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Autore: Blue Eich    15/09/2016    2 recensioni
Cosa succederebbe sorteggiando una shipping casuale con una canzone casuale e scrivendoci qualcosa sopra, sera dopo sera?
[In questa raccolta saranno presenti tutti i tipi di coppie, anche Crack Pairing. Di tanto in tanto faremo degli strappi alla regola, perciò ci sarà qualche shot in mezzo alle flash.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Evening eleven
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Brunettshipping – Mew Mew amiche vincenti (Cristina D'Avena)
 
Aveva un po' come l'impressione di essere seguita, mentre camminava per le vie deserte di Petalipoli, con ancora indosso la divisa di scuola e lo zainetto in spalla. Sembrava non esserci davvero nessuno quel giorno, salvo le macchine occasionali che passavano. Eppure, Vera continuava a sudare freddo e sentire un nodo alla gola. Non sapeva spiegarsi perché. Si girò di scatto per la millesima volta, ma rimase nuovamente delusa nel constatare che non c'era nessuno nascosto dietro al palo, o appiattito contro al muretto di uno sporco bianco della via. Sbuffò, dandosi della sciocca: era solo suggestione, non c'era proprio niente di niente. Riprese a camminare, pensando ai noiosi esercizi di matematica che l'aspettavano all'arrivo a casa, insieme a una sostanziosa merenda a base di latte coi cereali.
Nel frattempo, qualcuno sfruttava la propria agilità per muoversi da un ramo d'albero all'altro, fulmineo, con il guizzo di un sorriso malizioso e divertito. Era un'umana davvero buffa e carina, quella, per questo la stava seguendo. Dava anche l'impressione di essere indifesa, come un cucciolo.
D'un tratto, lei arrestò la sua camminata. Stette immobile qualche secondo, coi pugni stretti. “Okay, ho deciso, ricontrollo solo una volta e poi basta.” Prese un respiro profondo e, quando iniziò a voltarsi, una scaltra figura fece un salto fulmineo.
«Salve, zuccherino» salutò la voce melodiosa di un ragazzo, finito a un soffio dalle sue labbra rosee. I suoi occhi verdi, grandi e penetranti, la fissavano quasi con dolcezza. «Che c'è? Non dirmi che hai paura.»
Vera rimase totalmente pietrificata. «E-Eri tu che mi seguivi» farfugliò, aprendo a malapena la bocca, perché il cuore batteva all'impazzata. Qualcosa le suggeriva che quel ragazzo era strano: in primis, la forma arcuata delle orecchie e i capelli, folti e in disordine. Aveva un che di perverso nello sguardo, non sapeva dire se volesse farle o no del male.
«Il mio nome è Gary» sussurrò soavemente la creatura, prima di avvicinarsi e strapparle un bacio a stampo. Caldo, semplice, improvviso. Quando si ritrasse, Vera era imbambolata e con gli occhi sgranati, oltre che le guance in fiamme, incapace di parlare e di muoversi. «Ciao ciao, zucchero» la salutò in una divertita cantilena, prima di alzarsi in volo e allontanarsi veloce nel cielo.
Rimasta sola e nel silenzio, Vera si sfiorò la bocca, timorosa. «Era reale… O un sogno?» mormorò, sbattendo le ciglia. Sogno o no, quel ragazzo era incredibilmente bello, forse il suo principe azzurro mandato dall'alto.
Quel pomeriggio lo passò a scarabocchiare cuoricini a bordo del quaderno, con la matita in bocca, gettando occhiate alla finestra e ignorando completamente le equazioni.
 
 
Tatushipping, Cassidy POV – È così che finisce (Heather & Alejandro - A tutto reality il tour)
 
Perché non riesco a lasciarla andare? Dovrebbe essere facile. È la mia peggior nemica, ci detestiamo fin dal primo giorno di accademia, perché entrambe vogliamo essere la migliore e non c'è spazio per due sul piedistallo. Si aggrappa con insistenza al mio braccio, non riesco a scrollarmela di dosso e mi fissa coi suoi occhi fucsia, respirando con affanno, più di metà del corpo penzolante a tremila metri d'altezza. Forza, Cassidy, mollala e toglitela per sempre di torno.
«È… Davvero così?» ansima, facendomi sussultare, e mi accorgo che adesso sorride. Ma è un sorriso mesto, rassegnato, e ha smesso di dimenarsi fastidiosamente. «Vuoi davvero avere la vittoria così? Buttandomi giù da un burrone?»
Sento un'improvvisa scarica di gelo percorrermi il corpo e ammutolisco. Rimaniamo per molto in silenzio, con lei sospesa tra la vita e la morte, il vento che mi fa rabbrividire nelle spalle.
Perché diavolo non la sto lasciando? Perché permetto ai sentimenti di sopraffarmi? Non avrei più una rivale se lei morisse, tutto sarebbe così noioso… Mi… Mancherebbe.
Soffoco immediatamente quel pensiero molesto e, con uno scatto deciso, tiro. Verso di me. Entro pochi secondi, sento il peso di Jessie schiacciarmi, le nostre gambe snelle e femminee si scontrano timidamente. Continua ad ansimare, una mano a stringere la divisa logora all'altezza del cuore e l'altra sul terreno per reggersi, mi sembra quasi di percepire i suoi battiti agitati pulsare nell'aria.
«Perché non l'hai fatto?» è la domanda che le esce spontanea, mentre cerca di riprendersi.
Stiamo immobili, il tempo sembra scorrere più lento.
«In fondo…» Mi scappa un sorriso. «Anche tu fai parte del Team Rocket.» Suona come una giustificazione macchiata di vanità, lo so, ma non importa, perché anche lei sorride. E quando mi accorgo che siamo ancora in quella posizione, arrossisco e distolgo lo sguardo. «Adesso levati» biascico, in tono più stizzito e mugugnato.
 
 
Preciousmetalshipping – Hero (Starstruck)
 
«Come sarebbe che Silver è ancora lì?!» gridò Gold, infervorato, al punto che Crystal quasi si spaventò della furia nei suoi occhi aurei. «Io vado dentro!»
«Non farlo, stupido! È pericoloso!» provò ad avvertirlo, sfiorandogli il braccio, ma lui si scostò con un brusco scatto e prese a correre verso la torre. «Gold…» mimò appena lei con le labbra, sentendo le lacrime salire prepotentemente, incontrollabili. “Arceus, ti prego, fa' che vada tutto bene…
Gold era entrato nell'edificio e faceva saettare lo sguardo da una parte all'altra, ma lui non c'era. Dove diamine si era cacciato quell'idiota?! L'afa distorceva l'aria e le fiamme si disperdevano, distruggendo tutto sul loro cammino. Fiamme avide, divoratrici, ma lui non gli avrebbe permesso di divorarsi anche Silver.
Corse, sentendo il respiro mancargli, la testa che iniziava a girare e i polmoni bruciavano terribilmente, come se avesse un tizzone in gola. Ma non gli importava, erano tutte cose futili, non si sarebbe fermato finché non l'avesse trovato. Spalancò la porta dell'ultimo piano con un calcio e lo vide.
Era in un angolo, la frangia cremisi gli copriva la fronte, senza lo straccio di una maledetta espressione sul viso, intorno a un cerchio di fiamme che illuminavano quegli scrostati muri di un acceso arancio.
«Cosa stai aspettando?!» gli gridò da lontano, mentre si avvicinava con passo spedito, i pugni stretti e l'adrenalina che ancora animava ogni fibra del suo corpo, come se gliela avessero iniettata direttamente in vena con una siringa.
Silver alzò il viso, lentamente. «Lasciami qui, Gold» sussurrò e a spaventare il moro fu proprio che nella sua voce non c'era insicurezza. Piatto, deciso a morire in quella torre pericolante, ad abbandonarsi mollemente alla sorte, arrendersi senza lottare.
«Non dire cazzate» bofonchiò, stringendo convulsamente i pugni. Con la spavalderia e l'incoscienza che solo lui poteva vantare, prese la rincorsa, e lo fece. Attraversò quel muro di fuoco in pochi secondi, incurante del dolore che prese a corrodergli la carne come acido.
Agguantò Silver per le spalle, con fermezza, premendo con le dita sulla stoffa della sua casacca. «Andiamocene da qui» dichiarò solo, guardandolo intensamente.
E Silver sembrò svegliarsi dalla trance in cui era caduto. Non disse niente, bastò un lento cenno del capo e Gold, d'istinto, gli prese la mano. Con le guance sporche di fuliggine, mostrò uno dei suoi sorrisi più sinceri, sfiancato dalle bruciature che sentiva pulsare sotto agli abiti anneriti. «Facciamolo, insieme.»
 
 

 
Angolo Autrice
Salve!
Allora, andiamo con ordine. Gary lo trovo perfetto come il Quiche della situazione, che con la sua sfacciataggine riesce a sorprendere una Vera sosia di Strawberry~ che sono la mia otp Mark al rogo
Riguardo alla Tatu, immaginavo di produrre qualcosa di scontato e invece sono riuscita a farla meglio di quanto pensassi. Il nesso con la canzone è che Heather e Alejandro otp ovunque fossero rimasti finalisti e Alejandro stesse per abbandonare Heather sotto un masso, però poi cambia idea e la salva.
Sulla Precious, il fatto è buffo. Per un attimo ho pensato sarcasticamente di avere l'Inno nazionale dei vigili del fuoco tra le canzoni ed ero tentata di usarlo per ispirarmi… Da lì l'idea dell'incendio che ho ricollegato subito a loro – non so perché – e poi beh, ho trovato una canzone più seria e adatta al contesto (che solitamente mi ispira Advance).
Spero sia piaciuto a qualcuno, perché a me è piaciuto più del solito scriverlo. Ah, buon rientro a scuola, gente…
Alla prossima! 
-H.H.-
Per leggere anche il capitolo di Chiara, cliccate qui.

 
   
 
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