5 ) INCHIOSTRO
La maggior parte del tempo Doflamingo amava il suo lavoro. Essere un uomo d'affari , uno degli imprenditori più ricchi e di successo del paese dopotutto, aveva diversi aspetti positivi , come il potere e fare un sacco di soldi.
E la cosa più bella era avere entrambi senza fare nessuna fatica : Essendo il capo poteva fare un po' come gli pareva, così delegando la maggior parte del lavoro a dei collaboratori di fiducia , lui - a parte sbraitare un paio di ordini qua e di là una volta ogni tanto , giusto per ricordare ai suoi sottoposti quanto poteva fargli paura – non muoveva quasi mai un dito.
Quasi.
Perchè sfortunatamente c'erano anche volte che gli toccava effettivamente lavorare davvero. Il suo ruolo oltre i vantaggi comportava una serie di compiti che come capo erano sua responsabilità, e che sfortunatamente non poteva proprio scaricare a qualcun' altro come il resto.
E questi erano i rari momenti in cui odiava il suo lavoro .
Odiava il lavoro di ufficio . Lo annoiava dover passare la giornata a firmare resoconti e leggere rapporti, pile di documenti infiniti .
Fare il capo gli piaceva , dare ordini era divertente , adorava il senso di potere che provava nel vedere il rispetto e il senso di reverenziale timore che era capace di incutere negli altri con la sua sola presenza .
Ma odiava quei giorni in cui doveva svegliarsi al alba-le 10 di mattina- e restare impegnato fino al tramonto rinchiuso tra quelle quattro mura .A furia di leggere e scrivere a fine giornata si ritrovava sempre con gli occhi rossi che bruciavano e le mani intorpidite e sporche di inchiostro.
In quel mare d' insoddisfazione però, aveva trovato un lato positivo, qualcosa che riusciva a restituirgli sempre il buon umore.
Quando quelle interminabili giornate finalmente finivano, arrivava la sera , e lasciva l'ufficio per tornare sfinito a casa dove Law lo attendeva per cenare insieme.
E lui amava quel momento.
Amava tornare a casa con le dita sporche d’inchiostro sapendo di trovare Law che , da amante della pulizia e delle perfezione maniacale più estrema qual'era lo avrebbe trucidarlo con lo sguardo appena le avesse viste, e con quel con l'aria di uno pronto a commettere un omicidio avrebbe iniziato a minacciarlo delle cose più disparate se avesse osato toccare o sporcare qualcosa.
Qualcosa di suo specialmente.
Tutto sotto lo sguardo soddisfatto del biondo. Perchè si, Doframingo adorava stuzzicarlo fino a vederlo così arrabbiato o infastidito. Gli faceva continuamente dispetti simili solo per ottenere quella reazione e vedere quell’ espressioni sul volto, trovava fosse bellissimo in quei momenti: Amava il modo in cui arricciava le labbra quando era contrariato, gli occhi chiari che mandavano lampi , il modo in cui gli si arrossavano le guance per la rabbia, in un modo che trovava delizioso.
Amava il suo adorabile broncio e si divertiva a cercare di lasciare impronte di inchiostro nero o rosso sul viso del suo fidanzato. Sapendo di farlo infuriare ancora di più, scatenando una nuova serie di minacce ancora più macabre e fantasiose delle precedenti. A quel punto Law tentava di sfuggirgli e allontanarlo , o almeno provandoci , con una branda resistenza, troppo debole per essere credibile, e Doframingo invece iniziava a inseguirlo e fingendo di offendersi sporgeva il labbro inferiore, piagnucolando in modo teatrale che era un insensibile e che non capiva le sue dimostrazioni d’affetto. Finché finalmente riusciva ad acchiapparlo e broccarlo, e Law capitolava.
Poi, il tempo di togliergli i vestiti ,e si ritrovavano entrambi nudi nel loro letto, o sulla prima parete orizzontale disponibile dove il biondo si sarebbe prodigato nel fornirgli qualche “buon motivo per cui avrebbe dovuto perdonarlo”, come diceva lui stesso.
L’ennesima giornata era terminata e Doframingo già si pregustava quel piccolo rito che ormai faceva parte della loro routine quotidiana .
Un qualcosa che ancora lo divertiva e mai lo avrebbe stancato.
« Law chan ! , sono a casa.»