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Autore: coccinella    04/05/2009    1 recensioni
Ormai si sa...da quando Draco Malfoy ha messo piede nella vita di Hermione Granger, quest'ultima è stata sommersa dalle novità e niente è più stato come prima.. Così la nostra giornalista preferita,dopo avere solennamente promesso di lasciare perdere con i piani e dove essersi convinta di essere veramente felice,si era ritrovata a fare i conti con problemi vecchi e nuovi,segretarie sempre più rompiballe, madri che pretendono di programmarti la vita,o almeno le serate e un capo che invece non è cambiato affatto.. per non parlare della gravidanza di Ginny e della convivenza con Malfoy... Ma può succedere che le cose cambino ancora...e allora,oltre ai problemi precedenti, torneranno alla carica anche vecchie conoscenze,come Ron e Lavanda,che ce la metteranno tutta,ma proprio tutta, per complicare la vita,già complicata di suo, della povera Herm.. e alla fine,persino la promessa di lasciare stare con i piani,potrebbe essere infranta...e in quanto alla felicità... bè...leggere per scoprirlo! [CONTINUAZIONE DI "CHI L'AVREBBE MAI DETTO!"]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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salve a tutti!

eccomi qua con un nuovo capitolo tutto per voi :)

ma prima, i ringraziamenti!

volevo davvero, davvero, davvero ringraziare le persone che seguono questa ff..sia chi l'ha inserita tra i preferiti, tra le storie seguite, che chi la legge ogni volta, che ci recensisce..grazie sul serio a tutti! in particolare, a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero:

Hollina: thanks! spero che anche questo sarà all'altezza :) fammi sapere!kiss

gelb_augen: grazieee! troppo gentile =) spero che ti piacerà anche questo capitolo..! se eri curiosa di sapere quale fosse il regalo di ginny di sicuro sarai accontentata!XD aspetto una tua recensione allora! baci

TOM THE BEST: bè forse per quello ci vorrà ancora un po'..hihi comunque grazie!XD spero che vorrai recensire anche questo chappy..:) 

e ora vi lascio leggere...buona lettura a tutti!

“Non ci posso credere!”.

“A cos’è che non puoi credere?” mi riprende Malfoy con la testa che sbuca dalla porta del bagno.

Mi giro rapida verso di lui, coprendo con la mia schiena una scatola poggiata sul letto. “No, niente...non ti preoccupare”.  Maledizione. Credevo di averlo pensato e invece ho detto sul serio “non ci posso credere” ad alta voce. E Malfoy ovviamente ha sentito. Ovviamente. Quando c’è qualcosa che non deve sapere la scopre subito…

Mi guarda sospettoso per un attimo poi decide di darmi retta e se ne torna in bagno chiudendosi la porta alle spalle borbottando qualcosa che assomiglia ad un “Mah”. Con un sospiro di sollievo riapro la scatola che avevo cercato di coprire con il mio corpo dalla sua visuale.

Dentro questa scatola bianca c’è la cosa che Ginny mi ha detto che mi aveva mandato. Ora capisco perché ridevano tanto, lei e Harry…

Lei aveva detto che era una “cosuccia” e che dovevo farne buon uso. Sulla questione del buon uso decido di sorvolare, ma bisogna che una volta tornata, le spieghi cosa intendo io per “cosuccia”…

Io, per “cosuccia” intendo una cosa piccola e innocua, un pensierino, niente di strano, niente che dovrei nascondere da Malfoy. Io per “cosuccia” di certo non intenderei il completo vertiginoso interamente di pizzo nero e rosa che è nella scatola di fronte a me…

Scuoto lievemente la testa. Ok, la gravidanza l’ha fatta impazzire del tutto. Ma Harry? Non poteva impedirglielo? Fa l’eroe per delle cagate e quando serve se ne sta buono buono. Schifoso traditore.

Richiudo velocemente la scatola prima che Malfoy esca dal bagno e la veda. La incastro tra le coperte dell’albergo che sono nell’armadio, sperando che mai si sogni di andare a vedere là dietro.

Quando mi giro dopo aver chiuso l’anta, sul parquet della camera un bigliettino bianco mi guarda, insolente. Riconosco al volo la scrittura. Ha fatto proprio le cose per bene, quella schifosa…

 

“Mi ucciderai per questo? Chissà…

Secondo me ti tornerà utile.
Parigi è la città dell’amore, quattro giorni da sola con Malfoy non puoi lasciarli correre così senza una serata speciale..! Noi, da bravi amici, non lo permetteremo.

Su Herm, datti da fare!. :) E sono sicura che in fondo in fondo ci ringrazierai…forse. :)

A presto,                                                                                       Gin & Harry. ”

 

Quando richiudo il biglietto non so se ridere o piangere.

Niente da fare, Ginny è completamente andata. La gravidanza le ha bruciato anche quei due o tre neuroni che non erano già morti dopo anni e anni di convivenza con Ron.

Quanto ad Harry..-dubito che questo foglio sia opera sua, ma me la prenderò anche con lui al mio ritorno…Ci mancava solo il completo sexy…

Con un sospiro rassegnato nascondo il biglietto vicino alla scatola, in fondo all’armadio e lo richiudo appena in tempo, prima di Malfoy entri nella stanza. Appena in tempo. Quando esce dal bagno, mi lancia un’occhiata curiosa prima di andarsi a infilare le scarpe ma sono più veloce di lui a distogliere lo sguardo.

Con la coda dell’occhio noto che continua ad osservarmi e solo dopo un po’ si dedica finalmente alle scarpe. Tiro un sospiro di sollievo mentre maledico Ginny e le sue idee strambe.

Io paro il culo a suo fratello, a sua cognata e ai loro segreti pur di non farle prendere un colpo e lei mi manda un completo sexy.. Grazie tante Ginny…

E con questi pensieri rabbiosi apro le finestre prima di uscire, senza nemmeno riuscire a godermi il fatto che per la sua “promessa” Malfoy non può nemmeno andarle a richiudere.

###########

“Non trovi che i francesi abbiano un naso orribile?”.

Ridacchio con la testa poggiata sulla spalla di Malfoy e non apro nemmeno gli occhi per accertarmi di quella critica.

Sento il sole che mi filtra tra le ciglia ma non mi da fastidio. Sono in uno stato in cui potrebbe anche arrivare Rita Skeeter in persona e prendermi a picconate che la ignorerei.

Dopo il Louvre ho deciso di concedere a Malfoy una tregua e l’ho trascinato ai giardini più grandi di tutta Parigi. Inutile dire che stare stesi su un prato in nullafacenza gli è sembrato di gran lunga meglio che girare tutte le opere d’arte di Parigi.

Malfoy mi molla un pizzicotto sul braccio in attesa di una risposta. Il solito rompiscatole. Mai un secondo di pace…

Facendo uno sforzo immenso per aprire gli occhi, decido di controllare quanto è fondata la sua critica. Guardo il mezzobusto di pietra che sta indicando. Ok, ha un brutto naso. Ma un sacco di gente al mondo ha un brutto naso e non è francese.

Faccio finta di non capire che sta parlando della statua e replico: “A dire la verità io a francesi mica guardo il naso…”. Malfoy mi stringe un po’ di pancia con due dita e con l’altra mano mi fa il solletico.

“Ehi, sto scherzando!” cerco di allontanarmi un po’ da lui e liberarmi delle sue mani ma non c’è verso. E’ difficile cercare di evitare ciò che è tutto quello che vuoi. “Dai mollami…ho detto mollami! Ahia!”.

Mi pianta la faccia a due millimetri dal naso mentre cerco di riprendere fiato e mi sibila: “Tu ai francesi non dovresti guardare nemmeno il naso. Figurati il resto…”.

Scuoto leggermente la testa ma non replico. Mi piace vederlo geloso. E’ egoista, lo so, ma mi piace. C’è qualcosa nella sua gelosia che mi riempie allo stesso tempo di orgoglio e tenerezza.

“Stavo scherzando” mi difendo allontanando le sue mani dalla mia pancia per evitare dell’altro solletico a sorpresa “non ci guarderei mai…soddisfatto?”.

Mi fa una smorfia poco convinta ma decide di lasciarmi stare. Mi fa riappoggiare sulla sua spalla e comincia a giocare con i miei capelli.
Io richiudo gli occhi lasciando perdere i nasi, i francesi e tutto il resto.

Sento Malfoy che dietro di me canticchia qualcosa. Non ho voglia di chiedergli cosa. Mi sento in uno strano stato di pace, come se galleggiassi. In genere mi capita due o tre volte l’anno e sempre e solo in piscina, quando ti tieni al bordo con le mani e muovi la testa al pelo dell’acqua, sentendoti improvvisamente leggera e in pace con il mondo. Ecco, ora sto così. Solo che non sono in piscina.

Malfoy gioca con le margherite intorno a noi, poggia la mano sull’erba e la muove in piccoli cerchi, facendole ondeggiare. Mi perdo a guardarlo, incantandomi a seguire le traiettorie delle sue mani.

“A che pensi?” lo sento chiedermi dopo qualche minuto di silenzio.

Mi riprendo dalla mia trance e lo guardo strappare una margherita e poggiarmela in testa, ma senza smettere di guardarmi curioso. “Alle margherite” replico semplicemente. Inutile spiegargli che mi ero persa nei miei pensieri su tutto e niente solo perché mi sento in un mondo a parte di serenità… non capirebbe. O forse è a me che piace pensare che non capirebbe, come scusa per non dirglielo.

“Alle margherite?” mi guarda scettico come se non le considerasse un argomento abbastanza interessante per perderci interi pensieri.

“Si alle margherite” insisto, e mi esce fuori uno strano tono di sfida che non avevo programmato. Decido di addolcire un po’: “Pensavo ad un giochino babbano che si fa con le margherite…”.

Non faccio nemmeno in tempo a finire la frase che un suono metallico e insistente interrompe le mie parole. Malfoy si fruga in tasca, alla ricerca del suo cellulare ultimo modello.

Apre il flip, guarda chi lo sta chiamando… e lo richiude.

“Dicevi?” mi borbotta rificcandoselo in tasca e sorridendomi come se quel cellulare non avesse mai suonato.

Può incantare sé stesso se gli fa piacere, ma non me.

“Perché non hai risposto?”.

“Non stavi dicendo questo” mi riprende lui con un sorriso strano, come se volesse assecondarmi.

“Prima no, ma ora sto dicendo questo. Perché non hai risposto?” insisto, testarda senza ricambiare il sorriso. C’è qualcosa che non va. Non so cosa, ma c’è qualcosa che non va. Non l’ho mai visto non rispondere al cellulare.

“Non volevo interromperti”.

Non lo ascolto nemmeno. Se non avesse voluto interrompermi l’avrebbe spento direttamente…

“Tu non hai risposto dopo che hai visto chi era. Era qualcuno che non volevi sentire?”

Malfoy scuote la testa con aria noncurante “Non era nessuno di degno di nota”.

Ah! Beccato. Allora era per quello che non aveva risposto, non per non interrompermi. Ci ho preso.

Senza volerlo la mano mi si stringe su una margherita innocente che stritolo cercando di calmarmi.

E’ solo una telefonata. Solo una telefonata. Una innocua telefonata.

Ma chi era? Perché non ha risposto? Perché potevo sentire? Perché?

Niente, non funziona.

Malfoy nota il mio silenzio improvviso e quella rigidità che ho assunto e mi si avvicina, mettendomi un braccio dietro la schiena. “Non era nessuno di degno di nota, davvero”.

“Chi era?” insisto, girandomi a guardarlo. Lui mi fa un sorrisetto veloce e poi si perde a guardare il vuoto.

“Granger, ho detto nessuno di degno di nota. Siamo in vacanza dai, non ti preoccupare…”

“Lo decido io se è qualcuno di degno di nota o no” replico veloce, alzando in tono involontariamente. Persino Malfoy rimane sorpreso da quello scoppio improvviso.

Calma, Herm, stai calma…

“Non ti facevo così sospettosa” mi sibila con una durezza negli occhi che mi fa stringere qualcosa nello stomaco. E mi sento in colpa. Da morire.

“Tu dimmi chi era. O non devo saperlo?” aggiungo poi con aria di sfida, stringendo in pugno intorno alla margherita che ho ancora in mano.

Malfoy si irrigidisce ancora di più, allontanandosi da me. “Hai così poca fiducia in me da voler controllare chi mi chiama?”.

Mi guarda con i suoi occhi grandi e grigi, da cucciolo…e la forza di dire di si non ce l’ho.

Lo guardo aggrottare le sopracciglia senza dire nient’altro. Non è mancanza di fiducia, la mia. È paura.

E se è una donna? Una più bella di me, più divertente di me, più interessante di me? Una meno rompiscatole di me, meno sospettosa, meno testarda? Una migliore di me?

“Guardami” mi sento dire, mentre mi gira la guancia verso di lui “ti fidi di me o no?”.

Si che mi fido, Malfoy. Vorrei avere così tanta fiducia anche in me stessa…, avrei voluto dirgli. Non ci riesco, apro la bocca ma non ne esce niente. 

Troppo orgogliosa per ammettere di avere paura che lui trovi qualcuna di meglio di me.

“Chi tace acconsente…” mi borbotta lui togliendomi la mano dalla guancia. Malfoy si alza, mi lancia un ultimo strano sguardo che noto solo con la coda dell’occhio e se ne va.

Cammina piano, verso chissà dove, ma se ne va. Non si gira indietro. Mi lascia lì seduta, con una margherita maciullata stretta in mano e una stretta più forte proprio sul cuore.

In testa mi frulla solo una domanda…sono io che sono una pazza isterica che si allarma per tutto o è lui che mi sta nascondendo qualcosa che non vuole che io sappia? E se è così, perché non vuole che io lo sappia?

Non so rispondermi.

Apro piano la mano. Sul mio palmo, una margherita spiegazzata, con i petali rotti e lo stelo storto.

Qualsiasi sia la risposta, io ora sto esattamente come lei.

Come una piccola, vulnerabile, margherita rotta.

############

Non rimango lì seduta in mezzo alle margherite. Mi sento fuori posto in questo parco pieno di famigliole felici. E non torno in albergo.

Ho bisogno di stare da sola. Anzi, non è che ho bisogno di stare da sola, sono da sola.

Questa verità non mi fa nemmeno sentire peggio. E’ la paura ad avere il controllo di tutta la mia mente.

Ho paura di avere esagerato, di avere interpretato chissà cosa dove non c’era nulla. Ho paura di perderlo.

E non ho niente a cui attaccarmi per rassicurarmi. Cammino, per i boulevard di Parigi. Cammino e basta.

Non so verso dove, verso cosa, per fare che, ma cammino. Come se potesse aiutarmi…

Improvvisamente suona il mio cellulare, mi vibra in tasca, piccolo rompiscatole. Lo apro, con aria assente e non perdo nemmeno tempo ad arrabbiarmi alle parole “Casa Ginny” che mi lampeggiano sullo schermo.

Pigio verde ma non dico nulla. E’ Ginny a parlare: “Ehi, Herm! Allora, è arrivata la sorpresa? Non ci hai detto nulla, ci siamo preoccupati! Che ne dici, ti è piaciuto? Eh, Herm? Herm? Ci sei?”.

Non ho avuto la forza di dire nulla. E’ stato il rumore di qualche lacrima e di un involontario tirare su col naso a parlare per me. Ma Ginny capisce ugualmente.

“Ehi, che è successo? Hai litigato con Malfoy?”.

“No, piango così, perché mi diverte..” le borbotto strizzandomi gli occhi con rabbia. Riesci ancora a fare l’ironica, Herm? “si certo, Ginny, ho litigato con Malfoy…”

“Oh…mi dispiace. Come mai?”.

E glielo spiego. Dall’inizio, dal brutto naso dei francesi, fino alla mia camminata senza una meta.

“Dimmi la verità, Gin…” le borbotto infine, ricacciando le lacrime “..secondo te ho esagerato?”.

Silenzio. Ci mette qualche secondo prima di articolare una risposta e il tono calmo che usa mi fa chiaramente capire che la risposta è si.

“No Herm è che…non hai risposto quando ti ha chiesto se avevi fiducia in lui…devi capire che si sia arrabbiato…”

“Gin, tu avresti paura a rispondere al cellulare davanti ad Harry?”.

“No. Ma Harry non è Malfoy”.

Che risposta è? L’amore è amore. Se è davvero amore. Ed è questa domanda che mi martella dentro. E’ davvero amore quello che prova Malfoy? E non sono sicura di volerla sapere la risposta.

“Herm, ascolta, avete esagerato tutti e due. Prova a chiedergli scusa per non avergli risposto e quando si sarà calmato fatti spiegare chi era…”

Detto così sembra così facile, così razionale.

“Dovrei addossarmi tutta la colpa?” le chiedo, cercando di sopprimere quel po’ di orgoglio che mi è rimasto dopo aver pianto per i viali di Parigi con tutti che si giravano a guardarmi.

“Preferisci stare lì a piangerti addosso?”.

#############

Malfoy non è tornato in albergo.

Mi lavo la faccia e spero che per quando torni sia già tornata normale. O almeno mi siano già passati gli occhi rossi.

Forse ha ragione Ginny…se davvero mi fido di lui devo fidarmi al cento per cento. Ma se lui non vuole farmi morire di crepacuore, non potrebbe semplicemente dirmi chi era e farla finita?
E quando tornerà, cosa gli devo dire? Devo fare l’arrabbiata, la triste, la pentita? Ginny, la mia consulente matrimoniale, ha solamente detto “Fai come se nulla fosse, chiedi scusa e cerca di fare tornare le cose alla normalità”.

Improvvisamente, mentre cammino su e giù per la camera ho un’idea improvvisa. Non c’è niente di normale ma forse sarebbe talmente sorpreso da lasciare da parte il muso…

Herm…sei impazzita?

Devo fare pace con lui, caro cervello. Hai idea di come fare?

Non come faresti tu.

Posso rischiare, una volta nella vita, o no?

Non ho risposte.

Decido in fretta. Sta volta rischio.

Apro l’armadio, afferro il pacchetto di Ginny e corro in bagno.

############

Due ore, dieci minuti e quaranta secondi dopo, finalmente una chiave si muove nella toppa.

E compare Malfoy.

Non mi guarda. E’ come se non ci fossi. Lui si toglie il giubbotto, le scarpe, và in bagno, esce, spegne in cellulare e si siede sul letto di fianco a me, senza dire una parola.

Mi sistemo le coperte che ho addosso e lo guardo. Non ricambia.

Ok, prima parte del piano. Pronti, via…

“Scusami…” gli sussurro tenendo d’occhio le sue reazioni “me la sono presa per niente e non ti ho detto che mi fido di te. Ma è così, io mi fido di te”.

Praticamente, è come se parlassi da sola… una statua sarebbe più loquace.

E va bene…seconda parte del piano…

“Sei ancora arrabbiato, vero? Ok, per farmi perdonare revoco la storia del lasciare aperta la finestra. Lo deciderai tu, va bene?”.

Niente. Sto parlando da sola.

Finalmente biascica qualcosa, con lo sguardo perso nel vuoto e l’aria da bambino offeso: “Anche tu sta mattina mi hai nascosto qualcosa…ora siamo pari”.

Oh certo, il pacchetto di Ginny…quindi era solo per vendetta?

Speravo di non arrivare a questo punto ma non ho altra scelta dopo quello che ha detto. Con un sospiro mi rassegno ad usare la terza parte del piano. Maledetta Ginny…me la pagherai…

“Era solo una cosa che mi ha mandato Ginny…ma se non ti giri non puoi vedere cos’è…”.

Mi stampai in faccia un ghigno dei suoi, mentre Malfoy si girava verso di me, aggrottando le sopracciglia e alzava leggermente le coperte che avevo addosso, notando com’ero vestita. O meglio..svestita.

Quando i suoi occhi incrociarono il pizzo nero e rosa, tutta la sua espressione mutò da “arrabbiata” a “molto sorpresa”. “Come vedi, io non ti nascondo niente…” gli sussurrai suadente con aria da ballerina del Moulin Rouge. Cosa mi tocca fare…

Eppure, fu con estrema soddisfazione che vidi Malfoy sorridermi, scuotere la testa e baciarmi.

Dopotutto, Ginny sarà anche pazza..

..ma i suoi regali sono tremendamente utili.

et voilà, finito!

Hope you like it =) e spero che vogliate recensire..!

fatemi sapere che ne pensate! alla prossima! baci a tutti

  
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