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Autore: blu992    15/09/2016    13 recensioni
Dalla storia:
Lydia Martin e Stiles Stilinski sono lieti di invitarvi alla loro festa di fidanzamento che si terrà nella casa della famiglia Martin il giorno 26 Maggio
[Sterek-All the way.] [Parte Text!fic]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!
Innanzitutto, prima che me ne dimentico, vi dico che questo qui è, mooooolto probabilmente, il penultimo capitolo. 
Non è mia abitudine lasciare i finali aperti, ma questa volta sono stata quasi costretta, non mi andava di farvi aspettare altri 4/5 giorni e mi scuso anche per la brevità. Spero mi perdoniate, anche perchè si intuisce cosa succederà.

Pooooi...ci vediamo alla fine del capitolo, buona lettura!



La mattina seguente a quella chiacchierata che sentava a credere fosse avvenuta, Stiles si svegliò con un mal di testa da Guinness world record. 
Si era addormentato quando le prime luci dell'alba stavano cominciando ad illuminare la giornata, dopo una notte passata ad osservare il soffitto. Non era riuscito a smettere di ripetersi il discorso di Derek nella testa, ininterrottamente. Era stato chiaro, cristallino: Era stato innamorato di lui, lo era stato fino a quando non aveva visto i suoi cambiamenti in quei giorni, e ora ne era comunque attratto.  

Stiles si alzò strofinandosi gli occhi e prendendo il cellulare. Un messaggio di buongiorno di Lydia, tre messaggi di Scott. 

(Ore 09:12) Buongiorno, fratello! SM 

(Ore 09:34) L'appuntamento è alle dieci, vero? Sono quasi pronto! SM 

(Ore 10:32) Stiles, era alle undici? Sono fuori al negozio da mezz'ora. SM 

Stiles all'inizio non capì di cosa stesse parlando Scott, ma poi realizzò: Avevano la prova dell'abito. Mandò in fretta un messaggio al suo amico mentre con l'altra mano si lavava i denti, si rivestì e, senza nemmeno fare colazione, si precipitò fuori casa.  

Scott era appoggiato alla sua moto, lo sguardo più scocciato del mondo, che si trasformò nello sguardo più indagatore del mondo appena vide Stiles scendere dalla Jeep. 

“Amico, cosa ti è successo? Hai delle occhiaie che fanno paura” 

Stiles ci provò a mentire, già sapendo in partenza che avrebbe perso. 

“Sono stato tutta la notte a giocare al pc 

Odiava i poteri lupeschi. Con quelli anche un ingenuo come Scott poteva diventate intuitivo.  

Ora entriamo qui dentro, proviamo i nostri abiti, poi andiamo al parco, ci sediamo e parliamo” 

Il leggero bagliore rosso nei suoi occhi fece quasi tremare Stiles, non di paura verso dj lui, ma per quello che sarebbe uscito fuori da quella conversazione.  

 

.                             -------- 

 

Derek tornò a casa quando tutti gli altri erano già svegli. Thomas era in giardino, lo vide e si irrigidì impercettibilmente lasciando all'istante tutto quello che stava facendo per avvicinarglisi. Derek sentì contemporaneamente anche Raven aprire la porta mentre annusava l'aria e gli puntava i suoi occhi da beta addosso, quasi come se avesse potuto leggergli dentro con quelli. 

“Cora è in città con Isaac. Cosa cazzo ti è successo?” 

Derek le si avvicinò e fece ad entrambi segno di seguirlo dentro; si sedette sul divano e raccontò ogni dettaglio della sera precedenteI suoi beta rimasero per qualche secondo muti, elaborando le sua parole, poi esplosero. 

“Capo! Sei stato un grande! Beh, potevi prenderlo e sbatterlo sul letto, ma forse non avresti avuto il coraggio. Però sono sicura che non ti avrebbe cacciato via così facilm-“ 

I suoi occhi rossi interruppero quel fiume di parole.  

“Beh, Raven si è espressa con troppa esuberanza, ma…è evidente che Stiles sia comunque combattuto, altrimenti non avrebbe pianto, no? Tu ti sei tolto il tuo peso e ok, ma l'hai riversato su di lui, ora tocca a lui sceg-“ 

Thomas non ebbe nemmeno modo di finire che Raven si alzò dalla poltrona, sventolando un pugno in aria. 

“Scegliere un cazzo! Derek devi combattere! Devi fare in modo che questo matrimonio salti. Mi dispiace tanto, tantissimo per quello che hanno passato e in qualche modo davvero si amano, ma…se vi amate ancora dopo cinque anni, senza vedervi mai, non pensi che quello che c'è tra voi sia più forte?” 

Derek si passò le mano tra i capelli prima di rispondere. 

Raven, non amo Stiles. Amavo Stiles, questo lo sappiamo e lo sa anche lui, ma proprio perché sono passati cinque anni, siamo cambiati. Mi piace, ma non lo amo” 

Thomas questa volta si torturò le mani prima di dire la sua. Derek lo spronò con un'alzata di sopracciglio. 

“Ecco, secondo me, ti stai solo riempiendo di balle. Capo, Stiles con te è del tutto diverso da come è con noi e gli altri e…qualcosa mi fa pensare che sia lo stesso Stiles che hai conosciuto tempo fa. La stessa Lydia ti ha chiesto di farlo ritornare quello di prima e dubito che quella ragazza sia così stupida da chiedere una cosa del genere alla vecchia cotta del suo futuro marito. Non so cosa nasconde, ma so cosa nascondi tu anche a te stesso” 

Derek sospirò. Anche a lui era sembrata strana quella richiesta, ma non ci aveva più pensato. Ma Thomas aveva ragione, Stiles quando parlava con lui non era poi tanto diverso dal passato. Non sapeva cosa fare. 

“Quello che provo non ha importanza, sta comunque per sposarsi e io non mi metto in mezzo” 

Raven sbuffò frustrata, ma cambiò discorso. 

“Cosa facciamo? Un bell'allenamento?” 

 

.                           ------ 

 

Stiles raccontò tutto a Scott, senza saltare nemmeno un dettaglio. Alla fine del racconto pensava di essersi schiarito un po' le idee buttando tutto fuori, ma non era andata così. In più Scott sembrava più riflessivo del solito. 

“Ok. Derek è innamorato di te da cinque anni” 

“Scottie, era innamorato di me. Ora gli piaccio” gli disse alzando il tono sull'ultima parola. 

“No, ti ama” 

“Gli piaccio” 

“Cazzo, Stiles, è Derek. Credi che sarebbe andato da uno per dirgli Io prima ti amavo, ma ora mi piaci? Non avrebbe senso, se la sarebbe fatta passare” 

“Mi ama?” Stiles era ancora incredulo, ma il ragionamento di Scott non era poi tanto assurdo. 

“Si, ma la domanda è un'altra. Tu lo ami?” 

Stiles rispose senza nemmeno pensare, non me aveva bisogno. 

“Io amo Lyds, Scott, cosa chiedi!” 

Scott lo guardò, però, sorridendo. Era quasi un ghigno, Scott non aveva mai ghignato. 

“Ami Lydia, ma non mi hai detto che non ami lui” 

Stiles rimase così sorpreso da quella frase che si riscosse solo quando sentì le mani del suo migliore amico a stringergli il volto e quando vide due occhi rossi fissarlo. Stava iperventilando.  

“Ehi, ehi, Stiles. Stai bene?” 

Stiles riuscì ad annuire, mentre Scott gli teneva ancora le mani sulle guance e gli diceva di guardarlo. 

“Dai, respira. Non è successo nulla, vuoi passeggiare?” 

“No-no, sto bene” 

Scott gli liberò il volto, risedendosi al suo fianco sulla panchina. 

“Scusa, sono tutti pensieri miei. Se dici che non provi nulla per lui, è così” 

Stiles non rispose, poggiò la testa sulla sua spalla sospirando. Dopo pochi minuti aprì bocca. 

“È tutto un casino. Tra una settimana mi sposo ed  è un fottuto casino. Devo vedere Lydia” 

 

.                           ---- 

 

Finito l'allenamento Derek decise di fare una doccia e di prendere un po' d'aria. Non poteva soffrire di claustrofobia così, senza preavviso, ma quella casa lo stava soffocando. Si ritrovò a passeggiare senza una meta, ma ad un certo punto, nei pressi del parco, si sentì chiamare. 

“Ehi, Der!” 

Cora gli venne in contro quasi saltellando, ma si fermò di scatto, probabilmente a causa della sua espressione pensierosa. Isaac, poco più indietro, lo guardava con sguardo interrogativo. 

“Derek, che cosa è successo?” 

Dopo un altri racconto dettagliato, Derek tirò un altro sospiro di sollievo e si preparò ad un'altra reazione come quella della sua beta, da perte di Cora, ma, stranamente, fu Isaac il primo a parlare.  

Io vi ho visti prima e vi ho visti un po' ora. Siete cambiati, è vero, ma insieme siete sempre gli stessi. Avevo capito i sentimenti di Stiles forse prima che li avesse capiti anche lui, all'epoca, quindi spesso vi osservavo. E sono sicuro che quello che ti sembra cambiato nel vostro rapporto, sia solo a causa di…disabitudine? È come se foste solo impacciati perché non vi vedete da molto, ma credimi se passaste una giornata insieme diverreste gli stessi di prima” 

Derek sentì, alla fine di quel discorso, il suo lupo richiamare in modo chiaro e limpido quello di Isaac. Gli era mancato, nonostante l'avesse mandato via tanti anni prima e lui avesse riposto la sua fiducia in Scott. Prese un respiro e gli rispose. 

“Non so se tu abbia ragione, ma non posso dimostrare la tua teoria. Tra una settimana si sposa, non posso andare li e chiedergli di uscire” 

La mano di Cora gli si poggiò su un braccio, forse lei non aveva bisogno di parlare. Derek sapeva cosa avrebbe detto: Qualcosa come, sei stato un deficiente, ti ho sempre detto di dirglielo prima o forse gli avrebbe chiesto se voleva andare via di lì. Stava per proporre di alzarsi da quella panchina e andare a casa, Derek, quando qualcuno lo interruppe prima che parlasse. 

“Ehi, ragazzi! Cosa ci fate qui?” 

Scott spuntò praticamente da dietro un cespuglio, ponendo la domanda al plurale, ma guarda do solo Derek. Era un libro aperto quel ragazzo, il più grande ci mise solo pochi secondi per capire che lui sapeva. 

“Due chiacchiere, tu, Scott?” si intromise Cora. 

“Ho appena salutato Stiles, facevamo due chiacchiere anche noi” 

Scott parlò ancora con lo sguardo fisso in quello di Derek e forse fu quello a convincere gli altri due ad allontanarsi salutandoli in fretta.  

Rimasti soli, il True Alpha si sedette sulla panchina e reclinò la testa all'indietro chiudendo gli occhi. 

“Cosa vuoi, McCall?” 

“Il bene di mio fratello” 

“Questa non è una novità. Voglio sapere perché sei qui ora e cosa vuoi da me ora” 

Posso chiederti una cosa?” 

“Dimmi” 

“Hai intenzione di fare un'entrata ad effetto e interrompere il matrimonio?” 

Derek non ci pensò nemmeno su per la risposta. 

“No, assolutamente no” 

“Perché? Non lo ami abbastanza?” 

“Perché io non obbligo la gente ad amare me” 

Anche questa gli era uscita senza pensarci, ma poi lo aveva fatto e se ne era reso conto. Non aveva negato, non aveva negato di amare Stiles. 

“Da quando sei diventato così furbo e subdolo, McCall?” 

Scott riaprì gli occhi e gli sorrise. 

Ho avuto anni e anni e anni di contatto con il migliore” 

Derek avrebbe voluto alzarsi, allontanarsi e chiudersi in casa, ma non riuscì a non porre ina domanda. 

“Come sta?” 

Scott sbuffò un'altra mezza risata. 

“Mh… Sta bene. Ha subito peggio di un amore che ricambia i suoi sentimenti dopo cinque anni, starà bene. È solo frastornato 

“So che ha passato di peggio. E sento anche che mi hai mentito, True Alpha” 

“Che è confuso è vero” 

Derek rimase un po' a pensare, Scott in silenzio al sup fianco, poi riprese il discorso. 

“Forse non avrei dovuto farlo. Dirgli quelle cose, intendo” 

“No, forse non avresti dovuto, per il suo bene, ma hai fatto benissimo per te stesso. Non ti senti più sollevato?” 

“Dopo averlo sentito urlare e piangere e sapendolo confuso? Per niente” 

Stranamente fu Scott il primo ad andarsene, congedandosi con una pacca su una spalla e un “Sono fiero di entrambi i miei fratelli, comunque andrà questa storia, sono felice che la conversazione di ieri sia avvenuta”.  

 

.                            ---------- 

 

Lydia aveva chiesto a Stiles di vedersi il giorno dopo, se non si trattava di una emergenza e quindi lui aveva passato la serata seduto sul divano di casa sua, preferendo non allarmare la sua fidanzata. Aveva, però, deciso di raccontarle tutto, per filo e per segno come era sempre stato tra loro.  

Quando suo padre tornò dal turno serale alle ventitrè, lo trovò nella stessa posizione in cui era due ore prima, sdraiato scompostamente. 

“Figliolo, stai guardando un programma di ragazze che si truccano per qualche motivo o fissi la tv senza accorgerti di cosa c'è?” 

Stiles saltò praticamente dal divano al pavimento ribaltando anche il tavolino basso lì davanti. Non aveva sentito nulla, se fosse entrato qualcuno per ucciderlo, sarebbe morto senza accorgersene.  

“Pà! Ero distratto, tutto bene in centrale?” 

“Tutto benissimo. A te piuttosto, cosa succede?” 

“A me? Perché?” 

“C'è una pizza in cucina” 

Stiles si sentì come un palloncino che si sgonfia se bucato. Si risedette sul divano, facendo spazio a suo padre di fianco. 

Papà, tu hai sempre amato solo mamma, prima di Melissa?” 

“Certo che no. Prima di lei ci fu una ragazzina al primo anno delle superiori. Si chiamava…aspetta, qualcosa tipo Joy. Ero cotto, mi dichiarai pure, ma mi rifiutò girando le spalle e andandosene. E ora, come hai detto, c'è Melissa” 

“Ma…quella Joy, l'hai dimenticata?” 

“Le sono andato dietro per altri due anni, poi incontrai Claudia e me ne dimenticai completamente. Ci si disinnamora, è normale. Perché me lo chiedi? Tutto bene?”  

Stiles si sentì per un attimo di confessare tutto a suo padre, volendo comportarsi come un bambino che va dai genitori per chiedere di risolvere problemi che per lui sono troppo da grandi. Però poi si riscosse, abbracciando veloce lo sceriffo e alzandosi, diretto nella propria camera. 

“Tranquillo, pà, solo ansia da matrimonio. Buonanotte!” 

 

.                           -------- 

 

 

Tre luglio. Derek sapeva che era il tre luglio, ma decise di ignorarlo completamente e di rimanere ancora a letto. Non aveva visto Scott dalla chiacchierata al parco, non aveva visto altre persone che non fossero Raven, Cora, Thomas e Isaac, ma soprattutto non aveva più rivisto Stiles. Gli era capitato di sentire il suo odore per la città in quella settimana, ma di dirigersi, contro il proprio istinto, verso la parte opposta per non vederlo. L'unico segnale che aveva avuto dal mondo esterno era stata una e-mail di Lydia che avevano ricevuto anche gli altri, in cui la ragazza ricordava a tutti che la cerimonia sarebbe iniziata alle undici di mattina e che nessuno poteva assentarsi, se non per motivi gravissimi, perché non sarebbe stato bello avere sedie vuote sullo sfondo nelle foto. La mail era firmata da lei e da Stiles, ma Derek dubitava altamente che il ragazzo avesse qualcosa a che fare con l'obbligo di presenza a causa delle foto.  

Cercando di non pensare al fatto che di lì a poco si sarebbe dovuto infilare un abito elegante per partecipare ad un rito e per rappresentare anche la propria famiglia, Derek si rigirò nel letto per controllare l’ora, ma non fu necessario.  

“Cosa diavolo ci fai ancora mezzo nudo a letto!?! Sono le dieci, DEREK!” 

Per fortuna c'era Raven a fargli da sveglia. 

“Se esci dalla mia camera e la smetti di urlare, magari mi alzo” 

“Alza quel culo ora, non mi scandalizzo se ti vedo in box-“ 

“RAVEN!” 

“Va bene, va bene, esco. Siamo nervosetti, eh?” 

Derek non riuscì a pentirsi di aver lanciato la sveglia contro la porta.  

 

.                           --------- 

 

Stiles atava distrattamente pensando che avrebbe consumato il pavimento se avesse camminato ancora un po' avanti e indietro, quando Scott entrò in camera sua. 

“Wow, sembri proprio uno sposo, fratello” 

“E tu sembri un testimone” 

“Stai bene?” 

Stiles sorrise cercando di rassicurare Scott che invece stava annusando l'aria, probabilmente pregna della sua ansia. 

“Si, sto bene. È la cosa giusta, sono felice” 

“Lo so che sei felice, ma ti stai comunque facendo sotto dalla paura” 

Il sorriso di Stiles, questa volta più sincero, si allargò. Si sporse per afferrare il suo amico di sempre per abbracciarlo e parlargli nell'orecchio. 

“Se svengo sull'altare, afferrami prima che batta la testa. Non ho intenzione di provocarmi un’amnesia, ok?” 

“Idiota, andiamo? Tuo padre è già a riscaldare la macchina e mamma sta per morire di ansia” 

“Si, lasciami prima prendere il cellulare” 

Stiles afferrò l'oggetto e sbloccò lo schermo trovando un solo messaggio di Lydia. 

(Ore 10:22Ti amo, lo sai. LM 

(Ore 10:34) Ti amo, lo sai anche tu. SS 

 

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Se non avesse avuto gli odori familiari di Raven e Thomas di fianco e quello di Cora poco più distante, Derek si disse che forse non sarebbe uscito da quella cerimonia senza trasformarsi. Per sei giorni aveva pensato di star facendo la cosa giusta, di comportarsi in modo normale per il bene di tutti, tranne che per il proprio, e aveva pensato di farcela.  

Si era appena seduto, lo sceriffo si era appena posizionato di fronte al grande tronco tagliato del Nemeton, quando sentì chiaramente i propri artigli crescere. Nessuno sembrava essersene accorto, ma sentire il proprio lupo scalpitare, graffiare e ululare da dentro, non era esattamente un'esperienza piacevole.  

Derek pensò anche di essere riuscito a controllare quell'impulso di alzarsi e distruggere tutto, dai fiori all'arco sotto cui ci sarebbe stato lo scambio degli anelli, ma mandò a farsi benedire ogni buon proposito quando una leggera folata di vento gli portò alle narici l'inconfondibile odore di Stiles. Stiles che stava entrando nello spazio delimitato dalle decorazioni, sorridendo quasi ad illuminare il posto. 

“Capo, appena mi appoggi una mano sul ginocchio, ti porto via di qui” 

Raven non l'aveva lasciato solo per un minuto in quei giorni. Da quando aveva ammesso a se stesso di essere ancora innamorato di Stiles, Derek si era chiuso in un silenzio degno del se stesso di cinque anni prima. La ragazza aveva cercato di riempire quel silenzio con chiacchiere su qualsiasi cosa, l'aveva spinto ad allenarsi con loro. Ma Non era stata l'unica, ovviamente. Thomas aveva cercato di coinvolgerlo anche in qualche suo balletto improvvisato, ricevendo in risposta solo ringhi; Cora era entrata di notte nella sua camera, quando lui si rigirava nel letto senza dormire, e gli si era addormentata con la testa poggiata su una spalla: Dopo poco meno di un'ora, Derek si non poteva che addormentarsi cullato dal suo respiro. Anche Isaac aveva collaborato a modo suo, raccontandogli della Francia e chiedendogli anche quasi ufficialmente la mano di sua sorella. In quel caso Cora aveva sentito e aveva urlato che non era una dama dell'ottocento, ma poi Derek l'aveva sentita piangere di gioia.  

Aveva pensato anche molto a Stiles, allo Stiles presente e passato. Si era perso in ricordi di un ragazzino dai capelli troppo corti, cresciuto e diventato un uomo ricoperto di cicatrici invisibili. Si era riscoperto affascinato da quell'uomo ferito, ma rialzatosi dalle proprie battaglie vinte e perse. Gli sarebbe piaciuto conoscerlo di nuovo, innamorarsene ancora di più, ma non era possibile.  

Derek fu riscosso dai propri pensieri dal rumore del microfono acceso e dallo sceriffo che prendeva la parola. 

 

.                           --------- 

 

Stiles non aveva pensato a quanto sarebbe stato difficile attraversare tra le due file di sedie bianche e arrivare all'altare improvvisato sul Nemeton, ma lo era stato. 

Arrivato a destinazione si girò verso la piccola folla che aveva gli occhi fissi sulla sua figura, sentendo però la presenza forte e sicura di Scott posizionatosi al suo fianco.  

Non si soffermò ad osservare tutti uno per uno, ma vide molti sorrisi, alcuni di commozione, altri quasi di incoraggiamento. Notò, però, che nessuno mancava all'appello e si sentì quasi sollevato.  

Il rumore del microfono acceso gli spaccò quasi un timpano e forse quello di Scott era veramente andato, ma mezzo secondo dopo suo padre prese la parola.  

“Salve a tutti ! Sono davvero felice di avere l'onore di essere qui oggi in veste di ufficiante al matrimonio di mio figlio. Credo sia il momento di far entrare la spos…” 

Stiles prese un profondo respiro, guardò Scott che gli stava sorridendo e interruppe suo padre. 

“Papà? Scusa, avrei una cosa da dire” 

Lo sceriffo si bloccò sull'ultima lettera. 

“Vuoi fare già il tuo discorso prima della cerimonia? Fa presto però” 

“Si, si, certo” 

Stiles si affiancò a suo padre, non prima di sussurrargli “Scusa” in un orecchio, poi prese il microfono che l'uomo stava ancora reggendo, lo sguardo stranito. 

Si mise al suo posto, di fronte al centro della navata e si concesse di guardare un solo invitato. Appena sentì la mano di Scott sul braccio sinistro, prese coraggio e iniziò a parlare. 

 

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Derek non capiva cosa stesse succedendo, l'unica cosa che invece capì, da come le tremavano le gambe, fu che Raven sapeva qualcosa, così come Kira che, seduta davanti a lui, aveva fatto un occhiolino a Scott, anche lui al corrente di quello che stava succedendo. 

Non gli sfuggì lo sguardo rivoltogli da Stiles, ancora sorridente, ma più agitato. Una frazione di secondo, come per accertarsi che fosse ancora al suo posto, poi aveva iniziato a parlare e Derek si era perso ad osservare le sue mani stringerai e torturarsi tra loro, ne rimaneva sempre incantato, solo in quel momento ne se era reso conto.  

 

 

  Eccomi!
Non sono stata proprio cattiva, no? Che poi, finale a parte, non so perchè, ma qualcosa in questo capitolo non mi convince, l'ho quasi odiato, ma vabbè.
Se vi va di leggere qualcosa di davvero, davvero fantastico, cliccate qui...
Give and go, non sono mai stata fiera di una mia storia come questa e il 50% del merito va a Pampu, ovviamente. 
Alla prossima <3

   
 
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