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Autore: Shenron87    22/09/2016    1 recensioni
Tutti sappiamo che i sogni non sono altro che manifestazioni di desideri non realizzati... ma è sempre così? Perchè sognare un futuro felice con una ragazza morta, che magari ti avrebbe rifiutato, se sei sposato e la donna al tuo fianco, che ti ama e ti ha dato dei figli, ha già colmato quel senso di vuoto.
Certo, Daphne è bella... è dolce, almeno in privato, ed ha sofferto moltissimo... ma non è Hermione e Bruce lo sa bene visto che, essendo un vampiro lui soffre come pochi esseri possono fare : Bruce sa che, anche morendo, non si incontreranno mai. Una domanda però aleggia minacciosa nell'aere. Era un sogno quello che ha fatto Bruce... o Bruce stesso è sognato da qualcuno che si trova in difficoltà e non sa che cosa fare del suo futuro...
Seconda e ultima parte della serie "Il Cavaliere Oscuro" si consiglia la lettura de : “Harry Potter e la Stirpe Maledetta” che troverete nella mia home.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sanguini, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Sirius/Lily
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Cavaliere Oscuro'
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Sto pubblicando no-stop. L'ultimo capitolo pubblicato a una certa distanza è stato "La vendetta dei Vampiri." Prima di leggere controllate se avete letto quel capitolo o i successivi, precedenti a questo. Con affetto, Shenron
 
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The day after tomorrow.
 
Bruce annusò l’aria umida che prometteva pioggia. Lo faceva sempre prima di iniziare a intonare un canto utile a innalzare barriere antismaterializzazione e che inibiva passaporte e camini.
Maghi mediocri dovevano ripeterli sette, otto volte in gruppi numerosi. Lui però non lo era, lui era attualmente il mago più potente del mondo da quando aveva bevuto il sangue del suo maestro integrando il suo immenso potere nel suo nucleo da ex-quarto classificato.
Il risultato era stato un mago con un buon 50% in più di potere e potenza rispetto a maghi del calibro di Silente e Voldemort presi singolarmente. Solo dopo essersi abituato a tale potere, agli inizi del suo quinto anno, Bruce aveva iniziato a nutrirsi degli horcrux trovati fino a quel momento. Aveva iniziato dal medaglione rubato al nonno dallo zio materno, che aveva inglobato all’anima di Tom che aveva assimilato nella Camera dei Segreti azzannando il suo nonnino al collo. Poi era stata la volta del diadema che aveva preso approfittando dell’assenza di Silente durante la sua breve carriera da Preside.
L’anello era stato il penultimo horcrux di quelli ufficiali. Lo aveva preso durante l’estate in cui Hermione era in vacanza con i genitori e fu seguito dalla cicatrice del fratello e dalla coppa di Tosca.
Purtroppo gli artefatti si erano sbriciolati a banchetto finito ma non era nulla che non potesse essere ricostruito. Doveva solo nutrirsi di un artigiano folletto e il gioco era fatto.
Presa l’anima contenuta nella coppa, con l’aiuto di Sofia, aveva estratto il frammento di anima del nonno dalla mano con cui aveva protetto la testolina del fratello e aveva ingerito anche quella riuscendo, con calma, pazienza e un po di colla vinilica, a ricucire l’anima divisa del’oscuro pippone più demente che la storia avesse generato.
Grazie a ciò che aveva ottenuto dai cinque horcux intenzionali (anello, diario, coppa, diadema, amuleto), e da i due involontari (lui e suo fratello), era riuscito a mettere le mani su sette noni dell’anima di Voldemort aumentando il suo potere magico di un altro po e, grazie a Sofia, avrebbe presto ottenuto gli altri due pezzi più l’anima di Silente.
Silente che non era riuscito nemmeno a capire che l’anello che aveva distrutto e la cui maledizione lo stava uccidendo era una replica creata dai folletti e incantata da Bruce perché si spacciasse per horcrux. A ciò era bastata un anima ottenuta da un babbano qualsiasi, oscurità, gentilemente prodotta da Sofia, sapientemente inserita dentro la copia contraffatta.
Sofia però non sarebbe stata dimenticata. Lei avrebbe potuto fare scorpacciate di auror e mangiamorte. Poco importa se arruolati o imperiati. Quel giorno i soli maghi che sarebbero sopravvissuti sarebbero stati quelli in età scolare e i loro fratellini ancora più giovani.
Loro, cresciuti a dovere, sarebbero stati utili. Gli altri invece sarebbero diventati un ostacolo per colpa di preconcetti.
“Siamo pronti… le ragazze hanno già sigillato il San Mungo e Diagon Alley. Da Hogwarts non si può entrare e uscire usando la magia e avevamo sigillato i passaggi segreti che facevano uscire dal castello prima di andarcene.”
“Anche noi...” rispose Bruce infilando un gettone nella cabina telefonica che fungeva da ingresso per gli ospiti e che si sarebbe sigillato una volta portati i due vampiri al ministero.
Entrarono nella Hall e, con un cenno della bacchetta, tutti i camini andarono in pezzi.
“Cosa state facendo?” urlò il guardiano mentre i vari funzionari ministeriali che passavano di li avevano già tirato fuori le bacchette.
Uno schiantesimo colpì in pieno alla schiena Daphne che si voltò con lentezza prima di inondare la stanza di lacero e diffindo di inaudita potenza.
I maghi, non sicuramente il meglio che il ministero potesse offrire in fatto di duelli, quello aveva seguito il ministro e Silente nel tentativo di riprendersi la scuola col minor numero di vittime, si ritrovarono privi di arti, nel migliore dei casi, o di teste senza che se ne rendessero conto.
“Nervosuccia oggi...” sussurrò Bruce ricevendo un pizzicotto come ricompensa.
“Ok… ok… la smetto...” disse Bruce mentre il custode lo fissava stranito e terrorizzato.
“In ogni caso siamo qui per un esperimento scientifico!” rispose fissando l’uomo che aveva attivato l’interfono.
“Esperimento… scientifico?”
“Si. Io e la mia ragazza abbiamo scommesso in quanto tempo avremmo potuto far cadere il ministero e sterminare la vostra razza come voi avete fatto con i vampiri...”
“Io ho scommesso una settimana, lui un giorno...” disse Daphne decapitando il custode con il cenno di una mano.
Poi gli occhi dei due si illuminarono di una luce cremisi e il sangue sgorgato dalle ferite, che era colato sul pavimento di marmo, iniziò a sollevarsi da terra accumulandosi in due sfere che vorticavano incessantemente sopra le loro teste.
Uno dopo l’altro i maghi feriti divennero sbiancarono e i loro organi collassarono a causa del continuo salasso a cui erano soggetti.
“Dobby!” chiamò Bruce iniziando a camminare.
“Si, Signore?”
“Usa le forbici che ti ho dato e taglia i fili degli ascensori… io e Daphne siamo a favore del movimento fisico e credo che alle nostre cene un po di ginnastica male non farà.”
Bruce quindi agitò la bacchetta e cucì gli arti e le teste ai rispettivi corpi mentre Daphne emetteva dalla bocca una sostanza nerastra che entrò nei corpi dei maghi deceduti e li costrinse a rimettersi in piedi.
Uno dopo l’altro i morti tornarono a camminare e fissarono i due vampiri che diedero un solo ordine.
“Mantenete le posizioni e uccidete qualunque mago adulto invada questo piano.”
Poi si avviarono verso le scale decidendo di dividersi.
“Io rimango qui e tengo d’occhio le scale. Tu ripulisci il primo piano sotterraneo...” disse Daphne.
“Poi ci diamo il cambio...” convenne Bruce.
“Mi pare ovvio…” replicò Daphne baciandolo dolcemente con le labbra sporche di sangue.
 
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Se il Ministero aveva richiesto poche decine di minuti, il San Mungo richiese a Ginny ed Hermione richiese ancora meno tempo.
Il locale infatti era costruito in un punto isolato, dal mondo magico almeno, ed era pieno di malati, alcuni incurabili come i Longbottom o Allock, e medici.
Non fu necessario nemmeno sfoderare la bacchetta per ripulirlo di ogni adulto presente.
Solo i pazienti del reparto pediatrico si salvarono visto che Bruce aveva altri progetti per bambini e neonati. Essi quindi vennero salvati dagli elfi domestici del vampiro che li portò in un maniero adibito alla loro crescita dove li attendeva Narcissa. Poi, con un rapido incantesimo, le due vampire evocarono l’ardemonio incenerendo quadri e qualsiasi traccia del loro passaggio.
I maghi e i pazienti deceduti, licantropi a parte, vennero trasformati in ghoul, il più potente tipo di zombi che potesse essere creato. Per fare un paragone banale, se un vampiro stava a un uomo, un ghoul stava a un infero. Essi infatti erano più rapidi, letali e capaci di infettare altri umani aumentando le schiere dei suoi compagni con un semplice morso.
Per questo i vampiri davano di solito l’ordine di non superare un certo confine.
I ghouls del San Mungo però non rimasero a guardia del nosocomio. Essi furono smaterializzati dalle due ragazze a Diagon Alley dove avrebbero aiutato Penny e Fleur a ripulire la via del commercio e quelle limitrofe piene di criminali.
All’arrivo delle ragazze e dei loro soldatini solo i proprietari dei vari negozii erano ancora capaci di respirare, seppur svenuti e legati come salami.
“Fateli portare nelle segrete di Grimmauld Place...” ordinò Hermione prima di avvicinarsi a un gruppo di folletti che osservava la scena con interesse.
“Signor Ragnarok...” lo salutò la ragazza avvicinandosi.
“Signora Lestrange o dovrei chiamarla Serpeverde?”
“Hermione andrà bene… la prima moglie di mio marito è la figlia di Cyrus Greengrass...”
“Moglie… o compagna?” domandò il folletto studiandola con attenzione.
“Le dirò, direttore… una volta ero una ragazzina giovane, ingenua e immatura che si sarebbe arrabbiata di non poter avere Bruce tutto per se. Ora però capisco molte cose che prima mi sfuggivano e titoli e nomi mi sono del tutto indifferenti.”
“Capisco… ma posso chiederle cosa state facendo?”
“Stiamo ripulendo il mondo magico dal più grande problema che lo affligge, i maghi e le streghe.”
Una lieve risata gutturale sfuggì al folletto che si fermò subito quando notò la serietà nel viso della ragazza.
“Siete seria? E il Signore Oscuro? Silente?” domandò il direttore di banca.
“In questo momento stanno affrontando i due vampiri più potenti della nostra famiglia...” disse mentre un patronus oscuro comparve nella via comunicando che il ministero era caduto.
“Mancano gli auror, i mangiamorte e coloro che li comandano...” disse Penny sospirando.
“...muoviamoci o Daphne ci prenderà in giro per l’eternità!”
Le ragazze non poterono far altro che annuire prima di mandare i Ghoul a pattugliare le vie. Salutarono quindi Ragnarok e si avviarono verso le vie traverse.
“Ah… le saremmo grati se evitaste di muovere guerra ai maghi o ai babbani. I primi, assieme ai loro beni, sono il nostro nemico e ormai sono sconfitti. Terremo solo i bambini per crescerli senza i preconcetti dei purosangue…” disse Ginny serafica.
“E i babbani?” domandò Ragnarok
“Sono il nostro cibo e non vorrete mica costringerci a cacciare la vostra prolifica specie per rimpiazzarli...” rispose Hermione con un sorriso sadico sul volto prima di tornare al massacro che avevano iniziato.
 
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A Hogwarts, dove tutta la popolazione studentesca era senza parole. Il Ministero era caduto in meno di mezz’ora. Il San Mungo era diventato cenere e Diagon Alley, assieme alle vie collaterali e parallele, sembrava il set di un film dell’orrore.
Gli studenti, assieme ai docenti, tutti rigorosamente legati e privi di bacchette, stavano assistendo impotenti alla disfatta del mondo magico contro sei singoli vampiri che, dopo aver sterminato la popolazione si smaterializzarono in numerosi sobborghi babbani.
Il copione era sempre lo stesso. Arrivavano, entravano in una o due case dove prelevavano uccidevano gli adulti, maghi o babbani che fossero, e prelevavano i bambini che li seguivano senza nemmeno piangere.
“Hanno ucciso i loro genitori… e non piangono?” disse la McGranitt sconvolta.
“Quelli non sono i loro genitori e loro lo sanno...” disse Draco continuando a rimanere seduto su Hagrid mentre il marito teneva a terra Grop con facilità disarmante.
“Che vuoi dire sono natibabbani!” esclamò Neville.
“E come tali, anche se forse tua nonna non te lo ha detto, Paciock, sono tutti frutto di maledizioni imperius, stupri poi cancellati con incantesimi di memoria, pozioni d’amore che anche un Weasley può comprare...”
“Bambini che...” si intromise Harry ridacchiando “...quando avevano l’età per sviluppare la magia, il ministero mandava dei pediatri del San Mungo per far vaccinare. Pediatri come Sofia che, da buona dottoressa con specializzazione anche in ginecologia e ostetricia, aveva libero accesso all’elenco dei bambini magici nati e non ancora in età da Hogwarts.”
“Trovarli uno per uno è stato facile, convertirli una passeggiata… specialmente i cosiddetti Natibabbani che non vivevano in famiglie magiche protette da mura e incantesimi su incantesimi.” disse Draco mentre i ragazzi, con ormai troppi bambini, chiedevano agli elfi domestici di smaterializzarli da Narcissa.
“Quello doveva essere l’ultimo carico...” mormorò Harry.
“Si… in fondo ci sono solo un centinaio di matricole ad anno in media. Ne hanno presi mille… Ciò vuol dire che abbiamo in mano nostra tutte le matricole dei prossimi dieci anni, anche i bambini figli di maghi cresciuti nel mondo magico...”
Il modo calmo in cui i due vampiri parlavano fece venire i brividi ai docenti che, per bocca della McGranitt, chiesero quali fossero i piani per Hogwarts.
“Diventerà il palazzo della famiglia reale anche se molti aggiusti dovranno essere fatti...”
“E noi? Perchè non ci avete ucciso?”
“I Maschi finiranno nelle segrete del castello dove gli elfi li nutriranno, li puliranno e li priveranno di quanto sangue possano privarsi senza morire. Daranno loro la pozione rimpolpa sangue nei tempi e nei limiti che permetterà loro di sopravvivere senza avvelenarsi.” spiegò Harry.
“Ma non potete sopravvivere… un vampiro ha bisogno di cinque litri...” disse Tonks prima di essere interrotta dalla risate dei due vampiri.
“Se i vampiri originali bevessero tutto quel sangue, oggi voi sareste ridotti a pochi esemplari. Vi basti sapere che il sangue può essere rabboccato e noi beviamo pochissimo sangue. Un calice alla settimana ci permette di vivere senza problemi. Certo, se voi mettete verbana nel cibo e nell’acqua siamo costretti a berne molto di più.” spiegò Draco sorridendo.
“U-Un b-bicchiera l-la settimana?”
“Già… Bruce, D-Daphne e Sofia hanno bevuto quello di animali per anni. Perfino quelle delle acramantule ma voi maghi siete prevenuti e razzisti. Ci nutriamo di umani solo se necessario ma voi ci date la caccia perché ci temete. Ma ora è tutto finito. La vostra era è finita.”
“E le ragazze?” domandò Remus preoccupato.
“Le ragazze che in questi anni hanno attirato l’attenzione di Bruce verranno trasferite in una torre dove, vestite in modo consono al loro nuovo rango, intratterranno me e Bruce come Silente ha costretto nostra madre a intrattenere Sirius e mio padre con pozioni e anelli illegali in novantanove paesi… Le altre d’altronde...”
“Le altre?” domandò Tonks tremando come una foglia.
“Adescheranno babbani per ripopolare il mondo magico. Oggi moriranno circa ventimila persone. Salvando voi ci vorranno una media di dieci figli a testa in dieci anni per ripopolarle il Regno Unito Magico. Inoltre Bruce, essendo un vampiro capace di usare la magia, che crea vampiri capaci di usare la magia, ha deciso di trasformare in vampiri tutti gli orfani babbani attualmente di età inferiore ai dieci anni. Narcissa e gli elfi da soli non bastano. Avrete la possibilità di crescerli ma badate… verranno trasformati in vampiri alla nascita. Ma badate. Se rispetterete le nostre regole potrete avere un ragazzo che vi piace, sposarlo e avere una casetta ai piedi del castello...” rispose Draco fissando le ragazze una per una.
“Deludeteci, traditeci, tentate di aizzare i vostri figli contro di noi… e al posto di onorate madri di famiglia troveremo altri modi, più sadici e crudeli, per farvi rimpinguare la popolazione anche se, dopo il modo in cui avete trattato Harry e Bruce in questi anni non meritereste una tale misericordia...” aggiunse la bionda mentre la televisione mostrava Sofia che guidava Silente verso il centro del castello dove Voldemort, partito dalla parte opposta del maniero, stava guidando il suo esercito.
Il contingente di Auror e membri dell’ordine della fenice al seguito di Scrimgeur, Silente e del Ministro Bones era appena arrivato a metà strada quando, in un grande salone ottocentesco, videro avanzare Voldemort al seguito dei mangiamorte.
Fu mentre dai vari eserciti si levarono esclamazioni di rabbia, sorpresa, paura per la presenza di Silente e Voldemort così presto e in un posto così poco strategico che Daphne, Hermione, Ginny, Penny e Fleur comparvero nella Sala Grande.
“Salut… Henri mon amour...” disse la francese andando ad abbracciare il ragazzo incurante di Draco che la fissava torva.
“Ancora non capisco come fate voi a non essere gelose… Specialmente tu ed Hermione! Come potete permettere a quelle tre di avvicinarsi a vostro marito.” disse la bionda rivolgendosi a Daphne ed Hermione.
“Quelle tre?” domandò Hermione ridacchiando nervosa.
“Penny e Ginny sono amanti e lo rimarranno fino a quando non troveranno dei compagni o fino a quando non si stancheranno di Bruce…” disse Daphne esausta.
“Con Sofia le cose sono un po diverse… la situazione è più o meno come quella tra te, Fleur ed Harry. Lui ama Hermione, ama anche me anche se in misura lievemente minore, noi amiamo lui, visto che per me lui è il mio compagno e l’ho capito diventando vampira. Il problema è che è stato scelto come compagno anche da Sofia ma...”
“Lei non possiamo batterla...” disse Hermione sconsolata.
“Non che non ci abbiamo provato...” aggiunse la bionda demoralizzata a sua volta. “...ma è troppo forte e dobbiamo ringraziare che ami Bruce abbastanza da concedergli il permesso di stare con noi...”
“È così forte?” domandò Harry sconvolto.
“Secondo te perché ha mandato lei in quello che è il campo di battaglia più difficile di tutta la guerra...”
“Ma Bruce...” protestò Harry mentre Voldemort e Silente iniziavano a perdere la pazienza e a chiedere alla ragazza spiegazioni convincenti.
Poi accadde. Bruce comparve davanti a tutti gridando un gioviale “Ma non possiamo volerci bene?” e Sofia si lasciò andare in una risata sadica al limite della follia.
Tutti i presenti, udendo quel verso ferale che rievocava i fantasmi di antichi traumi che la razza umana non aveva ancora superato, tremarono come foglie incuranti di ciò che il loro vicino potesse pensare.
Nemmeno Hermione, o Daphne, abituate al massacro, ne furono totalmente immuni ma sapere che una simile calamità naturale fosse dalla loro parte e non un loro nemico servì a farle rilassare lievemente.
“Dammi l’ordine Bruce!” urlò la ragazza mentre uomini abituati a uccidere, torturare o combattere pazzi psicopatici lasciavano cadere la bacchetta in preda al terrore.
Voldemort e Silente fissarono il ragazzo assieme a Scrimgeur, alla Bones e ai Lestrange ma Bruce sorrideva serafico.
“Sterminali tutti. Non lasciarne in vita nemmeno uno! Vendica la nostra razza costretta a vivere reclusa. Vendica ciò che Silente e Voldemort hanno fatto a me, Daphne, Hermione e Ginny! Insegna loro cosa vuol dire essere un vero signore oscuro...”
Sofia non se lo fece ripetere due volte e, fissando Silente negli occhi iniziò a recitare una strana litania.
“Avvio delle Terza, della Seconda e della Prima limitazione di potenza. Rivelata una situazione di livello A. Attivazione della procedura Cromwell fino alla totale eliminazione del nemico!”
Silente, mentre sentiva la ragazza parlare iniziò a sudare freddo e a perdere molta della sua baldanza.
Sofia intanto aveva cambiato aspetto. I suoi capelli adesso arrivavano al pavimento e le sue zanne, prima celate, ora avevano fatto capolino sul suo volto che adesso, pur rimanendo bellissimo, incuteva un certo timore.
Non in Bruce però. Lui infatti continuava a guardarla con uno sguardo da innamorato.
“Ah Sofia?” domandò il vampiro destandosi dal suo dolce rimirar.
“Si?” domandò con una voce fredda e crudele.
“Posso iniziare io? Ho troppa voglia di uccidere Silente e mio nonno...”
“Ara Ara… Sei proprio un bambinone...” disse la donna addolcendo la voce e plasmando l’oscurità fino a darle l’aspetto di catene e corde molto spesse con cui imprigionò tutti i maghi eccetto Silente e Voldemort.
“Vorresti sfidare non uno di noi… ma entrambi allo stesso tempo?” domandò Voldemort basito.
“Da solo poi… capisco che sei potente, Black ma...”
“Mi manca l’esperienza, Albus? Non sai nemmeno riconoscere un vampiro quando c’è l’hai davanti e mi parli di esperienza?”
“Vampiro? I vampiri non usano la magia...”
“Nemmeno quelli che viaggiano nel tempo?” domandò Bruce ricevendo uno sguardo interrogativo come risposta.
“Non ricordano, Bruce… ho rimosso personalmente i ricordi di quei due dalle menti di tutti eccetto tua madre e Gellert...”
“Gellert?” domandò Silente allarmato.
“Il mio maestro, Gilberto Foresta di Grendell, Mr Forrest per gli amici...” rispose Bruce sorridendo.
“...l’uomo che mi è stato vicino quasi come fosse mio padre e che mi ha implorato di fermare entrambi che, con le vostre macchinazioni, state distruggendo il mondo magico. TU...” disse indicando Voldemort.
“Vorresti lasciare in vita solo i purosangue, premettendo che tu sei un mezzosangue, e condannare i maghi a fare la fine dei Gaunt mentre tu, Silente stai permettendo ai babbani di distruggere il mondo arrivando a un punto in cui le altre creature magiche decideranno di unirsi contro di loro. Per questo io e la qui presente Comitissa Vladlina Tepes Terza abbiamo deciso di eliminare gli ormai inutili maghi che hanno perso di vista il loro ruolo.”
“Il loro ruolo?” domandò Silente studiandolo con attenzione.
“Si, il loro ruolo. Voi eravate i medium tra il mondo trascendente e l’imminente. Tra il sacro e il profano. Tra il sovrannaturale, la natura e il mondo umano. Ogni civiltà vi venerava. Eravate Druidi, sciamani, sacerdoti… ma siete scappati abbandonando gli uomini a loro stessi e permettendo loro di inquinare, avvelenare, insudiciare e decimare razze magiche e non senza più curarvi di nulla se non delle vostre insulse lotte di potere. Voi siete marci ma non temete. Ho salvato circa mille bambini che crescerò educandoli nelle antiche tradizioni dei Druidi… loro, pur essendo in parte vampiri come me, porteranno nuova linfa a queste terre. Loro monderanno il veleno prodotto dai babbani anche a costo di ridurre il loro numero a quello che la terra può realmente sostenere.”
“Stai dicendo che ridurrai la popolazione a un numero congruo per l’ecosistema?” chiese Voldemort sgranando gli occhi.
“Diciamo che su centoventi milioni di babbani il regno unito tornerà a dieci milioni o forse meno… dipende da quanti bambini privi di malizia troverò tra i babbani...” disse il ragazzo mentre Silente sgranava gli occhi.
“Tu sei pazzo!”
“Io? Silente? Perchè non parliamo di come hai rapito mia madre, l’hai affidata ai babbani, indotti a odiarla, per farla scappare e costringerla a fare la cameriera quando le sue amiche giocavano con le bambole.” disse Bruce sorridendo in modo ferale.
“Parliamo di come l’hai promessa a Piton per i suoi servigi da spia? O di come l’hai venduta, come fosse una puttana, a James Potter che prima le ha dato una pozione illegale in 99 paesi, fatta da Lumacorno, e che per sbaglio ha bevuto mio padre? Pozione che l’ha fatta rimanere incinta di un uomo che non amava? Parliamo di come hai chiuso un occhio sui ripetuti imperius che mia madre ha subito a opera di James Potter e dell’utilizzo di quell’anello della sottomissione coniugale? Parliamo che pur sapendo che mio fratello era il prescelto e aveva bisogno di protezione lo hai mandato da dei babbani senza legami di sangue pur di non farlo crescere edotto e raffinato come sarebbe cresciuto se fosse stato affidato alla mia madrina?” lo incalzò Bruce mentre i maghi fissavano Silente sconvolti.
“Parliamo del fatto che hai aizzato mio fratello contro di me e lo hai mandato incontro a morte certa pur di regalare i soldi dei Potter ai Weasley? Parliamo di come volevi vendere Hermione a Ron Weasley in cambio dei suoi grandi servigi? Parliamo dell’amortentia che avete usato per drogare Ginny da quando ha memoria? No Albus. Tu non hai fatto questo per il bene superiore. Tu hai fatto tutto questo perché sapevi che buono non potevi considerarti e temevi che la profezia si potesse rivolgere anche a te. Per questo oggi ucciderò entrambe le facce della stessa medaglia. Oggi l’oscurità più tetra e la luce più abbagliante verranno inghiottite dal crepuscolo...” urlò Bruce ricoprendosi con un energia blu scuro che, nel momento stesso in cui venne evocata, divorò completamente tutto ciò che era presente nella stanza.
Il pavimento. Il soffitto. I mobili e le scale. Tutto venne avvolto avvolto nell’oscurità. Tutto divenne così buio e freddo che perfino la luce scomparve.
"...Che cosa è questo...!?" urlò Voldemort.
Bruce parlò ma non lo fece con la sua classica voce ricca di sfumature. Quando lo fece la sua voce era snaturata e sembrava provenire dall’oltretomba.
[Il mio vero potere! Il potere che usai per proteggere il mio fratellino da te, dal basilisco e dai dissennatori...] dichiarò Bruce volgendo lo sguardo verso di lui con gli occhi diventati due rubini color cremisi.
Voldemort divenne scioccato dal cambiamento improvviso di quello che aveva sempre considerato una forma di vita inferiore che un po di fuoco poteva estirpare e cominciò a guardarsi intorno. Tenebre. Tenebre. Tenebre.
Tutto ciò che avevano caratterizzato il maniero da un secolo a quella parte svanì come se fosse stata solo un'allucinazione, e tutto tranne gli umani presenti si trasformò in oscurità.
"...E' fuori controllo? È magia...? No, non è vero! Il potere di un vampiro...? Ma questo è... tutto su un piano diverso…!"
Anche Silente, non di sicuro il primo che passava di li, o i vampiri che guardavano lo spettacolo da lontano sembravano sconvolti.
“È il potere con cui mi ha difeso dagli assassini della nostra madrina...” pigolò Daphne preoccupata.
“...sembra che lo controlli però...”
“E la prima volta che vedo un evento come questo!” disse Silente sconvolto. “...Che cos’è questa dimensione oscura..?”
Dalla porzione di castello trasformatosi in oscurità un umanoide dallo strano aspetto apparve e si avvicinò a Voldemort.
Girò la testa in una direzione strana e cominciò ad accorciare la sua
distanza dal parente che fissava con i suoi occhi. Occhi rossi che brillano in modo molto raccapricciante.
< Ti ucciderò..! UCCIDERO’ TUTTI VOI FINO A CHE NON SARA’ RIMASTO NESSUNO DI VOI...>
Non era la voce di Bruce ma una voce pericolosa che racchiudeva tutte le emozioni negative possibili e immaginabili.
Silente spalancò gli occhi.
"Ho pensato che Harry sarebbe cresciuto forte… risoluto a uccidere Voldelort...”
< Tu volevi un idota che ti idolatrasse e che morisse per te...> disse Bruce mentre ormai si era trasformato in un cosa nera dalla forma indefinita.
Il vampiro mise la mano in avanti.
Silente e Voldemort agitarono la bacchetta ed evocarono degli scudi argentati. Essi però vennero mangiato dall’oscurità.
"Che cosa è questo? Non è magia! Non è neanche l’oscurità di un vampiro! Come hai fatto a rompere lo scudo che mi ha difeso da un incantesimo di Silente?"
Voldemort, spaventato a causa delle azioni di Bruce, agitò la bacchetta e iniziò a lanciare una catena di incantesimi uno più pericoloso dell’altro.
Fuoco, luce, acqua, elettricità, incantesimi taglienti, laceranti, d’urto, le due imperdonabili da battaglia…
Perfino Harry e gli altri vampiri avrebbero istintivamente schivato o eretto qualche difesa per evitare di essere sbalzato a terra e offrire il fianco al nemico.
Un numero incalcolabile di occhi rossi però apparvero nel buio ed emisero una luce misteriosa. Tutta le magie che erano state lanciate in aria si bloccarono e iniziarono ad essere divorati dalle tenebre.
Silente era rimasti senza parole, e lo stesso si poteva dire di coloro che guardavano lo spettacolo nel maniero o da Hogwarts. Quello che però era a tanto così da una crisi isterica però era Voldemort. Il mago infatti non si curava quasi più di fingersi indifferente e il suo volto aveva cominciato a cambiare in quello di un umano estremamente spaventato.
Per questo, dimenticandosi dei suoi servitori, punta la bacchetta verso di Bruce ed evocò il fuoco maledetto, l’ardemonio. Ne acqua, ne ghiaccio… nemmeno il fuoco possono nulla contro di lui eppure… ancora una volta, l’oscurità intervenne per divorare la magia più letale che un vampiro possa trovarsi ad affrontare.
La sua voce, quella che emetteva Bruce, non era la voce di Bruce.
Tutti compresero che il vampiro si era trasformato in un essere completamente diverso al punto che nemmeno l’ardemonio di Voldemort poteva sconfiggere l’oscurità senza fine.
Anche il suo aspetto era mutato a un livello che superava l’immaginazione di tutti eccetto Sofia che lo guardava con un sorriso estatico stampato sul volto. Non era un dissennatore o un drago ma di sicuro non era più classificabile come un vampiro.
“Questo è un essere completamente diverso.” disse Silente decidendo di unire le forze al nemico e rilasciando numerosi altri attacchi magici e fiamme. Evocò perfino Fanny mentre Voldemort evocava i giganti, i troll e i dissennatori che aveva lasciato nelle retroguardie per difendere la loro unica via di fuga.
Nessun attacco magico e nessuna creatura riuscì anche solo lontanamente ad avvicinarsi. Ne Fanny, ne le centinaia di Dissennatori, tutta la popolazione magica delle isole Britanniche. Nemmeno i giganti o i troll di montagna.
Tutti loro vengono fermati dagli occhi, per poi essere divorati dall’oscurità, Fanny inclusa che lanciò un urlo che fece piangere le persone pure di cuore, urlare di dolore i criminali, storcere il naso a Sofia e ai vampiri comodamente seduti sul tavolo dei professori. Bruce lo ignorò.
Il vampiro infatti, onde evitare di perdere tempo, prese di mira le bacchette che erano intente a compiere strani e complessi movimenti e usò le sue tenebre per divorarle.
Modellò quindi l’oscurità intorno ai due maghi dandogli forme di animali : lupi, uccelli giganteschi, e anche draghi. Nessuno di loro però ha una forma corretta. Lupi con un occhio. Uccelli con cinque ali. Draghi con due teste. Ragni con più di dieci zampe... Tutti si diressero verso i due maghi e il serpente che Voldemort teneva sulle spalle.
I due maghi ebbero solo il tempo di urlare prima che i lupi azzannassero loro le gole o, nel caso di Nagini, recidessero loro le teste facendo piombare nella stanza un silenzio irreale.
Bruce quindi respirò e fece dissolvere i suoi famigli uno dopo l’altro prima di riassorbire le tenebre dentro di lui.
“Come ti senti?” chiese Sofia sospirando.
“Come uno che ha dentro di se i tre maghi più potenti degli ultimi due secoli e lui era il quarto in classifica...” scherzò Bruce facendo rilassare la vampira.
“Vai da qualche parte?”
“Ad Azkaban… ci sono ancora maghi, li...” disse Bruce prima di augurarle buon appetito e dirle di portare i cadaveri a Diagon Alley prima di recarsi a Hogwarts.
“E dei docenti? Degli Studenti?”
“I docenti e le ragazze rinchiudeteli nei rispettivi dormitori senza bacchetta. I maschi uccideteli assieme ad Hagrid, Grop, la Cooman e Lupin. I tre ibridi sono immuni al soggiogamento. La Cooman è un’incompetente che ha causato la morte di mia madre con la finta profezia di Silente.”
“Vuoi cancellare i ricordi ai maghi e alle ragazze?”
“Ovvio… loro mi servono carine e coccolose. Devono essere libere di innamorarsi di qualunque babbano vorranno o, chi finirà nel mio Harem, non deve tremare come una foglia...” disse svanendo.
Bruce comparve nell’ufficio del comandante di Azkaban.
“Signor Black a cosa devo l’onore della visita?”
Bruce non rispose e, con gli artigli della mano lo decapitò. Poi aprì la porta e cercò con la mente ogni forma di vita nel carcere ormai semivuoto a causa delle evasioni di massa.
Voldemort aveva infatti liberato tutti in cambio di lealtà e di aiuto nella sua rivolta. Erano rimasti pochi uomini di servizio e qualche criminale di piccola taglia come Mundungus Fletcher e un membro dell’ordine arrestato a Natale dell’anno prima.
Lui li ignorò e si recò alla guferia. Prese carta e piuma e vergò un messaggio in più lingue il cui significato era il seguente :
“Silente è morto nel sonno e Voldemort ha preso il potere! Chiudete i passaggi per la smaterializzazione e per le passaporte internazionali! Erigete barriere che isolino il Regno Unito! Non fidatevi di nessuno! I folletti lo hanno sostenuto economicamente! I licantropi, i giganti e i troll pure! Stiamo resistendo solo grazie a un gruppo di Vampiri che ci sta aiutando! Azkaban è stata incenerita! Il Ministero, Diagon Alley e Hogwarts sono caduti e pieni di Inferi! Non mandate nessuno! Impedite che quel folle estenda il suo dominio fuori dal paese! Non è uno scherzo!”
Lo firmò con il suo nome completo di titoli e lo spedì ai Governanti Europei e a quelli di America, Russia, Cina e Giappone.
Affidò i messaggi ai tutti i gufi rimasti sull’isola e, quando furono abbastanza lontani, evocò l’ardemonio incenerendo rocce, grate di ferro, scorte di vario genere, prigionieri e secondini.
Quando finì di ridurre tutto in cenere il vampiro si smaterializzò a Hogwarts dove vide tutta la popolazione maschile riversa al suolo esanime.
Le ragazze non erano presenti ma la sua famiglia si e gli sorrideva nonostante avessero visto il suo vero aspetto. La sua vera natura.
Avevano attivato le procedure messe in piedi da Silente e dalla Bones per contenere Voldemort garantendo ai vampiri ben venti lunghi anni di isolamento.
Venti anni in cui avrebbero sdradicato i babbani e ridotto la popolazione britannica a meno di dieci milioni di abitanti. Dieci anni in cui avrebbero salvato le foreste, ripulito fiumi e laghi e ricucito le ferite che i maghi avevano causato nei cuori delle creature magiche. In fondo loro non avevano bisogno di umani per nutrirsi e potevano benissimo vivere col sangue degli animali da allevamento.
Dovevano solo salvare un certo numero di babbani per far accoppiare le ragazze lasciate in vita e che avrebbero ospitato in un maniero nascosto all’opinione pubblica mentre i millecinquecento vampiri in età scolare si sarebbero tutti diplomati o avrebbero iniziato la loro vita a Hogwarts, in una nuova Hogwarts priva di separazioni basate sul censo e le ideologie.
 
DICIANNOVE SETTIMANE DOPO… (nda nooo non sto prendendo per il culo il il finale del libro. È una vostra impressione ;) )
 
Bruce seguì Sofia fino al settimo piano dove si trovava l’arazzo di Barnaba il pazzo e quella che un tempo era nota a tutti come stanza delle necessità.
Grazie ad alcuni accorgimenti i ragazzi avevano scoperto che poteva essere usata per accelerare il tempo delle gravidanze e dello svezzamento.
L’idea era venuta a Daphne che, mentre passava li assieme ad Hermione, aveva pensato a quanto sarebbe stata utile una stanza immensa dove un giorno equivalesse a un anno.
Come la stanza dello spirito e del tempo di Dragon Ball.
Non lo avessero fatto. La camera infatti donò ai vampiri una stanza identica, eccetto per la gravità che non serviva, a quella di Dragon ball che permise alle ragazze rimaste ancora streghe, di mettere al mondo quasi un figlio al giorno grazie a pozioni particolari fornite dalla camera.
Certo, le ragazze erano invecchiate di colpo, assieme ai partner, riuscendo a morire di vecchia ben prima dell’inizio della diciannovesima settimana del regno di Bruce.
La stanza era anche stata usata per istruire i vampiri nati dai maghi, ben millecinquecento, permettendo a Bruce e company di ritrovarsi, dopo soli sette giorni, il primo blocco di cittadini istruiti e pronti a difendere i sacri confini britannici.
Il bello però fu che mettendoli tutti li dentro la stanza divenne una Hogwarts dentro Hogwarts con tanto di serre, laboratori e Sala Grande.
Per questo, quando le dieci classi conseguirono tutte i MAGO, lui li aveva riuniti e aveva deciso di concedere loro uno stipendio e una mansione all’interno del ministero.
C’erano insegnanti di scuola elementare e media da trovare visto che i babbani presto o tardi sarebbero scomparsi. Panettieri, gelatai, fabbricanti di bacchette e artigiani di vario tipo. C’erano guaritori per il nuovo ospedale, auror, domatori di draghi e burocrati.
Solo per ripristinare i posti vacanti al ministero sarebbero servite almeno altre seimila unità e per questo aveva chiesto ai Goblin di preparare le carte per gli affidi.
Il Primo Ministro Babbano, un certo Tony Blair fece domande ma ormai lui era la legge e nessuno lo avrebbe processato per un piccolo incantesimo di memoria e un imperius piccino piccino.
Fu così che gli orfanotrofi babbani vennero svuotati e fu fatto credere ai bambini che i genitori, di cui non sapevano l’identità, li avevano nascosti nel mondo babbano per proteggerli da Voldemort.
Almeno in qualcosa il nonno gli era stato utile.
Grazie a questo piccolo artificio, ai figli delle ultime cinquecento streghe inglesi e alla camera fu possibile riportare il numero di abitanti a un buon venticinquemila in meno di quindici settimane permettendo a Bruce di comparire davanti al CIM, la Conferenza Internazionale dei Maghi, con la nuova carica di Re dei maghi Inglesi.
Ciò suscitò molti malumori ma a Bruce non interessò più di tanto. Il numero di maghi, la loro formazione culturale, il tipo di governo scelto da una comunità non erano argomenti di pertinenza del CIM. L’unica cosa che disse, per giustificarsi, era che quei maghi erano stati nascosti da Silente con il fidelius in alcune proprietà del defunto Regulus Black per proteggerli da Voldemort e dai suoi mangiamorte. Disse anche che erano rimasti nascosti perché Silente, i cui quadri come quelli di tutti i maghi inglesi erano andati distrutti, temeva il ritorno del Mago Oscuro.
Per evitare fughe di notizie inoltre Bruce aveva anche ucciso fantasmi, poltergeist ed elfi di famiglie scomparse che, come i McLaggen, non aveva potuto ereditare. Lasciò in vita quelli di Hogwarts ma solo perché erano tenuti a obbedire al preside.
Eccetto Pix. Lui lo distrusse perché lo trovava estremamente fastidioso.
Passò quindi i successivi mesi dentro la camera a riscrivere il codice civile, penale, militare rendendoli più moderni e consoni a un paese del G7. Abolì la pratica dei matrimoni combinati, la pratica, molto in voga in Inghilterra, secondo cui un genitore poteva diseredare un figlio per motivi politici o se aveva violato qualche tradizione. Vietò anche le offese basate sulla purezza del sangue punendoli con multe proporzionali al censo e piuttosto salate.
Cancellò le leggi che impedivano ai licantropi di frequentare Hogwarts o di trovare lavoro. Permise ai giganti e ai troll di ritornare in Gran Bretagna sempre se avessero voluto ma dichiarò i dissennatori nemici di stato.
Avviò l’allevamento di acramantule, gli eredi di Aragog, per vendere all’estero seta, veleno, occhi e, strano ma vero, la carne. Essa era infatti molto tenera e saporita e in Asia aveva un gran mercato. Riuscirono anche a rubare ampie fette di mercato ai Brasiliani che dovevano avventurarsi nel centro della foresta amazzonica e dovevano assoldare mercenari per catturarle. Loro infatti li catturarono e li misero in gabbie da cui, per timore dei vampiri, non uscivano.
Gli introiti garantiti da questo commercio, uniti ai galeoni di molte famiglie estinte che, non potendo essere reclamati da Bruce perché appartenenti a famiglie non legate a lui o alle mogli, servirono a risanare i bilanci dei vari ministeri disastrati a causa della dissolutezza del governo Caramell.
Bruce riformò anche il sistema scolastico, che rese simile a quello italiano con asilo, cinque anni di scuola elementare e tre anni di medie. I maghi avrebbero studiato materie babbane eccetto durante l’ora di rudimenti di magia dove avrebbero imparato la meditazione del mana che Silente aveva tolto dai piani di studi diventato preside causando un crollo del livello medio dei maghi, natibabbani in primis visto che i purosangue avevano i genitori o i nonni che gliela insegnavano fin da piccoli.
Modificò il piano di studi di Hogwarts i cui anni divennero cinque e non sette e prevedevano lezioni dal lunedì al sabato, solo mattine in modo che i pomeriggi potessero tornare a casa.
Ciò sarebbe stato possibile grazie al fatto che, ai piedi del castello, diventato residenza della famiglia Reale e ingrandito notevolmente, venne edificata una città chiamata Gotham City.
Nella città vennero trasferiti i negozii di Diagon Alley, non quelli di Nocturn Alley che furono chiusi visto che i vampiri non avevano modo di disobbedire al loro Alfa. La vecchia Diagon Alley venne abbattuta e divenne un luogo per turisti magici pieni di Alberghi, ristoranti e bistrot.
Al termine di Hogwarts i vampiri, che non avevano realmente bisogno di lavorare, avrebbero potuto iscriversi in una qualsiasi facoltà in base ai voti del diploma.
L’opera rinnovatrice di Bruce però non si fermò li. Il regnante infatti riformò il sistema sanitario, promulgò leggi che obbligavano i maghi a indossare vestiario babbano al di fuori di Gotham e a presentare un progetto di un architetto prima di modificare le abitazioni.
Boiate come la Tana e Diagon Alley, vero pugno in un occhio per gli esteti, non dovevano esistere nel suo regno
Fece inoltre costruire cinema, campi di calcio, pallavolo, basket, doji di arti marziali, centri sportivi per atletica, tiro con l’arco, piscine in modo che i vampiri si avvicinassero allo stile di vita babbano, più sobrio di quello magico.
Tutto questo e molto altro avvenne nelle prime diciotto settimane di regno.
Fu alla diciannovesima che Bruce stupì tutti varcando la soglia degli alloggi personali suoi e di suo fratello con a fianco una donna che si avvicinò a un’incredulo Harry e lo abbracciò.
“M-Mamma?” farfugliò il vampiro sgomento.
“Si piccolo… sono io...” disse mentre Bruce si allontanava.
“Come hai fatto?” urlò Harry per cercare di fermare il fratello.
“Te l’ho detto Harry… il lato oscuro è un mezzo con cui ottenere abilità e capacità che mediocri maghi da quatttro soldi si sognano...” rispose il vampiro senza voltarsi.
“E non rimani?”
“No… io e mamma non abbiamo mai smesso di parlare un singolo giorno della nostra vita. Come pensi che sapessi determinati fatti avvenuti prima che nascessimo… sei tu che hai molto da recuperare...” replicò senza arrestare la sua ritirata strategica.
Camminò a lungo prima di fermarsi a causa della presenza di Sofia che gli sorrideva con la schiena poggiata a un muro.
“Per essere un vampiro hai fatto miracoli in sole diciannove settimane...”
“Già...” ammise Bruce sospirando.
“...ma non è finita, lo sai...”
“Non mi hai detto come pensi di risolvere il problema babbano...” disse la ragazza spostandosi dal muro e seguendo il ragazzo per i corridoi ormai privi di quadri impiccioni.
A loro non servivano in fin dei conti.
“Ci nutriremo degli umani che vanno in pensione e dei criminali per prima. I babbani non ci vedranno nulla di male visto che i primi sono aniani e spesso affetti da varie patologie. I secondi invece… beh nessuno sentirà la mancanza di assassini o ladri.”
“E quanti pensi di ucciderne in questo modo?”
“Ipotizzando un criminale ogni cento, se aggiungiamo i politici e i burocrati corrotti… direi che ne moriranno due o tre milioni subito. I pensionati ormai sono circa un quarto per difetto… direi che un trenta milioni di persone moriranno entro la fine dell’anno...”
“Una buona partenza… ma sai bene che non basterà...”
“Aggiungici i classici bulli… e considera che ho in mente di applicare un incantesimo anticoncezionale a tutte le coppie che hanno avuto un figlio. Questo, unito alla morte di coloro che vanno in pensione, porterà a un lento e inesorabile declino della popolazione...”
“Poi trasformerai i bambini in vampiri e il gioco è fatto...”
“Esatto. Quello, unito al fatto che molti dei nostri alunni sono a capo di grosse compagnie, ci permetterà di raggiungere i nostri obiettivi in poco tempo. Usando la magia potremo riciclare le materie prime a costi ridotti. Potremo importare rifiuti, produrre biocarburanti, e incenerire i materiali inerti con l’ardemonio. Risparmiando potremo costruire case a impatto zero, che potremmo benissimo alimentare con energie pulite e, se continua così, entro dieci anni tutti i bambini verranno qui a studiare...”
“Mi sembra perfetto… ma non stai dimenticando qualcosa?” chiese ammiccando mentre erano vicini alla stanza delle necessità.
“Cosa?”
“Beh quando mi hai chiesto di allenarti mi avevi promesso che, una volta ottenuta la tua vendetta, mi avresti ucciso...” disse sorridendo.
“Non ti ucciderò...” rispose Bruce freddo.
“O si… lo so… ma io sono la prima a non voler più morire, non dopo aver trovato la mia anima gemella a quasi seicento anni dalla morte della prima. Come minimo voglio essere coccolata e riverita per un millennio...” disse la donna aprendo la porta della stanza delle necessità e precedendo il vampiro nell’entrarvi.
Bruce la seguì dentro e vide un enorme ring da pugilato in quella che sembrava una vecchia e scalcinata palestra.
“Per questo pensavo a un incontro amichevole...” proseguì agitando la mano e trasformando i vestiti di Bruce nella tenuta da Boxe, con tanto di caschetto, della nazionale inglese di Boxe.
Lei optò per quella della nazionale rumena.
“Romania? Pensavo preferissi l’Ungheria… o la Turchia...” disse sorridendo mellifluo.
“Mi prendi per il culo?” domandò Sofia squadrandolo torva.
“Credevo lo avesse fatto già il sultano ottomano...” la punzecchiò il vampiro riferendosi al periodo in cui lei, in quanto unica erede di sesso maschile del padre, un po come Draco insomma, venne mandato come ostaggio al Sultano Non-mi-ricordo-come-si-chiama-e-non-ho-voglia-di-andare-su-wikipedia-se-siete-curiosi-fatelo-voi.
“Vuoi che ti mostri il perché ero chiamata l’impalatrice?”
“È un giochino che facevi quando eri sola o avevi inventato la lap-dance all’alba del 1500?”
“Pensi di essere spiritoso?” domandò la ragazza.
“Spiritoso? Ai lettori l’ardua sentenza… ma una cosa la so per certo...”
“Ovvero?”
“Sono S-C-O-Z-Z-E-S-E! Come Sean Connery! Come William Wallace!” dichiarò Bruce gonfiando il petto per l’orgoglio.
“Oh… beh pensavo che essendo i tuoi genitori Inglesi tu fossi inglese...” disse la donna cambiando i colori della tenuta.
“Ora ragioniamo donna...”
“Bene… ora che il tuo orgoglio è stato soddisfatto… che ne dici di un combattimento amichevole per capire chi è il più forte?” disse lanciandogli un paradenti e salendo sul ring.
“Ma mi hai insegnato tutto ciò che sai… pensi di potermi battere, Sofia?” chiese Bruce salendo a sua volta passando sotto le corde che aveva sollevato con una mano.
“Non ti ho insegnato proprio tutto ciò che so. Ci sono ancora un paio di trucchetti che ho tenuto in serbo per oggi...” replicò Sofia infilandosi il paradenti e unendo i pugni per vedere se i guanti erano legati per bene.
“Allora suona il gong e non piangere se ti farò la bua Sofy...” rispose Bruce imitandola.
Sofia imitò il gesto di suonare il gong e sorridendo disse : “Gong”
Poi, imitata da Bruce, iniziò a saltellare intorno al centro del ring prima di scattare in avanti caricando un diretto destro diretto, mi si perdoni il giro di parole, al volto del compagno che, imitandola aveva caricato un diretto sinistro….
 
FINE !!!!

Note d'autore.

Ed eccoci giunti alla fine delle avventure di Bruce. Certo mancano gli spin-off ma quelli li pubblicherò quando mi sarà tornata la voglia di farlo che, perdonatemi, mi è leggermente passata.
Scusate l'amarezza ma fa male vedere storie scritte a cazzo di cane ottenere sette o più recensioni quando non sono editate, non hanno trama, e sono piene di errori mentre questa se ne riceveva due o tre era un miracolo e le visualizzazioni raggiungere, a stento le due cifre.
Sarò sincero...
Ci sarebbe dovuta essere un'intera saga dove i vampiri di Grindelwald guidati dalla nonna di Bruce avrebbero invaso l'Inghilterra e Sofia sarebbe dovuta essere una spia del nemico finale. Forse avrei fatto scendere in campo perfino il vaticano o, qualche entità che manipolava il tempo... in uno degli ultimi finali che avevo scritto Sofia doveva essere la fidanzata di Itachi e Bruce sarebbe dovuto andare a Konoha per salvare il paese della ragazza che aveva salvato lui ma... meno riscontri ottenevo e meno voglia e passione riuscivo a tirare fuori.
Per questo mi sono accontentato di questo finale da sei capitoli contro i cinquanta che avevo messo in conto all'inizio. In fondo con i manga funziona così... se non vendi perchè sprecate tempo, spazio e risorse inutilmente.
In ogni caso gli spin-off ci saranno ma non adesso... per adesso voglio dedicarmi a serie che mi stanno dando più gioia nello scriverle.

 
 
   
 
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