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Autore: Ale_Larry    06/09/2016    0 recensioni
Harry e Louis si conoscono ormai da due anni e un giorno del 2012 quando vanno in campeggio, si accorgono che provano qualcosa l'uno per l'altro, ma nessuno dei due lo dice a l'altro. Louis prova a dimenticarlo cercando sollievo in una ragazza, Eleonor, mentre Harry in varie storie che non gli permettono mai di dimenticare ciò che prova. Ma che succede se si inizia a fantasticare in un bagno?...
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte trascorsa con Louis era stata diversa. Era come se ora avessi avuto il vero lui e non quello da condividere, avevo sentito lui più mio, più sollevato in qualche modo, e anche se non glielo avevo detto ero contento della scelta che aveva fatto. Era un gran peso in meno. “buongiorno” La voce di Lou mi colpì accarezzandomi leggero l’orecchio mentre ero intento in cucina. Le sue braccia mi avvolsero, baciandomi prima la nuca scoperta, per aver tirato su i capelli per quanto possibile, poi appoggiando il viso tra le mie spalle, “ben alzato amore” mi pulii le mani e mi voltai per baciarlo “hai dormito bene?” “dormito è una parola grossa.. ma sì” mi sorrise ancora ad occhi chiusi “non mi è dispiaciuto non dormire, ma avrei voluto svegliarmi con te” “qualcuno doveva pur preparare il pranzo, non voglio mica farti morir di fame” Aprì gli occhi e mi fissò, mi sorrise di nuovo e i suoi occhi splenderono. Il cielo azzurro si specchiava lì, nel suo sguardo dolce su di me come una giornata d’estate, lo baciai non potei resistere a quelle labbra così rosa. Lui infilò una mano sotto la maglia tastandomi, “dovremmo tornare a letto” sussurrò, “dopo con piacere, prima mangia ti ho preparato qualcosa prima del pranzo nel caso ti fossi deciso ad alzarti” Si staccò guardando il tavolo, e dirigendovi incontro, “ho fame in effetti” risi, e lasciai che facesse la sua colazione. Era stranamente familiare la sensazione di averlo in giro per casa, e mi faceva sentir bene. Lui mi colmava ogni mancanza che avrei potuto avere in sua assenza. Riempiva i miei polmoni d’aria e il mio stomaco dalla fame, mi saziava e mi dissetava. Non avevo bisogno di nient’altro se non di lui con me. ‘sposami’ “curly stai bene.. perché mi fissi?” -*- Era sdraiato sul letto accanto a me, era ad occhi chiusi anche se sapevo che non dormiva. Lo osservavo da più di 20 minuti da quando avevamo finito di fare l’amore. Ripensavo a quello che avevo creduto di aver detto giorni prima. Aveva notato che ero strano, ma averlo vicino era così.. “mi stai fissando ancora” lo disse in tono monocolore, come se dovesse farmi notare una cosa ovvia, o una cosa che si stava ripetendo, “no ti osservo è diverso” “e che differenza c’è scusa?” “fissare sarebbe solamente usare gli occhi per guardarti con sufficienza, come qualcosa che vedo ma non gli d’ho importanza. Osservare, è cogliere ogni sfaccettatura della cosa che ha rapito il nostro sguardo e l’ha fatto suo, è guardare con occhi e mente ciò che abbiamo sotto i nostri occhi, è amare. Io ti osservo per capire ogni parte di te, per percepirne ogni movenza, ogni angolo e morbidezza, e farla mia. Come il rossore sulle tue guancie in questo momento..” “sei folle Styles” si girò nascondendo il viso nel cuscino. Mi avvicinai alla sua schiena e la baciai lentamente, percorrendone ogni centimetro. “sei ancora convinto di voler partire per andare da tua madre?” mi fermai, lui si voltò verso di me, “si, devo spiegargli .. la situazione. Devo dirgli che ho fatto una scelta” mi poggiò la mano sul viso ed io chiusi gli occhi al suo tocco, mi girai baciandogli il palmo, “tu che farai?” “sarò qui a casa ad aspettarti.. come sempre” -*- “Avanti Niall passa quella palla!!” urlai da metà campo, ero sudato e stanco, ma era tanto che non passavamo una mattinata come questa insieme… appena presa la palla iniziai a correre verso la porta dove c’era Zayn.. ma fui bruscamente interrotto da Louis… “Ahi” mi lamentai “ hey è fallo” dissi da terra.. “Liam..” “mi dispiace non ho visto nessun fallo” disse ridendo. Far fare lui da arbitro e in più compagno di Tomlinson non era stata una buona idea. Louis dopo aver tirato la palla in rete tornò indietro porgendomi la mano, “non fare il bambino” iniziò a ridere, “sei stato scorretto” misi il broncio, lui mi avvicinò dandomi una pacca sul sedere e facendomi l’occhiolino, “ragazzi una stanza” urlò Niall. Scoppiammo a ridere tutti.. “dai ultimo giro e dopo ho bisogno di cibo” “ok.. ma stavolta d’ho io il cambio a Zay per la porta” dissi dandogli il cinque ed effettuando il cambio “tutti pronti.. via” * Ore 1:05 a.m Eravamo stesi nel letto l’uno abbracciato a l’altro, io ad accarezzargli la schiena e lui steso, sul mio petto ad accarezzarmi il fianco. “sono stato bene oggi.. è stato divertente” “si lo è stato” sospirai e chiusi gli occhi, avrei voluto dirglielo ora, “Lou.. Lou sei ancora... sveglio” il suo respiro calmo era segno che si era addormentato “ti amo Lou” sussurrai guardando il soffitto, “vorrei tornare all’inizio Lou e dirti.. dirti la verità subito. Vorrei vederti sorridere davvero e non essere mai triste, vorrei potermi svegliare ogni giorno con te affianco e non.. non aver paura di.. di perderti. Se tu fossi sveglio adesso crederesti che io stia delirando ma, quando mi hai detto di averla lasciata e dopo abbiamo fatto l’amore, ti ho sentito mio completamente. Lou ti amo.. sposami” dissi l’ultima parola sussurrando. Questi erano i deliri di un pazzo a l’una del mattino. Sentii il corpo di Louis accanto al mio irrigidirsi, forse mi aveva sentito, forse no, stanotte non l’avrei saputo di certo. -*- 03 luglio 2014 Erano le 10 del mattino e stavo mettendo le prime frittelle sul tavolo quando sentii Louis tossire, quando mi voltai lui era arrossito e aveva un sorriso timido sulle labbra, gli ricambia il sorriso e poggiando il resto sul fuoco andai a dargli un bacio veloce. “scusa … si bruciano..” “si, no non ti preoccupare .. scusa ieri alla fine sono crollato ero stanco” “troppo movimento Boo?” iniziammo a ridere “hai fame?” “si” si accomodò al tavolo e prese il piatto, quando mi girai lo vidi guardarmi e appena se ne accorse arrossì e distolse lo sguardo sorridendo.. provai a provocarlo “so di essere uno schianto nudo ma, contieniti ho i boxer” gli feci l’occhiolino e lui rise, “ma per favore, non montarti la testa.” “vorresti dire che non mi guardavi per quello” levai le frittelle sul fuoco e misi l’altro impasto, mi girai e andai verso di lui, fermandomi davanti a lui chinandomi poi per un bacio, “c-che f-fai?” deglutì, io risi “non prendermi per il culo Styles” lo sentii ansimare, mi avvicinai ancora e mettendomi a cavalcioni su di lui, gemetti e gli baciai il collo, “oh Dio” sentii la sua erezione spingere contro la mia, continuai a baciarlo e sentii le sue mani posarsi sui miei glutei e stringere, spinsi il mio bacino avanti e gememmo insieme, “H-Harry credo che..che stia..” “cosa.. stai perdendo il controllo Tomlinson non è da te” “no Harry credo che qualcosa stia bruciando” mi fermai di colpo, “merda” mi alzai e.. avevo completamento dimenticato la padella sul fuoco. Sentii lo stronzetto ridere mentre io mi bruciai quasi una mano per buttare il tutto nel lavello e aprire l’acqua.. “credo che sia stato tu a perdere il controllo” stava piangendo per quanto rideva. La frustrazione della sua battuta, che era più che vera, stava lasciando spazio ad una risata eco della sua. -*- 18 luglio 2014, lunedì Il convivere con Louis mi creava ancora qualche problema di comprensione da come eravamo passati da essere migliore amici a questo.. rimaneva comunque il mio migliore amico, solo che adesso era anche il mio ragazzo. Delle volte rimanevo imbambolato a guardarlo aggirarsi per la cucina in pantaloncini e senza maglia, mi riprendevo solo al suo solito lancio di uno straccio sulla mia faccia.. arrossiva puntualmente. Finalmente mi ero deciso a chiedergli di restare stanzialmente da me dal momento che ormai dormiva qui, ma continuava a dire che, se le cose fossero andate male non aveva intenzione di rimanere senza casa –come se io gli avessi permesso di andarsene- ma comunque lui aveva ancora la sua casa e ogni tanto, dormivamo da lui, in modo che sistemassi il casino lasciato da lui. Ma non per queste erano tutte rose e fiori, litigavamo: *“la vuoi smettere” “non finche Mr. Styles mi spiega perché ha evitato di dirmi che si sente ancora con.. aspetta come lo chiami ‘Grimmy” “per questo” dissi indicando la sua reazione.* Queste discussioni avvenivano ad ogni messaggio da parte di Nick, ma poi, la nostra velocità di fare pace e la sua incapacità di vedermi col broncio, faceva si che tutto si sistemasse con qualche coccola che era preferibile delle urla, come adesso ad esempio, “sul serio, avanti andremo tutti e tre al cinema non è un problema” “no, mi sentirei a disagio andate tu e.. Sten?” “Stan, e non saresti a disagio, è simpatico e vuole conoscerti” “no grazie, preferirei comunque che tu restassi con me sotto le coperte” mi avvicinai mettendogli le mani sui fianchi e baciandolo, “n-non posso ormai glielo ho promesso” sbuffai a fior di labbra, lo baciai di nuovo, si stavo cercando di corromperlo, “ti prego” piagnucolai, alzai gli occhi nei suoi, notai le sue pupille dilatate, “m-mi dispiace” mi staccai sbuffando più forte e tornai a preparare il pranzo, “sai che preferirei restare” mi sentii abbracciare e avvolgere dalla sua piccola figura, “sai che è tanto che non vedo Stan. Prometto di non fare tardi così quando torno possiamo stare assieme..” mi baciò una spalla. Nel momento in cui lo dissi me ne pentii subito, “bè forse quando torni potresti non trovarmi o potrei non essere solo che ne puoi sapere” lui si gelò e si staccò subito, “che vorresti dire scusami? Cos’è una minaccia.. hai 5 anni?” “no, ti sto solo dicendo che come tu puoi vedere un amico posso farlo anch’io..” “oh no, non ci provare Harry, non è lo stesso, Nick Grimshaw o quel Alxander o chiunque,non metterà piede in casa mia è chiaro” “Xander…e comunque vorrà dire che usciremo” mi girai verso di lui alzando le spalle e portando la tovaglia sul tavolo, “si può sapere perché ti stai comportando così adesso” “perché, caro Louis, è una settimana che non stiamo da soli io e te e non..” gesticolai “lo sai..” “è questo, è per il sesso Styles ti pensavo più profondo e poi non è vero” “non è per il sesso.. è lo stare insieme in santa pace, quando è stato che ci siamo.. coccolati?” “Harry sembri un bimbo. Ti stai attaccando a del sesso serale è questo, siamo stati insieme anche ieri..” “si quanto 30 minuti perché il signor conte doveva uscire” “non è colpa mia se sei veloce ad eccitarti” Rimasi a bocca aperta, non potevo credere che lo avesse detto, ci rimasi male. “oh avanti non fare quella faccia sai che non intendevo quello…” “oh no certo tu parli e parli però non intendi mai quello che dici Louis giusto” “tu inizi e la colpa è mia..” “non capisci niente, vuoi uscire col tuo amichetto vai, magari fatti anche coccolare a fine serata.. e dato che ci sei fatti anche il pranzo e pulisciti la camera non sono la donna di servizio” urlai tornando in cucina sbattendo con la spalla alla sua.. -*- 4 agosto 2014, giovedì Ore 09:58 a.m “torno il 14, massimo il 15 a mattina se mamma mi lascerà andare” fece un piccolo sorriso e si girò verso il treno “non lasciarmi col broncio Harreh…” si avvicinò e mi baciò velocemente carezzandomi il viso, io sorrisi, “fa gli auguri a Lotts anche da parte mia quando la vedi oggi, chiama quando arrivi okay?!” “certo anche se temo che ci rimarrà male nel non vederti. Saresti potuto venire anche tu lo sai, non sarà un problema..” “lo so, stiamo insieme da mesi e Jay è così dolce… sali su quel dannato treno prima che cambi idea” “vorrei lo facessi, parti con me.. aspetterò un giorno in più e..” “Lou, hai detto che ero troppo appiccicoso ieri sera ricordi?” “non dicevo sul serio lo sai io… parlo a volte senza pensare” *chiamata al binario 28 per Doncaster* “ti aspetterò da mamma se vorrai raggiungermi… Ti amo” mi carezzò il dorso della mano e prese il borsone, “Ti amo” quando si girò per prendere il treno mi sentii mancare. Andava da sua madre ma la litigata di quella sera bruciava ancora. * Pranzare da solo fu deprimente e una tortura. Louis avrebbe già dovuto essere arrivato col treno e mandare un messaggio. Forse stava aspettando di arrivare a casa. Mi buttai sul letto, troppo grande da quando lo dividevo con lui, cercando di riposare un po’. -*- 05 agosto 2014 Se negli ultimi giorni non avessimo litigato così tanto probabilmente lui sarebbe rimasto fino alla data prestabilita l’8… le giornate senza lui erano silenziose, troppo. Avevo passato la mattinata con Niall e anche il pranzo, ma il rientro a casa fu disastroso. Lo sentivo ovunque eppure non c’era. Era partito dicendomi che mi avrebbe aspettato, per poi mandarmi un messaggio con scritto che forse avevamo bisogno di tempo e che stavamo facendo tutto troppo in fretta… L’avevo sentito questa mattina mandandogli il buon giorno e al mio rientro dicendogli che mi mancava da morire. Presi il cellulare buttato su letto accanto a me e gli scrissi ciò che stavo trattenendo dalla sera precedente: ‘Ti amo, non allontanarmi ancora’. Ero disperato lo ammetto, ma non potevo perderlo, avevamo già perso troppo e avremmo rallentato, lui se voleva poteva tornare al suo appartamento ma non gli avrei permesso di allontanarmi. La risposta arrivò subito, tremai nell’aprire il messaggio; da Lou: ‘non accadrà. Scusami per quello che ho detto. Ti amo..’ a Lou: ‘Ti amo, ti aspetto torna da me, torna da me ti aspetto. Sempre tuo Hazza.’ * Friends should sleep in other beds And friends should kiss me like you do And I know that there’s a limit to everything But my friends won’t love me like you No, my friends won’t love me like you Oh, my friends will never love me like you Ore 18:48 p.m Dovevo dirglielo , l’avrei già dovuto fare settimane fa ma … un messaggio e tutto si sarebbe risolto: a Lou: “ Lou ci sei.. devo dirti una cosa. Papà mi ha invitato a L.A, tra circa due settimane, sai pensavo che magari potresti venire con me.. fammi sapere, ti amo” -*- 08 agosto 2014 Ore 00:32 -Pronto.. -Lou, sei sveglio, scusa se ti chiamo a quest’ora so che è tardi ma volevo dirti una cosa -Cosa… -Io.. bè vedi io.. io ti amo Lou, da molto ormai -Mmmhmmmh -Sposami…- proseguì un minuto di assoluto silenzio se non fosse stato per il suo respiro, - Louis, c-ci sei… Sentivo il suo respiro attraverso il telefono, non sapevo dire se fosse sveglio o no, credevo di si comunque. -Mi manchi, buona notte. Riattaccai prima che potesse rispondermi. * 23:50 p.m Mi aveva evitato tutto il giorno, aveva a stento risposto al mio messaggio del buon giorno, ed ora non rispondeva alle chiamate ed hai messaggi. Avrei dovuto tacere, tenerlo per me ancora per un po’ almeno, l’avevo spaventato, mi avrebbe lasciato se mai mi avrebbe rivolto mai parola e se non lo avesse fatto sarebbe rimasto a Doncaster da sua madre. Lo stavo perdendo ed era solo colpa mia. Avevo forse usato l’unica cosa che lo avrebbe tenuto lontano per sempre. Sapevo che i miei sentimenti erano più.. più radicati dei suoi, io sapevo vedermi con solo lui affianco, ma non avevo tenuto conto del contrario; della sua immagine da ragazzo agli occhi altrui… ma se mi amava, poteva, lui poteva restare e infischiarsene. Si, gli serve solo tempo per riflettere, tutti si spaventerebbero su una cosa del genere. -*- “Louis ti prego. Chiamami ho bisogno di sentire la tua voce anche se solo per.. ti prego chiama. Jay dice sempre che sei fuori.. ma so che non vuoi parlarmi. So che non avrei dovuto dirti.. chiederti di.. se non ne vorrai più parlare, per il momento va bene, ma chiama o prenderò il primo treno e verrò a prenderti io” Aveva il diritto di essere sotto shock ma doveva rispondere diamine, erano due giorni che non lo sentivo, avrei preso il treno, se non mi avesse richiamato. -*- 10 agosto 2014 Avevo preparato il borsone per partire giusto qualche maglia e un paio di jeans. Uscii di casa entrando in macchina, quando alzai gli occhi per fare la retro marcia sul vialetto un taxi mi bloccò l’uscita… Louis. Rimasi in macchina di sasso, intravidi il sguardo dallo specchietto aveva gli occhi coperti da occhiali da sole, si avvicinò. Scesi da l’auto già pronto a protestare, “io non..” “si, ti sposo io.. si” sarei crollato in ginocchio davanti a lui se non si fosse precipitato a baciarmi e a stringersi a me, “ti amo così tanto” “ti amo Harry, scusa e ci ho messo molto a capire che dirti si era..” “ssh no, no va bene” le lacrime mi bagnarono il viso “ti amo” -*- 20 agosto 2014 “ci uccideranno” “sei davvero preoccupato allora Lou” “non.. dovresti esserlo anche tu, come credi che reagiranno. Siamo volati a Las Vegas per sposarci ed ora torniamo, tu non sei preoccupato” Iniziai a ridere era davvero preoccupato, “no non lo sono, non mi piacciono le cose in grande e si, ora che glielo diremo saranno un po’ arrabbiate ma organizzeranno una festa e gli passerà” “ti odio quando fai così” gli presi il viso tra le mani e lo baciai, “guarda che ti odio ancora” “bè è dura vivere con qualcuno che odi, a meno che non sappia fare del buon sesso allora..” mi diede una gomitata “ouch.. suoniamo o no, arrivare da mia madre e sapere che c’è anche Jay inizia ad innervosirmi” “ah bene..suona tu è casa tua” “di mia madre..” guardai il campanello ma prima che il mio dito arrivasse a suonare la porta si spalancò rivelando un gran sorriso sul volto alla porta; “ragazzi siete arrivati” “mamma..” balbettai e ci abbracciò entrambi. Erano le 10:06 di un sabato mattina, ora iniziavo a temere anch’io. “entriamo non rimaniamo sulla porta..” “Boo.. tesoro” Jay lo abbracciò forte e poi abbracciò me, “sono così contenta di vedervi insieme, cioè insomma… era bella Los Angeles, sicuramente, siete abbronzati…” “s-si molto, siamo stati da Papà per un po’ poi abbiamo fatto un giro.. perché non ci accomodiamo per parlare meglio” dissi, “tesoro sembri nervoso” mia madre mi accarezzò una guancia, “Harold..” quando mi girai, mia sorella mi saltò al collo e l’abbracciai forte, mi era mancata molto “come stai?” “si sto bene, tu che dici?” “tutto bene…” Dopo qualche minuto ci raggiunsero anche le sorelle di Lou, giù in cucina, lui mi guardò supplicandomi di finire la cosa il più presto possibile, a dirla tutta lo volevo anch’io. -*- 23 agosto 2014, ore 21:59 p.m “mamma sono le dieci di sera e mi chiami per sapere chi invitare, lo sai vero che tu e Jay avete invitato persino i prozii…no non dico che non mi importa della festa solo che, è una cosa nostra a Lou non piace molto sfarzo contenetevi..” “Chi è mia suocera? Salutamela.. sera Anne..” “sisi te lo saluto” alzai gli occhi al cielo, sbuffai. Louis sorrise avvicinandosi e iniziando a baciarmi il collo, “vieni a letto.. ora” mi sussurrò, “ehm mamma..no io, sta per cadere la linea” continuò a baciarmi percorrendo con la lingua il contorno della mascella e alzandosi sulle punte per prendermi il lobo, “si mamma ciao” attaccai non capendo l’ultima sua frase e presi il viso di Louis tra le mani per baciarlo. Lo spinsi verso il tavolo dietro di lui e lo alzai prendendolo in braccio “volevi andare a letto giusto” lui rise. “Ti amo piccolo.. ma credo che tua madre ti stia facendo diventare esaurito, ho paura per la tua salute mentale” “ed io mi chiedo perché Jay non ti tratti allo stesso modo” “sa che non sopporto queste cose.. ma quello che c’è di mezzo” mi baciò il collo e affrettai il passo verso la camera. Lo buttai di peso sul letto e poi mi abbassai su di lui per baciargli il petto fino al collo , “prima che lo dimentichi, domani devo fare dei giri su commissione di mia madre dal momento che venerdì sera verranno ad occuparsi della nostra casa fino alla festa di domenica” “queste cose devi dirmele dopo il sesso non prima” “si ma dopo sei intrattabile lo stesso” mi prese per le spalle e cambiò posizione, ed iniziò a pungolarmi, “ah si, tu credi? Ora lo vediamo” continuammo a ridere e lottare per un po’ finche le spinte dei nostri fianchi si trasformarono in un altro tipo di bisogno, ci facemmo trasportare da esso fino a ritrovarci nudi l’uno addosso a l’altro a raccontarci l’amore che sentivamo addosso. -*- -Mamma ho preso bicchieri, forchetta e piatti di plastica, si era tutto sulla lista..” il continuo parlare di mia madre di prima mattina mi faceva innervosire, soprattutto se ero dovuto uscire di casa e lasciare Lou nel letto ancora mezzo addormentato. “mamma hai detto che avresti parlato con Jay e vi sareste limitate, ma certo che ci fa piacere.. no sono alla cassa. Ci sentiamo” Pagai il più in fretta possibile per uscire dal supermercato e portai le buste in auto, prima di salire in auto controllai il cellulare e trovai due messaggi, uno di Lou che se la prendeva perché stavo facendo tardi, e l’altro di Niall che mi chiedeva per l’ennesima volta di come si doveva vestire per domenica.. non risposi a nessuno dei due e feci per salire; “Harry Styles, credevo fossi una leggenda ormai” riconobbi la voce, “Nick, come stai?” “io alla grande, tu invece che mi dici?” “fatto un po’ di spesa stavo tornando a casa..” “spesa grande a cosa si deve? Organizzi una festa?” “si mamma viene domani sera e resterà per il week-end” “che ne dici se ti accompagno a casa, è tanto che non ci facciamo una chiacchierata” “non credo sia il caso, non credo che Lou apprezzerebbe” “che c’è si è trasferito in definitiva e non vuole i tuoi amici in giro il tuo ragazzino” si fece una risata e la cosa mi urtò un po’, “mio marito, ci siamo sposati quindi, gradirei tu non facessi battute su di lui per quanto a volte può essere testardo..” la sua espressione tramutò nell’arco di pochi secondi, “sposati” lo disse con ribrezzo e la cosa mi infastidì “congratulazioni allora” “grazie, ora devo andare, stammi bene Nick” salii in macchina e uscii dal parcheggio e mi avviai verso casa, Louis non l’avrebbe presa bene se avesse saputo di questo incontro. * 24 agosto 2014, “hey ma quanto ci hai messo? Stavo per chiamare i servizi segreti” “scusa c’era la fila e poi, ho incontrato Nick mentre stavo salendo in macchina..” mi aspettavo già le sue urla e tutto, mi voltai per guardarlo e mi stava guardando a bocca aperta, “lo so io..” “e tutto questo tempo per due chiacchiere” mi stupii della sua tranquillità ma ci andai cauto “bè è stato più una mezza discussione e chiarimento” “a sono contento per voi, le discussione fortificano i rapporti..” mi passò vicino baciandomi le labbra e iniziò a tirare fuori la spesa, “perché non stai urlando come..” “come mio solito? Bè piccolo Haz non mi importa nulla di Grimshaw al momento sei mio marito, non può fare nulla più su questo..” lo disse con disinvoltura alzando le spalle come se fosse ovvio, “aspetta, ora sei tranquillo perché mi hai sposato” lo guardai sbalordito “sai vero che tra me e Nick non ci sarebbe potuto essere nulla nemmeno prima vero?” “lo spero bene, o avrei tagliato le palle prima a lui e poi a te.. anche se credo che mi sarebbero mancate” sorrise. Mi metteva i brividi quando era cinico e geloso. Scossi la testa e lo aiutai. * 28 agosto 2014, la piccola cerimonia era stata fantastica. Vedere le nostri madri felice e piangere era una cosa che si mi aspettavo, ma fu così strano. Tra abbracci e baci fu.. imbarazzante ma bello. Ci misero in posa per le foto con i parenti, le foto tra noi, Niall ci bagnò con lo spumante e gli restituimmo il favore. Mia madre e Jay avevano preso il servizio di catering per la cena. Rimanemmo tutti contenti e continuammo a ripetere di quanto fossimo alla fine contenti di avere i nostri lì. Alla fine la cerimonia fu abbastanza contenuta rispetto a quello che tutti temevamo. Solo che forse, ciò che avrei dovuto dirvi prima è che, fu tutto un dannato sogno. Un sogno fin troppo vivido per scacciarlo del tutto dalla mia testa. Io Harry Styles continuerò ad essere innamorato del mio migliore amico, Louis Tomlinson, senza che lui lo sappia. Tutto ciò che ho immaginato non potrebbe mai accadere anche se ora, sono nel bagno del locale di Zay e Liam, il giorno del suo compleanno, aspettando che Lou esca dal bagno; “Harry, stai bene?” Louis mi mosse una mano davanti gli occhi, “sogni ancora ad occhi aperti curly?” “già.. allora torniamo in sala” “si prima che Liam ci faccia fuori, è il suo compleanno guai a guastargli la festa..” “hai ragione non sarebbe giusto” ma forse, ciò che avevo immaginato, il bacio, la sua risposta e tutto il resto, se avessi fatto il primo passo magari.. “Louis io…” “si cosa..” i suoi occhi così blu mi guardavano e non mi uscì nulla solo un sussulto quando, un altro ragazzo del pub entrò vomitando nel lavandino, “è meglio andarcene Haz, vieni” mi prese per mano e mi portò fuori. Gliela strinsi di più e lui si volto sorridendomi passando tra la folla. Prima o poi glielo avrei detto, avrei detto tutto, lo amavo e lo avrei aspettato. Ma quel giorno non era oggi, non stasera. Solo, prima o poi… ************
   
 
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