Sono uno scandalo.
I know, I’m sorry…questo però
è un periodaccio
per me a causa della scuola e di tante altre cose che non sto a
raccontarvi
perché so che non vi interessano. Sono scandalosa anche per
l’annuncio che sto
per farvi: fino alla fine della scuola (ventinove giorni [escluse le
domeniche
e varie feste]) potrò aggiornare solo il sabato
perché sono piena di verifiche
e interrogazioni…che palle…ma vabbè,
diversamente non si può fare, quindi vedrò
di ringraziarvi velocemente e di lasciarvi alla lettura! Come sempre
grazie a
chi ha messo la storia tra i preferiti, chi l’ha messa tra le
fanfic seguite,
chi ha solo letto e chi ha commentato.
Sognatrice85: Marghem
tesoro…cosa posso dirti se non
che ti adoro? In ogni caso sarebbe troppo poco…e non sto
parlando della
stupenda recensione che mi hai lasciato, ma del fatto che mi sei sempre
vicina
in una maniera assurda e mi ascolti sempre…ti adoro, te
l’ho già detto??? E poi
sei sempre così gentile con me…basta, credo di
stressarti troppo ora xD (per
giunta stasera non stai neanche bene…povero il mio tesoro!!)
spero tu ti possa
riprendere presto e grazie ancora per la recensione (tra parentesi [xD]
il praigo
lo devo a te, sei tu che l’hai deciso xD un bacione ti voglio
tanto tanto bene!
=D
daydre4mer: mo ciao
tesoro!!! :) ti adoro, lo sai??
cioè ti rendi conto della recensione che mi hai lasciato??
Mi fa morire dal
ridere, è stupenda!! :D spero ti possa piacere anche questo
nuovo capitolo ^^
un bacioneeeee
Ili_sere_nere: *-* tesoro,
grazieee!!!! :D mi fai
felicissima!! Che carina!! Oddio, addirittura in crisi di astinenza?
O_O sono
sconvolta…spero di non averti fatto aspettare molto ora! :)
grazie 1000, sei
carinissima ^^ un bacioneeeeeeeee
Ithil: muhahahahaha!
Bea, in realtà sto
prolungando il fatidico momento solo per far penare te xD no tesoro,
scherzo e
lo sai ;) O_O pure tu in crisi di astinenza? Ma sono così
brava? xD ci facciamo
regalare un completo da Rob? xD ci stai?? Grazie 1000 tesoro ^^ ah, il
compito
credo sia andato benissimo ^_^ grazieeeeeee
Sabry87: grazie 1000,
spero ti piaccia anche il
prossimo! ^^
Twilighter001: mon
amourrrrrrrrrr!!! *_* non ti ho
fatto aspettare molto, vero? :P
lilly95lilly: ieeeeeeeeee!!!
La mia futura moglie mi
perdona!!! xD ehm…se metti indietro l’orologio ho
postato sabato xD scusa…spero
ti piaccia anche questo capitolo ^^ un bacioooooooooooooo
LondonCalling: tesoro!!! *Allora,
se non vuoi
morire loro devono fare quel che devono fare u_ù*
ahahah! Più mi minacci
più io ritardo!! :P *non sapevo che rob avesse
scritto un diario* ahahah
beh, ora lo sai xD tranquilla se andavi di fretta, non è
assolutamente un
problema…anzi, grazie x aver recensito lo stesso! :) un
bacione grandee!! ^^
Ilarylove
Sol: mo ciaoooooo!!
Allora, prima di tutto ti ringrazio per il fatto dell’altezza
:D vedrò di
cambiare il pezzo non appena avrò un po’ di tempo!
:) *Unica cosa che non è
"perfetta* cioè…il resto del cap
è veramente perfetto?? O_O o mamma
mia!! *_* grazie 1000, davvero!! Un bacione
KikyCullen: merçi
cognatìììììììì
:) ti amo anche
iooo
lazzari: hey ciao Lorena!
^^ grazie 1000, sei
gentilissima *_* poi mi commuovo veramente!! ;D un bacione e spero ti
piaccia
anche il nuovo capitolo! :)
doddola93: tu dipendente
dalla mia storia??? E io
che dovrei dire della tua???? U.U grazie Dod, davvero!! Ti adoro sei
gentilissima!! Spero di sentirti presto anche io, mi manca parlare con
te!! *_*
un bacione tesoro, ti voglio tanto bene!! E spero ti piaccia anche
questo
capitolo!! *_*
KikiCullen:
fragolììì!! Ma come puoi pensare che
io
non ti voglia più sposare solo per il fatto che hai
recensito tardi??? Il 28
maggio ci sarà il nostro matrimonio a Londra, FISSO! =D come
hai fatto ad
accecarti tesoro??? :( *Allora tu proprio scrivere un brutto
capitolo non ci
riesci!* ahahahahahaha! Oddio, grazie tesoro! Mi onora
sentirti dire
questo! :) O_O certo che il greco ti sta facendo male, lo sai? xD la
verifica
credo sia andata benissimissimo!! ^^ grazie 1000 tesoro, davvero!! Un
bacione
ti voglio bene anche ioooooooooo *_*
milly92: oilà
vacanziera! (sono in ritardo con
la tua storia, perdonami!!) facciamo una statua a Roger? xD hey, come
è andata
la gita allora? divertita? :) poi mi dovrai raccontare
tutto…e mi manderai le
foto! =D spero ti piaccia anche questo capitolo!! un bacioneeeeeeee ti
voglio
tanto tanto tanto bene! :)
La vostra problematica Giulls ^^
Aprii la porta con il mazzo di chiavi che mi aveva lasciato due
settimane prima, mi diressi in cucina e misi a preparare le frittelle e
il
caffè e quando tutto fu pronto sistemai la cucina e portai a
Robert la
colazione a letto.
< Buongiorno > sussurrai sedendomi accanto a lui e
accarezzandogli il braccio.
< Hey, buongiorno > rispose guardandomi con un occhio
aperto
e uno chiuso.
< Ti ho portato la colazione >
< Muffin? > domandò sorridendo.
< No, ho preparato le frittelle e il caffè. Solo che
è la prima
volta che le faccio, quindi non so come siano venute…
>
< Bene, fai tu da cavia allora > rispose ridendo.
< No caro, la colazione è tutta tua >
< Tu hai già mangiato? >
< No, perché? > chiesi curiosa.
< Fai colazione con me? > domandò tirandosi su
a sedere e
lasciando intravedere completamente il suo petto.
< Volentieri > risposi sorridendogli dolcemente mentre
appoggiavo il vassoio al centro del letto.
< Ehm…potresti voltarti mentre mi vesto? >
chiese Robert.
< Sei completamente nudo? > domandai ridendo imbarazzata.
< Già… >
< Credi che io voglia sapere il perché? >
domandai mentre mi
voltavo.
< Non pensare male! Ieri sera mi sono fatto una doccia e una
volta uscito mi sono buttato a letto e mi sono addormentato subito,
tutto qui
>
< Quindi non è che se aprissi l’armadio
troverei una biondina
nuda? >
< Scema > rispose Robert ridendo e abbracciandomi da
dietro.
< Avanti, mangiamo che si raffredda tutto > dissi
mettendomi
a sedere sul letto e Robert si sedette accanto a me, addentando subito
una
frittella.
< Complimenti, sono venute buone > disse baciandomi una
guancia.
< Grazie > risposi sorridendo < come sta Rup?
>
< Non troppo bene. Ieri sera quando sei andata via tu sono
andato
a casa sua e sono rimasto da lui fino alle due e mezza. Si vede che ci
sta male
>
< Spero che si riprenda presto, non può reagire
come… >
< Come abbiamo fatto noi quando ci siamo lasciati? >
domandò
terminando la frase per me.
< Sì, pressappoco volevo intendere quello >
sussurrai guardando
fuori dalla finestra .
Robert mi fece voltare il volto verso di lui e lo prese tra le
mani, baciandomi dapprima dolcemente, poi approfondendo sempre di
più. Ci
staccammo solo per far sì che io potessi mettermi davanti a
lui e tornò a
baciarmi con foga, facendosi varco con la lingua tra le mie labbra e
non
trovandovi alcuna resistenza, mentre i battiti del mio cuore e il mio
respiro
acceleravano sempre di più.
< Robert, sei sveglio? > sentimmo Claire urlare.
< Stavi aspettando tua madre? > domandai ancora col
fiatone
mentre saltavo giù dal letto e mi guardavo allo specchio
cercando di darmi una
sistemata.
< No. Devo assolutamente toglierle le mie chiavi di casa
>
disse scocciato < sì, siamo di sopra! > le
urlò e la sentimmo salire le
scale.
< Oh, ciao Giulia. Non sapevo tu fossi qui > disse Claire
guardandomi e sorridendomi.
< È venuta a farmi una sorpresa > rispose
Robert.
< Oh, che cosa carina! > esclamò Claire
entusiasta < hai
preparato la colazione? >
< Esattamente >
< Che cosa? >
< Le frittelle > risposi indicando il vassoio ormai vuoto.
< Mamma, come mai sei qui? > domandò Robert
ancora
visibilmente irritato.
< Mi detesti così tanto da non essere contento
nemmeno quando
vengo a farti una sorpresa? > domandò fingendosi
offesa e facendomi
l’occhiolino senza farsi vedere dal figlio.
< È così che ti rivolgi a tua madre?
> chiesi fingendomi
scandalizzata.
< È una coalizione contro di me questa? >
domandò
sbigottito.
< Sì! Giusto Giulia? >
< Giustissimo! > esclamai dando il cinque a Claire e
Robert
in risposta ci lanciò i cuscini che aveva sul letto.
< Scusate ragazzi ora me ne vado, non volevo disturbarvi.
Robert, di sotto ti ho messo i pantaloni e la maglia riparati >
< Grazie mamma > rispose sorridendole.
< Buona giornata > disse Claire mentre
s’accingeva a
scendere le scale.
< Aspetta, ti accompagniamo > risposi scendendo le scale
con
lei.
Dopo averla accompagnata alla porta e salutata, me ne tornai di
sopra a prendere il vassoio della colazione e lo portai giù
in cucina.
< Robert, a pranzo vado a mangiare fuori con Alessia e Teo. Ti
aggreghi a noi? >
< Certo, grazie dell’invito > disse
sorridendomi e
baciandomi con lo stesso trasporto di prima < questa mattina sei
estremamente sexy, lo sai? > aggiunse poco dopo.
< Ah sì? E come mai? > risposi divertita
mentre le sue mani
s’insediavano sotto la mia maglietta.
< Non lo so, ma sei irresistibile…una vera tentazione
>
disse scendendo per baciarmi il collo.
< Ma sono vestita normalmente… > risposi
indicandomi.
< È la tua maglia che mi tenta… >
< La mia maglia? >
< Sì, per la sua scritta “just get
what you want” e
allora mi sto convincendo a fare quello che voglio… >
mi sussurrò in un
orecchio < però… > aggiunse
allontanandosi con una smorfia.
< Però? >
< Tra cinque minuti viene qui Taylor e quindi non posso
lasciarmi trasportare troppo… >
< Che cosa viene a fare Taylor? > domandai curiosa.
< Mi ha chiesto se posso aiutarlo a fare un provino per un film
>
< Che film? >
< Ah, non ne ho la minima idea… > rispose
alzando le spalle.
< Bravo il mio Rob che aiuta gli amici! > esclamai
sorridendogli.
< Sai, mi sono stupito quando ha chiesto il mio aiuto >
< E perché? >
< Beh, perché non sono poi così bravo a
dare consigli e anche
perché non mi ritengo un attore così
esperto… > rispose passandosi una mano
tra i capelli imbarazzato.
< Come non sei esperto? Sei uno degli attori più
richiesti al
momento! > esclamai dopo essermi ripresa da quel gesto, per lui
così
naturale ma per me così maledettamente sensuale.
< Si ok, ma prima di Twilight non è che venissi
calcolato
molto… > rispose lui.
< E allora? Prima era prima, adesso è adesso.
È adesso che tu
sei richiesto, quindi io direi che visto che hai fatto molti provini,
stai
girando diversi film e stai anche facendo teatro tu possa ritenerti ben
informato. Non credi? >
< Grazie mia piccola sostenitrice > disse abbracciandomi
e
baciandomi una guancia.
< Di niente > risposi stringendomi a lui.
Non appena Taylor suonò il campanello Robert ed io ci
staccammo,
ma lui mi prese per mano e andammo ad aprire.
< Ciao Taylor > lo salutammo entrambi.
< Oh Giulia, non sapevo che ci fossi anche tu! >
esclamò
abbracciandomi calorosamente.
< Sono sempre in mezzo alle scatole, ormai dovresti
saperlo…
> risposi ridendo.
< Ne dubito fortemente, tu non romperesti mai
nessuno… >
disse sorridendo.
< Grazie > risposi arrossendo.
< Hey Taylor, guarda che ci sono anche io! >
esclamò Robert
sarcastico.
< Ciao Rob, scusami > rispose sorridendogli, mentre io
tentavo di non scoppiare a ridere in faccia a Robert.
< Hey Taylor non stare sulla porta, entra dentro > dissi
facendo gli onori di casa al posto di Robert.
< Grazie Giu > rispose Taylor entrando e non appena
raggiungemmo la sala gli chiedemmo di parlarci del suo film <
beh, in breve
si tratta di un horror dove Jeremy, il protagonista, decide di andare a
trascorrere le vacanze di primavera con quattro suoi amici in Florida.
Affittano una casa per una decina di giorni e il giorno stesso fanno
amicizia
con quattro ragazze, che poi invitano da loro per passare la serata
insieme e
mentre il protagonista e una delle quattro ragazze sono a letto insieme
un
amico di Jeremy muore e da lì iniziano una serie di
inspiegabili omicidi, che
però sembrano essere suicidi. Alla fine si scopre che le
artefici sono le
ragazze, che in realtà erano delle loro vecchie compagne di
liceo che volevano
vendicarsi di quello che questi ragazzi avevano fatto passare a una
loro ex
amica… >
< Bravo Taylor e se io avessi voluto andare a vedere il film?
Ora mi hai rovinato il finale > dissi sarcastica e Taylor mi
lanciò un
cuscino del divano incominciando a ridere.
< Per quale personaggio di presenti? > domandò
Robert
prendendo in mano il copione.
< Jeremy >
< Ok e che scena vuoi portare al provino? >
< Io direi la scena dove viene rinvenuto il primo cadavere
>
< Bene. Piccola fai tu da cadavere? > chiese Robert
rivolgendosi a me.
< Ah, ok… > risposi poco convinta.
Mi stesi sul divano inscenando la morte di Kyle, che doveva
essersi sparato alla testa e iniziammo tutti a recitare, ripetendo la
scena
almeno una ventina di volte, anche se per me era sempre perfetta.
Taylor era
veramente bravo, ma ogni volta sia lui che Robert trovavano dei piccoli
difetti.
< Ragazzi mi spiegate come fate? > domandai quando
finimmo.
< Come facciamo a fare cosa? > chiese Taylor divertito.
< La scena già dalla prima volta mi sembrava buona,
ma avete
trovato sempre minimi particolari che non andassero bene…
>
< Beh, ci vuole molta pratica… > rispose
Taylor
sorridendomi.
In quel momento squillò il mio telefono e risposi allegra
vedendo che
era Veronica che mi stava chiamando.
< Vero! > esclamai in italiano < cosa?...oh, come
mai?…no, tranquilla…smettila, non è
colpa tua…certo…certo, tranquilla. Saluta
Matt e divertitevi. Ci rivediamo a settembre. Sì,
d’accordo…ciao… >
Presi il telefono gettandolo sul divanetto e mi sedetti
immediatamente passandomi una mano tra i capelli.
< Piccola è tutto ok? > domandò
Robert.
< Sì > risposi facendo una smorfia.
< Taylor, ti dispiace lasciarci soli per un minuto? >
chiese
Robert rivolto al nostro amico
< Certo > rispose Taylor, ma prima di andarsene mi
lanciò
un’occhiata preoccupato.
< Hey, che c’è? > chiese Robert
avvicinandosi e prendendomi
il volto tra le mani.
< Non è niente >
< Avanti, dimmelo >
< No >
< Perché no? >
< Perché è una stupidaggine e penserai che
io sia solo una
bambina >
< Lo sai che non potrò mai pensare una cosa del
genere >
rispose baciandomi lievemente sulle labbra < allora? Me lo dici
che cos’hai?
>
< Veronica mi ha appena telefonato dicendomi che lei e Mattia
non verranno più a Londra perché il loro volo
è stato cancellato e allora andranno
a Parigi. Tutto qui… > risposi sospirando.
< Perché dovrei pensare che tu sia una bambina?
>
< Perché la mia reazione è stupida >
< Ti mancano i tuoi amici, è normale > rispose
accarezzandomi una guancia.
< La rivedrò non appena tornerò a Ravenna.
Ora va’ da Taylor e
continuate a provare > risposi fingendomi allegra.
< Non fingere con me > disse guardandomi serio.
< D’accordo. Ora va’ > risposi
baciandogli una guancia.
Robert mi prese per mano e richiamò Taylor. Provarono la
scena un
altro paio di volte tanto per essere sicuri e poi Taylor se ne
andò.
< Ciao Taylor e in bocca al lupo per il provino > dissi
sorridendogli e abbracciandolo.
< Crepi il lupo Giu. Grazie mille > rispose
abbracciandomi
calorosamente e baciandomi sulla guancia.
< Credo proprio che Taylor si sia preso una cotta per te
>
disse Robert quando rientrammo in casa.
< Dici questo solo perché è stato cortese
con me? Amore mio sei
fissato, lo sai? >
< No piccola, si nota… >
< Mah, secondo me ti sbagli. E comunque anche se fosse non
m’interessa > dissi alzando le spalle.
< Sei la Bella della realtà… >
disse lui ridendo.
< Bella della realtà un corno! Se Taylor prova a fare
quello
che ha fatto Jacob gli stacco la testa! > esclamai facendo
ridere ancora di
più Robert.
< Vado a farmi una doccia, torno tra poco. Tu fai come se fossi
a casa tua > disse baciandomi la fronte, raggiungendomi dopo una
ventina di
minuti < eccomi, ci sono! > esclamò.
< Perfetto, andiamo! > risposi sorridendogli.
< Sto bene vestito così? > domandò
indicandosi i jeans
scuri, la camicia blu e il giubbotto di pelle, ma non appena
notò il mio
sguardo scoppiò a ridere < beh che
c’è, tu puoi chiedermelo ma io non posso
chiederlo a te? > domandò facendomi la linguaccia.
< Ahahah, molto spiritoso! > esclamai facendogli una
pernacchia.
< Dobbiamo passare a prendere Teo? > chiese Robert.
< Sì, mi ha appena detto che è fuori casa
che ci aspetta… >
< Perfetto > rispose mentre chiudeva casa.
< Ah, Rob? > lo chiamai.
< Sì? >
< Sei bellissimo vestito così > dissi
guardandolo e
sorridendogli.
Robert in quel momento si voltò verso di me e mi sorrise.
< Grazie amore mio > rispose accarezzandomi una guancia e
facendomi l’occhiolino.
Entrammo in macchina e in breve tempo arrivammo a casa mia e di
Teo.
< Ciao ragazzi! > esclamò Teo entrando in
macchina.
< Ciao Teo > lo salutammo in coro.
< Dove si va a mangiare? > domandò mio
fratello.
< Non lo so…piccola? > disse Robert
rivoltò a me.
< Dobbiamo andare al Victor’s > risposi
leggendo il nome del
ristorante dal messaggio che Alessia mi aveva appena mandato.
Arrivammo al ristorante con qualche minuto di ritardo e non appena
raggiungemmo il nostro tavolo vedemmo che Alessia era già
arrivata.
< Ciao piccola, scusa il ritardo > dissi correndo verso di lei e
abbracciandola.
< Tranquilla mamy > rispose ricambiando
l’abbraccio.
< Caspita, sei favolosa! > esclamai guardandola:
indossava
una minigonna nera, una canotta color crema e un paio di sandali neri
con poco
tacco.
< Dici? Non sono troppo scandalosa? > rispose lei
sarcasticamente.
< Hai trovato da dire ancora con gli Smith? >
< Sì, ma non parliamone… >
< Ok… >
< Ciao Robert > disse Alessia sorridendogli non appena
lui e
Teo si avvicinarono.
< Ciao Alessia come va? >
< Tutto bene, grazie > rispose lei sorridendogli
più
rilassata.
< Hey Ale questo è mio fratello Matteo > dissi
indicando Teo
< Teo, lei è Alessia, la mia famosa piccola >
aggiunsi rivolta a mio
fratello.
< Molto piacere Matteo > disse Alessia dandogli la mano.
< Il piacere è mio Alessia e…chiamami pure
Teo > rispose
stringendole la mano e sorridendole e la vidi arrossire.
Immediatamente prendemmo posto a tavola e per tutta la durata del
pranzo notai che ogni volta che Teo e Alessia si guardavano lei
arrossiva
violentemente, ma all’inizio non vi feci molto caso.
< Mmm amo queste patatine! Io ne sono drogata, se potessi le
mangerei sempre! > esclamò Alessia dopo che il
cameriere le portò il suo
piatto di patatine fritte.
< Piccola, saresti la ragazza ideale per mio fratello! Anche
lui se potesse vivrebbe solo di patatine > dissi innocentemente
per prendere
in giro mio fratello e solo allora mi accorsi che c’era
qualcosa che non
quadrava, specialmente Alessia arrossì nuovamente e a Teo
andò di traverso
l’acqua.
Robert ed io ci guardammo e lui mi fece l’occhiolino,
facendomi
intendere che anche lui aveva notato qualcosa di strano.
Aspettai impazientemente la pausa sigaretta di Teo e Robert per
poter parlare da sola con Alessia e circa una decina di minuti dopo ne
ebbi
l’occasione.
< Piccola? > la chiamai.
< Dimmi… > rispose sospirando.
< Senti, ma… > dissi senza però
riuscire a finire di
parlare, perché il suo cellulare squillò e quando
terminò la chiamata Robert e
Teo erano ritornati a tavola.
Mangiammo anche il dolce e poi andammo a pagare, accompagnammo
Alessia alla fermata dell’autobus e quando lei se ne
andò mi voltai verso Teo.
< Teo? >
< Dimmi piccola >
< Ti piace la mia amica per caso? > domandai schietta.
<
Ehm…b…beh…v…vedi…ecco…
> rispose balbettando.
< Teo la risposta è molto semplice: o è
sì o è no… >
< Sì, mi piace… > rispose
sospirando.
< Davvero? Che bello! > esclamai entusiasta.
< Hey piccola non farti prendere troppo
dall’entusiasmo! >
rispose lui guardandomi.
< Perché no? >
< Perché primo non so cosa lei pensi di
me… >
< Gli piaci > risposi immediatamente.
< E come lo sai? > domandò inarcando un
sopracciglio.
< Ogni singola volta che l’hai guardata lei
è arrossita, un po’
come facevo io con Robert > risposi indicando il mio ragazzo,
che non
capendo niente di quello che stavamo dicendo si limitava a guardarci.
< Davvero lo pensi? > domandò Teo con gli
occhi lucidi.
< Sì e potrei anche scommetterlo… >
risposi sogghignando.
< Ahahah, molto spiritosa! > esclamò facendomi
la
linguaccia.
< No Teo, seriamente…gli interessi >
< E se le chiedessi di uscire? >
< Quando? >
< Questa sera >
< Stasera? >
< Sì… >
< Oh…beh…certo, che aspetti? >
< No, voi venite con noi. Facciamo un’uscita a quattro
>
< Sei serio? >
< No. Ti prego Giu > disse guardandomi con occhi
imploranti.
< Rob… >
< Sì? >
< Ti scoccia fare un’uscita a quattro questa sera?
>
< Certo che no! Dove si va? >
< Al minigolf > rispose Teo sorridendo.
< Perfetto! > esclamò Robert.
< Grazie Rob >
< Prego > rispose Robert in un perfetto italiano.
< A proposito, come stanno andando le lezioni di italiano?
>
chiese Teo una volta saliti in macchina.
< Molto bene, Giulia è una grande insegnante >
rispose
Robert facendomi l’occhiolino.
< Immagino… > rispose Teo maliziosamente.
< Piantatela! > esclamai rossa in viso e sia Teo che
Robert
scoppiarono a ridere.
< No, seriamente…Giulia è brava, ha un
sacco di pazienza… >
< Sì, lo so. Dopo che avevamo fatto amicizia quando
sono
arrivato in Italia, lei mi ha aiutato tantissimo con
l’italiano > disse Teo sporgendosi dal sedile
posteriore e baciandomi la guancia.
< È stato un piacere > risposi sorridendo.
< A che livello sei ora Rob? >
< Al livello elementare? > domandò Robert
ridendo rivolto a
me ed io annuii divertita.
< A quando le prossime lezioni? > chiese Teo curioso.
< Non lo so > risposi alzando le spalle.
Robert ci portò a casa e una volta entrata chiamai Alessia
per
proporle l’uscita al minigolf e dopo una lite con la signora
Smith, Alessia mi
richiamò dicendomi che poteva uscire, così alle
sei e mezza andai a prenderla
alla fermata dell’autobus in centro, aspettando che alle
sette e mezza Robert e
Teo venissero a prenderci.
Iniziammo a camminare e casualmente capitammo davanti alla
gioielleria con l’anello che tanto amavo in esposizione.
< Piccola vieni, voglio farti vedere una cosa…
>
< Cosa dovrei vedere? > domandò curiosa mentre
guardava la
vetrina.
< Quello… > risposi indicandole
l’anello.
< Wow, è bellissimo! >
< Già…peccato per il prezzo >
< Robert cosa dice? > domandò tirandomi una
gomitata.
< Robert non lo sa… >
< Perché no? >
< Perché non so cosa potrebbe pensare se gli dicessi
“hey
tesoro hai visto che bell’anello quello?”
>
< Guarda che non c’è niente di male! Gli
faresti vedere solo un
anello… >
< Potrebbe pensare che voglia che lui mi chieda di sposarlo!
No, non gli dirò mai e poi mai dell’anello
> risposi allontanandomi dalla
vetrina della gioielleria.
Alle sette e mezza c’incontrammo con Teo e Robert, mangiammo
un
trancio di pizza e poi andammo a giocare.
< Ragazzi, voglio proporvi una cosa: che ne dite di dividerci
in squadre? La squadra perdente dovrà un doppio
caffè al caramello da Sturbucks
alla squadra vincente > proposi innocentemente.
< Mi piace come idea! > rispose Robert prendendomi per un
fianco < Teo, ti offendi se faccio squadra con tua sorella?
>
< No, se per Alessia non è un problema fare squadra
con me…
>
< N…no, tranquillo > rispose Alessia
sorridendogli
impacciata.
< Bene, iniziamo! > esclamai dando a tutti una mazza.
< Che vinca la squadra migliore > rispose Alessia
sorridendomi.
< Tranquilla Alessia, vinceremo noi > disse Teo
sorridendo.
< Comportati bene > sussurrai a Teo indicando Alessia.
< Tranquilla, mi conosci. Dici che è contenta di
stare in
squadra con me? >
< Per me sì. In bocca al lupo > dissi
baciandogli una
guancia.
Iniziammo a giocare e alle undici terminammo la partita e la
squadra vincente fu quella di Teo e Alessia.
< Caspita piccola, non credevo fossi così brava!
> esclamai
abbracciandola.
< Non lo credevo nemmeno io > rispose ridendo.
< Bene Giulia, noi due abbiamo una scommessa da pagare >
< Lo so tesoro > risposi sorridendo a Robert < ma
prima
ho bisogno di andare in bagno. Ale, vieni con me? >
< Certo mamy > rispose sorridendomi.
< Avanti, che devi chiedermi? > domandai rivolta a lei e
incrociando le braccia non appena entrammo in bagno.
< Beh…mamy, io… >
< State facendo la fila per il bagno? >
domandò una ragazza
dietro di noi.
< No > risposi lasciandola passare.
< Grazie > disse sorridendomi e poi si rivolse alla sua
amica < o mio dio, ci credi? Siamo nello stesso minigolf dove
sta Robert
Pattinson! >
< Già, mi sembra un sogno… >
rispose l’amica.
< Dicevi? > domandai ignorando il discorso delle due
ragazze.
< Ti scoccia se tu e Rob ci date i soldi e Teo ed io andiamo da
Sturbucks da soli? > chiese Alessia gesticolando con le mani.
< E me lo chiedi anche? Piccola vai, è un ordine!
> esclamai
ridendo.
< Grazie. Tanto l’avevo capito il tuo piano
diabolico… >
< E ti è dispiaciuto? >
< Non proprio > rispose sorridendomi.
< Bene, ora andiamo. Non vorrei che qualcuna mi rapisse il
fidanzato > dissi ridendo.
Ritornammo dai ragazzi e Robert ed io ci facemmo portare da Teo a
casa, demmo a lui e ad Alessia i soldi per il caffè ed
entrammo in casa.
< Se si metteranno insieme diventerai avrai un futuro come
cupido
> disse Robert poggiando la giacca sull’appendiabiti.
< Se si metteranno insieme il prossimo passo sarà
diventare una
wedding planner! > esclamai ridendo.
< E che matrimonio organizzeresti? >
< Boh, l’importante è
organizzare… > risposi alzando le
spalle.
< Potresti cominciare col nostro > mi sussurrò
in un
orecchio nella maniera più dolce e sensuale possibile.
< È? > domandai sbiancando e il mio cuore
iniziò ad
accelerare e Robert vedendo la mia espressione scoppiò a
ridere.
< Piccola, stavo scherzando… >
< Mi sposeresti davvero? > domandai ancora sconvolta.
< Beh…no, perché primo se ti sposassi
adesso i tuoi genitori
non approverebbero e secondo siamo troppo giovani per
sposarci… > rispose
guardandomi.
< E quando diventerò maggiorenne? >
< Sono troppo giovane, non ho intenzione di sposarmi a
ventiquattro anni >
< Ah, ok… > dissi fingendomi triste.
< Giulia stai scherzando, vero? Non pensi veramente di
sposarti? > domandò con un attacco di panico.
< N…no… > risposi fingendo lo
stesso tono triste di prima.
< Giulia… > disse lui prendendomi una mano e
invitandomi a
sedere sul divano.
Lo guardai e scoppiai a ridere.
< E l’oscar per la migliore interpretazione
è mio! >
esclamai divertita.
< Ma brutta… > disse Robert prendendomi per i
fianchi e
facendomi sedere sopra di lui.
< No ti prego, niente solletico! > esclamai iniziando a
ridere.
< Oh, sì che te lo faccio il solletico! Mi hai fatto
prendere
un accidente > rispose facendomi stendere sul divano e
mettendosi sopra di
me per bloccarmi.
< Robert, ti prego…smettila! > esclamai mentre
tentavo di
liberarmi.
< Mai > rispose ridendo.
< Ah, aiuto! > urlai continuando a ridere con le lacrime.
< Che sta succedendo qui? > domandò Teo
entrando in sala.
< Teo, salvami! > esclamai tossendo.
< Come sei entrato? > chiese Robert mettendosi a sedere
lontano da me.
< Avevate lasciato la porta aperta. Sapete, si sentono le urla
di Giulia da fuori e mi sono preoccupato >
< Scusa Teo, è colpa sua che mi stava facendo il
solletico >
risposi alzandomi in piedi.
< Te la prendi con i più piccoli Rob? >
domandò Teo
divertito.
< Mi ha fatto prendere un accidente, le sta solo bene >
rispose fingendosi offeso.
< Che hai combinato piccola? > chiese mio fratello
curioso.
< Niente, è una storia lunga > risposi
lanciando
un’occhiataccia a Robert, che intanto si stava avvicinando a
me.
< Sogni d’oro amore mio > disse Robert
divertito mentre mi
baciava dolcemente.
< Buonanotte > risposi e mi avviai in macchina con Teo.
< Allora Teo? Come è andata > domandai
voltandomi verso di
lui.
< Bene… > rispose vago.
< Bene e poi? >
< E poi niente… >
< Senti Teo o me lo racconti tu o lo farà
Alessia… >
< Abbiamo parlato a lungo e poi abbiamo deciso di andare a fare
colazione domani mattina solo noi due e quando l’ho
accompagnata davanti a casa
si è avvicinata e mi ha dato un bacio a fior di labbra
> rispose sorridendo.
< Teo, sono felice per te…Alessia è unica
e stareste veramente
bene insieme… > dissi poggiando una mano sua.
< Grazie, ma adesso è ancora tutta da vedere >
rispose
parcheggiando la macchina.
Entrammo in casa
e ci demmo la buonanotte, dopodiché andammo entrambi a
dormire, ma subito dopo
essermi infilata sotto le coperte, sentii qualcuno bussare sul vetro
della mia
finestra.
< Robert? Che
cavolo ci fai qui? > chiesi mentre aprivo la finestra.
< Volevo
proporti una cosa… >
< Ovvero?
>
< Vestiti e
usciamo >
< Mi stai
prendendo in giro? >
< No. Non hai
mai fatto una fuga di notte? >
< Ehm…no?
> domandai inarcando un sopracciglio.
< Bene, c’è
sempre una prima volta. Vestiti, ti aspetto fuori > disse
baciandomi una
tempia e uscendo dalla finestra.
Rimasi interdetta
per qualche minuto, ma dopo essermi ripresa indossai una tuta e uscii
dalla
finestra.
< Buttati, ti
prendo io >
< Devo
fidarmi? > domandai ridendo.
< Se vuoi…
> rispose divertito pure lui.
Feci come mi
aveva detto e in mezzo secondo mi ritrovai tra le braccia di Robert.
< Salve di
nuovo > dissi ridendo.
< Vieni >
disse prendendomi per mano e aprendomi lo sportello della macchina.
< Dove
andiamo? > chiesi non appena partimmo.
< È una
sorpresa… > rispose vago.
< A casa tua?
>
< No >
< Alla
collina? >
< No >
< Al Blue
River? >
< Smettila,
tanto non indovinerai mai. Non ci sei mai stata > rispose Robert
zittendomi.
< Ma… >
< Zitta o ti
metto una benda > disse interrompendomi.
< Ok, starò
zitta > risposi sbuffando.
< Grazie
amore >
< Figurati
> dissi sarcastica.
In quel momento
sentii il mio cellulare vibrare e non appena lessi il messaggio
scoppiai a
ridere.
< Teo >
< L’abbiamo
svegliato, vero? >
< Sì. Mi ha
scritto che la prossima volta dobbiamo parlare piano, perché
prima l’abbiamo
svegliato > dissi continuando a ridere e Robert mi
seguì a ruota.
Guidò per una
decina di minuti, fino a costeggiare il Tamigi.
< Questa è la
zona di Barnes > disse notando il mio sguardo interdetto.
< Ah sì? >
domandai fingendomi interessata e Robert scoppiò a ridere.
< La vedi
quella villetta? > domandò indicandomi una piccola
casa con un giardino
enorme e con tanti alberi.
< Sì >
< Da piccolo
quella era casa mia >
< Davvero?
> domandai curiosa voltandomi verso di lui.
< Sì, davvero
> rispose divertito.
< Ora è
disabitata? >
< No, non
credo…ma io volevo farti vedere un’altra
cosa… > disse continuando a guidare
fino a Lonsdale Road e parcheggiammo sul ciglio della strada tra dei
cespugli.
< Perché ci
siamo fermati qui? >
< Fai troppe
domande per i miei gusti > disse ridendo.
< Scusa,
d’ora in poi non ne farò più >
< Devo
crederti? > chiese divertito.
< No, non
devi! > risposi ridendo.
Mi aprì la
portiera e mi fece scendere, poi mi prese per mano e attraversammo la
strada,
fino ad arrivare davanti ad un enorme edificio tra il rosa pallido e il
beige.
< Wow >
dissi non sapendo cosa dire.
< Bello, eh?
>
< Beh, per
quel poco che sto vedendo sì… >
< Bene, ora
vediamo il resto > rispose tirando fuori un mazzo di chiavi e
aprendo il
cancello.
< Rob, che
sta succedendo? >
< Tranquilla,
non ho rubato niente, le ho solo chieste in prestito >
< A chi? >
< Al bidello?
>
< È una
scuola questa? >
< Sì >
rispose guardandomi e sorridendomi < è la Harrodian
Private School >
disse indicando la targhetta in oro.
< Ah, wow.
Quanto mi piacciono le scuole > dissi sarcasticamente
oltrepassando il
cancello.
< Davvero non
ci arrivi? >
< Dovrei?
> domandai voltandomi verso di lui e inarcando le sopracciglia.
< Robert, che
piacere rivederti! Ne è passato di tempo! >
esclamò un uomo sulla settantina
avvicinandosi a noi.
< Spencer!
Sei sempre in ottima forma! > disse Robert avvicinandosi a
quell’uomo e
abbracciandolo.
< Tu diventi
sempre più bello invece. Mannaggia a te che non ti fai mai
vivo, mi tocca
guardarti in televisione! > disse fingendo di rimproverarlo
< e questa
deliziosa signorina? >
“Deliziosa?
Ha intenzione di mangiarmi?” pensai stupidamente
mentre mi presentavo.
< Salve, sono
Giulia >
< Molto
piacere Giulia, io sono Spencer, il bidello dell’Harrodian
School > rispose
stringendomi la mano.
< Quando
venivo qui Spencer mi copriva per ogni cosa che combinavo. È
come un secondo
padre per me > disse Robert prendendomi per mano e in quel
momento capii
tutto.
< Tu venivi a
scuola qui? > domandai sgranando gli occhi e spalancando la
bocca.
< Hey,
finalmente ci sei arrivata! Sì, questa è la
scuola che ho iniziato a
frequentare a dodici anni >
< La scuola
mista? >
< Esatto >
< Bene
Robert, ora ti lascio finire il giro. Come mi hai chiesto ti ho
preparato
l’aula, ma potete starci massimo fino alle cinque, poi ho
bisogno di pulire
>
< Tranquillo
Spencer, resteremo massimo un paio d’ore. Grazie >
< È sempre un
piacere > rispose Spencer sorridendo < Giulia,
è stato un onore
conoscerti. Sei molto più bella dal vivo che in televisione
o nei giornali >
aggiunse rivolto a me e stringendomi nuovamente la mano.
< Grazie,
arrivederci > risposi sorridendo.
< Ok, ti
faccio fare un giro veloce > disse prendendomi per mano.
< Robert?
> chiamò nuovamente Spencer.
< Sì? >
< Niente
tuffi in piscina >
< C’è una
piscina? > domandai sbigottita.
< Sì ed è
all’aperto >
< No, forse
non hai capito: c’è una piscina nella tua scuola?
>
< Sì >
rispose divertito.
< Perché la tua
vecchia scuola ha un giardino enorme e verde, una piscina
all’aperto e un campo
da rugby, mentre nella mia scuola c’è un misero
cortile interno ricoperto di
ghiaia dove parcheggiano i prof e le macchinette per le merende?
> domandai
sarcastica.
< Mmm…meglio
che non risponda > rispose ridendo e mi fece fare un giro veloce
esterno.
< A Ravenna
non ci torno più > dissi mentre ammiravo la scuola.
< E come fai
con la scuola? >
< Vengo qui,
che domande > risposi mentre mi guardavo in giro.
< E i tuoi
amici? > chiese ridendo.
< Qui me ne
farò di altri > risposi.
< Che ragazza
poco materiale che sei! > esclamò divertito.
< Perché mi
hai portato qui? > domandai mentre mi mostrava vedere
l’interno della
scuola.
< Voglio
renderti partecipe del mio passato. E poi… >
< Poi? >
< Qui c’è
un’aula d’italiano >
< Davvero?
>
< Sì >
< E perché
non l’hai studiato da piccolo? >
< Perché non
credevo che potesse servirmi > ammise passandosi una mano tra i
capelli.
< Hai fatto
molto male > risposi salendo sul palcoscenico e iniziando a
guardarmi
attorno.
< Hai mai
recitato quassù? >
< Sì, un paio
di volte > rispose sedendosi su una sedia in prima fila.
< Che fai lì?
>
< Aspetto una
tua esibizione > rispose mettendosi comodo.
< Bene,
aspetta e spera > risposi scendendo dal palco.
< Andiamo a
studiare italiano? >
< Andiamo, ma
non pensare di addolcirmi solo per avermi portato qui > risposi
in italiano.
< Non ho
capito niente, ma non credo sia una cosa buona > disse ridendo.
< Boh, chi lo
sa > risposi facendogli l’occhiolino.
Mi prese
nuovamente per mano e mi portò nell’aula
d’italiano.
< Bene
professoressa, sono pronto > disse Robert mettendosi a sedere in
un banco.
< Che ne dici
di iniziare con quello che hai già imparato? Prova a
presentarti >
< Ok…mi…mi
chiamo Robert Pattinson, ho ventidue anni, abito a Londra e sono un
attore…
> disse in italiano guardandomi sorridendo < come sono
andato? >
< Ti sei
esercitato? > chiesi sorridendo.
< Sì >
<
Complimenti, sei andato molto bene > risposi mentre prendevo da
sotto la
cattedra un libro di grammatica italiana < bene, facciamo un
ripasso delle
parti del giorno? >
< Le scrivo
alla lavagna? > domandò Robert ridendo.
< Perché no?
È un’idea > risposi passandogli il gesso.
Mentre
continuavo a guardare il libro Robert scrisse correttamente le parti
del
giorno, i giorni e i mesi.
< Fatto >
disse reclamando la mia attenzione.
< Notevole,
davvero…immagino che non debba chiederti di scrivermi i
pronomi personali,
vero? >
< Che ne dici
di passare ad una cosa nuova? > propose indicando il libro.
< Del tipo?
>
< L’ora? >
< Ok >
risposi sorridendo e dopo aver preso possesso della lavagna gli spiegai
l’orario.
< Certo che
voi Italiani siete complicati… > disse Robert
passandosi una mano tra i
capelli e scoppiai a ridere.
< E voi
Inglesi no? > chiesi prendendolo in giro.
< No >
< Bugiardo
> dissi e Robert mi fece per l’ennesima volta la
linguaccia.
Subito dopo
l’orario gli insegnai i numeri cardinali e ordinali fino a
cento e varie parti
del discorso.
< Ho finito
anche questo. Ora credo sia meglio andare, Spencer dovrà
pulire l’aula >
< Dammi
cinque minuti per controllare il tuo lavoro > risposi sorridendo
< sei un
bravo alunno. Mi sorprende che tu non abbia voglia di studiare >
< Magari mi
piace studiarlo perché ho una brava insegnante…
> rispose prendendomi in
braccio e facendomi sedere sulla cattedra.
< Sì, forse
> dissi ridendo mentre gli mettevo le braccia intorno al collo.
< Me lo sono
meritato il premio allora? > chiese ad un centimetro dal mio
volto.
<
Assolutamente sì > risposi avvicinandolo a me e
baciandolo.
< Ragazzi
scusatemi, ma ora dovrei pulire > disse Spencer ridendo mentre
entrava in
aula.
< Scusa
Spencer, ora ce ne andiamo > rispose Robert.
< Siete
sicuri di aver studiato? >
< Che c’è non
ti fidi? >
< Di te no. Immagino
che tu abbia convinto Giulia con qualche parolina dolce a non farti
studiare…
>
< Sbagliato.
Guarda > disse Robert mostrandogli i fogli con ciò
che gli avevo insegnato
quella notte.
< Complimenti
Robert, sono sbalordito > disse prendendolo in giro.
< Ma la
finite di prendermi tutti in giro?! > esclamò Robert
lamentandosi e sia
Spencer che io scoppiammo a ridere.
< Forza
piagnone, andiamo. Spencer grazie mille > dissi sorridendogli.
< Figurati
Giulia, è stato un piacere > disse sorridendo e
dandomi la mano < Robert
Pattinson, spero di rivederti presto, specialmente di giorno >
< Certamente
Spencer, grazie. Ti devo un favore >
< Lascia
stare > rispose Spencer sorridendo.
Spencer ci
accompagnò all’uscita e dopo aver riattraversato
la strada rientrammo in
macchina.
< Rob, grazie
>
< Per cosa?
>
< Per avermi
mostrato la tua scuola, per avermi reso partecipe del tuo passato
>
< È stato un
piacere. E poi voglio che tu sappia tutto di me, passato compreso
>
< Ok, grazie
> risposi sorridendo mentre appoggiavo la testa sul finestrino e
chiudevo
gli occhi.
< Giulia?
>
< Mmm? >
domandai stanca.
< Ti riporto
a casa o vieni da me? >
< È più
vicina casa tua o mia? >
< La tua >
< Bene,
portami lì > risposi assonnata e mi addormentai poco
dopo, risvegliandomi
quando Robert spense il motore della macchina.
< Credo che
tuo fratello questa volta mi ucciderà >
< Sono
problemi tuoi > risposi ridendo.
< Ah, grazie
> disse aprendomi la portiera e prendendomi in braccio.
< Che fai?
>
< Ti porto a
letto >
< Sono
pesante >
< Smettila,
non è vero > disse stringendomi al suo petto <
le chiavi di casa? >
< Sono dentro
casa >
< Come? >
< Mi avevi
detto di muovermi e così me le sono dimenticate
dentro…ma c’è una chiave di
riserva sotto il vaso >
Robert mi fece
scendere e andò a prendere la chiave, dopodiché
aprì casa e mi riprese in
braccio portandomi in camera mia silenziosamente.
< Sogni d’oro
amore mio e grazie per questa lezione notturna >
sussurrò baciandomi la
fronte.
< Resti qui
con me? Ti prego… > sussurrai trattenendolo per la
maglia.
< Vado a
chiudere la porta a chiave e poi torno > rispose accarezzandomi
una mano e
lo sentii ritornare in camera mia dopo pochi minuti < sogni
d’oro > disse
prendendomi fra le sue braccia.
< Sogni d’oro
Rob > risposi accovacciandomi ancora di più verso di
lui e addormentandomi
esausta.