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Autore: Dramione8000    30/09/2016    4 recensioni
Ciao a tutti! Dopo molto tempo eccomi tornata con l'ultima parte della Dramione.
Siamo giunti alla fine. Hermione e Draco, lontani fisicamente, continuano a lottare e a condurre le loro vite normalmente, combattendo per la fine della Guerra che segnerà l'inizio di una vita senza più bugie. Inoltre, ora, i due ragazzi si trovano legati da un'ulteriore dono.
Ma il bel Serpeverde e l'impavida Grifondoro hanno ancora molti ostacoli da affrontare, trovandosi sempre nelle linee nemiche al loro esercito... Ci sarà finalmente un Happy Ending per i due innamorati?
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dramione-Amore nella Guerra'
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Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo capitolo!
Avrei voluto pubblicare questo capitolo a distanza di uno o due giorni dall’altro, ma la scuola da me è iniziata il 29 agosto e avevo anche un sacco di cose da studiare e così mi sono dedicata ai compiti. Le settimane successive tra miei problemi personali ed altro è stato un dramma scrivere, ma ora eccomi qui.
Ci eravamo lasciati immersi nella Suspence... finalmente potrete avere la risposta a tutte le vostre domande!
Noi ci vediamo in fondo,
Buona lettura!<3

 
 
Dramione-Amore nella Guerra Parte 3
Love Is A Losing Game
 

-Stai bene?- chiediamo io e Draco all’unisono, ma non riusciamo nemmeno a ridere della cosa che Harry esce a tutta la velocità dalla Stanza.
Solo.
-Harry, dov’è Zabini?- gli chiedo, improvvisamente senza fiato, appena atterra.
Harry non risponde, lo sguardo basso.
-Dov’è Blaise, Potter?- ringhia Draco alle mie spalle.
-Lui... è morto- dice sempre senza guardarmi.
-Co... Cosa?- chiedo senza fiato.
-Era molto lontano da me, circondato da oggetti in fiamme di ogni tipo... io sono planato per prenderlo, tendendogli la mano. Lui l’ha afferrata e io lo stavo tirando su, ma in quel momento una volatile di fuoco mi è passato accanto e mi sono dovuto scansare... il movimento brusco ha fatto perdere la presa a Zabini e…- si ferma.
Guardo Draco, ma anche lui ha il volto rivolto verso terra, la frangia di capelli biondi a coprirgli gli occhi.
-Se avesse tenuto la stretta fino alla fine...-
-“Se avesse tenuto la stretta fino alla fine”? Non eri tu a doverti assicurare che non cadesse? Era appeso, ripeto, appeso al tuo braccio! Dì la verità, Harry Potter, lo hai lasciato andare tu!- grida Ginny, gli occhi pieni di odio e lacrime, apparsa dal corridoio centrale a qualche metro da noi.
-Ginny...-
-Non trovare scuse, Harry,- dice lei avvicinandoglisi, -dì la verità- conclude fermandosi un passo da lui.
Io e Draco, divisi dalle figure dei miei amici, ci scambiamo uno sguardo carico d’ansia.
-Non avevo alcun motivo per lasciarlo lì - ribadisce Harry.
-Harry, Merlino mi sia testimone, potevi usare un Levicorpus, qualsiasi cosa per cercare di recuperarlo!-
Lui la fissa, gli occhi ridotti a due fessure: -È vero,- ammette, -l’ho lasciato lì a morire.-
-COSA?!- Io e Draco lo urliamo allo stesso momento.
-Volevate la verità? Be’, questa è. Mi credi uno stupido, Ginny? Sapevo di te e lui!- sbraita Harry. Lei lo guarda senza parole.
-La Mappa del Malandrino- spiega Harry. –La notte, quando non riuscivo a dormire, ti osservavo. Inizialmente ti vedevo sempre nella Torre di Grifondoro, nella Sala Comune o nei corridoi insieme a Neville o altri membri dell’ES. Poi è comparso Zabini. In corridoio, al Lago Nero, ovunque tu andassi. Lui nella tua stanza, tu nella sua. Non ci ho messo molto a capire cosa significava. Quando Hermione è arrivata ad Hogwarts ho smesso di controllarti pensando che se ne occupasse lei, ma a quanto pare non è stato così- conclude.
-Tu mi avevi lasciata!- esclama Ginny mentre le lacrime le sfuggono dagli occhi.
-Ti avevo detto di aspettarmi!- ribatte Harry.  
-Non è la tua schiava, Potter, può benissimo fare quello che le pare senza sottostare ai tuoi ordini- interviene Draco.
-Oddio, grazie, Malfoy! Sei più intelligente di lui!-
-Tu non devi dire una parola- dice Harry girandosi verso Draco.
-È una minaccia, Potter?- chiede lui, la bacchetta alla mano.
-Calmatevi, basta!- esclamo mettendomi in mezzo a loro. –Harry,- dico rivolgendomi al mio migliore amico, -non posso credere che tu l’abbia fatto... Pensavi davvero di riconquistare Ginny così? Uccidendo il suo ragazzo?- Lui non risponde e mi guarda, addolorato.
-Io... non ti riconosco Harry... Forse il legame che hai con Voldemort ha preso il sopravvento su di te, ma... questo non è da te, non sei tu.-
Un’ombra attraversa gli occhi del mio migliore amico, facendoglieli tornare del suo solito verde brillante. Sbatte due volte le ciglia e mi guarda intensamente; notando la mia espressione triste, volge lo sguardo su Ginny, in lacrime, e strabuzza gli occhi: -Ginny! Amore, cosa c’è che non va?-
La mia amica si blocca e lo fissa, incredula: -Come?-
-Perché piangi? Pensavi fossi morto? Tranquilla sono qui, stiamo tutti bene...- dice Harry abbracciandola. Ginny rimane immobile per la sorpresa. Persino io e Draco non troviamo le parole per descrivere una tale scena.
-Potter...- il mio fidanzato si schiarisce la voce. -Non penso ci sia un buon modo per dirtelo ma... hai appena ucciso Blaise Zabini il... ehm... ragazzo della tua... ehm... amica- conclude imbarazzato.
Harry sposta ripetutamente gli occhi da lui a Ginny, cercando di capire il significato delle parole di Draco. Quando questo accade, il suo viso si accartoccia in un’espressione di dolore: -NO! È successo di nuovo! Oh mio dio, Ginny perdonami, non lo avrei mai fatto di mia volontà... oh mio dio... aiuto...- esclama, cominciando a singhiozzare e a prendersi la testa fra le mani.
La mia amica gli è subito vicino e cerca di rassicurarlo, ma io e Draco sentiamo dei rumori ambigui provenire dai corridoi accanto al nostro, così apriamo una porta lì accanto e invitiamo gli altri ad entrare. Draco si attarda un attimo per trascinare dentro anche Goyle, ancora senza sensi, ma non si perde il racconto di Harry: -Hai ragione, Hermione. Lui, Voldemort, ha preso il controllo su di me. Lo fa a intervalli irregolari, quando lo ritiene opportuno per i suoi piani. Ha bloccato l’accesso alla sua mente ed è riuscito ad entrare nella mia. Io... è iniziato tutto a casa di Bathilda Bath, quando Nagini ti ha stretto il braccio. Non avrai capito nulla, ma le parole erano indirizzate a me: Quando il Prescelto entrambe le metà incontrerà, la Maledizione su di lui ricadrà. Non ho idea di cosa voglia dire, ma è dalla nostra fuga dal Ministero che Voldemort riesce a controllarmi. Credi che sia un caso che ci siamo materializzati nel posto esatto in cui si trovavano i Ghermidori? Non è stato Ron a portarci lì, sono stato io. O meglio, è stato Voldemort. Sono riuscito a rendermene conto tempo dopo, perché non ricordandomi che l’avessi fatto pensavo fosse stato il nostro amico... Quando, qualche ora fa, sono riuscito ad entrare nella sua mente pensavo che fosse andato tutto a posto, invece...- fa una pausa guardando Ginny. -... a quanto pare non è stato così.-
C’è un momento di silenzio in cui cerco di capire chi fra di noi sta soffrendo di più: Harry? Ginny? Draco? O io?
La mia migliore amica nel frattempo abbraccia Harry, entrambi tra le lacrime, mormorandogli che lo comprende e lo perdona, scusandosi con lui per non avergli detto nulla.
Draco ne approfitta per portarmi lontano da loro e parlarmi: -Hai già capito tutto, non è vero?- chiede. Io annuisco.
-Penso che quello che abbia fatto Nagini, nel concreto, sia aver legato l’anima e la mente di Potter alla tua. Considerando però che tu sei legata a me, l’effetto domino è istantaneo. Quando io e te siamo nello stesso luogo,– le due metà di mente, anima e dell’anello –, anche il tuo amico è colpito dall’ Imperius Remote.-
-Cosa possiamo fare?-
-Non lo so... dovrei parlare con Piton, lui saprebbe cosa dire, ma non so dove sia- sospira Draco.
-Hermione, Malfoy! Venite presto, è entrato nella mente di Voldemort!- ci chiama Ginny. La raggiungiamo velocemente e aspettiamo.
-Mal... ehm, Draco... se riesci, per favore, perdonalo anche tu. Lui è distrutto da questa cosa, non era in sé e...- lo implora Ginny, ancora scossa dai singhiozzi.
-È tutto a posto- dice Draco. Lei gli sorride debolmente e Harry si sveglia: -Alla Stamberga Strillante. Si trova lì con Nagini. Ha appena mandato tuo padre a chiamare Piton- dice rivolgendo un breve sguardo a Draco.
-Dobbiamo andare lì, distruggere il serpente- dico alzandomi in piedi.
-Tu e Malfoy restate qui; tienilo d’occhio, Hermione, non mi fido di lui. Ginny verrà con me. Avete idea di dove sia Ron?- ci chiede.
Io arrossisco di colpo e mi affretto a scuotere la testa: -Dopo essere stati nella Camera dei Segreti ci siamo divisi... lui è andato ad aiutare Seamus, solo contro tre Mangiamorte- invento.
-Ah, okay. Direi di muoverci, andiamo, Ginny.-
-Harry! Mettete il mantello, mi raccomando!- gli ricordo prima che escano. Entrambi annuiscono e se ne vanno. La porta si chiude alle loro spalle, ed io tiro un sospiro di sollievo.
-Cavoli, anche stavolta ci è mancato davvero poco prima che ci scoprisse- esclamo io.
Draco non risponde, come pietrificato improvvisamente.
-Ehi... tutto bene?- gli chiedo avvicinandomi.
-Il mio migliore amico è morto. Blaise è morto... non riesco a realizzare ancora questo avvenimento. Io... non lo sento qui...- dice indicandosi il cuore. –Inoltre sono stato salvato da te, quindi questo significa un debito con il Team Potter... No, direi che nulla va bene- si sfoga.
-Mi dispiace. Non so cos’altro dire a questo punto, amore. Non c’è niente da dire in questi casi.- Mi avvicino per abbracciarlo e lui mi si appoggia contro, bisognoso di affetto.
-Draco?- la voce di Goyle, svegliatosi adesso, ci fa voltare entrambi. Noi alziamo gli occhi al cielo e, nello stesso momento, lo schiantiamo, sapendo che quando si risveglierà non ricorderà più nulla.
-C’è un problema: Voldemort sa fare due più due e capirà che mi avete salvato e che non vi ho successivamente ucciso; quindi, adesso, vale davvero la pena continuare a combattere contro Hogwarts? Infondo, se volesse farmi del male avrebbe già tutti gli argomenti...- spiega Draco.
-Sinceramente io vorrei che lottassi al mio fianco, dalla mia parte. Come dici tu, si è capito che Voldemort ti ucciderà in ogni caso, perciò perché non approfittarne per impiegare gli ultimi attimi della tua vita in una buona causa?- gli chiedo scherzando.
Lui ride, poi si avvicina per baciarmi: -No, non farlo. Lo farai sembrare un addio, ma non lo è. Usciamo da quella porta normalmente e combattiamo, perché è certo che saremo ancora qui. Okay?- dico io sorridendogli.
Draco esita qualche secondo, ma poi ricambia il sorriso annuendo. Così, usciamo. In un attimo veniamo riavvolti dall’atmosfera tempestosa e al tempo stesso eccitante della battaglia. L’adrenalina, l’istinto di sopravvivenza e il mio ideale di libertà, scorrono ininterrottamente nelle mie vene, come fossero alcool o droga.
Un incantesimo dopo l’altro, una morte dopo l’altra, i Mangiamorte sembrano ritirarsi. Guardo Luna, il viso sporco di qualche goccia di sangue, speranzosa: la battaglia è finita? Non ho idea di quanto tempo sia passato da quando io e Draco abbiamo deciso di lottare insieme, ma il cielo è tre volte più scuro dell’ultima volta che l’ho visto.
-Pensi che sia tutto finito?- chiedo alla mia amica.
Luna abbassa la bacchetta, la mano piena di fiacche per la forte stretta: -Non lo so... Non siamo stati così spaventosi o in vantaggio per farli arrivare ad una ritirata- risponde continuando a guardare le sagome dei nemici addentrarsi nella Foresta Oscura.
Sto per ribattere, quando la voce di Voldemort rimbomba per tutta la scuola: -Avete combattuto valorosamente. Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio.
-Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistermi, morirete tutti, uno per uno. Io non desidero che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco.
-Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente.
-Avete un’ora. Disponete dei vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti.
-Ora, Harry Potter, mi rivolgo direttamente a te. Tu hai consentito che i tuoi amici morissero per te piuttosto che affrontarmi di persona. Io ti aspetterò nella Foresta Proibita. Se entro un’ora non ti sarai consegnato a me, la battaglia riprenderà. E questa volta vi prenderò parte io stesso, Harry Potter, e ti troverò e punirò fino all’ultimo uomo, donna o bambino che abbia cercato di nasconderti a me. Un’ora.- sibila. Poi, la voce scompare, lasciando dietro di sé un gelido silenzio.
-Vieni Hermione, andiamo in Sala Grande,- m’invita Luna tirandomi per un braccio, -tanto vale scoprire ora chi sono le persone che ci hanno detto addio.-
La seguo malvolentieri, agitata. Entriamo nella Sala Grande ed io quasi non la riconosco con tutte quelle barelle e l’odore di morte che aleggia nell’aria. Guardo in alto, in cerca del meraviglioso soffitto, ma quello che trovo è un deprimente cielo nero.
Luna rimane indietro con Neville ed io raggiungo Ginny, abbracciata a sua madre. La mia amica sta piangendo, ma quando si accorge della mia presenza tira un sospiro di sollievo e mi abbraccia forte, contenta che io sia viva. Ricambio la stretta e lei indica con un cenno i corpi a terra: Lupin e Tonks, quasi per mano, giacciono uno accanto all’altra, gli occhi chiusi e il petto immobile.
-Oh mio dio...- le lacrime cominciano a scendere anche a me. Ginny mi porta più lontana, vicino all’ingresso del salone.
-Hermione è orribile, non ce la posso fare... Tonks e Lupin avevano appena avuto un bambino, il piccolo Teddy, e a Dora ero così affezionata... E Blaise. Non ho nemmeno un corpo su cui piangere, so solo che è morto carbonizzato fra atroci sofferenze. Non posso immaginare la mia esistenza senza di lui...- singhiozza abbracciandomi. Rimaniamo così per un po’, lasciando che il silenzio e il lutto invadano i nostri giovani cuori. Poi mi viene in mente una cosa:
-Ginny, ma... tu non dovevi essere con Harry?- le chiedo.
Lei sembra sorpresa alla mia domanda, ma si riprende subito: -Quando siamo arrivati davanti al Platano Picchiatore mi ha detto di tornare a Hogwarts. Aveva paura che un incontro ravvicinato con Voldemort avrebbe potuto fargli perdere completamente la testa e uccidermi. Non pensare che non abbia insistito, ma...-
-No, non è quello il punto,- la interrompo, -dov’è Harry? Saranno passate minimo due ore da quando vi siete separati- domando preoccupata.
-Sono qui- risponde la voce del mio migliore amico alle mie spalle.
-Harry! Che spavento, stai bene?- cerco di abbracciarlo ma lui si ritrae, l’espressione di ghiaccio. Gli rivolgo uno sguardo interrogativo.
-No, Hermione, non sto bene. Non si può stare bene, quando scopri che il professore che hai sempre odiato ti ha sempre protetto e amato e ti ha rivelato che la tua migliore amica sta col tuo peggior nemico. Pardon, è sposata col tuo peggior nemico-risponde, la voce tesa ed irriconoscibile.
Io rimango a bocca aperta, Piton non può avergli rivelato di me e Draco. Cerco di fare retromarcia: -Harry... cosa stai dicendo, di chi parli?-
-Di Piton. È morto, Voldemort lo ha ucciso. Ho cercato di salvarlo, ma era troppo tardi. Prima di morire mi ha fatto raccogliere le sue memorie e mi hai detto “hai gli occhi di tua madre”. Sono andato nell’ufficio di Silente e ho guardato i suoi ricordi nel Pensatoio. Ho avuto le risposte che volevo sulla vita dei miei genitori e del professore, anche troppe, e... informazioni in più. Immagini che riguardavano te e Malfoy. Ripeto, Malfoy, lo spocchioso ragazzo che ci ha sempre preso in giro dal primo giorno di Hogwarts. Un Mangiamorte- chiarisce.
-Harry... ti prego, posso spiegare. Non so cosa tu abbia visto, ma...-
-Hermione, è inutile che cerchi di negare. Ho un altro testimone- mi blocca Harry. Alle sue spalle compare Ron, la faccia livida.
Ginny, rimasta in silenzio fino a quel momento, capisce al volo cos’è successo con suo fratello e cerca di intervenire: -Harry, Ron ha battuto la testa, non è affidabile né imparziale, non dovresti ascoltarlo...- tenta di aiutarmi.
-Sta’ zitta, sporca sorella! A quanto pare tu eri l’unica a saperlo, oltre a Zabini... forse Harry ha fatto bene ad ucciderlo- ringhia Ron.
Gli occhi di Ginny sono il ritratto del dolore e non riesce a ribattere, ferita nel profondo.
-Sappiamo tutto Hermione. Il motivo del suicidio, le vostre sparizioni improvvise, la vostra improvvisa simpatia per la casa rivale, i tuoi malesseri dovuti a chissà quale maledizione che invece dipendevano dal contatto con Malfoy, quel dannato anello che hai cominciato a portare come se fosse una mutanda – e adesso si spiega il perché – di cui Malfoy ha la stessa identica copia. La spiegazione alle tue bugie, al perché hai coperto Ginny, al perché continuavi a ricordarmi quanto mi volevi bene quando non ce n’era bisogno, al mio Patronus che si dirigeva nei Sotterranei invece che alla Torre Grifondoro, la profezia di Nagini... Ora tutto ha un senso- dice Harry. Sarebbe meglio se gridasse, se si arrabbiasse e mi urlasse contro tutta la sua delusione; questa calma combinata all’innaturale freddezza è spaventosa.
-Harry... Inizialmente non ti ho detto nulla per paura della tua reazione. Le cose però sono cambiate in un battibaleno e tutto è diventato molto più grande. Neanche Ginny e Blaise avrebbero dovuto saperlo, era questione di vita o di morte, perché Voldemort avrebbe ucciso sia me che Draco se avesse saputo della nostra relazione. Mi stai spiattellando tutto in faccia, ma non è stato facile inventare bugie su bugie, scuse su scuse, per continuare a sopravvivere? Volevo solo proteggere me stessa e il ragazzo che amo, a tal punto di mentire alla mia famiglia e ai miei amici e sposarmi a diciassette anni in segreto per essere unita a lui legalmente. Ti dicevo “ti voglio bene a caso” – e stessa cosa vale per te, Ron – perché il senso di colpa mi divorava dall’interno, per farti sentire importante e amato, per non farti mancare il bene che dedicavo ad un’altra persona! Dove sta il mio grande peccato Harry? Ho fatto tutto questo per amore, soltanto per amore- mi giustifico senza staccare gli occhi dai suoi.
Lui mi osserva qualche secondo in silenzio: -Io comprendo le tue motivazioni, Hermione. Ma non posso perdonarti né accettare che tu mi abbia mentito per tutto questo tempo e che ti sia sposata con un Mangiamorte, mio peggior nemico per di più. Non ti chiederò di fare una scelta, perché l’hai già fatta scegliendo lui e tagliandomi fuori dalla tua vita. Così, ora, prendo io la mia decisione: tu per me non sei più nessuno, se non la ragazza che mi ha aiutato a sconfiggere il Lord Oscuro. Volevo lo sapessi prima che io mi vada a consegnare a quest’ultimo- annuncia, la voce che non tradisce alcun tipo di emozione, uscendo dal salone.
-Cosa? Harry, no!- io e Ginny lo urliamo nello stesso momento e lo seguiamo fuori dalla Sala Grande. Ron raggiunge la sua famiglia, rassegnato, sa già cosa accadrà al nos... suo migliore amico.
-Ginny, a te voglio solo ricordare che tutto il male che ti ho causato non è stato volontario. Ti amo e ogni mia azione è stata fatta per proteggerti. Addio- dice. Le si avvicina talmente velocemente che riesce a rubarle un semplice bacio sulle labbra prima di andarsene. La mia amica rimane immobile per la sorpresa, ma io, più disperata di prima, chiamo inutilmente Harry. Non si volta, ma lo vedo stringere i pugni.
Quando lo vedo varcare il portone di Hogwarts smetto di chiamarlo. Scoppio a piangere. Quando mi giro, mi scontro contro il corpo di Draco (che probabilmente ha assistito alla scena) e mi faccio abbracciare.
Quello che era il mio migliore amico sta andando dritto verso la sua morte. Quello che era il mio migliore amico mi odia.
Non vedrò più quello che era il mio migliore amico, ricordando gli ultimi atti insieme come i peggiori che abbiamo mai vissuto.
Avrò sempre il rimpianto di non aver salutato per l’ultima volta Harry, colui che per me rimarrà per sempre il mio migliore amico.

 

Angolo della Scrittrice:
Buonasera (notte più che altro) miei pazientissimi Prodi,
finalmente ho finito e pubblicato questo capitolo. L’ho chiamato “Love Is A Losing Game” come la stra-bellissima canzone di Amy Winehouse (sedici milioni di punti a chi l’aveva associato a lei), proprio perché sia l’amore di Hermione verso Draco che quello di Harry verso Ginny, gli hanno fatto perdere qualcosa (più che altro qualcuno).
Dato che Augustus Rookwood lo ha ucciso Draco nello scorso capitolo, sono lieta di annunciare Ladies and Gentleman che Fred Weasley NON È MORTO! Penso di aver realizzato il sogno di tutti i Potterhead del mondo… <3
Scusate il ritardo e l’orario (come sempre improponibile) della pubblicazione, ma ci tenevo a finirlo oggi perché domani vado a Milano per tutto il week end e non volevo tardare ulteriormente la pubblicazione.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi lovvo tutti!
Un bacione!<3
   
 
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