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Autore: Nazuhi    10/09/2016    1 recensioni
Sequel di "Tutte le mie prime volte" (ripostata su gentile richiesta di una lettrice, che ringrazio di cuore)
****
Yomi è riuscita, non con poche difficoltà, a superare il suo primo anno all'Accademia del Duellante. Il ricordo del suo primo anno e la scomparsa dei suoi amici, però, continuano a tormentarla. Si sente inutile e vorrebbe scoprire cosa è realmente successo agli studenti d'élite, ma le indagini si risolvono tutte in un buco nell'acqua e la ragazza inizia ad esserne ossesionata, al punto da allontanarsi sempre più dai pochi amici rimasti. Tuttavia l'arrivo del fratello e il suo burrascoso ingresso in Accademia la aiuteranno a ritrovare la sua strada e ad allontanare i fantasmi che continuano a perseguitarla. Non tutto però è rosa e fiori; nell'ombra si nascondono dei nemici impensabili, pronti a tutto pur di portare alla luce segreti antichie dimenticati dai più, e che minacceranno la felicità degli studenti e dei due fratelli Yuki.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Jaden/Judai Yuki, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3- “La regina di ghiaccio e il demone


Zane si era avvicinato di qualche passo in direzione delle due ragazze, sorpreso che Yomi si trovasse lì e non in camera sua. Gli aveva detto che era troppo stanca per uscire di camera e lui si era fidato, ma adesso era lì, di fronte a lui, e non sembrava che fosse uscita da pochi minuti. Lo studente era più sorpreso che arrabbiato e non capiva per quale motivo la fidanzata gli avesse mentito.
-Cosa ci fai qui?-chiese dopo qualche minuto, volgendosi verso la studentessa del secondo anno.
-Dovrei chiederti la stessa cosa!-esclamò stizzita Yomi, incrociando le braccia al petto.
-Non mi sembra di averti detto che preferivo restare in camera…-mormorò l’altro, abbassando gli occhi.
-Bè, ma non mi sembra che tu abbia perso tempo!
Detto questo, la ragazza del secondo anno fece per passare oltre, quando l’altro l’afferrò per un polso, costringendola a fermarsi.
-Aspetta!
-Cos’altro vuoi?!
-Non sei entrata nel dormitorio, vero?-chiese il Kaiser.
-Non sono affari tuoi…
-Yomi!
-Non sono affari tuoi!-esclamò l’altra, al colmo dell’esasperazione. -E lasciami andare!
Zane la guardò per qualche secondo, poi lasciò la presa e si spostò da una parte per lasciarla passare.
-Non capisco cosa ti stia succedendo ultimamente…-mormorò, abbassando lo sguardo.
Yomi gli lanciò un’occhiataccia, ma non rispose. Poi si voltò dall’altra parte e si allontanò dall’edificio abbandonato, lasciando indietro gli altri due studenti.
-Mi dispiace, non vorrei che fosse colpa mia. Forse è stata una pessima idea chiederti di raggiungermi…-fece la studentessa dai capelli biondi, rivolgendosi al giovane del terzo anno. Zane scosse la testa e aggiunse:
-Non preoccuparti, Alexis. Non credo che sia questo il vero problema… E’ da quando è scomparso tuo fratello che lei si comporta in questo modo. Sta cercando di isolarsi di nuovo, ma finché non decide di farsi aiutare, non c’è niente che io possa fare…
-Scommetto che era molto legata a mio fratello…-mormorò la ragazza, incrociando le braccia al petto.
-Molto, nonostante non lo avesse mai ammesso. E’ per questo motivo che non riesce a darsi per vinta.
-Non è l’unica…
-Non dovreste sforzarvi troppo. Tutte e due. Potrebbe essere pericoloso…
-Lo so, ma, non posso rimanere calma sapendo che mio fratello è scomparso chissà dove. E sono sicura che è ciò che prova anche lei… Io voglio sapere dov’è e sono disposta a tutto per scoprirlo.
Zane la guardò per qualche secondo, poi fece:
-Ricordami che ti devo un favore…
Detto questo, l’Obelisk girò i tacchi e si allontanò velocemente dalla radura, diretto verso gli edifici principali.

Chi l’avrebbe mai detto che fosse diventato così…” pensò Alexis, mentre osservava l’altro allontanarsi.

***

-Stupido Zane!-esclamò la ragazza, mentre camminava spedita lungo il vialetto. Era su tutte le furie e nessuno, in quel momento, avrebbe potuto farla placare.
-Principessa…-disse lo spirito di Duel Monster, comparendo al suo fianco e cercando di stare al suo passo.
-Yuki, non è il momento adatto!
-Ma i disegni-
-Ho detto che questo non è il momento adatto!-esclamò l’altra, voltandosi verso il samurai cremisi. In cuor suo sapeva che non avrebbe mai dovuto prendersela anche con lo spirito, ma quando perdeva le staffe finiva che iniziava ad inveire contro tutti e tutto.

Quando insiste è proprio insopportabile… Non capisco che problema ci sia se cerco qualche indizio! A lui non gli importa niente di tutti gli studenti scomparsi? Nemmeno dei nostri amici?”
-Io credo che sia solo preoccupato…-fece lo spirito di Duel Monster, comparendo di nuovo al suo fianco e cercando di far ragionare la ragazza.
-Io credo che sia solo uno stupido! Uno stupido, finto, schifoso idiota!-esclamò l’altra, alzando sempre di più la voce.
-Non ti sembra di stare esagerando?-chiese una voce alle sue spalle. L’Obelisk del terzo anno si trovava dietro di lei, a pochi metri di distanza, ed aveva il fiato corto, come se avesse corso per raggiungerla. Yomi gli lanciò un’occhiataccia, poi si voltò dall’altra parte e continuò per la sua strada.
-Yomi!
-Non voglio vederti!
-Perché?-chiese l’altro, aggrottando le sopracciglia. Non capiva perché si stesse scaldando così tanto; non era da lei.
-Perché mi fai schifo!
-Schifo? Perché dovrei farti schifo?
-Vattene e non fare domande!
Il Kaiser la fissò sorpreso per diversi istanti, poi incrociò le braccia al petto e, senza guardare la ragazza, mormorò:
-A volte non riesco proprio a capirti…
Detto ciò, si voltò e si allontanò lungo il vialetto. Yomi lo guardò per un po’ allontanarsi, poi si voltò dall’altra parte, trattenendo a stento le lacrime.
-Principessa…-sussurrò il samurai, comparendo di nuovo al suo fianco.
-Sono una persona orribile…-mormorò la studentessa, stringendosi un braccio dal nervoso.
-Non dite così…
-Invece è vero! E adesso sparisci anche tu!
Detto questo, la ragazza si voltò e continuò a camminare spedita lungo il vialetto, verso il pontile del piccolo porticciolo. Lo spirito di Duel Monster si era dissolto, come aveva ordinato la studentessa, conscio del fatto che in quel momento più che dei suoi consigli aveva bisogno di chiarirsi con l’altro studente.
Yomi, intanto, era appena giunta sulla banchina del porto, di fronte al faro che illuminava il mare ed indicava la via alle navi in transito durante la notte. Era una struttura alta, forse una delle più alte nella zona vicino alla costa, ed emetteva fasci di luce ad intermittenza. Anche quella sera era in funzione, come sempre. La ragazza si era seduta con la schiena appoggiata all’edificio e lo sguardo rivolto verso il mare. Aveva le gambe raccolte e la testa appoggiata sulle ginocchia, con la mente persa altrove.
Dopo diversi minuti, sentì la presenza di qualcuno alle sue spalle e si voltò. Non appena vide di chi si trattava, sentì gli occhi inumidirsi, tanto che fu costretta a distogliere lo sguardo per non farsi vedere.
-Ti sei un po’ calmata o vuoi farmi un’altra scenata?-chiese il Kaiser, con il solito tono pacato.
-Sei stupido o cosa? Mi sembrava di averti detto che non voglio vederti…-mormorò Yomi, continuando a tenere basso lo sguardo, per non farsi vedere dall’altro.
-Prima vorrei sapere il motivo.
-Non c’è un motivo; non voglio vederti e basta!
-Perché non riesco a crederti?
-Non sono affari miei se non mi credi!
Zane la guardò per qualche secondo, poi sospirò e si inginocchiò accanto a lei. Le mise una mano sulla spalla, cercando di farla girare, ma l’altra scostò bruscamente il braccio del ragazzo, aggiungendo che non doveva toccarla.
-Perché fai così? Ho fatto qualcosa di male?-chiese il Kaiser, che continuava a non capire il motivo del comportamento della fidanzata.
-Prova a pensarci!-esclamò l’altra, alzando di nuovo la voce.
-Sei arrabbiata perché ti ho rimproverata? Se è così, mi dispiace, ma ultimamente sono preoccupato per te e non voglio che ti cacci nei guai. Lo sai che rischi di essere espulsa se ti dovessero beccare mentre ti trovi dalle parti dell’edificio abbandonato, no?
-Sì, lo so, ma non è quello il problema!
-E allora qual è?
-Non te lo dico!
-Se non me lo dici, come posso rimediare?-fece l’altro, alzando il sopracciglio sinistro, in segno di disappunto.
-Sono problemi tuoi…-mormorò l’altra, nascondendo la testa tra le gambe. Zane la guardò per qualche minuto, poi si tolse la giacca della divisa e la appoggiò sulle spalle della studentessa. Yomi alzò lo sguardo, sorpresa, e prima che potesse chiedere il motivo di quel gesto, l’Obelisk fece:
-Stasera fa freddo; se non ti copri a modo, rischi di ammalarti…
-Io non la voglio!-esclamò l’altra, stizzita.
-E io non voglio che tu ti ammali. Per me, la tua salute è più importante di qualsiasi altra cosa…
-Razza di cretino…-mormorò la ragazza, stringendosi nell’indumento.
-Oggi siamo in vena di complimenti?-chiese l’altro, con una leggera punta di sarcasmo.
-E’ colpa tua… E’ tutta colpa tua…
-Scommetto che le preferisci con i seni grossi….-aggiunse dopo un po'.
-Cosa stai dicendo?-fece l’altro, guardandola sorpreso.
-E’ più bella, più educata, con un carattere migliore del mio… Scommetto che preferisci lei a me…
-Ti riferisci ad Alexis, vero?
-Alexis… Persino il suo nome è più bello del mio…
-Yomi, hai frainteso tutto!
-Ho frainteso?! Allora spiegami cosa ci facevi insieme a lei! Perché dovevi vederti con lei?! Spiegamelo!-esclamò la studentessa, alzando finalmente lo sguardo verso il fidanzato. Era arrabbiata, molto arrabbiata. Zane la guardò per qualche secondo, senza sapere cosa rispondere. Poi fece:
-E’ la sorella minore di Atticus ed è al suo primo anno in Accademia. Non so perché mi avesse chiesto di vederci, ma probabilmente era là per il tuo stesso motivo. Hai pensato che ti stessi tradendo?
La studentessa lo fissò in silenzio.
-Non ho alcun motivo per tradirti. E non lo farei mai, per nessun motivo al mondo.-sospirò lui.
-Pensi che possa crederti?!
-Quello che dovrebbe dubitare sono io, visto che mi avevi detto che saresti rimasta in camera tua!-esclamò l’altro, alzando improvvisamente la voce. Yomi lo fissò leggermente sorpresa.
-Io non riesco a capire cosa ti stia succedendo in questi giorni. La ricerca degli studenti scomparsi si sta trasformando in una ossessione e non mi piace. Ultimamente stai allontanando tutti quanti, sia me, sia Chumley che qualsiasi altra persona. Non puoi continuare in questo modo. E non puoi dubitare di me per qualsiasi cosa! Se non ti fidi di me, allora le cose tra noi non potranno mai funzionare. Io ti voglio bene, ma… Lasciamo perdere…
Detto questo, Zane si alzò in piedi e, dopo aver dato un’occhiata alla ragazza, si allontanò di nuovo, verso la struttura principale. Yomi lo guardò allontanarsi, continuando a stringere la divisa dell’altro.
-Accidenti…

Se lui preferisse lei a me, non potrei dargli torto. Io sono una persona orribile. Continuo a trattarlo male e, nonostante tutto, lui continua a starmi accanto. Io non lo merito… Forse sarebbe meglio se smettessimo di frequentarci… Continuiamo a litigare, per qualsiasi cosa, ed ultimamente non riusciamo più a comunicare come prima. Forse è davvero meglio lasciar perdere…”
-Se ci lasciamo, tornerò ad essere di nuovo sola…
-E’ questo il motivo per cui stai insieme a lui?-fece una voce femminile alle sue spalle. Yomi alzò gli occhi e si trovò di fronte la ragazza bionda e prosperosa di prima.
-Che diavolo vuoi?-fece la studentessa del secondo anno, con fare stizzito e voltandosi dall’altra parte.
-Niente. Stavo solo facendo una passeggiata e ti ho vista da lontano…
-In questo momento non ho molta voglia di parlare con te…
-Il modo in cui ti stai comportando non è giusto nei suoi confronti…-continuò Alexis.
-Questi non sono affari che ti riguardano…
-Se stai insieme a lui solo per paura di rimanere da sola, allora dovresti lasciarlo subito. Lui ti vuole bene sul serio e non è corretto prenderlo in giro.
-Stai cercando di averlo tutto per te?!-sbottò l’altra ragazza, alzando gli occhi verso la matricola.
-No. Per me è solo un amico, niente di più…
-Se così fosse, perché gli hai chiesto di vederti? Cosa dovevi dirgli?!
-Volevo solo sapere se tu avevi scoperto qualcosa…-le rispose la bionda, incrociando le braccia al petto. -Sapevo che stavi indagando sulla loro scomparsa, nel dormitorio femminile lo sanno praticamente tutte, e anch'io voglio scoprire la verità.
-Se volevi sapere cosa avevo scoperto, l’avresti chiesto a me, no? Perché chiederlo a Zane?!
-Tu non sai quali voci circolano sul tuo conto, vero?
-Non m’interessa; tanto saranno le solite stupide voci!-fece Yomi, con fare stizzito, voltandosi dall’altra parte.
-Dicono che sei violenta e pericolosa, perciò ero un po’ timorosa a rivolgerti la parola. Ammetto che è stato sciocco da parte mia credere a quelle ridicole voci di corridoio, ma-
-Senti, non capisco cosa tu voglia da me, ma non ho alcuna voglia di starti a sentire, perciò sparisci!
Detto questo, la studentessa del secondo anno, si voltò dall’altra parte, intenzionata ad ignorare l’altra ragazza. Alexis, però, non aveva molta voglia di dargliela vinta. Infatti, raccogliendo tutto il coraggio che aveva, decise di sfidare la poca pazienza che si diceva avesse il demone dell’Accademia ed andare fino in fondo alla faccenda.
-Invece dovresti! Sto cercando di aiutarti…
-Perché dovresti farlo?! Non siamo nemmeno amiche…
-Questo è vero, ma so che Zane ti vuole molto bene e so che anche tu glielo vuoi, perciò voglio fare qualcosa per aiutarvi.
Yomi la fissò per qualche secondo, poi, distogliendo lo sguardo, mormorò:
-Si vede che sei sua sorella… Anche Atticus avrebbe detto una cosa simile.
-Io non sono come mio fratello; mi sento solo responsabile del vostro litigio e voglio rimediare, niente di più!
-Responsabile? Cosa ti fa pensare che tu sia responsabile del nostro litigio?
-Perché so che ti ha dato fastidio vederci insieme… Probabilmente avrebbe dato fastidio anche a me e mi dispiace che sia successo!

Come se il motivo reale fosse quello… Credo che prima o poi avremmo finito con il litigare; era solo una questione di tempo. E la colpa è mia! Ho continuato a calpestare i suoi sentimenti e me ne sono infischiata di lui per tutto questo tempo. Sono un’egoista! Ho pensato solo a me stessa e ho fatto di tutto per stare bene con la mia coscienza, senza pensare a come si sarebbero potuti sentire le persone che ho intorno.”
-Sei proprio una brava ragazza… Non mi stupirebbe se lui si innamorasse di te.
-Anche tu saresti una brava persona, se solo tu fossi un po’ più sincera con te stessa…
-Io sono sincera e non ho certo bisogno delle ramanzine di una mocciosa!
Detto questo, Yomi si alzò e si allontanò dalla banchina, diretta verso gli edifici principali. Una volta giunta di fronte al dormitorio Obelisk, si fermò qualche secondo davanti all’ingresso, indecisa se entrare o meno. Era consapevole di dover chiarire subito con il ragazzo e che più tempo perdeva, più difficile sarebbe stato ricucire il loro rapporto, ma non sapeva cosa dirgli né come dirglielo.

Dovrei chiedergli scusa per essermi arrabbiata, per avergli mentito e per aver dubitato di lui, ma non so come fare. Questa volta ho decisamente esagerato… Comunque sia, devo almeno rendergli la giacca o domattina non avrà niente da mettersi!”
Poi fece un sospiro profondo ed entrò all’interno dell’edificio. L’atrio era completamente deserto e non c’era nessuno ancora in piedi. La ragazza non era sorpresa di non vedere nessuno; sebbene fosse quasi estate era comunque mezzanotte passata e la maggior parte degli studenti si erano già ritirati nelle proprie stanze per riposare. Dopotutto il giorno dopo ci sarebbe stata lezione.
Cercando di non disturbare gli altri studenti e cercando di fare più silenziosamente possibile, salì le scale in punta di piedi e attraversò il corridoio del primo piano, fino alla stanza del ragazzo. Una volta giunta di fronte alla porta, la studentessa si fermò, titubante.

Bene, ci siamo! Dovrei bussare, no? E se sta già dormendo? Forse lo disturbo… Potrei cercare di parlargli domani mattina! Però sono arrivata fin qui, sarebbe ridicolo tornare indietro. Potrei provare a bussare e se non risponde me ne vado… No, meglio se ci rifletto su! Posso sempre parlarci domani!” pensò la giovane, mentre fissava la porta di legno della stanza, indecisa su cosa fare.
-Principessa, non vorrete mica arrendervi proprio adesso?-chiese lo spirito del samurai, comparendo all’improvviso al suo fianco. Era leggermente deluso per il comportamento della ragazza ed aveva deciso di intervenire, nonostante rischiasse di farla andare su tutte le furie per essersi intromesso di nuovo nei suoi affari.
-Yuki! Ti ho già detto che questi non sono affari tuoi! Sparisci!-strillò Yomi, nera dalla rabbia per l’intromissione inaspettata ed indesiderata, voltandosi di scatto verso la creatura, che, nel frattempo, era scomparsa di nuovo.
-Perché devi sempre essere così rumorosa?-chiese Zane, comparendo all’improvviso sulla porta della sua stanza. Doveva aver sentito gli urli della ragazza ed era uscito per impedirle di svegliare tutto il dormitorio.
-Cosa ci fai qui?-chiese, poi.
-Bè… Ecco…
-Lascia perdere, me lo spieghi dopo. Intanto entra…
Detto questo, afferrò la studentessa per un braccio e la trascinò all’interno della stanza, chiudendo la porta dietro di sé.
-Allora, perché sei venuta fin qui?-disse, poi, voltandosi verso la ragazza.
-Dovevo renderti la giacca.-rispose l’altra, porgendogli prontamente l’indumento. L’Obelisk lo afferrò e lo posò sullo schienale della sedia, poi si voltò di nuovo verso la giovane e aggiunse:
-Tutto qui?
-Non mi ringrazi nemmeno?!-fece l’altra, risentita per l’atteggiamento freddo del giovane. Si aspettava di essere ricevuta un po’ più calorosamente ed il modo in cui l’aveva trattata faceva supporre che fosse molto più arrabbiato e deluso di quanto avesse creduto lei fino a quel momento.
-Dopo il modo in cui mi hai trattato?-le rispose l’altro, con noncuranza, cercando di non incrociare lo sguardo della studentessa.
Yomi si morse il labbro. Sapeva che aveva torto e che non avrebbe dovuto continuare ad avere quell’atteggiamento altezzoso nei confronti dell’altro ragazzo. Era lei ad aver sbagliato per prima e non si sarebbe dovuta meravigliare se l’altro avesse deciso di trattarla con freddezza.
-Se non hai nient’altro da dirmi, allora puoi anche andare…-fece il Kaiser, avviandosi verso la porta.

Devo scusarmi… Devo farlo in tutti i modi! Ma come faccio?! Non riesco a chiedergli scusa, sebbene sia consapevole che la colpa sia mia. Perché non sono capace di mettere da parte il mio orgoglio in una situazione come questa? Che razza di stupida…”
-Allora?-fece l’altro, indicando, con un cenno della mano, la porta aperta. Yomi lo fissò per qualche altro secondo, poi si inginocchiò all’improvviso, prostrandosi fino a sfiorare il pavimento con la fronte.
-Mi dispiace! Scusami! E’ tutta colpa mia; non dovevo comportarmi come ho fatto, non dovevo mentirti e non dovevo dubitare di te! Mi dispiace talmente tanto!-esclamò, continuando a tenere bassa la testa.
Zane si bloccò, sorpreso e imbarazzato. Poi richiuse la porta e si avvicinò alla ragazza.
-Mi dispiace di averti trattato male! E’ colpa mia, mi dispiace! Non volevo essere cattiva, né mentirti o accusarti ingiustamente!-continuò l’altra, senza avere nemmeno il coraggio di alzare gli occhi e guardarlo in volto.
-Yomi…-mormorò l’altro, inginocchiandosi di fronte a lei e mettendole una mano sulla spalla, per farle alzare la testa. La studentessa scosse il capo, continuando a tenerla premuta contro il pavimento.
-Mi dispiace! Anche se forse adesso mi odi… Mi dispiace comunque!
-Accetto le tue scuse, ma adesso alzati.
-Mi dispiace…-mormorò l’altra, alzando lo sguardo verso il ragazzo.
-Lo so, ho capito. Non c’è bisogno di ripeterlo così tante volte.
-Però…
-Stasera sei un più strana del solito. E’ successo qualcosa?
-Io non sono strana e non è successo niente…-commentò la studentessa. Zane le prese il volto con entrambe le mani, avvicinandosi fino a sfiorarle il naso.
-Io non potrei mai odiarti, ma vorrei che tu ti fidassi di me e che tu non mi mentissi. Su qualsiasi cosa…
-Mi dispiace…
Il Kaiser sorrise e la baciò a lungo. Poi si rialzò e si diresse di nuovo verso la porta, chiudendola a chiave.
-Cosa stai facendo?-chiese l’altra, leggermente sorpresa.
-Chiudo la porta a chiave…
-Perchè?
-Non puoi uscire da questa porta. Non adesso, perlomeno…-fece l’altro, mentre riponeva la chiave su un tavolino bianco che si trovava lì vicino.
-E chi l’avrebbe deciso?-continuò la ragazza, alzando il sopracciglio. Non era riuscita a nascondere il suo disappunto, né nei suoi modi di fare, né nel tono della sua voce.
-Non puoi gironzolare per il dormitorio a mezzanotte. Crowler sta facendo il suo giro d’ispezione, per controllare che tutti gli studenti siano nelle proprie stanze. Se ti vedesse, andrebbe su tutte le furie e potrebbe anche decidere di espellerti.
-E da dove dovrei passare?!
-Puoi passare dalla finestra…-le rispose il Kaiser, indicando la finestra che si apriva sulla stanza.
-Stai dicendo che dovrei saltare di sotto?
-Personalmente preferirei che tu non lo facessi, ma l’alternativa sarebbe che tu rimanga qui a dormire. Non so quanto tempo passerà prima che il vice-cancelliere ritorni in camera sua e non voglio rischiare che ti becchi, perciò non vedo alternative. Ovviamente devi decidere tu, ma sappi che non ti farò passare dall’ingresso principale. Non voglio che tu sia espulsa…
Yomi lo fissò per qualche secondo pensierosa, poi, sospirando, fece:
-Immagino di non avere altra scelta che rimanere qui, per stanotte. Non ho voglia di mettermi a fare la teppista saltando dalle finestre… E se lo facessi, tu ti preoccuperesti!
Zane sorrise leggermente, poi fece:
-In tal caso, puoi dormire sul mio letto. Io dormirò sul divano…
-Anche tu puoi dormire sul letto, no?
-Non voglio metterti a disagio…
-Guarda che io non ho nessun problema a dormire insieme al mio ragazzo…
-Ne sei sicura?-chiese il Kaiser, sorpreso.
-Perché non dovrei?
Il ragazzo non rispose e appoggiò la schiena alla porta. Yomi lo guardò per qualche secondo, pensierosa, poi si sedette sul letto, si tolse le scarpe e la giacca e fece:
-E’ più di mezzanotte; è meglio se riposiamo.
-Ne sei sicura?-chiese, di nuovo, l’altro studente.
-Per me non è un problema. Basta che tu tenga le mani ferme mentre dormo!
-Io non faccio proprio niente contro la tua volontà.
Detto questo, l’Obelisk fece il giro e si sedette sull’altro lato del letto. Allungò una mano e sfiorò i lunghi capelli castani dell’altra, poi le accarezzò delicatamente il volto.
-A dir la verità, mi piacerebbe che tu dormissi con me tutte le volte…-aggiunse dopo un po’.
-Se vuoi possiamo-
-Ora non è il momento per parlarne. E’ tardi e domani ci sono le lezioni…-disse l’altro, interrompendo la ragazza del secondo anno. Poi si alzò e si diresse verso l’interruttore per spegnere la luce. Una volta che il buio calò nella stanza, ritornò verso il letto e scivolò sotto le coperte, di fianco alla studentessa. Si sdraiò accanto a lei, cingendole i fianchi con le braccia ed attirandola a sé, finché non avvertì il contatto con il suo corpo. Yomi si raggomitolò, facendosi più piccola di quanto non lo fosse realmente, così da occupare meno spazio possibile, e affondò il volto nel petto dell’altro. Zane le accarezzò la testa, dolcemente, come era solito fare quando erano soli, finché non si addormentarono, l’una nelle braccia dell’altro.

  
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