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Autore: _alice_alice    05/05/2009    3 recensioni
“Ladies and Gentlemen... ecco a voi un Rinnegato, Assassino recluso per dodici lunghi anni nell'oscurità…e ora...di nuovo prigioniero. Era una sensazione familiare. Ero già morto una volta. Non ricordo molto di quello che mi è accaduto. So che stavo combattendo. So che lo stavo facendo per un motivo. Ora sentivo davvero le loro voci, lì accanto a me, brutta illusione, davvero. Che diamine di incantesimo aveva usato Bellatrix?! -non può essere lui. Guardalo! Può somigliargli, ma Sirius non ha di certo questo aspetto.- -Si, come è impossibile che Voldermort abbia scoperto dove abitavamo e come è impossibile che una bella sera di fine ottobre sia piombato in casa nostra per una visita di cortesia..sai, la nostra morte..- -Se la mettiamo ai voti io sto con Ramoso- rantolai io, finalmente, “ svegliato” dalle soavi note delle voci dei miei due vecchi amici Una storia dall’ oltretomba... una storia “oltre il velo”: a voi scoprirla.
Genere: Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi




I volti sorridenti di Lily e James...
Un colpo al cuore... ma non ero morto?!?!
Vedere di nuovo le persone che per me erano state tutto mi riempiva di gioia.
Un raggio di sole sulla mia vita di ombre e tormenti.
Pensavo non le avrei più riviste, invece eccole, davanti ai miei occhi, in carne ed ossa... o qualcosa di simile.
Eccoli, ridere e bisticciare come se nulla fosse, come se non fosse mai successo nulla, come se questi quattordici anni di inferno non fossero mai passati...come avrebbe dovuto andare la vita, se solo…
Ripensai all’ultima volta che avevo visto i miei cari amici.
Si, quella tempestosa sera di luglio quando Silente ci aveva rivelato la profezia su Harry. Quella sera in cui Lily e James furono costretti a nascondersi insieme al mio figlioccio. Quella sera, in cui io commisi l’errore più grande della mia vita.
A quel tempo sospettavamo ci fosse un traditore tra noi, qualcuno di molto vicino. Voldemort sapeva sempre più cose, braccava i membri dell’Ordine come un cacciatore sicuro della sua preda. E il segugio era uno di noi. Come stupidi pensammo fosse Remus, il meno affidabile, nonostante  Malandrino,
“ Resta pur sempre un Licantropo” ci siamo detti. Stupidi purosangue pieni di pregiudizi! Su nostro fratello!
D’accordo con Silente, Lily e James mi avevano scelto come loro “Custode Segreto”.
Decidemmo tutti i dettagli insieme. Ci saremmo incontrati la sera dopo per mettere in atto il piano: dopo aver pronunciato l’Incanto Fidelius, io mi sarei dato alla macchia. Nessuno doveva scoprire chi fosse a nascondere il segreto.
La sera dopo, però, inspiegabilmente, Silente non si presentò.
Non potevamo aspettare oltre! Harry era in pericolo ed era nostro compito proteggerlo.
Fu mia, allora, l’idea di chiamare Codaliscia.
Fu mia l’idea di designare lui come “Custode Segreto”.
Codaliscia si sarebbe nascosto. Avremmo trovato il posto adatto per lui, il più piccolo, quello più spaventato dal nuovo regime di terrore, colui del quale nessuno avrebbe mai sospettato.
 


Quando cala la notte le ombre si fanno minacciose.
I fantasmi tornano in vita,  aleggiano più forti che mai.
Le paure più recondite e inconfessabili annebbiano le menti, in maniera incontrollabile.
I sensi offuscati non permettono di discernere la realtà. E quando la notte cala sulla vita, quando il buio, il timore si impossessa della quotidianità non riuscendo a scorgere un’alba, seppur fioca e lontana,
è allora che si comincia a dubitare, anche dei fratelli.

Con un rombo soffocato atterrai nel mezzo di una radura. Intorno a me, apparentemente, nulla.
Era il posto perfetto. Era IL posto.
Lasciai la moto lì, inoltrandomi nel fitto della vegetazione, ancora chiedendomi perché mai in questo periodo di buio e incertezza avesse scelto proprio posto ancora più buio per nascondersi.
 Lui, che non era mai stato un cuor di leone, ma che alla fine aveva stupito tutti, accettando tutta quella responsabilità su di sé. Era stato un sacrificio, per me...ma -Bussai alla porta in una sequenza di colpi particolare, la nostra sequenza - ma..non avevo avuto altra scelta. Mio fratello ci stava tradendo, e noi dovevamo fare qualcosa.
– Nessuna risposta –
Ripetei la sequenza, questa volta più distintamente della prima.
Niente.
In preda all’agitazione sfilai la bacchetta dalla giacca di pelle, riflettendo per un istante se fosse stato meglio ispezionare prima la zona per vedere se non ero solo, oppure…con un calcio scaraventai la porta di lato, mi ero già annunciato, non valeva la pena perdere altro tempo. Lui poteva essere in pericolo.
Vuoto.
Non c’era nessuno.
Orrore.
Doveva essere successo qualcosa.
Dovevo correre da loro. Prima che fosse troppo tardi. – Ero già sulla moto, finalmente in vista della meta, ma..qualcosa non andava. La moto atterrò per inerzia, senza la mia solita sgommata di lato che annunciava infallibilmente il mio arrivo.
La mia mente era assente...gli occhi non volevano catturare quelle immagini.
Colonne di fumo sovrastavano la casa, - Era troppo tardi -  il mio sguardo vagava alla ricerca DELLA traccia del suo passaggio, senza trovarla.
– Forse c’era ancora una possibilità, forse, forse… -Inizio a tremare- seppur fioca..volevo crederci-  
Un ombra alta più di due metri con un fagotto tra le braccia.
-Le lacrime-
Qualcosa che si spezzava, dentro, le ginocchia a toccare il suolo, - ero arrivato tardi, ero arrivato tardi, ero,..no!
Intravedevo una fioca luce- poi un lampo.
nel dolore una speranza: Harry era ancora vivo! Potevo ancora proteggere il bambino, ancora salvare una parte di Lily e James. Avevamo ancora una possibilità contro quel verme strisciante!
“Hagrid! Dammi Harry, Hagrid, sono il suo padrino, lo curo io...”
Il gigante scosse la testa, “Ordini di Silente”. Cercai di insitere, invano...poi....
Silente!
In un attimo tutto era perso di nuovo, irrimediabilmente. Mossi la mano a cedere la mia moto a quel gigante, non sapevo neanche io quando, non mi importava, non più ormai
Silente...Silente non sapeva nulla del piano, nulla di Minus.
La mia moto ad Hagrid, ormai non mi serviva più, ormai non mi importava, non più - ero arrivato tardi, ero arrivato tardi, ero,..no!
Harry era ormai lontano.
Ero ormai finito, ero condannato... il mio errore più grande... ero colpevole: avevo ucciso mio fratello! Avevo ucciso James e Lily.
L’Alba.
LUI, ERA! Come potevo essere stato così cieco! – Mi rialzai – Dovevo cercarlo, dovevo trovarlo, doveva pagare. Doveva pagare il suo tradimento. L’avrei fatto personalmente. Poi..c’era un fratello a cui dovevo delle scuse, ma ora poteva aspettare. Ora il mio obiettivo era LUI…
31 ottobre 1981 



-James, mi dispiace. È stata colpa mia, la vostra morte, il dolore di Harry... tutto!
-Non dire così, sai benissimo che non è vero.
-Lui vi ha tradito. Prongs, sono stato un folle. Il mio stupido piano: nessuno avrebbe sospettato di lui, e poi pensavo che potessimo fidarci. Io mi fidavo, ma... ma... era lui, non Moony.

-Lo so, Pad.
-Sai, devo ancora capire perché non ce ne siamo accorti. E lui è ancora lì fuori..e noi qui, ovunque noi siamo.
-Lo so












XxXxX
Il Paese delle Meraviglie e delle Tenebre:
Un grazie a tutti.
risposta ai commenti, domani! prometto che modificherò questo posto per ringraziarvi.

  
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