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Autore: Stella_Potter394    09/10/2016    2 recensioni
[...]Un altro giorno, ancora. Mi chiedo ancora come abbia fatto a non diventare pazzo nelle mie condizioni, credo che se non avessi avuto una ragione per resistere, qualcosa, un pensiero, a cui aggrapparmi adesso sarei già scivolato da tanto nella pazzia o, peggio, avrei chiesto pietà e allora avrei dovuto vuotare il sacco. Solo al pensiero rabbrividivo. No, non avrei mai fatto nessuna delle due opzioni a costo di morire qui, da solo, solo per proteggerli.
Come un futuro può essere cambiato. Un intreccio di ricordi, sensazioni, sguardi e sentimenti che (spero) vi sorprenderà: è la storia di Jenna e di lui. Lui che le è sempre vicino e che deve proteggerla.
entrate e scoprirete il loro mondo
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

 

Alla mia sorellina che oggi compie gli anni,

AUGURONI!

 

 

Ero di nuovo nella luce più intensa. Non persi tempo, subito mi misi a cercare il ragazzo sconosciuto. Lo vidi subito: era proprio dietro di me.

<< Perché continui a essere nei miei sogni? E perché non mi dici chi sei, una buona volta?! >> dissi spazientita.

Ancora una volta non riuscivo a vedergli il viso.

Lui rimase impassibile.

<< Non è ancora il momento. >> disse voltandosi, o almeno così mi parve.

Mi parve anche di sentire << E forse mai lo sarà. >>

Allungai il braccio come per fermarlo ma qualcosa mi impedì di muovere anche un solo muscolo.

<< Jenna svegliati! Adesso! >>

Mugolai e mi rigirai nelle coperte per non sentire quella fastidiosa voce.

<< Jenna sta per salire la mamma. Io mi sveglierei se fossi in te. >> disse Matthew con, ero pronta a scommetere, un sorriso divertito sulle labbra.

Mi alzai con uno sbuffo e, ancora ad occhi chiusi, mi diressi in bagno sembrando uno zombie e andando quasi a sbattere contro il muro.

<< Mamma! Non salire! La morta vivente si è alzata! >> urlò il babbeo sghignazzando.

La giornata non poteva cominciare meglio.

Dopo essermi preparata e aver fatto finta di mangiare qualcosa per colazione, presi la cartella e uscii di casa seguita da un commento idiota di Matt, che ignorai, su come la mia faccia sembrasse quella di una che non dorme da settimana. Ero una dormigliona, avevo bisogno di dormire io, non potevo farci niente se l'orario scolastico mi stava stretto.

Camminai tra le strade della città che si stava preparando al Natale. Ovunque guardassi vedevo decorazioni natalizie. Ora che ci pensavo, mancavano solo due settimane alle feste. Dovevo cominciare a risparmiare per poter fare dei regali quantomeno decenti.

Senza nemmeno rendermene conto ero arrivata fuori al cortile della scuola. Mi guardai attorno in cerca della mia migliora amica. Niente.

Decisi di inviarle un messaggio e quando alzai lo sguardo dallo schermo i miei occhi si incatenarono a quelli azzurri di un ragazzo che, a quanto pareva, mi stava fissando. Era uno schianto. Letteralmente.

Non capivo perché uno come lui mi stesse guardando. Lo guardai a mia volta. C'era qualcosa in lui che non mi faceva distogliere lo sguardo.

Lui si guardò dietro, come se pensasse che io stessi guardando qualcun altro, poi tornò ad incatenare il suo sguardo al mio. Mi accorsi che aveva gli occhi leggermente spalancati e la bocca aperta in cerca d'aria. Lo guardai strano per quella reazione insolita e quindi feci per avvicinarmi ma Ronnie venne ad abbracciarmi. Non mi ero accorta che fosse arrivata.

Quando tornai con gli occhi al punto dove avrebbe dovuto esserci quel ragazzo, lui era sparito. Mi guardai un po' attorno per trovarlo mentre Ronnie parlava a ruota libera di una cosa che le era successa nel weekand, ma niente.

Proprio in quel momento la campanella suonò, rubandomi ai miei pensieri. Era ora di iniziare una nuova fantastica giornata scolastica. Evviva.

***

Mi aveva visto.

Non sapevo come potesse essere successo ma lei mi aveva visto.

I suoi meravigliosi occhi color tempesta si erano posati su di me e si erano incatenati ai miei. Per un po' non mi ero accorto di quello sguardo insistente, troppo impegnato a vagare nei miei ricordi.

Quando finalmente me ne ero reso conto, mi ero guardato dietro per capire chi stesse fissando, ma c'ero solo io. Lei fissava me.

Com'è possibile?

Un'amica la salutò e quando tornò con lo sguardo nel punto in cui stavo io, lei non mi vide. Io non mi ero mosso ma lei, di nuovo, non era in grado di vedermi.

Riscossa dalla campanella, entrò nell'istituto mentre io rimanevo lì impalato, ignorato dal resto del mondo.

Mi aveva visto.

***

Per tutta la giornata non riuscii a concentrarmi sulle lezioni, tanto che più volte i prof mi richiamarono all'attenzione.

Non riuscivo a smettere di pensare a quel ragazzo e non riuscivo a capire il perché. Era come se lo avessi già visto mille volte ma al tempo stesso non era così. Come se ci fosse un legame, a me sconosciuto, che ci unisse.

Non seppi il perché ma la mia mente ricollegò il ragazzo misterioso, così lo avevo soprannominato, alla figura che tormentava da tempo i miei sogni.

Fui distratta dai miei pensieri da Ronnie. << Prontooo? Jenna, ma almeno hai ascoltato una parola di quel che ti ho detto? >> mi chiese esasperata.

<< Uhm? >> feci io distratta. La sentii sbuffare, il che mi fece sorridere.

<< Sei distratta oggi. >> constatò. << Centra mica il ragazzo che ti fissava stamattina? >>

<< Lo hai visto anche tu? >> chiesi improvvisamente attenta.

Mi guardò come se mi fosse spuntato il terzo occhio. << Jen, me ne hai parlato tu mentre stavamo entrando, ricordi? >>

<< Ah. Sì! Sì, ricordo. Scusa. >>

<< Ma si può sapere che hai? >> mi fece girare dalla sua parte e incontrai il suo sguardo. Avevo sempre pensato che fosse una ragazza bellissima e che se solo avesse voluto avrebbe avuto l'intera scuola ai suoi piedi. Era bionda, un fisico da modella, un viso dolce e degli occhi castani che avevano delle screziature rosse all'interno. Ora quasi non ci facevo più caso ma all'inizio pensavo che fossero strani, come se fossero una maschera. La cosa che la rendeva speciale era il suo carattere: Ronnie era esuberante, pettegola, quando voleva, una romantica innamorata dell'amore. Credeva nella magia, ed era un'amica leale e sincera. Inoltre era di buon umore il lunedì mattina. Secondo me si drogava quel giorno.

Il suo carattere aveva così tante sfaccettature che era impossibile descriverlo, dovevi solo avere pazienza e tanto tempo per capirlo fino in fondo.

<< Niente, solo che ho di nuovo fatto quel sogno. Ogni volta è diverso, come se fosse reale. Ci sono io, la luce e questo tizio che continua a parlarmi per enigmi. La cosa più bella sai quale è? Che proprio quando sto per scoprire qualcosa mi sveglio. Sempre. Mai una volta che, che ne so? Durasse un po' di più magari? >> risposi esasperata. Ormai era da più di due mesi che facevo quei sogni ed era da più di un mese che ne avevo parlato con Ronnie. Non ce la facevo più! Ormai era diventato la mia ossessione.

<< Chi lo sa, forse è qualche spirito che cerca di mettersi in contatto con te. >> disse con aria mistica al solo scopo di farmi ridere. Ci riuscì.

   
 
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