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Autore: mati1999    07/09/2016    0 recensioni
-A proposito Mat, chi vincerà domani la partita di Quidditch?- chiese mio padre. Alzai un sopracciglio e anche la mamma lo fece
-Max...- disse infatti
-Oh andiamo, a che serve avere una figlia che vede il futuro se non puoi sfruttarla?- domandò mio padre facendomi l'occhiolino e facendomi ridacchiare. Eh già. Perché io vedevo il futuro. Avevo visioni. Più o meno quando volevo, anche se a volte arrivavano senza essere richieste. Nessuno sapeva di questa cosa. Solo i miei. Era iniziato per caso, quando a quattro anni avevo detto a mia mamma che le conveniva uscire con l'ombrello nonostante ci fosse il sole. Mi aveva sorriso dicendomi che non sarebbe piovuto. La sera tornò zuppa. Ridevo ancora a ripensare a quella scena.
-Punta sui Cannoni di Chudley. Vanno forte quest'anno- risposi. Lui mi schioccò una bacio sulla fronte
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il primo giorno è sempre il più duro. È legge universale. È in quel momento che ti accorgi che l'estate è finita. Veramente. Ecco, quel momento lo stavo affrontando anche io. Ero seduta a fare colazione. Appoggiai la guancia sulla mano sinistra mescolando il latte con l'altra
-Sembri uno zombie- mi disse Seth sedendosi accanto a me. Alzai lo sguardo su di lui. Avrei volentieri risposto, ma dalla mia bocca uscì soltanto un grugnito che lo fece scoppiare a ridere
-Ci sono ci sono- urlò Tris correndo verso noi. L'avevo lasciata tra le coperte mentre imprecava contro me per averla svegliata
-Certo potevi anche svegliarmi- mormorò sedendosi. Alzai un sopracciglio, per quanto effetto avrebbe avuto quella mattina
-L'ho fatto. Ricordi? Mi hai detto che avresti volentieri resuscitato Voldemort per farmi uccidere- dissi calma. Lei spalancò la bocca
-Oh già- esclamò sedendosi e prendendo un cornetto al cioccolato e inzuppandolo nel caffè. La guardai mentre si infilava il cornetto intero in bocca sporcandosi. Feci un verso disgustato
-Che c'è?- chiese lei con la bocca piena
-Credo mi sia passata la fame- mormorai scansando il piatto che avevo davanti. Seth non se lo fece ripetere e prese una fetta di torta alle mele che avevo preso per me
-Magnifico, quindi se prendo questa non ti disturba, immagino?- Scossi la testa
-Oh eccovi ragazzi. Cercavo proprio voi- si sentì la voce del professor Lumacorno dietro di noi
-Evviva- sussurrai sarcastica a Seth seduto vicino a me. Lui rise piano. Non fraintendetemi, Lumacorno era un ottimo insegnante e io adoravo pozioni, ma lui aveva quel qualcosa di falso che mi faceva venire voglia di saltare tutte le sue fantastiche cene del LumaClub, al quale ero stata invitata insieme ai miei amici
-Questi sono i vostri orari, mi raccomando, non fate tardi- ci informò consegnandoceli prima di andare da qualcun altro
-Cavolo quanto non lo sopporto- dissi una volta lontano continuando a fissarlo
-A me non sembra così male- ribatté Tris
-Certo, perché sei la sua allieva preferita- rispose Seth
-Non è vero!- esclamò lei gonfiando le guance. Quella visione mi fece ridacchiare. Poi mi alzai
-D'accordo fanciulli. Vado a salutare Al e Scorp mentre voi finite quello che avete nel piatto. Passo a prendere i libri in dormitorio. Ci si vede a lezione- esclamai e cominciai a camminare
-Ah, Mat...- mi riprese Tris
-Certo! Li tiro fuori anche a te. Te li appoggio sul letto- disse senza neanche voltarmi e senza smettere di camminare
-Sei la migliore- mi urlò. Allora mi girai continuando a camminare all'indietro e le mandai un bacio volante ridendo.
Ora, voglio precisare che per quanto io sia figa con il mio potere di vedere il futuro non ho occhi dietro la testa, perciò, a mia discolpa, posso dire che urtare Potter e così facendo sporcargli la camicia con il latte che aveva in mano fu davvero un incidente, niente era premeditato. Ciò non mi impedì di scoppiare a ridere alla vista della sua faccia sconvolta
-Scusami Potter- dissi fra le risate -Non ti avevo visto- continuai
-Certo come no- disse lui guardandosi la camicia per poi spostare il suo sguardo furente su di me
-Lo hai fatto apposta- mi urlò contro. Allora smisi di ridere e misi le mani avanti come a proteggermi
-Wo wo. Vacci piano. Io ero girata, sei tu che avresti dovuto vedermi e evitarmi- esclamai in mia difesa
-Ma ti sembra normale camminare all'indietro??- continuò lui. A quel punto alzai un sopracciglio
-Eviterò di risponderti solo perché altrimenti faccio tardi. Ti auguro di strozzartici con quel latte. Buona giornata Potter- dissi affabile per poi continuare il mio percorso verso una testa bionda e una corvina.
Scorpius era seduto dandomi le spalle e Albus davanti a lui. Feci segno di stare zitto a quest'ultimo e lui annuì impercettibilmente, poi piano piano mi avvicinai fino ad arrivare dietro il biondo che stava bevendo il succo
-BU- urlai mettendogli le mani sulle spalle e piegandomi sul suo orecchio. Lui iniziò a tossire dandosi dei colpi sul petto mentre Albus se la rideva. Non appena Scorpius riuscì a fermare la tosse si girò verso di me e con quegli occhi grigi mi squadrò da capo a piedi
-Tu sai che sei una donna morta, Elizabeth?- 
Annuii senza smettere di sorridere
-Bene, volevo solo accertarmene- continuò glaciale lui tornando alla sua colazione. Per niente toccata allora mi rivolsi all'altro
-Come va Potter simpatico?- domandai
-Quando usi termini di paragone facilmente riconducibili a mio fratello è perché è successo qualcosa, quindi, cosa hai fatto, o ha fatto?- disse in tono calmo il mio amico
-Potrei accidentalmente, e sottolineo accidentalmente, aver fatto rovesciare il latte sulla camicia di quel troll che ti ritrovi per parente- mormorai
-Mat...- fece Al passandosi una mano sulla faccia
-Che c'è?- strascicai gli feci il verso
-Possibile che tu e James non possiate passare un secondo nella stessa stanza che finite per creare casini?- domandò retorico
Alzai le mani in difesa
-Ho detto che è stato un incidente- esclamai
-Questa è la tua versione dei fatti- rispose Al
-Oh, andiamo Severus, ha detto che è stato un incidente. Sarà così- prese le mie difese Scorpius
-Va bene, ti credo. E tu, non chiamarmi Severus-
-Come preferisci...Severus- fu la risposta del suo migliore amico. Al sbuffò ma poi si arrese. Sorrisi un'ultima volta prima di congedarmi.
Attraversai velocemente il castello per arrivare ai sotterranei, presi i libri che mi sarebbero serviti da lì al pranzo, sistemai quelli per Tris e mi avviai verso l'aula di pozioni che avremmo dovuto condividere con tutte le altre case dato che non tutti potevano continuare a seguire la materia dopo i G.U.F.O. Non fui la prima ad arrivare, fuori dalla stanza non ancora aperta c'erano in gruppetti alcuni Grifondoro e due Serpeverde. Fra i presenti scorsi la figura slanciata di Dominique Weasley così le sorrisi, alla fine contro di lei non avevo nulla, non era mica colpa sua se aveva come cugino un troglodita. Lei ricambiò, poi tornò a parlare con le sue compagne di Casa. Quando Lumacorno aprì la porta gli studenti cominciarono ad ammassarsi per prendersi i posti in fondo. Fra di loro si aggiunsero quelli che arrivavano in quel momento e riconobbi Seth che urlava qualcosa del tipo:
-Permesso, permesso. No Jane, quello è il mio braccio-
Vicino a me ritrovai Tris che guardò con sufficienza quell'ingorgo
-Che banda di deficienti- esclamò prima di entrare sicura facendosi largo solamente scoccando occhiate di fuoco agli altri. Io risi e la seguii all'interno dell'aula. I banchi erano da tre così mi sistemai in mezzo ai miei due migliori amici. Anche gli altri presero posto e notai che per essere le quattro Case tutte insieme non eravamo molti
-Molto bene, vedo che non tutti sono rimasti, ma che ci si poteva aspettare. Tengo solo i migliori, io- disse il professore, poi osservò meglio la stanza alla ricerca di qualcuno
-Signorina Weasley, sa per caso dove è il signor Potter?- chiese stupito di non vederlo
-Secondo me ha già rinunciato- sentii sussurrare Melissa Drip, una mia compagna di stanza. Ecco, diciamo che lei incarnava perfettamente tutte le caratteristiche dei Serperverde sempre criticate e odiate da tutti (tra le quali facevano particolarmente risalto stronzaggine allo stato puro, codardia e falsità). Per quanto odiassi Potter, odiavo molto di più quella tinta bionda.
-Non lo...- stava rispondendo Dominique quando la porta si aprì di colpo. Un Potter con il fiatone, con una camicia pulita ma mezza fuori e mezza dentro i pantaloni e una cravatta slacciata fece il suo ingresso trionfale nell'aula di pozioni
-Eccomi, eccomi. Ci sono- mormorò cercando di riprendere il fiato perduto nella corsa. Lumacorno lo guardò stupito, poi si riscosse
-Già il primo giorno ritardo? Poi a questa lezione!! Signor Potter, le devo forse ricordare che lei è qui solo perché senza questa materia dovrebbe rinunciare alla carriera che aveva pensato per sé e perché io sono convinto che lei potrebbe fare grandi  cose? Non mi faccia cambiare idea- esclamò rosso in viso il professore. James abbassò lo sguardo dispiaciuto
-No signore, lo so perfettamente. Mi scusi- Oh, lo ammetto, vedere Potter così sottomesso mi mise veramente di buon umore
-Che non ricapiti più! E si allacci la cravatta. Vada a sedersi- ordinò. Il Grifondoro obbedì e si mise accanto alla cugina non prima di avermi lanciato uno sguardo d'odio al quale io risposi con un sorriso e un saluto con la mano
-Non dirmi che è colpa tua- mormorò nel mio orecchio Seth. Ghignai
-Diciamo che non l'ho fatto volontariamente- risposi tornando a guardare il professore che introduceva il programma che avremmo svolto quell'anno. Per tutta la lezione sentii lo sguardo furente di Potter sulla mia schiena e non potei che gioirne. Era così divertente vederlo arrabbiato. Finite le due ore raccolsi la mia tracolla e con i miei amici uscii dall'aula.
-Blake- Potter mi richiamò appena fuori dalla stanza. Sbuffai fermandomi prima di girarmi
-Dimmi, come posso aiutarti Potter?- chiesi con finta gentilezza. Lui mi venne vicino
-La cosa non finisce qui. La colpa è tua e me la pagherai-
-Suvvia Potter, per così poco?- domandai sistemandogli il nodo della cravatta che si era fatto abbastanza a caso. Lui mi prese i polsi e strinse continuando a guardami con odio. Ovviamente ciò non tolse il sorrisetto che avevo sul volto. Passò qualche instante in cui tutti erano in silenzio, noi compresi. I nostri compagni di Casa aspettavano di vedere cosa sarebbe successo
-James, andiamo- mormorò piano piano Dominique appoggiando una mano sul braccio del ragazzo. Lui mi lasciò e poi cominciò ad andarsene
-Ah, Potter, la prossima volta che vuoi fissarmi usa una foto, dura di più- gli urlai mentre mi massaggiavo i polsi lesi. Lo vidi irrigidirsi e poi andarsene a passo molto più veloce
-Ok gente, lo spettacolo è finito. Smammare su- richiamò l'attenzione Seth
-Dovevi proprio?- mi chiese Tris sottovoce. In realtà no, non dovevo. Ma qualcosa nel farlo arrabbiare mi divertiva. Mi divertiva come si accendeva per un non nulla fatto da me. Mi divertiva come cambiava atteggiamento quando c'ero io nei paraggi. Mi divertiva e basta. Scossi la testa, poi mi incamminai
-Andiamo- dissi soltanto. I miei due migliori amici si scambiarono un occhiata, poi mi seguirono. La mattina passò veloce. Inutile dire che a pranzo già tutti sapevano dello scontro tra me e Potter, ma ormai non erano più una novità. Mi presi una specie di rimprovero da parte di Albus e una pacca sulle spalle da parte di Scorpius. Per il resto fu un primo giorno di scuola abbastanza normale.
Ero seduta in Sala Comune in attesa della cena. Ero su una poltrona con le gambe sul bracciolo, con in mano una pergamena vuota e in bocca una penna. Stavo pensando a cosa scrivere ai miei genitori. Sul divano si erano seduti Tris e Seth mentre per terra, sul tappeto Scorpius e Albus. Poi nei tavoli negli angoli altri Serperverde facevano gli affari loro, giocando o scrivendo. 
Sbuffai buttando giù giusto due righe per far sapere ai miei che ero ancora viva e poi mi rivolsi alla mia migliore amica
-Ehi Tris, mi accompagni alla Guferia?-
Lei alzò gli occhi dal libro che stava leggendo e annuì.
-Ci vediamo a cena- esclamai rivolta agli altri
-Vi tengo il posto- disse Seth. Io sorrisi e uscii dalla Sala Comune seguita da Tris. Salimmo un paio di piani prima che lei cedesse
-Ok, parla. Cosa ti turba amica mia?- mi chiese mettendomi il braccio intorno alle spalle. Mi morsi un labbro ancora indecisa se dirglielo o no, ma alla fine parlai
-Tu credi che quello che ha detto Potter ieri sia vero? Che noi Serpeverde siamo così e nessuno ci vuole. Insomma, che siamo cattivi- Dopo averlo detto mi sentii più libera. Lei mi guardò. Poi si mise le mani in tasca e tornò a fissare davanti a sé
-No, direi di no- rispose semplicemente
-Eppure io oggi mi sono comportata così. Sono stata cattiva con lui- ribattei. Lei scosse le spalle
-Non più di altre volte. E questo non vuol dire essere cattivi. È lui che ha esagerato con quella reazione. Certo, alcune battute potevi risparmiartele ma è sempre stato così fra di voi. Non vedo perché oggi dovrebbe essere diverso- mi disse calma
-Non ne ho idea- sussurrai
Eravamo salite sulla Guferia, ma non eravamo le sole.
-Ehi Edvige II, vieni qua- sentii dire da una voce conosciuta ma mai sentita con quel tono. Mi sporsi giusto per vedere James Potter accarezzare una bellissima civetta bianca sorridendole. Poi Tris mi trascinò fuori. Potter si girò d'improvviso facendo spaventare la civetta che volò in alto. Dopo un attimo di smarrimento sul volto di James ritornò lo stesso odio che avevo visto quella mattina
-Ah, siete voi. Beh, io me ne vado- disse soltanto superandomi dandomi una spallata. Scomparve giù per le scale
Mi riscossi
-Tris, perché non vai giù a cena? Io ti raggiungo subito. Passo a dare a Peck una lettera- dissi veloce. Volevo parlare con Potter da sola
-Hai visto qualcosa?- chiese. Io annuii e basta
-D'accordo, ma sappi che se c'è l'arrosto non te ne servo neanche un pezzo- esclamò incamminandosi verso la Sala Grande.
-Ricevuto- risi, poi mi incamminai a passo svelto verso la Guferia. Salii di corsa le scale e agli ultimi gradini rallentai
-Ehi Edvige II, vieni qua- esclamò la sua voce. Finii gli scalini entrando nell'enorme voliera. Come nella visione James si girò di scatto e Edvige se ne andò
-Ah, sei tu- disse, poi fece per andarsene, ma prima che scendesse le scale gli afferrai il braccio
-Potter, aspetta- Lui si fermò ma rimase zitto.
-Mi dispiace dispiace per oggi- affermai sincera. Lo sentii ridere, ma di una risata finta
-Ti dispiace? Come potrebbe dispiacerti? Voi Serpeverde siete fatti così- fece
-No. Non è vero!- esclamai rafforzando la presa sul braccio. Lui lo strattonò così che lo lasciai e si girò
-Invece sì, e lo hai dimostrato oggi- disse lui, poi scese definitivamente. Ma che razza di cretino era. E io che mi ero perfino sentita un po' in colpa. Frustrata consegnai la lettera al mio gufo scesi giù a cena. Io odiavo James Potter, e mai questo sarebbe cambiato
 
 
Saaaalve,
Allora, mi scuso per l'enorme ritardo con il quale questo capitolo arriva, solo che dopo la fine della scuola pensavo di avere più tempo e invece con tutti i viaggi che ho fatto non ne ho avuto modo.
Comunque volevo solo ringraziarvi se avete continuato ad avere questa storia tra le preferite nonostante il mostruoso ritardo con il quale arriva. Se avete voglia recensite che mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate
Alla prossima
Mat 
  
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