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Autore: Thilwen    02/04/2005    14 recensioni
“Mio padre è chiuso ad Azkaban”. Questo è ciò che sussurra Draco Malfoy fra le ombre, consapevole che nulla potrà mai essere come prima, che il suo status sociale è stato rovesciato, che tutto ciò in cui ha sempre creduto non è più esule dai dubbi. Vale la pena rischiare la vita, finire in un inferno come Azkaban, per inseguire ideali che, tutto sommato, non sente propri? Tocca quindi a Draco occuparsi di se stesso e della madre, di tentare di riportare a galla la nave naufragata dall’ambizione paterna, solo e, soprattutto, consumato da una passione impossibile, fuori dalla sue mire, nata dal bisogno di amare e di essere amato.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Le Stagioni del Dubbio

 

Parte Terza: Inverno

*

Anelli di ghiaccio

incatenano i nostri respiri,

con la brutale passione

del più dolce dolore.

 

Raccogli i brandelli di te,

nascondi il tuo spirito nudo

dalla mia vista

lacerante di sincerità.

 

Bacia questo silenzio,

il  disincanti nitido

che s’innalza su questa fuga

dall’essere naufrago.

 

Accogli le mie preghiere

nella scatola dei tuoi ricordi

sigillala con le tue lacrime

sterili d’affetto.

 

Brucia l’istinto violento

che spinge il tuo odio

dentro  al mio corpo

bramante di vita.

 

 Violentami l’anima,

fammi schiava

di mille racconti

di feste disinibite.

 

Drogami con le tue bugie,

recami l’eutanasia

del tuo nettare,

il veleno del tuo amore.

 

*

 

 

 

Capitolo IX –Draco VS Harry

***

Veneris penuria venti

Inrita per terra set freta longa ferunt.

 

Le promesse dell’amore, divenute vane,

le trascinano i venti lungo la terra e per il mare.

 

(Tibullo, Eleg. I, vv.21-22)

***

 

Quanto sa essere pallido il sole di dicembre? La sua luce è tanto flebile da non riuscire neanche ad accarezzare il mio volto nella penombra della sciarpa.

Eppure oggi, ventitrè dicembre, dopo lunghe settimane di interminabili e scoloriti dì, mi sento un po’ più felice. È come se una sorta di gioia, fragile, neonata, un bocciolo intorpidito dal freddo, pressasse all’interno del mio cuore.

Un piccolo alito di serenità.

Domani iniziano le vacanze. Domani torno a casa.

Non ci sarà la solita festa Natalizia ad attendermi, un via vai continuo di gente semi sconosciuta, un perseverare di sorrisi affettatamente falsi.

Ci sarà il silenzio di una casa vuota, i singhiozzi di mia madre.

Eppure ho voglia di staccare la spina da quest’inferno inscritto in uno sfondo gotico, da questa cartolina con vista sul lago.

Ha voglia di stendermi sul mio materasso duro, di sentire il profumo di pulito delle mie lenzuola.

O forse ho solo voglia di vedere mia madre, di occuparmi di lei, di stendere la mia mano nel vano tentativo di rialzarla.

Ho voglia di sentire la sua voce chiedermi di restare sempre con lei, le sue mani scostare l’oro dei miei capelli, con quella fragile delicatezza che solo le madri possono avere.

E poi io le parlerò, le racconterò delle mie fredde giornate dentro le aule vuote, dei miei sguardi assenti sui libri inutili, dei miei sospiri a vuoto verso un fuoco troppo freddo.

Forse non mi ascolterà, forse si addormenterà alla nenia delle mie parole, come faceva quest’estate, con un’espressione di dolorosa quiete disegnata sull’incarnato pallido.

Ho bisogno d’andar via, ho bisogni di sfuggire dalle allusioni angoscianti di Piton,  dagli sguardi imbarazzanti di Blaise, dall’insopportabile presenza di Pansy.

Dopo quella nottataccia da dimenticare sono stato il più lontano possibile dai miei compagni. Ho giurato una morte lenta nel dolore a Zabini, se solo avesse detto una parola.

Lui, con una risata ed un fermo cenno del capo, ha giurato di dimenticare ciò che era stato.

§

- Ti dirò di più, Draco- aveva detto fumandosi una sigaretta  sotto un albero, il giorno dopo – neanche ricordo ciò che è successo!-

- Cazzo, ci credo- gli avevo risposto con enfasi – ero totalmente fatto di erbe allucinogene, non avevo più volontà! Non sapevo né cosa facevo, né con chi ero.-

Blaise era sbuffato in una risata sorda – Già, pensa un po’, mi hai chiamato Ginevra!-

Non avevo risposto nulla.

§

Da lucido non credo che l’avrei fatto. Anzi, sono sicuro che non sarei finito fino a quel punto.

Ma non sono il tipo d’avere scrupoli morali o da credere che la mia virilità è infranta per questa sciocchezza: sarà un’esperienza d’annoverare fra le tante della mia vita.

Sono solo ad osservare la superficie del lago incresparsi per i movimenti della piovra gigante.

Fa freddo, la neve  si è depositata come un manto traslucido su di ogni oggetto in quiete.

Un gruppo di ragazzini  giocano con le palle di neve poco distante. Ridono, inconsapevoli che la loro risata è destinata a spezzarsi in un urlo sgomento con l’incalzare della consapevolezza.

La consapevolezza della lunga scia di dolore che lascia la vita.

La consapevolezza di essere nulla ingoiato dal nulla.

Piton dice che è pericoloso tornare a Malfoy Manor per le vacanze natalizie. Lontano dalla protezione di chi, come lui, può aiutarmi a non cadere nel losco tranello dei Mangiamorte, ivi sono facile preda dell’Oscuro Signore.

Mi sono limitato a rifilarli un “rischierò” a denti stretti. Io non sono neanche sicuro che sia la cosa migliore da fare.

Sento dei passi alle mie spalle. Sono leggeri, hanno l’inconsistenza di chi non vuole farsi sentire.

Immagino la forma di quei passi sul candore della neve, le loro impronte simmetriche ed appena visibili.

Un berretto di lana blu cucito a mano ricopre una cascata di rosso. Sul bianco del suo viso spiccano le lentiggini chiare ed il rossore del freddo.  Due fonti cristalline indugiano sulla mia figura qualche secondo, poi si posano sulla superficie d’acqua.

- Weasley- sussurro piano, senza tono.

Lei non risponde, non si muove, non fa nulla. È ad un metro di stanza da me, con il suo mantello scucito sul quale spicca una sciarpa in tinta col cappuccio.

- Fa freddo- constato non sapendo se attaccarla con delle battutine velenose o restare in un sacrosanto silenzio.

- È inverno- risponde con la voce bassa di chi non sa cosa dire.

Un tenue manto   di calma si poggia su di noi.

-Vai via domani?- mi domanda senza preavviso.

Resto impassibile – Sì, torno a casa, da mia madre.-

Lei annuisce lentamente –Anche io vado a casa, con mio fratello.-

-Scommetto che c’è anche il suo fedele amico- non riesco a trattenermi dal dire.

-Sì- afferma laconica senza indugiare troppo sulle parole – C’è anche Harry.-

Faccio uno o due respiri rumorosi, come se volessi riprendere fiato. Poi, di botto, inavvertitamente per me e per lei, chiedo –Hai fatto la pace con il tuo amico Tassorosso?-

-No- risponde quiete. Un vago sollievo si espande sul mio petto.

Resto uno o due secondi in silenzio. Poi non riesco a tenere la lingua ferma fra i denti –Allora torni a fare la spasimante di Potter? - riesco a cogliere il veleno delle mie parole.

-Noo!- la veemenza della sua negazione mi stupisce al punto di rivolgerle il primo sguardo diretto della giornata. Il suo profilo è sottile, bello nella sua imperfezione. Forse il suo naso è leggermente più lungo del dovuto, la curva della sua mascella spigolosa, le sue lentiggini eccessive. Mi ritrovo a pensare di  adorare ogni suo difetto.

Istintivamente mi volto verso il lago.

-Questo ti fa guadagnare qualche punto- le dico allora con tono scostante.

-In cosa?- domanda infastidita dai miei modi.

-Nella mia graduatoria della simpatia- concludo spiccio.

Sorride – In che posizione sarei?-

-Non posso dirtelo- taglio corto, ma mi volto con un sorriso enigmatico.

Non riesco più ad essere cattivo con lei. Non riesco a tirar fuori il peggio di me, a fare il bastardo. Voglio riuscire a sentire ancora lo scampanellio della sua risata ed unirmi a quella, forse stridendo, forse creando un’armonia di suoni confusi.

I nostri occhi si scontrano qualche secondo, poi si scostano imbarazzati. Lei scuote la testa.

Poi la sua voce mi raggiunge, un po’ timida, un po’ vergognosa, un po’ timorosa. –È da un po’ di tempo che mi domando cosa vuoi da me, Malfoy.-

Mi passo una mano fra i capelli –Cosa vuoi che voglio da te? Hai visto cadere, per caso, fuoco dal cielo?- ho voglia di cambiare discorso, di trascendere il tutto su di un altro piano.

-No- risponde lei con il tono di chi la sa lunga. – Solo neve. E la neve è fredda, la neve è bianca.-

-Che scoperta, Weasley!- sbuffo ironico.

Di nuovo silenzio. Di nuovo quella pace, quella serenità garantitami dalla sua presenza. Di nuovo quella consapevolezza di poter restare così per l’eternità.

- È arrivato Natale- la sua voce m’investe come un fiocco di neve.

- Cos’è, la festa internazionale delle banalità?- non riesco a fare a meno di prenderla in giro.

Ma non si offende, incassa il colpo con una classe pari a quella di un nobile.

-Che stai facendo a mia sorella, Malfoy?-

Una voce sgradevole, con un tono sgradevole, un rumore di passi sgradevole.

L’incantesimo si rompe, la serenità si distrugge in una molteplicità di frammenti impalpabili, sembra quasi non sia esistita, come se avessimo passato l’ultima mezz’ora nella dimensione del sogno, quello del sonno leggero poco prima del risveglio.

Trasaliamo di colpo, ci allontaniamo di qualche passo voltandoci.

Il magnifico trio mi si para davanti, Weasley in testa, rosso dalla testa ai piedi, Granger con un cipiglio severo, Potter fumante di rabbia.

-Che siete carini, i tre moschettieri alla difesa delle giovani donzelle- borbotto acre.

-Stavamo solo parlando- la Weasley risponde al fratello con una punta di acidità nella voce che mi riempie di soddisfazione.

Vedo lo sguardo dei tre trasformasi da irato a sbigottito. Mi gusto la scena dalla mia posizione di spettatore- regista.

-Come sarebbe stavate parlando?- chiede il fratello gesticolando a vuoto come uno sciocco.

-Sai, è quello che fa la gente civile quando s’incontra- la freddezza della ragazza m’appaga sempre di più.

-Appunto, civile! Che ti salta in mente Ginny, lui non è “civile”- sbraita poco ragionevolmente.

- L’unico a non essere civile in questo momento sei tu, Weasley- commento strascicando le parole –irrompi ed accusi a prescindere dalle tue conoscenze sulla  situazione.-

Lui saetta i suoi occhi contro di me, apre la bocca per parlare, ma viene prontamente anticipato dalla Sfregiato.

-Dimmi una cosa, Malfoy- mi guarda dritto in faccia, avvicinandosi a me di qualche passo – cosa vuoi da Ginny? È da un po’ di tempo che la guardi in  modo strano, che manifesti un languore che non  mi piace…-

-Oh,oh, oh- lo schernisco prima d’avere il tempo per imbarazzarmi alle sue parole – Potter, ti sei preso una cotta per la sorellina del tuo amico proprio quando lei ha capito di che pasta sei fatto? Certi amori sono sfortunati sul nascere!-

Weasley lo blocca prima che abbia il tempo di tirare fuori la bacchetta, io l’osservo dalla mia manciata di centimetri in più di lui, scuotendo il capo con arroganza.

La Weasley, guarda oltre, imbarazzata.

Ma c’è qualcosa che rapisce i miei occhi.

I minuti hanno iniziato a scorrere lenti, dilatati oltre la clessidra del tempo, nitidi in ogni loro particolare.

Dalla scalinata principale dell’entrata per il castello, Minerva McGrannitt scende le scale con tutta l’accurata velocità che le permette la sua età.

Alza il capo, ci vede, avanza con un affanno grave verso di noi.

Tutti si voltano a cercare la direzione del mio sguardo non motivatamente  sbigottito, Potter si calma, ogni cosa si ferma come in una vecchia istantanea in bianco e nero.

 Improvvisamente  sento l’anima contorcersi nelle budella e spingersi veloce lungo il mio apparato digerente, come alle prese con una consapevolezza ingiustificata.

La donna si ferma di fronte a noi, leggermente ansimante.

I suoi occhi sono fuori dalle orbite, il suo volto scavato pallido, i suoi capelli ingrigiti in disordine.

Non dimenticherò mai la sua espressione scomposta ed il suo tremore delle labbra mentre mi ha detto: –Malfoy, il preside ti vuole nel suo ufficio.-

 

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Buonasera a tutti, riesco a postare un nuovo capitolo con qualche ora di ritardo rispetto al solito… sorry, ho passata il pomeriggio a scuola a fare un corso di matematica, sono stremata, tanto stanca che  ho passato il sabato sera a casa…

Allora che ne dite? Vi ho lasciato un tantino con il fiato sospeso, nevvero? Beh, cosa è accaduto di tanto grave non dovreste saperlo al più tardi di martedì, nel capitolo che per me è stato il più difficile da scrivere…

Ora mi tocca doverosamente lasciare alcune spiegazioni sul capitolo precedente.

Anzitutto Draco e Blaise stavano fumando erbe magiche…^_^

Fra Draco e Blaise non c’è stato solo un bacio, ma ho preferito chiudere il capito al clou.

Molti, leggendo quel capitolo e soffermandosi sul personaggio di Blaise sono rimasti giustamente perplessi. A qualcuno non è piaciuto, qualcun altro è restato deluso, c’è chi è confuso. Apro una piccola discussione, benché ho risposto a quasi tutto nei commenti. Ciò che c’è stato fra Draco e Blaise è una parentesi gratuita che quasi non influirà nell’incedere della storia. Blaise Zabini è un personaggio che mi serviva,  non solo per la ff, ma per due motivi, uno personale, l’altro sociale. Le parole di Blaise, il personaggio che ho creato, sfumato, contorto, complesso, amorale o forse anche orgogliosamente immorale, hanno un significato ed uno scopo ben preciso che vanno aldilà della ff.  È   un po’ complicato sintetizzare tutto in poche righe. Un po’ di tempo fa, ho iniziato, per scherzo ed aiutata da Chiara, a scrivere un’intervista al mio Blaise, dove lo interrogavo sul suo personaggio, sulla ff, su alcune scelte e dove si spiegavano i significato occulti degli avvenimenti più strani. Non ho mai pensato d’inviarlo, ma , qualora voi lo gradiste, potrei mandarlo un volta conclusa la ff, un po’ come un’appendice esplicativa.

 

OK, ci vediamo presto e (mi raccomando) recensite numerosi!

 

Adesso le risposte alle passate recensioni:

 

Byakko: Ho dimenticato di scriverlo come nota finale! Ovviamente la roba fumata da Draco e Blaise era un’erba magica! Insomma, l’effetto della canna era eccessivamente esagerato! Le ossessioni non si vincono se non quando ci si rende conto che sono semplicemente ossessioni: ma sarà una semplice ossessione quella di Draco? Chi vivrà vedrà…. Grazie per il commento!

 

Patty: Grazie per i complimenti al mio Blaise! In effetti il bello di Blaise è che, oltre al nome ed alla casa d’appartenenza, non sappiamo nulla e possiamo sbizzarrirci quanto vogliamo senza creare un nuovo personaggio! Io mi sono divertita da morire a creare questo personaggio-simbolo del mio pensiero amorale ed emancipato. Ho letto di tanti altri Blaise con interesse ed a volte anche con stupore. C’è molta gente con grandi capacità che ha creato personaggi stupendi. Grazie mille per la recensione!

 

Iago: Anch’io mi auguro che tu possa leggere e commentare il continuo (e tu e Vega quando continuate la vostra simpaticissima ff?....OK, ritorno in tema…), grazie per i complimenti allo stile. Beh, Blaise ha tentato di capire dal suo punto di vista la storia Ginny/Draco ed ha dato la sua opinione, che non è assoluta. Il problema è che Draco ci metterà un po’ a capire cosa gli è accaduto, e la sua coscienza lo saprà prima di lui…ma vedremo… Io amo Blaise. Non  il personaggio in sé, ma ciò che rappresenta, l’utopia del mio credo, delle mie speranze. La libertà incondizionata, divenire una pura essenza priva di catene morali e di croci fittizie. Grazie per la recensione.

 

 Lollo: Andiamo, credo che Blaise sia tutto tranne che viscido. Ambiguo e subdolo sì, ma non viscido. Non era per nulla lucido, è vero, ma in parte lo voleva anche lui, forse una parte latente della sua psiche. La lettera a Narcissa è nata da alcune mie riflessioni personali e dal mio “vuoto”. Grazie per leggere e commentare sempre!

 

Florinda: sono felice che ti piaccia sempre di più. No, come avrai capito da questo capitolo con Blaise non c’è stato solo un bacio, ma ho troncato lì la descrizione perché forse sarei arrivata all’osceno, e, comunque, volevo dare una certa privacy ai personaggi, concludendo il capitolo proprio sul più bello. Grazie.

 

Meimi: ti hanno confusa i discorsi di Blaise o la storia fra lui e Draco? Quanto a quest’ultima, non preoccuparti, era solo un sassolino dalla scarpa che mi volevo togliere, da tempo volevo scrivere una cosa del genere. Sono felice che ti piaccia Draco, Grazie, grazie veramente.

 

Tink: Non preoccuparti! Mi ero accorta che avevi smesso di commentare e mi ero preoccupata credendo che la mia ff non ti piacesse più. Adesso sono più tranquilla! Vado veloce perchè, visto che è già completa, non credo valga la pena far aspettare i lettori, anche perchè i capitoli sono mediamente brevi. L’ottavo capitolo è anche il mio preferito per tanti, troppi motivi. Sono felicissima che ti è piaciuto e che ti piace anche il mio Blaise. Grazie per i complimenti, grazie davvero, ho fatto i salti di già quando hai scritto che questa ff ha un che di poetico, perché la poesia è il mio unico, vero, grande amore! Grazie mille!

 

Sabry_Slytherin: non si sono limitati a baciarsi, in effetti Blaise voleva da tempo Draco è quando lui vuole una cosa riesce sempre ad averla, in un modo o nell’altro. Come ho scritto prima la lettera di Narcissa quanto a sensazioni è quasi autobiografica, scrivendola ho disegnato con le parole le mie sensazioni  nei momenti di depressione più forte… forse è per questo che ti sembra “reale”. Grazie per i complimenti e la recensione!

 

Sissichi: Tranquilla, Blaise non nocerà mai a Draco, non ne ha interesse, né è il tipo di persona che danneggia gli altri. Vive nel suo piccolo Empireo di perversione e basta. Quanto alla lettera… le cose per il povero Draco si fanno un po’ brutte… Grazie per la sempre puntuale recensione!

 

mise_ keith: ti ho già risposto in privato. Le tue parole, per nulla uno sproloquio, hanno come sempre toccato a fondo la mia anima, facendomi quasi  piangere. È incredibile quanto tu mi conosca a fondo, come riesca a tradurre ciò che di mio ho messo fra le righe di questa ff, la tua capacità di sintetizzarlo in una breve recensione. Grazie. Grazie per tutto. Non puoi sapere quanto per me quelle tue parole siano state importanti.  Ti voglio bene, mia omonima confidente.

 

Chise: Allora siamo in due che amiamo Blaise…OK, forse un po’ più di due…Sono felice che la mia ff ti piaccia, grazie per il commento!

 

Romana: Grazie per la schiettezza, ho apprezzato molto il tuo commento, grazie davvero. Quella fra Draco/Blaise  è stata una parentesi, un’avventura finita col nascere,  niente che influisce o influirà nel futuro della ff. Eppure per me questo capitolo è importante, il più importante, che nulla mette e nulla toglie alla storia, che sintetizza mille, centinai di miei ideali e messaggi in poche righe. Non solo questo capitolo, il personaggio di Blaise in sé simboleggia qualcosa d’importante, qualcosa di utopico ed inafferrabile. Il perché ho messo questa parentesi, giustamente criticata, in parte non desiderata, l’ho spiegato in quella famosa “intervista” citata a fine capitolo, quell’intervista scritta, per me, più per divertimento che per altro, che non vale la pena inviare. Capisco il tuo tentativo di “proteggere” Draco, la tua antipatia nei confronti di Blaise è plausibile, d’altronde lui è un personaggio ambiguo e imprevedibile, non sai mai quale sarà la sua prossima mossa. Ma non ha alcun interesse nella vita privata di Draco. Grazie, grazie mille per aver commentato nonostante la stanchezza.

 

Mirai: beh, io volevo essere al posto di Draco invece, è risaputo che il capitolo si è concluso così perché l’autrice si era innamorata di Blaise! Per chiarire i tuoi dubbi: Blaise è un nome, un’ombra che compare nel primo libro di HP durante lo smistamento. Si sa semplicemente che è un Serpeverde ed un maschio (per lungo tempo c’è chi pensava fosse femmina visto che Blaise è un nome un po’ ambiguo. Sinceramente l’idea del personaggio bisessuale è nata da principio per via del nome “Blaise”, da dove spunterà?). Grazie per il commento!

 

Gioia: Scommetto che i tuoi deliri fumati (da dove ti escono certe cose? Sei geniale lo sai, vero?) sono pagine di magnifica intensità e non venire a smentirlo, per favore. Sì, la scuola è iniziata ed io sono stremata! Devo studiare in pochi giorni mezzo libro di fisica e prepararmi per il compito di mate….scusa se non ho risposto alla tua e-mail, ma come vedi ho a mala penna il tempo per le recensioni e, sinceramente, mi sento con l’acqua alla gola scolasticamente parlando…!Lo sai quanto per  me fosse importante che Blaise ti piacesse anche se…. , lo so, amica mia. Ma vedi, nessuno è perfetto, neanche il mio Blaise. Lui, ha la disgrazia d’avere i capelli lisci. Era per metterlo al pari con gli altri. Non sarebbe stato giusto (si vede che sto rispondendo alla recensioni dopo aver bevuto un bel po’ di birra?....bah, era SOLO birra!). Quanto al tuo di Blaise… non dargli troppe foglia d’acacia (o qualunque cosa fossero), potrebbe venirgli il mal di pancia…meglio una forma d’erba diversa. Grazie di tutto, non solo del commento. Ti voglio bene, lo sai.

 

 

 

 

  
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