Fanfic su attori
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Autore: Giulls    03/05/2009    18 recensioni
“Oh mio Dio! Ho Robert Pattinson davanti a me! QUEL Robert Pattinson! L’Edward Cullen di Twilight! Sto sognando, non è possibile! Non posso credere che Teo, mio fratello Teo, sia suo amico…eppure me l’ha appena presentato…" pensai rimanendo estasiata davanti a lui... *La storia di Giulia, una sedicenne italiana che andrà a trascorrere le vacanze estive a Londra, incurante che proprio lì imparerà davvero cosa vuol dire la parola AMORE...* °°°°°°°°°°°°°° Salve ragazze, sono tornata con la mia ultima storia, alla quale tengo moltissimo...spero di piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono uno scandalo. I know, I’m sorry…questo però è un periodaccio per me a causa della scuola e di tante altre cose che non sto a raccontarvi perché so che non vi interessano. Sono scandalosa anche per l’annuncio che sto per farvi: fino alla fine della scuola (ventinove giorni [escluse le domeniche e varie feste]) potrò aggiornare solo il sabato perché sono piena di verifiche e interrogazioni…che palle…ma vabbè, diversamente non si può fare, quindi vedrò di ringraziarvi velocemente e di lasciarvi alla lettura! Come sempre grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti, chi l’ha messa tra le fanfic seguite, chi ha solo letto e chi ha commentato.
Sognatrice85: Marghem tesoro…cosa posso dirti se non che ti adoro? In ogni caso sarebbe troppo poco…e non sto parlando della stupenda recensione che mi hai lasciato, ma del fatto che mi sei sempre vicina in una maniera assurda e mi ascolti sempre…ti adoro, te l’ho già detto??? E poi sei sempre così gentile con me…basta, credo di stressarti troppo ora xD (per giunta stasera non stai neanche bene…povero il mio tesoro!!) spero tu ti possa riprendere presto e grazie ancora per la recensione (tra parentesi [xD] il praigo lo devo a te, sei tu che l’hai deciso xD un bacione ti voglio tanto tanto bene! =D
daydre4mer: mo ciao tesoro!!! :) ti adoro, lo sai?? cioè ti rendi conto della recensione che mi hai lasciato?? Mi fa morire dal ridere, è stupenda!! :D spero ti possa piacere anche questo nuovo capitolo ^^ un bacioneeeee
Ili_sere_nere: *-* tesoro, grazieee!!!! :D mi fai felicissima!! Che carina!! Oddio, addirittura in crisi di astinenza? O_O sono sconvolta…spero di non averti fatto aspettare molto ora! :) grazie 1000, sei carinissima ^^ un bacioneeeeeeeee
Ithil: muhahahahaha! Bea, in realtà sto prolungando il fatidico momento solo per far penare te xD no tesoro, scherzo e lo sai ;) O_O pure tu in crisi di astinenza? Ma sono così brava? xD ci facciamo regalare un completo da Rob? xD ci stai?? Grazie 1000 tesoro ^^ ah, il compito credo sia andato benissimo ^_^ grazieeeeeee
Sabry87: grazie 1000, spero ti piaccia anche il prossimo! ^^
Twilighter001: mon amourrrrrrrrrr!!! *_* non ti ho fatto aspettare molto, vero? :P
lilly95lilly: ieeeeeeeeee!!! La mia futura moglie mi perdona!!! xD ehm…se metti indietro l’orologio ho postato sabato xD scusa…spero ti piaccia anche questo capitolo ^^ un bacioooooooooooooo
LondonCalling: tesoro!!! *Allora, se non vuoi morire loro devono fare quel che devono fare u_ù* ahahah! Più mi minacci più io ritardo!! :P *non sapevo che rob avesse scritto un diario* ahahah beh, ora lo sai xD tranquilla se andavi di fretta, non è assolutamente un problema…anzi, grazie x aver recensito lo stesso! :) un bacione grandee!! ^^
Ilarylove Sol: mo ciaoooooo!! Allora, prima di tutto ti ringrazio per il fatto dell’altezza :D vedrò di cambiare il pezzo non appena avrò un po’ di tempo! :) *Unica cosa che non è "perfetta* cioè…il resto del cap è veramente perfetto?? O_O o mamma mia!! *_* grazie 1000, davvero!! Un bacione
KikyCullen: merçi cognatìììììììì :) ti amo anche iooo
lazzari: hey ciao Lorena! ^^ grazie 1000, sei gentilissima *_* poi mi commuovo veramente!! ;D un bacione e spero ti piaccia anche il nuovo capitolo! :)
doddola93: tu dipendente dalla mia storia??? E io che dovrei dire della tua???? U.U grazie Dod, davvero!! Ti adoro sei gentilissima!! Spero di sentirti presto anche io, mi manca parlare con te!! *_* un bacione tesoro, ti voglio tanto bene!! E spero ti piaccia anche questo capitolo!! *_*
KikiCullen: fragolììì!! Ma come puoi pensare che io non ti voglia più sposare solo per il fatto che hai recensito tardi??? Il 28 maggio ci sarà il nostro matrimonio a Londra, FISSO! =D come hai fatto ad accecarti tesoro??? :( *Allora tu proprio scrivere un brutto capitolo non ci riesci!* ahahahahahaha! Oddio, grazie tesoro! Mi onora sentirti dire questo! :) O_O certo che il greco ti sta facendo male, lo sai? xD la verifica credo sia andata benissimissimo!! ^^ grazie 1000 tesoro, davvero!! Un bacione ti voglio bene anche ioooooooooo *_*
milly92: oilà vacanziera! (sono in ritardo con la tua storia, perdonami!!) facciamo una statua a Roger? xD hey, come è andata la gita allora? divertita? :) poi mi dovrai raccontare tutto…e mi manderai le foto! =D spero ti piaccia anche questo capitolo!! un bacioneeeeeeee ti voglio tanto tanto tanto bene! :)

Come sempre: buona lettura! Un bacione e a sabato
La vostra problematica Giulls ^^

34. TI PIACE LA MIA AMICA PER CASO?

La sera stessa Teo venne a prendermi subito dopo aver finito il suo turno al Blue River e il mattino seguente mi svegliai verso le sei di mattina, feci velocemente una doccia e senza svegliare Teo scesi di sotto, attaccai un biglietto dove avevo scritto che ero da Robert, presi il motore e andai a casa del mio ragazzo per fargli una sorpresa.
Aprii la porta con il mazzo di chiavi che mi aveva lasciato due settimane prima, mi diressi in cucina e misi a preparare le frittelle e il caffè e quando tutto fu pronto sistemai la cucina e portai a Robert la colazione a letto.
< Buongiorno > sussurrai sedendomi accanto a lui e accarezzandogli il braccio.
< Hey, buongiorno > rispose guardandomi con un occhio aperto e uno chiuso.
< Ti ho portato la colazione >
< Muffin? > domandò sorridendo.
< No, ho preparato le frittelle e il caffè. Solo che è la prima volta che le faccio, quindi non so come siano venute… >
< Bene, fai tu da cavia allora > rispose ridendo.
< No caro, la colazione è tutta tua >
< Tu hai già mangiato? >
< No, perché? > chiesi curiosa.
< Fai colazione con me? > domandò tirandosi su a sedere e lasciando intravedere completamente il suo petto.
< Volentieri > risposi sorridendogli dolcemente mentre appoggiavo il vassoio al centro del letto.
< Ehm…potresti voltarti mentre mi vesto? > chiese Robert.
< Sei completamente nudo? > domandai ridendo imbarazzata.
< Già… >
< Credi che io voglia sapere il perché? > domandai mentre mi voltavo.
< Non pensare male! Ieri sera mi sono fatto una doccia e una volta uscito mi sono buttato a letto e mi sono addormentato subito, tutto qui >
< Quindi non è che se aprissi l’armadio troverei una biondina nuda? >
< Scema > rispose Robert ridendo e abbracciandomi da dietro.
< Avanti, mangiamo che si raffredda tutto > dissi mettendomi a sedere sul letto e Robert si sedette accanto a me, addentando subito una frittella.
< Complimenti, sono venute buone > disse baciandomi una guancia.
< Grazie > risposi sorridendo < come sta Rup? >
< Non troppo bene. Ieri sera quando sei andata via tu sono andato a casa sua e sono rimasto da lui fino alle due e mezza. Si vede che ci sta male >
< Spero che si riprenda presto, non può reagire come… >
< Come abbiamo fatto noi quando ci siamo lasciati? > domandò terminando la frase per me.
< Sì, pressappoco volevo intendere quello > sussurrai guardando fuori dalla finestra .
Robert mi fece voltare il volto verso di lui e lo prese tra le mani, baciandomi dapprima dolcemente, poi approfondendo sempre di più. Ci staccammo solo per far sì che io potessi mettermi davanti a lui e tornò a baciarmi con foga, facendosi varco con la lingua tra le mie labbra e non trovandovi alcuna resistenza, mentre i battiti del mio cuore e il mio respiro acceleravano sempre di più.
< Robert, sei sveglio? > sentimmo Claire urlare.
< Stavi aspettando tua madre? > domandai ancora col fiatone mentre saltavo giù dal letto e mi guardavo allo specchio cercando di darmi una sistemata.
< No. Devo assolutamente toglierle le mie chiavi di casa > disse scocciato < sì, siamo di sopra! > le urlò e la sentimmo salire le scale.
< Oh, ciao Giulia. Non sapevo tu fossi qui > disse Claire guardandomi e sorridendomi.
< È venuta a farmi una sorpresa > rispose Robert.
< Oh, che cosa carina! > esclamò Claire entusiasta < hai preparato la colazione? >
< Esattamente >
< Che cosa? >
< Le frittelle > risposi indicando il vassoio ormai vuoto.
< Mamma, come mai sei qui? > domandò Robert ancora visibilmente irritato.
< Mi detesti così tanto da non essere contento nemmeno quando vengo a farti una sorpresa? > domandò fingendosi offesa e facendomi l’occhiolino senza farsi vedere dal figlio.
< È così che ti rivolgi a tua madre? > chiesi fingendomi scandalizzata.
< È una coalizione contro di me questa? > domandò sbigottito.
< Sì! Giusto Giulia? >
< Giustissimo! > esclamai dando il cinque a Claire e Robert in risposta ci lanciò i cuscini che aveva sul letto.
< Scusate ragazzi ora me ne vado, non volevo disturbarvi. Robert, di sotto ti ho messo i pantaloni e la maglia riparati >
< Grazie mamma > rispose sorridendole.
< Buona giornata > disse Claire mentre s’accingeva a scendere le scale.
< Aspetta, ti accompagniamo > risposi scendendo le scale con lei.
Dopo averla accompagnata alla porta e salutata, me ne tornai di sopra a prendere il vassoio della colazione e lo portai giù in cucina.
< Robert, a pranzo vado a mangiare fuori con Alessia e Teo. Ti aggreghi a noi? >
< Certo, grazie dell’invito > disse sorridendomi e baciandomi con lo stesso trasporto di prima < questa mattina sei estremamente sexy, lo sai? > aggiunse poco dopo.
< Ah sì? E come mai? > risposi divertita mentre le sue mani s’insediavano sotto la mia maglietta.
< Non lo so, ma sei irresistibile…una vera tentazione > disse scendendo per baciarmi il collo.
< Ma sono vestita normalmente… > risposi indicandomi.
< È la tua maglia che mi tenta… >
< La mia maglia? >
< Sì, per la sua scritta “just get what you want” e allora mi sto convincendo a fare quello che voglio… > mi sussurrò in un orecchio < però… > aggiunse allontanandosi con una smorfia.
< Però? >
< Tra cinque minuti viene qui Taylor e quindi non posso lasciarmi trasportare troppo… >
< Che cosa viene a fare Taylor? > domandai curiosa.
< Mi ha chiesto se posso aiutarlo a fare un provino per un film >
< Che film? >
< Ah, non ne ho la minima idea… > rispose alzando le spalle.
< Bravo il mio Rob che aiuta gli amici! > esclamai sorridendogli.
< Sai, mi sono stupito quando ha chiesto il mio aiuto >
< E perché? >
< Beh, perché non sono poi così bravo a dare consigli e anche perché non mi ritengo un attore così esperto… > rispose passandosi una mano tra i capelli imbarazzato.
< Come non sei esperto? Sei uno degli attori più richiesti al momento! > esclamai dopo essermi ripresa da quel gesto, per lui così naturale ma per me così maledettamente sensuale.
< Si ok, ma prima di Twilight non è che venissi calcolato molto… > rispose lui.
< E allora? Prima era prima, adesso è adesso. È adesso che tu sei richiesto, quindi io direi che visto che hai fatto molti provini, stai girando diversi film e stai anche facendo teatro tu possa ritenerti ben informato. Non credi? >
< Grazie mia piccola sostenitrice > disse abbracciandomi e baciandomi una guancia.
< Di niente > risposi stringendomi a lui.
Non appena Taylor suonò il campanello Robert ed io ci staccammo, ma lui mi prese per mano e andammo ad aprire.
< Ciao Taylor > lo salutammo entrambi.
< Oh Giulia, non sapevo che ci fossi anche tu! > esclamò abbracciandomi calorosamente.
< Sono sempre in mezzo alle scatole, ormai dovresti saperlo… > risposi ridendo.
< Ne dubito fortemente, tu non romperesti mai nessuno… > disse sorridendo.
< Grazie > risposi arrossendo.
< Hey Taylor, guarda che ci sono anche io! > esclamò Robert sarcastico.
< Ciao Rob, scusami > rispose sorridendogli, mentre io tentavo di non scoppiare a ridere in faccia a Robert.
< Hey Taylor non stare sulla porta, entra dentro > dissi facendo gli onori di casa al posto di Robert.
< Grazie Giu > rispose Taylor entrando e non appena raggiungemmo la sala gli chiedemmo di parlarci del suo film < beh, in breve si tratta di un horror dove Jeremy, il protagonista, decide di andare a trascorrere le vacanze di primavera con quattro suoi amici in Florida. Affittano una casa per una decina di giorni e il giorno stesso fanno amicizia con quattro ragazze, che poi invitano da loro per passare la serata insieme e mentre il protagonista e una delle quattro ragazze sono a letto insieme un amico di Jeremy muore e da lì iniziano una serie di inspiegabili omicidi, che però sembrano essere suicidi. Alla fine si scopre che le artefici sono le ragazze, che in realtà erano delle loro vecchie compagne di liceo che volevano vendicarsi di quello che questi ragazzi avevano fatto passare a una loro ex amica… >
< Bravo Taylor e se io avessi voluto andare a vedere il film? Ora mi hai rovinato il finale > dissi sarcastica e Taylor mi lanciò un cuscino del divano incominciando a ridere.
< Per quale personaggio di presenti? > domandò Robert prendendo in mano il copione.
< Jeremy >
< Ok e che scena vuoi portare al provino? >
< Io direi la scena dove viene rinvenuto il primo cadavere >
< Bene. Piccola fai tu da cadavere? > chiese Robert rivolgendosi a me.
< Ah, ok… > risposi poco convinta.
Mi stesi sul divano inscenando la morte di Kyle, che doveva essersi sparato alla testa e iniziammo tutti a recitare, ripetendo la scena almeno una ventina di volte, anche se per me era sempre perfetta. Taylor era veramente bravo, ma ogni volta sia lui che Robert trovavano dei piccoli difetti.
< Ragazzi mi spiegate come fate? > domandai quando finimmo.
< Come facciamo a fare cosa? > chiese Taylor divertito.
< La scena già dalla prima volta mi sembrava buona, ma avete trovato sempre minimi particolari che non andassero bene… >
< Beh, ci vuole molta pratica… > rispose Taylor sorridendomi.
In quel momento squillò il mio telefono e risposi allegra vedendo che era Veronica che mi stava chiamando.
< Vero! > esclamai in italiano < cosa?...oh, come mai?…no, tranquilla…smettila, non è colpa tua…certo…certo, tranquilla. Saluta Matt e divertitevi. Ci rivediamo a settembre. Sì, d’accordo…ciao… >
Presi il telefono gettandolo sul divanetto e mi sedetti immediatamente passandomi una mano tra i capelli.
< Piccola è tutto ok? > domandò Robert.
< Sì > risposi facendo una smorfia.
< Taylor, ti dispiace lasciarci soli per un minuto? > chiese Robert rivolto al nostro amico
< Certo > rispose Taylor, ma prima di andarsene mi lanciò un’occhiata preoccupato.
< Hey, che c’è? > chiese Robert avvicinandosi e prendendomi il volto tra le mani.
< Non è niente >
< Avanti, dimmelo >
< No >
< Perché no? >
< Perché è una stupidaggine e penserai che io sia solo una bambina >
< Lo sai che non potrò mai pensare una cosa del genere > rispose baciandomi lievemente sulle labbra < allora? Me lo dici che cos’hai? >
< Veronica mi ha appena telefonato dicendomi che lei e Mattia non verranno più a Londra perché il loro volo è stato cancellato e allora andranno a Parigi. Tutto qui… > risposi sospirando.
< Perché dovrei pensare che tu sia una bambina? >
< Perché la mia reazione è stupida >
< Ti mancano i tuoi amici, è normale > rispose accarezzandomi una guancia.
< La rivedrò non appena tornerò a Ravenna. Ora va’ da Taylor e continuate a provare > risposi fingendomi allegra.
< Non fingere con me > disse guardandomi serio.
< D’accordo. Ora va’ > risposi baciandogli una guancia.
Robert mi prese per mano e richiamò Taylor. Provarono la scena un altro paio di volte tanto per essere sicuri e poi Taylor se ne andò.
< Ciao Taylor e in bocca al lupo per il provino > dissi sorridendogli e abbracciandolo.
< Crepi il lupo Giu. Grazie mille > rispose abbracciandomi calorosamente e baciandomi sulla guancia.
< Credo proprio che Taylor si sia preso una cotta per te > disse Robert quando rientrammo in casa.
< Dici questo solo perché è stato cortese con me? Amore mio sei fissato, lo sai? >
< No piccola, si nota… >
< Mah, secondo me ti sbagli. E comunque anche se fosse non m’interessa > dissi alzando le spalle.
< Sei la Bella della realtà… > disse lui ridendo.
< Bella della realtà un corno! Se Taylor prova a fare quello che ha fatto Jacob gli stacco la testa! > esclamai facendo ridere ancora di più Robert.
< Vado a farmi una doccia, torno tra poco. Tu fai come se fossi a casa tua > disse baciandomi la fronte, raggiungendomi dopo una ventina di minuti < eccomi, ci sono! > esclamò.
< Perfetto, andiamo! > risposi sorridendogli.
< Sto bene vestito così? > domandò indicandosi i jeans scuri, la camicia blu e il giubbotto di pelle, ma non appena notò il mio sguardo scoppiò a ridere < beh che c’è, tu puoi chiedermelo ma io non posso chiederlo a te? > domandò facendomi la linguaccia.
< Ahahah, molto spiritoso! > esclamai facendogli una pernacchia.
< Dobbiamo passare a prendere Teo? > chiese Robert.
< Sì, mi ha appena detto che è fuori casa che ci aspetta… >
< Perfetto > rispose mentre chiudeva casa.
< Ah, Rob? > lo chiamai.
< Sì? >
< Sei bellissimo vestito così > dissi guardandolo e sorridendogli.
Robert in quel momento si voltò verso di me e mi sorrise.
< Grazie amore mio > rispose accarezzandomi una guancia e facendomi l’occhiolino.
Entrammo in macchina e in breve tempo arrivammo a casa mia e di Teo.
< Ciao ragazzi! > esclamò Teo entrando in macchina.
< Ciao Teo > lo salutammo in coro.
< Dove si va a mangiare? > domandò mio fratello.
< Non lo so…piccola? > disse Robert rivoltò a me.
< Dobbiamo andare al Victor’s > risposi leggendo il nome del ristorante dal messaggio che Alessia mi aveva appena mandato.
Arrivammo al ristorante con qualche minuto di ritardo e non appena raggiungemmo il nostro tavolo vedemmo che Alessia era già arrivata.
< Ciao piccola, scusa il ritardo > dissi  correndo verso di lei e abbracciandola.
< Tranquilla mamy > rispose ricambiando l’abbraccio.
< Caspita, sei favolosa! > esclamai guardandola: indossava una minigonna nera, una canotta color crema e un paio di sandali neri con poco tacco.
< Dici? Non sono troppo scandalosa? > rispose lei sarcasticamente.
< Hai trovato da dire ancora con gli Smith? >
< Sì, ma non parliamone… >
< Ok… >
< Ciao Robert > disse Alessia sorridendogli non appena lui e Teo si avvicinarono.
< Ciao Alessia come va? >
< Tutto bene, grazie > rispose lei sorridendogli più rilassata.
< Hey Ale questo è mio fratello Matteo > dissi indicando Teo < Teo, lei è Alessia, la mia famosa piccola > aggiunsi rivolta a mio fratello.
< Molto piacere Matteo > disse Alessia dandogli la mano.
< Il piacere è mio Alessia e…chiamami pure Teo > rispose stringendole la mano e sorridendole e la vidi arrossire.
Immediatamente prendemmo posto a tavola e per tutta la durata del pranzo notai che ogni volta che Teo e Alessia si guardavano lei arrossiva violentemente, ma all’inizio non vi feci molto caso.
< Mmm amo queste patatine! Io ne sono drogata, se potessi le mangerei sempre! > esclamò Alessia dopo che il cameriere le portò il suo piatto di patatine fritte.
< Piccola, saresti la ragazza ideale per mio fratello! Anche lui se potesse vivrebbe solo di patatine > dissi innocentemente per prendere in giro mio fratello e solo allora mi accorsi che c’era qualcosa che non quadrava, specialmente Alessia arrossì nuovamente e a Teo andò di traverso l’acqua.
Robert ed io ci guardammo e lui mi fece l’occhiolino, facendomi intendere che anche lui aveva notato qualcosa di strano.
Aspettai impazientemente la pausa sigaretta di Teo e Robert per poter parlare da sola con Alessia e circa una decina di minuti dopo ne ebbi l’occasione.
< Piccola? > la chiamai.
< Dimmi… > rispose sospirando.
< Senti, ma… > dissi senza però riuscire a finire di parlare, perché il suo cellulare squillò e quando terminò la chiamata Robert e Teo erano ritornati a tavola.
Mangiammo anche il dolce e poi andammo a pagare, accompagnammo Alessia alla fermata dell’autobus e quando lei se ne andò mi voltai verso Teo.
< Teo? >
< Dimmi piccola >
< Ti piace la mia amica per caso? > domandai schietta.
< Ehm…b…beh…v…vedi…ecco… > rispose balbettando.
< Teo la risposta è molto semplice: o è sì o è no… >
< Sì, mi piace… > rispose sospirando.
< Davvero? Che bello! > esclamai entusiasta.
< Hey piccola non farti prendere troppo dall’entusiasmo! > rispose lui guardandomi.
< Perché no? >
< Perché primo non so cosa lei pensi di me… >
< Gli piaci > risposi immediatamente.
< E come lo sai? > domandò inarcando un sopracciglio.
< Ogni singola volta che l’hai guardata lei è arrossita, un po’ come facevo io con Robert > risposi indicando il mio ragazzo, che non capendo niente di quello che stavamo dicendo si limitava a guardarci.
< Davvero lo pensi? > domandò Teo con gli occhi lucidi.
< Sì e potrei anche scommetterlo… > risposi sogghignando.
< Ahahah, molto spiritosa! > esclamò facendomi la linguaccia.
< No Teo, seriamente…gli interessi >
< E se le chiedessi di uscire? >
< Quando? >
< Questa sera >
< Stasera? >
< Sì… >
< Oh…beh…certo, che aspetti? >
< No, voi venite con noi. Facciamo un’uscita a quattro >
< Sei serio? >
< No. Ti prego Giu > disse guardandomi con occhi imploranti.
< Rob… >
< Sì? >
< Ti scoccia fare un’uscita a quattro questa sera? >
< Certo che no! Dove si va? >
< Al minigolf > rispose Teo sorridendo.
< Perfetto! > esclamò Robert.
< Grazie Rob >
< Prego > rispose Robert in un perfetto italiano.
< A proposito, come stanno andando le lezioni di italiano? > chiese Teo una volta saliti in macchina.
< Molto bene, Giulia è una grande insegnante > rispose Robert facendomi l’occhiolino.
< Immagino… > rispose Teo maliziosamente.
< Piantatela! > esclamai rossa in viso e sia Teo che Robert scoppiarono a ridere.
< No, seriamente…Giulia è brava, ha un sacco di pazienza… >
< Sì, lo so. Dopo che avevamo fatto amicizia quando sono arrivato in Italia, lei mi ha aiutato tantissimo con l’italiano > disse Teo sporgendosi dal sedile posteriore e baciandomi la guancia.
< È stato un piacere > risposi sorridendo.
< A che livello sei ora Rob? >
< Al livello elementare? > domandò Robert ridendo rivolto a me ed io annuii divertita.
< A quando le prossime lezioni? > chiese Teo curioso.
< Non lo so > risposi alzando le spalle.
Robert ci portò a casa e una volta entrata chiamai Alessia per proporle l’uscita al minigolf e dopo una lite con la signora Smith, Alessia mi richiamò dicendomi che poteva uscire, così alle sei e mezza andai a prenderla alla fermata dell’autobus in centro, aspettando che alle sette e mezza Robert e Teo venissero a prenderci.
Iniziammo a camminare e casualmente capitammo davanti alla gioielleria con l’anello che tanto amavo in esposizione.
< Piccola vieni, voglio farti vedere una cosa… >
< Cosa dovrei vedere? > domandò curiosa mentre guardava la vetrina.
< Quello… > risposi indicandole l’anello.
< Wow, è bellissimo! >
< Già…peccato per il prezzo >
< Robert cosa dice? > domandò tirandomi una gomitata.
< Robert non lo sa… >
< Perché no? >
< Perché non so cosa potrebbe pensare se gli dicessi “hey tesoro hai visto che bell’anello quello?” >
< Guarda che non c’è niente di male! Gli faresti vedere solo un anello… >
< Potrebbe pensare che voglia che lui mi chieda di sposarlo! No, non gli dirò mai e poi mai dell’anello > risposi allontanandomi dalla vetrina della gioielleria.
Alle sette e mezza c’incontrammo con Teo e Robert, mangiammo un trancio di pizza e poi andammo a giocare.
< Ragazzi, voglio proporvi una cosa: che ne dite di dividerci in squadre? La squadra perdente dovrà un doppio caffè al caramello da Sturbucks alla squadra vincente > proposi innocentemente.
< Mi piace come idea! > rispose Robert prendendomi per un fianco < Teo, ti offendi se faccio squadra con tua sorella? >
< No, se per Alessia non è un problema fare squadra con me… >
< N…no, tranquillo > rispose Alessia sorridendogli impacciata.
< Bene, iniziamo! > esclamai dando a tutti una mazza.
< Che vinca la squadra migliore > rispose Alessia sorridendomi.
< Tranquilla Alessia, vinceremo noi > disse Teo sorridendo.
< Comportati bene > sussurrai a Teo indicando Alessia.
< Tranquilla, mi conosci. Dici che è contenta di stare in squadra con me? >
< Per me sì. In bocca al lupo > dissi baciandogli una guancia.
Iniziammo a giocare e alle undici terminammo la partita e la squadra vincente fu quella di Teo e Alessia.
< Caspita piccola, non credevo fossi così brava! > esclamai abbracciandola.
< Non lo credevo nemmeno io > rispose ridendo.
< Bene Giulia, noi due abbiamo una scommessa da pagare >
< Lo so tesoro > risposi sorridendo a Robert < ma prima ho bisogno di andare in bagno. Ale, vieni con me? >
< Certo mamy > rispose sorridendomi.
< Avanti, che devi chiedermi? > domandai rivolta a lei e incrociando le braccia non appena entrammo in bagno.
< Beh…mamy, io… >
< State facendo la fila per il bagno? > domandò una ragazza dietro di noi.
< No > risposi lasciandola passare.
< Grazie > disse sorridendomi e poi si rivolse alla sua amica < o mio dio, ci credi? Siamo nello stesso minigolf dove sta Robert Pattinson! >
< Già, mi sembra un sogno… > rispose l’amica.
< Dicevi? > domandai ignorando il discorso delle due ragazze.
< Ti scoccia se tu e Rob ci date i soldi e Teo ed io andiamo da Sturbucks da soli? > chiese Alessia gesticolando con le mani.
< E me lo chiedi anche? Piccola vai, è un ordine! > esclamai ridendo.
< Grazie. Tanto l’avevo capito il tuo piano diabolico… >
< E ti è dispiaciuto? >
< Non proprio > rispose sorridendomi.
< Bene, ora andiamo. Non vorrei che qualcuna mi rapisse il fidanzato > dissi ridendo.
Ritornammo dai ragazzi e Robert ed io ci facemmo portare da Teo a casa, demmo a lui e ad Alessia i soldi per il caffè ed entrammo in casa.
< Se si metteranno insieme diventerai avrai un futuro come cupido > disse Robert poggiando la giacca sull’appendiabiti.
< Se si metteranno insieme il prossimo passo sarà diventare una wedding planner! > esclamai ridendo.
< E che matrimonio organizzeresti? >
< Boh, l’importante è organizzare… > risposi alzando le spalle.
< Potresti cominciare col nostro > mi sussurrò in un orecchio nella maniera più dolce e sensuale possibile.
< È? > domandai sbiancando e il mio cuore iniziò ad accelerare e Robert vedendo la mia espressione scoppiò a ridere.
< Piccola, stavo scherzando… >
< Mi sposeresti davvero? > domandai ancora sconvolta.
< Beh…no, perché primo se ti sposassi adesso i tuoi genitori non approverebbero e secondo siamo troppo giovani per sposarci… > rispose guardandomi.
< E quando diventerò maggiorenne? >
< Sono troppo giovane, non ho intenzione di sposarmi a ventiquattro anni >
< Ah, ok… > dissi fingendomi triste.
< Giulia stai scherzando, vero? Non pensi veramente di sposarti? > domandò con un attacco di panico.
< N…no… > risposi fingendo lo stesso tono triste di prima.
< Giulia… > disse lui prendendomi una mano e invitandomi a sedere sul divano.
Lo guardai e scoppiai a ridere.
< E l’oscar per la migliore interpretazione è mio! > esclamai divertita.
< Ma brutta… > disse Robert prendendomi per i fianchi e facendomi sedere sopra di lui.
< No ti prego, niente solletico! > esclamai iniziando a ridere.
< Oh, sì che te lo faccio il solletico! Mi hai fatto prendere un accidente > rispose facendomi stendere sul divano e mettendosi sopra di me per bloccarmi.
< Robert, ti prego…smettila! > esclamai mentre tentavo di liberarmi.
< Mai > rispose ridendo.
< Ah, aiuto! > urlai continuando a ridere con le lacrime.
< Che sta succedendo qui? > domandò Teo entrando in sala.
< Teo, salvami! > esclamai tossendo.
< Come sei entrato? > chiese Robert mettendosi a sedere lontano da me.
< Avevate lasciato la porta aperta. Sapete, si sentono le urla di Giulia da fuori e mi sono preoccupato >
< Scusa Teo, è colpa sua che mi stava facendo il solletico > risposi alzandomi in piedi.
< Te la prendi con i più piccoli Rob? > domandò Teo divertito.
< Mi ha fatto prendere un accidente, le sta solo bene > rispose fingendosi offeso.
< Che hai combinato piccola? > chiese mio fratello curioso.
< Niente, è una storia lunga > risposi lanciando un’occhiataccia a Robert, che intanto si stava avvicinando a me.
< Sogni d’oro amore mio > disse Robert divertito mentre mi baciava dolcemente.
< Buonanotte > risposi e mi avviai in macchina con Teo.
< Allora Teo? Come è andata > domandai voltandomi verso di lui.
< Bene… > rispose vago.
< Bene e poi? >
< E poi niente… >
< Senti Teo o me lo racconti tu o lo farà Alessia… >
< Abbiamo parlato a lungo e poi abbiamo deciso di andare a fare colazione domani mattina solo noi due e quando l’ho accompagnata davanti a casa si è avvicinata e mi ha dato un bacio a fior di labbra > rispose sorridendo.
< Teo, sono felice per te…Alessia è unica e stareste veramente bene insieme… > dissi poggiando una mano sua.
< Grazie, ma adesso è ancora tutta da vedere > rispose parcheggiando la macchina.
Entrammo in casa e ci demmo la buonanotte, dopodiché andammo entrambi a dormire, ma subito dopo essermi infilata sotto le coperte, sentii qualcuno bussare sul vetro della mia finestra.
< Robert? Che cavolo ci fai qui? > chiesi mentre aprivo la finestra.
< Volevo proporti una cosa… >
< Ovvero? >
< Vestiti e usciamo >
< Mi stai prendendo in giro? >
< No. Non hai mai fatto una fuga di notte? >
< Ehm…no? > domandai inarcando un sopracciglio.
< Bene, c’è sempre una prima volta. Vestiti, ti aspetto fuori > disse baciandomi una tempia e uscendo dalla finestra.
Rimasi interdetta per qualche minuto, ma dopo essermi ripresa indossai una tuta e uscii dalla finestra.
< Buttati, ti prendo io >
< Devo fidarmi? > domandai ridendo.
< Se vuoi… > rispose divertito pure lui.
Feci come mi aveva detto e in mezzo secondo mi ritrovai tra le braccia di Robert.
< Salve di nuovo > dissi ridendo.
< Vieni > disse prendendomi per mano e aprendomi lo sportello della macchina.
< Dove andiamo? > chiesi non appena partimmo.
< È una sorpresa… > rispose vago.
< A casa tua? >
< No >
< Alla collina? >
< No >
< Al Blue River? >
< Smettila, tanto non indovinerai mai. Non ci sei mai stata > rispose Robert zittendomi.
< Ma… >
< Zitta o ti metto una benda > disse interrompendomi.
< Ok, starò zitta > risposi sbuffando.
< Grazie amore >
< Figurati > dissi sarcastica.
In quel momento sentii il mio cellulare vibrare e non appena lessi il messaggio scoppiai a ridere.

La prossima volta che farai una fuga di notte con Robert vedete di parlare piano! Mi avete svegliato…

< Chi è? >
< Teo >
< L’abbiamo svegliato, vero? >
< Sì. Mi ha scritto che la prossima volta dobbiamo parlare piano, perché prima l’abbiamo svegliato > dissi continuando a ridere e Robert mi seguì a ruota.
Guidò per una decina di minuti, fino a costeggiare il Tamigi.
< Questa è la zona di Barnes > disse notando il mio sguardo interdetto.
< Ah sì? > domandai fingendomi interessata e Robert scoppiò a ridere.
< La vedi quella villetta? > domandò indicandomi una piccola casa con un giardino enorme e con tanti alberi.
< Sì >
< Da piccolo quella era casa mia >
< Davvero? > domandai curiosa voltandomi verso di lui.
< Sì, davvero > rispose divertito.
< Ora è disabitata? >
< No, non credo…ma io volevo farti vedere un’altra cosa… > disse continuando a guidare fino a Lonsdale Road e parcheggiammo sul ciglio della strada tra dei cespugli.
< Perché ci siamo fermati qui? >
< Fai troppe domande per i miei gusti > disse ridendo.
< Scusa, d’ora in poi non ne farò più >
< Devo crederti? > chiese divertito.
< No, non devi! > risposi ridendo.
Mi aprì la portiera e mi fece scendere, poi mi prese per mano e attraversammo la strada, fino ad arrivare davanti ad un enorme edificio tra il rosa pallido e il beige.
< Wow > dissi non sapendo cosa dire.
< Bello, eh? >
< Beh, per quel poco che sto vedendo sì… >
< Bene, ora vediamo il resto > rispose tirando fuori un mazzo di chiavi e aprendo il cancello.
< Rob, che sta succedendo? >
< Tranquilla, non ho rubato niente, le ho solo chieste in prestito >
< A chi? >
< Al bidello? >
< È una scuola questa? >
< Sì > rispose guardandomi e sorridendomi < è la Harrodian Private School > disse indicando la targhetta in oro.
< Ah, wow. Quanto mi piacciono le scuole > dissi sarcasticamente oltrepassando il cancello.
< Davvero non ci arrivi? >
< Dovrei? > domandai voltandomi verso di lui e inarcando le sopracciglia.
< Robert, che piacere rivederti! Ne è passato di tempo! > esclamò un uomo sulla settantina avvicinandosi a noi.
< Spencer! Sei sempre in ottima forma! > disse Robert avvicinandosi a quell’uomo e abbracciandolo.
< Tu diventi sempre più bello invece. Mannaggia a te che non ti fai mai vivo, mi tocca guardarti in televisione! > disse fingendo di rimproverarlo < e questa deliziosa signorina? >
Deliziosa? Ha intenzione di mangiarmi?” pensai stupidamente mentre mi presentavo.
< Salve, sono Giulia >
< Molto piacere Giulia, io sono Spencer, il bidello dell’Harrodian School > rispose stringendomi la mano.
< Quando venivo qui Spencer mi copriva per ogni cosa che combinavo. È come un secondo padre per me > disse Robert prendendomi per mano e in quel momento capii tutto.
< Tu venivi a scuola qui? > domandai sgranando gli occhi e spalancando la bocca.
< Hey, finalmente ci sei arrivata! Sì, questa è la scuola che ho iniziato a frequentare a dodici anni >
< La scuola mista? >
< Esatto >
< Bene Robert, ora ti lascio finire il giro. Come mi hai chiesto ti ho preparato l’aula, ma potete starci massimo fino alle cinque, poi ho bisogno di pulire >
< Tranquillo Spencer, resteremo massimo un paio d’ore. Grazie >
< È sempre un piacere > rispose Spencer sorridendo < Giulia, è stato un onore conoscerti. Sei molto più bella dal vivo che in televisione o nei giornali > aggiunse rivolto a me e stringendomi nuovamente la mano.
< Grazie, arrivederci > risposi sorridendo.
< Ok, ti faccio fare un giro veloce > disse prendendomi per mano.
< Robert? > chiamò nuovamente Spencer.
< Sì? >
< Niente tuffi in piscina >
< C’è una piscina? > domandai sbigottita.
< Sì ed è all’aperto >
< No, forse non hai capito: c’è una piscina nella tua scuola? >
< Sì > rispose divertito.
< Perché la tua vecchia scuola ha un giardino enorme e verde, una piscina all’aperto e un campo da rugby, mentre nella mia scuola c’è un misero cortile interno ricoperto di ghiaia dove parcheggiano i prof e le macchinette per le merende? > domandai sarcastica.
< Mmm…meglio che non risponda > rispose ridendo e mi fece fare un giro veloce esterno.
< A Ravenna non ci torno più > dissi mentre ammiravo la scuola.
< E come fai con la scuola? >
< Vengo qui, che domande > risposi mentre mi guardavo in giro.
< E i tuoi amici? > chiese ridendo.
< Qui me ne farò di altri > risposi.
< Che ragazza poco materiale che sei! > esclamò divertito.
< Perché mi hai portato qui? > domandai mentre mi mostrava vedere l’interno della scuola.
< Voglio renderti partecipe del mio passato. E poi… >
< Poi? >
< Qui c’è un’aula d’italiano >
< Davvero? >
< Sì >
< E perché non l’hai studiato da piccolo? >
< Perché non credevo che potesse servirmi > ammise passandosi una mano tra i capelli.
< Hai fatto molto male > risposi salendo sul palcoscenico e iniziando a guardarmi attorno.
< Hai mai recitato quassù? >
< Sì, un paio di volte > rispose sedendosi su una sedia in prima fila.
< Che fai lì? >
< Aspetto una tua esibizione > rispose mettendosi comodo.
< Bene, aspetta e spera > risposi scendendo dal palco.
< Andiamo a studiare italiano? >
< Andiamo, ma non pensare di addolcirmi solo per avermi portato qui > risposi in italiano.
< Non ho capito niente, ma non credo sia una cosa buona > disse ridendo.
< Boh, chi lo sa > risposi facendogli l’occhiolino.
Mi prese nuovamente per mano e mi portò nell’aula d’italiano.
< Bene professoressa, sono pronto > disse Robert mettendosi a sedere in un banco.
< Che ne dici di iniziare con quello che hai già imparato? Prova a presentarti >
< Ok…mi…mi chiamo Robert Pattinson, ho ventidue anni, abito a Londra e sono un attore… > disse in italiano guardandomi sorridendo < come sono andato? >
< Ti sei esercitato? > chiesi sorridendo.
< Sì >
< Complimenti, sei andato molto bene > risposi mentre prendevo da sotto la cattedra un libro di grammatica italiana < bene, facciamo un ripasso delle parti del giorno? >
< Le scrivo alla lavagna? > domandò Robert ridendo.
< Perché no? È un’idea > risposi passandogli il gesso.
Mentre continuavo a guardare il libro Robert scrisse correttamente le parti del giorno, i giorni e i mesi.
< Fatto > disse reclamando la mia attenzione.
< Notevole, davvero…immagino che non debba chiederti di scrivermi i pronomi personali, vero? >
< Che ne dici di passare ad una cosa nuova? > propose indicando il libro.
< Del tipo? >
< L’ora? >
< Ok > risposi sorridendo e dopo aver preso possesso della lavagna gli spiegai l’orario.
< Certo che voi Italiani siete complicati… > disse Robert passandosi una mano tra i capelli e scoppiai a ridere.
< E voi Inglesi no? > chiesi prendendolo in giro.
< No >
< Bugiardo > dissi e Robert mi fece per l’ennesima volta la linguaccia.
Subito dopo l’orario gli insegnai i numeri cardinali e ordinali fino a cento e varie parti del discorso.
< Ho finito anche questo. Ora credo sia meglio andare, Spencer dovrà pulire l’aula >
< Dammi cinque minuti per controllare il tuo lavoro > risposi sorridendo < sei un bravo alunno. Mi sorprende che tu non abbia voglia di studiare >
< Magari mi piace studiarlo perché ho una brava insegnante… > rispose prendendomi in braccio e facendomi sedere sulla cattedra.
< Sì, forse > dissi ridendo mentre gli mettevo le braccia intorno al collo.
< Me lo sono meritato il premio allora? > chiese ad un centimetro dal mio volto.
< Assolutamente sì > risposi avvicinandolo a me e baciandolo.
< Ragazzi scusatemi, ma ora dovrei pulire > disse Spencer ridendo mentre entrava in aula.
< Scusa Spencer, ora ce ne andiamo > rispose Robert.
< Siete sicuri di aver studiato? >
< Che c’è non ti fidi? >
< Di te no. Immagino che tu abbia convinto Giulia con qualche parolina dolce a non farti studiare… >
< Sbagliato. Guarda > disse Robert mostrandogli i fogli con ciò che gli avevo insegnato quella notte.
< Complimenti Robert, sono sbalordito > disse prendendolo in giro.
< Ma la finite di prendermi tutti in giro?! > esclamò Robert lamentandosi e sia Spencer che io scoppiammo a ridere.
< Forza piagnone, andiamo. Spencer grazie mille > dissi sorridendogli.
< Figurati Giulia, è stato un piacere > disse sorridendo e dandomi la mano < Robert Pattinson, spero di rivederti presto, specialmente di giorno >
< Certamente Spencer, grazie. Ti devo un favore >
< Lascia stare > rispose Spencer sorridendo.
Spencer ci accompagnò all’uscita e dopo aver riattraversato la strada rientrammo in macchina.
< Rob, grazie >
< Per cosa? >
< Per avermi mostrato la tua scuola, per avermi reso partecipe del tuo passato >
< È stato un piacere. E poi voglio che tu sappia tutto di me, passato compreso >
< Ok, grazie > risposi sorridendo mentre appoggiavo la testa sul finestrino e chiudevo gli occhi.
< Giulia? >
< Mmm? > domandai stanca.
< Ti riporto a casa o vieni da me? >
< È più vicina casa tua o mia? >
< La tua >
< Bene, portami lì > risposi assonnata e mi addormentai poco dopo, risvegliandomi quando Robert spense il motore della macchina.
< Credo che tuo fratello questa volta mi ucciderà >
< Sono problemi tuoi > risposi ridendo.
< Ah, grazie > disse aprendomi la portiera e prendendomi in braccio.
< Che fai? >
< Ti porto a letto >
< Sono pesante >
< Smettila, non è vero > disse stringendomi al suo petto < le chiavi di casa? >
< Sono dentro casa >
< Come? >
< Mi avevi detto di muovermi e così me le sono dimenticate dentro…ma c’è una chiave di riserva sotto il vaso >
Robert mi fece scendere e andò a prendere la chiave, dopodiché aprì casa e mi riprese in braccio portandomi in camera mia silenziosamente.
< Sogni d’oro amore mio e grazie per questa lezione notturna > sussurrò baciandomi la fronte.
< Resti qui con me? Ti prego… > sussurrai trattenendolo per la maglia.
< Vado a chiudere la porta a chiave e poi torno > rispose accarezzandomi una mano e lo sentii ritornare in camera mia dopo pochi minuti < sogni d’oro > disse prendendomi fra le sue braccia.
< Sogni d’oro Rob > risposi accovacciandomi ancora di più verso di lui e addormentandomi esausta.

   
 
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