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Autore: Shenron87    18/09/2016    4 recensioni
Dopo aver perso Sirius ogni speranza di una vita normale si era sciolta come neve al sole.
Harry è un ragazzo spezzato a cui la vita ha tolto tutto fin dalla più tenera età divertendosi a continuare la sua opera anche durante i suoi anni da studente.
Quello che però Harry non sa è che la felicità non è difficile da trovare se si sa dove cercarla.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2

Il cappello aveva smistato da tempo gli studenti del primo anno e Silente, terminato l'ennesimo discorso di benvenuto, si era appena seduto dando il via al banchetto di inizio anno in una Sala Grande più gremita del solito quando Minerva MacGranitt, sussurrando, pose una domanda che da giorni l'assillava.
“Albus... Pensi davvero che verranno?”
“Beh alla Gazzetta hanno pubblicato una sua lettera in cui diceva che sarebbero stati presenti.” rispose l'uomo che sperava non fosse frutto di qualche maledizione o di qualche ricatto.
“Me lo auguro. La piccola Hermione non ha preso bene la situazione. Se non dovesse tornare temo per la sua voglia di rimanere a scuola...”
“Preside... io spero che venga perché non ho molto tempo da perdere con una guerra in corso.”
“Non so che dirle Rufus...” disse Silente mentre il portone della Sala Grande si aprì con un cigolio.
Due figure, avvolte nel mantello entrarono nella sala e si avvicinarono al tavolo del preside.
Solo a pochi passi di distanza le due figure si tolsero di dosso il cappuccio rivelandosi in tutto il loro regale aspetto.
“Potter... Greengrass...” esclamò la MacGranitt mentre Harry fissava con astio il preside senza curarsi della presenza del ministro.
“Preside... possiamo fare un riassunto ora che nessuno pensa che sia pazzo?” domandò con malcelato sarcasmo.
“Certo Harry...”
“Per lei, Signore, sono Lord Potter...” lo corresse il ragazzo più freddo di quanto chiunque fosse abituato a sentirlo.
“Certo...”
“Al primo anno...” disse con voce amplificata dalla magia e un'autorità che nessuno si aspettava da un ragazzo di soli sedici anni.
“...lei ha permesso a Nicolas Flamel di tenere qui, in una scuola piena di studenti, la pietra filosofale che Voldemort voleva usare per riottenere un corpo. Lo conferma?”
“Si... è vero e tu lo hai fermato...” lo lodò Silente sperando di rabbonirlo, inutilmente visto che Harry proseguì ignorando l'interruzione.
“Al secondo Lucius Malfoy diede a Ginevra Weasley un diario stregato che la possedette e le fece aprire la camere dei segreti contro la sua volontà...” disse mentre Silente lo guardava serio conscio di dove il suo pupillo voleva andare a parare.
“Si ma...”
“Non ho finito...” lo bloccò Harry.
“Lei conferma che cinquantanni prima Voldemort avesse aperto la camera e la colpa è ricaduta su Rubeus Hagrid?”
“Si confermo anche se non capisco dove vuoi andare a parare...”
“Ci arriveremo... e non ha trovato strano che la prima vittima, la gatta di Gazza, sia stata trovata dove morì Mirtilla Malcontenta? Vittima di cinquantanni prima al cui fantasma nessuno e dico nessuno ha chiesto come fosse morta?”
“Lo trovai inquietante ma non ti seguo.”
Harry però lo ignorò.
“E non ha trovato sacrosanto, visto che nei primi tre anni ho affrontato nell'ordine, un insegnante posseduto, un basilisco armato di una sola spada e dei dissennatori per i quali ero un piatto prelibato... non so... aspettare che uscissi da scuola prima di mettere in atto un torneo con due scuole straniere, una delle quali retta da un mangiamorte che aveva evitato Azkaban solo grazie ad un dubbio accordo col ministero?”
“A mia giustificazione... il Torneo Tremaghi è materia di competenza ministeriale. Io offro solo la sede...” si giustificò il vecchio mago facendo irrigidire il neoministro che percepiva uno modo per destabilizzare la sua figura.
“Giusto... e perché non mi ha detto che, per la mia incolumità, avrei dovuto ritirarmi da scuola quell'anno?”
“Come?” chiese Silente confuso
“Non dica che non sapeva che, pur non essendo iscritto, cosa che la legge permette, lei poteva permettermi di risiedere nel castello godendo della sua protezione e capace di frequentare le lezioni ma non essere sorteggiato dal calice di fuoco?”
“Non ci ho pensato..." ammise il vecchio furioso con se stesso per non averci pensato due anni addietro.
“E quando Dolores Umbridge usava, non dico su me che ci sono ahimè abituato, ma su altri studenti poco avvezzi a rischiare la vita, oggetti di tortura vietati dal ministero, come dimostrerò nei ricordi che domani il Ministro riceverà con la posta assiema a un ingiunzione ad allontanare la suddetta Umbridge da ogni incarico, perché non ha agito? Crede che Caramell davanti a trenta e passa bambini con la mano ferita da quelle fottute penne avrebbe finto di non vedere?”
“C'era il rischio...” ammise Silente che aveva perso il sorriso.
La discussione aveva preso una piega lievemente sfavorevole per lui.
“Capisco... quindi se io oggi, davanti al Ministro, ai docenti, ai Capiscuola, ai Prefetti e agli auror, venti per la precisione, disillusi nella sala assieme ai miei suoceri presenti qui... le dessi le prove che c'è un piano per far entrare Fenrir Greyback ed i Carrow qui per assassinarla grazie ad un piccolo artificio... lei mi crederebbe e farebbe qualcosa per i suoi studenti una singola, fottuta volta?” disse Harry con un tono grave che costrinse il Ministro a guardarlo stranito per più volte prima di trovare la forza di parlare.
“Potter... ciò che dici è grave... ne hai le prove?”
“Certo signore. Per cinque anni ho avuto le prove di tutto ma nessuno mi ha mai creduto. Avevo le prove anche dell'innocenza del mio padrino ma Caramell non ha voluto credermi...”
“Mostramele.” intimò severo.
“Eccole signor ministro...” disse Daphne tirando fuori una busta di carta e consegnandola al ministro che l'aprì estraendo alcune foto che guardò con particolare attenzione assieme a Silente e ai docenti più vicini a lui.
“Kingsley... Sturge... arrestate Draco Lucius Malfoy con l'accusa di associazione a delinquere con un gruppo segreto ed illegale noto come Mangiamorte. Ora Potter parlami del piano...”
“È presto detto... Draco vuole riparare un vecchio armadio scambiatore presente qui a scuola il cui gemello è in possesso di Magie Sinister... non devo spiegarle cosa implicherebbe." rispose il ragazzo senza battere ciglio e senza mostrarsi irritato per il tono di comando che era stato usato da un uomo che per lui non era altro che un bambino.
“Puoi portarmi nel luogo dove è presente l'armadio scambiatore?”
“Nella busta troverà le istruzioni per raggiungere quel luogo e come entrarvi... ma prima controlli il braccio sinistro di Draco. Sa capisco che dopo aver fatto arrestare il padre, si voglia vendicare... ma portare qui Fenrir con tutti gli studenti che potrebbero essere aggrediti da quel folle è una cosa che nessuno dovrebbe fare.”
Il ministro annuì alla richiesta e gli auror il ragazzo venne privato della tunica e della camicia mettendo in risalto il teschio nero dei servi di Voldemort.
“Potter me la pagherai!" Urlò il rampollo dei Malfoy.
“Si Voldemort me l'avrà detto quattro o cinque volte... se non mi preoccupo di lui immagina se mi preoccupo di un mangiamorte senza titoli di studio...” disse Harry senza nemmeno fissarlo.
In quel momento però qualcosa andò storto e Draco, liberatosi afferrò la bacchetta ed esclamò ad altissima voce, “Avada...”
Non terminò la frase perché Harry, afferrando un coltello dal piatto del preside si girò e lo scagliò verso Draco rivestito con dell'elettricità che ne aumentò il potere di penetrazione di molte volte.
Potenziato in quel modo il coltello oltrepassò la spalla del mangiamorte recidendo di netto il braccio e conficcandosi sulla parete opposta al tavolo dei docenti.
Vedere il braccio della bacchetta cadere fece perdere la baldanza al mangiamorte che voleva, almeno nelle intenzioni, uccidere il bambino sopravvissuto.
“Non mi avrete mai vivo...” urlò mentre Harry, sbadigliando, estrasse la bacchetta e gridò “Stupeficium”.
Un incantesimo dal potere immane attraversò la sala e sfrecciò a pochi centimetri dal volto di Draco andando ad aprendo, nella parete che aveva accolto la posata, un'enorme varco.
“Draco ti avverto. Tua zia mi ha privato dell'unico parente che mi volesse bene... e rideva mentre lo faceva. Se non vuoi che io pisci sulla tua fottuta tomba mentre tua zia si dispera per te, ammesso che ne sia capace, rimani dove sei. L'Harry Potter buono che credeva nel prossimo è morto dopo la battaglia al ministero. Adesso voglio solo uccidere Voldemort e tutti coloro che lo difenderanno. E considerati fortunato. Io non uso la magia nera... se al posto mio ci fosse stata tua zia, nessun guaritore avrebbe mai potuto ricucirti il braccio...” lo ammonì Harry con un tono glaciale.
“Prendetelo prima che tenti di scappare...” urlò il ministro trafelato mentre gli auror ancora guardavano lo squarcio nella parete.
“Ministro, per il si e per il no... io controllerei ogni studente col veritaserum. Non vorrei che Draco fosse quello mandato per attirare l'attenzione e ci fossero altri mangiamorte in erba nascosti dall'anonimato.” disse Harry tornando a sorridere mellifluo.
“Potter... non so come ringraziarti...”
“Ringrazi Silente, signor Ministro. Dopo la morte del mio padrino mi ha fatto capire che non avevo la benchè minima possibilità contro Voldemort. Per questo ho preso la mia consorte e siamo scappati facendo un po di scena. Ci siamo allenati un po e siamo tornati...”
“La sua consorte?” chiese Scrimgeur.
“Ministro... io e Daphne Greengrass ci siamo sposati in segreto pochi mesi fa. Per farlo ci siamo emancipati il giorno successivo la nostra roccambolesca fuga da scuola. Ma si metta nei nostri panni. Mio suocero voleva dare in sposa sua figlia al mangiamorte che avete arrestato oggi, il cui padre era stato arrestato poche ore prima. Io avevo perso il mio padrino, il capofamiglia dei Black e cugino di mio padre.”
“E siete scappati?”
“No ci stavamo suicidando...” rispose Harry con noncuranza mentre tutta la sala iniziò a parlottare e la McGranitt si portò la mano alla bocca sconvolta.
“Davvero?”
“Beh che avremmo dovuto fare? Io stavo soffrendo, lei pure... ci aggiungiamo il Preside che stipula contratti matrimoniali, neanche fosse un mio parente o un mio tutore, con l'arroganza di decidere con chi dovrei mettere su famiglia... ci aggiunga tradizioni vecchie di secoli a cui è difficile sottrarsi...”
“Signor Potter... il preside..." farfugliò la McGranitt indignata per le parole e, soprattuto, le accuse del suo studente verso il suo mentore.
“Si conosco la solfa del mago buono che fa tutto per salvarmi... ma lo sa perché odio quell'uomo?”
“N-No...”
“Perchè in cinque anni ha messo in pericolo me e gli studenti invece di fare ciò che avrebbe dovuto. Ovvero prendermi e darmi lezioni per prepararmi allo scontro con Voldemort che sapeva essere ineluttabile. Poteva assumermi un docente privato di difesa contro le arti oscure, non pagliacci come la Umbridge, Allock, Raptor o mangiamorte travestiti. In cinque anni ho avuto un solo docente decente di quella materia... io che, in quattordici anni, ho già incontrato nonno Voldy quattro volte salvandomi per il rotto della cuffia. Pensa che sarei rimasto qui a farmi propinare panzane? No... professoressa. Io la stimo, ma sono venuto qui solo per attirare gli auror e consegnare Malfoy prima che succedesse qualcosa di irreparabile.”
“Non resta?”
“No preside... qualche demente ha impedito a me, ultimo erede dei Potter di ritirare il denaro, ergo non ho versato l'iscrizione, e nemmeno Daphne se per questo, visto che sposandomi suo padre non ha più alcuna autorità su lei. Sono qui solo per prendere Hermione ed andare a Durmstrang...” disse mentre il gelo calava nella scuola.
“Prego?”
“Beauxbatons ha un preside che pende dalle sue labbra... Durmstrang è immune al suo charm.”
“Harry James Potter...” tuonò Hermione alzandosi di scatto dal tavolo dei Corvonero e colmando la distanza che lo separava dal ragazzo.
“Sei scomparso... sei arrivato distruggendo mezza scuola...”
“Oh hai ragione...” disse Harry agitando la mano e ripristinando l'integrità strutturale della Sala Grande sotto lo sguardo attonito dei presenti.
“Dicevi...” chiese strafottente.
“Con quale autorità vieni qui a prendere decisioni per me?!”
“Sai leggere?” chiese estraendo una lettera vecchia e consunta.
“Ad alta voce per favore..." aggiunse porgendole la missiva.
Caro Harry... sono la mamma. Se stai leggendo questa lettera sarai diventato adulto ed io avrò perso tutti i momenti importanti della tua crescita e non potrò nemmeno farti imbarazzare mettendo davanti alle tue ragazze le foto di te da bambino.
Se ti sto scrivendo questa letterà però è per rimediare ad un errore... io mi sono fidata di Silente e ho affidato tua sorella gemella, Hermione Jane Potter, ad una coppia di babbani indicatami da Silente per preservare la sua incolumità, promettendomi che, entro e non oltre il vostro primo giorno di scuola, vi avrebbe avvisato.
(Cosa che non ha fatto altrimenti non avresti ricevuto questa lettera)
Tu sei suo fratello ed anche se non la conosci amala, proteggila, e impedisci che qualcuno le faccia firmare un documento matrimoniale come tuo padre, aiutato da Silente fece con me. Tu avrai il potere di annullarli. La riconoscerai subito... tu sei tuo padre spiccicato eccetto gli occhi. Lei è il mio ritratto eccetto gli occhi e i capelli, che ha preso da tuo padre e che Silente ha modificato con un po di magia.
Spero solo che non prenda i miei dentoni ed i miei capelli crespi... ho dovuto imbrogliare Madama Chips per farmeli ridurre e non sai quanto ho penato per trovare un incantesimo acconciante... ma sto divagando.
Se tutto è andato secondo i miei piani, tu sarai affidato ai Longbottom che ti istruiranno secondo i tuoi doveri... è scritto nei nostri testamenti, perché Sirius è un padrino irresponsabile e mia sorella è una troia che odia i maghi e ti farebbe soffrire molto.
Ti chiedo solo di permettere a tua sorella di scegliere chi sposare e di essere comprensivo con lei perché crescere tra i babbani non aiuta a capire usi e costumi del mondo magico... Impedisci che i Weasley si avvicinino a voi... e non fidarti mai di loro. Pensano sempre e solo al denaro. Se zio Severus vi tratta male, ricordategli che se l'ho lasciato per vostro padre la colpa è di Silente e di vostro padre, non vostra.
Con amore, e non mento, la vostra mamma.
 
P.S : vi allego una foto di voi due appena nati, con Silente è meglio non fidarsi e se Voldemort vi desse la caccia... scappate... che ci pensino gli auror a lui. Voi dovete vivere a lungo ed essere felici...
 
Quando Hermione finì di leggere i docenti fissavano con astio il vecchio Preside.
“S-Siamo f-fratelli?”
“Si e siccome i Potter, come tutte le famiglie Magiche purosangue, sono famiglie Patriarcali, io sono il capofamiglia. Per questo, onde evitare qualche tiro mancino del vecchio bastardo, ho deciso di portarti lontano da Silente e tu mi seguirai, dovessi chiedere agli Auror di stordirti.”
“Ma Harry... Hogwarts è il luogo più...”
“Sicuro Herm? Voldemort ha posseduto Raptor e Ginny. Sei stata pietrificata da un basilisco, quasi baciata da dissennatori mandati a proteggermi, e per colpa di Silente, che non mi ha detto che Voldemort voleva che andassi nell'ufficio misteri, tu, Neville, Luna ed io abbiamo rischiato di morire...”
“E noi?" protestò la piccola di casa Weasley.
“No Ginevra... Non osare fare giocare la carta dell'amica devota! Voi eravate pagati profumatamente per stare al mio fianco quindi non osate lamentarvi. Non dopo che mi sono fatto bucare un bicipite per salvarti da un fottuto basilisco. E ti lamenti che devi sposarmi? Come minimo dovresti sentirti onorata che un Potter, anzi due, abbiano rivolto la parola a dei traditori del sangue.! Se poi ci aggiungiamo il troll che per poco non uccideva la mia sorellina, che lo ha incontrato solo perché un porco le ha mancato di rispetto... ringrazia che non faccia ricorso al Wizengamot per ottenere giustizia, perché sarebbe un mio diritto...”
“Harry...” lo chiamò Silente.
“Non mi chiami Harry... non si permetta!" sbottò il ragazzo che di pazienza ne aveva ben poca.
"Lei non ha idea di ciò che ha combinato con i suoi segreti del cazzo e di cosa sarebbe successo...”
“Illuminami...”
“Parliamo dell'incantesimo di costrizione di cui, dopo cinque anni i goblin hanno trovato tracce sul mio corpo? Quello che mi fece sedere in uno scompartimento dove solo Weasley ed i Potter poterono entrare al primo anno? Parliamo del fatto che non aveva il diritto di tenermi nascosto che avevo una sorella? Sa cosa sarebbe accaduto se, al terzo anno, mentre eravamo nella foresta proibita ad ammazzare il tempo, avessi ascoltato il mio istinto? Sa cosa sarebbe successo se al quarto anno, ferito dall'uomo che LEI pagava per fingersi mio amico, l'avessi invitata al Ballo del Ceppo dove il novanta percento dei ragazzi si è dato da fare? Sa cosa sarebbe successo se non avessi deciso di prendere una boccata d'aria a fne anno scorso? Glielo dico io o ci arriva? Io mi sarei portato a letto mia sorella e la cosa è di una gravità inaudita. Perfino Daphne, che non mi aveva mai rivolto la parola, sapeva della cotta che non sapevamo di avere...”
“Ma non è successo." replicò tracotante il vecchio mago.
“Il fatto che ha avuto culo non l'autorizza a scherzarci. Era nostro diritto saperlo... e non offenda la mia intelligenza. Non avrei mai rivelato a nessuno un simile segreto. Non lo avrei rivelato nemmeno a Ron e mi sarei impegnato a studiare occlumanzia... avrei fatto di tutto per proteggerla da Voldemort... ma grazie a lei ormai è tardi...”
“Perchè?” chiese Hermione.
“Dopo le avventure di questi anni? Ormai sei nella lista nera di Voldemort... e non ti lascio nelle mani di uno che pensa solo alla riuscita dei suoi piani...”
“Questo è troppo..." esclamò Silente alzandosi di scatto.
“Troppo? Troppo? Se lei non mi avesse messo quel pezzente attorno, io avrei scelto Serpeverde, avrei fatto amicizia con Draco e magari... magari avrebbe visto che c'era un altra via. Se oggi Draco è un mangiamorte la colpa è sua Preside e che nessuno mi dica il contrario perché sei anni fa Draco poteva essere salvato. Certo, ora che lancia anatemi illegali è tardi... ma sei anni fa potevo aiutarlo.”
“E chi mi dice che non avresti seguito tu il suo esempio?”
“Perchè Alastor Moody era un serpeverde, il ministro attuale era un auror ed un serpeverde, mia moglie è una serpeverde che non ha mai insultato nessuno. Merlino era un serpeverde... devo continuare?”
“Io l'ho fatto per il tuo bene...”
“La ringrazio ma da oggi, essendo emancipato, penserò io al mio bene e a quello del casato dei Potter. Lei la sua occasione l'ha avuta... poteva prendere Alastor Moody, esempio per chiunque come me volesse diventare un Auror, e farci allenare qui per tutte le estati rendendoci il contraltare di Voldemort. Poteva rendermi un mago capace di attirare a me i bambini sperduti ed impedire che seguissero il pifferaio matto ed invece ha forgiato un mago mediocre che non ispira fiducia in nessuno. È stato capace di farmi risultare odioso da ben due ministri. Fortunatamente, smaterializzandoci, io e mia moglie abbiamo trovato un maestro degno di tale nome... un maestro che ci ha aiutati a migliorare. Quindi non si preoccupi... ma da oggi penserò con la mia testa...” disse volgendogli le spalle.
“Sorellina che fai? Resterai in una scuola dove prima tutti ti insultavano, dove Piton ti metterà T solo perché papà si scopava la mamma al posto suo, dove hai rischiato di morire infinite volte o vieni con me in un posto dove Voldemort non ti troverà mai. Insieme prepareremo i MAGO e tra due anni entreremo in accademia...”
“Ed i miei genitori adottivi?”
“Ho cancellato loro i ricordi, ho modificato i loro aspetti e li ho mandati in un posto dove nessuno, eccetto un custode segreto, potrà trovarli. Morto Voldemort, ridarò loro i ricordi che ho sottratto e potrai tornare da loro se vorrai. So che dovevo chiederti il permesso, ma non voglio che Bellatrix li torturi per farti uscire allo scoperto..."
Sentendolo parlare in quel modo Hermione ripensò a tutto quello che aveva scoperto in quei minuti capendo, non ci voleva un genio, che Harry non avrebbe mai svelato i suoi segreti in Sala Grande. Per questo, sospirando annuì.
“Ok verrò con te...” rispose la ragazza mentre Harry chiamava Dobby e ordinava di portare gli effetti personali della ragazza a casa sua.
Quando tutto fu pronto, Harry puntò lo sguardo verso il punto in cui vi erano i Greengrass.
“Voi avete qualcosa da dirmi?”
I due maghi, rendendosi conto che rimanere disillusi era inutile si resero visibili.
“Solo che spezzeremo il matrimonio.” obiettò il padre di Daphne.
“E come di grazia?” domandò mellifluo Harry.
“I modi non mancano...”
“Allora l'avviso per dovere di cronaca che di legali non ne esistono. Io sarò ignorante riguardo le tradizioni e le sfumature della politica, e sappiamo tutti perché... ma Daphne no. Lei mi sta educando aiutandomi a colmare le lacune...”
“E allora?" chiese Cyrus tracotante.
“Allora ho recentemente scoperto che non c'è bisogno di sacerdoti, ministri, testimoni o altro se un mago del mio rango, salvando una maga di una famiglia di rango inferiore, pretende che lei passi la vita al suo fianco...”
“Voi avete usato quel rito?!” urlò Cyrus Greengrass sconvolto.
“Si... problemi?” disse Harry mostrando dei cerchi che ricoprivano il suo avambraccio e quello di Daphne.
“Harry... che rito hai usato?”
“Quello dei druidi... è vincolante al punto che nessun tribunale lo può annullare. Tentare di spezzarlo porta la morte di chiunque tenti di mettersi tra i due amanti.”
“Vi amate a tal punto?”
“Scherzi?” urlarono i due ragazzi.
“Io lo sposai solo per evitare di dover aprire le cosce a Malfoy... tu non hai visto le ragazze piangere dopo essere state con Draco. Inoltre, come linea di sangue lui è superiore ai Malfoy visto che i Potter discendono dai Peverell ed imparentarsi con lui sarebbe stato un affare migliore di imparentarsi con i Malfoy.”
“E tu invece?”
“Herm, tutte le ragazze che mi piacevano mi hanno spezzato il cuore. Ero innamorato di te, ma sei mia sorella e Voldemort mi vuole morto. A questo punto ho il dovere di perpetrare il nome e se posso farlo con una ragazza carina... tanto meglio. Fidati, l'amore è sopravvalutato. C'è gente che crede che potrei vincere abbracciando Voldemort e dicendogli che gli voglio bene. No... con Daphne mi trovo bene, mi diverto a fare sesso e avere un erede con lei non mi pesa. Gli elfi sono stati messi in riga, sa gestire la casa ed i soldi, e sa quali sono i suoi doveri.”
“Si ma io...”
“Offro dieci milioni e seicentomila galeoni... il pericolo a cui la espongo giustifica tale cifra. È in grado di appagarmi e non è poco...” disse Harry freddo come mai nessuno aveva mai visto il ragazzo.
“Ma è dieci volte il valore che i Malfoy..." farfugliò Cyrus bianco come un cencio.
“Beh io valgo dieci Malfoy quindi... mia moglie vale di più. Inoltre è probabile che lei e mio figlio restino soli e quindi, una famiglia che li protegga sarà utile. Se vuole, uno dei maschi porterà il suo cognome... Se ha qualche dubbio le darò un appuntamento tramite il mio elfo domestico.”
“Faresti questo?”
“Si visto che sono sicuro che la lettera ricevuta dalla mia sposa sia stata scritta prima che Lucius Malfoy mostrasse il suo vero volto. Se poi questo, assieme alla dote, permetterà alla donna che sta facendo di tutto per darmi un erede di poter avere una famiglia non mi pesa. Ma ho una condizione.”
“Quale?”
“Se dovessi morire e lei mi avrà già donato un erede lei non si sposerà e rimarrà a crescere i miei figli.”
“Questo già accade...”
“Si ma voglio un voto infrangibile che lo certifichi e dovete aiutarla a tenere i Weasley e Silente lontano da loro. Hanno già arrecato troppi danni alla mia famiglia...” disse Harry porgendo il braccio a Daphne.
“Potter!” urlò Piton.
“Si Professore?”
“Non ti è entrato in testa che magari...”
“Silente sapesse di Draco? Si ed è per questo che sono intervenuto. Sapeva di Raptor e senza Hermione sarei morto durante la mia prima partita di Quiddicht o per colpa di una pianta. Sapeva che il mostro di Serpeverde era un basilisco... sapeva che il mio padrino fu condannato senza nemmeno aver ricevuto un processo, senza che la sua bacchetta venisse controllata. Il Grande Mago, signore, non mi ha avvisato che Voldemort mi voleva attirare al Ministero e, per colpa di questa svista, adesso i Black, si sono estinti per linea maschile. Certo, io, Draco e Ninfodora Tonks ne portiamo il sangue... ma la casata si è estinta. Se a questo aggiunge che il Grande Mago, quando ho iniziato ad interessarmi alle donne, non si è premunito di avvisarmi che mia sorella era a scuola sotto falso nome. Ragazza che provava una cotta per me... ricambiata Signore. Solo per questo, solo per ciò che poteva accadere professore... io non mi fido di lui. Poi che sarebbe successo? Sarebbe entrato in chiesa quando il sacerdote domandava se qualcuno si voleva opporre sputtanandoci? Ci avrebbe avvisato quando Hermione magari sarebbe rimasta incinta con una delle sue fottute perle di saggezza. Sai Harry... ho dovuto dividervi perché tu dovevi essere protetto e non potevo immaginare che faceste sesso? Beh per la cronaca io non voglio vedere la madre di qualcuno piangere perché il suo figlioccio, un cafone a cui lei perdona tutto, ha fatto entrare Fenrir qui che magari avrebbe rapito una studentessa non imparentata con qualche Mangiamorte perchè Silente sottovaluta ogni minaccia. Non voglio dover seppellire qualche ragazzo, nemmeno un Serpeverde, perché Bellatrix e i Carrow si sono messi a lanciare maledizioni qui dentro grazie al fatto che Silente sperava che Draco cambiasse. Fin troppe volte abbiamo avuto culo... e mi dispiace... forse non sarà da Grifondoro ma siccome il cappello, se non avessi sentito le minchiate di Ronald, mi avrebbe smistato nella sua casa... beh da oggi, mitigherò il coraggio della mia casa con i consigli di mia moglie...”
“Era costretto...”
“Beh io sono stato costretto a combattere Voldemort ed i suoi seguaci dall'uomo che mi guarda senza dire una parola. Secondo lei perché non mi ha detto che avevo una sorella... la vuole la verità? Perché sapendolo, avrei implorato per la mia e la sua salvezza, fin da quando l'ho incontrato al primo anno." dichiarò facendo una pausa per permettere a tutti di assorbire l'enorme mole di informazioni rilasciate.
"Ormai però è tardi. Ora come ora, anche se promettessi di andarmene in esilio, lui mi cercherà... quindi voglio passare il poco tempo che mi resta con la mia famiglia e, dato che sono emancipato, nessuno può impedirmi di lasciare la scuola e portarmi via mia sorella. E lo sapete tutti voi docenti che, dato il trattamento di mia zia e suo marito, questa per me era una casa. Sarei rimasto qui anche d'estate potendo...”
“Harry... le mura di Hogwarts...”
“Preside non si preoccupi, una strega migliore di lei mi ha aiutato con le mie visioni. Sono mesi che non mi tormentano.”
“Hai imparato occlumanzia?”
“Si e devo ringraziare a mia moglie, e non grazie lei o il professor Piton che ha passato mesi a torturarmi. Ma non è quello il motivo...”
“A no... e quale?”
“Il nostro maestro... ha annullato la magia nera presente nella mia cicatrice. Per questo sono diventato così forte. La magia di Voldemort mi impediva di accedere a tutto il mio vero potere, Preside... ma immagino che non lo sapesse vero?”
“È impossibile...”
“Beh anche smaterializzarsi da Hogwarts lo è eppure io e Daphne l'abbiamo fatto e siamo vivi...”
“E dove avete trovato un mago capace di fare qualcosa che io non so fare?” chiese Silente sorridendo incredulo.
“Preside... come sempre ha sbagliato... non dove... quando...”
“Che vorresti dire?”
“Che per tutto questo tempo non ci siamo mossi da Hogwart...” disse Harry sorridendo a sua volta consapevole che quella fosse una bugia bella e buona.
“Harry ti giuro che non capisco...”
“Non si preoccupi. Merlino ha capito tutto e ha sprecato gli ultimi anni della sua vita a fare ciò che lei non ha fatto...” esclamò Harry sostenendo lo sguardo del preside.
“Ha anche sacrificato la sua vita per rimandarmi qui ad uccidere Voldemort... non è felice? Il suo soldatino non scappa! Il suo soldatino andrà ad affrontare Voldemort e, visto che non le interessa se io o la mia famiglia vivremo, o della qualità della nostra vita, le chiedo di non cercarmi più, di non sguinzagliare i suoi uomini per cercarmi, di non mandare gente vicina a mio padre per fare leva sul mio cuore. Lasciami vivere ciò che mi resta senza dovermi preoccupare di Troll, Basilischi e complotti vari... permettendomi di divertirmi con mia moglie e recuperare il tempo perduto con mia sorella...” disse Harry facendo segno ad Hermione di seguirlo.
“E pensi di farcela senza di me?” tuonò Silente.
“Ministro, credo che ogni tanto verrò a trovarla ma non informi nessuno. Sa nell'ultima guerra Voldemort aveva delle talpe. Per questo quando verrò lo farò senza preavviso, in orario d'ufficio ovviamente.”
“Verrà sul serio?”
“Si... mia moglie mi ha fatto notare che i miei problemi con il suo predecessore sono nati perché Silente, tenendomi lontano dal mio mondo, ha gestito a suo piacimento la mia immagine e lo ha fatto circondandomi di uomini di sua fiducia che durante l'estate evitavano che le notizie mi arrivassero. Se la mia immagine può aiutare a vincere questa guerra può stare certo che lo farò...”
“Ti ringrazio Potter... è bello vedere che hai aperto gli occhi...”
“Ringrazi mia moglie Ministro... è stata lei ad aprirmi gli occhi.” disse il ragazzo allontanandosi.
“E pensi che potrai varcare il portone ed andarte così impunemente...” tuonò Silente alzandosi di botto
“Herm... afferra la mia mano...” sussurrò Harry.
“E se fossi così ottimista?” rispose Harry sorridendo mellifluo.
“Potrei fermarti e tenerti qui fino a quando non rinsavirai...”
“Si potrebbe... in fondo è un grande mago... ma... come dire...”
“Come dire?”
“Beh noi ce ne andremo e lei non potrà fare nulla per impedirlo...”
“E come di grazia?”
“Così...” disse Harry schioccando le dita e svanendo nel nulla mentre tutti i presenti rimasero allibiti.

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Note d'autore

Rieccoci qui amici per un nuovo capitolo delle avventure di questo Harry.
Che dire... in molti noteranno qualche similitudine, a livello di qualche dettaglio, con alcuni eventi narrati nelle fiction con Bruce come protagonista e il motivo è semplice.
La fiction di Bruce nacque mentre scrivevo questa e, con un occhio allenato le similitudini si notano subito.
Potremmo dire che questo è l'universo di Harry Potter se Bruce non fosse mai esistito ma con le dovute differenze.
Qui Hermione è una Potter, nell'altra fiction no.
Qui Daphne è coetanea di Harry, nell'altra di Bruce
Qui Hermione ha un destino importante che l'aspetta mentre la diciamo che è la causa scatenante di molti eventi.
I Weasley e Silly sono gli stessi ma qui voglio dare maggiore spazio a Piton... diciamo che voglio dargli una chance ;)
Draco però qui non ha le stesse caratteristiche dell'univero di Bruce... qui è molto Canon...
Questo inoltre si vede dal fatto che i vari capitoli sono, in teoria, lineari.
Infatti questo era in teoria il capitolo 3 ma, dopo essermi consultato, per lasciare un po di mistero, ho deciso di postare il due dopo il capitolo sette tanto per lasciarvi domandare cosa è successo ai due protagonisti in quei "Due mesi" di assenza.
Tengo a precisare che non sono andati da Merlino... meglio evitare di parlare di viaggi tra mondi... i maghi non sono pronti per cose simili ;)
Detto questo vi aspetto nei commenti ;)
A presto ;)
   
 
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