Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Cissy_Me    24/09/2016    1 recensioni
Dicono che sia il destino a muovere le carte nel suo gioco beffardo..ma nulla toglie che gli si possa dare una mano ogni tanto. Sono passati 7 mesi dall'ultima volta che i 1D si sono visti tutti insieme ma, prima della grande reunion, c'è da sistemare una piccola.enorme questione. Un pranzo. Niall non ha bisogno di null'altro per far scacco al destino.
Una trappola innocente. Un impervio viaggio nei ricordi. Un eterno duello con la realtà.
"Ci muovevamo entrambi su quella linea sottile che separava la voglia di ritrovarsi, dalla la paura di perderci insieme di nuovo."
E allora cosa fare?
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avevo passato gran parte della nottata al telefono con Danielle. Le avevo raccontato tutto di me e di Harry nonostante fossi sicuro non volesse ascoltare neanche una parola. Ripercorsi cinque anni di vita attaccato al filo invisibile di un telefono e più andavo avanti, più capivo che non c'era più tempo da perdere. Danielle intervallava silenzi a vani tentativi di ragionamento. Mi parlava della sua carriera, di Simon, delle ripercussioni giornalistiche ma io non l'ascoltavo più. 
-"Devo tagliare la rete di sicurezza e vivere Danielle. - la interruppi con semplicità - Lo devo a tutto ciò che di bello e importante c'è nella mia vita."
-"Non è così semplice Louis.."
-"Si invece. Lo è. - sorrisi nel vuoto- Ed è questo il punto di tutto. È questa la chiave della felicità. Perché nel mezzo della tempesta che cercava di distruggermi, nel mezzo del caos dov'ero prigioniero, tutto era sfacciatamente semplice. Niente e nessuno ha mai scalfito il mio cuore. Il mio amore è vero. La mia fedeltà incrollabile. E si, è stata strumentalizzata, oggettificata, fatta vittima dei ricatti più indicibili ma non si è mai piegata, nemmeno una volta. Ed è stato semplice. Perché il mio amore. è. semplice." - scandii con estrema e rassicurante consapevolezza che tutto quello che stavo dicendo fosse vero - "È li. Lo possono vedere tutti. Non si nasconde. Non si arrende, mai. 
-"Come..?"
-"Abbiamo imparato a vivere delle briciole, trasformandole in attimi di cielo stellato. Dentro promessa originale di non negarci mai, ne sono nate altre, tacite, fatte di sguardi veloci e canzoni urlate al cielo. Abbiamo fatto del nostro nasconderci al mondo, il nostro dichiararci l'uno all'altro. Sempre. Anche quando faceva male ascoltare. E anche allora era tutto molto semplice. Combattere e non soccombere era semplice, perché il meglio sarebbe arrivato. La luce sarebbe arrivata. Ed Harry è luce. La mia aurora boreale, con i suoi colori e la sua vita. È l'alba sulla cima dell'Everest, tanto meravigliosa da fermare il respiro. È la vita su tutti i pianeti del sistema solare e la prova che l'universo è infinito. Perché niente può contenere e fermare il suo cuore e la bellezza della sua anima. Ecco perché è semplice. Perché non ci sono altre soluzioni percorribili per me."
-"Non amerai mai nessuno, come ami lui, non è vero?" 
Sentii la resa nella sua voce.
-"Mi dispiace. Lui è l'essenza stessa del mio amare. Senza di lui l'amore stesso non può esistere. Senza di lui, io non esisto." 
-"Allora vai, Louis. Vai a prenderti la felicità!". Avrebbe dovuto trovare un altro giovane rampollo della società mediatica..e magari questa volta uno con il cuore libero da legami indissolubili. 
A Chicago, Danielle riattaccava il telefono e, sospirando, correva verso il set. Quel giorno sarebbe morta anche a New Orleans ma la Plec le aveva già rassicurato un paio di reincarnazioni. 
Dall'altra parte del continente, Louis era di nuovo in auto, diretto verso la casa di Anne. 
Prese tutte le scorciatoie e gli autovelox che conosceva e, una volta arrivato, lasciò malamente la macchina nel vialletto. Ormai era l'alba. Si diresse verso la porta d'ingresso e suonò ripetutamente il campanello finché Harry non venne ad aprire esasperato. 
-"Ancora tu?" 
Beh. Era un ottimo inizio. 
-"Ne dubitavi?"
-"La faccia tosta non ti è mai mancata, no?!"
-"Posso entrare?"
-"No!" 
-"Grazie! Permesso! - rispose lui, spostando Harry ed entrando comunque - "Ciao Rob!"
Sempre mattiniero quell'uomo.
-"Oh..ciao Lou!" e senza dire nulla, questa volta, uscì dalla stanza.
-"Li fai scappare proprio tutti, vedo! Hai un talento portentoso!"
-"Si.. ma tanto poi me li riprendo!"
Harry alzò un sopracciglio e, sbuffando, chiuse la porta 
-"Bene. Vai. Riprenditi Robin! - disse Harry quasi a mostrare indifferenza, sedendosi poi sul divano - lo trovi in camera da letto ad annunciare il tuo arrivo a mia madre!"
-"Oh, ma tua madre sapeva già sarei venuto! Le ho scritto prima di partire. Stanotte. Così non si sarebbe preoccupata del campanello."
-"Hai anche sentito mio cugino Matty o finisce qui l'elenco dei MIEI familiari sulla TUA rubrica?"
Louis fece per rispondere ma considerò fosse meglio evitare. Si andò a sedere sul tavolino di fronte il divano, così da guardare Harry negli occhi. Dopo un interminabile silenzio, sospirò forte.
-"Pure?!" ironizzò il riccio.
-"Ho fatto un casino!"
-"No. Ti sei un casino. La sintassi non è occasionale!" 
-"Neanche tu." 
-"Certo.." 
-"Tu non sei occasionale!" ripeté allora Louis con voce ferma. Era sincero, lo sapevano entrambi ma non poteva più bastare. 
-"Ok. Non sono occasionale. Sono solo sporadico! - sputò Harry avvelenato - E sei venuto a riprendermi giusto? Perché tanto fai così con tutti, giusto?"
-"No." -disse sicuro- "A dir la verità non sono venuto qui per riprenderti." 
Questa risposta spiazzò totalmente il riccio. Si era aspettato frasi ad effetto, corte e dirette al cuore..e invece Louis stava mostrando solo una fastidiosa attitudine alla stronzata comunicativa. 
-"Io e te, fin ora, non abbiamo funzionato. E per "fin ora" intendo gli ultimi e unici 5 anni che abbiamo passato insieme." - continuò. 
-"Louis. Voglio solo dirti che tutta la meditazione che ho accumulato in queste ultimi mesi si sta esaurendo in questo preciso istante. Ti prego, evita di continuare a parlare e vattene."
-"No. Bisogna dirsi le cose come stanno. Io e te.."
-"Ho capito! - lo interruppe subito l'altro bruscamente.
-"Cosa hai capito?"
-"Io e te non funzioniamo. Sei stato oltremodo chiaro!"
-"Quindi non hai capito un cazzo."
Harry era sempre più sconvolto.
-"Ho fatto un casino." 
-"Questo l'hai già detto."
-"E tu non hai ascoltato."
-"Hai fatto un casino. Ho sentito! Che vuoi? Un consiglio?! Perché fino a ieri andavo bene solo con la bocca chiusa!" 
-"Ho fatto un casino." - disse di nuovo.
-"Louis ripetilo un'altra volta e ti spacco la faccia!". Harry si alzò nervoso dal divano ma non fece in tempo da allontanarsi che si ritrovò il liscio al cospetto. Di nuovo. Arrabbiato.
-"Ti sto dicendo - sputò in un sussurro ringhiato - che ho fatto un casino!"
-"E CHI SE NE FREGA LOUIS! CHI SE NE FOTTE DI COSA HAI FATTO TU! Hai combinato un casino!? E capirai! Lo aggiungiamo alla lista! Con chi stavolta? Con Simon? Con Danielle? Con Twitter? Con chi Louis!? Dai! Dimmelo!"
-"Con me. - disse infine Louis. I suoi occhi lampeggiavano di una luce nuova. La voce, però, non era più aspra e lasciava trasparire il bisogno di riempire la stanza. - Sono un casino che ha fatto un casino.. che ha generato un altro casino. E nel centro ci sei tu." 
Harry chiuse gli occhi sospirando forte. Portò le labbra in mezzo ai denti mentre faceva scivolare lentamente la lingua nel mezzo. Stava prendendo tempo. Quando riaprì gli occhi, non era sicuro di essere pronto ad ascoltare Louis ma ormai era lì..e poi c'era sempre tempo per sbatterlo fuori di casa. 
-"Hai 5 minuti."
No. Non gli avrebbe reso le cose facili. Ovviamente. 
-"Io e te non abbiamo funzionato perché io ho fatto un casino con me stesso. Ho accettato l'amore che mi donavi come si fa con i regali di Natale. Portavi gioia per il semplice fatto di esistere li, per me. Portavi emozione e stupore soltanto vivendo la vita come solo tu puoi fare. Portavi promessa con le tue parole e tuo gesti di cura. Ho accettato l'amore che provavo per te come il bene più prezioso dell'universo e per proteggerlo l'ho nascosto sotto strati di scuse e mondanità. Invece di protezione, gli ho garantito tempeste e promesse illusorie. Invece di venerazione, gli ho mostrato segreti e sotterfugi. 
Era l'unico modo che conoscevo di poterti amare ed era anche l'unico modo che non avresti mai potuto accettare."
-"Ci ho provato con tutte le mie forze.." sussurrò Harry più a se stesso che a Louis.
-"Lo so. - disse semplicemente l'altro - Ma non era compito tuo. Amore, dovevo essere io quello forte e coraggioso. Quello in grado di combattere i draghi viola e le streghe cattive.. E invece me ne sono circondato, nella codarda illusione di poterli aggirare ed evitare uno scontro diretto. Tu meritavi un uomo e hai accettato il caos." conclude Louis.
-"Io meritavo un uomo e ho accettato l'amore più puro. - parlò Harry, sorprendendo l'altro - Tu sei un casino, che ha fatto un casino che ha portato casino nel mio universo. Ma tu non sei il centro, Lou. Tu sei il tutto. Ho accettato il mio amore per te come la sfida dalla mia vita, per la quale avrei dato la mia stessa anima. È questo significa che finché avrò respiro, tu sarai il mio ossigeno."
-"Cosa significa questo?"
-"Me lo devi dire tu."
Passarono un paio di minuti in cui l'unico rumore udibile era quello dei loro respiri. Fu Louis a rompere quel silenzio carico di attesa.
-"Io ti amo."
-"E io amo te."
-"Anche se non basta."
-"Anche se non basta."
-"Allora cambierà!" disse mentre la scintilla dei suoi occhi tornava a bruciare viva.
-"Che cosa?"
-"La vita amore mio! Io dico: riprendiamocela! Una volta per tutte!"
-"La nostra vita.."
-"La nostra vita! La nostra felicità!"
-"La nostra bolla perfetta."
Louis allora scosse il capo.
-"No. Non resteremo mai più prigionieri di una bolla. Non lo permetterò. Andiamo a riprenderci il sole di una mattina al parco dopo colazione e i raggi della luna su Portobello Road."
-"E le lucine colorate di Natale a Time Square?"
-"Certo, amore mio. Anche quelle! È tutto ciò che vorrai!"
-"Io voglio solo te."
-"Allora ci siamo. Tu mi hai già." E senza aspettare altro, suggellò quel momento con un bacio, al quale Harry rispose senza esitazioni.
-"Alla fine sei venuto qui a riprendermi, dannato Tomlison!" sorrise sulle sue labbra Harry.
-"Tu non te ne sei mai andato da qui, Styles." rispose piano, poggiano la propria mano sul cuore. 
Dopo minuti interminabili passati a baciarsi e giurarsi amore eterno, Harry aveva deciso di fare il buon padrone di casa ed era andato a preparare qualcosa da mangiare. Louis, nell'attesa, aveva preso uno degli album di fotografie di Anne. Perché continuava a chiedersi da chi avesse preso il suo riccio? 
Aveva appena cominciato a sfogliarne qualche pagina, quando il suo sguardo si incatenò ad un particolare.
-"Ehi! Che fai?" - chiese Harry tornando con 2 tazze fumanti di tè. Louis non rispose ma alzò l'album di fotografie che aveva fra le mani. I suoi occhi erano velati di nostalgia e promessa. Harry si sedette di fianco a lui, allungandosi per vedere meglio. Sul bianco opaco della pagina, la foto del ventunesimo compleanno di Louis, faceva bella mostra di sé. C'erano tutti, perfino Zayn. C'erano Gemma, Lottie e Fizzie. C'erano Anne e Jay immortalate mentre cercavano di impedire ai gemelli di toccare le candeline accese. Niall, Liam, Josh..Dan e Sandy che improvvisavano un paio di corna ramificate a 5 dita sopra la testa di Jon. Harry sorrise. 
-"Cosa vedi?" gli chiese Louis 
-"Noi. -rispose dolcemente- E tu?" 
-"Me.- rispose Lous serafico e bellissimo - Voglio ricominciare da qui, Harry."
-"Dal salotto di casa mia?" chiese il riccio allargando il sorriso.
-"Da questa fotografia!" - alzò gli occhi al cielo Louis - "E comunque ti ricordo che il primo bacio me lo hai rubato proprio in questo salotto, solo più spostati verso la porta perché avevi paura che Liam ci scoprisse!" 
-"Ah già!" finse di ricordarsi Harry
-"Eh già!" confermò Louis prima di avvicinarsi alle labbra dell'altro per baciarlo piano. In quel momento, non si stavano riscoprendo, perché nessuno dei due aveva mai dimenticato il sapore dell'altro ma, semplicemente, si stavano godendo la rassicurante e meravigliosa consapevolezza di possedere il tempo. Avevano avuto il passato. Stavano vivendo le ore presenti e, più di tutto, avevano fra le mani il infinito altro tempo. 
Tempo che avrebbero dedicato ad abbandonarsi alla calma romantica del giorno. Tempo per parlare. Tempo di incontrarsi in corridoio mentre uno andava in bagno e l'altro entrava nello studio a prendere un libro. Tempo per non pensare al futuro perché ci sarebbe sempre stato, comunque, altro tempo per farlo. 
-"Andiamo!" - disse il riccio alzandosi.
-"Dove?"
-"A ricominciare da questa foto." rispose Harry, staccando la polaroid dall'album e trascinando Louis in auto. 
Venti minuti dopo erano arrivati davanti il loro vecchio appartamento. Louis non riusciva a parlare. Certo non pensava Harry l'avesse venduto..ma..quell'appartamento. Non c'erano parole per poter descrivere quello che si era scatenato nel suo cuore. Harry intanto aveva aperto il portone, facendogli cenno di entrare. Superato l'ingresso, Louis si spinse in salotto, dove tutto era rimasto esattamente come l'avevano lasciato. Come sempre faceva prima, si avvicinò al camino e proprio lì, tra la foto al CristoRedima e il Brit per You and I, c'era il suo anello. Si girò sorpreso ed emozionato verso Harry.
-"Te l'ho detto. L'ho messo dove era destinato ad essere. - sorrise -Anza. Dove eravamo destinati ad essere noi."
-"Quindi è un si, Styles?" - ammiccò Louis per nascondere l'emozione.
-"Oggi come allora Tomlinson!" 
Si. Erano finalmente felici.




Cinque anni di vita piena nei 1D hanno decisamente compromesso il nostro concetto di relax. L’idea di partenza era quella di prendersi del tempo per stare a casa, godersi la famiglia e gli amici, magari recuperare qualche rapporto di parentela e pensare al lavoro con più calma e seguendo il solo comando dell’inspirazione. Ma...I rapporti sono difficili e non seguono le leggi della logica e della volontà terrena, nemmeno nella più grande boyband di tutti tempi e nella più grande ship dell'ultimo millennio. Prima di sabato dovevo sistemare l'ultima questione rimasta in sospeso prima della nostra reunion e, a conti fatti, non è andata affatto male! Non sono sicuro di potermi attribuire tutti i meriti del successo ma, tanto per cominciare, Gemma dovrà ammettere che avevo ragione e mi pare una grande vittoria. Per quanto riguarda noi, non siamo ancora pronti a tornare sulle scene, ma quando lo faremo, ogni parola, ogni movimento, ogni nota, seguirà il solo comando della più potente fra le ispirazioni. 



*Cissy*
È così giungiamo alla fine di questo percorso. Avevo una gran voglia di condividere subito con voi quest'ultimo capitolo, nato in realtà tanto tempo fa. Io mi sono divertita molto a scriverlo, mi sono odiata in alcuni passaggi e sono affezionata ad altri. Grazie di cuore a chi è rimasto con me fino a qui. 
La mia dedica va a tre persone speciali e hai loro commenti pieni di amorevole odio. Se sono arrivata alla fine, è per voi.

Come sempre, vi chiedo di lasciare un commento perché, VI GIURO, non avere feedback mette un'ansia pazzesca!

All the love.
Cissy
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Cissy_Me