Fleur Delacour - Stranger
You call me a stranger
You say I'm a danger
But all these thoughts are leaving you tonight
I'm broke and abandoned
You are an angel
Making all my dreams come true tonight
(Secondhand Serenade – Stranger)
Mi piaci da impazzire.
Mi piacesti dalla prima volta che ti vidi, all'ultima prova del Torneo Tremaghi, con il tuo codino, l'orecchino con la zanna e gli stivali in pelle di drago. Mi piacesti quando ti incontrai per caso alla Gringott e scoprii che lavoravamo allo stesso piano. Mi piacesti la prima volta che mi chiedesti di pranzare insieme e finimmo per girovagare per ore e ore a Diagon Alley mangiando un gelato. Mi piacesti la prima volta che mi riaccompagnasti al Paiolo Magico dopo il lavoro, lasciandomi immobile e piacevolmente sorpresa fuori alla locanda, la guancia formicolante per il tocco delle tue labbra e il tuo "buonanotte, straniera" che mi ronzava ancora nelle orecchie.
Mi piacevi cinque minuti fa, quando hai bussato alla porta della mia stanza con un sorriso incerto e una bottiglia di vino. << Sono stato promosso >> avevi risposto al mio sguardo stupito. << E sei l'unica persona con la quale mi va di festeggiare >>.
Mi piaci adesso, con il vino che scorre nelle vene di entrambi e che ci rende più audaci e scioglie le lingue.
<< Sei pericolosa, Fleur >> mi dici e io sgrano nuovamente gli occhi.
<< Moi? >>
<< Sì, toi >>.
Non capisco, ma ti affretti a spiegare.
<< È da quando ti ho rivista alla Gringott che non riesco a smettere di pensarti. Mi distrai sul lavoro, mi distrai a casa... Sei pericolosa per me >>.
Deglutisco senza riuscire a prevedere la piega che sta prendendo la conversazione. Dopo qualche secondo passato a fissarci, decido di sbilanciarmi.
<< Potrei dir lo stesso >>.
I tuoi occhi scintillano e con un singolo, fluido passo, annulli la distanza che c'è tra noi. Mi baci con forza, quasi con rabbia, complici l'alcol e la voglia che si accumula da almeno due mesi: lo so con certezza perché è quello che provo anche io.
Non penso alle voci degli avventori del Paiolo, al fatto che sono una ragazza per bene e non dovrei concedermi subito, al fatto che sono da sola in una terra straniera e potresti pensare male di me...
Non penso a niente, solo a quanto mi piace il fatto che tu mi abbia letteralmente spinta sul letto dopo che ti ho levato la maglietta.
Sono stordita dal vino e dal desiderio, le tue parole ancora in mente, e tutto diventa confuso e frenetico.
Una volta finito, ti accoccoli vicino a me, mi passi un braccio attorno alla vita e mi stringi forte. Sorrido.
Mi chiami straniera, dici che sono un pericolo, ma questi pensieri ti stanno abbandonato, stanotte.
Ti bacio sulla guancia, come hai fatto tu l'altro giorno, e ti auguro "buonanotte, straniero".
La tua risata cristallina è il suono che mi culla finché non mi addormento e spero vivamente che non sia la prima e l'ultima volta che la sento.