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Autore: Kodocha eternal    22/09/2016    7 recensioni
Cosa c’è di meglio di un amore proibito? Nulla!
L’attrazione verso il proibito, è un richiamo che gli umani si portano dietro dai tempi di Adamo ed Eva.
E se quest’attrazione per il proibito, sia l’unica giustificazione per un sentimento nato e non si può spiegare?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nota: mi scuso per il disastro che avevo pubblicato nel capitolo precedente... lo corretto e sistemato un pochino, quindi è leggermente meglio. Scusatemi ancora!!!!




Capitolo 11 – Tra amici




La sera, una volta rientrato a casa propria, dopo essersi messo comodo, Akito chiamò Tsuyoshi, il suo più caro e vecchio amico.
-Hey Tsu! Come va? -
-Ciao Akito. A che devo questa chiamata? -
-Nulla, mi chiedevo che facessi sabato, sei di turno? -
-No, no...perché? -
-Allora ti andrebbe di bere qualcosa insieme? -
-Certamente, serata tra amici, allora. Devo farmi perdonare per l’assenza al tuo compleanno! -
-Tranquillo, allora sabato al solito bar? -
-Mi sembra perfetto! -
-Allora a domani. -
***
 

In quella settimana, Nao, non aveva avuto un attimo libero dopo scuola, poiché, ogni giorno, si ritrovava costretto ad andare a lavoro/tortura nell’ufficio di suo padre. Finalmente il sabato era arrivato e, con lui, del tempo a disposizione da dedicare a Sana. D’altra parte, anche lei, nelle settimane precedenti e in quella, non aveva avuto del tempo libero da dedicargli a causa di tutte quelle ore di ripetizione che era costretta a seguire, così avevano deciso di trascorrere quel sabato insieme.
Nao era quasi incredulo e decisamente euforico…
Oggi sarà una gran bella serata” pensò il ragazzo.

Dopo aver sbrigato una commissione per il lavoro, nel pomeriggio passò a prendere Sana.
-Hey Nao, come va? - Lo salutò sorridendo.
-Sono sfinito, odio dover lavorare in quel dannato ufficio, ma immagino che anche per te non sia piacevole esser costretta in casa per quelle ripetizioni odiose. -

 
“Odiose? Io le amo, sono la cosa migliore che potesse mai capitarmi.”

-Ehm si certo… sai com’è il mio rapporto con la matematica…-
-Si lo so… È tutta colpa di quello. -

Nella testa di Nao stava affiorando l’idea che tutti suoi guai fossero nati da quando era arrivato quel professore nella loro scuola.… In fondo era colpa sua se Sana era obbligata a fare ripetizioni, fino a non avere quasi un attimo per lui, e anche lui ora aveva persino meno tempo a disposizione di lei…

 
“Se solo la prof Tsukinomoto* non fosse andata in maternità, le cose sarebbero continuate a filare per il verso giusto… invece no…” Pensò Nao fra sé e se.

Sana intanto si sentiva un po’ a disagio. Non poteva di certo mettersi a difendere o giustificare il loro prof, anche se, dovette ammettere a sé stessa, che se il prof in questione non fosse stato Akito, anche lei probabilmente avrebbe avuto una visione simile a quella del suo amico. In fondo, per lei, l’incontro con Akito e ciò che ne era scaturito, era stata una benedizione, più che una sciagura, ma non poteva di certo farlo intuire a Nao, quindi decise di cambiare totalmente discorso: -Comunque hai qualche idea per oggi? -
-Ehm si - Affermò il ragazzo togliendosi dalla faccia quella espressione seccata e facendo comparire un sorriso sul suo volto -Ecco volevo chiederti di accompagnarmi a scegliere una cravatta e poi pensavo ad una pizza e una serata alla sala giochi, ti va? -
-Eh come no, certo. Mi sembra proprio un bel programmino. -
-Allora andiamo. -

***


Sana e Nao vivevano in un quartiere residenziale che distava un bel po’ dai quartieri commerciali, così presero un autobus e durante il tragitto parlarono del più e del meno, dei passeggieri che li circondavano, dei colleghi di ufficio di Nao e i due si trovarono molto bene a ridere insieme, così tanto che il tempo volò e non gli parve vero che quando arrivarono al centro commerciale erano già passati circa 40 minuti.
Entrarono e cercano il noto negozio di alta moda in cui Nao e la sua agiata famiglia erano soliti fare acquisti. Si diressero verso il settore uomo nel reparto cravatte…
-Ti serve una cravatta di routine, per qualche cerimonia o evento chic? - Chiese Sana ammirando le diverse fila di cravatte presenti nel negozio.
-Di routine, quella che uso di solito è nera ma l’assistente di mio padre dice che non è una cravatta da ufficio, così mi ha suggerito di procurarmene una più adatta…-
-Mmm… Allora vediamo… – disse Sana scorrendo il dito tra le cravatte. D’improvviso si fermò e ne prese una - mmm direi che questa faccia al caso tuo, si addice ad un lavoro barboso, mi trasmette noia, sono sicura che a tuo padre piacerà e poi questo colore si intona particolarmente ai tuoi occhi. -
Il ragazzo arrossi perché nell’appoggiare la cravatta sulla propria spalla lei si era avvicinata parecchio e le rispose con un breve balbettio – A..all..ora la pren..diamo – I due si diressero verso la cassa pagarono ed uscirono.


 
***
 

-Andiamo in pizzeria? - Chiese la ragazza
-No è troppo presto- Rispose Nao mentre il suo sguardo veniva catturato da una vetrina.
-Mi aspetteresti un attimo qui? -
-Devi andare in bagno? - Chiese ingenuamente la ragazza.
A Nao comparve una gocciolina stile anime sulla testa- Ma no, che dici! Tu aspettami qui solamente un attimo!-


Nao, tornò indietro ed entrò in un negozio mentre Sana si sedette su una panchina controllando il cellulare. Ritrovò un messaggio: era il suo Akito.


-Come sta procedendo?
-tutto bene, al momento, tu?
-Io mi sto preparando, per la serata con il mio amico.
- È tanto che non lo vedi?
- Eh già…
- Beh divertiti
-Tu, non tanto.
-Geloso?
-Non sono geloso!
-Dici?
-Dico!

***

I due finirono di massaggiare, giusto un secondo prima che Nao tornasse dalla ragazza.
-Dove eri finito? – Chiese la ragazza visto che era stata mollata da sola per circa un quarto d’ora, se non di più, ad aspettarlo.
-Ho visto questo e non ho resistito! - Disse, tirando fuori un sacchetto che, fin un secondo prima, aveva tenuto nascosto dietro alla schiena. Ne estrasse poi un astuccio.
“Oh no…. Che… che… o no…!” Pensò Sana mentre il suo volto sbiancava.

Il ragazzo aprì l’astuccio e le mostrò un braccialetto.
-Nao che è? - Chiese allarmata la ragazza.
-Non vedi? È un bracciale. -
-Si ma… Voglio dire, che significa … Cioè quella scatola è di Tiffany… Ti sarà costato un occhio della testa, cioè spiegami! Che è? Cioè è per me? – Il cervello di Sana era andato in pappa.
Il ragazzo rise teneramente, trovava adorabile quella sua reazione… -Si, Sana è per te, è un regalo. È un po’ di tempo che volevo farti qualcosa che mi facesse sentire sempre con te…- Fece una breve pausa per poi aggiungere: -Guarda - Disse mostrandogli la medaglietta a forma di cuore:
Sempre con te”* lesse la ragazza.
-Non dovevi… - Disse parecchio a disagio.
-Invece dovevo, perché sentivo di doverlo fare, visto che ultimamente non possiamo più vederci dopo scuola, ecco io pensavo che fosse il momento più opportuno per farti un regalo simile…-
-Nao…- La ragazza non sapeva che dire era commossa da una parta ma, a disagio dall’altra.
-Non fare storie e mettilo! - La incitò.
-Ehm… Okay-
-Permettimi di farlo io…-
-Okay. -
-Sana, devi promettermi che non lo toglierai mai! -

“Come faccio ad uscire da questa situazione?”
-Promettimelo! -
“Devo accettare, se no si insospettisce… ma come lo spiegherò ad Akito? Mannaggia!”
-Non lo toglierò…-
Messo il bracciale, il ragazzo non gli mollò la mano.
-Ehm mi ridai la mano? - Scherzò la ragazza.
-No! -
-Come no? -
-Sana io…-

“Oddio non vorrà mica... oh no no NO!! Ti prego non farlo!!… Che qualcuno mi salvi da questa situazione!!”
-Naooooooooooooooo grandissimo che ci fai qui! - Urlò Ivan vedendolo.
-Che bella sorpresa beccarti qui, niente ufficio oggi? – Chiese Gomi dandogli una pacca sulla schiena.

“Allora Dio esiste!!” Pensò Sana vedendo i due ragazzi caduti dal cielo al momento giusto.
-No.- Rispose secco Nao.
-Ciao ragazzi che ci fate qui? - Chiese gioiosa Sana, non era mai stata così felice di vedere quei due ma in quel momento gli avrebbe quasi baciato i piedi, mentre Nao li stava uccidendo con lo sguardo.
-Allora perché non ci hai detto nulla, potevamo festeggiare con qualche gallinella! - Esclamò Ivan.
Intanto Gomi rispose alla domanda di Sana -Ammazziamo il tempo, in attesa che apra la sala giochi. -
-Ma che coincidenza! Anche noi! Che ne dite di unirvi a noi? -

“Dite di sì, dite di sì, vi prego!” Supplicava tra sé e sé la ragazza mentre li guardava speranzosa.
Nao sentendo quell’invito immaginò che l’avesse fatto per circostanza, perché pensava che anche lei, come lui, avrebbe preferito restare da soli, così, nello stesso momento in cui Sana fece il suo invito, lui incominciò a fare gestacci ai due per indurli a rifiutare l’invito pensando fra sé e se:

“Dite di no, se non vi ammazzo!”
Ma i due non gli diedero retta, volevano andare in giro con lui, convinti di aver maggior chance di rimorchiare essendo al suo fianco.
-Ma certo, un sabato sera in compagnia del nostro amico Nao, come potremmo rifiutare!!!-
-Si chissà quante ragazze … - Ivan non concluse il pensiero perché venne interrotto da una gomitata di Gomi.
-Andiamo a cenare da qualche parte intanto? - Propose la ragazza.
-Si, una bella pizza! -Propose Gomi.
-Sii – esclamò entusiasta Ivan.
-E che pizza sia. – Affermò Sana sorridente, mentre Nao li seguiva con un’aria lugubre in volto.


 
***



I quattro ragazzi si diressero in una pizzeria molto cool, era frequentata da molti loro coetanei, con la musica del momento in sottofondo e luci che cambiavano colori a ritmo di musica.
Ordinarono le pizze, e arrivarono quasi subito.
Dopo l’ennesimo morso alla propria pizza, Gomi fece notare una cosetta all’amico– Nao, come sei silenzioso…- in effetti da quando i due si erano aggregati al gruppo, Nao non aveva spiccicato parola, probabilmente li stava maledicendo incessantemente nella propria testa.
-Non sono affari tuoi quando e quanto parlo – gli ringhiò infastidito.
-Certo che tu sei alquanto singolare - constatò Gomi
-Lascialo perdere e guarda quella, non è una bomba??? – Ivan indicò una ragazza bionda con gli occhi azzurri che era con un’amica dai capelli neri e gli occhi verdi, entrambe alte e magre, simili a due modelle.
-Mizteca se lo è, e pure l’amica non è da meno! -



Quando le due uscirono dal locale, non ebbero più modo di sbavare, così i due tornarono a guardarsi attorno, finché lo sguardo di Gomi non si soffermò un attimo su Sana. Non capiva cosa avesse di speciale quella ragazza, si era simpatica, ma nulla di più. Stava divorando la pizza come se non ci fosse un domani, per nulla aggraziata e fine, Nao poteva avere certo di meglio, eppure si era fissato con lei, così non resistette e decise di fare notare la cosa: -Sana, sai penso dovresti mangiare in modo più femminile, non credi? -
-Già, non sei per nulla attraente. – Confermò il suo compare.
-Ma che me ne importa come mi vedete voi, mica voglio conquistarvi…- Ribatté la ragazza che in tutta sincerità non gliene importava nulla di come la vedevano.
-Come osate? – Nao si stava infuriando sempre di più. Prima osavano rovinargli la serata con la loro indiscreta presenza, e poi dicevano delle cose poco carine sul conto di Sana, non poteva accettarlo.
-Beh sta sempre con noi ragazzi, mai una volta che la vediamo con una amica, forse è perché è un maschiaccio, quindi sotto quest’aspetto ci sta che non mangi come una signora…- Rispose Gomi.
-E forse le ragazze la respingono per questo, non vogliono fare brutte figure ad uscire con lei. Già, deve essere proprio così. – Aggiunse Ivan.
-E poi chi vuoi che se la prenda una ragazza così priva di femminilità? – Rincarò Gomi.
-Nessuno. Mi sa che resterà single a vita! - Aggiunse Ivan scoppiando a ridere, cercando la complicità di Gomi.
-La smettete di parlare di lei così, per giunta in sua presenza! – Nao stava per svalvolare del tutto.
-Nao, tranquillo. Non mi fanno né caldo né freddo i loro commenti, sinceramente poco mi importa come mi giudicano se per loro sono un maschiaccio e per nulla attraente mi rincuora, basta vedere a chi sbavano dietro. - Disse indicando una tizia che i due avevano notato. -Io non sono come lei e sinceramente mi va bene così, mi piaccio come sono, con i miei difetti. -

 
“In fondo a me importa solo di come mi giudica Akito, se fosse stato lui a dire certe cose non so come avrei reagito, ma sono solo quei due cretini e ciò che dicono mi scivola addosso.”
 
“Ecco un ennesimo motivo per cui Sana e speciale… se ne frega dell’opinione degli altri e va sempre per la sua strada…”
 
Nao si sciolse un po’, avendo dei dolci pensieri su Sana il suo viso si rasserenò un pochino.

 
***



Intanto, dall’altra parte della città, un biondino con uno sguardo affascinate entrò in un pub che era solito frequentare, si avvicinò ad un tavolo e scorse il suo amico fidato.
-Hey amico, come butta? -
-Tutto okay, tu? – Rispose mentre si accomodavano al tavolo alto.
-Bene è un po’ che non ci vediamo... Più o meno da quando ti hanno dato la cattedra. -
-Già, ne sono successe di cose da quel girono…-
Tsu notò il luccichio nello sguardo del suo amico. Degli occhi che prima d’ora non aveva mai visto... Okay, di certo gli era successo qualcosa di bello e il ragazzo occhialuto era in preda alla curiosità.
Notò due ragazze, che lui avrebbe definito donnine leggere, ammiccare verso Akito ma lui stranamente non gli diede attenzione... Non era l’atteggiamento che si sarebbe aspettato dall’Akito latin lover che conosceva...
“Sempre più interessante” Pensò Tsu inforcando meglio le sue lenti.
Le due, vestite con abiti che lasciavano ben poco spazio all’immaginazione, si avvicinarono ad Akito -Hey bel biondino ci offri da bere?... -chiesero accarezzandogli il braccio. Erano due belle ragazze, decisamente i tipi di donne che solitamente interessavano ad Akito -No, non vedete che sto parlando con un mio amico, non ho tempo per voi. - Disse infastidito, allontanandole da sé.

 
“Non ci credo!... Solitamente le avrebbe assecondate o gli avrebbe lasciato il numero ma questa reazione non me la sarei proprio aspettato! Non è da lui! Okay sono sempre più convinto che sia successo qualcosa che non so...”
Tsu fece due più due.... “non è che...”

Non terminò quel pensiero perché gli squillò il telefono


-Hey pasticcino che c’è? -

-Come sei rimasta fuori casa!! e I tuoi sono fuori città? -

-E non sai dove andare? Mmm…-

-Ah sì okay, smetto di ripetere tutto ciò che dici. -

-Beh se ti va puoi raggiungermi al bar Koweshi*, sono qui con il mio migliore amico. -

-Si, sono sicuro, credo che sia arrivato il momento più opportuno per farvi conoscere. -

-Okay a tra poco – Il ragazzo con gli occhiali chiuse la chiamata.




-Ehm Akito spero che non ti dispiaccia... Ma non mi va che stia fuori casa a quest’ora, senza un posto dove andare... Non abita in un bel quartiere… E mi preoccuperei troppo per lei e non riuscirei a godermi la serata…-
-Sempre protettivo vedo- Affermò sorridendo l’amico - Comunque figurati, ne sono felice perché dopo secoli mi farai conoscere la ragazza di cui mi hai parlato tanto…-
-Beh sai com’è prima temevo me la potessi soffiare e a lei tengo tanto…-
-Perché mai dovresti temere una cosa simile? Non ti ruberei mai la ragazza!!-
-Beh sai, ogni volta che mi piaceva qualcuna, appena ti vedeva perdeva la testa per te e tu le assecondavi... e…-
-Ma se ben ricordo non sono mai stato con una tua ragazza, o con qualcuna che ti piaceva, se il tuo assecondare significa essere gentile con la tipa che piace al mio amico sì, ma lo facevo per te…-
-E certo, ma quelle appena capivano che con te non se ne faceva nulla, si defilavano. Però ora so che la mia pasticcina ama me, non ha mai avuto secondi fini... E presentarla a te è un gran passo...-
-Se temi che io te la soffi perché d’un tratto le tue folli paure sono svanite? Non hai più timore di presentarmela? -
-No, ora sei innamorato e quando si è innamorati non esiste nessuna altra ragazza, quindi da parte tua sta volta mi fido al 100% e se lei non ti farà moine allora sarà quella giusta sul serio. -
-Aspetta un attimo, ho sentito male o hai detto che sono innamorato? -
-Hai un udito perfetto amico mio. -
-Ma... ma… come l’hai capito?
-Dal tuo sguardo, quando andavamo in giro il tuo sguardo cadeva o si allungava ad ogni passaggio di una ragazza carina. Ora le donne che ci circondano intorno a te sono sparite e sicuramente non sei gay, quindi qualcuna ha fatto breccia nel tuo cuore. Mi sto sbagliando? -
-Non posso darti torto, mi conosci forse meglio di quanto mi conosca io, la verità è che lei ha acceso qualcosa in me e non riesco proprio a far finta di niente. Ora lei riempie la mia testa e fa provare cose al mio cuore che prima d’ora non aveva ancora conosciuto. - Disse mentre le guance gli si colorarono leggermente, non era da lui imbarazzarsi, anzi, ma era la prima volta che esprimeva ciò che Sana gli provocava.
-E si vede... Sei proprio preso! Non avevi uno sguardo simile nemmeno quando hai frequentato per un periodo… ehm come si chiamava quella ragazza ehmm Fan… Fuka- Affermò vedendo il suo amico sotto una luce del tutto nuova.
-Eh già…-
-Allora, tu quando me la fai conoscere la ragazza che ti ha domato? -
-È una situazione complicata…-
-Non restare vago, fammi capire... – Lo invitò Tsu.
-È più piccola...-
- E allora? Non vedo quale sia il problema, lo sai che anche la mia caramellina lo è…-
-Si lo so… ma lei… - “come faccio a dirlo? …” Si fece coraggio e continuo la frase: - …è una mia allieva! -
-Cosaaaaaaa???? Parli sul serio? – Tsu rimase sconvolto nell’udire una simile affermazione.
-Si- Annuì desolato.
-Beh si amico mio, è un casino… Un gran casino!!-
-Già- affermò abbattuto Akito.

 
***


Intanto i quattro ragazzi in pizzeria finirono di cenare e si diressero alla sala giochi.
Entrarono e c’era una musica di sottofondo, eppure, i suoni tipici di una sala giochi si sentivano chiaramente, si guardarono attorno.
-Che ne dici di iniziare con quello? - Propose Nao a Sana indicando il lancio del disco su tavolo.
-Ehi aspettate un attimo! - Li fermò Gomi mentre Nao, sentendolo parlare, gli lancio un’occhiataccia.
-Perché non facciamo una sfida, e la squadra che perde dovrà fare una penitenza decisa dagli altri due che vinceranno? -

 
“Mmm… Mica male come idea, potrei sfruttare la cosa a mio vantaggio, se perdessi potrei convincere quei due a fare una penitenza che per me non sarebbe una penitenza, oppure potrei vincere e vendicarmi su quei due che mi hanno rovinato la mia seratina con Sana…”



-Si può fare- Accettò il ragazzo dal colore di capelli insolito – Però io sto in squadra con Sana. -
-Sicuro? – Domandò la ragazza.
-Certo- le rispose sorridendo.
-Ma ti ricordi di quanto sia imbranata? -
-No, tu credi di esserlo, ma in realtà non lo sei, e poi noi insieme formiamo un’ottima squadra non credi anche tu? -
-Si – sorrise contenta di aver un amico come Nao che la spronava sempre a dare il meglio di sé.
-La squadra che raccoglierà a fine serata più punti vincerà…e chi ne farà meno subirà la penitenza senza tirarsi indietro. - Spiegò Gomi.
Sana cominciò ad impegnarsi con tutta sé stessa, non voleva assolutamente perdere e dar modo a Gomi e Ivan di vincere e fargli ideare una qualche imbarazzante penitenza, anzi per una volta desiderava complicargli le cose, rendergli il favore e questa sua determinazione pareva avesse lasciato a casa la solita goffaggine. Nao, da canto suo, dava il minimo indispensabile come se perdere non gli dispiacesse poi più di tanto. Nella sua mente aveva ormai preso piede l'idea di essere sconfitto e magari chiedere ai suoi leccapiedi una penitenza che agognava ormai da anni.
A fine serata, dopo aver fatto più di un giro su ogni gioco presente nella sala, i quattro ragazzi confrontarono i punti e nonostante, Nao si fosse sforzato ben poco, lui e Sana vinsero per un pelo.
-Non ci credo siamo stati battuti! - Esclamò allibito Gomi, non se lo aspettava, da sempre si considerava il re delle sale giochi e conosceva quanto fosse imbranata Sana.
-Bene bene avete perso… quindi dobbiamo assegnarvi una penitenza. - Mormorò Nao leggermente deluso.
-Buhahhahha esatto! - Tuonò Sana in una risata malefica.
-Non siate crudeli!!!- Supplicò Ivan.
-Non è essere crudeli o meno, dovete solo pagare pegno! - spiegò Nao.
-Allora quale sarebbe sta penitenza? - Chiese rassegato Gomi.
Nao non ci pensò molto su, era chiaro che desiderava fargliela pagare - Dovete baciarvi! – Propose loro la penitenza che desiderava riceve lui con Sana ma era ben conscio che per quei due quella richiesta risultava simile a una tortura, infatti i due ragazzi esclamarono all’unisono: - Cosaaaaaaaa!?-
-Sei impazzito???-
-No, è una penitenza come un'altra e come tale deve essere accettata! -
-Nao non puoi farci questo! -
-Già è disgustoso il solo pensiero di b… B..a..ciare questo! -
-Non tu il pensiero di … te sia meglio! - affermò Gomi.
I due si prostrarono in ginocchio davanti al loro amico.
-Ti prego non faci questo! -
-Che abbiamo fatto di male per questa penitenza? -Chiese Gomi.
“Oh la lista sarebbe davvero lunga...” Pensò Nao.
Sana, vedendo i due che piagnucolavano in ginocchio si mosse a compassione
-Forse è meglio scegliere un'altra penitenza...! -
-Ma… – Tentò di obiettare Nao, ma si interruppe un attimo dopo perché notò lo sguardo di Sana sembrar dire:
"Aspetta prima di opporti!"

-Si, dai Nao, quella di Sana sarà sicuramente più fattibile. - I due si rianimarono con questa speranza.
-Allora vedete quel poliziotto? - Chiese la ragazza indicandoglielo.
-Bene, dovete andare da lui e tirargli giù i pantaloni! -
-Oh, ma questa è quasi peggio a quella di Nao!!! – Esclamò Ivan.
- Potreste pensare a una penitenza in cui non rischiamo di finire in ospedale o in carcere? - Chiese contrariato Gomi.
Sana e Nao scoppiarono a ridere mentre i due si chinarono ai piedi dei due ragazzi e li supplicarono in lacrime di non imporgli nessuna di quelle due infattibili penitenze.
-Smettete di piagnucolare! Scegliete: o quella che ho proposto io, o quella che vi ha appena detto Sana! – Urlò Nao.
-Ma sono una peggio dell’altra! - Piagnucolò Ivan
-Le penitenze vanno pagate, vi ricordo che lo avete detto voi che non ci si poteva tirare indietro una volta decisa e qui avete persino due scelte…. Siete fortunati. - Spiegò nuovamente Nao.


“E così imparate anche a mettervi in mezzo quando volevo dichiararmi…”

I due presero un po’ di coraggio e tentarono di portar a termine quell’ingrata penitenza, erano sul punto di baciarsi quando Sana notò una cosa -Va beh Nao mi pare che questo sia sufficiente! -
Gomi e Ivan sentendo quelle dolci parole si fermarono e la guardarono adorante ed esclamarono un sentito -Grazie! -
-No, devono scontare la penitenza! - Nao era irremovibile.
-Guarda lì...- Sana indicò le ragazze che i due avevano notato a cena ferme dinnanzi al biliardo. Le due stavano assistendo alla scena ridendosela bellamente, non appena Gomi e Ivan si accorsero della reazione delle due i loro volti si tinsero di rosso e desiderarono ardentemente di scomparire.
-Dai su, penso che questa per loro sia già di per sé una penitenza. Si sono resi ridicoli, quando invece volevano risultare fighi agli occhi di quelle ragazze. -
-Sana tu sei troppo buona, ma in effetti anche questa è una bella lezioncina. -
-Esatto! -
I quattro ragazzi, dopo il trambusto, si avviarono verso casa. Due erano con il morale a terra, uno un po’ demoralizzato e la nostra Sana, invece, si era divertita, per una volta era davvero contenta che ci fossero stati anche Gomi e Ivan… In quella serata c'era stato un momento in cui aveva realmente temuto che Nao stesse per dire qualcosa che lei non era ancora in grado di affrontare.


 
***
 

-Bip- Il suono del cellulare di Tsu interruppe la conversazione fra i due amici, era un messaggio da parte della sua ragazza: Sono qui. Lesse.
-Ecco ora sta arrivando il mio pasticcino. - Annunciò e non appena la vede si sbracciò dal tavolo per farsi notare.
Lei, vedendolo, raggiunse il tavolo e non appena si accorse chi era l’amico del fidanzato si irrigidì…
-Sugita!?! – Chiese stupito Akito.
-Prof Hayama?!? – Affermò sconvolta la ragazza vedendo il suo nuovo docente.
-Vi conoscete? – Domandò intimorito Tsu, immaginando che uno dei suoi più grandi timori si stesse materializzando nuovamente.
-È il mio prof di matematica. – Rispose Aya in tono rassicurante, come se avesse intuito un suo timore.
Tuttavia, quella risposta lo allarmò maggiormente, così si alzò di scatto dalla sedia esclamando: -Non dirmi che è lei la studentessa di cui ti sei innamorato!!!! –
-Tsu? - Affermò la ragazza sorpresa e al contempo intimorita da quella strana affermazione.
-Cosa? No, no, no non è lei!!! Lei è Sugita, è la migliore studentessa del mio corso, adesso calmati, non è lei, tranquillo, respira! -
-Ah vero, quella che ti piace è una frana nella tua materia... mi stavo allarmando inutilmente. – Disse ricomponendosi.
-Però tenerti quella boccaccia chiusa, no? – Lo rimproverò Akito.
-Scusa, mi ero spaventato. - Ammise Tsu grattandosi il capo con aria rammaricata.
-Spero che Sugita non abbia capito se no sono in guai seri!!! – Sussurrò di sottecchi.
Aya si era intanto accomodata vicina al suo ragazzo.
-Stia tranquillo, prof Hayama, terrò la bocca chiusa, anche perché se si sapesse che il mio prof è il migliore amico del mio ragazzo la mia reputazione potrebbe infangarsi… Non vorrei che qualcuno pensasse che i miei buoni voti siano dovuti ad un favoreggiamento. -
-Sugita, tranquilla, anche io terrò la bocca chiusa e i voti che ti assegnerò saranno sempre dati per meritocrazia. -
-La ringrazio professore. -
-Comunque brioscina, non mi sembra il caso che gli dai del lei e lo stesso vale per te, Akito. -
-Lo è eccome! - Affermò convinta la ragazza alzando il tono della voce di un'ottava.
-Aya, tu ormai conosci una cosa di me che potrebbe rovinarmi la vita... Quindi siamo involontariamente già entrati in confidenza, oltre al fatto che frequenti il mio migliore amico e quindi ci saranno altre occasioni in cui ci incontreremo fuori dall'ambito scolastico. -
-Okay, allora cercherò di essere meno formale. - Sorrise la ragazza cortesemente.
-Allora, Aya, raccontami, come vi siete conosciuti? - Chiese il biondino.
-Non te l’ha raccontato? – Domandò sorpresa.
- Si, ma vorrei capire quanto, di quel racconto stucchevole, sia vero. - Rispose ridendo.
-Ah-ah-ha! come sei divertente. - Borbottò sarcastico Tsu.
-Okay... Allora, dovevo comprare un regalo ad una mia amica... Ero sfinita perché avevo girato mezza città senza trovar nulla che mi convincesse. Finché non vidi questo negozietto in un angolo, entrai e notai un ragazzo con gli occhiali che lavora lì. Mi accolse con un dolce sorriso, che subito mi scaldò il cuore, mi aiutò a trovare il regalo perfetto e quando stavo uscendo, qualcosa mi trattenne, presi coraggio, tornai indietro e gli scrissi il mio numero. Volevo rivederlo e gli dissi che se gli andava di chiamarmi ne sarei stata felice. Da quella sera cominciammo a sentirci. - Raccontò del loro primo incontro con il viso colorato di un rosso pomodoro. - Allora le due versioni coincidono? - Chiese curiosa la ragazza.
-Sì ma per fortuna la tua versione era meno cariadenti e più realistica. -
Aya sorrise. -E voi due, invece, come vi siete conosciuti? – chiese, cominciando a sentirsi a proprio agio in presenza di quello che fino un’ora fa era solamente il prof che le incuteva timore tra i banchi di scuola.
-Noi siamo amici d’infanzia, ci conosciamo dall'asilo, il ragazzo popolare che andava bene in tutto ciò che faceva senza alcuno sforzo e il secchione sfigatello con gli occhiali, è sempre stata questa l’accoppiata. - Rispose Tsu.
-Tu non sei sfigato, amoruccio! - Lo rincuorò la sua ragazza.
- Si caramellina, lo sono sempre stato. -
- No biscottino, tu sei fichissimo! -
- Lo pensi solo tu, mia brioscina. -
- Ma non ti basta, mio cioccolatino? -
-Si, tu sei l’unica di cui mi importi l’opinione. -
-Bene, mio dolce al miele. -

 
“Non ci credo, pure lei usa quei nomignoli stucchevoli...ma che ho fatto di male?” Pensò Akito disgustato nel vederli fare i piccioncini.



Dopo un po’ i due si ricomposero e Tsu riprese in mano la conversazione -Allora mi descrivi com’è questa ragazza che ti ha rubato il cuore? - chiese Tsu all'amico. – Sai, sono proprio curioso di scoprire com’è la ragazza che è riuscita ad entrare nel tuo cuore inaccessibile. -
Akito non sapeva da che parte iniziale… non era da lui fare certi discorsi, stava per dagli una risposta di circostanza per troncare l’argomento quando Aya lo anticipò.
-Se ho capito bene, sei innamorato di qualcuna della nostra classe? - Si intromise Aya.
-Come puoi dirlo? -
-Beh, hai preso solo la cattedra nella nostra classe, il resto delle lezioni che fai in altre classi sono supplenze… In più ho notato come ti sei irrigidito nel vedermi e ti ho chiaramente sentito borbottare con il mio pasticcino per non aver tenuto la bocca chiusa sul conto della tua allieva, quindi, con ogni probabilità, io conosco la ragazza in questione e quindi, la ragazza in questione deve essere proprio nella mia classe. -
-Sei molto perspicace… - “Non per niente è la migliore del corso.”
-Lo so. -
-Tu ti sei fatta un’idea su chi possa essere? – Chiese curioso il fidanzato.
-Beh pensandoci su… lui è glaciale con tutti noi, ci guarda come se fossimo dei nemici. Infatti è strano vederlo oggi con uno sguardo normale, però con una ragazza ha uno sguardo amorevole nonostante si sforzi, non ha lo sguardo duro e feroce con lei. Nonostante debba sgridarla parecchio per i suoi …come dire sfaceli negli esercizi di aritmetica. -
-Di chi stai parlando? – Domandò sempre il suo fidanzato.
-Di Sana…-
Akito, sentendo il nome della sua ragazza rimase a bocca spalancata e tra sé e sé si domandò se davvero si notasse così tanto o la cosa non era sfuggita solo alla perspicace Sugita, ad ogni modo, questo lo preoccupava non poco.
-Direi che ci ho azzeccato! - Affermò Aya vedendo la reazione del ragazzo seduto di fronte a loro.
-Come hai fatto a... Si nota così tanto? - Domandò preoccupato Akito.
-No tranquillo, nessuno lo ha notato… Io ci sono arrivata facendo qualche due più due, in più sarà che io tengo a Sana e magari noto qualcosa in più su ciò che le riguarda. Molto probabilmente, se non fossi venuta qui stasera e non avessi sentito i vostri discorsi, mai avrei pensato che tu fossi innamorato di lei o di qualcun’altra. Avrei continuato a pensare che ti interessasse aiutarla o che ti facesse pena perché è davvero negata con la matematica e non lo fa apposta. -
-E com’è questa ragazza che l’ha domato? - Chiese il ragazzo occhialuto alla propria fidanzata.
-È una ragazza molto dolce e solare, parecchio imbranata ma con un cuore enorme, alle elementari eravamo migliori amiche quasi inseparabili, è una bellissima persona. Chi la conosce non può far a meno di volerle bene di cuore…-
-Io non vi ho mai visto insieme.... Né ha mai accennato a te... Lei parla solo con Kamura e di lui…-
Aya sentendo il cognome di Kamura, fece una faccia tra lo schifato e l’infastidito -Beh da quando alle medie è entrato nella sua vita, lei si è allontanata da tutti e si è messa un po’ troppo in sua ombra. -
-E a lei va bene stare in sua ombra, senza avere una vita a sé stante? -
-Credo che senta come se loro duo fossero due facce della stessa medaglia, ma non so. In una delle ultime conversazioni che ho avuto con lei mi ha spiegato che hanno avuto un passato molto simile. Lui ha bisogno di lei e lei di lui, diceva che si completavano e che se uno era triste, l’altro era sempre pronto a capire a supportare e a stare accanto. -
-Posso capire che senta un forte legame con questo ragazzo perché hanno vissuto esperienze simili, ma questo rapporto non capisco perché escluda il fatto di avere delle amiche. -
-Beh sai le ragazze la tengono alla larga perché sono invidiose e gelose che quello stia sempre con lei e che lei abbia tutte le sue attenzioni e mi pare che a lui questa situazione non dispiaccia. Sembra come se volesse tenerla tutta per sé e le ragazze della nostra scuola sono pazze di lui, io non capirò mai che ci trovino in quello. In quanto a me e il mio rapporto con Sana... Abbiamo litigato a causa sua perché non mi piace quel ragazzo, ho sempre pensato che la sua vita non doveva essere monopolizzata da lui così le spiegai la mia preoccupazione, ma lei mi disse: "Aya lui ha bisogno di me ed io di lui, ci capiamo come nessun altro, lui comprende cose che tu per quanto ti sforzi non riusciresti a comprendere fino in fondo." Da lì si prese un’infatuazione per lui e visto che io ero contro di lui e ciò che provava cominciò a vedermi come una minaccia, così ci allontanammo definitivamente ed è una cosa che rimpiango. Nonostante tutto, lei resta comunque la migliore amica che io abbia mai avuto e ci sto male a vederla isolata perché lei di natura è una persona solare ed espansiva…-
Akito sentendo parlare Aya di Sana capì che le voleva davvero bene e che tutte le cose che aveva detto era dette con sincerità. Quel Kamura, però gli piaceva sempre meno.
-Sai Akito, sono felice che alla fine quei due non stiano insieme... Dal poco che ti ho conosciuto oggi sei meglio tu di lui e penso che lei sia più raggiante da quando sei entrato nella sua vita…-
-Come fai a dirlo, mi conosci appena e non ci hai mai visto insieme. -
-Te l’ho detto noto certi cambiamenti perché le voglio bene... Ed immagino che tu sia l’unica novità nella sua vita. -
-Pasticcino dovreste ri-allacciare i rapporti con lei... Si vede che tieni tanto alla vostra amicizia. - Affermò Tsu sentendo come parlava della sua vecchia amica.
-Lo penso anch’io, tu saresti un’influenza positiva nella vita di Sana. -
-Magari con il tuo aiuto ci riusciremo… forse grazie a te aprirà gli occhi e capirà che tutto ciò che in passato le ho detto era perché ho sempre tenuto a lei…-
-Conta su di me- Le sorrise complice.
-E appena risolverete il vostro rapporto me la dovrete presentare questa ragazza così importante per le due persone a cui tengo di più-
-Sarà fatto. – Risposero i due legati a Sana all’unisono.


 
***



Finita la serata Nao al suo solito accompagnò da buon cavaliere Sana a casa, il ragazzo Si fece coraggio, era pronto a lanciarsi, doveva smettere di prendere tempo… ne aveva fatto scorrere fin troppo… il ragazzo si avvicinò sempre più al viso della ragazza, era pronte e deciso, l’avrebbe baciata, Sana intuendo qualcosa si affretto ad abbracciarlo e salutarlo velocemente per poi rientrare in casa. Nao, sorrise per quanto fosse ingenua quella ragazza… probabilmente finché non glielo avesse detto a chiare lettere ciò che sentiva, lei non ci sarebbe arrivata… conosceva quella ragazza e sapeva che certe volte poteva risultare ottusa… soprattutto per quanto riguardava i sentimenti a causa del difficile rapporto con la madre… e lui fino a oggi non era mai riuscito a sbilanciarsi, forse perché prima entrambi necessitavano più di un amico che di un amore ed infondo a loro bastava stare insieme per essere felici… ma gli anni passano e i sentimenti si facevano sempre più intensi e quella semplice amicizia iniziava a stare stretta.

 
***




Intanto sana era entrata in casa. Scosse la testa perché non aveva voglia di pensare a ciò che Nao aveva tentato di rivelargli durante tutto il giorno. Decisamente non sapeva come affrontare quella situazione.
Si diresse in camera e si cambio e si mise comoda, prese in mano il telefono e inviò un messaggio ad Akito:


-Come è andata?

-Tutto bene, domani ti racconto…Ti devo parlare di una cosa…E a te com’è andata la serata?
-Bene… Però ti devo dire una cosa…

Akito leggendo quel messaggio si preoccupò leggermente, immaginò doveva essere qualcosa che aveva a che fare con Kamura.

-Quindi mi pare sottinteso che ci vediamo domani.
-Esatto…. Che ne dici domani pomeriggio da me… Domani mattina come al solito la passerò a dormire…
-Immaginavo, e poi io devo ancora finire di correggere dei compiti, quindi domani pomeriggio appena termino passo da te.
-Perfetto, ora però è meglio se iniziò a dormire se no troverai uno zombie.
-I zombie non mi dispiacciono, notte.


* Tsukinomoto: professoressa andata in maternità lasciando la cattedra ad Akito, il cognome è puramente inventato
* Koweshi nome del locale puramente inventato, non so nemmeno se esiste come parola o il significato
*in fondo l’immagine del braccialetto che Nao ha comprato a Sana



 
To be continue...
 


Nota: Kodociniiii ciaooo!!!!! scusate nuovamente per averci messo così tanto ad aggiornare…vi ho già detto che sono perseguitata dalla sfiga? Vi starete chiedendo che è successo sta volta? ho avuto un problema hard disk e ho perso il capitolo e la one seguito di sana e il coniglietto… se avrò ispirazione la riscriverò anche quella, se no amen. E vi giuro scrivere qualcosa che hai già scritto e la tua testa è passata come conclusa è davvero difficile ritornarci e poi va beh il nervoso non aiuta.
Poi va beh mi era pure venuta una strana influenza…. Sono stata malissimo per una settimana quindi non avevo scritto nada. Poi va beh tra aggiornare una pagina che gestisco, telefilm e anime che mi distraevano ci ho messo un po XD non so se l’avete capito, sono una persona molto distratta, faccio una cosa e poi mi metto a fare un'altra… questa cosa si ripercuote anche nello scritto.
Allora parliamo di questo capitolo che ne pensate… è un po’ di transizione ma c’è una rivelazione… che pensate di Nao? Siate sinceri! Sono curiosa di conoscere le vostre opinioni
Il prossimo capitolo non so ancora bene come affrontarlo… un pezzo ne sono certa ma il resto è ancora un’incognita… ci devo ancora pensare bene… spero mi venga presto un’ispirazione.
Sinceramente io non vedo l’ora di scrivere altri capitoli ma devo arrivarci hahahah purtroppo in questa storia sto seguendo piu o meno una linea temporale e quindi devo rispettarla ^^



Volevo ringraziare : Kodocha❤, Miky❤, Lunaby❤,G_love_a❤, e KimberlyKim❤ per aver letto quel disastro e non avermi tirato pomodori marci e questo vale anche per i lettori silenziosi… no, seriamente grazie per esser ancora con me❣
Un grazie immenso, grande come una casa al mio angelo custode Lolimik che farei senza di te? Solo disastri! Se si meravigliano per come è scritto bene rispetto ai miei standard è ovviamente merito tuo!❤
Vi mando un bacione enorme ed spero di porteci leggere presto



Allora questo è un fax simile al bracialetto di Tiffany che ha regalato Nao a Sana, non ho preso proprio l'immagine del bracciale originale perchè volevo mettere la frase ^^
  
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