Hermione mi guida dolcemente tra i
corridoi semibui, illuminati
solo da alcune fiaccole sporadiche e dalla pallida luce lunare che
penetra
dalle grandi vetrate.
Nonostante questo tenue bagliore, non riesco a capire dove voglia
condurmi.
Dopo qualche altro corridoio, mille
porte ed aule superate,
Hermione mi intima di fermarci davanti ad una statua.
Sembra la rappresentazione di un folletto, o almeno credo, ed
è talmente
insignificante, quanto a dimensioni, che nessuno, probabilmente, ci ha
mai
fatto caso.
Hermione lascia andare la presa sulla mia mano e si avvicina alla testa
del
folletto; la prende e le fa fare tre giri su se stessa verso destra e
due verso
sinistra.
Immediatamente, il blocco marmoreo dove la statua poggia si disloca
dall’attuale
posizione e si interna nel muro dietro, in una sorta di nicchia.
Sotto al pavimento dove prima egli poggiava, si rivela quella che
dovrebbe essere
una piccola fossa, consumata ora dal pavimento, con la chiara
intenzione di
formare un passaggio dalle dimensioni sufficienti per far passare un
corpo
umano.
Il tutto avviene così silenziosamente che ne rimango basito.
La stretta di Hermione sulla mia mano, di nuovo, mi riporta alla
realtà:
-Dove siamo?- chiedo
Per tutta risposta, lei mi trascina
con sé all’imboccatura
della fossa, appoggiando i piedi su un gradino che prima non avevo
visto:
evidentemente lei questo posto lo conosce bene.
Per questo smetto di fare domande e comincio la discesa lungo queste
scale
solide e sicure come se non fossero mai state utilizzate; come se i
migliaia di
anni di storia di questo castello non le appartenessero.
Il buio è fitto intorno a noi e lo diventa ancora di
più quando sento il
lievissimo fruscio della statua che ritorna al suo posto.
È come se fossimo stati
inghiottiti dalle pareti del
castello; eppure… intorno a me non vedo muri.
In realtà non vedo assolutamente niente.
-Fermiamoci- esclama Hermione
facendomi sobbalzare, dopo
circa cinque minuti.
Faccio come mi dice.
La sento armeggiare con qualche catenella attorno al suo collo,
finchè non
trova quella che le interessa, facendosi luce con la bacchetta.
Riesco ad intravedere il ciondolo a forma di chiave.
Mi guardo in cerca di porte e, proprio davanti a noi, vi è
una piccola porticina
solitaria di cui, ovviamente, ignoravo l’esistenza.
Hermione infila la chiave nella serratura e, di nuovo, segue un ordine
ben
preciso: cinque giri a sinistra e due a destra.
La porta cigola, trema e
poi… si apre.
Vengo subito invaso dalla pace dei
sensi più assoluta.
Sento una leggera arietta fresca accarezzarmi la pelle, ma non
è fastidiosa o
scomoda.
La luna ci guarda bellissima dal suo letto trapuntato di stelle, mentre
al suo
cospetto svettano alberi alti, robusti, ma non fitti al punto da
coprire il
cielo.
Regna una tranquillità sconvolgente in questo luogo
incantato e può solo
trattarsi o della più sensazionale delle magie o della
più assurda delle
realtà.
Tappeti infiniti d’erba e
fiori si diramano dai nostri piedi
ed in lontananza riesco a scorgere un grande lago cristallino carezzato
da onde
orgogliose.
-Vieni- mi dice Hermione, sorridendo.
La guardo incantato e la seguo
docilmente, come un marinaio
in balìa del canto di una sirena.
Mi conduce su una collinetta da cui posso scorgere con chiarezza tutta
la
bellezza di questo paradiso.
Mi perdo in sua contemplazione e mi riprendo solo quando mi accorgo che
Hermione non è più al mio fianco, in piedi, ma
è stesa su un letto fatto di
erba e fiori intrecciati.
Mi fa cenno di stendermi, accanto a
lei, e io lo faccio.
Nessuno dei due parla per un
po’. Restiamo semplicemente in
adorazione della musica della natura con le sue acque scroscianti, il
venticello
sospirante e i nostri respiri.
-Credevo di conoscere tutti i
passaggi e i luoghi segreti del
castello- ammetto, rompendo il silenzio, diviso tra invidia e
ammirazione.
-Come vedi, anche io ho le mie sorprese.- risponde lei, ridendo.
Probabilmente, il mondo si
è zittito un attimo solo per ascoltare
la sua risata.
E rimpiango e rifletto, intanto, su tutti gli anni precedenti passati
ad
ignorarla, a sottovalutarla e a non accorgermi di lei;
perché è vero: Hermione
Granger è una sorpresa continua, alla quale, forse, non mi
abituerò mai.
-Quindi…- comincio –Cos’
esattamente
questo posto?- chiedo, cercando di rasentare l’indifferenza,
mal riuscendoci.
-Non ha un nome preciso- risponde lei.
–Non
è segnato su nessuna mappa e in
nessun libro.
È stato Lupin, anni fa, a suggerirmelo, in quanto avevo
bisogno di un posto
tutto mio dove poter studiare in pace. Era l’alternativa alla
Stamberga
Strillante, per la sua trasformazione, capisci?
Silente la fece costruire appositamente, per tenerlo più a
portata di mano.
Infatti qua vicino c’è una delle stanze dove il
preside usava appoggiarsi
quando non si trovava nel suo ufficio.- esclama, concludendo.
Annuisco, comprensivo, e ritorno a far vagare lo sguardo su quel mondo.
-Va tutto bene, George?- mi domanda
lei, dopo una pausa.
Capisco che si riferisce all’episodio con la McGranitt.
Forse si aspetta una crisi di pianto isterica, ma sono talmente sereno
che
quando i suoi occhi si incatenano ai miei incontrano solo
un’enorme senso di
beatitudine.
Mi sollevo sui gomiti e mi siedo sul letto.
Le allungo una mano e le accarezzo il
viso, scostandole i
capelli ribelli dalla fronte e portandoglieli dietro
l’orecchio.
Avvicino i nostri volti e sento il suo cuore prendere il volo -o forse
è il
mio?- quando le nostre labbra si incontrano.
È un bacio che ha il sapore dell’amore: non
c’è nessuna fretta. Nessun destino
oscuro ad incombere su di noi. Nessuna minaccia. Abbiamo tutto il tempo
di
questo mondo per scoprirci ed assaporarci.
Continuiamo questa danza infinita, fatta di baci, carezze proibite e ti
amo
sussurrati sulle labbra dell’altro e, quando mi rendo conto
che stiamo andando
oltre, sono proprio io ad interromperla, dolcemente.
Prendo Hermione tra le braccia, come se fosse un qualcosa di delicato e
fragile, e la porto su di me, sul mio petto, dove lei si stende e si
raggomitola come una bambina piccola.
Non voglio andare oltre.
Non stanotte.
E non perché io non lo desideri ardentemente, ma
perché non voglio bruciare le
tappe con lei.
Lei mi ama, io la amo. Ci amiamo ed è questa la differenza
che intercorre tra
la portata di questo rapporto e tutti quelli precedenti che ho avuto,
fatti solo
di sesso e baldoria e che ora, che son davvero innamorato, mi sembrano
di una
piccolezza e di uno squallore imbarazzanti.
Con Hermione ho intenzione di fare le cose come si deve: voglio farla
sentire
protetta, amata.
Ho intenzione di sorprenderla. Sempre. Affinchè la nostra
sia una promessa che
si rinnovi ogni giorno.
Con lei non sarà solo sesso e, di certo, non sarà
MAI circostanza.
Deve capirlo pure lei,
perché dopo un po’ esclama:
-Tu mi ami.-
Le bacio amorevolmente il capo,
inebriandomi del suo
profumo.
-George… volevo
chiederti… se ti andrebbe, ecco, di
conoscerci meglio.- chiede titubante.
La guardo con un grande punto interrogativo al posto della mente. Cosa
intende?
-Cosa intendi?- replico io.
-Be’… ci conosciamo da tanti anni, ne abbiamo
passate di tutti i colori e ora
stiamo insieme. Tuttavia, mi rendo conto di non sapere molto sui tuoi
gusti
personali, su chi è George se preso in singolo...- mi dice.
-Hai perfettamente ragione, principessa.- dico ridendo, pensando che
è,
effettivamente, strano sapere così poco di una persona e
sentire, comunque, che
è quella giusta.
-Cosa vuoi sapere?- chiedo, curioso.
ANGOLO AUTRICE:
Ciao dolcezze!
Come vedete mi sto sforzando di essere puntuale con gli aggiornamenti.
Questa
politica di un capitolo a settimana mi piace molto e la trovo semplice
da
rispettare. Non credo ci saranno più problemi!
Allora, tralasciando un attimo il capitolo, come vanno le cose?
Traumatico il rientro a scuola o a lavoro, vero?
Per quanto mi riguarda, non vedevo l’ora di tornare a
scuola…perché, a parte i
viaggi, l’estate non mi è mai piaciuta
più di tanto. Preferisco l’autunno e
l’inverno.
Ora che sono alle porte mi sento elettrizzata!
Quest’anno poi ho la
maturità e davvero non sto più nella
pelle! Credo che sarà una bella sfida e
rappresenterà la fine di una fase
importante della mia vita e l’inizio di un qualcosa di ignoto
e di nuovo.
Ritornando al capitolo, ovviamente, come potete aver intuito, non
è concluso
qui, ma se avessi pubblicato il resto avrei dovuto dividere il dialogo
e non mi
andava molto a genio, perché era il cuore di tutto.
È un capitolo suddiviso in due parti, quindi per sapere cosa
si diranno i
nostri piccioncini dovremmo aspettare domenica prossima.
Come sempre vi ringrazio, se siete arrivati fino a qui, ed un grazie
speciale a
_apefrizzola_, mia grande amica e persona di fiducia, che sempre mi da
affetto
e consigli.
Un grazie anche a Veras Pages e a _MikyCullen_, per la presenza
costante,
nonostante io dia loro poco e niente in cambio.
Vi invito a leggere le storie pubblicate da queste tre ragazze e che,
oltre ad
avere un cuore d’oro, d’oro hanno anche le mani.
Noi, invece, ci risentiamo domenica prossima!
Un bacio, zollettine! <3
fred_mione98.