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Autore: micchan91    29/09/2016    3 recensioni
TakuRan - AU
temi delicati/violenza
...< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta >...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Ci vollero ben sette mesi perchè la terapia di Ran funzionasse del tutto, ma ogni settimana faceva progressi. Inizialmente aveva iniziato a sputare sempre meno sangue ogni qual volta che tossiva, poi aveva iniziato a tossire sempre meno e il suo fiato era sempre meno corto. Aveva più forze e anche grazie al fatto che non doveva più prendere quella medicina sperimentale si alzava ogni giorno dal letto senza che qualcuno dovesse svegliarlo o aiutarlo. I suoi capelli avevano iniziato ad allungarsi e non aveva più dovuto tagliarli perchè li vedeva sfibrati, i suoi occhi erano sempre più luminosi e la sua pelle finalmente iniziava a prendere un bel colore anche grazie alle lunghe passeggiate che si faceva insieme al castano o al padre di Shindou, o anche solo perchè era sempre e solo lui ad andare a fare la spesa quando c'era il mercato. Sembrava acceso di una nuova forza e finalmente poteva fare ciò che aveva sempre desiderato, vivere come aveva sempre sognato. La casa degli Shindou era tornata a splendere visto che Ran si alzava ogni mattina e la puliva da cima a fondo, facendo ciò che i due medici non avevano tempo di fare, poi per l'ora di pranzo usciva e portava da mangiare ad entrambi in ospedale, assicurandosi di avere sempre qualche prelibatezza sia per loro che per i colleghi che li assistevano in quella giornata. Se prima era benvoluto da tutti adesso era totalmente amato e adorato, non c'era nessuno che potesse volergli male e tutti si chiedevano come potesse un ragazzo con un passato tanto tormentato essere così buono e gentile.

Quella mattina comunque Ran aveva la sua ultima visita di controllo e stava camminando a braccetto con Shindou per dirigersi all'ospedale. Da quando il castano era diventato l'inventore della cura per la tubercolosi era visto come una specie di genio dell'ospedale e aveva molte più libertà rispetto a tanti altri medici della sua età, ma lui le sfruttava solo quando si trattava di uscire prima per stare con Ran o poterlo accompagnare alle visite, insomma, se non c'era Ran di mezzo il castano lavorava come tutti gli altri, ma appena quella zazzera rosa gli chiedeva un favore tirava fuori la carta tubercolosi e schizzava via. I due stavano passando per il parco, passando da lì allungavano di parecchio la strada, ma amavano quel posto e d'estate era la strada migliore da fare per via della frescura che l'ombra degli alberi donava a tutti.

< Quindi oggi vedremo se la tubercolosi è scomparsa del tutto giusto? > chiese Ran dolcemente mentre poggiava la tempia sulla spalla di Shindou, con il passare degli anni era diventato lui il più alto dei due, solo di qualche centimetro, ma non faceva che scherzare dicendo che la donna aveva superato l'uomo in altezza.

< Si, ma io già lo so che è scomparsa > rispose il castano, voltando lievemente la testa per stampargli un bacio sulla fronte, era così bello poter passeggiare tranquillamente con lui adesso che lo spettro della morte li aveva abbandonati. Ran sospirò felice e si strinse meglio a lui.

< Sapevo che eri una persona speciale Takuto > gli disse con amore e lui sorrise felice.

< Questo solo perchè ho incontrato te > ribattè e i due rimasero in silenzio per tutto il resto del tragitto, un silenzio sotto solo dal canticchiare allegro di Ran.

Quando arrivarono in ospedale fu come sempre un susseguirsi di saluti sia da parte dei dottori che da parte dei pazienti, tutti lì erano a conoscenza della loro identità e Ran sembrava felicissimo della cosa. Percorsero rapidamente il corridoio fino all'ufficio del padre ed entrarono, trovandoci dentro il dottor Shindou con un suo collega. Senza che nessuno gli desse istruzioni Ran si sedette sul lettino e iniziò a sbottonarsi la camicia con rapidità, dopo anni di visite sapeva perfettamente cosa doveva fare. Lasciò scivolare la stoffa sulle braccia e se la tolse, poi la poggiò sul lettino accanto a se e rimase in attesa, sorridendo a Shindou mentre il collega del padre lo visitava, sentendogli i polmoni e prelevandogli il sangue. Shindou fece scorrere lo sguardo sul corpo del fidanzato, era un' abitudine fissa la sua, ogni qual volta che si trovava davanti Ran nudo o mezzo nudo faceva scorrere lo sguardo su ogni centimentro di pelle trovandolo sempre bellissimo, ma ricordando a se stesso che ogni cicatrice ed ogni segno che c'era su quel corpo dovevano fargli da promemoria per far si che il suo scopo di vita fosse quello di renderlo felice, di non fargli mai più provare tanta tristezza o sofferenza come quella provata al Moulin Rouge. Sorrise quando sentì il medico dire che tutti i rumori strani che si sentivano prima quando gli auscolutava i polmoni erano spariti e fece l'occhiolino a Ran, che ridacchiò piano mentre si rivestiva.

< I risultati delle analisi arriveranno tra qualche ora, andate pure a casa, ve li porto io quando torno > disse il padre e Shindou annuì, facendo come gli aveva detto.

Passarono le ore di attesa facendo l'amore, un altro aspetto fantastico della guarigione di Ran era che potevano finalmente scatenarsi senza paura di una crisi e i due non avevano perso tempo, battezzando ogni angolo della casa ogni qual volta che erano soli. Quando tornò il padre Shindou schizzò fuori dal letto e si vestì, lasciando Ran ancora addormentato sotto il leggero lenzuolo di lino, e subito si fiondò all'ingresso.

< Allora? > chiese teso, ma appena l'uomo gli sorrise capì che aveno vinto.

< Non c'è più nessuna traccia di tisi nel suo sangue > esclamò e Shindou urlò felice, facendo un salto di gioia e abbracciando suo padre.

< Ce l'abbiamo fatta! > disse felice e quello annuì.

< Tu ce l'hai fatta Takuto. Sono così fiero di te > gli disse accarezzandogli la testa e il castano arrossì lievemente.

< Grazie papà > disse dolcemente, fino a quel giorno non si era mai fermato a pensare che alla fine aveva scelto la carriera che voleva seguire da piccolo, quando il suo unico eroe era suo padre e nessun altro e che probabilmente aveva reso l'uomo che aveva davanti davvero tanto felice.

< Ho un regalo per te > gli disse alla fine il medico dopo avergli dato la busta con i risultati e Shindou lo guardò curioso mentre quello tirava fuori dalla borsa un pacchetto.

< Cos'è? > chiese sorridendo e scartò la carta come se fosse un bambino piccolo che riceve un regalo a natale. Quando finì di scartarlo rimase ammutolito. Nelle mani stringeva un bellissimo quaderno con una copertina rigida, molto simile a quello che suo padre gli aveva regalato quando per la prima volta gli aveva confessato di voler fare lo scrittore. Lo strinse tra le mani e lo rigirò per qualche secondo per osservarlo, scoprendo anche una bellissima penna attaccata con un nastro alla copertina.

< Ti piace? > gli chiese e Shindou riuscì solo ad annuire, sentendo gli occhi farsi lucidi. Quanti anni era che non scriveva? Era stato così concentrato sullo studio e sul lavoro che aveva totalmente dimenticato la sua passione.

< E' bellissimo > sussurrò passando un dito sulla prima pagina bianca.

< E' questa la tua vera passione Takuto, ora che Ran è salvo puoi riprenderla in mano > si sentì dire a alzò lo sguardo sul padre, guardandolo con gratitudine.

< Grazie > soffiò semplicemente, venendo circondato dalle braccia del medico. Poggiò un momento il viso sul suo grande petto e inspirò il suo odore, tornando bambino per un momento.

< E' tempo di vivere la tua vita Takuto > gli disse dolcemente mentre si staccava e nella mano del castano scivolarono due biglietti del treno, che Shindou fissò per qualche istante prima di sorridere e annuire.

< Si papà > disse felice per poi andare in camera a svegliare Ran, suo padre aveva ragione, era tempo di vivere.

 

Angolino dell'autrice

Quanto amo il padre di Shindou in questa fit <3 è un vero peccato non averlo mai visto nell'anime :/

Comunque tre capitoli alla fine, stiamo per concludere gente! ( ç_ç )

Baci <3

  
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