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Autore: Lullaby1992    14/09/2016    2 recensioni
Bene... nel Nothing#2 i nostri personaggi si sono sistemati e tutto era finito per il meglio... ma è proprio così? è davvero tutto finito? tutti i guai?
Ovviamente no, perchè è proprio nel momento in cui ci si sente più al sicuro che succedono le cose peggiori...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Minato/Kushina, Obito/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing#2'
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L'azione di Raimaru in verità si concluse molto più rapidamente di quanto pensasse.

I tre, entrarono di soppiatto nell'appartamento di Murai, e si misero a rovistare in cerca di documenti e incarti.

Lui attese giusto il tempo che loro trovarono quello che cercavano per poterli poi catturare e togliergli di mano il loro bottino.

Erano ninja così scadenti, che a occhio anche solo uno dei Genin dell'accademia sarebbero stati in grado di batterli.

Chiese quindi a uno stupito Murai di tenerli d'occhio finché non fosse tornato con il resto della cricca.

Hina nel frattempo era andata incontro a Eishi, che subito si stupì di trovarla nei paraggi dell'alloggio del Daymo.

“Cosa fate da queste parti madamigella?”

“Oh, messer Eishi...” fece un sorrisetto timido. Stava diventando brava a recitare.

“Stavo camminando... anche se, in vero, speravo di incontrarvi”

“Cercavi me? Mi lusingate. Ma, dunque, eccomi qui! Desideravate?”

Dritto al punto. Strano per lui. Ma in effetti sperava di liberarsi di me per poter lasciare campo libero ai suoi uomini...

“Così non vale, messere. Mi mettete in difficoltà...”

“Io? E come?”

Hina si maledisse, cercando un appiglio a cui aggrapparsi per continuare la recita e prendere tempo. Doveva ricorrere ai ripari d'emergenza.

'Al diavolo. Proviamoci. Al massimo lo metto a KO' si disse.

Hina si avvicinò con fare seducente all'uomo.

“Voi siete un uomo affascinante, Eishi... non dovreste far dire certe cose così direttamente a una signorina...”

Evidentemente però l'uomo ci abboccò eccome.

Fece un largo sorriso. “Chiedo allora perdono per essere stato così villano...” disse con un inchino. “Non intendevo certo arrecarvi offesa... tuttavia...”

A sua volta si avvicinò con fare sicuro alla ragazza. Credeva di averla ormai in pungo.

“...anche voi avete il vostro fascino, leggiadra dama...” mormorò l'uomo, carezzandole gentilmente il mento alla ragazza.

Lei provò un moto di repulsione, che la fece rabbrividire.

In qualsiasi altra circostanza avrebbe preso di peso l'uomo e l'avrebbe scagliato così lontano da farlo uscire nel giardino anche se c'erano quattro muri di mezzo.

Ma questa volta strinse i denti e mise su un sorriso di circostanza.

L'uomo invece scambiò quel brivido di disgusto per impazienza, e si disse che forse, non c'era nulla di male nel giocare un po' con il topo prima di mangiarlo.

In fin dei conti quella biondina, mica era poi così male... anzi. Aveva le curve giuste nei posti giusti... sarebbe stato un ottimo bocconcino nel suo letto...

Quando però si chinò per baciare la ragazza lei si scostò un poco.

Hina aveva il cervello che lavorava a mille, inveiva contro l'uomo, pensava a una risposta plausibile da dare, e pregava che Raimaru la sbrigasse MOLTO in fretta.

“Messere... vi prego... non qui in mezzo al corridoio...” disse solo infine.

L'uomo se la ghignò dentro sé stesso. Lei voleva fare la timida? Va beh, l'avrebbe accontentata.

“Vi prego, se desiderate, il mio appartamento è qui vicino...” la voce dell'uomo si era fatta rauca. Si era totalmente dimenticato del Daymo, con il sangue che gli abbandonava il cervello.

“Fate strada...” rispose un sorriso suadente.

Mentre l'uomo la prese con poca grazia da un braccio, e cercando di tenere un sorriso sulle labbra borbottò tra sé e sé “Cazzo Raimaru spicciati!”

 

Ginirokami da parte sua, aveva seguito la pista dell'odore del Daymo per trovarlo.

Per un po' si sedette di fronte alla porta di questo. Poi gli venne un idea. Si.. ce la poteva fare.

Entrò dentro l'appartamento del Daymo.

“Signore è entrato un cane...” strillò una delle inservienti.

“Un cane?” lui andò sino dall'uomo.

“Oh, ma è la bestiolina del ragazzo di Konoha, forse si è smarrita...” dèi quanto odiava quei patetici umani quando facevano così...

Sbuffò “Non mi sono smarrito, sono qua per parlare con lei”

L'uomo quasi fece una capriola all'indietro, ribaltandosi lui con il divano.

“Ha parlato! Ha parlato!”

“Certo che ho parlato! Patetico umano! Tsk! Ora invece che strillare come un pollo mi ascolti! Ci sono degli uomini che vogliono entrare nel suo appartamento, e ho bisogno della sua collaborazione...”

Questo però continuava a fissarlo coprendosi con il suo ventaglio, come se, se avesse tenuto il ventaglio tra lui e Ginirokami, quest'ultimo sarebbe sparito come un brutto sogno.

Con un sospiro, Ginirokami pensò che forse, se avesse preso la sua forma umana, l'uomo si sarebbe sentito più rassicurato.

Così fece.

“Senta signor... Daymo. Mi ascolti. Sono un lupo del monte Gekko no Joryu, sono amico di Raimaru e lo sto aiutando in questo momento. Mi segue?”

Il Daymo si era perso un momento nel fissare le orecchie da lupo del ragazzo che aveva di fronte, ma alla fine annuì.

“Ci sono persone che vogliono dei rotoli che si trovano qui. Appena lei lascerà quest'appartamento, loro entreranno per rubarli”

“Allora... allora basta che io resti?”

“No, perché in questo modo, io non posso catturarli. Lei ora mi fa la cortesia di alzarsi, e uscire con tutto il suo seguito e andare a farsi una passeggiata. Io li attenderò qui dentro e li catturerò ok?”

“Va... va bene”

“La ringrazio” rispose il lupo soddisfatto.

 

Così, quando Raimaru giunse negli alloggi del Daymo trovò Ginirokami tranquillamente accovacciato sui due corpi senza sensi dei due delinquenti, i rotoli rubati ancora stretti tra le mani.

Congratulandosi con il lupo, una volta che questo gli ebbe raccontato in breve cosa aveva fatto, consegnò anche i due nelle mani di Murai, e si precipitò verso le stanze di Eishi.

Inutile dire che aveva il terrore di cosa poteva trovarci, anche se era certo che Hina non si fosse lasciata avvicinare da quel tipo... però... beh. Inutile dire che se prima era geloso, come umano... da quel senso, essere diventato Yokai, l'aveva reso ancor più possessivo.

Entrò dentro la stanza senza fare troppi complimenti, spalancando la porta.

La scia di odori lasciata dai due prometteva poco di buono. L'odore dell'uomo si era fatto più pungente e questo di solito indicava uno stato di eccitazione...

Era una cosa che faceva involontariamente il corpo di ogni persona o animale. Una reazione inconscia ecco.

Zan'nin aveva impiegato parecchio tempo a insegnarmi queste sottigliezze del fiuto. Si poteva anche intuire quando un animale era ferito o spaventato dal fiuto. Quando gli animali, cosa acuita in alcune razze, erano allarmati, tendevano a secernere alcuni ormoni che servivano allo scopo di mettere in allarme gli altri elementi della loro razza del fatto che era presente un pericolo.

Ma, come gli aveva insegnato Zan'nin, un attento cacciatore poteva sfruttare questa conoscenza a suo vantaggio.

Un umano spaventato invece tendeva a sudare di più. E questo aiutava però un inseguitore a seguirlo, poiché il suo odore si faceva più intenso.

Invece trovò Eishi con lo sguardo perso nel vuoto e un rivolo di bava che colava dall'angolo della bocca seduto sul divano, un sorriso ebete sulle labbra.

Hina si stava aggirando intorno alla scrivania, con aria assorta.

“Che diamine è successo?” domandò Raimaru, confuso.

“Dubitavi forse che potessi cavarmela da sola?” disse lei alzando un sopracciglio.

“No, no, certo... ma... cosa hai fatto?” chiese curioso lui.

“Il bastardo non ha perso tempo... come ho messo piede nel suo appartamento ha provato a saltarmi addosso. Era così allupato... ups, scusate il termine...” aggiunse visto la smorfia che comparve sia sul viso di Raimaru che Ginirokami che storse il naso “...che non si è accorto che gli ho lanciato in extremis un genjutsu. Sai che faccio abbastanza pietà in quel campo... e non voglio immaginare cosa sta 'vivendo' ora...” disse la ragazza con una smorfia disgustata.

Per un attimo i tre guardarono con aria schifata l'uomo.

“Però...” riscosse l'attenzione Hina “... mentre che quello se ne stava lì a grugnire e sbavare, ho cercato un po' nei suoi documenti... ho trovato un bel po' di cose.

Ne abbiamo più che a sufficienza per spedirlo in galera per il resto dei suoi giorni.

Inoltre, le supposizioni di papà erano giuste. Era un ricettatore di informazioni.

Stava nella corte del Daymo, fingendosi un buon cortigiano, nel frattempo raccoglieva tutte le informazioni utili, a volte rubandole, o addirittura compiendo piccoli omicidi mirati per rubare informazioni più ghiotte, che poi smerciava a organizzazioni criminali.

Insomma, era diventato un punto di riferimento per ogni criminale che volesse avere qualche informazione in più per un colpo... quelle che però credo siano dell'Akatsuki o altre bande più grandi, sono ben poche, e ben criptate. Dovremmo portarle alla squadra decrittografica”

“Ottimo lavoro... ora non ci resta che consegnarli tutti quanti al Daymo. A quanto ne so, ci sono ancora alcuni dei Guardiani che organizzano alcuni ninja per la sicurezza del Daymo, se ne occuperanno loro”


E così fecero. La situazione, per la serata si sbrogliò abbastanza in fretta.

Il Daymo determinò colpevoli tutti quelli catturati da Hina e Raimaru, e li fece scortare via da un gruppo armato capeggiato da un ninja.

E i due poterono andare a dormire.

Erano entrambe soddisfatti, anche perché, questo voleva dire che il giorno dopo, avrebbero potuto godersi la permanenza al palazzo senza ulteriori scocciature.

 

  
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