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Autore: Duchannes    03/10/2016    3 recensioni
Mi chiedo come sarebbe stato tornare a casa e trovarti nei tuoi pantaloncini del pigiama, i tuoi calzini sempre troppo strani, seduto a gambe incrociate sul nostro letto con il naso seppellito nella rivista in cui ho investito una pezzo di me stesso. Penso a quali sarebbero state le tue opinioni sulle foto e cosa avresti pensato della poesia che ho scelto, quella che un po’ mi parla di te in certe versi.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice: Le aggiungo all'inizio, perché non voglio rovinare il vuoto che viene alla fine. 
E' un piccolo delirio, dopo quella rivista. Spero vi piaccia, miao


Another man (that love you the same.)
 
 
Sai ci sono quelle volte in cui sento di avere una nuvola grigia sulla testa, che non mi lascia in pace e in cui ad un certo punto mi tuffo a capofitto. Quelle giornate di tristezza piena in cui mi siedo sul pavimento freddo e penso a tutto quello che mi piacerebbe avere, tutto ciò che potrebbe scacciare via quel grigiore che spegne tutti i colori che di solito mi scrivono.

La prima cosa a cui penso sono i tuoi occhi blu, quelli in cui annegavo completamente e da cui forse non sono mai riuscito a venire a galla. A volte penso che mi piacerebbe essere un’artista solo per poterli imprimere su tela ed esporli in una galleria d’arte di fianco alla notte stellata di Van Gogh, perché è esattamente quello che vedo quando li guardo. Mi stordiscono come le sfumature di quel cielo complesso; perdevo la ragione di fronte ai tuoi occhi ed è una cosa che odiavo alla follia, insieme a tutte le altre piccole cose che mi facevano completamente ammattire (e innamorare.)

 
Come il fatto che hai deciso di lasciarmi da un giorno all’altro perché amarmi ti faceva perdere e tu non sapevi perdere, neanche per me

Un tempo non eri così sicuro di te, ricordi? Un tempo ti odiavi così tato che passavi le notti a respingerti. Poi ti ho aiutato a vederti attraverso i miei occhi, solo così improvvisamente hai cominciato ad apprezzarti. E un giorno qualunque hai deciso che non avevi più bisogno di me e che volevi imparare a stare da solo.
 
e io ho cominciato ad odiare me stesso perché ti capivo

Forse non abbiamo avuto un ottimo tempismo. Ricordi cosa diceva Robin a Ted? Il tempismo è una puttana. E lo è stato anche per noi. Ma il tempismo non è determinante, non sulla verità che conosciamo entrambi con assoluta certezza: la verità è che ci apparteniamo, che siamo le due metà della mela. E questo lo so da quando ti ho visto la prima volta, quando ci siamo guardati e tu avresti in un secondo saputo parlare di me stesso meglio di come avrei potuto io.
 
questa era una delle cose che amavo di te, amavo il controllo che avevi di me
 
Perché ho sempre avuto il completo controllo su me stesso e tutto ciò che mi riguardava,  l’amore era l’unica cosa che non volevo controllare. E con te l'ho abbandonato completamente, gettandomi a capofitto dalla scogliera più alta, anche se avevo la fobia dell'altezza.
 
 tu riuscivi a cancellare tutte le paure che avevo
 
In quei pomeriggi grigio scuro, sai a cos’altro penso? A come sarebbe la nostra vita insieme se tu quel giovedì non te ne fossi mai andato. Come sarebbe stato se avessi affrontato tutto con te al mio fianco, con le tue braccia a difendermi. Come sarebbe stato affrontare l’abbandono di Zayn tenendoti la mano e facendoti da scudo quando eri più vulnerabile; e invece non hai voluto che mi avvicinassi, hai voluto assorbire quel dolore per renderti più forte e io ho visto il blu che tanto amo di te, spegnersi di colpo, senza potervi porre rimedio.

Immagino come sarebbe stato tornare a casa con i capelli corti, più di quanto li abbia mai avuti, e vederti imbronciato in giro per casa perché mi avevi fatto promettere che non sarebbe successo, non almeno fino ai trent’anni. Come sarebbe stato baciare quelle labbra imbronciate fino a piegarle in un meraviglioso sorriso, di quelli che ti arricciavano il naso e ti riempivano la guance.

Immagino spesso come sarebbe fare di nuovo l’amore con te, ora che siamo meno inesperti, più coscienti del nostro corpo. Mi chiedo come sarebbe spingere i nostri limiti fino a distruggerli con il piacere più dilagante. E dio, quanto mi piacerebbe toccarti di nuovo, in quel modo in cui ero stato l’unico fin quando non hai deciso di averne abbastanza.

 
Il pensiero dei tuoi baci languidi della buonanotte, certe notti mi tormentano privandomi del sonno

Sai Louis, oggi è uno di quei giorni grigi e c’è un’immagine che mi tormenta più di tutte. Mi chiedo come sarebbe stato tornare a casa e trovarti nei tuoi pantaloncini del pigiama e i tuoi calzini sempre troppo strani, seduto a gambe incrociate sul nostro letto con il naso seppellito nella rivista in cui ho investito una pezzo di me stesso. Penso a quali sarebbero state le tue opinioni sulle foto e cosa avresti pensato della poesia che ho scelto, quella che un po’ mi parla di te in certe versi. O della playlist che ho selezionato, quella per cui magari mi daresti dell’hipster, facendomi sorridere con le fossette in bella vista.

Penso a come sarebbe leggere l’intervista insieme a te, con due tazze di caffè strette tra le mani. (Quella che finiresti per versare sulle pagine immacolate, perché non puoi fare a meno di lasciare tracce di te in ogni cosa che tocchi.) Penso a come avresti incrociato le braccia geloso all’idea di dovermi condividere con il mondo, perché condividere non ti è mai piaciuto, soprattutto quando si trattava di me.
A quanto mi farebbe sentire amato vedere i tuoi occhi gelosi e ricevere i tuoi baci possessivi.


Probabilmente attaccheresti le foto su tutta la parete di camera nostra e diresti che sono bellissimo, come una volta, quando non riuscivi a smettere di dirlo. E io avrei pianto, di gioia, perché quel piccolo pezzo di me era piaciuto al mondo intero, ma soprattutto era piaciuto a te.

Così oggi ho passato il tempo ad immaginarti seduto sul nostro letto e ho pensato a come sarebbe stato poter dire la verità in quell’unico punto in cui ho dovuto mentire.
Quando mi hanno parlato dell’amore e ho sviato parlando del lavoro.

 
Lì dove avrei voluto rispondere che l’amore l’ho già trovato
e che sto solo aspettando che torni da me.
 
So che un giorno tornerai e io sarò esattamente lì dove mi vorrai.
 
Perché sono un altro uomo da quando sei andato via, è vero. Ma ti amo nello stesso identico modo.
 


 
   
 
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