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Autore: MustangPrincess    09/05/2009    0 recensioni
"...la casata Uchiha...l'ultima famiglia di elfi per discendenza diretta." "perchè vuoi il nostro aiuto?" "per combattere mio fratello..." rieccomi con un'altra What if...?, questa volta dalle tinte più forti, soprattutto con l'avanzare dei capitoli. sono presenti molte coppie, per me la maggior parte inedite! Uchihacest, Kakasasu, Sasusaku, Sakunaru e daccenni di Kakanaru. spero leggiate, con la speranza che mi lasciate un commentino! ^_^
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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…Vedere Sasuke morire è l’incubo che da quel giorno mi tormenta ogni notte…

 

Vidi Itachi premere la pistola sul suo petto e premere il grilletto.

Non mi sorprese che i proiettili della mia pistola avessero trapassato il corpo di Sasuke, era un’arma creata col solo scopo di uccidere, ma il vedere quella vetrata infrangersi, lasciando cadere nel vuoto entrambi i fratelli Uchiha, mi gelò il cuore.

 

Fu subito iniziata una ricerca, ma dei loro corpi non c’era traccia; molto probabilmente, mi dicevano, Sasuke, non ancora morto, aveva seguito suo fratello, cercando di fermarlo…

…ma io capii subito che si trattava di una bugia, raccontatami solo a causa del mio forte legame con lui. La verità, che già conoscevo in cuor mio, era che Itachi aveva portato via il corpo senza vita del mio apprendista, per compiere i suoi riti demoniaci, col suo sangue in sacrificio. Infatti, anche se Sasuke non fosse morto per il colpo ricevuto, non avrebbe potuto essersi salvato da una caduta dall’ultimo piano del palazzo.

 

 

Una volta tornati al dormitorio degli Slayers stetti una settimana chiuso nella mia camera, senza mai uscire, o parlare con qualcuno, perso nel ricordo del giovane elfo. Ne uscii solo per prendere parte al suo funerale, assistendo alla rivoltante scena di Sakura, che, urlando e piangendo, si sosteneva alle sue amiche.

Davvero una scena frustrante.

Lei non era neanche stata costretta a vederlo morire…

Lei non era stata costretta a vedere gli della persona che amava in preda al dolore e alla disperazione della morte.

Si, perché la morte di Sasuke era stata dolorosa, nonostante quello che tutti dicono. Ma dolorosa non solo dal punto di vista fisico… lui era abituato a bene altro… dolorosa dal punto di vista personale;  morire per mano della persona che più odiava, dopo averlo visto cambiare, trasformandosi dal fratello che tanto ammirava in un mostro assetato di sangue. Morire per mano della persona a cui lui stesso desiderava, più di ogni altra cosa,  donare la morte.

Morire per un colpo di pistola del proprio maestro, che è a terra, in ginocchio, e non può far altro che guardarti morire…

 

Questi furono i miei pensieri per mesi, durante i quali non svolsi missioni, durante i quali mi fu affidato da Tsunade il compito di maestro all’accademia, e durante i quali valutai perfino l’ipotesi di rinnegare la mia vita da slayer.

Ma fortunatamente c’era ancora qualcuno che, nonostante le apparenze, teneva a me, molto più di quanto immaginassi.

Iruka.

Un giorno mi prese da parte e mi disse che dovevo smettere di scappare, dovevo affrontare il mio passato, dovevo affrontare il mio futuro, qualsiasi cosa questo mi riservasse.

“Kakashi, devi reagire! Guarda come ti sei ridotto! Da essere uno dei migliori agenti a… diventare un ordinario maestro dell’accademia!! Non devi buttare la tua vita in questo modo!

Se proprio non riesci a dimenticare Sasuke  prendi parte alle missioni, trova quel bastardo di Itachi e ammazzalo!

Ma non ridurti in questo stato!”

“…” non dissi niente. In fondo sapevo che aveva pienamente ragione, ma non ne avevo la forza…

“se non vuoi farlo per te stesso, o per me…” mi disse “…fallo almeno per Sasuke! Morirebbe nel vederti così…”

“no, lui mi avrebbe preso a calci dopo il secondo giorno…” risposi con naturalezza.

Iruka si mise a ridere, una risata cristallina, che mi contagiò.

Dopo mesi di oblio avevo ritrovato il sorriso, avevo trovato la forza per rialzarmi, per andare avanti. E tutto grazie ad Iruka, che fino a quel momento ritenevo a me ostile.

 

Il giorno seguente andai da Tsunade.

“voglio riprendere parte alle missioni” le dissi

“ti sei schiarito le idee, vedo…”

“si, sono pronto per ricominciare”

“ne sono felice, Kakashi! Ed ho anche una persona che può fare al caso tuo...” mi disse, dopodiché hiamò una persona, che era nella  sua biblioteca personale, nella stanza accanto; un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri e delle leggere cicatrici sul viso.

Era giovane. Doveva avere una ventina d’anni, forse meno…

…l’età umana che dimostrava Sasuke…

“lui è Naruto, il figlio di un mio caro amico. Ha terminato quest’anno gli studi all’accademia…” mi disse, per poi aggiungere “se sei pronto per rientrare in servizio, presumo che tu sia pronto anche per un nuovo apprendista…”

“si, lo sono” risposi deciso

Tsunade sorrise, dopodiché ci presentò.

“Kakashi, questo è Naruto Uzumaki, il tuo nuovo allievo. Naruto, questo è Kakashi Hatake, uno dei migliori cacciatori che abbiamo, nonché tuo maestro”

Ci facemmo un inchino, in segno di saluto, quindi la donna continuò.

“potete cominciare subito a conoscervi e ad allenarvi, vi affiderò presto una missione”.

 

Uscimmo dall’ufficio ed iniziammo subito a parlare.

Venni a sapere che Naruto era il figlio dell’Hokage degli slayers del nord e sua moglie, morta di parto, ed era uno dei pochi superstiti del massacro della sua gente, ad opera dei devil, avvenuto quando lui aveva solo 15 anni, 4 anni prima.

Da quel giorno fu affidato a Tsunade, amica di suo padre, ed aveva frequentato l’accademia, dove si era diplomato l’anno precedente.

 

Dopodiché  volli sapere il suo livello di preparazione, quindi lo sfidai in  combattimento. Nonostante avesse terminato gli studi accademici, ed avesse un ottimo potenziale, ed un altrettanto buono margine di miglioramento, il suo stile di combattimento era ancora acerbo; combatteva seguendo l’istinto, senza una tattica precisa… tutto il contrario di Sasuke, che gli era opposto anche per carattere… ma ero sicuro di poter affinare le sue indiscusse capacità.

 

 

Le settimane passarono, ed infine fui chiamato in missione.

Un altro slayer era stato ucciso.

Era il terzo quel mese.

Venne dichiarato lo stato di allerta e fu richiamato il consiglio, a cui prendemmo parte tutti, in cui parlò il giovane che era insieme a Choji, il ragazzo morto, quando era stato ucciso.

Si chiamava Shikamaru; mi ricordavo di lui, era lo studente più brillante dell’accademia, due anni prima, quando si era diplomato.

“hai visto chi è stato?” gli chiese Tsunade

“si”

“e chi è?”

“…è Sasuke…”

La sala si riempì di brusii, prima che qualcuno, indignato, urlasse

“Sasuke Uchiha è morto!!”

“lo so anche io!” si difese”ma so quello che ho visto! E a meno che ad uccidere Choji non sia stato un fantasma, dubito seriamente che sia morto…”

“allora perché, ipotizzando che sia ancora vivo, ucciderebbe i suoi vecchi compagni?” chiesi io

“non lo so…” fu l’unica cosa che mi disse, prima che l’assemblea crollasse nel caos e venisse sciolta.

 

 

 

Quella stessa notte, come potetti in seguito appurare grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza, mentre Shikamaru tornava al suo alloggio, un lama gli si puntò sulla schiena, in mezzo alle scapole.

“Shikamaru Nara…” disse una voce strascicata alla sue spalle

“sapevo che saresti venuto, Sasuke” rispose, voltandosi per vederlo in volto

Il moro sorrise.

“che aspetti ad uccidermi?”

“ricordo che avevo molta stima di te, Shikamaru. È per questo che ho deciso di ucciderti in un vero duello. Impugna le tue armi”

Il giovane Nara impugnò  le sue spade corte, donategli dal maestro Sarutobi, e si mise in posizione. Sasuke fece lo stesso con in mano i suoi pugnali.

 

Lo scontrò durò veramente poco, la differenza tra i due era abissale, e dopo pochi colpi la lama di Sasuke entrò nel ventre del castano, che si sentì sussurrare all’orecchio un “non temere Shikamaru… la morte non è poi così brutta…”

“come lo sai?” gli chiese, con un filo di voce, mentre il sangue fuoriusciva copioso dalla ferita. Le sue ultime parole.

“sono già morto una volta” disse, poggiandolo sul pavimento del corridoio, che presto si riempì del suo sangue, per poi dileguarsi nel nulla, fuggendo dalla finestra.

 

Il mattino seguente, quando il corpo fu ritrovato, incrociai Asuma in un corridoio; l’unica cosa che mi disse fu un distaccato “complimenti, Kakashi, l’hai addestrato bene!”.

Non ebbi il coraggio di rispondergli.

 

 

FINE CAP. 6

 

 

Scusatemi per il ritardo! Vi chiedo umilmente scusa, ma al momento mi è davvero difficile aggiornare.

Spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate di questi nuovi sviluppi!

Un bacione, e un ringraziamento a tutte le persone che seguono la mia fic, specialmente a OnlyAShadow. ^^ grazie mille.

Al prossimo aggiornamento. ^^

  
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