-‘’Potremmo
cominciare dal colore preferito’’- suggerisce
Hermione.
Ci rifletto su, perché, in effetti, non ci ho mai riflettuto
sul serio.
La guardo negli occhi, assorto.
-‘’Il marrone’’- esclamo, senza
pensarci.
-‘’Il marrone?’’- ripete lei,
sorpresa. Probabilmente si aspettava qualcos’altro.
-‘’Sì, ma non uno di quei marroni
imbarazzanti!’’- dico
puntualizzando.-‘’Intendo
un marrone caldo, profondo, con qualche screziatura
dorata!’’- concludo.
-‘’Ah’’- sospira lei, cercando
di immaginarselo. –‘’E perché
mai un colore così?
Ti facevo più tipo da arancione o giallo, al massimo
rosso-oro Grifondoro!’’-
‘’È il colore dei tuoi
occhi’’- rispondo sorridendo, facendo spallucce.
Mi sorride anche lei, di rimando. Gli occhi ancor più
luminosi del solito, se
possibile.
-‘’Il tuo?’’- chiedo io,
curioso.
-‘’L’avorio’’-
esclama. –‘’Mi dispiace, rosso dagli
occhi blu!’’- aggiunge
ridendo.
Sorvolo sulla sua battuta, seppur ridendo assieme a lei, ma in
realtà anche io
sono sorpreso dai suoi gusti.
-‘‘L’avorio? Molto interessante
e…particolare!’’-…-‘’Come
mai?’’-
-‘’Credo semplicemente che mi rappresenti:
è un colore freddo, rigido, ma
nonostante tutto emana un leggero calore.’’-
Sorrido, annuendo, preparandomi alla prossima domanda.
-‘’A quale
animale pensi di assomigliare?’’-mi chiede lei.
Che domandone!
A che animale penso di assomigliare?
-‘’Beh, in realtà assomiglio a diversi
animali: ho la simpatia della scimmia, l’intelligenza
e la vivacità di un pappagallo e il musetto carino di un
porcellino d’india’’-
rispondo, sorridendo per queste domande (e risposte) così
bizzarre.
Le faccio un occhiolino e lei arrossisce.
-‘’Poco modesto, mi dicono.’’-
Sbuffa, in un finto modo di esasperazione.
Le rubo a sorpresa un bacio e le chiedo in cosa, invece, si immedesimi
lei.
-‘’Mmm… mi sono sempre rivista in un
delfino per l’intelligenza, in una
paradisea per l’eleganza, in un’aquila per la
rigidità e in un riccio per le
difese.’’-
-‘’Wow! Sei esattamente tu!’’-
esclamo, colpito profondamente.
-‘’Qual
è il tuo numero fortunato?’’-chiede
ancora.
-‘’Granger, mi stupisci! Sono la persona meno
superstiziosa di questo mondo. La
fortuna non dipende da un numero, ma da un connubio delle nostre
capacità e
dalle condizioni esterne.’’-
Questo deve sorprenderla realmente tanto, perchè scoppia a
ridere di gusto.
Di nuovo, quel mondo incantato sembra zittirsi e, accompagnato dalle
sue
risate, pare ancor più bello, se possibile.
-‘’Non ti avrei mai detto così
filosofico, Weasley’’- dice, ghignando.
-‘’Come vedi, anche io ho le mie
sorprese.’’- rispondo, riprendendo la sua
frase di qualche minuto fa.
-‘’Tu hai un numero
fortunato?’’- chiedo.
-‘’Neanche io ne ho uno. Simpatizzo un
po’ per il 19, il mio giorno di nascita,
ma niente di più.’’-
-‘’19…’’-ed oggi ne
abbiamo 17.
MERDA. NON SAPEVO CHE FOSSE NATA IL 19!
- ‘’Questo vuol dire che tra due giorni compi gli
anni?’’- esclamo, quasi
urlando, in preda al panico.
Lei rimane un po’ destabilizzata dal mio cambiamento
d’umore e, perplessa, mi
domanda:
-‘’Sì,
perché?’’-
-‘’Ma dobbiamo organizzare la tua festa! Come
perché!? Devo farti il regalo: ci
sono un sacco di cose da preparare!’’-
Sbuffando, abbandona il mio abbraccio
e mi salta addosso,
facendomi il solletico.
Comincio a ridere come un bambino incontrollabile e vivace,
implorandola di
fermarsi e scalciando furioso, ma felice.
-‘’TTTTIIIII PPPREGGO
HERRRRMIOOOONEE’’- cerco di dire, nonostante non
riesca a
mettere due parole in fila.
Lei si ferma, si siede addosso a me, mi prende il viso fra le mani
gelide e mi
dice:
-‘’Guai a te se organizzi festoni o fai le cose in
grande. Ti conosco George e,
se provi a fare qualcosa del genere, giuro sul mio animo Grifondoro che
ti
ripudierò!’’- ghigna.
-‘’
Il mio unico desiderio è passare
quel giorno con i miei cari, la tua famiglia, Harry, Draco, ma
soprattutto te.
Capito?’’- dice, guardandomi intensamente negli
occhi.
Annuisco, docile.
Che stregoneria è mai quest’amore che sconvolge le
mie attitudini e il mio essere?
Mi sporgo per baciarle le labbra.
Dopo questa dolce lotta, lei si
abbandona di nuovo sul mio
petto e sbadiglia.
-‘’Ma come?’’- domando, quasi
deluso –‘’Erano solo queste le cose che
volevi
sapere?’’-
-‘’Ti piacerebbe, eh
Weasley?’’- chiede lei, con gli occhi chiusi.
-‘’Ovvio che non si tratta solo di questo; tuttavia
penso che non ci basterebbe
l’intera nottata per tutto quello che vorrei domandarti. Mi
accontento di
conoscerci nel restante tempo che passeremo
assieme’’- risponde.
-‘’Stai parlando di un tempo infinitamente lungo:
lo sai questo vero?’’- le
dico, sorridendo.
-‘’Lo so’’- mi dice di rimando
–‘’E non vorrei mai che fosse
diversamente.’’-
Sorrido, baciandole i capelli e
ripassandomeli tra le dita:
sono soffici.
Un flashback mi lampeggia nella mente: quello di una ragazzina bassa,
magra,
dai denti troppo grandi e i capelli troppo crespi.
Quella bambina ora è una donna: la mia donna.
Quella bambina ora riposa tra le mie braccia.
Stiamo insieme da talmente poco tempo eppure… mi ha
già migliorato così tanto.
‘’Cos’è mai questa stregoneria
chiamata amore?’’ mi domando di nuovo,
sforzandomi di trovare una risposta.
Tempo addietro avrei risposto di non sapere cosa fosse o che, per lo
meno,
fosse qualcosa di pauroso e opprimente: che toglie un
po’troppo da noi stessi e
non ci fa vedere il mondo lucidamente.
Ma ora so che non è così.
È qualcosa che sicuramente
fa paura, ma solo perché a volte
è troppo grande per un piccolo cuore.
Non è opprimente: è liberatorio.
Non ci toglie niente, ma ci compensa con quello che l’altro
ci dona.
E la prospettiva da
cui vedere il mondo
non mi è mai parsa più chiara di così.
-‘’Buonanotte
Amore’’- sussurro, già sentendo la voce
di
Morfeo.
Hermione già dorme e anche io la seguo, preda di una dolce
stanchezza, beandomi
della natura che, incontenibile, prosegue il suo corso in questo posto
fatato.
Quando riapro gli occhi è
già mattina ed una luce
abbagliante si infrange su di noi, ancora avvolti in questo abbraccio.
Hermione è già sveglia e mi guarda di sottecchi
con un lieve sorriso.
-‘’Buongiorno-‘’- mi dice,
baciandomi.
-‘’Buongiorno.’’- rispondo.
-‘’Lo sai che se non ci muoviamo non potremo
presenziare alle lezioni, vero?’’-
-‘’Già, infatti se non ti fossi
svegliato da solo, ti avrei buttato giù dal
letto!’’- esclama ridendo.
Ci sono attitudini che
cambiano…
…e attitudini che non cambiano mai.
-‘’Non cambierai
mai, Granger!’’- dico sorridendo.
-‘’Mi vorresti diversa?’’-
chiede lei.
-‘’ Questa è un’altra delle
tue domande?’’- chiedo
-‘’In un certo senso’’-
arrossisce.
-‘’No. Io mi sono innamorato di te per quello che
sei. Incluso questo.’’-
Si alza, sorride e mi prende per
mano, conducendomi verso l’uscita
di questo luogo, dicendo qualcosa in proposito al mio essere pazzo per
essermi
innamorato di una come lei.
Alzo gli occhi al cielo, esasperato, fingendo di ascoltare una delle
sue
filippiche, ma in realtà preparandomi psicologicamente ad un
giorno che si
prospetta molto difficile:
--cosa regalerò ad
Hermione?—
Angolo Autrice:
Holaaaaa zollette <3
Come state?
Io sto abbastanza bene, rincuorata anche dal fatto che
l’autunno è cominciato e
mi fa sentire troppo in pace con il mondo!
Allora, cosa dire su questo capitolo?
Non mi piace per niente. Non mi piace come l’ho strutturato,
come l’ho
impostato, cosa ci ho scritto: niente. Non mi piace per niente.
Però l’ho pubblicato lo stesso perché
dal mio blocco ho imparato che, invece di
fermarsi e abbandonare, è meglio pubblicare quel capitolo
che ti è difficile,
seppur scadente.
Per cui mi scuso.
In ogni caso, penso che sia proprio una questione di giornata:
è una di quelle
dove ti senti stanca solo respirando. Infatti, stamattina ho provato a
studiare, ad anticipare compiti, a riordinare appunti
e…niente. Non ci son
riuscita: è come se avessi un gran disordine mentale e spero
che la notte se lo
porti via come farà con questa domenica.
Ci sentiamo domenica prossima <3
Hasta luegoooo :*