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Autore: Viandante88    11/05/2009    5 recensioni
Ecco a voi una nuova versione di Twilight! Bella vive da sempre con Charlie, è innamorata di Mike, e felice. Edward per lei è solo un amico, un compagno di corso.. Ma se non fosse sempre stato così? Se Bella si fosse dimenticata qualcosa di estremamente importante? Qualcosa che invece il nostro Edward ricorda perfettamente e che non riesce a lasciarsi alle spalle? Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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13: Non ho paura



Siamo già a metà settimana. Anche ieri, come gli ultimi giorni, è stata una giornata strana.


Prima Edward mi è venuto a prendere davanti casa e mi ha portata in un posto incantevole,

noi due soli. Ci siamo baciati con trasporto, e ho provato una sensazione unica, poi mi ha salvata da una caduta in acqua causata ovviamente dalla mia inguaribile goffaggine, infine una volta arrivata a casa ho trovato Billy e suo figlio Jacob, dal quale ho scoperto un particolare interessante riguardo i Cullen. Secondo infatti un'antica Leggenda dei Quileute questi rappresentano i Freddi, volgarmente chiamati Vampiri.

Un brivido mi percorse la schiena pensando tale parola.

Possibile fosse veramente così?


Riflettendoci molte cose avrebbero avuto una spiegazione.

Edward esattamente come Alice e sua Madre Esme, è gelido e duro come pietra al tatto,

ha una velocità e un'agilità nei movimenti straordinaria, fuori da ogni normalità, poi...

poi c'è un altro particolare che mi ha lasciata senza parole. Quando ci siamo baciati nel bosco ho poggiato per un momento la mia mano sul suo petto e non ho sentito nulla, nemmeno un piccolo battito.

Certo c'era una probabilità che mi fossi sbagliata, forse ero troppo presa dal momento e non sono riuscita a percepirlo, ma mi era comunque rimasto impresso.

Un'altra cosa mi lasciava basita. Nonostante sapessi che esisteva una possibilità concreta che i

Cullen fossero Vampiri, non provavo paura, non provavo timore nei loro confronti, e soprattutto non ero minimamente spaventata dal mio Edward.

Forse era in me che c'era qualcosa che non andava, chissà.


Comunque, qualunque fosse la verità lo avrei senz'altro scoperto l'indomani, volevo sapere, ne avevo bisogno. Mi addormentai con questi pensieri nella testa e non mi svegliai fino alla mattina.

Quella notte lo sognai di nuovo, ma questa volta lo sognai come Vampiro, un Vampiro che abbracciavo calorosamente.


Sveglia tesoro! Io sto uscendo!”


La voce di Charlie poco prima che potesse farlo la sveglia mi fece aprire gli occhi, ancora assonnati.

Mi stiracchiai portando in alto le braccia e guardai l'ora, mancavano ancora dieci minuti ma decisi di alzarmi comunque.

Sbadigliai rumorosamente strofinandomi il viso poi mi misi seduta sul letto. Certo avevo dormito, ma nonostante ciò mi sentivo stanca, forse più psicologicamente che fisicamente.

Mi ritornò alla mente il sogno fatto, il mio inconscio aveva lavorato proprio bene assieme alla mia fantasia durante la nottata. Scossi la testa per riprendermi e tornare alla realtà, ma chissà magari

quella sognata tra poco lo sarebbe stata davvero.


Aprii l'armadio e dopo aver dato un'occhiata veloce alla finestra notando il solito cielo uggioso,

optai per una magliettina di cotone con cappuccio grigia e rossa e un jeans chiaro abbastanza aderente, assieme alle All Star rosse non sarei stata male.

Mi lavai velocemente e per fare in fretta legai i capelli in una semplice coda bassa laterale, poi mi diressi di sotto a fare colazione.


Questa volta sulla tavola non c'era nessun bigliettino, solo la mia tazza con a fianco i miei cereali,

ultimamente mio padre me li preparava sempre, dovevo ringraziarlo.

Tirai fuori il latte dal frigorifero lo versai e cominciai a mangiare. Poggiato sul tavolo bello disteso c'era il giornale, in prima pagina ancora la notizia sui misteriosi omicidi avvenuti a Seattle.


'Sono passati diversi giorni e l'ondata di omicidi che ha colpito Seattle catapultandola nel puro terrore continua indisturbata. Le indagini sono ancora lontane dal scoprire il o i colpevoli, si perché ancora non si sa nemmeno da chi questi atroci delitti siano commessi. La polizia locale ha ipotizzato però che si tratti di più assassini, un gruppo per la precisione, in quanto gli elementi in comune di tutte le vittime sono realmente troppo pochi per poter avere la convinzione che si tratti di un serial killer.

Intanto il numero dei morti è salito a quindici nel giro di soli tre giorni, nelle strade di Seattle il panico si propaga sempre di più, dopo il tramonto è ormai raro vedere persone in giro e coloro che sono obbligate a farlo per lavoro e altre occupazioni hanno paura. Speriamo i nostri agenti riescano a risolvere la questione il più presto possibile, per il momento siate prudenti.'


L'articolo si concludeva con questa frase, un'altra ondata di brividi mi percorse la schiena.

Certo che il mondo stava andando proprio allo sfascio, pensare che a così pochi chilometri di distanza dal mio paese ci fosse un assassino o più assassini spietati che uccidevano chiunque gli capitasse a tiro non era certo una cosa tranquillizzante!

Quella si che era una cosa che mi spaventava...


Il mio sguardo distrattamente finii all'orologio.

Oh cavoli! E' tardissimo!”

Esclamai vedendo che erano già quasi le otto. Riposi la tazza nel lavello e misi a posto tutto il resto, veloce mi precipitai di sopra a lavarmi i denti, poi infilai le scarpe il giubbino smanicato, presi le chiavi del Pick Up ed uscii chiudendo veloce la porta alle mie spalle.


Di fretta stamani?”

Eccola, la voce più bella del mondo.

Mi girai di scatto, il cuore aveva cominciato a battere veloce a quel suono così melodico.

Edward...”

Ero sorpresa, non pensavo di trovarlo davanti a casa,inoltre la sua bellezza era così incredibile da lasciarmi senza parole ogni qualvolta lo vedessi.

Era li, di fianco alla suo Volvo, come il giorno prima, impassibile sotto la leggera pioggia che gli bagnava i capelli già spettinati, ma comunque perfetti.

Indosso aveva una semplice maglietta a maniche corte di cotone di un bianco che si mostrava trasparente al contatto con l'acqua e un paio di Jeans neri leggermente sbiaditi.

Certo ormai eravamo a primavera inoltrata, ma l'arietta timida che ci frustava il viso di tanto in tanto

era fresca, possibile che lui non sentisse il freddo?

Eccolo, un altro elemento da aggiungere alla lista, la mia convinzione saliva sempre più.


Buongiorno.”

Mi salutò mostrandomi il suo fantastico sorriso sghembo.

Posso darle un passaggio?”

Mi chiese poi aprendo la portiera del passeggero.


Oggi ci dirigiamo a scuola però... giusto signor bigione?”

Gli domandai io ironica ponendo le mie chiavi in tasca.


Se proprio insiste...”

rispose lui con il mio stesso tono.


Gli sorrisi.

D'accordo allora, per questa volta ti concederò tale onore.”

Affermai incamminandomi verso l'auto con finta presunzione.


Anche Edward sorrise scuotendo la testa, e quando arrivai al suo fianco e feci per sedermi mi fermò per un braccio, tirandomi delicatamente verso di lui, poi prendendomi completamente alla sprovvista

mi baciò, un bacio tenero che mi fece girare la testa e fermare il respiro.

Quando si staccò io rimasi esattamente nella stessa posizione, paralizzata completamente.


Ora non fai più tanto la preziosa vero?”

Mi sussurrò all'orecchio con voce suadente, mi sentii come bruciare dentro, il viso in fiamme.

Era inutile provare a batterlo, vinceva sempre lui.


In macchina tenni il broncio, sforzandomi di essere offesa per quanto accaduto poco prima,

nonostante i miei occhi esprimessero chiaramente l'opposto.

Edward continuava a ridere di quel mio atteggiamento da bambina, e ad ogni sua risata il mio cuore

rispondeva aumentando il suo battito già irregolare.


Sei proprio buffa, sai? E anche infinitamente tenera.”

Disse improvvisamente ancora con le labbra piegate in uno splendido sorriso, prendendomi una mano che fino a un minuto prima tenevo saldamente incrociata all'altra, ma non dovette sforzarsi,

mai avrei potuto resistere ad un contatto con lui, neppure se così piccolo.

Io comunque non risposi, dovevo mantenere la mia sceneggiata, ma in realtà mi sentivo non poco imbarazzata e un po' lusingata.


Parcheggiò e questa volta non fece in tempo ad aprirmi la portiera che qualcun altro lo anticipò …

Bella!”

Alice mi tirò con foga per un braccio per aiutarmi ad uscire.


A-Alice la, la cintura!”

Le dissi prima che potesse soffocarmi.


Ops.. Pardon..”

Si scusò lasciandomi.


Sempre la solita.”

Jasper sbucò alle sue spalle scompigliandole dolcemente i capelli.


Ehm, ehm. Ci penso io.”

Intervenne immediatamente Edward chiaramente infastidito.

Molto elegantemente mi offrì la sua mano e senza pensarci la strinsi.

Non appena fuori Alice mi cinse forte le braccia al collo. Per essere così esile ne aveva di forza... pensai tra me ricambiando comunque di cuore l'abbraccio.

Il profumo della loro pelle mi faceva impazzire, lo avrei respirato per sempre.


Bella, lui è mio fratello Jasper.”

Disse Edward senza lasciarmi, indicandomi un ragazzo di estrema bellezza, con occhi color dell'oro, proprio come Edward, capelli biondo miele, di costituzione magra ma non poco muscoloso.


E' un piacere fare la tua conoscenza Bella.”

Affermò facendo un lieve inchino con la testa e rimanendo a distanza.


Anche per me.”

Risposi incuriosita dal suo modo di fare, nonostante sapessi già benissimo i nomi di tutti,

la loro fama li precedeva.


Bene, bene, e io chi sono? Non mi presenti fratellino?”

Esclamò Emmett avvinghiando il collo di Edward con un braccio strofinandogli a mano chiusa i capelli.


Lui... non è essenziale conoscerlo.”

Affermò tranquillo Ed spostando senza sforzo il muscoloso braccione che lo avvolgeva,

poi tenendomi per mano si incamminò verso l'entrata, lasciandomi un po' perplessa ma divertita nello stesso tempo.


Che cosa? Hei dico io, è più che importante conoscere il sottoscritto!”

Urlò Emmett rincorrendoci.

Alle sue spalle vidi Rose, meravigliosamente bella con i suoi capelli biondi lunghi e leggermente ondulati, il suo corpo statuario da fare invidia a qualsiasi modella, il suo viso perfetto e delicato, il suo sguardo d'orato rivolto verso di me leggermente accigliato. La sua espressione non mi sembrò molto socievole, anzi provai soggezione e mi rivoltai deglutendo.


Stai bene?”

Mi chiese premuroso Edward rivolgendo il suo magnifico sguardo preoccupato verso di me, provocandomi un'altra ondata di rossore.


Abbassai il capo.

Oh, si si, tutto a posto.”

Risposi con tono pacato, certamente non potevo dirgli che ero rimasta intimorita da sua sorella...

Ah senti Edward, io... vorrei parlarti!”

Esclamai d'un tratto senza pensarci. Era mia intenzione deviare il discorso cambiando argomento, ma non appena finii di pronunciare la frase mi pentii rendendomi conto di aver attirato l'attenzione di tutti loro, che mi guardavano come sconvolti e preoccupati nello stesso tempo.


In quello stesso istante suonò la campanella.

Più tardi potrai dirmi ciò che vuoi, promesso.”

Mi disse Edward dolcemente carezzandomi i capelli e mostrandomi un favoloso sorriso.

Ricambiai appena, un po' delusa a dire il vero. Entrammo assieme, sempre mano nella mano e mi accompagnò davanti alla mia aula. Vidi i suoi occhi accigliarsi per un istante guardando alle mie spalle, mi voltai per vedere cosa lo innervosisse, e vidi Mike seduto al suo posto, ovviamente al mio fianco. Gli sfiorai teneramente il braccio sorprendendolo, poi gli rivolsi un sorriso più rassicurante che potevo, volevo fargli capire che non doveva preoccuparsi di nulla, cosa che percepì al volo sorridendomi a sua volta. Feci per entrare, ma un'altra volta mi fermò avvicinandosi e mi diede un leggero bacio in fronte.

A dopo.”

Mi sussurrò poi all'orecchio.


Alla fine entrai praticamente barcollando, tutti mi guardavano ma non ci feci caso,mi sentivo svenire, sulla faccia un sorriso da ebete che evidentemente fece innervosire il mio 'vicino di banco' che nemmeno mi salutò.


Alla fine della seconda ora Edward si era fatto trovare davanti all'aula con il sorriso sulle labbra ed eravamo andati assieme in quella di biologia, ormai era diventato il mio corso preferito, il fatto di averlo accanto a me mi rendeva serena. Certo non era facile concentrarsi sulla lezione, infatti fui richiamata più d'una volta, ma non potevo farci nulla, il suo viso era di gran lunga più interessante!


La pausa pranzo arrivò in fretta, gli sguardi di tutta la mensa rivolti a noi, curiosi, e alcuni invidiosi.

Fu in quel momento che mi resi conto di non aver calcolato

qualcosa di estremamente importante.

Il mio sguardo cadde immediatamente verso due tavoli, da una parte il solito nel quale mi sedevo coi miei amici, e dall'altra quello più bramato nell'intera scuola, il tavolo dei Cullen.

Ora stavo insieme ad Edward è vero, ma non mi sembrava giusto abbandonare così le mie amiche.




Bella, perché non ti siedi con loro, sono certo che le tue amiche ne sarebbero felici.”

Fu lui a rispondere a quel mio quesito silenzioso, il solo pensiero di allontanarmi mi faceva star male, ma forse quella era per ora la cosa più giusta...

Possibile però che a lui non importasse nulla di separarci? Probabilmente ero io che esageravo.


Annuì tristemente.

V-va bene. Allora … ci vediamo dopo..”

Mi mancava l'entusiasmo per quanto mi impegnassi ad essere convincente.

Così ci dirigemmo in due direzioni differenti, e in quel momento sentii una fitta al cuore,

mi sentivo come se lo stessi perdendo, come se il mio corpo e la mia mente volessero dirmi di non farlo andar via. Sospirai raggiungendo il posto di fianco ad Angela.


Ciao a tutti!”

Salutai genericamente, il fatto che Mike non mi avesse ancora rivolto la parola mi aveva condizionato in ciò, se li avessi salutati uno per volta ci sarebbe stato l'imbarazzante momento del 'salutarlo o no?'

per cui optai per quello più conveniente.


Bella! Finalmente torni tra i comuni mortali!”

Esclamò Angy abbracciandomi con tono ironico. Senza volere mi scappò una risatina nervosa, quella sua battuta mi aveva fatto ritornare alla mente tutte le domande per le quali volevo delle risposte.

Mi voltai automaticamente verso di lui, ma non mi stava guardando, ne rimasi più delusa di quanto dessi a vedere.


Comunque sia non abbiamo bisogno della tua carità.”

Esclamò con tono aspro Mike, senza nemmeno guardarmi svegliandomi dai miei pensieri.


Quella sua affermazione mi spiazzò, fino ad ora non mi aveva mai parlato in quel modo, si era sempre rivolto a me con gentilezza, anche quando non eravamo assieme.

Le cose allora erano proprio cambiate...


Mike!”

Jessika lo rimproverò, tirandogli uno scappellotto sulla testa.

Scusalo Bella, è solo un po' nervoso!”

Cercò di giustificarlo lei. Lui non disse nulla, continuò impassibile a mangiare.


Il clima era teso, il silenzio imbarazzante.

Avrei voluto confidare loro come andavano le cose, ma sapevo che se lo avessi fatto avrei ferito ancora di più Mike, e di conseguenza Angela e Jess non ne sarebbero state felici, per cui rinunciai,

la fame mi era passata ma cercai comunque di buttare giù qualcosa, giusto per non rimanere con le mani in mano.




Io lo rompo!”

Sbottò Edward sbattendo un pugno sul tavolo.


Dai Ed calma! Dopo tutto tu le hai rubato la ragazza, è comprensibile si comporti così.”

Cercò di calmarlo Jasper.


Sai quanto mi importa di lui! se si azzarda di nuovo a trattarla così giuro che lo ammazzo!”


Se vuoi ti aiuto!”

Esclamò Emmett esaltato e ricevendo in tutta risposta un'occhiataccia dalla sua Rosalie.


Il solo vederla vicino a lui mi fa imbestialire... Meglio che non peggiori la situazione!”

Affermò Edward per niente intenzionato a calmarsi.


Doveva andare la, lo sai bene, altrimenti ti avrebbe esposto i suoi dubbi le sue curiosità qui,

proprio come avvenuto la prima volta e non sarebbe stato un bene!”

Lo fece ragionare Alice.


Lo so, lo ho fatto solo per quello infatti.”

Disse più calmo.


Io non capisco perché abbiate tanta pena per lei, avevi fatto la scelta più giusta, non bisogna mai

tornare indietro.”

Affermò Rose con decisione e con tono aspro rivolgendosi al fratello.


Non potrai mai capire Rose.”

Si limitò a risponderle lui rivolgendole uno sguardo accigliato.

Per tutta risposta lei offesa voltò il viso dall'altra parte.


Allora la porterai a casa Ed? Hai deciso?”

Domandò Alice per cambiare argomento.


Lui annuì.

Esatto. Credo sia il luogo più adatto per farle riscoprire la verità.”


Lo penso anche io. Non preoccuparti vedrai che andrà bene.”

Alice posò una mano su quella del fratello che rifletteva preoccupato.




Ciao, tu sei Mike, non è vero?”

Mike sulla via di casa si ritrovò di fronte un ragazzo, alto, più o meno sulla ventina d'anni,

dai capelli color castano scuro lunghi fino alle spalle tenuti indietro da una fascia, e dagli occhi di un rosso scuro, leggermente accigliati.

Il mio nome è Jean Paul, potrei parlarti?”...






Ciao a tutti! Siamo arrivati al tredicesimo capitolo, perdonatemi se aggiorno solo oggi ma da pochi giorni ho preso una cagnolina, per carità molto bella e tenera ma anche sfiancante, per cui non so come sia venuto, ma spero tanto vi sia piaciuto!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bellas! Eh già Edward non può stare mai tranquillo povero! Hihi! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie Bibina_88! Non sai quanto sono felice di essere riuscita a spiegarmi e anche di esser riuscita in un impresa non facile a quanto mi dici! Hihi! Ti ringrazio, spero che possa esserti piaciuto anche questo!

*Grazie barbyemarco! Ahahah! Be dai se lo faccio far a pezzi subito è tutto troppo bello, no?

Hihihi! Spero ti sia piaciuto questo capitolo!

*Grazie Nessie93! Purtroppo come hai potuto leggere il nostro 'amico' nomade ha intenzione si di intromettersi... povero Edward! Spero che ti sia piaciuto!

*Grazie pacci! Ma sai che forse già lo avevo capito che jacob ti piacesse? Ahahah! Grazie!!


Ringrazio poi tutti voi che leggete sempre la mia ff, spero continuerete a farlo!

Bacioni!





  
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