Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: PersephoneAm    12/09/2016    1 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passammo tutto il pomeriggio a girovagare per Roma. Tony mi fece visitare il Colosseo, il Pantheon e poi Galleria Borghese. Camminammo tanto, ma ero talmente entuasiata dalle attrazioni turistiche, che il tempo volò di fretta e si fece sera.

«Ti andrebbe di mangiare della pasta per cena?»mi chiese Tony.

«No, ti prego!»esclamai, entrando nella sua auto. «Niente pasta, la sera. Non riesco a digerirla e mi rimane sullo stomaco!»

Lui rise. «Allora andiamo a casa mia e ti cucinerò una bella bistecca di pollo, va bene?»

Aggrottai la fronte. «Perché tu sai cucinare?»

«Forse meglio di te.»annuì, sghignazzando sotto i baffi.

Gli diedi una pacca sul braccio e lo guardai male. «Hey, mettiamo delle regole, va bene? Non si fanno battutine sulla cucina.»

«Solo questa regola?»

Annuii. «Si, solo questa.»

Lui scosse la testa e guardò fuori dal finestrino. «Come va la scuola? Hai intenzione di continuare, dopo la maturità?»

«Mio nonno mi ha proposto di aiutarlo in azienda, perciò penso dovrò studiare ancora.»

«Beh, ormai puoi studiare anche da casa.»minimizzò lui.

«Poco, ma sicuro. A scuola non ci posso andare: ho troppi impegni anche con la danza e tutto il resto.»



«Perciò non abbandoni?»mi domandò.

Feci spallucce. «Vado solo ad aiutare mia zia.»

«E con la scusa ballo anche tu.»disse. «Ma perché, invece di abbandonare, non continui e basta?»

«Non so... sono indecisa su cosa fare. E mi assilla parlarne, perciò...»

«Promettimi che non eviterei per tropo tempo l'argomento: la danza è la tua passione, lo so meglio di tutti, forse.»

«Prometto, ma ora lasciamo perdere.»

Quando arrivammo a casa, Tony mi aprì la portiera e mi fece scendere dall'auto.

«Ma che galantuomo!»esclamai, ridendo.

«Adesso mi devo pagare, però.»scherzò lui.

Feci la finta scioccata. «No, scusa. Mi apri la portiera e ti dico che sei un galantuomo, mentre poi devo pagarti?»

Salimmo al piano superiore, ridendo e spingendoci l'un l'altra. Quando fummo in casa sua, scoprii che Tony era il miglior cuoco che avessi mai conosciuto: aveva fatto una bistecca che era, come si dice al sud, "la morte mia". Era deliziosa e, per poco, non leccai il piatto e gli chiesi addirittura il bis.

Stavo per alzarmi per andare in sala, quando il telefono prese a suonare. Lo afferrai e lessi il nome di chi mi stava chiamando: "Tommy".

Sospirai. Lo avrei ucciso, appena lo avrei rivisto: era da mezzogiorno che non mi faceva sapere qualcosa, né mi scriveva. Già mi mancava, se poi non si faceva nemmeno sentire!

«Pronto?»

«Ciao amore!»

«Tommy, ma sei cretino?»lo aggredii subito. «Mi hai fatta preoccupare! Non ti sei fatto sentire per niente, oggi!»

«Alice!»mi interruppe. «Respira!»

Lo sentii sghignazzare e mi indiavolai. «Lo sai quanto sono stata in pensiero? Credevo ti fossi fatto male!»

«Ma se sono vivo e vegeto!»si lamentò. «Tu, piuttosto, come stai? Sei abbastanza nervosetta...»

«Io nervosetta?»ripetei. «Ma proprio no.»

«Certo, certo.»rise. «Lo sai che mi manchi, bambolina?»

«E sto nomignolo?»chiesi, inarcando un sopracciglio.

«Che ne so. Sono preso bene perché forse firmo un contratto con il Milan.»disse.

«Con...? Che figata! Almeno te ne starai a Milano. E io che ero preoccupata che ti prendesse qualche squadra straniera.»

«Non ho ancora firmato.»mi fece notare. «Magari, prima di domani pomeriggio, si fa avanti qualcun altro e ci prende.»

«"Ci"?»feci. «Ah, giusto.»

Stavo quasi dimenticando che mio fratello e Tommy avevano l'unica richiesta di giocare insieme. Tecnicamente era una cosa che non si poteva fare, ma mio fratello e il mio ragazzo erano talmente bravi, insieme, che le squadre avrebbero sicuramente accettato quella piccola clausola. Alex e Tommy erano una coppia formidabile: riuscivano a coordinarsi e trovarsi insieme in qualsiasi circostanza.

«Non far sapere a nessuno...»

«Si, lo so. Sta tranquillo. Non dico nulla.»lo anticipai, sapendo già che mi avrebbe detto di non dire nulla a nessuno.

«Devo scendere a cenare, ora.»mi disse Tommy, fermando il flusso di pensieri. «Ci sentiamo più tardi. Magari ti mando la buonanotte.»

«Va bene.»mormorai. «Ricordati, però. Perché voglio quel messaggio.»

«Come potrei dimenticarmi?»mi chiese. «Dai, amore. Ci sentiamo dopo. Ciao!»

«Ciao Tommy! Buon appetito.»sorrisi, giocherellando con i miei capelli.

«Grazie.»

Chiusi la chiamata e posai il telefono sul tavolino. Fortunatamente Tommy ed io non eravamo una di quelle coppie "Picci-Picci. Miao-Miao", che si dicevano "Dai, amore: attacca prima tu!". Se l'avessi mai fatto, Tommy mi avrebbe lasciata. E, se l'avesse fatto lui, l'avrei lasciato io. Risi, tra me e me e scossi la testa.

«Cosa ha detto?»

Mi voltai verso Tony e gli sorrisi. «Voleva sapere come stessi e mi ha detto che forse è stato preso da una squadra.»

«Si? E quale?»

Feci spallucce. «Non posso dirtelo, mi spiace.»

«Quindi non ha ancora firmato...»pensò a voce alta.

«Come fai a saperlo?»gli domandai.

«Perché i giocatori e le società non fanno mai trapelare queste informazioni.»mi spiegò lui, sedendosi sul divano e accendendo la TV.

Lo guardai e andai a sedermi vicina a lui.

«Domani sera verrà anche una ragazza...»iniziò Tony.

Lo squadra per bene. «Una ragazza?»

«Si.»

«Non fare il vago...»lo ripresi.

«Si chiama Charlotte.»disse. «È tedesca ed è... bellissima. La conoscerai domani comunque.»

«Sembri preso. È una bella cosa, sai? Sono felicissima per te!»

Lui sorrise, un po' imbarazzato. «Grazie.»

Guardammo un po' di film a caso e, ad un certo punto, sentii l vibrazione del telefono. Mi era arrivato un messaggio, sicuramente era quello di Tommy. Sbloccai lo schermo e, infatti, era lui che mi augurava buonanotte. Mi trovai a sorridere come un'ebete e gli risposi, augurandogli a mia volta la buonanotte.

Più tardi mi addormentai senza nemmeno accorgermene, finché non mi risvegliai la mattina successiva, verso le nove e mezza. Fui disturbata dal rumore di una aspirapolvere che era stata azionata da poco. Anche Tony si svegliò e borbottò qualcosa. L'elettrodomestico venne spento subito e una signora bassetta, con gli occhiali, ci guardò dispiaciuta.

«Scusami, Tony.»disse subito. «Non avevo idea che fossi rimasto a dormire sul divano con la tua amica!»

«Fa' niente, Carla.»rispose Tony, stropicciandosi gli occhi e alzandosi dal divano. «Lei è Alice, una delle indossatrici di mia madre e una mia cara amica.»

«Salve.»mormorai, schiarendomi la gola e stiracchiandomi.

Era assolutamente provato, per esperienza personale, che l' aspirapolvere era fastidosa almeno quanto la sveglia, di mattina.

«È un piacere conoscerla, signorina Alice. Io sono Carla, la domestica.»mi disse lei, guardando poi Tony. «Ho preparato la colazione solo per te, Tony. Se aspetti cinque minuti, faccio il caffe anche per...»

«Lascia stare, Carla.»le disse lui. «Lo preparo io per Alice.»

«Grazie mille, allora. Almeno posso finire di pulire qui.»

Tony mi portò in cucina e facemmo colazione, quando il mio telefono squillò ancora. Era Tommy. E non era la prima volta che mi chiamava.

«Hey!»

«Alice! Porca... puttana... pensavo ti avesse già presa!»

«Cosa?»feci io. Vidi Tony guardarmi strano, così chiamai Tony. «Mi spieghi, con calma, cosa è successo?»

«Te ne devi stare a casa, stasera.»mi disse. «Alice. È un ordine.»

«Cosa? Ma non se ne parla proprio! Ma che cazzo stai dicendo, Tommy? Perché devo starmene a casa, stasera? Ho una sfilata, te ne sei dimenticato?»

«Cosa sta succedendo, Alli»mi chiese a bassa voce Tony.

Gli feci segno di aspettare.

«Alli, i romeni sono a Roma. Sano che sei lì.»

«Come...?»

«Cri l'altro giorno ha visto Michael...»

«Quindi è vivo?»lo interruppi.

«Purtroppo.»

«Tommy...»lo ripresi.

«No, Alice. Michael è uno di loro!» Sgranai gli occhi: non solo Michael non era stato ucciso dai romeni, ma era anche con loro, ora? «È stato uno di loro dall'inizio. Lo hanno fatto entrare nel giro di Cri per sapere chi comandava a Milano. Quando hanno capito che ero io, gli serviva un bersaglio.» Capii subito a chi alludesse: ai romeni serviva il punto debole di Thomas. «Il bersaglio sei tu, Alli!»

Chiusi gli occhi. Lo avevo immaginato. «Io non posso tirarmi indietro, Tommy. Ho una sfilata, stasera. E potrebbe essere la più importante della mia vita!»

Lo sentii sospirare, dall'altra parte del telefono. «Senti, passami Tony.»

Aggrottai la fronte. «Cosa?»

«Passamelo!»ripeté lui, quasi urlandomi all'orecchio.

Feci come mi aveva detto e passai il mio telefono a Tony. I due parlarono per un po', mentre vedevo le espressioni del mio amico cambiare, mano a mano che la conversazione si faceva sempre più chiara, nella sua mente. Tony non aveva quasi parlato, continuava a ripetere solo "si, si.", "ci penso io.", "sta' tranquillo. È una mia amica: non la metterò in pericolo." e cose del genere.

Quando terminarono di chiamare, Tony mi ripassò il cellulare e sparì nella sua camera. Avvicinai il telefono all'orecchio. «Cosa hai detto a Tony?»

«Di starti attaccato al culo, Alice.»rispose, con tono duro. «E tu cerca di stare attenta a tutto e a tutti.»

«Si.»sbuffai. «Tanto chi vuoi che possa entrare alla sfilata, senza invito?»

«Non hai idea di quali metodi possano trovare, quei bastardi.»mi contradisse lui. «Ora devo andare. Appena esco dall'ufficio della società, ti chiamo subito. Teo e Stefano stanno cercando di arrivare da te il prima possibile.»

«Ma cosa li disturbi a fare?»lo ripresi.

«Alice, non rompere. È meglio aumentare la sicurezza, che lasciarla ad un numero inferiore.»

Scossi la testa. «Finirà mai, questa storia?»

Dall'altra parte sentii solo ssilenzio poi un altro sospiro. «Lo spero, Alli. Lo spero.»

Quella sera, alla sfilata, indossai due abiti: alla prima uscita avevo un vestito blu scuro , lungo fino alle ginocchia, con la gonna ampia, stile anni Cinquanta. Il vestito aveva le maniche lunghe fino a metà braccio ed era accollato. I flash dei fotografi non mi infastidivano più di tanto è, quando arrivai alla fine della passerella, vidi nella sala al fianco di Tony, Ste e Teo. Scossi la testa. Alla fine Tommy li aveva costretti a venire lo stesso.

I due, anzi tre, se ne stavano in disparte, come se stessero aspettando che qualcuno mi saltasse addosso da un momento all'altro, ma ancora non avevano capito che non si sarebbe mai presentato nessuno, alla sfilata. Piuttosto i romeni avrebbero potuto fare qualche cagata all'uscita del palazzo o sotto casa di Tony.

Quando tornai in camerino, una ragazza che non avevo ancora visto mi si avvicinò con un sorriso. «Ciao, sono Andjela e devo aiutarti a mettere il vestito.»

Mi irrigidii, ma senza farglielo notare: il suo accento era dell'est, così come il suo nome. La ragazza, però, mi aiutò veramente ad indossare l'abito con cui sarei uscita, per la passerella di chiusura: era un abito lungo, nero e che avvolgeva come una seconda pelle il mio corpo. Aveva delle spalline quasi invisibili, tanto erano piccole e la particolarità dell'abito consisteva nello spacco vertiginoso sulla schiena, contornato da del pizzo bianco e la parte del busto era in tessuto ricamato trasparente, sempre di color bianco, con del tessuto coprente per le coppe del seno, che si allargava ai fianchi. (http://www.lingerieforyou.it/shop/abito-lungo-con-spacco/)

Appena salii sulla passerella, sentii un'esclamazione generale e i flash si fecero più insistenti. Feci un piccolo sorriso, poi contai tutti i passi: uno, due, tre... fino ad arrivare a diciannove. Feci i tre gradini per scendere dalla passerella e una mano afferrò la mia, per aiutarmi. Quando sollevai lo sguardo su quel galante cavaliere, il mio sorriso per poco non svanì.

Sussultai e per poco non scoppiai in un urlo. «Tu che ci fai qui?»

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: PersephoneAm