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Autore: La ragazza noname    30/09/2016    0 recensioni
Adolescenza. Ognuno di noi ha vissuto o sta vivendo l'adolescenza a modo proprio. Ed Elly? Dopo la morte del padre, il mondo gira al contrario per lei. Come si ottiene la serenità? è questa la domanda che ogni giorno tutti ci poniamo. Quale è la cosa giusta da fare? è giusto chiudersi in se stessi? O forse aprire il proprio cuore può essere d'aiuto? Elly non è un modello da seguire, nella sua vita piena di alcool, droga e una madre assente. Quanto siete disposti a rischiare per essere realmente felici? Quanto avete paura di voi stessi e della vostra vita?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Hanna si lanciò fra le mie braccia. Scoppiò in un pianto disperato.
Non sapevo cosa altro fare, se non stringerla. I miei occhi si riempirono di lacrime, ma mi feci forza. Non dovevo piangere, non avanti a lei.
Si lasciò scivolare sul pavimento e poggiò la schiena al muro tirandosi le ginocchia al petto.
“Come farò?” mi chiese fra i singhiozzi
Andai verso la cucina e le presi un bicchiere d’acqua. Tirai un profondo respiro prima di sedermi accanto a lei. Non sapevo cosa dirle, ero confusa non quanto lei ma quasi.
“Cosa hai intenzione di fare Hanna?” chiesi flebilmente, l’effetto della droga era svanito in un istante e ne sentivo un grande bisogno di quel momento
“Non lo so” disse guardandomi negli occhi
“Dobbiamo dirlo subito a Peter” dissi alzandomi in piedi cercando il mio telefono
“No” disse lei quasi urlando “Non dirgli niente per favore” poi sussurrò
“Cosa? E perché mai?” dissi indignata
“Non ho il coraggio, ho paura che lui..” singhiozzò
Che possa lasciarla. “Ma dico sei impazzita” urlai inginocchiandomi avanti a lei e prendendole il viso con le mani “Peter è un uomo meraviglioso e ti ha perdonato tanto, non ti lascerà per questo” dissi sicura
Conoscevo mio fratello. Non lo avrebbe mai fatto.
Hanna rimase in silenzio per qualche secondo poi mi guardò. “Puoi accompagnarmi a casa?” chiese
Trattenni il fiato. “Non posso guidare” dissi
“Certo che puoi, solo che non vuoi” disse alzandosi
“Esatto” dissi indignata
“Dovrei superarla prima o poi questa cosa Elly” mi ammonì
Mi sentì tradita, colpita, ferita. Era un dolore che nessuno poteva capire, una sensazione che nessuno aveva provato sulla pelle. Mi feci rossa dalla rabbia
La spinsi contro il muro e giuro che stavo per darle uno schiaffo ma mi fermai. Feci scendere la mano lungo il fianco e strinsi i denti.
“Non permetterti mai più, di dire una cosa del genere. Tu non sai niente di me” ringhiai
Lei evitò il mio sguardo e scivolò via dalla mia presa, per poi scappare fuori casa correndo.
Chiusi la porta che aveva lasciato aperta, sbattendola per poi correre in camera.
Sapevo cosa dovevo fare.
 
Le pasticche che avevo preso mi avevano cambiato totalmente l’umore. Mi guardai allo specchio osservando il mio vestito nero attillato e pieno di pailette.
“Si sono una bomba sexy” dissi guardandomi allo specchio
“Dove credi di andare così” disse la voce di Peter
Vidi la sua immagine riflessa nello specchio e sorrisi. Niente poteva rovinare quella serata.
“Vado al Neasy” risposi alzando le mani in segno di festa
“Da sola?” chiese quasi arrabbiato
“Con Toby” risposi guardandomi nuovamente allo specchio
 
“Non è troppo corto quel vestito” disse Toby guardandomi salire in macchina
“Hei, non farmi la predica” risi. L’effetto della pasticca stava facendo davvero un grande lavoro
“Dobbiamo festeggiare” aggiunsi “dobbiamo fare pace quindi stasera giù il musone e su i bicchieri” urlai con il vento che mi scompigliava i capelli per la velocità
 
La musica era alta, il locale pieno di gente.
C’erano tanti ragazzi del mio liceo, non ne conoscevo quasi nessuno ma non mi importava. Mi muovevo da un corpo all’altro. Mi sentivo la padrona del mondo. Mi avvicinai al bancone dove Toby era seduto a bere un bicchiere di chissà cosa.
“Dai perché non vieni a ballare con me” dico facendo il musino dolce
“Non è serata” dice lui scocciato
“Dai” dico mordendomi le labbra e tirandolo per un braccio
Si lasciò convincere e mi seguì al centro della pista. Rubai il bicchiere dalle sue mani e lo mandai giù in un sorso. Lasciai cadere il bicchiere di plastica e urlai soddisfatta. Gli occhi di Toby avevano una luce speciale.
Iniziammo a ballare a più non posso, i piedi erano distrutti a causa dei tacchi ma non mi importava.
 
Non so quanto tempo fosse passato e a quanti bicchieri di alcool stessi, ma il mondo cominciava a girare. Avevo perso Toby fra la folla ma non riuscivo a fermarmi.
Improvvisamente un volto familiare comparve alla mia vista. “Zack” dissi forse per la prima volta con un tono allegro il suo nome
Mi aggrappai al suo collo e cominciai a muovere. Lui rimase immobile.
“Dai campione” dissi muovendo il mio corpo in modo sensuale vicino a lui “lasciati andare” gridai al suo orecchio per poi tornare a ballare alzando le mani al cielo e muovendo i fianchi
Notavo il suo sguardo. Era famelico. Ma non come gli altri in sala, intenti a guardare il mio corpo.
Lui cercava continuamente i miei occhi.
Mi sentì stordita ed inciampai. Mi prese prontamente. Risi
“Che riflessi” dissi sorridendo
“Il tuo ragazzo ti starà cercando” disse urlando per sovrastare la forte musica
Il mio ragazzo?
“Chi? Toby?” chiesi confusa
Lui annuì.
Pensava fossimo fidanzati. “Ma non è..” non riuscì a terminare la frase
Lo stomaco e la testa cominciarono a girare. “Elly” disse Zack stringendomi notando il mio precario equilibrio
“Mi viene da vomitare” sussurrai
Sentì la forza cedere dalle mie gambe, ma non mollai. Mi trascinai a fatica incollata al suo braccio sperando di arrivare il primo possibile all’uscita. Ma improvvisamente ci fermammo.
La mia vista era annebbiata ma ero quasi convinta che fosse Toby.
“Ci penso io a lei ora” disse in tono rabbioso stringendomi per la vita e trascinandomi
Volevo voltarmi verso il ragazzo tutto muscoli e acconciatura, ma non ne trovai la forza.
Improvvisamente un vento gelido invase i miei sensi. Mi sentì poggiare al muro.
Mi tenni la testa con le mani. Guardai la figura di Toby avanti ai miei occhi. Era preoccupato.
“Sto bene” dissi flebilmente iniziando a scivolare sempre più giù verso il pavimento
“No, non mi sembra e non posso portarti a casa così, o tuo fratello ci uccide” disse
Risi, mentre sentivo che mi prendeva in braccio senza il minimo sforzo.
Poggiai la testa sulla sua spalle e provai a chiedere. “Dove mi porti?”
“A casa mia” disse aprendo la macchina e mettendomi al lato passeggero “I miei sono ad un convegno” aggiunge per poi chiudere la porta
“Devo avvisare Peter” dissi cercando il telefono nella mia borsa
“Lo avviso io” disse mettendomi una mano sulla gamba
Mi calmai, improvvisamente.
 
Non mi ero resa conto di essermi addormentata, fin quando non ho aperto gli occhi mentre Toby mi portava in braccio su per le scale.
“Non pensavo fossi così forte” dissi flebilmente
“Ci sono tante cose che non sai di me” disse senza il minimo sforzo
Mi adagiò sul letto e mi aiutò a togliere le scarpe. “Ma siamo migliori amici” dissi “Io devo sapere tutto di te” dissi indignata
“Ora pensa a dormire” disse mentre si sfilava la maglietta
Mi tirai su. Rimasi seduta sul letto a fissare il movimento delle sue spalle mentre si spogliava.
Reagì, senza neanche rendermene conto.
Mi ritrovai dietro di lui. Mi sentivo confusa,a tratti dimenticavo il mio nome ma non mi importava in quel momento.
Passai le mani sulla sua schiena e lo sentì rabbrividire. “Sei molto bello Toby” dissi in un sussurrò lasciandogli un bacio fra le spalle
Si girò e mi guardò negli occhi, tenendo il mio viso fermo fra le sue mani. “Cosa fai Elly?” chiese silenziosamente
Non ragionai. Incollai le mie labbra alla sue in un secondo. Non provavo niente. Mi sforzai di sentire qualcosa, qualsiasi cosa ma era tutto vuoto.
Cacciai quel pensiero e lo tirai di più a me. Sentì la sua lingua insinuarsi nella mia bocca mentre stringeva sempre di più il mio corpo, quasi a farmi male.
Mi prese in braccio stringendomi per il sedere, e mi ritrovai sotto di lui, stesa sul letto.
Cominciai a passare le mie mani su tutta la sua schiena cercando poi di sbottonargli i pantaloni.
Risi, ma non smettemmo di baciarci neanche un secondo. Volevo sentirmi viva, ma era tutto così dannatamente sbagliato.
Si allontanò da me e mi guardò, quasi timido prima di iniziare ad alzarmi il vestito, lentamente scoprendo ogni centimetro di pelle.
Cominciò a baciarmi la pancia, i fianchi fino a raggiungere la curva del seno.
Poi il buio.
 
L’incessante rumore di una sveglia, non mia, cominciò a martellarmi nel cervello.
Passai le mani sul viso, cercando di ricordare quando avessi cambiato la suoneria. Aprì gli occhi e mi accorsi in pochi secondi che non era mia quella stanza.
Mi guardai accanto e il letto era vuoto. Mi alzai
La testa cominciò a pulsare maledettamente.
“Buongiorno” disse la voce di Toby
Aveva in mano una tazza fumante. “Bevi, ti farà bene” disse quasi senza guardarmi
Notai poco dopo che ero semplicemente in intimo, e nel suo letto e che i nostri vestiti erano sparsi nella stanza.
Diventai rossa, poi viola.
“Oddio” dissi e portandomi le mani sul viso.
“Tranquilla” disse Toby “non è successo niente”
“Niente?” chiesi timorosa
“Mi sei saltata addosso ma ti sei addormentata prima che potesse succedere qualcosa” aggiunge lui “Ora bevi e vestiti ti ho messo una maglia pulita li e quei jeans di mia madre forse ti andranno un po larghi ma non ho altro da darti” concluse
Ringraziai e mi alzai per andarmi a cambiare in bagno. Mi guardai allo specchio.
Oh che bel panorama.
Mi lavai velocemente il viso e misi i vestiti. Non volevo neanche pensare al mostro che sembravo sia vestita che truccata in quel modo.
 
In auto il tragitto fu di nuovo silenzioso. Ultimamente ci stava capitando spesso.
Decisi di tirar fuori l’argomento. Senti di essere vicina al perderlo ma non volevo. Non lui.
“Toby” dissi flebilmente
“Elly non ho voglia di ascoltarti” disse brusco
Rimasi a bocca aperta. Inghiottì il nodo che avevo in gola e ringraziai il cielo di essere arrivata a scuola.
Scesi velocemente dalla macchina e corsi all’interno del cortile senza guardare negli occhi nessuno.
“Elly” gridò la voce di mio fratello
Non mi voltai, non avevo alcune intenzione di parlare con lui in quelle condizioni o avrei finito per rivelare il segreto di Hanna.
Girai intorno alla scuola, fermandomi dietro agli spalti del campo di football.
Non mi ero resa conto che tremavo fin quando non provai ad accendermi una sigaretta.
Lanciai l’accendino a terra e iniziai a scalciare il terreno. Ero furiosa ma non sapevo con chi prendermela, se non con me stessa.
“Elly” sentì dire
Disperata mi voltai e Zack mi guardava preoccupato.
“Che cosa vuoi ancora da me” dissi sull’orlo di una crisi di nervi
“Ti ho vista scappare via dall’auto del tuo ragazzo ed eri abbastanza sconvolta, ho pensato..”
“Hai pensato male, tutto male” gridai “Lui non è il mio ragazzo e neanche tu” dissi dandogli una spallata ed allontanandomi prima di scoppiare a piangere avanti a lui
Attraversai di nuovo il cortile, pronta ad andarmene e a saltare le lezioni.
“Dove vai?” disse la voce ferma di mio fratello stringendomi per un braccio
“Lasciami andare subito” mi liberai dalla sua presa e senza aspettare un secondo di più mi allontanai da tutti
 
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SPAZIO AUTRICE
Bene, o forse no? Il personaggio di Elly continua a peggiorare, a combinare casini con chiunque. È questo grande segreto di Hanna? È il suo tentativo di provare qualcosa per Toby? Cosa vuole veramente Elly?
Finalmente è il momento di mostrarvi Zack:

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Vi ricordo sempre il trailer della storia: https://www.youtube.com/watch?v=fGdYqPB5Vu8
La mia pagina watt padhttps://www.wattpad.com/user/RossEmme
   
 
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