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Autore: Cissy_Me    10/09/2016    3 recensioni
Voglio un amore da favola è un concetto superato. Harry e Louis hanno creduto nel vero amore dal primo momento e quello che vivono adesso supera qualsiasi concetto di perfezione. Non è più una favola ma la loro realtà..fatta di ció che erano, di ció che sono e di Anne..
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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*Cissy*
Buongiorno!!! Sempre più imbarazzante nelle tempistiche sono tornata! Ci è voluto molto per ritrovare l'ispirazione ma eccomi! Siamo tornati nella favola e ci staremo per qualche tempo. Tanti discorsi (uno in particolare) devono essere affrontati e così do il tempo a Niall di arrivare a casa Tomlinson-Styles per scroccare la colazione e apprezzare il pigiamino irlandese di Anne! 

Come sempre, all the love.💕






Dalla sera della festa, erano passate ormai un paio di settimane durante le quali Louis si era occupato di tutti gli aspetti più noiosi e formali della vita di palazzo. Ogni tanto, il giovane tornava con la mente al momento in cui aveva conosciuto il principe Harry, ma le giornate erano fin troppo piene di ricevimenti e scartoffie per potersi soffermare a lungo sul quel pensiero. Per lo più, si domandava se non fosse il caso di stringere una più profonda amicizia con l'erede del Cheshire per il bene del regno. Gli Styles, infatti, erano una delle più ricche e importanti casate del paese e rafforzare l'alleanza che già li univa da generazioni, sarebbe stato ideale,soprattutto in quel momento di forte subbuglio dinastico. Lontani cugini dei Tomlinson, tra cui la stirpe dei Calder, erano pronti a voltare le spalle al ceppo originario della famiglia, per poter governare il regno. Se Louis non avesse acconsentito a sposare la contessina Eleanor, altri intrecci sarebbero stati orditi, a danno del futuro di tutti. Ecco spiegato l'annullamento repentino del viaggio a Parigi della contessina, al solo fine di presenziare al ricevimento per la piccola Felicitè e la ritrosia del principe a rimanere solo con lei. Se li avessero visti insieme, ballare in mezzo alla quasi totale rappresentanza delle casate reggenti di Bretagna, per Louis non ci sarebbe stato scampo alcuno. Le nozze sarebbero state presto indotte ed egli era tanto certo che Eleanor non facesse per lui, tanto quanto fosse inadatta per il paese. Al suo fianco e per il popolo, serviva un'anima forte e temprata, una presenza decisa, dai modi gentili e amabili, capace di prendere decisioni difficili e di sorreggerlo sempre, in pace e in guerra. Eleanor, evidentemente, non possedeva nessuno di questi requisiti. Nel tempo libero, infatti, ella si dilettava nella fattuccheria, insieme il sommo stregone Maxilium. I più suggestionabili fra i servi e gli stallieri di palazzo, vociferavano che entrambi trattassero di magia nera vera e propria..ma Louis era convinto che Eleanor non facesse altro che tentare nuovi elisir di bellezza o dubbie pozioni d'amore, per attrarlo nella sua rete. In entrambi i casi, i risultati erano stati palesemente molto scarsi. 

Quella mattina, Louis si stava dirigendo verso la sala Bordeaux nella quale si sarebbe riunito il Consiglio di Corte. Al suo fianco, il conte Devine, cugino di primo grado e suo unico, vero amico in mezzo a quella marmaglia di leccapiedi e adulatori. 
-"Più tardi ti va una cavalcata fino ai laghi, cugino?" chiese questi, pensando già al momento in cui sarebbero usciti da palazzo.
-"Faccio già sellare i cavalli! - fu la risposta inequivocabile dell''altro. Amava imparato ad amare e apprezzare il suo coinvolgimento politico. Era consapevole che per diventare un buon re, non bastava una corona d'oro e pietre incastonate o un trono a sorreggere le regali chiappe. Louis voleva conoscere il suo regno in ogni suo aspetto strutturale e dinamico: dalla definizione dei confini al ricambio stagionale delle colture a cui si dedicava il popolo. Non era sempre semplice e non era sempre divertente, come in questo caso, ma solo la fatica e la tenacia avrebbero portato buoni frutti.
-"Durerà molto?" chiese comunque a Josh.
-"Non penso. Dobbiamo solo confermare un paio di baronetti su al nord, adulare con astuzia i Calder per temporeggiare e ridefinire la questione dei confini con il Cheshire."
-"Il Cheshire?" 
-"Mh. Non ho ben capito cosa volesse Desmond, questione di dazi o simili. È l'unico punto più spinoso, se vogliamo, ma Des è un buon regnante e un diplomatico remarcabile! Sono davvero curioso di ascoltare la sua mozione. Sarà comunque istruttivo, cugino!"
Louis, a quel punto, stava ascoltando il giusto indispensabile per non farsi trovare impreparato. Sentito il nome del re, infatti, aveva perso parte del vivo interesse dimostrato poco prima. 
-"Beh, si! Immagino di sì!" rispose automaticamente il principe ereditario. Non avanzò domande riguardo gli accompagnatori del sovrano: la principessa Gemma faceva fatica a muoversi sulle lunghe tratte a quello stadio della gravidanza e Harry era ancora troppo giovane per coltivare l'interesse verso la politica e la diplomazia. Almeno pensava. Un vero peccato...per il regno, ovviamente. 
Preso posto lungo il tavolo rettangolare, di quercia bianca, Louis aveva salutato velocemente tutti i presenti per poi lasciare la parola a Josh. Questi, aveva aperto il Consiglio ragguagliando i nobili sulle questioni da affrontare e raccomandando collaborazione e spirito di giustizia. Louis dimostrava interesse e attenzione verso ogni singola questione portata al tavolo ma quando si permise di vagare con lo sguardo oltre i diretti interessati, si accorse di aver mancato il punto focale dell'intera situazione. 
-"L'ultimo pinto all'ordine del giorno, riguarda una mozione di cui si fa portavoce il sovrano dello Cheshire. - stava introducendo nello stesso momento Devine - Prego Desmond, hai la nostra completa attenzione."  
-"Ti ringrazio Josh, ma voglio che a parlare, quest'oggi, sia Harry. Il mio secondogenito. Sua, infatti, è la paternità della proposta, che io appoggio totalmente e che mi permetto di sottoporre all'attenzione di voi tutti."
-"Grazie padre. Miei cari amici e soprattutto voi, principe Louis, vorrei che ascoltasse per intero la mia trattazione, prima di consigliarmi e dibattere con me, con la saggezza e l'esperienza che vi compete. Conscio di essere ancora giovane e novizio alla vita politica ed economica del mio regno, ho ardito pensare una strategia mai percorsa prima, volta ad alleggerire il pesante carico che grava sulle spalle dei nostri fedeli sudditi, al fine di suscitare benevolenza e possibilità di commerci." - La voce del principe Styles era calma e controllata. In lui non vi era alcuna parvenza di nervosismo o timore. Fronteggiava, con delicate sicurezza e stabilità, la totalità dei presenti, ancora molto scettici davanti la giovane età del riccio ma assolutamente rapiti dai suoi modi e la sua grazia. - "La mia proposta è semplice: prenderci carico dei dazi doganali far i nostri confini e sollevare questo carico dalle tasche dei commercianti e gli agricoltori." 
Immediatamente, nella sala si levarono proteste e subbugli. Taluni parlottavano fra loro, altri si rivolgeranno a re Desmond domandandogli cosa gli fosse saltato in testa a lasciar libero spazio al ragazzo. 
-"Vi prego! - riprese risoluto Harry - Capisco che la questione possa risultarvi spinosa e irragionevole ad un primo accoglimento. Ma, ascoltate. Rinunciare ad una parte infinitesima delle entrate che imponiamo, altro non farà che cagionar migliorie. Ciò che sembra io vi stia togliendo, verrà pareggiato e duplicato grazie agli scambi delle merci che, oggi, si possono vendere solo nei mercati interni per il basso costo di partenza. Il mio mercante di Penrosizia, potrebbe venir fin qui, così come i vostri esperti argentieri, potrebbero raggiungere le vie del commercio della mia terra. - stava adesso parlando con convinzione e spirito forti - E se questo non fosse già motivo di domandar a voi stessi se la mia idea sia davvero buona, riflettete su questo: mostrarci benevoli e vicini alla fatica economica dei nostri sudditi, trarrebbe enorme giovamento anche al nostro regnar pacifico e prospero. Nessuno di loro vorrebbe altri sovrani, se non noi."
Harry aveva ormai concluso ma ben pochi stavano riflettendo davvero sulle sapienti parole udite. Per fortuna sua, Louis era fra questi. Egli, infatti, non aveva staccato gli occhi un solo istante dal riccio, ascoltando con attenzione e sete ogni parola. Aveva seguito con estremo interesse il percorso di senso di quella proposta che, nonostante il lamentarsi degli anziani, pareva esser ricolma di senso, furbizia e miglioramento per il paese.
-"Basta così! - intervenne allora - Principe Harry, ho ascoltato le tue parole e devo dirmi stupito e piacevolmente sorpreso del rischio che hai voluto correre, proponendo una soluzione sì tale alle orecchie di questo tavolo così dedito alla tradizione. Per oggi non esprimerò alcun giudizio ufficiale e né, tantomeno, il consiglio si esporrà a riguardo. Prendiamoci del tempo, perché il tumulto di una ragione scossa alle sue radici, non accechi il giudizio del domani. La seduta può considerarsi terminata. Vi auguro un lieto e riflessivo ritorno a casa, amici miei." Detto questo, si girò verso il cugino e, con un lampo di eccitazione negli occhi, lo mandò nelle scuderie a prendere i cavalli con la promessa di raggiungerlo subito. Una volta lasciato solo e scansati con regia maestria i nobili che si apprestavano a bloccarlo, Louis si avvicinò ad Harry. Il giovane principe era al fianco del padre e salutava con silenti cenni del capo ed educati sorrisi tutti coloro che passavano loro innanzi. Certo non potevano sfuggirgli le occhiate di stizza e malcelata sufficienza che ognuno di loro gli riservava, ma egli sembrava immune all'offesa e il biasimo. 
Louis era sempre più curioso e affascinato da quell'essere così speciale e temeva fortemente che una conoscenza più approfondita non avrebbe fatto altro che confermare e alimentare il suo desiderio di legarsi a lui, in amicizia.
Senza aspettare oltre, temendo che presto Re Desmond si sarebbe congedato, lo afferrò per il gomito e alzandosi sulle punte gli sussurrò all'orecchio: "Correte!" 
Senza lasciare la presa, Louis uscì nel corridoio e, stando bene attento, zigzagò fra le armature, fino a trovare il piccolo passaggio segreto che li avrebbe portati fuori dalla reggia senza ulteriori intralci. 
-"Devo dire che sapete sempre come entrare in scena!" proruppe Harry, ripreso fiato.
-"Anche le uscite, ammetterete, non sono tanto male!" rispose l'altro ammiccando
-"Decisamente, ve lo concedo! E non so a cosa devo tanto, ma vi ringrazio Principe Louis. Cominciavo a non poterne più davvero!"
-"È l'effetto che fanno le riunioni del Consiglio."
-"E io non ho sicuramente scelto il modo più indolore per entrarvi!" 
-"Sicuramente quello migliore per farvi ricordare!" 
-"Beh, allora di una cosa potrò rallegrarmi!" si concesse una piccola risata Harry
-"E sarebbe?"
-"Non mi dimenticherete!" rispose sorridendo. Innocente. Inconsapevole dell'effetto che poteva suscitare. 
-"Non avrei potuto comunque dopo il nostro primo incontro!"
-"Si, è stato piuttosto memorabile anche quello!" 
Louis avrebbe potuto ascoltare quella risata cristallina per ore e la gioia che ne ricavava sarebbe stata sempre la stessa, ne era sicuro. 
Mentre Harry si sincerava della salute della piccola Felicitè e ragguagliava Louis sui gemelli, i due principi si diressero verso le stalle dove Josh attendeva.
Arrivati, si accorsero, l'uno con gioia, l'altro rassegnato, che il conte Devine non era solo. A tenergli compagnia, infatti, c'era Lottie, vestita di tutto punto per andare a cavallo. 
-"Principe Harry, che piacevole sorpresa!"
-"La goia è tutta mia, principessa! Siete ogni giorno più bella!"
Un colpo di tosse alle spalle di Lottie ruppe il momento dei convenevoli. Non che Louis non avesse apprezzato l'intervento del cugino..ma adesso lo preoccupava tanto il pensiero che Josh si fosse ingelosito delle buone maniere del principe Harry, tanto quanto il leggero..anzi leggerissimo fastidio che aveva sentito alla bocca dello stomaco lui stesso.
-"Josh mi stava giusto raccontando delle vostre intenzioni, fratello." 
-"Ebbene?" 
-"Oh nulla, un'idea deliziosa...invero! - Lottie ricalcò quest'ultima parola solo per il gusto di infastidire il fratello. - Ma mi stavo chiedendo, con quale cavallo pensate di andare?
-"Con il mio, ovviamente!"
-"Allora è proprio un peccato che tu lo abbia promesso a me per averti salvato dalla duchessina innamorata!" 
Josh a quel punto non si trattenne e scoppiò a ridere scomposto. 
-"E proprio oggi vuoi reclamare la tua vittoria?"
-"Quale giorno migliore, fratello? - rispose con il tipico ghigno dei Tomlinson - Conte Devine, vogliamo andare?"
-"Non potrei mai lasciarvi sola per quelle strade impervie, non è così?"
-"Siete un gentiluomo!"
-"Sei un traditore!" digrignò fra i denti Louis, mentre i due partivano al galoppo con un colpo di sperone. 
-"Bel caratterino!" commentò Harry in una lieve risata 
-"Oh, potete ben dirlo!"
-"E l'essere innamorata di vostro cugino, noto con interesse, non la stia frenando dallo sfruttare ogni occasione." 
-"Si nota così tanto?" 
Un filo di preoccupazione faceva capolino negli occhi di Louis. 
-"Si, ma il suo amore è ricambiato. Potete stare tranquillo."
-"Josh non mi ha mai detto niente a riguardo.."
-"I suoi occhi parlano già abbastanza da soli, suppongo."
-"I suoi occhi?"
-"Non siete un grande osservatore, mio principe. - Louis adesso era decisamente in imbarazzo e scandagliava il terreno sotto i suoi piedi nello sforzo di alzare lo sguardo su Harry. Lo sapeva. Lo sentiva sulla pelle. Il principe lo stava guardando con i suoi occhi di smeraldo. Non era vero che Louis fosse un mediocre osservatore e, ovviamente, aveva intuito qualcosa riguardo i sentimenti del cugino. Continuava a ripetersi di voler rispettare i suoi tempi ma la realtà era ben diversa: una volta palesata la realtà, avrebbero dovuto affrontare le conseguenze di quel sentimento davanti ai loro genitori e davanti al regno intero. In uno spaventoso lampo di consapevolezza, si rese conto che quelle riflessioni valevano tanto per la sorella, quanto per lui e, incapace di potersi trattenere, finalmente alzò lo sguardo verso Harry. E si, il principe Styles lo stava effettivamente guardando, sorridendo per giunta. 
-"Le apparenze ingannano, principe. Ma se anche fossi un mediocre osservatore, il mio udito non tradisce mai le aspettative. Quale interesse suscita in voi una tale situazione?" 
Harry, di tutta risposta, ampliò il suo sorriso.
-"Potrebbe aver preso tutto dal fratello!" 
Louis si mise a ridere, di gusto e lusingato. Tutto questo, li avrebbe portati in terreni pericolosi ma, per fortuna, i principi nelle favole sono giovani impavidi e coraggiosi..e loro erano in due. 
-"Siete sfrontato, principe Harry."
-"Devo rischiare, se voglio vincere."
-"Ma io non sono un trofeo."
-"E io non sono un cavaliere da torneo. Sono sfrontato, lo riconosco. E potrei giurarvi che non è il mio comportamento abituale. Probabilmente non mi credereste. Ma l'altra sera, sono bastati pochi attimi per farmi capire che voi non siete per me uno fra i tanti. Un altro pezzo di questa nobile e altisonante scacchiera di vecchi egoisti o un altro giovane rampollo in cerca di un avventura che non troverà nel segreto delle mie stanze. E se non vi ho ancora sfiorato la mano, pelle contro pelle, è solo perché poi non avremmo più scampo e dovremmo semplicemente amarci. Fisicamente e per sempre, oltre i muri dell'impossibile entro i quali siamo prigionieri." 
Harry non si era avvicinato neanche di un passo, non era in procinto di rubare baci a suggello di un momenti catartici, ma Louis si sentiva già completamente suo. 
-"Il cuore vuole ciò che comanda." disse infine Harry, guardandolo dritto negli occhi. 
-"Io non so.."
-"Comandate, Louis!" 
-"Restate, Harry! Restate per sempre!"

Mentre i due principi rimanevano fermi, l'uno davanti all'altro, un astore planava sopra le loro teste. Era Syco, l'aquila di Maxilium. Tornato nella torre, si appoggiò al trespolo e aspettò, paziente, che lo stregone leggesse nella sua mente le immagini catturate. Con Maxilium, come sempre, c'era Eleanor. 
-"Lo sapevo! Lo sapevo! Maledetti Styles! Tutti! Maxilium, fate qualcosa! Subito!"
-"A quanto vedo, siamo già ben oltre i metodi classici. So che non vi farà piacere sentirlo, ma vedo vero amore. E sapete quanto questo potrebbe costarvi."
-"Maledizione!"
-"Ci sarebbe un modo.."
-"Agite allora!"
-"Se va male..perderete Louis. E intendo la sua più comune e mortale essenza." 
-"Ho detto agite! Se non posso averlo io, non lo avrà nessuno! Specialmente quel principe da strapazzo dai ricci crespi e le gambe di stambecco!" 
-"Beh..tanto crespi non sembrano!"
-"Tacete Maxilium! E agite! Abracadabra e Hoketi poketi!" 
-"Come desiderate!" concluse lo stregone, offeso della poca considerazione che quella ragazzina stava dimostrando per la sua arte. Pensava fosse uno scherzo? Uno strumento di comodo per i suoi capricci? Benissimo. Le avrebbe mostrato il grande potere della magia nera, al servizio di nessun altro che non di se stessa! 

Tre son le prove che dovrai affrontare
Mio giovane principe dal cuore regale
La forza, l'inganno e infine l'orgoglio 
Chiederanno teco uno sforzo profondo 
Avversa la via, mortale la sfida 
ma l'amore e la vita nasceran dalle grida.
Così io comando. Così io declino.
E che il gioco del fuoco compia il vostro destino.
  
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