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Autore: purpleblow    05/05/2009    6 recensioni
“Non dovresti essere qui, mi vedo costretta a toglierti venti punti, Malfoy.” lui, senza abbandonare il suo fare principesco le regalò un ghigno divertito. “Neanche tu dovresti essere qui, Granger.” aveva un che di perfido ogni volta che pronunciava il suo nome, marcava il tono in maniera sprezzante.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Passion



Ogni volta che gli studenti di Hogwarts si riunivano in Sala Grande, Draco Malfoy si concedeva di osservare la sua ossessione giornaliera.
Ormai era così da diverso tempo, inizialmente credeva di provare solo fastidio per Hermione Granger, ma con l'andare del tempo si era reso conto che la sensazione di fastidio era ben diversa da quella che lui provava ogni qual volta i loro occhi si incontravano.
Profondi occhi castani, penetranti, i quali trasmettevano tante emozioni diverse, che Draco col tempo aveva imparato a capire.
Aveva appena finito di cenare e, non volendo attendere oltre i suoi compagni decise di andare a rilassarsi nella sua stanza, nei freddi sotterranei.
Maledì i Gryffindor e la loro fortuna di trovarsi in un posto ben più caldo degli Slytherin, costretti a patire le intemperie e il gelo dell'inverno. L'unica fortuna era in estate, loro non sentivano la calura, ma stavano molto freschi laggiù.
A grandi falcate raggiunse il dormitorio e si sdraiò immediatamente sul letto ad una piazza, senza curarsi di togliere le scarpe, tanto ben presto avrebbe dovuto uscire nuovamente per la ronda nei corridoi.
A volte si chiedeva per quale motivo lo avessero eletto Caposcuola, invidiava i suoi compagni che potevano fare i loro comodi senza curarsi di rispettare i loro doveri.
Poi però si soffermava a pensare alle utilità del compito, ovvero la possibilità di incontrare la Granger e il che, non gli dispiaceva affatto.
Chiuse lentamente agli occhi, abbandonandosi al relax e pian piano al sonno che lo stava cogliendo. Senza rendersene conto cominciò a sognare, visuali ben migliori della sua vita reale. Non c'erano Mangiamorte in sogno, non c'era suo padre e la devozione verso il Lord Oscuro, non c'era la guerra. Tutto sembrava così reale, era perfetto. Una vita che desiderava, una vita senza la paura che lo attanagliava ogni giorno, non doveva preoccuparsi di dover rispettare gli ordini di Lord Voldemort, non c'era nei suoi sogni, come avrebbe voluto non ci fosse nella realtà.
Improvvisamente venne svegliato, accorgendosi che era solo menzogna ciò che aveva visto. Maledetto Blaise, doveva per forza essere così rumoroso?
“Ma insomma, ti riesce evitare di far casino?” il giovane mago si voltò, sorridendo sornione all'amico.
“Beh, non vedo perchè ti disturbi dato che ti ho fatto un favore. Sei pure in ritardo.” ritardo per cosa poi, era ancora confuso per colpa del sonno che non capiva a cosa si riferisse.
“Ritardo eh? Pensavo che quella parola si addicesse al tuo cervello.” disse rivolgendogli un ghigno, mentre lentamente si metteva seduto.
“Pensa al tuo di cervello, Caposcuola.” esordì calcando volutamente sull'ultima parola, ghignando di rimando.
E fu allora che Draco collegò i discorsi, dannazione si era completamente dimenticato, o meglio, il sonno gliel'aveva fatto passare di mente.
Fanculo ai doveri dei Caposcuola, pensò il principe degli Slytherin allontanandosi in fretta dai dormitori, non tanto perchè gliene importasse del compito in sé, ma per quella dannata Mezzosangue.
Conoscendola, se avesse saltato la ronda notturna sarebbe stata capace di spifferare tutto alla McGranitt e lui non aveva la minima voglia di sorbirsi le ramanzine da quell'acida donna, che sapeva essere così dannatamente irritante quando voleva.
Mentre percorreva i corridoi a tutta velocità, intravide in lontananza Hermione, che certamente l'aveva notato, altrimenti non si spiegava la sua posizione a braccia conserte, con la solita espressione di rimprovero sul volto.
La raggiunse, rallentando l'andatura di proposito e stette in silenzio in attesa che dicesse qualcosa. Oh, ma lo sapeva benissimo che entro due secondi avrebbe cominciato la solita tiritera che i Caposcuola devono dare l'esempio, che devono rispettare gli incarichi e bla bla bla. Odiosa.
“Malfoy, sei in ritardo.” ma guarda non lo sapevo, fu il pensiero che gli passò per la testa mentre la squadrava da capo a piedi con espressione d'indifferenza.
“La tua intelligenza mi sorprende. Perspicace la Mezzosangue.” disse leccandosi le labbra maliziosamente, per provocarla.
“Posso sapere cosa ti ha trattenuto? E spero sia una motivazione valida.” probabilmente lo faceva di proposito a dargli modo di ribattere sarcasticamente.
E questo gioco gli piaceva e lo divertiva tantissimo.
“Stavo solo soddisfacendo i bisogni di Pansy, dopotutto è dovere di un Caposcuola essere sempre disponibile, non trovi?” non solo si permetteva di arrivare in ritardo, ma era anche spudorato! Ma di cosa si stupiva ormai? Lo conosceva, inutile stupirsi.
Ovviamente lei non sapeva che ciò che aveva detto Malfoy non fosse il vero.
“Bene, 10 punti meno a Slytherin.” ribatté lei a denti stretti, evitando accuratamente di arrossire davanti a lui.
Malfoy si leccò nuovamente le labbra e le si avvicinò in modo da sussurrarle all'orecchio con fare sensuale.
“Ma sai... non mi ritengo soddisfatto Granger.” la fredda mano si posò delicatamente sulla guancia della strega, proprio come la settimana precedente.
Senza rendersene conto, la mano di Hermione si mosse, sovrapponendosi a quella di Draco e percependo così la sensazione di freschezza che esse emanavano.
Quella volta, non c'era alcuna tensione e la ragazza si sentiva perfettamente a proprio agio. Non sapeva dire perchè, solitamente queste situazioni l'avevano sempre messa in imbarazzo, ma non quella volta.
Chiuse gli occhi, lasciandosi condurre dall'istinto, lasciando che gli eventi decidessero per lei e al diavolo i doveri di Caposcuola.
La sua mano si mosse nuovamente, andando a cercare i morbidi capelli della serpe, afferrando una ciocca fra le dita, accarezzandoli per scoprirli fini e perfetti. Da essa si spostò al viso, anche la sua pelle era liscia e neanche a dirlo, perfetta.
Da quando le era capitato di osservarlo meglio, non aveva notato nessun difetto in quella figura divina. Era la perfezione fatta a persona.
Draco, sorpreso dal comportamento della ragazza si era immobilizzato momentaneamente, la situazione aveva un che di strano, non avrebbe mai immaginato che Hermione si sarebbe lasciata andare così in fretta, soprattutto con lui. Poi, abbandonando questo pensiero le poggiò una mano dietro la nuca e lentamente l'attirò verso di sé, finchè le due bocche si unirono.
Fu una sensazione nuova quella che stava provando la ragazza, si sentiva stranamente rilassata dal tocco carezzevole di quelle labbra sulle sue.
Si sentiva leggera, come del polline trasportato dal vento. Possibile che proprio Malfoy la facesse sentire così?
Quello stesso Malfoy che ogni giorno si divertiva a tormentarla e ad insultarla, adesso si era trasformato completamente.
Quel soffice tocco non poteva appartenere a lui, era talmente irreale quella situazione che per un attimo ad Hermione pareva di sognare.
Svegliati Hermione! Stai certamente sognando, questo non può essere Malfoy, pensò la strega, cercando di convincersi che la realtà era un'altra, ma pian piano abbandonò quel pensiero, lasciandosi andare completamente agli eventi.
Il contatto improvviso con la fredda parete le fece scappare un gemito, cosa che fece sorridere Malfoy, anch'esso abbandonato a quel momento, che aspettava ormai da tempo.
La mano del giovane mago abbandonò la schiena per andare a posizionarsi sul fianco della ragazza, ma non gli bastava, perciò lentamente si fece strada sotto la camicia di lei per accarezzarne la pelle nuda. Era così liscia che sembrava fosse velluto.
Hermione sussultò al freddo contatto con la mano, ma si rilassò immediatamente abituatasi alla temperatura e al dolce tocco che l'accarezzava.
Purtroppo però, quell'idillio non durò a lungo. Un rumore di passi li fece tornare alla realtà, separando così quel piacevole contatto.
La giovane Gryffindor si guardò intorno credendo di vedere qualcuno, ma i passi ormai si erano fatti lontani.
Malfoy non aveva mai staccato lo sguardo dalla figura che aveva davanti. Non era più la studentessa composta e sempre perfetta di sempre, anzi a suo parere era ancora più bella.
I capelli un po' scompigliati le davano un aspetto più selvaggio, le gote arrossate e gli occhi lucidi la dipingevano come il ritratto della sensualità.
E per Draco lei era perfetta così.
Quando Hermione si voltò verso di lui, non potè fare a meno di assumere un'espressione di perplessità, adesso che tutto era finito, voleva capire che cosa fosse preso a quella che prima avrebbe definito serpe.
Avrebbe voluto parlare, ma la gola le si era fatta improvvisamente secca e le parole sembravano essere bloccate.
Draco aveva capito a cosa stava pensando, le avrebbe risposto sì, ma il tono gli uscì diversamente da come avrebbe voluto, facendolo tornare quello di sempre agli occhi di Hermione.
“Ero certo che ci saresti cascata anche tu, Granger.” parole sprezzanti. A volte pure lui si stesso si chiedeva perchè non riuscisse ad addolcirsi, lo voleva in fondo, ma c'era una parte di sé che puntualmente gli ricordava come andavano trattati i mezzosangue.
“Cosa intendi?” punta sul vivo la strega indurì l'espressione. L'aveva capito benissimo cosa voleva dire, ma voleva sentirselo dire da lui.
Voleva che lui le dicesse che era sempre stato se stesso, che quello era solo un momento di svago.
“Tu che dici? Allora anche i tuoi ormoni funzionano. Non sei tanto diversa da come vuoi far credere, Mezzosangue.” era veleno ciò che uscì dalle sue labbra.
Fu un attimo e nel silenzio del corridoio rimbombò uno schiaffo. Lo sguardo di lei si era fatto più rabbioso, in quel momento lo stava odiando.
Sapeva quanto potesse essere meschino Malfoy, ma non doveva assolutamente permettersi di darle di ragazza facile, perchè lei non lo era. Era stata ingannata, aveva creduto che anche lui potesse avere un cuore, ma si era sbagliata.
“Non ti permettere, tu non mi conosci affatto per giudicarmi.” disse in tono che non ammetteva repliche. Lo lasciò lì in mezzo al corridoio, dirigendosi verso la Sala Comune dei Gryffindor.
Malfoy sospirò, stavolta se l'era cercate e quello schiaffo che ancora pulsava sulla sua pelle era del tutto meritato.
Si diede dello stupido, era quasi arrivato alla meta e per colpa del suo carattere strafottente aveva rovinato tutto.
Certo, si divertiva a vederla arrabbiata, ma non in quel caso. Probabilmente non ci sarebbe stato più niente tra di loro, doveva rimediare in qualche modo e forse sapeva anche come.
Lentamente si avviò verso il dormitorio nei sotterranei, aveva bisogno di pensare a come mettere in atto il suo piano.
Prima di andare però si voltò indietro, puntando lo sguardo proprio dove poco prima aveva visto la schiena di Hermione in lontananza.
Da quando era diventato così? Non gli era mai importato di lei, la vedeva una bella ragazza sì, ma perchè adesso si preoccupava per quella dannata Mezzosangue?
Non riusciva a capire come mai si dava tanta pena per lei, però era certo che farsi perdonare sarebbe stata la cosa giusta.
Intanto, la Gryffindor era arrivata alla Sala Comune, si lasciò andare a peso morto sul divanetto davanti al camino.
Troppo stanca per raggiungere il suo letto, decise di dormire lì.
Aveva la testa piena di pensieri, la rabbia che la stava dilaniando e un senso di vuoto che lentamente la stava pervadendo.
In fondo le dispiaceva per come erano andate le cose, perchè ripensando a ciò che era successo, al quel bacio, era sicurissima che Malfoy non stesse fingendo.
Le mani che le avevano accarezzato il corpo erano delicate, le labbra che l'avevano baciata erano prive di foga e impazienza.
Se l'avesse fatto solo per divertimento, non si sarebbe limitato ad un insulso e semplice bacio, oh no, lei lo conosceva, tutti conoscevano la vita sessuale di Malfoy ad Hogwarts.
Nonostante questo però, decise di infischiarsene e se davvero era come pensava, sarebbe stato lui ad andare da lei.
Pretendeva delle scuse da parte sua. Accettarle o meno era una cosa che avrebbe deciso in seguito.



Note dell'autrice:
Chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto qualche problema in questi giorni e non ho potuto dedicarmi alla scrittura. Ma adesso sono di nuovo qui, con il prossimo capitolo già quasi pronto.
Prometto che non tarderò col prossimo aggiornamento!
Come avete visto, il bacio c'è stato, anche se Draco non si è comportato come avrebbe dovuto, ma le cose mica dovevano essere così semplici no? Ebbene, comunque, nei prossimi capitoli scopriremo cos'ha in mente per farsi perdonare... ci sta che cambi idea. Vedrete, vedrete!
Ringrazio infinitamente anna96, bluefly, bribry85, coccoladoro, dolce kikkina, erigre, Morghy_96, polaris, samuel87, Seferdi, Troue_xxx, vannyesa91 e _enny_, per aver inserito questa storia fra i preferiti.
Ed ora rispondo ai commenti.
Lilian Malfoy: Eh, Ron lo verrà a sapere molto presto, ma non ti dico come. Sono contenta comunque che il dialogo fra Harry e Hermione non sia stato banale... e di questo bacio che ne pensi? ^^
Lilly 94: Eh già, Harry è dolce. Lo vedo proprio così con Hermione, protettivo nei suoi confronti e un buon amico con cui confidarsi, sempre presente per lei.
polaris: Ali! Uh, felice che ti sia piaciuto il capitolo precedente! Beh, anche io se fossi stata in Hermione non mi sarei MAI tirata indietro, anzi! XD Ma in ogni caso è durato poco, visto che stavolta non l'ha fatto! ^^

   
 
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