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Autore: Kira_chan88    09/05/2009    1 recensioni
Questa è la prima ff di Twilight che scrivo, spero vi piaccia! Ehm..."E se Esme non fosse mai esistita e Carlisle stesse ancora cercando il suo vero amore? E se lo trovasse in una ragazza un pò sfortunata, che diventerà la "nuova" signora Cullen?" Spero possa piacervi e vi prego di recensirla! ^_^
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6: Addio
Dopo il regalo del dottore la voglia di andare a cercarlo era troppa, soprattutto per ringraziarlo del pensiero, anche se non sapevo cosa volesse dire. Purtroppo però, dato che sono una gran codarda, non so proprio come fare: dovrei andare in ospedale, visto che non so dove abita, e poi? Non sto male, come farei a incontrarlo? A queste cose pensavo mentre mi dirigevo a scuola:perlomeno Bella non avrebbe potuto lamentarsi, visto che ero riuscita a dormire quella notte.
Infatti come supponevo appena mi ha visto è diventata raggiante
-Allora ti sei ripresa!-
-Anche tu mi sembra-
-Beh, effettivamente, si. Anche perché probabilmente non vedrò più Edward Cullen e non dovrò più preoccuparmi del mio odore-
-Dici davvero? Non ti dispiace neanche un po’? Mi sembrava ti interessasse quel tipo-
-No, non è vero…- ha ribattuto lei arrossendo- co…comunque oggi ti accompagnerò io a casa-
-Perché?-
-Per vendetta, è ovvio-
-Tuo padre?-
-Già. In questi giorni sono morti decine di animali, inoltre una persona è stata aggredita nella zona in cui abiti tu, perciò mi ha detto di controllarti affinché tu non ti faccia male-
-Capisco-
Le lezioni del mattino sono passate in un lampo, e in men che non si dica era arrivata l’ora del pranzo. Quando mi sono seduta col vassoio, ho notato che Bella guardava nella direzione del tavolo dei Cullen
-Bella che succede?-
-Niente, oggi è successa una cosa strana-
-Cosa?-
-Edward prima mi ha parlato-
-Davvero? Ma non odiava il tuo odore?-
-Infatti, era quello che pensavo anch’io  ma evidentemente mi sbagliavo: mi ha parlato ed è stato pure cordiale-
Stavo per risponderle quando Mike Newton ci ha proposto di uscire in gruppo tutti insieme quel pomeriggio: entrambe avevamo rifiutato e lui se n’era andato un po’ abbacchiato. Dopo le lezioni del pomeriggio, mi stavo dirigendo verso Bella, che era vicina al suo pick up, quando ho sentito un gran rumore di freni e ho visto il furgone di Tyler che si dirigeva sbandando verso il retro del pick up stesso, rischiando di schiacciarla. Sono rimasta pietrificata, non sapevo cosa fare, ma per fortuna qualcuno lo ha fatto per me: Edward, da vicino che era ai suoi fratelli, si era catapultato verso di lei, finendo anch’egli tra i due veicoli e rischiando di essere schiacciato a sua volta, ma incredibilmente era riuscito a fermare la macchina con una sola mano; sono rimasta sbigottita, ciò che avevo visto non poteva essere vero, così non me ne sono preoccupata e sono corsa come gli altri verso Bella, fortunatamente illesa
-Bella, stai bene?!-
-Si…Shinri lo hai visto anche tu…?-
Non ho avuto tempo di risponderle perché sono arrivati subito gli infermieri con l’ambulanza a prenderla e non ho potuto chiedere spiegazioni neanche a Edward, che si era volatilizzato, cosicché sono dovuta andare anch’io in ospedale per la seconda volta.
Mentre aspettavamo il dottore, Tyler, anche lui ricoverato, non faceva altro che scusarsi, fino a quando non ha dovuto smettere per l’arrivo del padre di Bella e del dottor Cullen, che le ha fatto una visita completa e le ha detto che era in perfetta salute, poi, prima di uscire, si è voltato verso di me e mi ha guardato intensamente prima di uscire. Io l’ho seguito per chiedergli se gli potevo parlare , ma mi sono ritrovata davanti a Rosalie, che mi ha guardato con disprezzo prima di dirmi con rancore
-Che cosa vuoi?-
Sono rimasta spiazzata da una domanda del genere, tanto che non sono riuscita a risponderle e lei ha continuato a incenerirmi con lo sguardo fino all’arrivo di suo padre che l’ha chiamata bruscamente
-Rosalie-
-Dobbiamo parlare-
-Dopo-
-Ma…-dopodiché ho sentito un basso ringhio soffocato prima che il dottore si avvicinasse a me  e mi dicesse
-Seguimi- cosa che io ho fatto
Mi ha condotta nel suo ufficio dove si è voltato a guardarmi
-Perché sei qui?-
-Perché volevo ringraziarla-
-Credo che dopo che siamo stati così…intimi tu possa darmi del tu. Comunque di cosa volevi ringraziarmi?-
-Ecco, io…volevo ringraziarla…cioè ringraziarti…per i fiori e il biglietto-
-Non credo ce ne sia bisogno, l’ho fatto perché tu potessi perdonare il mio comportamento –
-Ecco, veramente io…- volevo dirgli che in fondo ciò che avevamo quasi fatto non era stato tanto male, anzi mi era piaciuto, ma le parole non uscivano e io continuavo a torcermi le mani per il nervosismo, fino a quando lui non le ha prese tra le sue e mi ha alzato il viso cosicché io potessi guardarlo in volto
-Ascolta…credo che tu debba dimenticare ciò che è successo-
-Perché?-senza che potessi fermarli, i miei occhi si erano riempiti di lacrime, inspiegabilmente
Lui ha sgranato gli occhi davanti a quella reazione e improvvisamente mi ha abbracciata, arrestando le mie lacrime
-Questo è quello che vorrei fare: dimenticare te e tutto quello che è successo, ma non posso-ho sussurrato tra i singhiozzi.
-Perdonami, non volevo. Io…non volevo farti piangere- ha mormorato lui stringendomi più forte –spero tu possa perdonarmi un giorno, ma è meglio così: sarebbe pericoloso per te-
-Che cosa stai…? No, non importa- ho risposto, staccandomi dal suo abbraccio e asciugandomi gli occhi.
-Beh, allora…addio…- e mi sono voltata per andarmene, nascondendo le nuove lacrime che inumidivano i miei occhi.
Poi ho sentito  un soffio sul collo,ma quando mi sono voltata lui era nella posizione in cui lo avevo lasciato, segno che lo avevo immaginato.
Sono uscita, evitando accuratamente Rosalie, e sono tornata a casa; una volta li, ho buttato i fiori che mi aveva regalato e mi sono buttata sul divano in lacrime: perché lo aveva fatto? Perché anche lui voleva farmi soffrire? Proprio adesso che avevo trovato una persona di cui potermi fidare, questa mi sfuggiva via. Il dolore attanagliava il mio cuore ferito, ma non potevo ricominciare a soffrire, sarebbe stato troppo, e anche inutile: lui non sarebbe tornato. Dopo aver cenato, mi sono diretta in camera mia, per cambiarmi, quando ho avuto dei brividi lungo la schiena: mi sono voltata verso la finestra, notando una figura sull’albero che mi fissava; mi sono spaventata e sono scesa di sotto per chiamare la polizia, bloccata dal suono della porta. Il mio primo istinto era quello di non andare ad aprire ma l’ho fatto ugualmente, trovandomi davanti a Carlisle, che mi ha sorriso, incerto
-Buonasera, posso entrare?-
Io l’ho guardato tremando mentre le lacrime ricominciavano a sgorgare alla sua vista: perché Carlisle? Vuoi forse farmi soffrire ancora?


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.Ringrazio coloro che hanno messo la mia FF tra i preferiti o tra le seguite( anche se non so che differenza ci sia tra le due). Grazie tante!

Nanerottola: spero ti abbia sorpreso questo capitolo e ciò che ha fatto Carlisle. Continua a seguirmi.

 

  
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