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Autore: Cloudy    01/04/2005    5 recensioni
Natale è alle porte ma nemmeno questo sembra placare l’ira distruttrice di Voldemort… Ed è con l’ennesimo attacco, questa volta dritto al cuore di Harry, che comincerà quella corsa implacabile che porterà i nostri eroi allo scontro finale! Durante il percorso: paura, amicizia, sospetto, amore, miracoli e addirittura uno spettacolo teatrale… Continuo di “Love is in the air” anche se non è necessario averlo letto per capire la storia! Recensite in molti, pleeeeease ^____^
Genere: Azione, Commedia, Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                       NON SONO SOLO!


Harry aprì gli occhi sbattendoli un paio di volte prima di riuscire a sopportare la luce che filtrava dalle spesse tende bordeaux. Un sorriso gli si dipinse sul volto sentendo quel corpo caldo dolcemente schiacciato contro il suo e un peso che faceva pressione sul suo braccio. Con quello rimasto libero cercò a tentoni gli occhiali sul comodino e, una volta inforcateli, voltò la testa per rimirare quello che lui temeva essere stato solo un bel sogno. Ginevra Weasley era lì, accanto a lui, coperta fino alle spalle dalla pesante trapunta e il bel viso rilassato lievemente premuto contro il suo avambraccio. Harry sfilò piano il braccio da sotto la testa della ragazza che mormorò qualcosa nel sonno girandosi dall'altra parte e facendo ridere intenerito il ragazzo che si era appoggiato a pancia in giù sui gomiti per poterla osservare meglio. Quasi faceva difficoltà a ricordare quello che era successo la giornata prima. Ricordava che ce l'aveva fatta, aveva raccordato a Ginny della profezia e lei si era rivelata, come al solito, perfetta; l'unica medicina di cui avesse bisogno! Non aveva detto quelle stupide frasi da manuale, ne l'aveva fissato con quell'orribile espressione di pietà e nemmeno era scoppiata a piangere. Si era limitata a baciarlo, baciarlo come mai aveva fatto prima, con tutto l'amore possibile. E i baci era diventati due, e poi tre fino a lasciarsi scivolare dolcemente sul letto. Ripensandoci si complimentò con se stesso per avere avuto l'accortezza di chiudere ermeticamente le tende del baldacchino e ringraziò la buona sorte per aver fatto sì che nessuno dei suoi compagni di dormitorio avesse cercato di svegliarlo. Gettò un'occhiata alla sveglia sul comodino; non erano ancora le sette ed era Sabato. Pensò di svegliare Ginny in modo che potesse uscire dal dormitorio maschile prima che gli altri si svegliassero ma fissandola non ebbe il coraggio di aprire bocca. Avrebbe voluto che il tempo si bloccasse, di rimanere lì a fissarla per sempre, ma il sonno ebbe la meglio e, appoggiata la faccia alla testa della rossa, ritornò felice nel mondo dei sogni.

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"Fatto!"

"Ottimo!" Draco guardò con una strana luce esaltata negli occhi il pacchetto che Pansy gli passava da sotto il mantello cercando di apparire casuale "E' andato tutto bene?"

"Tutto liscio come l'olio" gli sorrise la moretta.

"Perfetto! Il momento è favorevole, ho appena saputo dal mio informatore che quello che aspettavo è accaduto giusto ieri." esultò Draco graziandola di un sorriso che non si estese agli occhi "Temo di doverti chiedere ancora un altro favore, Pansy."

"Tutto quello che vuoi, Drakie!"

Draco fece una smorfia disgustata nell'udire quel nome ma non fece commenti, Pansy era esattamente quello di cui aveva bisogno per il suo piano!

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Ginny terminò di infilarsi alla bell'e meglio l'uniforme prima di scendere dal letto cercando di non svegliare il ragazzo addormentato che vi giaceva. Era così bello e rilassato che le ricordava un angelo. Un groppone grande come una noce di cocco le si fermò in gola e sentì gli occhi riempirsi di lacrime. La sera prima, quando era venuta a conoscenza di quell'orribile profezia, aveva cercato di farsi coraggio, di non sembrare debole agli occhi di lui. Ne era già talmente scosso che avere un'altra persona da consolare gli avrebbe solo causato altri problemi. Così aveva fatto l'unica cosa che in quel momento gli era parsa appropriata cercando di dimenticare e fargli dimenticare quelle parole fatali con quel piacere puro e intenso. Ma ora, alla luce del sole, un brivido le percorse la schiena mentre riviveva momenti che avrebbe voluto dimenticare.  Nessuno dei due vivrà finche l'altro sopravvive. Con un triste sorriso intenerito, ricoprì il busto nudo del suo ragazzo con la trapunta e si chinò a dargli un bacio a fior di labbra prima di voltarsi e uscire in punta di piedi dal dormitorio dei ragazzi.

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Pansy notò la figura alta e slanciata della rivale mentre usciva con aria assorta dalla guferia. Chissà che cosa ci faceva lì a quell'ora di mattina. E di sabato, poi! Ma non aveva tempo per le domande! Draco le aveva detto cosa fare e per una volta lo avrebbe reso fiero di lei!

"Ehi, Weasley!"

La ragazza si voltò subito squadrandola con astio mentre Pansy si esibiva in uno di quei sorrisi maligni che aveva imparato da Draco; era giunto il momento di aprire le danze!!


                                              °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

"Tu non ti senti osservata?" domandò a mezza bocca Ron sentendosi una cinquantina di sguardi stupiti sulla nuca mentre entrava mano nella mano con Hermione in biblioteca.

"Diciamo che gli abbiamo dato di che spettegolare!" sbuffò Hermione guardando con un aria pressoché schifata un gruppetto di ragazzine che bisbigliavano dietro la mano tra di loro al passaggio della riunita coppietta.

"E non ne sono mai stato così felice!"

"Che ne dici? Gli diamo altro materiale, alle comare?" fece Hermione con un sorriso furbo.

Ron non si fece pregare e si sporse in avanti andando a baciare la sua ragazza che si staccò quasi subito nell'udire qualcuno che tossicchiava rumorosamente poco lontano da loro.

"Ma cosa?" chiese Ron sorpreso prima di girarsi "Mamma?!"


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Ginny non sentì la voce tanto conosciuta chiamarla forte, o meglio, la sentì ma fece finta di niente! Mai più avrebbe voluto ascoltarla. Continuò a correre, senza una meta ben precisa, con il solo scopo di mettere la distanza più grande possibile tra lei e quella radura. Corse fino a quando il parco di Hogwarts non fu più visibile tra la vegetazione fitta della Foresta Proibita, fino a quando le sua ginocchia non cedettero e la trascinarono sul terreno ricoperto di neve. Rimase lì, mentre il gelo le entrava in profondità nelle ossa e nel cuore e le lacrime le bagnavano il viso. Nella mente una sola domanda: "Come aveva potuto farle questo?"

                                           °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

La Signora Weasley sorrise maternamente di fronte all'espressione sconvolta del figlio mentre alcuni membri dell'Ordine, ridevano apertamente da dietro le sua spalle.

"Cosa ci fate qua?!" domandò quasi urlando Ron mentre un po' di ragazzi si voltavano a guardare lo strano gruppetto.

"Ma come? Siamo qua per spiarti, fratellino!" fece ridacchiando Bill spuntando da dietro le spalle della madre.

"Ma voi…"

"Niente domande! Non qui! Ci potrebbero sentire." fece in fretta una voce che riconobbero all'istante come quella di Moody che infatti si stava facendo avanti zoppicando "Che avete da guardare voi, per la barba di Merlino!"  gracchiò agitando un bastone contro un gruppo di ragazzi quindicenni che si erano fermati a fissarlo riconoscendo il loro vecchio professore di Difesa Contro le Arti Oscure.

"Malocchio ha ragione ragazzi! Ci potrebbero essere dei mangiamorte nascosti nelle armature!" fece una donna bassa e di mezza età ma con la voce di Tonks.

"Schhh! Sciagurata! Vuoi che tutti capiscano?" sibilò astioso Moody mentre Bill scoppiava a ridere.

"Alastor ha ragione, seguiteci, ragazzi, qui non è molto prudente parlare!" asserì Molly risoluta.

Ron scoccò uno sguardo a Hermione buttando gli occhi al cielo ma lei non contraccambiò e si limitò a seguire Moody e gli altri che si erano incamminati verso delle scale secondarie. Arrivati davanti a grottesco gargoyle di pietra, Ron riconobbe l'entrata della presidenza.

Moody gettò un'occhiata veloce tutt'intorno prima di avvicinarsi col viso a pochi centimetri dal gargoyle e bisbigliare con fare da cospiratore "Zuccotto di zucca"

Il gargoyle si spostò di lato rivelando una stretta scala a chiocciola  che trasportò la compagnia fino a una stanza circolare dove Silente, la professoressa McGranitt e Piton erano chini su un pensatoio e parlavano tra loro concitatamente interrompendosi immediatamente all'arrivo del gruppo.

"Ben arrivati! Entrate, entrate." fece benevolo spostando con un delicato movimento di bacchetta una decina di sedie.

"Cosa ci fanno quei due, qui? Non è posto da studenti, questo!"  fece molto meno benevolo Piton occhieggiando maligno Ron e Hermione e beccandosi un' occhiataccia dal prima dei due che lo ignorò sedendosi accanto al fratello imitato da una titubante Hermione.

"Allora, che ci fate qua?!" domandò di nuovo Ron che subito dopo dovette trattenere un gemito per il calcio rifilatogli da Hermione.

"Ron!" lo redarguì la madre.

"No, Molly" fece bonariamente il preside "I ragazzi hanno ragione a essere confusi e a volere delle spiegazioni! Vedete, ormai Voldemort sa della nostra vecchia basa, a Grimmauld Place."

"Ma non ha comunque modo di entrarci, no?" lo interruppe Ron mentre Hermione gli mollava un altro calcio cercando di zittirlo.

"Sì, certo, ma è pericoloso lo stesso. Il quartiere sarà tenuto sotto strettissima sorveglianza dai mangiamorte e sarebbe molto difficile potersi muovere liberamente, ne convieni?"

Ron annuì leggermente imbarazzato.

"Così ho deciso di far venire a vivere qui almeno una parte dell'Ordine, quella che prima frequentava di più Grimmauld Place, mentre gli altri andranno e verranno dal castello.

Lo stomaco di Ron si chiuse a morsa Dover passare tutto l'anno a Hogwarts con sua madre a piede libero nel castello?

Silente parve leggere nei suoi pensieri "Naturalmente i membri non potranno circolare in tutta libertà, ho già provveduto affinché si potessero stanziare in un'ala finora inutilizzata e lì dovranno rimanere. E' meglio che gli studenti non li vedano, specie alcuni."

I due ragazzi annuirono di nuovo; logico! Non era il caso che tipi come Malfoy vedessero i membri dell'Ordine con i rischio che poi lo andassero a riferire ai cari paparini.  Ron sorrise inavvertitamente al pensiero che sarebbe stato molto difficile per lui e i suoi compagni incontrare sua madre rilegata com'era!

"Ma, e i gemelli?" domandò poi accorgendosi della loro mancanza.

"Già, e Lupin?" gli fece eco Hermione dandosi un'occhiata intorno.

"Fred e George ci raggiungeranno più tardi. Hanno avuto problemi al negozio."

Molly Weasley sbuffò contrariata "Come se non ci fossero abbastanza tribolazioni da dover perdere tempo con quella stupida idea!"

"Mamma! Per loro è importante, cerca di capire."

Molly scosse la testa. Evidentemente continuava a non capire.

"Per quanto riguarda Remus, ci raggiungerà domani, credo. Stasera è piena.."


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La mano di Harry si strinse a pugno contro quel foglio di pergamena, stropicciandolo completamente. Fece per gettarlo con un colpo deciso nel fuoco quando sembrò ripensarci; lo preso e lo stese con delicatezza cercando di non romperlo definitivamente e rilesse l'intera lettera. Magari era stato solo un abbaglio, uno stupidissimo abbaglio.

  "Caro Harry,
ho riflettuto parecchio su quello che mi hai detto ieri e devo dirti che non
ha lasciato indifferente. Puoi immaginare che non è facile per me convivere
con quello che mi ha raccontato. Vittima o carnefice. Soffrirò Harry.
Soffrirò tantissimo e forse è meglio che mi allontani da te finche sono in
tempo! Mi mancherai, questo è indubbio, ma non posso continuare a vivere al
tuo fianco. A combattere per te. So di deluderti profondamente con queste
parole ma quello che mi viene richiesto è veramente troppo. Ti chiedo di non
rivolgermi più la parola, non faresti che peggiorare questa penosa
situazione! Cercherò di dimenticarti e anche tu dovrai fare lo stesso con
me. Credimi, è meglio per tutti e due!


                                                                Ginny"


Harry scosse la testa, incredulo. Ginny, la sua Ginny non poteva assolutamente aver scritto una cosa simile! In un impeto di rabbia buttò il foglio di pergamena nel caminetto acceso e corse verso il ritratto. Doveva trovarla, parlarle. Si trattava di uno sbaglio, di questo ne era sicuro.

Non fece in tempo a raggiungere la Signora Grassa che il ritratto si fece da parte lasciando entrare nella Sala Comune una figurina completamente coperta dal mantello nero e da una cascata di capelli rossi che le ricadeva sul viso.

Harry sentì il cuore mancare un battito e le si avvicinò incerto "Ginny?"

Niente. La ragazza non lo degnò di un'occhiata e proseguì per la sua strada come se niente fosse scomparendo velocemente nel suo dormitorio.

Harry rimase lì, fermo accanto al ritratto, la bocca leggermente spalancata e l'espressione più idiota che si era mai vista sulla sua faccia mentre non toglieva gli occhi dalla porta del dormitorio femminile.

"Ginny." mormorò in un soffio; poi, quando capii che le lacrime non l'avrebbero risparmiato, si girò e corse via, lontano da quella porta di legno, lontano da Ginny.

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Remus chiuse con un colpa secco la Gazzetta del Profeta con aria preoccupata. Era dall'attacco all'Ordine che Voldemort non si faceva sentire e, come sempre, l'attesa era terribile. Alzò lo sguardo trovandosi davanti all'allegra vetrina di Mielandia.

Un po' di cioccolato non può farmi che del bene! Sorridendo lievemente Remus aprì la porta del negozietto facendo tintinnare una serie di campanellini appesi allo stipite ma non poté fare un passo in più che si scontrò contro un ragazzo che barcollò ma si affretto a scansarlo e a riprendere la sua corsa bofonchiando un veloce "Scusate".

"Harry!"

Il ragazzo si voltò indietro ritrovandosi a guardare stupito il viso del suo ex-professore.

"Pro... Cioè, Remus! Che ci fai qui?"

"E tu? Non è prudente venire qui a quest'ora..."

"Remus per favore non è il momento di ramanzine, ok? Sono maggiorenne e no devo tenere conto di dove vado e quando! Non trattarmi come un bambino di cinque anni!" scattò nervosamente Harry occhieggiando male l'amico di suo padre.

"Non ti ho mai trattato come un bambino di cinque anni" gli rispose tranquillo Remus "Mi stavo solo preoccupando per te..."

"E non ce n'è bisogno, va bene? Sò badare a me stesso!"

"Vuoi parlarne?"

"Di che?"

"Di quello che ti rende così nervoso"

"Non sono nervoso"

Remus alzò un sopracciglio "A no?"

"Ma perché tutti vogliono sempre parlare! Parlare, parlare, parlare! Non è parlando che si risolvono i problemi, anzi se me ne fossi stato zitto... se non avessi..." Harry si interruppe passandosi sconsolatamente la mano tra i capelli se possibile più in disordine del solito.

Remus sospirò pazientemente "Vuoi parlarne?" ripeté appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.

Harry abbassò gli occhi, annuendo.

Con la mano Remus indirizzò gentilmente Harry verso la nebbiosa stradina che da Hogsmeade portava nella campagna circostante.

"Allora, che è successo?"

"Riguarda la profezia... E Ginny..."

Remus aggrottò le sopracciglia, si preannunciava essere più dura del previsto!


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"E tu sei assolutamente sicuro che quella lettera l'abbia scritta Ginny?"

"All'inizio ho avuto anch'io dei dubbi, ma poi l'ho incontrata..."

"E?"

"... Ha fatto finta di non vedermi, come se fossi fatto di vetro, capisci? Ma sono contento di averglielo detto, della profezia intendo, almeno adesso so di che pasta è fatta!" fece il ragazzo moro fissando con astio le colline ghiacciate che si estendevano a vista d'occhio dietro la Stamberga Strillante.

"Penso che in fondo è normale aver paura di fronte a una cosa del genere..."


"Remus per favore non difenderla, eh?"

Tra i due scese un silenzio imbarazzate interrotto dopo alcuni minuti da Remus "E tu? Come l'hai presa la Profezia?"

"Nonostante tutto mi sento più sollevato ore che l'ho detto a qualcuno... Prima mi sentivo in colpa, capisci? Come se stessi ingannando le persone che più mi stanno vicine!"

"A chi altri l'hai detto?"

"A Ron... Che conoscendolo l'avrà detto a Hermione!"

"E lui come ha reagito?"

"Non lo so... Cioè, mi è sembrato abbastanza distaccato, all'inizio... Poi non abbiamo più parlato da quando gliel'ho detto..."

Remus sospirò appoggiandosi alla staccionata coperta di neve e fissando profondamente Harry "Tu lo sai che di qualsiasi cosa tu abbia bisogno... Se vuoi parlare con qualcuno o robe del genere... Io sono qui!"

Harry lo fissò riconoscente. "Grazie" mormorò senza staccare gli occhi smeraldo da quelli color muschio dell'uomo. Avrebbe voluto dirgli molto di più, di quanto la sua presenza e il suo appoggio significassero per lui in quel momento ma un fastidioso groppone gli ostruiva la gola.

"Ora sarebbe meglio che tu tornassi al castello..."

Harry annuì con poca convinzione "Senti... Ma dove ti posso trovare? A Grimmauld Place?"

"Oh, no... A Hogwarts, sarò lì da domani..."

Harry aggrottò le sopracciglia, sorpreso.

"Più sicuro" fece Remus sbrigativo "Ora, va! Vuoi che ti accompagn... No, ok, hai ragione non ti tratterò come un bambino!" si corresse dinnanzi a un'occhiataccia da parte di Harry.

"Ci vediamo..." E Harry si allontanò in direzione Mielandia voltandosi solo una volta a salutare con la mano quella figura allampanata stagliata sulla catapecchia innevata.

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Harry fece a due a due i gradini del dormitorio maschile e aprì bruscamente la porta di legno massiccio trovandosi davanti l'inconsueta immagine dei suoi migliori amici, dolcemente avvinghiati l'uno all'altra intenti a esplorarsi reciprocamente le tonsille.

Harry fece un passo indietro schiarendosi rumorosamente la gola facendo voltare immediatamente Hermione che si staccò fulminea dal rosso e balzò in piedi cercando di assumere un apparenza più o meno decente.

"Harry!"

"Non volevo disturbare" mormorò quest'ultimo imbarazzato.

"No, macchè disturbare, vero, Ron?"

Ron scosse la testa, parzialmente spaventato da un'occhiataccia lanciatagli da Hermione.

"Siediti Harry!" continuò questa avvicinandosi premurosamente al nuovo arrivato "Va tutto bene? Dove sei stato? Desideri qualcosa?"

Harry spostò lo sguardo lievemente frastornato a Ron "Le hai detto tutto, vero?"

Ron si morse un labbro, colpevole "Mi dispiace..."

"Non fa nulla... Anzi, meglio, almeno ora lo sapete entrambi. Vi chiedo solo... Si, insomma, niente pena o roba del genere, va bene?"

Harmione lo fissò per alcuni secondi con gli occhi che le divenivano via via sempre più lucidi, poi, senza preavviso, si gettò fra le braccia di Harry abbracciandolo stretto.

Ron si alzò dal letto facendo alcuni passi in avanti in evidente imbarazzo mentre Hermione si staccava da Harry e si passava una manica sugli occhi.

"Quello che ti vorremmo dire" iniziò Ron "E' che qualsiasi cosa succeda, siamo al tuo fianco, Harry, e lo saremo sempre!"

Hermione annuì con vigore avvicinandosi al suo ragazzo e sorridendo incoraggiante a Harry che sorrise a sua volta.

"Grazie" ripeté e per la seconda volta in quella giornata iniziata così male maledì la sua poca loquacità; perché quel Grazie era decisamente troppo poco per esprimere quello che provava dentro, per la prima volta da quando era venuto a conoscenza della profezia, Harry, non si sentiva Solo!


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C'è Nessuuuno?????? Ok, lo sò che con il ritardo questa volta ho esagerato... Ma la scuola, le vacanze di Pasqua... Va bè, niente scuse! Alla fine ho aggiornato, no? Un grazie grande grande a:

Patty: Come vedi il tuo Draco è sempre presente, seppur in pezzi molto piccoli, e puoi stare sicura che continuerà ad apparire, sempre più frequente oserei dire, nei prossimi capitoli! Continua a recensire...

 

Marty91: Devo ammettere di non aver risposto poi molto alle tue domande... La situazione è, a dir poco, incasinata ma col tempo si dovrebbe sbrogliare! Sì, effettivamente Ron non avrebbe dovuto dirlo a Hermione ma sinceramente non me lo immagino un asso a tenere i segreti e poi in un certo senso gli è uscito di bocca... Sono contenta che ti sia piaciuto l'altro capitolo, fammi sapere che ne pensi di questo, ok?! e Grazie per la comprensione! :)

 

Ale69: Mi dipace di non aver potuto aggiornare presto ma ti ringrazio immensamente per gli auguri e sono felice che ti piaccia questa ff! Effettivamente Luna è molto, molto, strana ma del resto, è Luna, no? Per Ron e Hermione puoi stare tranquilla, per il momento ho deciso di lasciarli un pò tranquilli... A differenza dell'altra coppia, come si è visto! Un bacio forte

 

Daisy: Hai visto che alla fine io sono uscita dal tunnel??!! Ora si aspetta solo il tuo ritorno grande Paddy! Ti voglio un casino di bene

 

 

 

Ed ora una originale raccomandazione: RECENSITE!!

No, davvero, so di non meritarmelo perchè aggiorno ogni morte di papa (Battuta infelice, temo...) ma dei bei commentini dovrebbero stimolarmi a darmi una mossa, no?

 

Un bacio grande grande a tutti!

 

Cloudy

 

  
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