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Autore: Yechan    16/10/2016    2 recensioni
Dal racconto:
-Sei tu la causa del suo comportamento, non l'hai ancora capito?- Disse mentre si mise le mani in tasca e incominció a camminare.
-No, non riesco a capirlo.- Risposi.
Non capivo sul serio, non riuscivo a comprendere il suo comportamento cosí infantile. Ogni settimana lo beccavo con una ragazza diversa e tutte le volte che ci incrociavano per i corridoi della scuola o per strada, lui mi ignorava del tutto. Eppure prima pensavo che fossimo buoni amici..
-Davvero, non lo capisci? Non ti facevo cosí ingenua.- rise ed io lo guardai male.
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TRAMA:
Mi chiamo Mizuki Sawada e sono una ragazza di 18 anni. Frequento il penultimo anno (ancora) della scuola superiore della città di Inazuma, la Raimon high school. Sono una semplice adolescente che studia e lavora la sera in un minimarket.
Pensavo che vivere da soli fosse la cosa più eccezionale per un'adolescente come me.. ma ora ho realizzato che essere adulti... fa schifo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ibuki Munemasa, Nozaki Sakura, Nuovo personaggio, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9. ALLEATI IMPORTANTI


«No, ti ho già detto che non mi piace. Provaci se vuoi.»  disse Ibuki  infastidito mentre usciva dallo spogliatoio.

Per quanto potesse negare di non provare assolutamente nulla per Sawada, io non gli avrei mai creduto.

Io lo sapevo.

Flashback

Sawada aveva ricevuto in pieno viso la palla schiacciata, con una forza sovrumana,  da Sakura, la quale non sembrava nemmeno preoccupata per la corvina che giaceva sul campo incosciente.
«Tsurugi, andiamo!» esclamò disperato Tenma che poi corse giù nel campo per soccorrere la corvina. Anche io ero preoccupato e tanto, seguì dunque il castano precipitandomi verso il gruppo che circondavano Sawada.
«Prof, la porto io in infermeria!»  si offrì immediatamente Ibuki correndo verso la prof, anche quest’ultima era in prenda al panico.

Dopo un paio di minuti di totale casino riuscimmo a portare Sawada in infermeria, ella era sdraiata su uno di quei letti che dall'apparenza sembravano davvero comodi. Rimasi qualche minuto assieme ad Aoi e Tenma lì ad osservarla, vedere il suo viso assopito mi fece molta  tenerezza. Mentre la guardavo, ebbi la tentazione di accarezzarla ma se lo avessi fatto probabilmente, sarei diventato lo zimbello di Aoi e Tenma. Infondo certe cose non erano proprio nel mio stile.

«Noi dobbiamo andare.. resti tu?»  mi domandò Tenma ed io annuì.
«Non vorrei che al suo risveglio non trovasse nessuno.»  dissi e i due furono d'accordo.

Rimasi con Sawada da solo per qualche minuto fino a quando una delle mie  professoresse, che erano ancora a scuola, mi chiamò per aiutarla in alcune faccende.

«Scusa, Sawada.. torno subito.» dissi piano e in risposta ricevetti solo un mugolio.

Quando finì, mi precipitai subito da lei ma prima di entrare, vidi Ibuki dentro la stanza e mi fermai.
L'albino era seduto vicino al letto di Sawada e notai che le teneva pure la mano, forse stavano uscendo assieme? Strano che lei non me ne abbia parlato.
Ibuki le stava dicendo qualcosa a bassa voce ma, ero troppo lontano per poterlo sentire. Poi ad un certo punto si alzò e si piegò verso di lei.

Posò le sue labbra sulle sue.

Prima che finissi di vedere la scena, sentì dei passi avvicinarsi sempre di più, qualcosa mi disse di andarmene ed io lo feci.

Peró mentre mi allontanavo, sentivo una rabbia divorarmi dentro. Non riuscivo ad accettare  il fatto che Sawada potesse appartenere a qualcun altro.

Fine flashback.

Ibuki non sapeva che io l'avevo visto quel giorno in infermeria e se l'avesse saputo, probabilmente mi avrebbe minacciato di morte ma ciò non mi importava più di tanto, più che altro sarebbe stato solo una scocciatura.

Tuttavia non potevo biasimarlo, dopotutto ad entrambi piaceva Sawada.

«Tsurugi, se non ci provi non lo saprai mai.» disse Tenma lanciando un sassolino nel fiume.

Ci trovavamo nel campetto vicino al fiume ed eravamo seduti vicino alla riva. Era bella giornata per questo decidemmo di fare un giro per la città.

«Cambiamo argomento?» feci prendendo anche io un sassolino e lanciandolo, Tenma mi guardò confuso.

Per Tenma tutto ciò sembrava  un cavolata nel senso che se fosse per lui, io dovrei andare dritto da Sawada e confessarmi senza pensare ai risultati.

«Sai, non pensavo che mi sarei mai ritrovato a parlare con te dei tuoi problemi amorosi»  disse.

Mi voltai verso di lui sconcertato, in effetti aveva ragione nemmeno io me lo sarei aspettato.

«Già.» risi piano.

«Ti piace così tanto?» domandò.

«Credo di si.» annuì per poi alzarmi. «Si è fatto tardi, tu mica devi ancora studiare?» chiesi e lui sbuffò.

«Non ho voglia, inoltre non ho capito una mazza di quello che ha spiegato la prof ieri.» disse per poi alzarsi.  «Però hai ragione, è tardi probabilmente ora mia zia si starà preoccupando.» continuò per poi prendere lo zaino, feci anche io la stessa cosa e assieme ci dirigemmo verso casa sua.

«Lo sapevi che Sawada vive da sola?» mi domandò ed io annuì.

Quando me l'aveva raccontato, rimasi molto sorpreso e soprattutto dal fatto che in qualche modo sia riuscita a cavarsela da sola per quasi un anno.

«Se ci fai caso, sappiamo poche cose su di lei.» osservò Tenma.

«Lei parla poco di se stessa, sai com'è fatta...» risposi.

In effetti, sapevamo poco del suo passato. L'unica cosa che mi ebbe raccontato, fu  che viveva con sua madre ad Osaka poi si trasferì qui per motivi personali di cui però non mi disse nulla anzi, cambiò subito discorso.

«Lei tende a chiudersi in se stessa, non ci racconta mai dei suoi problemi.» sospirò il castano.

«Magari si confida solo con Aoi.» supposi ma dentro di me si sentì abbastanza deluso, speravo di essere io quello più vicino a lei.

«No, a lei racconta sempre che va tutto bene ecc..» disse.

«Ci tocca essere pazienti.»

Dovevo essere paziente con Sawada, dovevo aspettare il mio momento ma l’idea di perderla mi tormentava dalla mattina alla sera.

Quando arrivammo a casa di Tenma lo salutai e me ne andai dritto in ospedale da mio fratello.
La riabilitazione era andata benissimo e, da quasi un anno riusciva a camminare bene senza l'aiuto delle stampelle. Tuttavia era necessario che facesse delle visite periodiche per controllare che andasse tutto bene.

«Yuuichi, com'è andata?» corsi verso di lui, stava uscendo dall'ospedale.

«Bene!» sorrise. «Però come al solito dovrò tornarci l'anno prossimo.» disse sbadigliando.

In quest'ultimo periodo non dormiva molto per via dell'università, infatti la maggior parte del suo tempo lo trascorreva in biblioteca e quando tornava la sera si rinchiudeva in camera sua a studiare.

«Dovresti dormire un po' di più.» lo ripresi ma lui rise piano, non c’era nulla di divertente.

«Il sonno perso lo recupererò quando avrò finito gli esami, quindi stai tranquillo.» rispose ed io sospirai. Mio fratello era un caso perso.

«Comunque, come va con la scuola?»  domandò con aria curiosa.

«Per ora bene.» risposi ma lui non sembrava soddisfatto dalla mia risposta. Era evidente che voleva sapere altro e forse avevo intuito cosa.

«Beh.. le superiori non sono così difficili.» parlò il genio, mio fratello prendeva sempre voti  alti... aveva persino la media migliore di tutta la scuola.

«Non siamo tutti come te.» dissi e lui rise.

«Non sono cosí bravo dai.» fece il modesto. Tipico. «Comunque, non hai niente d'altro raccontarmi?» fece.

«Tipo?»  qualcosa mi diceva che lui voleva arrivare a quel argomento.

«Beh.. sai le solite novitá degli adolescenti.» disse vago.

«Che ti ha detto Tenma?» chiesi diretto e lui avvampò.  Bingo.

«Beh.. ha solo accennato che forse ti piace qualcuna..» rispose agitato.

«Si, mi piace qualcuna e quindi?- alzai un sopracciglio e lui sgranò gli occhi sorpreso.

Era cosí strano che anche io potessi provare certi sentimenti?

«Perché sei cosí sorpreso? É cosí strano?» lo guardai male e lui scosse immediatamente la testa.

«Assolutamente no! Sono felice per te.» sorrise.

Che imbarazzo, pensai mentre misi le mie mani in tasca e sprofondai il mio viso dentro la sciarpa.

«Come si chiama?»  mi chiese incuriosito.

«Sawada Mizuki..» risposi sperando che dopo quella domanda, smettesse di farmene altre.

«Non la conosco.. é della tua classe?» continuò con le sue domande. Forse era meglio se avessi tenuto la bocca chiusa anzi, era meglio se non avessi confidato nulla Tenma. Quel ragazzo non sa tenere i segreti ed era giá una fortuna che Sawada non ne sia ancora a conoscenza.

«Si, é piú grande di me di un anno.. é stata bocciata. Vuoi anche il suo codice fiscale per caso?- feci e Yuuichi ridacchió diverito.

«Allora ti piacciono le ragazze mature!» esclamó ed io lo fulminai con lo sguardo.

«Basta.» dissi e lui mi sorrise.

«Il mio fratellino sta crescendo.» fece contento.

A volte lo prenderei a calci volentieri...

Mancava circa una settimana al festival sportivo e potei notare benissimo come i miei compagni erano agitati soprattutto Sawada.

«Cosa succederebbe se mi ammalassi per caso settimana prossima?» chiese ad Aoi mentre si sedeva.

«Un disastro, dunque ti conviene venire anche con 38 di febbre.» mi girai verso di lei. Mi guardò sconcertata ed io risi piano.

«Sto scherzando. Andrà bene, dai.» dissi.

«Lo spero..» fece.

Non capivo perché Sawada avesse cosí poca fiducia in se stessa, lei era brava nella pallavolo e, nello studio se lo volesse poteva pure raggiungere voti altissimi.

Sawada era un mistero ai miei occhi.

E ogni volta mi chiedevo come facesse a piacermi.

Il primo giorno che la vidi non ebbi avuto una buona impressione su di lei.  Pensavo che fosse solo una persona pigra, insicura, distratta, debole...

Tuttavia, col tempo cambiai idea.

Non guardavo piú solo i suoi difetti ma anche i suoi pregi e su una cosa mi ero totalmente sbagliato, lei era una ragazza forte.

I miei pensieri furono interrotti dalla campanella che annunciava l'inizio delle lezioni.
Oggi avevo una giornata abbastanza pesante ma menomale che l'intervallo era giunto più fretta di quanto sperassi.

«Ragazzi, io vado un attimo da Nozaki.»  annunció Sawada, in quest'ultimo periodo passava più tempo con lei che con noi.

«A me non piace questa storia.» disse Aoi infastidita, mi girai verso di lei interrogativo.

«Anche a me.» disse Tenma.

«Siete gelosi?» ridacchiai piano ma i due scossero la testa.

«Nozaki la sta usando.» fece Aoi. «Lei mi sta simpatica ma quel suo lato non mi piace affatto. Quando le conviene, esisti.» continuò.

In effetti aveva ragione, lei non ci teneva cosí tanto a Sawada mentre quest'ultima invece si e tanto..

«Potresti parlarle.» suggerì alla blu che scosse lentamente il capo.

«Ci ho giá provato, Mizuki ha detto che la sta aiutando a riavvicinarsi ad Ibuki.» spiegò e per poco non caddi dalla sedia.

«Ccosa?! Ma mica Ibuki non ne voleva più sapere niente di lei?» chiesi sorpreso.

«Beh si... ma Mizuki spera che cambi idea.» rispose ed io sbarrai gli occhi sorpreso

Per un attimo però provai pena per Ibuki, era triste sapere che la ragazza della quale era perso, cercava di farti mettere con un'altra.

«Ah..» feci.

«Un rivale in meno!» mi tiró piano una gomitata Tenma.

«Eh?» fece Aoi.

«Oh mer….» si portó una mano alla bocca il castano.

In quel momento avrei voluto sotterrarlo vivo.

«Allora, sei tu l'amico!!»  esclamó Aoi.

«Ti prego.. ora non formare uno scandolo.» mi portai una mano alla fronte esasperato. Peró poi mi accorsi di una cosa.. amico? A cosa si stava riferendo?

«Scusa, ma cosa vuoi dire con "l'amico"?» domandai e lei mi fece sedere, poggiò le sue mani sulle mie spalle e avvicinò il suo viso.

Era seria, fin troppo seria.

«Io so tutto. Tu sei l'amico del quale Tenma aveva parlato a Mizuki.»disse e notai che Tenma sbiancò.

Prima o poi lo sotterrerò vivo.

«Tenma, questa é l'ultima volta che ti confido qualcosa.» sentenziai e lui si lanciò verso di me disperato.

«Io ti volevo solo aiutare!» piagnucolò.

«Però potevi dirlo anche a me, io ti avrei aiutato volentieri.» fece Aoi allontanandosi e mettendosi a braccia conserte.

«Davvero?» domandai sorpreso e lei annuí.

«Però, hai un grande rivale di fronte!»  assunse ancora quell’espressione seria.

«Shindou Takuto.» continuò, non potei che sgranare gli occhi ancora una volta sorpreso.

Tutte a me? Pensai.

«A Shindou piace Sawada?» chiesi e lei fece spallucce.

«Questo non so dirtelo, ma a lei piace.» rispose ed io mi sentì come se qualcuno mi avesse preso a pugni lo stomaco.

«Ma sei sicura?» speravo che si sbagliasse.

«Si.. mi spiace.» fece.

Sospirai rassegnato.

Essere pazienti non mi era servito a nulla anzi, persi tempo e basta.

«Tsurugi, non ti arrendere. Sawada non ti ha ancora rifiutato.» intervenne Tenma con il suo solito ottimismo. 

Non parlai, lo guardai male e basta. Lui non poteva capire, avevo perso giù in partenza.

«Tenma ha ragione. Tu hai due importanti alleati.» fece Aoi, girai il mio sguardo verso di lei.

«Ti aiuteremo a conquistarla!» esclamò Tenma e la blu annuì entusiasta.

«Esatto! Mizuki ti vedrà con altri occhi!» disse e ciò infondo mi fece piacere, avere da parte Aoi mi sarebbe stato davvero utile, di solito le amiche hanno molta influenza nella decisione delle ragazze.

«Hai visto Tsurugi? Niente è ancora perduto.» asserì il castano.

Tenma per quanto potesse essere insopportabile, infantile e un maniaco del calcio, a volte diceva anche cose giuste.

Per quanto mi costasse ammetterlo, lui aveva ragione e dovevo impegnarmi sul serio questa volta.

«Grazie ragazzi.» mormorai imbarazzato e i due sorrisero.

Ero fortunato ad averli come amici.

   
 
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