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Autore: Ninnola    01/05/2009    2 recensioni
La storia inizia dopo il bacio sulla terrazza della scuola...prima della gara di karate di heric. Sana scompare all'improvviso poco prima che la gara di karate inizi così, senza un motivo apparente, ma si scompirirà in seguito che è andata a New York dove una persona per lei importante lotta fra la vita e la morte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIASSETTESIMO.

(e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti.)

 

 

Fiatone.

La corsa in bicicletta era stata veloce. Non aveva neanche voluto provare a pensare il motivo di quel messaggio. Non ne sentiva il bisogno.

La risposta era stata automatica. Quasi non pensava che avrebbe dovuto rispondere. Ma ormai non importava più. Era davanti casa sua. Era molto tardi. Era eccessivamente tardi. Lasciò la bicicletta per terra, a fianco al cancello e si fiondò letteralmente alla porta.

Giunto lì davanti si bloccò. Non poteva suonare ne bussare di certo.  Aspettò qualche istante, ma niente cambiò. Molto lentamente passò nel giardino e si arrampicò sulla grondaia. Attento a non fare rumore, avanzava pianissimo e con il cuore in gola.

“dannate vertigini.”

Il balcone era a meno di un metro. Un ultimo sforzò fu di nuovo con i piedi per terra. Cercò di scorgere qualcosa oltre il vetro, ma le tende bianche coprivano tutto. Avanzò verso il vetro e bussò lievemente.

Nessun suono proveniva dalla stanza adiacente. Aprì la porta-finestra ed entrò nella stanza. Osservò tutto con attenzione. C’era qualcosa che non andava. Tutto troppo naturale. Dov’era sana?

Davanti a lui la scrivania ordinata, l’armadio chiuso, il tappeto liscissimo sul pavimento, la porta del bagno aperta con la luce spenta.

Rimaneva il letto, dove effettivamente c’era qualcuno. Heric guardò con attenzione. E Rossana dormiva davvero.

Girata su un fianco, con una mano vicino al viso, e qualche ciocca di capelli che le ricadeva negli occhi, dormiva beatamente.

Heric quasi sorrise.

Si dimenticò di tutto. S’inginocchiò per terra e guardò Rossana. Nessun movimento, non accennava a spostarsi, quasi sembrava che non respirasse. Le coperte rosa erano concretamente perfette con la sua carnagione. Heric non tralasciò nulla. Si alzò e si diresse verso la porta per tornarsene a casa.

 

Afferrò la maniglia e la spinse. Nessuno in giro, niente luci, tutto in silenzio. Ma non andava bene. Non se ne poteva andare così. Irritato richiuse la porta. Rimase un po’ voltato di spalle al letto a due piazze dove dormiva sana.

Appoggiò la testa alla porta e sospirò leggermente.

- hai visto che effetto mi fai?- un sussurro quasi inudibile.

Si voltò e la guardò ancora.

- sei inspiegabile per me…eh…- si avvicinò al suo letto e sfiorò le coperte.

- sei tremenda… terribile…- gli rimboccò le coperte e le diede un piccolo buffetto sulla guancia.

- ma forse è per questo che… devo restare qui.-

Si allontanò dal letto e  rimase in piedi guardando la finestra.

Passarono i minuti. Fece qualche passetto per la stanza fino a, quando decise di prendere la sedia della scrivania e sederci. Stette un po’ seduto e poi gli arrivò il sonno.  Fu del tutto naturale alzarsi, rimettere la sedia a posto e sdraiarsi delicatamente accanto a rossana. Controllò che lei non se ne accorgesse e si strinse il più possibile per non starle troppo attaccato, mettendosi un braccio sotto la nuca. Chiuse gli occhi ed ecco la stanchezza venir fuori in un colpo solo. Quasi cadde in un buco nero che risucchiava il suo stato di coscienza. In poco tempo si addormentò.

 

*

 

“mmm… che buon profumo… sembra quasi… un momento… E’ il suo profumo.”

Aprì gli occhi di colpo e si ritrovò in una posizione completamente diversa da quando si era addormentato. Era sotto le coperte, in un calduccio decisamente perfetto, con un cuscino sotto alla testa e non più il suo braccio, e particolare da non tralasciare sentiva il suo profumo perché la sua testa era distante dalla sua di 2 centimetri, e tutto il resto del corpo di sana era completamente attaccato al suo.

“cosa è successo qui?”si chiese heric analizzando più a fondo la situazione.

Sana aveva la fronte appoggiata al suo sterno e una gamba tra quelle di heric. Il braccio sinistro di sana cingeva da sopra le coperte heric sui fianchi, ma nonostante tutto lei continuava a dormire beatamente.

Heric ebbe un improvviso e alquanto inaspettato innalzamento della temperatura corporea, ma di certo non poteva staccarsi o muoversi, sennò l’avrebbe svegliata.

“bè… è ancora notte… si dovrà svegliare prima o poi, no? tanto vale che riprovi a dormire un altro po’ così..” Pensò heric un po’ incerto e sicuramente sorpreso della nuova situazione.

“ma perché non mi sono accorto di niente? Come cavolo ha fatto a mettersi così, mentre io dormivo?” si chiese mentalmente richiudendo gli occhi e sospirando leggermente.

Passò qualche minuto e poi riaprì gli occhi. Sana era ancora lì, appoggiata al suo sterno. Avrebbe voluto abbracciarla, stringerla, rassicurarla, ma non poteva.

In quel momento sana si mosse, tirando su la testa e poggiandola sul cuscino, riprendendo fiato e stringendo un po’ heric.

Lui non riusciva a spiegarsi quello che stava succedendo.

Continuava a fissarla.

E lei impassibile continuava dormire.

Un ultimo sguardo e heric richiuse gli occhi,non potendo far a meno di stringere un pò tra le sue gambe quella di sana.

 

                                                                                  *

 

Passarono un paio d’ore e erano circa le 4 nel momento in cui sana, per un motivo inspiegabile aprì gli occhi tutto d’un tratto, fissando il soffitto così tanto che sembrava si sarebbe bucato da un momento all’altro.

Così, sbarrandoli e respirando forte.

Forse un incubo, o forse semplice agitazione per il giorno seguente.

Dopo un paio di respiri sbatté le palpebre e voltò la sua testa a destra scorgendo con piacere infinito che non era stato un sogno.

Heric era lì e ora dormiva al suo fianco, era arrivato forse qualche minuto dopo che lei era crollata dal sonno.

Poi aveva sentito qualche movimento, e appena aveva aperto gli occhi, vedendolo lì accanto a lei, non poté fare a meno di accoccolarsi addosso a lui, e stringersi più che poteva a lui.

Lo sentì sospirare leggermente e, pensando che stesse scomodo si era staccata un po’, ma invece lui strinse un po’ la sua gamba che era tra le sue gambe.

Ed ora eccolo lì, con un viso angelico ma un po’ segnato forse.

Senza muoversi troppo sana si sdraiò di fianco e lo osservò attentamente.

Il sonno era più che volato via.

Non riusciva nemmeno a pensare. Non si capacitava di aver deciso di sua sponte di lasciare da solo quel visino per 6 mesi.

Si scontrò con occhi assonnati ma vispi.

Fu poco sorpresa da questa reazione, un po’ se lo aspettava da un tipo come heric.

Evidentemente voleva dire qualcosa, per esempio motivare il perché fosse lì e in quella posizione, ma a lei non importava niente.

Gli regalò un sorriso.

Un sorriso sincero e proveniente dal cuore.

Solo per lui. Senza un vero motivo, ma semplicemente per chiudere un discorso nemmeno iniziato.

Heric si ritrasse un po’ e sbatté gli occhi.

Si guardavano.

Erano entrambi convinti che non avrebbero mai potuto dimenticare quel momento magico.

Heric non ce la faceva proprio a trattenersi e così sottovoce produsse una specie di suono che corrispondeva a “io”..

-io…-

-grazie di essere venuto, anche se non era necessario..-

- non ti preoccupare..-

-non volevo romperti…-

-non rompi tranquilla..-

-volevo solo…-

-non mi devi dare spiegazioni…-

-VOGLIO dartene.-

 Heric rimase interdetto “Come voglio?”

Sana rifletté un attimo per trovare le parole ma non riuscì a trovarne nemmeno una, così si affidò al caso.

-non ce l’ho fatta a lasciarti in quel modo… così.. sotto al cancello di casa mia… che roba triste…-

Heric ghignò.

Sana gli tirò un occhiatina.

- e poi non ero neanche sicura di inviarti il messaggio, solo che ho premuto per sbaglio il tasto di invio senza neanche accorgermene perché sono crollata dal sonno… mi dispiace-

-sei sempre la solita- disse tirandogli un buffetto.

-ma quale solita e solita… non volevo farti preoccupare ma sono stata sbadata-

-come sempre.-

- che bugiardo…-

Heric si arrese era tutta fatica sprecata.

-bè allora.. io vado..- disse sedendosi sotto le coperte.

-NO!- esclamò sana tirandogli il braccio da dietro per non farlo andare via.

-ti prego non andare..-

Heric trattenne il respiro per un momento girandosi e vedendola con gli occhi lucidi,  ma la fitta al cuore non si trattenne.

Cosa la faceva stare così male? E se era quella maledetta partenza perché non la evitava? Perché non poteva dire semplicemente di no a quel film?

-rimani per favore..- disse sana tirando su con il naso.

- ok…-

Sana si staccò e si ristese sul letto vicino a heric.

-mi dispiace di darti così tanti pensieri. Ma tranquillo tra poco non mi avrai più tra le scatole- disse sana con le lacrime agli occhi.

-non è male averti qui… dai… non piangere…non ti sopporto quando fai così…- “non sopporto vederti piangere.”

-ehi… così come?-

Heric allungò le braccia e accolse sana nella sua presa forte.

Gli accarezzava la testa mentre le lacrime silenziose di lei diventavano singhiozzi tremendamente rumorosi e che gli inducevano tremori in tutto il corpo.

-heric….heric… io…- e pianto, tanto pianto.

-dai smettila…non piangere..-

-mi..mi dispiace..-

-hai bisogno di qualcosa sana?- heric sperava di distrarla un momento.

-voglio sparire… e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti…solo sentirti…- disse sana stringendo la maglietta di heric mentre poggiava la testa nell’incavo del suo collo.

Il discorso si concluse lì.

Heric strinse ancora di più sana e gli posò un bacio sulla testa.

Dalla stanza non si sentirono più singhiozzi, o parole, o sospiri.

Solo lunghi e lenti respiri.

Due respiri che non si sarebbero mai più intrecciati?

O che si sarebbero intrecciati per sempre?

 

 

Dilemma!

Chi lo sa?

Ma io! Eccomi sono tornata.. stavolta un po’ più presto del solito ma sempre in un ritardo pazzesco ç_ç

Perdonatemi! Anche perchè effettivamente è un pò cortino ma ho ancora terribili sensi di colpa che mi divorano lo stomaco...

E poi secondo me è un pò tutto troppo veloce... voi che dite?

 

Ringrazio veramente di cuore ryanforever che continua a seguirmi e a recensire costantemente (ma dove trovi questo coraggio?)... bè mi spiace ma dovrai ancora aspettare! Si saprà nel prossimo capitolo se sana partirà o no!

Ho già tutto in mente e ho già iniziato a scriverlo! Spero di fare in fretta!

Incrocia le dita per me!

Ringrazio anche tutti gli altri che leggono senza commentare ^_^

 

Alla prossima!

 

Ninni.

  
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