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Autore: UnGattoNelCappello    14/10/2016    2 recensioni
Una replica della storia originale; ma questa volta, il nostro eroe indossa verde e argento, non rosso e oro.
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(TRADUZIONE)
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo 6:

Nel Quale Draco Torna a Scuola e Harry ha Molte Cose da Mostrare

 

Il resto delle vacanze passò molto lentamente per Harry. Il ragazzo passava le sue notti a girare per il castello sotto il suo mantello, anche se mantenne la promessa fatta a Piton di non andare di nuovo a cercare lo Specchio. Acquisì un’ottima conoscenza del castello, inclusi alcuni estremamente utili passaggi segreti nei sotterranei. Trovò anche il dipinto di un serpente non molto lontano dall’ufficio di Piton. Il rettile si era rifiutato di parlare con Harry quando lui era sotto il mantello, preferendo prendere il sole sulle rocce in riva al fiume nel dipinto, ma una volta rimosso il mantello il serpente si rivelò essere un gran chiacchierone. Il suo nome era Ollie, e amava spettegolare con Harry su quello che succedeva nel castello. Il ragazzo passava a trovarlo quasi tutte le notti che stava fuori ad esplorare. Senza considerare la stranezza di aver fatto amicizia con il dipinto di un serpente, Harry era divertito dall’odio di Ollie verso Mrs Purr. 

Harry passava le sue mattine facendo i compiti per le vacanze, e si portò anche avanti nella lettura di qualche capitolo dei suoi libri di scuola. I pomeriggi erano spesi andando a volare, o visitando Edvige o Hagrid. Harry continuava a infilare domande su Raptor nelle sue conversazioni con Hagrid, ma aveva paura di chiedergli qualcosa direttamente, visto che Hagrid non l’aveva presa molto bene l’ultima volta che l’aveva fatto.

Tutto considerato, fu un sollievo quando le vacanze finirono e gli amici di Harry tornarono ad Hogwarts. Aveva appena finito di farsi una doccia dopo l’ultimo volo sopra il campo deserto, quando rientrò nel suo dormitorio per trovarlo nuovamente pieno.

“Finalmente! Dove sei stato?” domandò bruscamente Draco.

“Em, a farmi la doccia. Non pensavo che la mia presenza fosse di così vitale importanza per disfare le vostre valigie,” disse Harry con un sorrisetto.

“A Draco mancava il suo ragazzo, tutto qui,” strascicò Blaise, per il divertimento di Vince e Greg. Theo stava leggendo sul suo letto e non diede segno di aver sentito.

Draco alzò gli occhi al cielo. “Sono terribilmente desolato per aver voglia di parlare con qualcuno di qualcos’altro che non sia il modo in cui il suo nuovo patrigno lo corromperà, Zabini.”

“Nuovo? Quanti ne hai avuti prima?” Harry era scioccato, anche se cercava di non darlo a vedere. Zia Petunia aveva sempre espresso una forte opinione riguardo al divorzio. Solo la magia e il vandalismo erano peggio, ai suoi occhi.

“Questo è il settimo marito di mia madre. Mio padre era il secondo,” rispose Blaise in tono annoiato.

“Si è sposata sette volte?” chiese Harry.

“Beh, i suoi mariti continuano a morire,” ridacchiò Draco. Ad Harry non piaceva come suonavano quelle parole. Neanche a Blaise, apparentemente.

“Allora, Harry, ti sei annoiato senza di noi?” Blaise rinunciò a disfare la valigia e si stravaccò sul letto.

“Non proprio,” disse Harry in modo evasivo. Aveva considerato di raccontare a Blaise e Theo di quello che aveva scoperto durante il Natale, ma aveva poi deciso di dirlo solo a Draco. E forse a Hermione, più in là.

“Come se non fosti impazzito, tutto da solo,” disse Draco sprezzante.

“Non proprio,” disse Harry di nuovo. “Forza, andiamo a cena.”

Si fecero strada fino alla Sala Grande, dove le ragazze si unirono a loro al tavolo. Harry rimase per lo più in silenzio mentre ascoltava gli altri parlare del Natale con le loro famiglie.

“Tutto okay, Harry? Sei più silenzioso del solito,” disse piano Tracy.

“Cosa? Oh, sto bene. Solo, beh, non ho proprio molto da aggiungere alla conversazione,” rispose Harry. Quando l’espressione di Tracy si riempì di pena, lui cambiò argomento. “Hey, sei ancora interessata al mondo Babbano? Ho qualcosa per te, nella mia stanza.”

“Em, certo, okay. Che cos’è?” Tracy si spinse su gli occhiali sul naso.

“Dei soldi Babbani. Me li hanno mandati i miei parenti ma io non li voglio, ho pensato che ti potevano piacere.”

Harry passò il resto della cena parlando di soldi Babbani con Tracy, e Theo si unì a loro. Harry si trovò divertito da quanto fossero entrambi interessati nel concetto di carte di credito.

“Cioè, tu passi la carta e i tuoi soldi vanno al negozio?” Stava chiedendo Theo quando si alzarono dal tavolo a cena finita.

“Più o meno. Penso che ci siano dei ritardi qualche volta,” disse Harry. Non voleva ammettere che anche per lui i dettagli erano un po’ confusi. “Guarda, c’è Hermione, vado a salutarla.”

Harry si diresse sollevato verso il tavolo dei Grifondoro. Passò qualche minuto a parlare con Hermione e Neville. Dopo essersi dato un’occhiata intorno e aver visto che Tracy e Theo avevano fortunatamente lasciato la Sala, Harry salutò i suoi amici e si diresse verso i sotterranei. Aveva solo fatto qualche passo nella Sala Grande quando qualcuno gli afferrò il braccio.

Harry si girò allarmato. “Che cavolo, Draco, smettila!”

“Siamo nervosetti, eh?” rise Draco.

“Come ti pare. Tanto qualsiasi cosa dica non ti fermerà dal molestarmi,” borbottò Harry.

“No, probabilmente no,” disse Draco compiaciuto.

Harry gli lanciò un’occhiataccia mentre riprendevano a camminare. “Allora, c’è una ragione per cui mi hai aspettato? Oltre a quella di darmi un attacco di cuore per farti divertire?”

“Cosa? Oh, sì. Pensavo che dovremmo andare a parlare da qualche parte dove gli altri non possono sentirci,” rispose Draco.

“Okay. Beh, se intendi Flamel, non puoi aspettare fino a domani? Ho detto ad Hermione che l’avrei incontrata domani dopo le lezioni, e non voglio ripetere tutto due volte.”

“Va bene. Ma voglio sentirti dire che hai fatto una grandiosa scoperta in biblioteca.”

“Em, non proprio. Ma ho qualcosa da farti vedere.” Quando Draco lo guardò con aria d’attesa, Harry rise. “Dovrai aspettare finché gli altri non sono andati a dormire. Non è qualcosa che voglio far sapere a tutti.”

 

*******

 

A Draco non era piaciuto sentire che doveva aspettare per vedere quello che Harry aveva per lui, e passò il resto della serata a scrivere una lettera per sua madre. Harry aveva ridacchiato e trovato la moneta da cinquanta pence da dare a Tracy. Lei aveva ringraziato Harry prima di correre a farla vedere a Theo. Harry aveva riso e si era unito a Pansy e Daphne che stavano chiacchierando su uno dei divani nella sala comune finché non erano andati tutti a letto.

Harry entrò nel dormitorio e trovò gli altri già addormentati. Tirò fuori il mantello dal fondo del suo baule e lo indossò prima di dirigersi al letto di Draco, dalle cui tende chiuse filtrava della luce.

“Draco!” bisbigliò Harry.

“Ti sei finalmente deciso a mostrarmi la tua scoperta così importante, eh?” lo raggiunse la voce scontrosa di Draco dall’oscurità.

Harry sbuffò e aprì le tende. Draco era seduto appoggiato alla spalliera del letto, leggendo il libro di strategia degli scacchi che Harry gli aveva regalato per Natale. Diede mostra di ignorare Harry prima di mettere un segnalibro nel volume e alzare lo sguardo.

“Harry?” Draco corrugò le sopracciglio confuso.

Incapace di resistere, Harry si tirò con attenzione giù il cappuccio così da far vedere solo uno dei suoi occhi.

“Argh!” Draco lasciò cadere il suo libro e cadde dall’altro lato del letto. Harry soffocò le sue risate con la mano quando sentì Blaise muoversi.

“Che succede?” chiese Blaise con voce intontita dal sonno.

Draco si era alzato e ora sedeva di nuovo sul suo letto. “Niente. Solo un incubo. Ero sposato con tua madre.”

“Non rompere le palle,” brontolò Blaise prima di chiudere con violenza le tende del suo letto.

Draco guardò il letto di Blaise per qualche secondo prima di rivolgere il suo sguardo a destra della spalla di Harry. “Harry? Che cosa hai fatto?”

Harry si abbassò lentamente il cappuccio fino alle spalle. Draco guardò la sua testa fluttuante a bocca aperta.

“Ti ho finalmente lasciato senza parole, a quanto pare,” bisbigliò Harry. Si tolse velocemente il mantello e si sedette ai piedi del letto.

Draco chiuse di nuovo le tende. “È quello che penso che sia?”

“Se stai pensando a un mantello dell’invisibilità, allora sì, secondo Piton,” rispose compiaciuto Harry.

“Wow!” Draco fece passare con meraviglia la mano sul liscio tessuto prima di alzare la testa di scatto. “Aspetta, Piton sa che ce l’hai?”

“Em, sì.” Harry pensò di dire a Draco di come Piton l’aveva trovato davanti allo Specchio delle Brame. “Te lo spiego dopo. Scusa, ma è una storia lunga.”

Draco alzò le spalle. “Non importa. Ciò che importa è che me lo fai provare.”

Harry sorrise. “Sapevo che avresti voluto provarlo. Vieni, ci entriamo tranquillamente tutti e due.”

Scesero dal letto e Harry lanciò il mantello sopra a entrambi. Come aveva detto, li copriva tutti e due, anche se dovevano camminare lentamente.

“Dove andiamo?” sussurrò Draco nell’orecchio di Harry.

Harry rabbrividì leggermente alla sensazione di solletico. “Dove vuoi, ma prima voglio farti conoscere qualcuno.”

“Come faccio a incontrare qualcuno se siamo entrambi invisibili?” replicò Draco.

“Vedrai,” disse Harry in tono evasivo mentre guidava Draco attraverso la scuola silenziosa.

Draco rimase in silenzio finché non vide che si stavano avvicinando all’ufficio di Piton. “Potter, giuro su Merlino che se pensi che l’ufficio di Piton sia qualche sorta di grande rivelazione, io-”

“Zitto, penserà che sei maleducato.”

“Chi, Piton? È più probabile che si trovi d’accordo con me prima di darci un’altra punizione.”

Harry si fermò e si girò sotto il mantello così da trovarsi faccia a faccia con Draco, che dovette incrociare leggermente gli occhi per cercare di vedere Harry nel buio. “Non Piton. Adesso, fai silenzio mentre ti presento.”

“Presentarmi?”

“Shh! Non gli piace molto questo mantello, quindi dovremo togliercelo. Il ché vuol dire che devi smettere di parlare, capito?” Harry guardò male Draco finché lui non annuì in modo indisponente.

Harry controllò di nuovo che non ci fosse nessuno nel corridoio prima di togliere il mantello e avvicinarsi al quadro di Ollie.

Ciao, Ollie,” disse.

Ollie alzò lentamente la testa. “Buonasera, Harry.

Ollie, questo è il mio amico, Draco. Draco, questo è Ollie,” disse Harry girandosi verso Draco, che lo stava fissando a bocca aperta. “Che c’è?”

“Tu… tu sei un Rettilofono!” Gli occhi di Draco erano talmente spalancati che Harry ebbe paura che stessero per uscire fuori.

“Io sono un cosa?”

“Un Rettilofono. Parli il Serpentese. Puoi parlare con i serpenti e non me l’hai mai detto!” La voce di Draco iniziò ad alzarsi dai suoi sussurri precedenti.

“Beh, sì. Tu non puoi? Pensavo che fosse una cosa da maghi,” disse Harry.

Draco scosse la testa con enfasi. “No, non lo è. Voglio dire, devi essere un mago per essere un Rettilofono, ma è estremamente raro.”

Harry si accigliò. “Ma come faccio a parlare un’altra lingua senza sapere di farlo?”

“Come diavolo faccio a saperlo? Non sono io quello che la parla!” Draco lanciò le braccia in aria. “E comunque, penso che si stia infastidendo dal fatto che lo stai ignorando.”

“Cosa?” Harry si girò per vedere Ollie che lo guardava freddamente. “Oh, em, giusto. Scusa, Ollie. Non avevo capito di stare parlando un’altra lingua, e quindi non l’ho detto a Draco e adesso lui è sotto shock.”

Ollie piegò la testa di lato. “Sembra arrabbiato con me.

Harry rise. “Quella è la sua faccia shoccata. Non è davvero arrabbiato, però.

Il tuo amico è passionale, allora, Harry,” disse Ollie.

Immagino di sì.

“Che cosa state dicendo?” si intromise Draco.

“Dice che sei passionale.”

Draco corrugò le sopracciglia. “Okay. Che razza di nome è Ollie, comunque?”

Em, vuole sapere che razza di nome è Ollie. Per un serpente, credo che voglia dire,” ripeté Harry in tono di scuse.

Ollie non è il mio nome completo, Harry. Io mi chiamo Olamide Haben Makkonen. Significa ‘fiero re che vive in prosperità’.

Draco annuì quando Harry gli ripeté quelle parole. “Beh, allora va bene. Questo è un nome appropriato per un serpente. Perché ti ha detto che si chiamava Ollie?”

A Draco piace il tuo nome. Vuole sapere perché mi avevi detto di chiamarti Ollie.

Non pensavo che saresti stato in grado di ricordartelo tutto.

“Non pensava che - Hey!”

“Cosa?”

“Non pensava che sarei riuscito a ricordarmelo tutto!”

Gli occhi di Draco si allargarono con allegria. “Sei appena stato insultato dal dipinto di un serpente!”

Che sta dicendo?” chiese Ollie.

Sta ridendo di me per essere stato insultato da un dipinto,” brontolò Harry, lanciando un’occhiataccia a Draco, che aveva ora entrambi le mani premute contro la bocca per soffocare le risate.

Digli di iniziare a comportarsi come un Serpeverde. Che succederebbe se il Professor Piton passasse di qui e lo trovasse in queste condizioni?” Ollie riuscì a suonare sia indignato che divertito, cosa che Harry pensò essere un’impresa niente male per il dipinto di un serpente. Ripeté l’ammonizione a Draco, che si riprese immediatamente.

Così va meglio. Ora Harry, devo andare ad incontrare quel ciarlatano di un incantatore di serpenti alla Torre di Divinazione. Ma penso di doverti avvertire che Pix è in giro per i sotterranei stanotte.

Ricevuto. Divertiti ad essere incantato.

Non ci è mai riuscito prima d’ora, ma i suoi sforzi mi divertono.” Ollie scivolò fuori dalla cornice, borbottando di idioti con flauti non-magici.

Harry sorrise a Draco. “Gli piaci.”

“Te l’ha detto?”

“No, ma se non gli piace qualcuno di solito mi dice in che modo gli piacerebbe ucciderli e mangiarli. Lo sai, se potesse uscire dal dipinto.”

“Tu hai strani gusti in fatto di amicizie,” disse Draco dopo una pausa.

“Incluso te, no?”

“Certo che no. Io sono l’eccezione che conferma la regola,” disse Draco in tono arrogante.

“Stupido.”

“Idiota.”

“Chiudi la bocca o puoi anche tornare al dormitorio da solo, Malfoy,” disse Harry lanciandosi il mantello addosso.

“No! Maledizione, Potter!” Draco portò le braccia in avanti e si mise a tastare l’aria nel punto dove Harry era scomparso. “Dove diavolo sei?”

Harry si abbassò per evitare il suo braccio e rise. “Non ci sei neanche vicino!”

Draco ringhiò e si girò di scatto, con le braccia ancora tese. Iniziò ad avanzare verso Harry che rise indietreggiando. “Te la farò pagare, idiota, vedrai.”

“Devi prendermi, prima,” replicò Harry e gli fece la linguaccia, anche se Draco non poteva vederlo. Poi si immobilizzò. Era sicuro di aver sentito dei passi, più pesanti di quelli di Draco. “Sta venendo qualcuno!”

Draco si fermò e guardò torvo alla sinistra di Harry. “Bel tentativo, ma non ci casco. Solo perché stavo per pren-”

Harry saltò in avanti e tirò Draco sotto il mantello prima di coprirgli la bocca con la mano. Draco si divincolò, forzando Harry a stringere la sua altra mano intorno al torso di Draco, e spingerlo verso di sé. Nonostante il vantaggio d’altezza che Draco aveva su di lui, Harry riuscì a tenerlo fermo e a bisbigliargli nell’orecchio. “Draco, sta zitto! Sta venendo qualcuno, non lo senti?”

I due si immobilizzarono per un momento, attorcigliati uno all’altro sotto il mantello mentre aguzzavano le orecchie nel buio. Poi Draco liberò le braccia dalla stretta di Harry e trascinò via la sua mano dalla bocca. “Potter, la tua paranoia sta raggiungendo dei livelli inauditi. Non c’è nessuno qui, quindi ora puoi per favore lasciarmi andare?”

Harry si accigliò, guardando giù lungo il corridoio. “Potrei aver giurato di aver sentito qualcosa… Dei passi…”

“I miei, magari?” Draco finalmente si liberò dalla stretta e si girò verso Harry.

“Suonavano diversi dai tuoi,” disse Harry incerto.

“L’eco, Potter. Ma insomma!”

“O forse Pix, Ollie mi aveva avvertito che stanotte era nei sotterranei.”

“E quand’è stata l’ultima volta che Pix ha fatto dei passi?”

“Oh, giusto. Beh, almeno non siamo in punizione?” Harry tentò il suo sorriso vincente.

Draco alzò gli occhi al cielo. “Forza, andiamo via da qui. Solo perché questa volta ti sbagliavi non vuol dire che Pix non stia volando qui intorno. Dove andiamo?”

Harry fece un gran sorriso. “Ti faccio vedere i passaggi segreti che ho trovato.”

 

********

 

Emersero più tardi in cima alla Torre di Astronomia, dopo essere saliti dalla rampa di scale segreta scoperta da Harry.

“Diamine, Harry, davvero non ti sei annoiato senza di noi!” ansimò Draco. “Anche se ancora non mi rimangio niente sulla tua sanità mentale.”

Harry rise senza fiato. “Te l’avevo detto che avevo trovato delle scorciatoie utili.”

“Utili è un eufemismo. Andare a lezione di Astronomia sarà una passeggiata d’ora in poi.” Draco si appoggiò soddisfatto contro il parapetto.

“Non lo dirai a nessuno, vero? Specialmente del Serpentese?”

“Per favore, mi hai preso per un Tassorosso? No, non ho intenzione di dirlo a nessuno. Mi piace essere l’unico a conoscere i tuoi segreti.”

Harry sorrise. “Bene, perché ho qualcos’altro da raccontarti.”

“Ottimo. Dimmi.”

Harry impiegò quasi un’ora per raccontare a Draco tutto quello che aveva scoperto durante le vacanze di Natale, visto che Draco continuava a interromperlo con le proprie teorie su ogni argomento. Il mantello dell’invisibilità fu dichiarato di immenso valore, se era appartenuto davvero al padre di Harry, visto che di solito non duravano più di qualche anno in così buone condizioni.

Draco all’inizio aveva riso al pensiero che Piton fosse stato amico di qualcuno, ma aveva ascoltato con un lieve sorriso sul viso mentre Harry gli raccontava quello che aveva scoperto su sua madre. Lo Specchio catturò l’attenzione di Draco, che si chiese ad alta voce che cosa ci avrebbe visto lui, ma concordò con Piton sul fatto che sembrava alquanto pericoloso.

Harry si sentì leggermente in colpa a tacere quello che Piton gli aveva detto sul signor Malfoy, ma onestamente non aveva idea di come chiedere al suo migliore amico se suo padre avesse dei pregiudizi. E non gli piaceva l’idea di infrangere la promessa che aveva fatto a Piton, in ogni caso. Cambiò velocemente argomento quando menzionò di aver visto Raptor andare nella Foresta Proibita. Draco fu d’accordo con lui nel dire che era sospetto, ma non sapeva che cosa significasse.

“Tutto qui, allora? Nessun’altra grande rivelazione?” disse infine Draco. Erano seduti all’ombra dei parapetti, nascondendosi da un paio di studenti più grandi che erano sgattaiolati a pomiciare dietro l’angolo.

“Direi di no. Hai conosciuto Ollie e ti ho fatto vedere tutti i passaggi segreti che ho trovato. Potremmo andare a cercarne altri un’altra notte, se vuoi.”

“Sembra interessante. Non guasta, in ogni caso.”

“Fantastico. Dovremmo andare, non voglio svegliarmi tardi il primo giorno di lezioni,” disse Harry alzandosi. Offrì una mano a Draco. “Oh, quasi mi scordavo. Manchi terribilmente a Thor, dovresti andarlo a visitare questa settimana per porre fine alla sua sofferenza.”

“Idiota,” disse Draco guardandolo torvo mentre si alzava a sua volta, ignorando la mano di Harry.

“Hey, non è colpa mia se Thor è innamorato di te,” rise Harry coprendoli entrambi con il mantello.

“Non avrei mai incontrato quel maledetto cane se non fosse stato per te,” brontolò Draco.

“Sei stato tu a dire che non c’era da fidarsi a mandarmi da solo da Hagrid, quindi tecnicamente…”

“Tecnicamente è comunque colpa tua.”

“Em, no, proprio no.”

Discussero di quello per tutto il tragitto verso la sala comune.

“Sarai anche uno stupido, ma sono felice che sei tornato,” disse infine Harry, colpendo piano Draco con la spalla.

Draco gli diede una gomitata in risposta. “Anch’io.”

 

  
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