Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: tixit    08/10/2016    11 recensioni
Dopo una rissa in una taverna, André riporta a casa Oscar, tenendola in braccio.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Lady Oscar è di Ryoko Ikeda.
 
 

Ciò che ti definisce

André era sdraiato sulla schiena. Il pavimento della taverna era duro, decise. E freddo. E duro. E sporco. E duro.

Cazzo se era duro.

O forse non era duro - erano solo i troppi pugni in faccia e sulla testa, il pavimento non c'entrava.

Si sollevò sui gomito, la testa che pulsava, la bocca gonfia e dolorante. Passò la lingua sulle labbra saggiando la rugosità del sangue ormai rappreso - oh se faceva male - e rabbrividì. Se non altro i denti c'erano ancora tutti.

In bocca aveva ancora il sapore metallico del sangue.

Le aveva prese.

Guardò le nocche delle mani, gonfie, la pelle spaccata che si era rimarginata. Le aveva anche date.
Ma.
Accidenti se le aveva prese.

Con la gola secca la cercò con lo sguardo non sapendo cosa augurarsi di non trovare. 

Era lì a terra, non tanto lontana, repirava e aveva ancora la divisa addosso - non avevano capito. Meglio.

Una persona è fatta di tante cose, pensò, la nazione in cui nasce, la regione in cui cresce, il paesino dove vive, la religione, il ceto, i soldi, la famiglia, le aspettative di un padre e di una madre, il lavoro, le idee politiche, l'istruzione, la salute, la bellezza... c'era pure il sesso.

Il sesso definiva tante cose - come ti saresti vestito, con che scarpe avresti camminato, come avresti portato i capelli, se ti saresti colorato le guance di rosa, se ti saresti appiccicato dei nei sul viso, il diritto di possedere, il dovere di lavorare o non lavorare, che tipo di lavoro potevi avere, quanto ti avrebbero pagato, a che istruzione potevi ambire, in che scuole ti avrebbero accettato, che parolacce potevi dire, quanto potevi bere, cosa ti sarebbe dovuto interessare, il valore delle tue opinioni, le conseguenze delle tue azioni.

Poteva capire che Oscar potesse volere non essere femmina - metà degli esseri umani, quelli che potevano portare in grembo un bambino, non avevano il rispetto dovuto all'altra metà. Dal primo respiro all'ultimo valevano di meno, sapendolo. Potendo scegliere...

La sollevò e con delicatezza le scostò i capelli dal viso.

E Oscar aveva scelto, tanto tempo prima. Tra nessuna libertà e quei pochi scampoli che aveva - quasi un uomo, anche se non del tutto - aveva scelto.

Ma il sesso è più sottile, non è solo questione di cosa hai tra le gambe, il sesso stabilisce anche chi ti piace.

Lui sarebbe stato felice se ad Oscar fossero piaciute le donne - tanto non sarebbe mai stata sua, che cambiava? non l'avrebbe amata di meno per un dettaglio del genere - sarebbe stata l'illusione perfetta.
Oscar sarebbe stata felice con qualcuna giovane e spensierata, magari non nobile, una femme entretenue, a cui mettere su casa in un quartiere discreto, da proteggere, da prendere in giro per quel suo essere così evidentemente femmina, da farsi prendere in giro per il fatto di non esserlo, da concedercisi insieme sensibilità e fragilità sapendo che non sarebbero state narrate fuori da quella casa, da discuterci insieme la giornata prima del sonno, da dormirci insieme, le mani tra le mani, le dita allacciate, e da far conoscere solo agli amici più intimi, moglie più di una moglie.

Ma ad Oscar piacevano gli uomini.  

La prese in braccio - non avevano soldi per una carrozza a nolo e se la sarebbero fatta a piedi. Cioè lui se la sarebbe fatta a piedi. Ma tenendola tra le sue braccia - nessuna strada sarebbe stata abbastanza lunga.

Ad Oscar piaceva Fersen.

Guardò il viso della ragazza sotto i raggi della luna, trovandolo bello, anche coi lividi.  

Amare Fersen voleva dire desiderare di essere amati. E poi?
Una donna che ama un uomo si accontenta solo di poterselo scopare? Una donna nobile e non sposata, che ama un uomo nobile e non sposato si accontenta di incontri in luoghi discreti da lasciare in fretta? O finisce per desiderare di essere moglie? E che moglie? Una che mette in imbarazzo il suo uomo? Una moglie perfetta non indossa stivali e pantaloni, non porta i capelli sciolti sulle spalle, non va in giro senza trucco, non mostra le gambe lunghe e cela il seno, non cavalca come un uomo, non ha un titolo che non sia del marito, non ha proprietà che non siano del marito, non prende decisioni in modo autonomo, non fa il soldato, non beve, non si ubriaca e non rissa.

Non conta.

Mi dispiace, pensò, mi dispiace che ami qualcuno che, se non ti ama, ti spezza il cuore, e che, se ti amasse, te lo spezzerebbe - come la giri è una battaglia persa.

Mi spiace che lo ami così tanto che rinunceresti a tutto, e non è un modo di dire. Alla fine chi ami definisce tanto di chi sei e di cosa puoi essere, di dove puoi andare e da dove proprio non te ne puoi andare. Se non lo so io.

Mi spiace, perché sai che gli metteresti nelle mani tutta la tua libertà che ti sei faticosamente guadagnata, libero di soffiarla via come petali di rosa.

Mi spiace, piccola, per tutta questa rabbia.

Poi, con dolcezza, la baciò sulle labbra.

  
   
 
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