Capitolo 3- “La regina di ghiaccio e il demone”
Zane
si era avvicinato di qualche passo in direzione delle due ragazze,
sorpreso che Yomi si trovasse lì e non in camera sua. Gli
aveva
detto che era troppo stanca per uscire di camera e lui si era fidato,
ma adesso era lì, di fronte a lui, e non sembrava che fosse
uscita
da pochi minuti. Lo studente era più sorpreso che arrabbiato
e non
capiva per quale motivo la fidanzata gli avesse mentito.
-Cosa
ci fai qui?-chiese dopo qualche minuto, volgendosi verso la
studentessa del secondo anno.
-Dovrei
chiederti la stessa cosa!-esclamò stizzita Yomi, incrociando
le
braccia al petto.
-Non
mi sembra di averti detto che preferivo restare in
camera…-mormorò
l’altro, abbassando gli occhi.
-Bè,
ma non mi sembra che tu abbia perso tempo!
Detto
questo, la ragazza del secondo anno fece per passare oltre, quando
l’altro l’afferrò per un polso,
costringendola a fermarsi.
-Aspetta!
-Cos’altro
vuoi?!
-Non
sei entrata nel dormitorio, vero?-chiese il Kaiser.
-Non
sono affari tuoi…
-Yomi!
-Non
sono affari tuoi!-esclamò l’altra, al colmo
dell’esasperazione.
-E lasciami andare!
Zane
la guardò per qualche secondo, poi lasciò la
presa e si spostò da
una parte per lasciarla passare.
-Non
capisco cosa ti stia succedendo
ultimamente…-mormorò, abbassando
lo sguardo.
Yomi
gli lanciò un’occhiataccia, ma non rispose. Poi si
voltò
dall’altra parte e si allontanò
dall’edificio abbandonato,
lasciando indietro gli altri due studenti.
-Mi
dispiace, non vorrei che fosse colpa mia. Forse è stata una
pessima
idea chiederti di raggiungermi…-fece la studentessa dai
capelli
biondi, rivolgendosi al giovane del terzo anno. Zane scosse la testa
e aggiunse:
-Non
preoccuparti, Alexis. Non credo che sia questo il vero
problema… E’
da quando è scomparso tuo fratello che lei si comporta in
questo
modo. Sta cercando di isolarsi di nuovo, ma finché non
decide di
farsi aiutare, non c’è niente che io possa
fare…
-Scommetto
che era molto legata a mio fratello…-mormorò la
ragazza,
incrociando le braccia al petto.
-Molto,
nonostante non lo avesse mai ammesso. E’ per questo motivo
che non
riesce a darsi per vinta.
-Non
è l’unica…
-Non
dovreste sforzarvi troppo. Tutte e due. Potrebbe essere
pericoloso…
-Lo
so, ma, non posso rimanere calma sapendo che mio fratello è
scomparso chissà dove. E sono sicura che è
ciò che prova anche
lei… Io voglio sapere dov’è e sono
disposta a tutto per
scoprirlo.
Zane
la guardò per qualche secondo, poi fece:
-Ricordami
che ti devo un favore…
Detto
questo, l’Obelisk girò i tacchi e si
allontanò velocemente dalla
radura, diretto verso gli edifici principali.
“Chi
l’avrebbe mai detto che fosse diventato
così…” pensò Alexis,
mentre osservava l’altro allontanarsi.
***
-Stupido
Zane!-esclamò la ragazza, mentre camminava spedita lungo il
vialetto. Era su tutte le furie e nessuno, in quel momento, avrebbe
potuto farla placare.
-Principessa…-disse
lo spirito di Duel Monster, comparendo al suo fianco e cercando di
stare al suo passo.
-Yuki,
non è il momento adatto!
-Ma
i disegni-
-Ho
detto che questo non è il momento adatto!-esclamò
l’altra,
voltandosi verso il samurai cremisi. In cuor suo sapeva che non
avrebbe mai dovuto prendersela anche con lo spirito, ma quando
perdeva le staffe finiva che iniziava ad inveire contro tutti e
tutto.
“Quando
insiste è proprio insopportabile… Non capisco che
problema ci sia
se cerco qualche indizio! A lui non gli importa niente di tutti gli
studenti scomparsi? Nemmeno dei nostri amici?”
-Io
credo che sia solo preoccupato…-fece lo spirito di Duel
Monster,
comparendo di nuovo al suo fianco e cercando di far ragionare la
ragazza.
-Io
credo che sia solo uno stupido! Uno stupido, finto, schifoso
idiota!-esclamò l’altra, alzando sempre di
più la voce.
-Non
ti sembra di stare esagerando?-chiese una voce alle sue spalle.
L’Obelisk del terzo anno si trovava dietro di lei, a pochi
metri di
distanza, ed aveva il fiato corto, come se avesse corso per
raggiungerla. Yomi gli lanciò un’occhiataccia, poi
si voltò
dall’altra parte e continuò per la sua strada.
-Yomi!
-Non
voglio vederti!
-Perché?-chiese
l’altro, aggrottando le sopracciglia. Non capiva
perché si stesse
scaldando così tanto; non era da lei.
-Perché
mi fai schifo!
-Schifo?
Perché dovrei farti schifo?
-Vattene
e non fare domande!
Il
Kaiser la fissò sorpreso per diversi istanti, poi
incrociò le
braccia al petto e, senza guardare la ragazza, mormorò:
-A
volte non riesco proprio a capirti…
Detto
ciò, si voltò e si allontanò lungo il
vialetto. Yomi lo guardò
per un po’ allontanarsi, poi si voltò
dall’altra parte,
trattenendo a stento le lacrime.
-Principessa…-sussurrò
il samurai, comparendo di nuovo al suo fianco.
-Sono
una persona orribile…-mormorò la studentessa,
stringendosi un
braccio dal nervoso.
-Non
dite così…
-Invece
è vero! E adesso sparisci anche tu!
Detto
questo, la ragazza si voltò e continuò a
camminare spedita lungo il
vialetto, verso il pontile del piccolo porticciolo. Lo spirito di
Duel Monster si era dissolto, come aveva ordinato la studentessa,
conscio del fatto che in quel momento più che dei suoi
consigli
aveva bisogno di chiarirsi con l’altro studente.
Yomi,
intanto, era appena giunta sulla banchina del porto, di fronte al
faro che illuminava il mare ed indicava la via alle navi in transito
durante la notte. Era una struttura alta, forse una delle
più alte
nella zona vicino alla costa, ed emetteva fasci di luce ad
intermittenza. Anche quella sera era in funzione, come sempre. La
ragazza si era seduta con la schiena appoggiata all’edificio
e lo
sguardo rivolto verso il mare. Aveva le gambe raccolte e la testa
appoggiata sulle ginocchia, con la mente persa altrove.
Dopo
diversi minuti, sentì la presenza di qualcuno alle sue
spalle e si
voltò. Non appena vide di chi si trattava, sentì
gli occhi
inumidirsi, tanto che fu costretta a distogliere lo sguardo per non
farsi vedere.
-Ti
sei un po’ calmata o vuoi farmi un’altra
scenata?-chiese il
Kaiser, con il solito tono pacato.
-Sei
stupido o cosa? Mi sembrava di averti detto che non voglio
vederti…-mormorò Yomi, continuando a tenere basso
lo sguardo, per
non farsi vedere dall’altro.
-Prima
vorrei sapere il motivo.
-Non
c’è un motivo; non voglio vederti e basta!
-Perché
non riesco a crederti?
-Non
sono affari miei se non mi credi!
Zane
la guardò per qualche secondo, poi sospirò e si
inginocchiò
accanto a lei. Le mise una mano sulla spalla, cercando di farla
girare, ma l’altra scostò bruscamente il braccio
del ragazzo,
aggiungendo che non doveva toccarla.
-Perché
fai così? Ho fatto qualcosa di male?-chiese il Kaiser, che
continuava a non capire il motivo del comportamento della fidanzata.
-Prova
a pensarci!-esclamò l’altra, alzando di nuovo la
voce.
-Sei
arrabbiata perché ti ho rimproverata? Se è
così, mi dispiace, ma
ultimamente sono preoccupato per te e non voglio che ti cacci nei
guai. Lo sai che rischi di essere espulsa se ti dovessero beccare
mentre ti trovi dalle parti dell’edificio abbandonato, no?
-Sì,
lo so, ma non è quello il problema!
-E
allora qual è?
-Non
te lo dico!
-Se
non me lo dici, come posso rimediare?-fece l’altro, alzando
il
sopracciglio sinistro, in segno di disappunto.
-Sono
problemi tuoi…-mormorò l’altra,
nascondendo la testa tra le
gambe. Zane la guardò per qualche minuto, poi si tolse la
giacca
della divisa e la appoggiò sulle spalle della studentessa.
Yomi alzò
lo sguardo, sorpresa, e prima che potesse chiedere il motivo di quel
gesto, l’Obelisk fece:
-Stasera
fa freddo; se non ti copri a modo, rischi di ammalarti…
-Io
non la voglio!-esclamò l’altra, stizzita.
-E
io non voglio che tu ti ammali. Per me, la tua salute è
più
importante di qualsiasi altra cosa…
-Razza
di cretino…-mormorò la ragazza, stringendosi
nell’indumento.
-Oggi
siamo in vena di complimenti?-chiese l’altro, con una leggera
punta
di sarcasmo.
-E’
colpa tua… E’ tutta colpa tua…
-Scommetto
che le preferisci con i seni grossi….-aggiunse dopo un po'.
-Cosa
stai dicendo?-fece l’altro, guardandola sorpreso.
-E’
più bella, più educata, con un carattere migliore
del mio…
Scommetto che preferisci lei a me…
-Ti
riferisci ad Alexis, vero?
-Alexis…
Persino il suo nome è più bello del
mio…
-Yomi,
hai frainteso tutto!
-Ho
frainteso?! Allora spiegami cosa ci facevi insieme a lei!
Perché
dovevi vederti con lei?! Spiegamelo!-esclamò la studentessa,
alzando
finalmente lo sguardo verso il fidanzato. Era arrabbiata, molto
arrabbiata. Zane la guardò per qualche secondo, senza sapere
cosa
rispondere. Poi fece:
-E’
la sorella minore di Atticus ed è al suo primo anno in
Accademia.
Non so perché mi avesse chiesto di vederci, ma probabilmente
era là
per il tuo stesso motivo. Hai pensato che ti stessi tradendo?
La
studentessa lo fissò in silenzio.
-Non
ho alcun motivo per tradirti. E non lo farei mai, per nessun motivo
al mondo.-sospirò lui.
-Pensi
che possa crederti?!
-Quello
che dovrebbe dubitare sono io, visto che mi avevi detto che saresti
rimasta in camera tua!-esclamò l’altro, alzando
improvvisamente la
voce. Yomi lo fissò leggermente sorpresa.
-Io
non riesco a capire cosa ti stia succedendo in questi giorni. La
ricerca degli studenti scomparsi si sta trasformando in una
ossessione e non mi piace. Ultimamente stai allontanando tutti
quanti, sia me, sia Chumley che qualsiasi altra persona. Non puoi
continuare in questo modo. E non puoi dubitare di me per qualsiasi
cosa! Se non ti fidi di me, allora le cose tra noi non potranno mai
funzionare. Io ti voglio bene, ma… Lasciamo
perdere…
Detto
questo, Zane si alzò in piedi e, dopo aver dato
un’occhiata alla
ragazza, si allontanò di nuovo, verso la struttura
principale. Yomi
lo guardò allontanarsi, continuando a stringere la divisa
dell’altro.
-Accidenti…
“Se
lui preferisse lei a me, non potrei dargli torto. Io sono una persona
orribile. Continuo a trattarlo male e, nonostante tutto, lui continua
a starmi accanto. Io non lo merito… Forse sarebbe meglio se
smettessimo di frequentarci… Continuiamo a litigare, per
qualsiasi
cosa, ed ultimamente non riusciamo più a comunicare come
prima.
Forse è davvero meglio lasciar perdere…”
-Se
ci lasciamo, tornerò ad essere di nuovo sola…
-E’
questo il motivo per cui stai insieme a lui?-fece una voce femminile
alle sue spalle. Yomi alzò gli occhi e si trovò
di fronte la
ragazza bionda e prosperosa di prima.
-Che
diavolo vuoi?-fece la studentessa del secondo anno, con fare stizzito
e voltandosi dall’altra parte.
-Niente.
Stavo solo facendo una passeggiata e ti ho vista da lontano…
-In
questo momento non ho molta voglia di parlare con te…
-Il
modo in cui ti stai comportando non è giusto nei suoi
confronti…-continuò Alexis.
-Questi
non sono affari che ti riguardano…
-Se
stai insieme a lui solo per paura di rimanere da sola, allora
dovresti lasciarlo subito. Lui ti vuole bene sul serio e non
è
corretto prenderlo in giro.
-Stai
cercando di averlo tutto per te?!-sbottò l’altra
ragazza, alzando
gli occhi verso la matricola.
-No.
Per me è solo un amico, niente di più…
-Se
così fosse, perché gli hai chiesto di vederti?
Cosa dovevi dirgli?!
-Volevo
solo sapere se tu avevi scoperto qualcosa…-le rispose la
bionda,
incrociando le braccia al petto. -Sapevo che stavi indagando sulla
loro scomparsa, nel dormitorio femminile lo sanno praticamente tutte,
e anch'io voglio scoprire la verità.
-Se
volevi sapere cosa avevo scoperto, l’avresti chiesto a me,
no?
Perché chiederlo a Zane?!
-Tu
non sai quali voci circolano sul tuo conto, vero?
-Non
m’interessa; tanto saranno le solite stupide voci!-fece Yomi,
con
fare stizzito, voltandosi dall’altra parte.
-Dicono
che sei violenta e pericolosa, perciò ero un po’
timorosa a
rivolgerti la parola. Ammetto che è stato sciocco da parte
mia
credere a quelle ridicole voci di corridoio, ma-
-Senti,
non capisco cosa tu voglia da me, ma non ho alcuna voglia di starti a
sentire, perciò sparisci!
Detto
questo, la studentessa del secondo anno, si voltò
dall’altra
parte, intenzionata ad ignorare l’altra ragazza. Alexis,
però, non
aveva molta voglia di dargliela vinta. Infatti, raccogliendo tutto il
coraggio che aveva, decise di sfidare la poca pazienza che si diceva
avesse il demone dell’Accademia ed andare fino in fondo alla
faccenda.
-Invece
dovresti! Sto cercando di aiutarti…
-Perché
dovresti farlo?! Non siamo nemmeno amiche…
-Questo
è vero, ma so che Zane ti vuole molto bene e so che anche tu
glielo
vuoi, perciò voglio fare qualcosa per aiutarvi.
Yomi
la fissò per qualche secondo, poi, distogliendo lo sguardo,
mormorò:
-Si
vede che sei sua sorella… Anche Atticus avrebbe detto una
cosa
simile.
-Io
non sono come mio fratello; mi sento solo responsabile del vostro
litigio e voglio rimediare, niente di più!
-Responsabile?
Cosa ti fa pensare che tu sia responsabile del nostro litigio?
-Perché
so che ti ha dato fastidio vederci insieme… Probabilmente
avrebbe
dato fastidio anche a me e mi dispiace che sia successo!
“Come
se il motivo reale fosse quello… Credo che prima o poi
avremmo
finito con il litigare; era solo una questione di tempo. E la colpa
è
mia! Ho continuato a calpestare i suoi sentimenti e me ne sono
infischiata di lui per tutto questo tempo. Sono un’egoista!
Ho
pensato solo a me stessa e ho fatto di tutto per stare bene con la
mia coscienza, senza pensare a come si sarebbero potuti sentire le
persone che ho intorno.”
-Sei
proprio una brava ragazza… Non mi stupirebbe se lui si
innamorasse
di te.
-Anche
tu saresti una brava persona, se solo tu fossi un po’
più sincera
con te stessa…
-Io
sono sincera e non ho certo bisogno delle ramanzine di una mocciosa!
Detto
questo, Yomi si alzò e si allontanò dalla
banchina, diretta verso
gli edifici principali. Una volta giunta di fronte al dormitorio
Obelisk, si fermò qualche secondo davanti
all’ingresso, indecisa
se entrare o meno. Era consapevole di dover chiarire subito con il
ragazzo e che più tempo perdeva, più difficile
sarebbe stato
ricucire il loro rapporto, ma non sapeva cosa dirgli né come
dirglielo.
“Dovrei
chiedergli scusa per essermi arrabbiata, per avergli mentito e per
aver dubitato di lui, ma non so come fare. Questa volta ho
decisamente esagerato… Comunque sia, devo almeno rendergli
la
giacca o domattina non avrà niente da mettersi!”
Poi
fece un sospiro profondo ed entrò all’interno
dell’edificio.
L’atrio era completamente deserto e non c’era
nessuno ancora in
piedi. La ragazza non era sorpresa di non vedere nessuno; sebbene
fosse quasi estate era comunque mezzanotte passata e la maggior parte
degli studenti si erano già ritirati nelle proprie stanze
per
riposare. Dopotutto il giorno dopo ci sarebbe stata lezione.
Cercando
di non disturbare gli altri studenti e cercando di fare più
silenziosamente possibile, salì le scale in punta di piedi e
attraversò il corridoio del primo piano, fino alla stanza
del
ragazzo. Una volta giunta di fronte alla porta, la studentessa si
fermò, titubante.
“Bene,
ci siamo! Dovrei bussare, no? E se sta già dormendo? Forse
lo
disturbo… Potrei cercare di parlargli domani mattina!
Però sono
arrivata fin qui, sarebbe ridicolo tornare indietro. Potrei provare a
bussare e se non risponde me ne vado… No, meglio se ci
rifletto su!
Posso sempre parlarci domani!” pensò la giovane,
mentre fissava la
porta di legno della stanza, indecisa su cosa fare.
-Principessa,
non vorrete mica arrendervi proprio adesso?-chiese lo spirito del
samurai, comparendo all’improvviso al suo fianco. Era
leggermente
deluso per il comportamento della ragazza ed aveva deciso di
intervenire, nonostante rischiasse di farla andare su tutte le furie
per essersi intromesso di nuovo nei suoi affari.
-Yuki!
Ti ho già detto che questi non sono affari tuoi!
Sparisci!-strillò
Yomi, nera dalla rabbia per l’intromissione inaspettata ed
indesiderata, voltandosi di scatto verso la creatura, che, nel
frattempo, era scomparsa di nuovo.
-Perché
devi sempre essere così rumorosa?-chiese Zane, comparendo
all’improvviso sulla porta della sua stanza. Doveva aver
sentito
gli urli della ragazza ed era uscito per impedirle di svegliare tutto
il dormitorio.
-Cosa
ci fai qui?-chiese, poi.
-Bè…
Ecco…
-Lascia
perdere, me lo spieghi dopo. Intanto entra…
Detto
questo, afferrò la studentessa per un braccio e la
trascinò
all’interno della stanza, chiudendo la porta dietro di
sé.
-Allora,
perché sei venuta fin qui?-disse, poi, voltandosi verso la
ragazza.
-Dovevo
renderti la giacca.-rispose l’altra, porgendogli prontamente
l’indumento. L’Obelisk lo afferrò e lo
posò sullo schienale
della sedia, poi si voltò di nuovo verso la giovane e
aggiunse:
-Tutto
qui?
-Non
mi ringrazi nemmeno?!-fece l’altra, risentita per
l’atteggiamento
freddo del giovane. Si aspettava di essere ricevuta un po’
più
calorosamente ed il modo in cui l’aveva trattata faceva
supporre
che fosse molto più arrabbiato e deluso di quanto avesse
creduto lei
fino a quel momento.
-Dopo
il modo in cui mi hai trattato?-le rispose l’altro, con
noncuranza,
cercando di non incrociare lo sguardo della studentessa.
Yomi
si morse il labbro. Sapeva che aveva torto e che non avrebbe dovuto
continuare ad avere quell’atteggiamento altezzoso nei
confronti
dell’altro ragazzo. Era lei ad aver sbagliato per prima e non
si
sarebbe dovuta meravigliare se l’altro avesse deciso di
trattarla
con freddezza.
-Se
non hai nient’altro da dirmi, allora puoi anche
andare…-fece il
Kaiser, avviandosi verso la porta.
“Devo
scusarmi… Devo farlo in tutti i modi! Ma come faccio?! Non
riesco a
chiedergli scusa, sebbene sia consapevole che la colpa sia mia.
Perché non sono capace di mettere da parte il mio orgoglio
in una
situazione come questa? Che razza di stupida…”
-Allora?-fece
l’altro, indicando, con un cenno della mano, la porta aperta.
Yomi
lo fissò per qualche altro secondo, poi si
inginocchiò
all’improvviso, prostrandosi fino a sfiorare il pavimento con
la
fronte.
-Mi
dispiace! Scusami! E’ tutta colpa mia; non dovevo comportarmi
come
ho fatto, non dovevo mentirti e non dovevo dubitare di te! Mi
dispiace talmente tanto!-esclamò, continuando a tenere bassa
la
testa.
Zane
si bloccò, sorpreso e imbarazzato. Poi richiuse la porta e
si
avvicinò alla ragazza.
-Mi
dispiace di averti trattato male! E’ colpa mia, mi dispiace!
Non
volevo essere cattiva, né mentirti o accusarti
ingiustamente!-continuò l’altra, senza avere
nemmeno il coraggio
di alzare gli occhi e guardarlo in volto.
-Yomi…-mormorò
l’altro, inginocchiandosi di fronte a lei e mettendole una
mano
sulla spalla, per farle alzare la testa. La studentessa scosse il
capo, continuando a tenerla premuta contro il pavimento.
-Mi
dispiace! Anche se forse adesso mi odi… Mi dispiace comunque!
-Accetto
le tue scuse, ma adesso alzati.
-Mi
dispiace…-mormorò l’altra, alzando lo
sguardo verso il ragazzo.
-Lo
so, ho capito. Non c’è bisogno di ripeterlo
così tante volte.
-Però…
-Stasera
sei un più strana del solito. E’ successo qualcosa?
-Io
non sono strana e non è successo
niente…-commentò la studentessa.
Zane le prese il volto con entrambe le mani, avvicinandosi fino a
sfiorarle il naso.
-Io
non potrei mai odiarti, ma vorrei che tu ti fidassi di me e che tu
non mi mentissi. Su qualsiasi cosa…
-Mi
dispiace…
Il
Kaiser sorrise e la baciò a lungo. Poi si rialzò
e si diresse di
nuovo verso la porta, chiudendola a chiave.
-Cosa
stai facendo?-chiese l’altra, leggermente sorpresa.
-Chiudo
la porta a chiave…
-Perchè?
-Non
puoi uscire da questa porta. Non adesso, perlomeno…-fece
l’altro,
mentre riponeva la chiave su un tavolino bianco che si trovava
lì
vicino.
-E
chi l’avrebbe deciso?-continuò la ragazza, alzando
il
sopracciglio. Non era riuscita a nascondere il suo disappunto,
né
nei suoi modi di fare, né nel tono della sua voce.
-Non
puoi gironzolare per il dormitorio a mezzanotte. Crowler sta facendo
il suo giro d’ispezione, per controllare che tutti gli
studenti
siano nelle proprie stanze. Se ti vedesse, andrebbe su tutte le furie
e potrebbe anche decidere di espellerti.
-E
da dove dovrei passare?!
-Puoi
passare dalla finestra…-le rispose il Kaiser, indicando la
finestra
che si apriva sulla stanza.
-Stai
dicendo che dovrei saltare di sotto?
-Personalmente
preferirei che tu non lo facessi, ma l’alternativa sarebbe
che tu
rimanga qui a dormire. Non so quanto tempo passerà prima che
il
vice-cancelliere ritorni in camera sua e non voglio rischiare che ti
becchi, perciò non vedo alternative. Ovviamente devi
decidere tu, ma
sappi che non ti farò passare dall’ingresso
principale. Non voglio
che tu sia espulsa…
Yomi
lo fissò per qualche secondo pensierosa, poi, sospirando,
fece:
-Immagino
di non avere altra scelta che rimanere qui, per stanotte. Non ho
voglia di mettermi a fare la teppista saltando dalle
finestre… E se
lo facessi, tu ti preoccuperesti!
Zane
sorrise leggermente, poi fece:
-In
tal caso, puoi dormire sul mio letto. Io dormirò sul
divano…
-Anche
tu puoi dormire sul letto, no?
-Non
voglio metterti a disagio…
-Guarda
che io non ho nessun problema a dormire insieme al mio
ragazzo…
-Ne
sei sicura?-chiese il Kaiser, sorpreso.
-Perché
non dovrei?
Il
ragazzo non rispose e appoggiò la schiena alla porta. Yomi
lo guardò
per qualche secondo, pensierosa, poi si sedette sul letto, si tolse
le scarpe e la giacca e fece:
-E’
più di mezzanotte; è meglio se riposiamo.
-Ne
sei sicura?-chiese, di nuovo, l’altro studente.
-Per
me non è un problema. Basta che tu tenga le mani ferme
mentre dormo!
-Io
non faccio proprio niente contro la tua volontà.
Detto
questo, l’Obelisk fece il giro e si sedette
sull’altro lato del
letto. Allungò una mano e sfiorò i lunghi capelli
castani
dell’altra, poi le accarezzò delicatamente il
volto.
-A
dir la verità, mi piacerebbe che tu dormissi con me tutte le
volte…-aggiunse dopo un po’.
-Se
vuoi possiamo-
-Ora
non è il momento per parlarne. E’ tardi e domani
ci sono le
lezioni…-disse l’altro, interrompendo la ragazza
del secondo
anno. Poi si alzò e si diresse verso
l’interruttore per spegnere
la luce. Una volta che il buio calò nella stanza,
ritornò verso il
letto e scivolò sotto le coperte, di fianco alla
studentessa. Si
sdraiò accanto a lei, cingendole i fianchi con le braccia ed
attirandola a sé, finché non avvertì
il contatto con il suo corpo.
Yomi si raggomitolò, facendosi più piccola di
quanto non lo fosse
realmente, così da occupare meno spazio possibile, e
affondò il
volto nel petto dell’altro. Zane le accarezzò la
testa,
dolcemente, come era solito fare quando erano soli, finché
non si
addormentarono, l’una nelle braccia dell’altro.