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Autore: namirami    09/10/2016    2 recensioni
“E' stato un momento di distrazione, che non si ripeterà. Intesi?”. Cercai di essere perentoria, ma non troppo dura. “Non perderò il controllo”. Volli sottolineare.
“Temo che la prossima volta sarò io a perdere il controllo, Nami-san”.
“Oh, questo sì che sarebbe un problema. Se la prossima volta...”.
“Ci sarà una prossima volta quindi?” domandò speranzoso.
7 piccoli momenti di SanjixNami, tra divertimento, romanticismo, sorrisi e riflesisoni. Un piccolo tributo a questa coppia!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brook | Coppie: Sanji/Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Day 07 ~ Give and Receive 


(You taught and I have learnt)




"Non fatevi tentare da ciò che luccica, ma solo da ciò che illumina".
A. Santoro.



Dare per ricevere.
È questo che Nami aveva imparato sin da piccola.
Se volevi qualcosa, dovevi pagare un prezzo. E generalmente tanto più tenevi a quella cosa, tanto più il prezzo era alto.
E poi aveva conosciuto una strana ciurma di pirati e aveva scoperto che per rarissime persone non era così. Che qualcuno ti donava senza aspettarsi che tu gli dessi qualcosa, solo perché riteneva che fosse giusto farlo.
E aveva conosciuto lui. Sanji, con quei suoi modi sempre gentili, con il suo fare sempre galante, con quel suo modo sincero di offrirle qualsiasi cosa, da una semplice fetta di torta alla sua stessa vita.
E nemmeno una volta le aveva chiesto qualcosa in cambio. Beh, certo, era chiaro a cosa aspirava il cuoco più di ogni altra cosa: la desiderava e non faceva nulla per nasconderlo. Ma Nami sapeva che lui non avrebbe osato farle nulla senza il suo permesso. 
Anche ora che lo guardava di nascosto, poteva percepire quanto fosse generoso il suo animo. Era seduto accanto ai suoi fieri ed altezzosi fratelli, ma il suo sguardo e il suo modo di rivolgersi agli altri era diametralmente opposto a quelli dei Vinsmoke.
Lei, Rufy, Chopper e Carrot erano riusciti ad introdursi di soppiatto al Tea Party di Mama e stavano aspettando il momento giusto per agire. O meglio, lei stava aspettando, mentre i suoi compagni, soprattutto il capitano, erano impazienti di uscire allo scoperto.
“E dai Nami, quanto dobbiamo aspettare ancora? Voglio solo parlare con Sanji!”.
“Vuoi fare un po' di silenzio una volta tanto? Non è ancora il momento”.
Riportò lo sguardo da Rufy a Sanji: sospirò, pensando che anche lei desiderava tanto parlargli. Ma aveva paura che una sola mossa falsa avrebbe potuto compromettere tutto, rendendo vani gli sforzi che avevano fatto per arrivare così vicino al cuoco. Si era resa conto dallo scontro con Craker che aveva sottovalutato gli imperatori, il loro potere era molto più forte rispetto a quello dei membri della Flotta dei Sette. E ora bastava una sola mossa falsa e avrebbero perso miseramente... e Sanji non sarebbe più tornato, sposandosi con Pudding.
Si ricordò dell'ultima conversazione avuta con Robin.

“Sei sicura di voler andare, Nami-san?”
“Si, Robin. Devo andare, è il minimo”.
“Lui non ti chiederebbe mai di rischiare così tanto”.
“Lo so, ma...”.
“Senti di doverlo fare, vero?”.
Rispose di sì con un cenno del capo.
“Buona fortuna, allora. E non lasciartelo scappare più”.
“Robin non farti strane idee. È solo...”.
“Lo so, Nami-san. È solo che si tratta di Sanji-san”.


Già, si trattava di Sanji. Il suo schiavetto personale, sempre pronto a soddisfare ogni sua richiesta, a volte prima ancora che lei stessa la formulasse ad alta voce. E sapeva bene che non le avrebbe mai chiesto nulla, ma si sentiva in dovere di essere lì, dopo tutto quello che lui faceva per lei.
“Nami abbiamo un problema” le sussurrò Carrot.
Si voltò verso la sua compagna:
“Che tipo di problema?”.
“Rufy... sta parlando ora con Mama, con tutti i Vinsmoke che lo guardano minacciosamente”.
I suoi occhi si dilatarono al massimo: maledizione! Si era distratta con i suoi pensieri e non aveva sentito che il capitano si stava allontanando dalla loro postazione. Lo poteva ben vedere: era in piedi davanti a tutti gli invitati senza ascoltare le voci che gli intimavano di andarsene. Dopo qualche breve scambio di battuta con Big Mom, si rivolse a Sanji. Ma prima che potesse parlargli iniziò il parapiglia: alcuni dei soldati della Germa attaccarono il capitano che li respinse senza difficoltà.
Poi Carrot raggiunse Rufy per dargli una mano ed i nemici si scagliarono contro di lei, mentre ci urlava di raggiungerla.
Ecco. Così ora sapevano tutti che c'erano anche loro, si disse Nami.
Mentre Chopper correva nella confusione generale, sospirò sconsolata: per una sua piccola distrazione tutto stava andando a rotoli.
“Maledizione!”.
Iniziarono a volare sedie e tavolini e fece fatica a riconoscere dove erano i suoi amici.
Prima ancora che potesse fare qualcosa, sentì dei passi gentili ma affrettati avvicinarsi a lei.
Non ne ebbe timore, anzi: erano familiari, di qualcuno che aveva voglia di arrivare il più velocemente possibile da lei, ma senza spaventarla.
“Nami-san!”.
“Sanji-kun!”.  
“Che ci fai qui?”.
“Potrei farti la stessa domanda”.
“Ah, già... hai ragione come sempre” disse grattandosi la testa.”Ho tante cose da raccontarti” aggiunse umilmente.
“Ci puoi scommettere. E non mi accontenterò di spiegazioni vaghe, intesi? Come hai potuto nascondermi tutto questo?”.
“Nami-san, non hai idea di quanto questa gente possa diventare pericolosa e vendicativa”.
“Sono cresciuta con gente pericolosa e vendicativa. Credevo che non ci fossero segreti tra noi. Io non sono chiunque”.
“Certo che no Nami-san”. 
Oh, lei non era affatto chiunque per Sanji e lui ne era ben consapevole: era l'amore della sua vita. E avrebbe dato qualsiasi cosa perché fosse lei la sua promessa sposa, anche se non è così che dovevano andare le cose tra di loro. Non avrebbe mai accettato di sposarla con un matrimonio programmato da altri. Doveva essere una sua libera e spontanea decisione.
“L'ho fatto solo...”.
“... solo per proteggermi. Come se non ti conoscessi”. Gli disse con un tono duro e dolce al tempo stesso.
“Non merito il tuo aiuto Nami-san”.
Lo guardò e sospirò ancora, pensando a quante volte lui le aveva offerto il suo aiuto senza che lei lo meritasse.
“Già, non te lo meriti. Ma tu me l'hai insegnato”. La guardò un po' confuso, eppure sentiva che si stava creando qualcosa di speciale tra loro. Erano gli occhi di Nami che glielo dicevano: non l'aveva mai guardato così.
“Ora andiamo ad aiutare gli altri, poi avremo tutto il tempo per le spiegazioni”.
“Forse avrò bisogno di qualche spiegazione anche io, Nami-san”.
“Se farai il bravo...”.
“... e se non sposerò Pudding?” aggiunse lui, cogliendo una speciale luce nelle iridi della compagna.
“Anche io ti conosco” le disse con voce calda e calma.
Nami sorrise lievemente avvicinandosi ancora di più a lui e riducendo la distanza tra di loro ad un soffio:
“Allora non serviranno tante parole” gli sussurrò.
Sanji spalancò gli occhi, ancora non del tutto convinto di aver capito le reali intenzioni di Nami, perché gli sembrava troppo bello per essere vero.
Poi però Nami si sporse verso di lui e, sempre nascosta dalla confusione generale, gli diede un piccolo bacio sulla guancia.
E Sanji fu certo che non sarebbero servite tante parole.



۩   ®



Carissimi lettori buonasera!
Scusate la lunga assenza, speravo di concludere prima questo piccolo progetto ma poi si sono accavallati alcuni impegni. Ma per il prossimo capitolo, che sarà anche l'ultimo, mi impegno a non farvi aspettare troppo!
Intanto sono curiosa di leggere le vostre impressioni su questo: lo so che l'ambientazione nella saga in corso sta diventando frequente, ma del resto è un'occasione troppo ghiotta.
Un forte abbraccio a tutti, a presto!
Namirami
  
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