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Autore: rachelesogna    10/09/2016    1 recensioni
La guerra magica aveva cambiato tante cose, ma poi neanche tante.
La guerra magica aveva cambiato tante persone, ma poi neanche tante.
La guerra magica aveva portato dolore, disperazione, rammarico, odio, pazzia.
La guerra magica era tante cose, aveva fatto tante cose.
Tutti avevano perso qualcosa o qualcuno in frangente tanto struggente.
Chi avevo perso io?
La mia migliore amica.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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A pomeriggio inoltrato -dopo una sessione di film strappalacrime- mi ritrovo ancora spalmata sul divano, con il viso affondato in un morbido cuscino di piume. Ho passato il pomeriggio a autoconvincermi che le parole di Malfoy non mi avevano ferito, che le lacrime che stavo versando erano per colpa del film che stavo guardando e non perché mi ero accorta di essere molto più simile a quella parte di lui che odiavo.

Un forte bussare mi distrae dal corpo di Patrick Swayze che sinuoso si muove sopra quello di Jennifer Grey. Dirty dancing. Il mio film preferito.

Non considerando la persona che oltre la porta aspetta pazientemente, premo il pulsante stop sul telecomando e poi replay, alzo il volume al massimo e continuo a guardare la tv rapita.

La persone imperterrita continua a bussare aumentando l'intensità.

Sbuffo e imitando la voce di una donna in preda al piacere urlo “Sono occupata” e poi imito un gemito, a mali estremi estremi rimedi.

“Mi dispiace disturbati nei tuoi momenti intimi Granger, ma io non ho intenzione di restare qui fuori un minuto di più”

Cazzo, Malfoy.

Bah, poco male oramai con lui avevo già fatto una vigura di merda perché non aggiungerne un'altra alla lista?

Malfoy, la bacchetta impugnata, entra nel mio appartamente buio.

Non mi alzo neanche, anzi sprofondo il viso nel cuscino e continuo a guardare le scene di Dirty dancing susseguirsi.

“Granger, cazzo sei viva?” mi pungola un fianco con la bacchetta.

Un verso lamentoso esce dalle mie labbra.

Sento i passi di Malfoy allontanarsi e poi la luce accendersi accecando i miei poveri occhi.

“Spegni quella luce demonio, non vedi che sto riposando?” abbaio lanciandogli il cuscino che lui schiva prontamente.

“Sei vestita con gli stessi vestiti di questa mattina”

“Quindi?” lo incenerisco con lo sguardo

“Sono passato al locale. La tua amica mi ha detto che avevi un giorno libero, quindi ora ti metti qualcosa di carino e vieni via con me.”

“Hai già fatto un tentativo ed è fallito. Cosa pensi mi spinga ad uscire con te questa volta?”

“Il rimorso” ghigna.

Dannato lui e la sua capacità di comprendermi.

Sbuffando mi tiro su con non poca fatica e punto un dito contro la figura slanciata dell'uomo stagliato contro la luce del lampadario.

“Tu. Aiutami ad alzarmi” apro la mano tesa verso di lui e aspetto che venga afferrata da quel grande e calda di Malfoy che sbalordendomi mi aiuta.

“Non ti chiederò scusa per quello che ho detto questa mattina furetto”

“Non mi aspettavo nessuna scusa. In fondo il tuo spirito Grifondoro non si è mai sopito e io resto comunque un ex Serpeverde, giusto?” un sorrisino idiota si stampa sulla sua faccia e facendomi un piccolo sgambetto mi rispedisce dritto sul divano.

“Hai tempo dieci minuti e poi andiamo”

“Non mi piacciono gli ordini Malfoy” ringhio sistemandomi i capelli dietro le orecchie

“Non è un ordine. È più che altro un invito che se verrà rifiutato be... ti caricherò in spalla così come sei e usciremo da questa dannata casa” un altro sorrisino idiota si stampa sulla sua faccia facendomi prudere le mani. La voglia di schiaffeggiarlo era così tanta che per poco non mi alzai in piedi e gli girari il viso con un manrovescio degno del peggior wrestrel. Poi però mi ricordai che in mattinata l'avevo descritto nei minimi particolari usando un'aggetivazione che era tutto fuorchè positiva.

“Chi mi dice che non è tutta una trappola e non mi ritroverò in un covo di Serpi pronti a avvolgermi nelle loro spire velenose?”

“Come siamo tragiche” sbotta ridendo “È una cena pacifica. Voglio solo cenare con te, so che è alquanto strano ma per favore questa volta accetta e basta”

Così una doccia, trucco e parrucco dopo mi ritrovo in macchina con Malfoy, gli occhi puntati sulla strada che si consuma sotto le ruote della macchina.

Come solito il silenzio divora lo spazio tra di noi.

Le sue mani sicure stringono il volante nero e di tanto in tanto cambiano la marcia, i muscoli delle braccia sono come funi sotto pelle che guizzano a ogni minimo moviemento. I capelli biondi ricadono in disordine ma perfettamente ordinati sul suo viso creando ombre scure sulla pelle diafana puntellata di nei, le labbra corruciate e gli occhi vigili. Lo guardo, lo studio perdendomi nella perfezione di un corpo che ha così tanto imperfezioni quasi tutte ciccatrici di guerra, tutti ricordi che non si potranno mai dimenticare perchè segnate per l'eternità sulla propria pelle come se questa fosse un calendario. Il braccio sinistro, quello dal mio lato, reca ancora i contorni sbiaditi del Marchio Nero oltre varie increspature concentrare sempre sullo stesso punto...come se volesse cancellare il segno della maledizione a cui si era legato. Il cuore mi si gonfia di dolore, rammarico e tenerezza per l'uomo al mio fianco che ha provato a farsi del male pur di cancellare una parte del suo passato.

“Stai ammirando la mia opera d'arte?” parla Malfoy strascicando le parole. “Dovresti vedere il resto”

Abbasso gli occhi imbarazzata e inizio a mangiucchiarmi una pellicina del pollice.

“Anche se ero un suo servitore non venivo trattato bene.” sospira e prima che possa rispondere continua “So quello che stai pensando. Che me lo meritavo...ma te eri dall'altra parte della trincea. Io non facevo un errore eppure lui e mia zia Bellatrix si divertivano a cruciarmi. Non era uno spettacolo degno di una signora” si ferma un attimo riprendendo il respiro “Costringevano mia madre ad assistervi e se lei non rideva del dolore che provavo subiva lo stesso trattamento.”

Non rispondo, troppo scioccata anche solo per creare una frase di senso compiuto.

“Non volevo scioccarti... Mi dispiace Granger” mormora.

“Poco prima che Ginevra morisse mi aveva parlato per telefono. Non mi ero accorta di niente, ero totalmente inconsapevole delle sue intenzioni. Ero...” mi copro il viso con le mani poi in un impeto di rabbia sbotto “Ero così presa dal mio dolore che non mi ero accorta delle persone attorno a me”.

Dolorosamente d inesorabilemnte una lacrima scivola sulla mia guancia posandosi leggera nell'incavo tra i seni venendo poi bloccata dal banale vestito bianco.

“Non puoi salvare tutti” parla guardandomi di straforo

“No, certo. Però avrei potuto salvare la mia migliore amica. Almeno lei...”

“E chi salvava te Hermione?” una domanda posta con voce grave, una domanda che non mi ero mai posta.

Chi mi avrebbe salvato?

Harry?

Ron?

La famiglia Weasley?

No, nessuno di loro avrebbe potuto salvarmi. Sarei stata costretta a salvarmi da sola, per la troppa stanchezza probabilmente non sarei riuscita a rialzarmi e ora sarei sotto terra al posto di Ginevra.

Chi mi avrebbe salvato?

Aveva posto la domanda e mi dava tremendamente fastidio non saper dare una risposta. Non potevo certo dirgli che i miei amici non ci sarebbero riusciti...

Lo guardo meglio. Lui è lì che aspetta una mia risposta senza mettermi pressione, lasciandomi pensare e ragionare. Lui è lì che mi ha costretto ad andare a cena con lui per chissà quale motivo.

Mi venne normale pensare lì, in quel momento, che forse l'unica persona che poteva salvarmi era proprio in quella macchina con me. E che la mia salvezza forse non sarebbe arrivata subito dopo la guerra ma a distanza di sette anni. Che la mia salvezza l'avrei incontrata per caso in un locale babbano dove lavoravo.

“Chi mi avrebbe salvato?” domando guardandolo

“Ti sembrerà strano ma ho la netta senzazione che la mia salvezza sia arrivata ora e che sarai tu, Draco”

   
 
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