun pensiero poteva scalfire quel momento.
Rose si avvicinò loro, decisa a prendere parte ai loro festeggiamente.
-Ragazze, posso unirmi a voi?
-ROSIE! CIAO!
La rossa si accorse subito che le due cugine erano già sulla buona strada verso la sbronza, e per una volta decise di seguire il loro esempio e darci dentro.
Dominique le offrì un sorso dalla sua bottiglia, felice di vedere la cugina così lanciata.
-Vi siete accorte che Lorc e Lys vi stanno fissando contrariati da un angolo della sala, vero?
-Possono guardare quanto vogliono, non mi interessa. Se Lysander è così codardo da non voler ammettere che c'è qualcosa tra di noi allora benissimo, andrò oltre anche io.
Rose deglutì: conosceva la cugina, e sentirla così risoluta la spaventava. Notò però che Molly aveva uno sguardo meno deciso.
-E tu Mols, che dici?
Lei si mordicchiò l'indice, indecisa: -Io non sono poi così tanto arrabbiata con Lorc, è che voglio essere sicura che abbia capito perchì abbiamo litigato. Voglio che faccia il primo passo, ecco.
-Oh, non temere, Lorcan sa perfettamente cosa deve fare.
 
 
 
 
 
-Si stanno divertendo.
-Lo vedo.
-Stanno bevendo tanto.
-Lo vedo.
-Sono ubriache e stanno ballando.
-LYS, TI HO DETTO CHE LO VEDO.
Il biondo si girò verso il fratello, irritato: -Non c'è bisogno che mi dica cosa succede, lo vedo benissimo. Vedo anche tutti quei ragazzi che le fissano come se fossero delle prede.
Il fratello seguì il suo sguardo, notando che diceva il vero: -Cos...HAI RAGIONE, DOBBIAMO FARE QUALCOSA?!
-E COSA?!
-NON LO SO!
-Ragazzi, state urlando, non so se ve ne siete accorti.
Entrambi sobbalzarono e si girarono di colpo, spaventati: -Albus! E tu, che ci fai qui?!
Il corvino si avvicinò loro: -Non lo so bene neanche io in realtà, ma ero stufo di stare nel Dormitorio con quella oca di Susan. Abbiamo scopato due volte e ora è convinta che stiamo insieme, non la sopporto.
-Attento, le migliori storie d'amore possono iniziare anche da una semplice scopata. Guarda me.
-Ah si? E come mai allora tu sei qua mentre mia cugina è là ubriaca, sola e circondata da ragazzi? 
-...abbiamo litigato...
-Ecco, appunto. E voci dicono che Lys abbia fatto incazzare la mia dolce cuginetta bionda, cosa che spiegherebbe perchè anche lei è ubriaca e circondata da fauna maschile. Salazar, siete patetici.
Lorcan strinse i pugni, contrariato: -Hai parlato quello che si scopa la Edwards per non pensare alla Parker. Sei patetico quanto noi fratello.
Albus lo fissò, gli occhi infuocati e la voce carica di veleno: -Io non penso proprio a un cazzo di nessuno Scamander, vivo benissimo senza di lei.
-Allora ti farà piacere sapere che sta bevendo e chiaccherando allegramente con un aitante Ravenclaw del settimo? Proprio là, al tavolo degli alcolici.
Il corvino voltò la testa nella direzione indicata talmente velocemente che Lysander negli anni successivi avrebbe giurato di aver udito un distinto nonostante il rumore assordante che li circondava.
-Schifoso bastardo, questa me la paga...
-Ohohoh, benvenuto nel Club dei patetic- ehi aspetta, Al, dove vai? NO, FERMO, NO!
I due fissarono con terrore l'amico che si dirigeva verso la ragazza eil suo presunto spasimante.
-Merda, qua si mette male.
-Puoi dirlo forte fratello. Ed è appena iniziata.
 
 
 
 
Lei neanche ci voleva andare a quella dannata festa, ma le ragazze l'avevano sfinita e alla fine erano pure riuscita a convincerla.
Ora era là, un vestito decisamente troppo corto addosso e i vapori dell'alcool che la confondevano, per non parlare del ragazzo che aveva davanti.
Una vista decisamente piacevole, ma davvero non riusciva a seguire il filo del suo discorso, anche se era sicura si sarebbe concluso con qualche invito ad Hogsmeade o peggio, nel suo Dormitorio.
E avrebbe anche accettato, se a guardarla fossero stati dei magnifici occhi verdi e non quel banale marrone.
-Ehi Parker, anche tu qua?
Quella fastidiosa quanto familiare voce la risvegliò dai suoi pensieri: gemette, affranta.
-No Potter, sono la sua gemella cattiva. Ora smamma, sono impegnata.
-Con questo qua? Non ne vale la pena, senza offesa amico.
Il Ravenclaw aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse immediatamente quando riconobbe chi aveva davanti: Albus era famoso, e in pochi si permettevano di andargli contro.
Borbottò un saluto e si allontanò, lanciando mentalmente maledizioni e incantesimi.
 
Sarah si voltò verso il nuovo arrivato, decisamente irritata: -Mi chiedo perchè tu debba ficcare il naso in tutto quello che faccio, davvero.
Lui bevve un sorso del suo drink, improvvisamente a disagio: -Volevo solo scambiare due chiacchere, tutto qua. Non c'è bisogno di alterarsi così tanto.
-Mi altero perchè sei irritante Potter, sul serio. 
-Ma se stavolta non ho fatto niente!
-Ma ti senti? Hai trattato quel ragazzo come se fosse indegno anche solo di stare al tuo cospetto. Merlino, e io che pensavo potessi anche essere decente, ma evidentemente mi sbagliavo.
Sbattè il bicchiere sul tavolo e fece per andarsene, ma prevedibilmente il ragazzo non glielo permise, afferrandola per il polso e facendola andare a sbattere contro il suo petto.
Lei arrossì, la testa di nuovo pesante, ma il colpo di grazia lo ricevette quando lui si chinò verso il suo orecchio e le sussurrò uno -Scusami- con voce roca e profonda.
Sarah, saggiamente, decise di allontanarsi da lui prima di farsi venire una sincope.
-Ok, ok, sei scusato. Quindi... si, sono qui, le tue cugine e tua sorella sono riuscite a convincermi.
-Si beh, sono brave. E scommetto che ti avevano promesso che io non ci sarei stato, e quello è stato il punto definitivo.
Lei arrossì ancora di più, colta in fallo, ma sorprendentemente lui rise in modo genuino, allegro.
-Sei prevedibile Parker, posso leggerti come un libro aperto.
-Beh, non è certo un segreto che non mi piaci, lo sa praticamente tutto il Castello.
-Lo so, ma ogni tanto spero che tu cambi idea su di me.
Vide gli occhi del corvino rattristarsi leggermente, e la cosa la fece sentire a disagio: cadde tra loro un silenzio imbarazzante, dove nessuno dei due sapeva cosa dire o fare.
Sarah sentiva però l'esigenza di continuare la conversazione, perchè in un certo qual modo parlare con lui le piaceva, tranne quando faceva lo stronzo presupponente, ovvero un buon 80% delle volte.
-Dunque...ho visto quello che ha fatto tuo fratello per Eliza, è stato davvero dolce. 
-Si, Jamie è sempre stato un po' esagerato nel fare le cose, ma direi che stavolta ha azzeccato. Lei l'ha perdonato, e direi che è questo quello che conta.
-Siete molto diversi, non solo esteticamente, ma anche come carattere.
Albus sogghignò, avvicinandosi impercettibilmente a lei, il bicchiere sempre in mano: -Si beh, in alcune cose non siamo poi tanto diversi. Anche lui si è divertito parecchio prima di capire i suoi sentimenti per la Wood, ed entrambi abbiamo buon gusto in fatto di ragazze.
-Si beh, la Edwards non è male.
Il ragazzo quasi si strozzò col suo drink: aveva sentito bene?!
-La...la Edwards?!
Notò che gli occhi di lei erano diventati improvvisamente freddi: brutto segno.
-Proprio lei. Ho sentito che ci avete dato dentro alla grande, i miei complimenti. Ottima scelta, davvero.
-Io...non è stato chissà che, solo una notte.
-Una notte intensa.
-Chi te l'ha detto?
-Non ti interessa, non ha importanza.
-A me importa.
Non sapeva perchè, ma sapere che lei era a conoscenza della sua ultima avventura notturna lo faceva andare in bestia: era l'ultima ragazza a cui l'avrebbe raccontato, l'unica che doveva starne all'oscuro. E la cosa che lo faceva arrabbiare di più era il fatto che si sentiva in colpa, come se le avesse fatto un torto.
Come se l'avesse tradita.
 
-Beh, peccato, perchè non te lo dirò. E poi di cosa ti stupisci? Le voci qua corrono come il vento, e la tua fama ti precede. Una più o una in meno non cambia molto.
-Piantala Parker, non è vero. 
-Cosa non è vero?
-Pensi che io sia davvero andato a letto con tutte quelle che si dicono in giro? Cavoli, non avrei avuto certo il tempo nè le energie.
-E perchè dovrebbero mentire?
-Sono famoso, ad alcune piace andare a letto con qualcuno per il loro nome, o anche solo dire di averlo fatto. Per fortuna non tutte sono così.
La ragazza spalancò gli occhi, colpita: stava per caso parlando di lei?
-E tu sei contento che tutte non siano così?
Sapeva di aver parlato con voce incerta e balbettante, ma qualcosa nella sua testa le diceva che DOVEVA indagare, doveva sapere.
Non perchè le piacesse Albus, sia chiaro.
Semplice curiosità.
Peccato che non ricevette risposta, perchè Lysander scelse proprio quel momento per dirigersi verso un pretendente di Dominique particolarmente perseverante e spaccargli il naso con un pugno.
-CAZZO. SCUSA SARAH, DEVO ANDARE.
  
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