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Autore: lobelia181    21/09/2016    4 recensioni
[solo i 19 anni dopo non esistono, il resto rimane invariato]
Severus Piton, nonostante abbia ricoperto il ruolo di preside per un solo anno, fa comunque parte dei quadri appesi alla parete dell'ufficio del preside ad Hogwarts. Hermione ormai conosce il passato del suo ex professore di pozioni: come si comporterà?
DAL CAPITOLO 3
«Dovrebbe essere intelligente…eppure alle volte si intestardisce così tanto… Dovrebbe vivere la sua vita e basta senza attaccarsi troppo a ciò che non potrà mai avere»
Silente rise di gusto.
«E’ strano Severus, è proprio ciò che cercavo di farti capire io, qualche anno fa».

DAL CAPITOLO 5
Si avvicinò al quadro con furia e lo staccò dal muro sotto lo sguardo divertito di Albus che aveva assistito alla scena nel più completo mutismo.
«Che sta facendo Granger?», ringhiò Severus, ma lei si limitò a rimanere in silenzio e prese a marciare verso l’uscita. Spalancò la porta e camminò a falcate lunghe, sotto gli occhi attoniti di alcuni ragazzi che la osservavano tenere fra le braccia il quadro adirato e non si fermò fino a che non arrivò alla torre, all’esterno del castello.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 08
 
«Severus!», esclamò «che diamine ci fai qui?»
 
Hermione lo fissava sbigottita, aspettando una risposta.
Non si capacitava della cosa. Perché Severus si trovava nella sua stanza e soprattutto come cavolo aveva fatto ad arrivarci?
Presa com’era dalla stranezza della cosa, nemmeno fece caso al fatto di averlo chiamato per nome e di avergli dato del tu; non lo aveva mai fatto di fronte a lui.
«E’ incredibile quanto poco ci voglia a convincere qualche ragazzino a far qualsiasi cosa», sputò lui, quasi annoiato.
«Di cosa parla?», domandò lei.
«E’ bastato dire a quel patetico corvonero che avrei fatto vincere la sua casa quest’anno e ha eseguito immediatamente la mia richiesta di farmi portare qui, certo non prima di aver balbettato parole a casaccio per un minuto abbondante…»
«Ma lei non può far vincere nessuno, non può nemmeno dare o togliere punti!», esclamò indignata lei.
«L’ignoranza si paga, Granger»
Per un istante la ragazza avrebbe voluto ribattere, ma si sforzò di tenere chiusa la bocca, non era quello l’argomento che voleva affrontare, aspettava ben altre spiegazioni dal professore.
«Quindi?», lo incitò lei, notando che l’ex-preside era ben lontano dal fornire dei chiarimenti.
«Quindi cosa?», domandò infatti lui, arcuando un sopracciglio e fingendo indifferenza.
Lei alzò gli occhi al cielo, borbottò parole al vento e poi, scocciata, andò a sedersi su una poltrona.
Accavallò le gambe e incrociò le braccia al petto, ma non appena si accorse che lo sguardo del professore era troppo intenso e il silenzio insopportabile afferrò un libro e cominciò ad osservarlo come se da quelle pagine dipendesse la sua stessa vita.
«Interessante lettura, Granger?»
«Infinitamente»
«Cosa tratta quel libro?», domandò divertito Piton.
La ragazza rispose con un grugnito, infastidita dal comportamento dell’altro.
«Granger…», la chiamò, ma lei non rispose.
«Granger…», riprovò.
Ottenne un flebile sbuffo in risposta, ma nulla di più.
«Granger!»
Lei alzò gli occhi dal libro «Oh Merlino! Che c’è?», ringhiò.
«Quel libro è al contrario…», disse mellifluo.
Lei fumava di rabbia, scagliò il libro a terra e fissò il quadro «al diavolo il libro Severus, dimmi che ci fai qui!».
Di nuovo gli dava del tu.
Lui sembrò irritato da quel comportamento e lei per evitare di urlare nuovamente, prese un profondo respiro, cercando di calmarsi.
Severus rimase in silenzio per qualche istante, poi cominciò a parlare «la festa, Granger, per quanto mi possa costare ammetterlo…è stata…piacevole»
 
When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we'll see
No I won't be afraid, oh I won't be afraid
Just as long as you stand, stand by me
 
Hermione rimase ammutolita.
Si sarebbe aspettata qualsiasi cosa, ma non quello. Si aspettava insulti o commenti sardonici, di certo non complimenti, non da lui.
«Piacevole?», squittì lei, che iniziava a credere di essere presa in giro «ma se si è fatto portare via dalla festa!»
Lui chiuse gli occhi e sospirò pesantemente, quando risollevò le palpebre inchiodò lo sguardo a quello della ragazza.
«Granger, proprio non capisce, vero?»
La ragazza corrugò la fronte. Cosa avrebbe dovuto capire?
«Sai cosa si prova a stare dentro un quadro mentre tutto attorno a te è in festa? Ad avere voglia, che Salazar mi perdoni, di provare, almeno per qualche istante un po’ di felicità e non poterselo permettere?» il tono del professore era basso, ad Hermione sembrò, quasi per un attimo essere tremolante.
La ragazza si ritrovò, per la prima volta nella sua vita, senza parole. Era completamente ammutolita, aveva provato a dire qualcosa, ma la sua bocca si apriva, non emetteva alcun suono e poi si richiudeva. Si sentì immensamente ridicola.
Severus la fissò, con un’espressione beffarda e divertita «Granger, avessi saputo bastasse dirle queste parole per zittirla, ai tempi della scuola ne avrei approfittato»
«Io…io non-», aveva balbettato lei, in risposta.
La strega più brillante della scuola. Certo.
So darling, darling stand by me, oh stand by me
Oh stand, stand by me, stand by me


Hermione prese a torturarsi una ciocca di capelli e diede voce a ciò che da tempo le passava per la testa. «Ecco io…io sto dando un’occhiata ai libri nella sezione proibita alla ricerca di un modo per toglierla da quel quadro», esclamò lei, evitando in ogni maniera di guardare il professore negli occhi.
«Tempo sprecato, Granger!», fu la risposta repentina di lui.
«Non…non può dirlo con certezza, magari c’è un modo per-», ma non riuscì a concludere la frase perché Severus la interruppe nuovamente «no Granger, non c’è alcun modo», le sue parole le scivolarono addosso in maniera drastica.
Il significato che si nascondeva dietro ad esse: insopportabile.
Riusciva ad essere tranquilla con i suoi sentimenti perché stava cercando, di nascosto da tutti, un modo per far tornare indietro Severus, ma quelle parole le avevano precluso anche quella via.
Per un momento si sentì perduta.
Non era possibile.
Sbuffò e sprofondò nuovamente sulla poltrona.
Da una parte c’era la consapevolezza che ormai non era in alcun modo possibile far tornare in vita il suo professore, dall’altra quell’istinto irrazionale, che non aveva mai posseduto, che continuava a cercare una via. Era una cosa così stupida e puerile che si stupiva lei stessa per quei pensieri.
«E’ sempre stato così pessimista?»
«Sono solamente realista»
«Questo è un mondo magico professore, un modo c’è sempre…», sussurrò lei facendo vagare la mente tra i ricordi passati.
«Alla morte non v’è rimedio»
Hermione si irrigidì per un istante.
«Ci sono sempre i doni», proseguì lei, più per testardaggine che per reale interesse. Sapeva benissimo a cosa sarebbe andata incontro ad utilizzarne il potere.
«Non oserebbe, Granger. Conosce benissimo le conseguenze…», continuò imperterrito lui, deciso più che mai a far crollare ogni possibilità di riuscita alla sua studentessa.
Non c’erano soluzioni e lei lo sapeva, dopotutto era la strega più brillante della sua età, doveva solo ricordarglielo.
«Le conosco sì, e lei è insopportabile, deve sempre-»
«Avere l’ultima parola, essere puntiglioso? E’ fastidioso, vero?», la schernì lui.
«Lei è davvero-»
«Un’insopportabile so-tutto-io Granger?»
«Ah!», gridò lei, frustrata.
Avrebbe voluto ribattere nuovamente, ma in quel momento si accorse che la tristezza l’aveva abbondonata, sostituita da una piacevole sensazione di benessere.
In qualche modo, con i suoi modi burberi, Severus era riuscita a farla sorridere, forse non era lo scopo di quest’ultimo, ma a lei in quel momento non importava.
Era divertita.

 
If the sky that we look upon
Should tumble and fall
or the mountains should crumble to the sea
I won't cry, I won't cry, no I won't shed a tear
Just as long as you stand, stand by me


«Non ero affatto così a scuola», sussurrò lei per niente convinta e con un sorriso sghembo a incresparle le labbra.
«Ha ragione», disse il professore e non appena vide il sorriso soddisfatto dell’alunna proseguì «forse era anche peggio».
«Oh, la smetta!», sbottò lei e poi proseguì «non riesce mai ad essere gentile?».
Il suo interlocutore inarcò un sopracciglio e strinse ancor di più le labbra, quasi in un’espressione di disgusto.
«Oh andiamo! Non è mai stato gentile?», brontolò lei.
Ne seguì un lungo silenzio ed Hermione iniziò a credere che non avrebbe più risposto, ma quando sentì le parole dell’altro e quel tono così malinconico quasi si pentì di avergli rivolto quella domanda.
«Lo sono stato sì»
Lei socchiuse gli occhi e si obbligò a non mostrarsi debole.
«Con…Lily?», la sua era un’affermazione, ma sperava di sentirsi dire che si era sbagliata.
«Già», la voce di lui arrivò tagliente alle sue orecchie e lei strinse le dita sulla stoffa della poltrona.
Quindi ne era ancora innamorato.
Dopo tutto quel tempo.

 
And darling, darling, stand by me, oh stand by me
oh stand now, stand by me, stand by me


«Dovrà restare qui per tutta la notte professore, non ho voglia di portarla nell’ufficio della preside», cambiò argomento lei.
«Lo avevo già preso in considerazione».
Quelle parole turbinarono all’altezza del cuore di Hermione, che non volle approfondire la questione per paura di aver frainteso tutto.
Rimase inchiodata a quella poltrona e per un po’ non fece altro che guardare il professore negli occhi. Il silenzio li aveva completamente avvolti, ma loro non sembravano farci caso.
Dopo alcuni minuti, la stanchezza prese il sopravvento ed Hermione si addormentò.
Solamente in quel momento Severus mostrò un’espressione completamente diversa, finalmente libero di manifestare i suoi veri pensieri. Da addormentata la ragazza non avrebbe potuto sentire.
«E’ troppo tardi per me temo. Solamente adesso a distanza di anni ho avuto il desiderio di vivere. Avrei voluto chiederle di ballare, insopportabile so-tutto-io», un sorriso affiorò su quel viso sepolto dalle cicatrici del tempo «quel Neville! Ha addirittura più fortuna di me».



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» vi ricordate lo scorso capitolo? Quando Severus diventa improvvisamente scorbutico e Silente continua a fissare qualcosa?
Bè, ecco svelato il mistero. Severus avrebbe voluto chiedere un ballo ad Hermione, ma impossibilitato si è ovviamente irritato.
» La canzone inserita nel capitolo è Stand by Me.
» Mi rendo conto di essere andata un po' OOC con i personaggi, ma è una cosa che doveva accadere per forza. Non si sono mai visti questi due parlare per così tanto tempo assieme! *ride* Spero comunque che il capitolo vi possa piacere! ;)

» Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, non era affatto prevista! Ho impiegato più tempo a causa della stesura di una one-shot romantica che potete trovare qui e anche a causa di alcune vicissitudini che mi sono capitate e che mi hanno impedito di avere la testa per scrivere la conversazione fra i due...
  
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