PROLOGO
Ottobre era ormai giunto al Castello
Oscuro, con il suo bagaglio di sfumature dorate, foschia, ombre
spettrali e portando con sé anche i primi freddi che preannunciavano
un inverno aspro e inclemente.
Belle rabbrividì quando un'improvvisa
raffica di vento proveniente da nord la investì in pieno, mettendosi
a giocare maliziosamente con l'orlo della sua gonna celeste.
Quel vestito era decisamente troppo
leggero per quel periodo dell'anno. Avrebbe certamente finito col
prendersi un raffreddore.
Qualche giorno prima aveva tentato di
affrontare l'argomento con Rumpelstiltskin e di indurlo a creare per
lei un abito che fosse almeno in grado di proteggerla dalla rigidità
della stagione autunnale in quell'eremo sperduto tra le montagne.
- Potete usare la magia. Cosa vi costa?
-
Il folletto aveva fatto finta di
pensarci su. - Sai, dearie, hai proprio ragione! Eccoti accontentata.
- ma quando aveva sfoderato il suo sorrisetto maligno e aveva
schioccato le dita, la ragazza si era ritrovata avvolta in un grezzo
e consunto mantello con cappuccio, tutto rattoppato e che non avrebbe
potuto molto contro il freddo, semmai le avrebbe provocato un gran
prurito a contatto con la sua pelle di porcellana, dopotutto era pur
sempre una principessa ed era stata abituata a indossare, fin da
piccola, solo i tessuti più morbidi e pregiati.
Aveva fatto per protestare, ma il
Signore Oscuro aveva usato la magia per spedirla nel cortile del
castello a spazzare le foglie cadute prima che potesse proferire
anche una sola parola di biasimo.
Belle si era così ritrovata a inveire
contro il suo padrone assente e a prendersela con quel tappeto d'oro
e rubino a colpi di rastrello.
Era un lavoro piuttosto faticoso. La
giovane doveva radunare le foglie in piccoli mucchietti e gettarle in
un secchio sgangherato che aveva visto giorni migliori. Il rastrello
era pesante da sollevare e decisamente poco maneggevole per il suo
fisico minuto, inoltre il vento sembrava divertirsi un mondo a sue
spese, soffiando e disperdendo ovunque i cumuli di foglie che la
ragazza cercava disperatamente di riunire.
- Quel folletto ghignante, figlio di un
troll! Ah, ma un giorno me la pagherà! Gli farò passare la voglia
di prendermi in giro! Oh, sì! Gli farò vedere io di che cosa è
capace una donna che legge! -
- E che cosa avresti intenzione di
farmi, dearie? Di lanciarmi addosso i tuoi amati amici di carta? O di
leggere ad alta voce fino ad annoiarmi a morte? Sto già tremando di
paura. -
Belle, convinta di essere sola,
sobbalzò al suono della vocetta stridula del suo padrone, che si era
materializzato alle sue spalle e ora se ne stava comodamente
appollaiato su un masso, ridacchiando. - Smettetela! -
Lui finse un'aria innocente. - Di fare
cosa? -
- Di apparire così all'improvviso.
Scommetto che lo fate solo per farmi prendere un colpo. -
- In realtà lo faccio perché è molto
più comodo e veloce che camminare, ma ammetto che non mi dispiace
spaventarti un po'. È un gradevole effetto collaterale. -
Belle strinse le dita attorno al manico
di legno del rastrello fino a farsi sbiancare le nocche. Quanto
avrebbe voluto tirarlo in testa a quell'essere e cancellare quel
sogghigno beffardo dalla sua faccia verdognola. Invece fece un
profondo respiro per controllarsi e si limitò a porre una domanda.
- Perché siete qui? Avete qualche
altro compito da affidarmi? -
Rumpelstiltskin scese dal suo trespolo di roccia
con un saltello agile e aggraziato, portandosi di fronte a lei. -
Be', sì. Suppongo che si possa dire così, dearie. -
La ragazza sospirò. - Di che si
tratta? Devo lucidare di nuovo l'argenteria? -
Lui scoppiò in una risata. - Oh, no,
dearie. È qualcosa di molto più divertente. - Poi fece una pausa a
effetto, godendo della sensazione di tenere la ragazza sulle spine.
- Allora? Che cosa volete che faccia?
Me lo dite o no? - Belle non sopportava quando il Signore Oscuro
giocava con lei come un gatto col topo. Si sentiva impotente ma, allo
stesso tempo, non voleva assolutamente dargli soddisfazione.
Il folletto sollevò un dito con fare
solenne, e alla giovane ricordò vagamente il suo vecchio precettore
quando le spiegava noiosissime nozioni di matematica. - Be', è molto
semplice, dearie. Vedi, tra poco sarà il 31 ottobre. -
Di nuovo una lunga pausa, come se
quella sentenza spiegasse ogni cosa e rispondesse in modo più che
esaustivo al quesito postogli dalla sua domestica.
- E quindi? - La ragazza era sempre più
spazientita da quell'atteggiamento misterioso. Se doveva dirle
qualcosa, che lo facesse e basta, senza tirarla per le lunghe!
- E quindi, dearie, ho intenzione di
dare un ballo. -
La giovane dovette reggersi al
rastrello per impedirsi di cadere dalla sorpresa.
Un ballo? Aveva capito bene?
Quel folletto maligno voleva organizzare... un ballo?
- Ehm... potreste ripetere? -
Rumpelstiltskin agitò una mano con
impazienza. - Oh, suvvia! Un ballo! Hai presente? Una grande sala,
ospiti, musica, vestiti ampi e ridicoli... cose del genere. -
- So che cos'è un ballo. - ribatté
la giovane, piccata. - Quando ancora vivevo a palazzo, prima che voi
mi portaste via, mio padre dava i più sontuosi balli che Avonlea
avesse mai visto. Solo, non credevo che voi foste il tipo da
organizzare feste. -
Il folletto si strinse nelle spalle con
aria indifferente. - Primo: io non ti ho portata via, dearie. Sei tu
che hai deciso di seguirmi di tua spontanea volontà, ricordi?
Secondo: a volte devi fare dei sacrifici se vuoi mantenere intatto il
potere che hai sugli altri, e comunque non è propriamente una festa.
Diciamo che si tratta più di un'occasione per scambiare quattro
chiacchiere con... dei vecchi amici che, per motivi che non ti serve
sapere, possono essere presenti solo quella notte. -
Belle intuì, dal sogghigno enigmatico
che accompagnava quelle parole, che doveva esserci qualcosa sotto.
Molto più di quanto Rumpelstiltskin volesse darle a intendere.
- Ma non avete ancora risposto alla mia
domanda. Quale sarà il mio ruolo in questo... ballo? -
Le sembrava così strano usare quel
termine nel contesto desolato del Castello Oscuro, che di certo non
vedeva visitatori e tanto meno ricevimenti tra le sue mura da chissà
quanti secoli. - Dovrò servire cibo e bevande? -
Un luccichio divertito attraversò gli
occhi spiritati di lui. - Hai una così bassa opinione di te
stessa, dearie? No, non si tratterà di fare la cameriera, comunque
non sarà nulla di troppo difficile. Vedi, avrò bisogno di una
presenza femminile che si occupi di accogliere gli invitati, di fare
gli onori di casa insomma. Inoltre è buon costume che ad un evento
simile ci si presenti accompagnati da una dama, o sbaglio? -
Belle rimase, se possibile, ancora più
interdetta. - Dunque, vorreste che io sia la vostra dama? - Un tenue
rossore, che nulla aveva a che fare con le sferzate di vento freddo,
le colorò le gote d'alabastro, ma Rumpelstiltskin sembrò non farci
caso.
- Vedila come ti pare. Il punto è che
dovrai farmi fare bella figura con gli ospiti. È molto importante
che tutti si divertano e trascorrano una piacevole serata. Il ballo
avrà inizio a mezzanotte e terminerà all'alba. -
Senza aggiungere parola, il Signore
Oscuro scomparve in una nuvola di fumo color porpora e Belle si
ritrovò di nuovo sola con i suoi cumuli di foglie secche e una
miriade di domande sull'incarico che il folletto le aveva appena
affidato, decisamente più bizzarro di una qualsiasi mansione
domestica le fosse stata richiesta da quando viveva al castello.
Un ballo? Proprio qui? Che genere di
invitati potrebbe mai prendere parte a un ballo organizzato da
Rumpelstiltskin? Perché è così importante per lui? E perché deve
svolgersi proprio il 31 ottobre?
La ragazza fece un paio di conti:
mancava ancora una settimana esatta alla data fatidica, poi la sua
curiosità sarebbe stata soddisfatta.
Da Stria93: Bentrovati dearies!
Mamma mia! Sono secoli che non scrivo
più dei RumBelle, ma ottobre è sempre un mese magico per
l'ispirazione e dato che adoro scrivere fanfiction “halloweeniane”
eccomi di nuovo qui a cimentarmi con una nuova storia, ovviamente
ambientata in FTL... ai bei tempi. Mi sono ispirata, per questa
fanfic, a una saga e ad un libro che amo molto, anche se forse
risulterà più evidente nei prossimi capitoli.
Spero che questo brevissimo prologo vi
sia piaciuto.
Grazie infinite come sempre a chi
leggerà e a chi vorrà farmi conoscere il suo parere.
Baci!