Capitolo 2:
-Danielle,
vieni un momento qui- cominciò Nell –vieni a vedere che cosa ho trovato-
-Nell, se
è di nuovo un’altra cavolata ti giuro che me ne vado sul serio!-
-Non lo è!
Riconosci questo libro?- Replicò seria la bionda, mostrando alla sorellina un
libro dalla rilegatura massiccia, diverso dagli altri libri di quello scaffale.
-Oh oh.
Non mi dire che è QUEL libro?! Non promette niente di buono. Mettilo via-
-Danielle,
stiamo indagando su quel sogno o no? Se questo è il libro del sogno, allora ci
dirà tutto! E poi sei stata tu a insistere, e io ovviamente ti ho assecondato!
Vuoi fermarti adesso? La porta è laggiù. Tranne me, nesssuno ti ostacola ad
andartene, perciò se ora che siamo a un passo dallo scoprire qualcosa te ne
vai, benissimo, sei assolutamente libera!Ciao-
-Scusa, è
che quel libro mi fa paura!-
-Grazie
tante…ma finchè non lo apriamo, rimarremo completamente ignare di quello che
succede nella nostra testa-
-Solo
perché odio quel sogno, altrimenti avrei già varcato quella soglia-
-Fifona,
sei solo una fifona-
Dopo di
che tolse il chiavistello che serrava il libro e lo aprì. Una testa cartacea prese
rilievo sulle pagine del libro e prese a urlare a squarciagola, facendo rompere
il vetro della finestra lì vicino.
-Chiudilo,
chiudilo!- ordinò Danielle, piegata in due e con le mani premute con forza
sulle orecchie. Nell prese il chiavistello e lo sigillò velocemente. Un’onda
invisibile attraversò la sala, costringendo le sorelle ad appiattirsi sul
pavimento.
-Cos’era?-
chiese preoccupata, rivolgendosi più a se stessa che altro.
-E poi
sono io la fifona, eh???!!!-
-Scusa,
che ne sapevo io! Meglio se lo lasciamo perdere e torniamo a libri più normali-
-Per
esempio: “Psicologia complessa:tutte le soluzioni ai misteri della mente” di
Ingrid Halpfennar-
-Mmmm…-
Ma
dall’altra parte del mondo…
Melek
venne preso da un improvviso tremito. Si girò nervosamente a destra e sinistra,
si girò dietro, controllò che nessuno l’avesse notato. Riprese a pulire le
pentole come qualche secondo prima, ma dopo poco fu preso da un altro brivido,
più forte del precedente. Capì allora che la situazione era seria, e di
nascosto sgusciò nella tenda che divideva con Roy e Ashan.
-Melek,
cosa diavolo ci fai qui??- chiese Ashan, evidentemente allarmato che il
compagno non fosse al suo posto di lavoro –è il tuo turno, dovresti essere…-
-…a
pulire, lo so, ma devo controllare una cosa veloce, non ci metterò più di dieci
secondi:non si accorgeranno nemmeno che sono uscito!-
Aprì una
busta che teneva vicino al letto:conteneva un piccolo ciondolo di cristallo,
lavorato finemente. Riluceva di una opaca luce di colore indefinito. “Allora sono vive sul serio, e hanno pure il
libro” pensò l’uomo. “devo
raggiungerle”. Rimise il ciondolo al suo posto e fece per uscire.
-Aspetta,
cosa credi di fare? Entri quando non dovresti, preoccupato, velocemente, non
dici mezza parola! Allora?- lo bloccò Roy. Melek lo guardò severo, e per
l’ennesima volta in dieci anni, pensò a quanto la mente del principe fosse
cresciuta e diventata più saggia di lui stesso, per quanto frustrato dal lavoro
che da ormai così tanti anni gravava sulle sue spalle, e di quanto poco si
addicesse la sua così ampia mente con il suo corpo snello e quasi gracile.
-Roy, per
favore, non è il momento di spiegazioni…se riuscirò a fare una cosa, stasera ti
spiegherò ogni minimo dettaglio; ma ora, ti prego, lasciami tornare alla
cucina-
-Melek, tu
sei troppo intelligente per venirmi a dire stasera che cosa stai combinando…spero
per te che non sia nulla di che…dimmelo adesso!-
-Non lo
so, ma non ha benchè minima importanza per me…Roy, levati, o sarò costretto a
toglierti di peso!-
-Faccio
sul serio io!-
-Pure io,
ragazzo!-
La durezza
di quest’ultima frase convinse Roy a farsi da parte. Melek fece un cenno di
saluto e sparì velocemente dietro il tendaggio della cucina.
Passò un
tranquillo pomeriggio, facendo finta di essere sempre stato lì. Per sua fortuna
le guardie che facevano i turni di guardia alla cucina erano leggermente
distratte. Verso le sette si fermò, scrutò che nessuno lo stesse controllando
da vicino, poi mormorò qualcosa, e all’improvviso sparì…
-Nell,
sono le sette, andiamocene!-
-Ok, non
ne posso più di vedere libri inutili-
Si
alzarono, i volti stanchi. Ma non erano ancora arrivati alla porta, quando una
figura scura apparve davanti a loro
-Voi non
andrete da nessuna parte, care…-
Si tolse
il cappuccio, e davanti a loro apparve l’uomo dei loro sogni.
X Afaneia:grazie mille, sempre e comunque...