Film > Il Gladiatore
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Autore: fiphina    30/09/2016    1 recensioni
"15 anni dopo la morte di Priscilla, Commodo è ormai imperatore di Roma e sposato con Brutia Crispina. Ma qualcuno del suo passato riporterà in vita molti misteri rimasti irrisolti di cui nemmeno lui sapeva l'esistenza..."
Sequel di Priscilla: La principessa Batava
*Questa storia è ambientata nel tempo de "Il gladiatore", ma non riprende esattamente la trama del film.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Commodo, Nuovo personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque:
L’imperatore


Lucio aveva il fiato sospeso, sapeva che di li a poco suo padre avrebbe fatto il suo ingresso nel Circo Massimo.

Il ragazzo si rivolse a Marzia.

-L’imperatore darà inizio ai giochi, vero?-

-Esattamente, sei agitato Lucio?-

-Un po’…- Confessò il giovane, abbassando per un attimo lo sguardo a terra.

-Sta tranquillo-

Dopo quelle parole, al termine del suono delle trombe, l’imperatore fece il suo ingresso sul palco.

Marzia tenne stretta la mano del ragazzo.

Lucio non riusciva a muoversi, i suoi occhi verdi erano rimasti inchiodati su suo padre: aveva l’armatura blu con il mantello viola ricadente sulle spalle e aveva una corona d’alloro dorata sulla testa.

Quest’ultimo alzò la mano destra in segno di saluto ai presenti che nel frattempo applaudivano.

Solo dopo qualche secondo Lucio notò che non era solo: una donna dai capelli neri raccolti in un’acconciatura semplice e adornata con un ricco abito che intuì essere Brutia Crispina.

Strinse i pugni e accennò a stringere le labbra in una smorfia di rabbia.

-E’ lei, vero?- Chiese a Marzia, serio.

-Si, Lucio- Rispose la donna allo stesso modo, il che significava che condivideva i pensieri del giovane.

-Che possa essere maledetta!- Ringhiò ancora Lucio.

-Tutto a suo tempo, figliolo, tutto a suo tempo-

Lucio si sorprese quando vide comparire un’altra donna con un bambino, forse sugli otto anni.

-Quelli chi sono?-

-La donna è Augusta Lucilla, sorella di tuo padre e tua zia. Il bambino e suo figlio, si chiama come te-

-Lucio?-

-Si, Lucio Vero, come suo padre, il defunto marito di tua zia.- Spiegò Marzia.

In quel momento l’imperatore diede inizio alla corsa.

Al suo cenno le bighe trainate dai cavalli partirono a tutta velocità e sollevando un enorme polverone, per riuscire a guadagnare il primo posto.

La folla era in delirio e faceva il tifo per la propria squadra preferita; Ad un certo punto, dopo un paio di giri, una biga: quella blu si schiantò dopo aver urtato una delle avversarie.

Il comandante della biga danneggiata tagliò la corda che aveva legata attorno alla vita, mentre il mezzo si capovolse.

-Marzia perché quell’uomo ha tagliato la corda?- Chiese Lucio, stupito.

-Il comandante che guida la biga si chiama Auriga, ha tagliato la corda altrimenti rischiava di essere calpestato dai cavalli-

-Capisco, non trovo ci sia alcuna differenza tra la corsa e i giochi gladiatorii-

-Non dire così, Lucio. Nei giochi c’è chi vive e chi muore; Credimi, non è la stessa cosa-

In gara ormai la folla si divideva tra la squadra verde e quella rossa, entrambe quasi in testa.

Le grida della folla aumentarono e dopo l’ultima curva la squadra rossa tagliò il traguardo, vincendola gara.

Tutti i presenti si alzarono applaudendo forte e gridando, mentre l’auriga alzava le braccia per la vittoria.

Dopo ora di fermento, il Circo cominciò a svuotarsi, quella mattinata si era rivelata piena di sorprese per il giovane Lucio.

-Adesso sarà meglio ritirarci, Lucio- Lo avvertì Marzia, lui la seguì attraverso la folla , ma era difficile starle dietro.

Mentre la cercava con lo sguardo sperando di rintracciarla subito per evitare guai, una ragazza gli andò a sbattere contro.

-Oh, scusami tanto, ragazzo, non volevo mi dispiace terribilmente-

Lucio alzò lo sguardo e scoprì essere una bella giovane dagli occhi azzurri, come quelli di sua madre da quel che gli avevano raccontato.

-Scusami tu, ti sei fatta male?- Le chiese, aiutandola ad alzarsi.

-No, tranquillo… come ti chiami, non ti ho mai visto da queste parti…?-

La giovane si bloccò quando lo guardò in volto per la prima volta; Le era sparita la voce in gola a quella vista e Lucio intuì cosa stesse pensando la ragazza.

-Non può essere- Mormorò infatti sbalordita.

Il ragazzo cominciò a sudare freddo quando sentì la voce di una donna chiamare la ragazza; era la voce di Lucilla. 
 
-Clelia dove sei finita?-

Tuttavia lei non rispose, troppo impegnata a fissare incredula Lucio, quella somiglianza era incredibile ma non capiva come potrsse essere possibile una cosa del genere.

Lucio alla fine scappò via, seppur difficoltosamente tra la folla, in cerca di Marzia.

-Sorella dobbiamo andare- Sentì dire da una voce maschile ed ebbe l’istinto di voltarsi: non lo avesse mai fatto! I suoi occhi incontrarono da lontano, casualmente, quelli di suo padre. 




Spazio delle autrici: 
Salve a tutti! In questo capitolo Marzia e Lucio assistono alla corsa delle bighe e finalmente Lucio vede suo padre per la prima volta, anche se non direttamente!

Peròòòò, al termine del capitolo c'è statao un altro colpo di scena: Commodo e Lucio hanno incrociato gli sguardi!!! ;-) Che succederà lo scoprire presto nel prossimo capitolo!!! 
Intanto fateci sapere che ne pensate, se vi è piaciuto e tutto il resto! Un grazie come sempre e alla prossima 
Le antiche romane Mackenzie954 e Fiphina!

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