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Autore: SaraLovex    09/10/2016    2 recensioni
Questo racconto è ispirato ha una delle mie storie preferite della Disney, modificandoci un po’ la trama e i personaggi. I personaggi che uso appartengono al manga di Furudate, in questo racconto la coppia sarà Kageyama x Hinata.
Di mio ci saranno solo le parti aggiunte e la nota shonen ai della storia, dove la Bella sarà un Bello. Buona Lettura^^.
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Koushi Sugawara, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 03: “Al castello”.

 
La vita di Hinata proseguiva serena come sempre. L’unico particolare era suo padre, Mamoru Hinata, il quale era sempre intanato nel suo laboratorio.
Mamoru era un inventore e finalmente aveva finito di costruire un’ingegnosa macchina per seminare e raccogliere il grano e voleva portala alla fiera.
- Finalmente l’ho conclusa, appena in tempo per esporla alla fiera! - era fiero del suo duro lavoro e anche il resto della famiglia Hinata, erano orgogliosi di lui.
- Wuoahhhh papà sei mitico! - disse Hinata orgoglioso di suo padre.
La piccola Natsu era la più felice di tutti gli altri, perché finalmente aveva il papà per tutto il tempo che voleva.
- Ora andiamo a mangiare, monelli, se no niente pranzo! - disse ridendo la madre di Shouyou.
La famiglia Hinata si prese tutta la giornata per loro; stettero insieme a parlare e giocare, lontani da tutti quelli del paese.
 
Il giorno seguente Mamoru attaccò il carro al suo cavallo Philippe, con sopra la macchina da mostrare e partì.
Lungo il viaggio Mamoru si ritrovò ad un bivio, non sapendo per bene la strada prese la direzione che riteneva giusta.
Dopo aver girovagato nella foresta, Mamoru smarrì la strada e venne circondato da un branco di lupi. Il cavallo, terrorizzato, corse via al galoppo, disarcionando l’uomo:
- Philippe… non scappare, torna indietro! - il richiamo di Mamoru fu inutile.
 
Mamoru cercò di nascondersi fuggendo nel bosco, finché non raggiunse un imponente castello. Bussò, ma non sentendo nessuna risposta, si fece coraggio ed entrò.
Era un luogo tenebroso, fu sorpreso quando sentì delle voci, senza capire da dove venissero.
- C’è qualcuno? Vi prego… aiutatemi, mi sono perso e… - non riuscì a finire la frase a causa di un forte colpo di tosse.
- Dobbiamo aiutarlo Hajime… sta male! - disse piano il corvo al lupo. Poi si avvicinò all’uomo, appoggiandosi sulla sua spalla.
- Benvenuto al nostro castello, io sono il consigliere del padrone, sono Sugawara Koushi! - nonostante la voce cordiale, Mamoru sobbalzò.
- Ma sei un corvo parlante? Ma com’è possibile? - disse Mamoru, dopo essersi ripreso dallo spavento.
- Una storia lunga, ma stia calmo e si fidi di me, qui dentro ci sono altri animali particolari, ma non siamo veramente così. - Sugawara cercò di rimanere calmo e spiegare a Mamoru la situazione.
- Io sono il protettore del castello Iwaizumi Hajime, non abbia paura di me, non la mangerò - per quanto Iwaizumi cercò di essere cordiale, Mamoru aveva lo stesso un po’ di paura.
 
- Ehi ehi ehi! Finalmente un ospite esterno! - disse un meraviglioso gufo dalle tonalità grigie scuro e chiaro, volando sopra la testa di Mamoru. Quest’ultimo si mise a ridere e gli chiese cordialmente:
- E tu chi sei? - ma ricevette la risposta da un'altra voce.
- Lui è Bokuto Kotaru, l’idiota del castello! - disse una voce pacata e davanti a Mamoru apparse una stupenda pantera dal manto nero lucente e gli occhi blu.
- Akaashi!! Sei crudele! - Il gufo era contrariato, ma presto vennero interrotti da altri due abitanti del castello, in forma gatto.
- Oya oya oya! Chi abbiamo qui? Io sono Kuroo Tetsuro, mentre l’altro gatto al mio fianco si chiama Kenma Kozume! - un gatto nero si avvicinò a Mamoru, il quale gli diede una leggera carezza, mentre l’altro gatto era più ostile e andò a nascondersi sotto al lupo Iwaizumi.
- Io sono Mamoru Hinata. Mi sono perso mentre andavo a una fiera nel paese al di là del bosco. Ho una famiglia che si preoccuperà presto se non sente più mie notizie. Mi chiedevo se potevo restare qui per la notte e andarmene al mattino seguente, per tornare a casa mia in qualche modo… - Notò la tensione che galleggiava nell’aria, ma lui voleva solo un riparo per la notte e poi tornare a casa dai suoi figli e dalla sua amata.
 
Seguì un lungo silenzio, poi gli animali si misero a discutere fra loro su cosa fare con l’ospite improvviso: sapevano di certo che il loro padrone non avrebbe gradito una persona estranea, ma non potevano di certo buttarlo fuori dal castello al freddo, con il rischio che i lupi lo sbranassero.
Nonostante le obiezioni di Iwaizumi, Sugawara invitò Mamoru ad accomodarsi. Con una strana magia, l’uomo vide apparire dal nulla una tazza di the caldo, che inizio a bere contento.
Mamoru non fece in tempo a finire il suo the, che sentì aprirsi furiosamente una porta alle sue spalle e una Bestia spaventosa irruppe nella stanza, urlando domandò a Sugawara cosa ci facesse in casa un estraneo. Sugawara spiegò l’accaduto alla Bestia, ma quest’ultimo non credeva minimamente alla storia dell’uomo, anzi era convinta che l’uomo fosse venuto per derubarlo e prese Mamoru e lo rinchiuse nella torre.
- Che nessuno osi liberarlo o sarà punito severamente. - Kageyama sgridò i servitori e tornò nella sua ala personale del castello.
- Non cera nessun motivo di trattare quel povero uomo in quel modo così crudele, voleva solo rimanere per la notte. - Bokuto si gonfio dal disappunto. Anche Kuroo e Kenma gli diedero ragione. Sugawara si limitò a volare via seguito da Iwaizumi e il castello ricadde nella solitudine e nel silenzio più totale.
 
Intanto il cavallo Philippe era tornato sano e salvo a casa. Shouyou, vedendolo solo, si allarmò. Corse in casa ad avvisare la madre.
- Madre!!! È successo qualcosa a papà, Philippe è tornato da solo con il carro e la macchina che doveva esporre alla fiera! Vado a cercarlo - Shouyou Hinata era agitato, perché se fosse successo qualcosa di grave al padre gli si sarebbe spezzato il cuore.
La madre non fece in tempo a dire qualcosa che vide suo figlio salire in sella a Philippe per andare a cercare il padre.
Shouyou nell’allontanarsi non udì le grida della madre e girovagò per il bosco finché non trovò il punto dove il padre cadde.
- Questo è il capello di papà, dove sarà? - iniziò a tremare nell’udire l’ululato dei lupi e guardandosi intorno, notò in lontananza un grande cancello.
Giunto al castello si fece l’alba, Shouyou si avventurò nella tetra dimora. Provò a chiamare il padre a lungo, finché non sentii delle voci di sottofondo che lo condussero alla torre dove trovò suo padre imprigionato in una cella buia.
L’uomo supplicò il figlio di andarsene:
- Scappa Shouyou… se ti succede qualcosa non me lo perdonerei mai… scappa! - il padre era spaventato per il suo raggio di sole, ma proprio in quel momento sopraggiunse la Bestia.
- Chi sei tu? Come osi ad entrare nella mia dimora, Vattene! - disse la Bestia furiosamente.
La Bestia era una creatura enorme, dal pelo nero, con grandi denti e bellissimi occhi blu freddi e profondi, Shouyou ne rimase incantato.
Shouyou non si accorse che aveva iniziato a tremare, ma prese coraggio e chiese alla Bestia di liberare suo padre.
- La prego, liberi mio padre… mia madre e mia sorella sono spaventate a morte e lui è il nostro sostegno. Farò qualunque cosa… lo liberi per favore! -  La supplica di Hinata fece arrabbiare ulteriormente la Bestia.
La Bestia, arrabbiata, decise di non liberare il padre, prese Shouyou e lo trascinò fuori dal castello.
- No, ti prego, prendi me al posto di mio padre… prendi me, PRENDI MEEE!!! - Shouyou si offrì di rimanere al castello e Kageyama lo guardò.
- Se rimani per sempre, accetto! - la Bestia usò un tono duro e Shouyou tremò ancora di più, ma accettò.
 
La Bestia prese Mamoru e lo fece salire sul cavallo del suo castello e gli ordinò di riportarlo al villaggio, poi accompagnò Shouyou nella sua stanza e gli proibì di andare nell’ala ovest del castello.
Shouyou appena rimase solo iniziò a piangere, la Bestia non gli aveva dato il tempo di salutare il povero padre per un ultima volta.
La Bestia ascoltava il pianto del ragazzo e iniziò a pensare di essere stato troppo duro e aggressivo, in fondo quel ragazzo voleva solo liberare il padre.
La cosa che sorprese Kageyama era lo sguardo fiero e senza timore con cui il ragazzo lo aveva guardato: “Deve essere uno dall’animo buono per sacrificare la sua giovane vita per un padre che ha già fatto la sua vita” pensò la Bestia, mentre continuava ad ascoltare quel pianto pieno di tristezza.
- Avete esagerato padrone, secondo me potevate lasciarli andare via insieme. Non penso avrebbero parlato di noi e del castello - le parole del giovane consigliere urtò ancora di più la Bestia:
- State attenti che non scappi dal castello o ve la vedrete con me, chiaro? -
Dopodiché Kageyama andò a rinchiudersi nelle sue stanze e osservò con rabbia quella bellissima rosa magica.
- Intanto anche lui mi abbandonerà un giorno… come tutti! Io merito solo la solitudine - calde lacrime scesero da quei bellissimi occhi blu come il cielo notturno di una notte d’estate. La Bestia vuole solo essere accettata e amata… Shouyou cosa farà?
 
Note dell'Autore:
Ed ecco il terzo capitolo, scusate l'immenso ritardo. Ma ormai lavoro tutti i giorni e il tempo di scrivere è veramente poco.
Grazie a chi ha recensito nello scorso capitolo, davvero... mi fa molto piacere sapere il parere di voi lettori.
Grazie anchi a quelli che hanno messo la storia tra le seguite, preferite o ricordare e anche a tutti i lettori silenziosi. 
Al prossimo capitolo.

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