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Autore: Kryetta    11/05/2009    1 recensioni
Occhi .Uno sguardo. Lui può tutto con i suoi occhi,con il suo sguardo; non si rende conto del potere che ha sulle persone; non sa che potrebbe costringerle a tutto,con un solo sguardo. Ad ogni minimo capriccio,tutto il villaggio si mobilita per lui: una stoffa preziosa,una spezia rara,un raro olio di vipera. Può avere tutto in un secondo,con un solo schiocco di dita.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si alzò dal divanetto, scese i gradini che ci separavano non smettendo mai di fissarmi.
Di canto mio, posi entrambe davanti al mio busto, come per impedirgli di avvicinarsi troppo e scossi un pò la testa
< Cerca di darti una frenata.>
Lui si fermò sull'ultimo gradino, la distanza che ci divideva si era dimezzata fin troppo.
< Hai paura, vero caro?>
< Io. Non. Ho. Paura. E non chiamarmi caro!>
< Allora chiudi gli occhi e dammi l’opportunità di dimostrarti che ti stai sbagliando.>
Restai sbigottito da quelle parole, dalla sua sicurezza, di quell’assurda situazione che non mi avrei mai potuto immaginare.
< Allora? Chiudi gli occhi.>
Esitai, non ho ancora bene capito il perché,ma esitai per una decina di secondi, poi,molto lentamente,iniziai a chiudere gli occhi; l’ultima immagine che vidi fu la sua immagine sfocata, ma soddisfatta.
Non appena le sue calde e morbide labbra furono sulle mie,quando sentì il suo respiro regolare sul mio viso, sentii qualcosa dentro, qualcosa che mi era completamente sconosciuto. Il bacio fu (stranamente per lui) tremendamente dolce,tenero, senza nessun accenno di malizia, cosa che mi stupì ancora di più. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto più forte, passionale,qualcosa che mi avrebbe lasciato senza fiato,qualcosa che mi avrebbe dato la forza e una buona motivazione per spingerlo via da me, ma dopo aver solo quasi sfiorato quello dolci labbra, cosa avrei potuto fare se non rimanere lì fermo come un povero idiota??!
Non appena separò le sua labbra dalle mie, non potei far altro che aprire lentamente gli occhi,notando che anche lui in quel momento mi stava guardando, ancora più soddisfatto.
< Allora, come ti è sembrato caro??>
Mi sfiorai appena le labbra con due dita, ci pensai un po’ su prima di riuscire a trovare le parole adatte.
< Mah. Ho avuto di meglio, da qualsiasi altra ragazza.>
< Ragazza?? Ma come? Perdi ancora tempo con le donne?Quegli esseri così imperfetti, lunatici,sdolcinati,eccetera eccetera?? Mi deludi caro … >
< Sono molto più seducenti. E non chiamarmi caro.> Perfetto, mi prudevano le mano. Un altro “caro” e gli avrai spaccato la faccia con un pugno.
< Io sono meno seducente di una donna?>
< Molto meno di molte donne che ho visto … >
< Ah … > Fece una faccia strana, Quasi triste per la mia affermazione. Ad un tratto, con dei movimenti delicati, quasi invisibili, iniziò a sbottonarsi la casacca rossa che indossava, facendola scivolare via con un delicato movimento di spalle.
Risalii il suo petto con lo sguardo: la pelle luceva nonostante le luci fioche della stanza; il collo era morbido, la pelle tirata e lucida; Poi arrivai al volto (non avrei dovuto neanche pensare di guardarlo), dove le labbra, le guance, gli occhi, mi invitavano guardarli, sfiorarli, baciarli … Poi piegò la testa da un lato mordendosi il labbro inferiore, portandosi le mani ai fianchi. Cercai di voltarmi, di distogliere lo sguardo,perché sapevo che non sarei riuscito a resistere; ma lui (QUANTO L’HO ODIATO), mi prese il volto con de dita, costringendomi a guardarlo.
< Se non guardi non vale. E poi, non si distoglie lo sguardo da … una bella donna, no?>
< E se non volessi guardarti?>
< Perché non vorresti?>
< Perché non voglio!>
< Perché … hai paura??>
< Io paura?? E di cosa?? Spero tu voglia scherzare!>
< Allora perché non dovresti guardarmi ?>
Basta!Basta!Basta!Non riuscivo a guardarlo e a sentirgli dire quelle cose! Avevo qualcosa dentro, qualcosa che mi faceva desiderare averlo,possederlo, farlo mio una volta per tutte.
Feci due passi indietro,per segnare meglio la distanza fra noi, strinsi forte i pugni, che tenevo lungo i fianchi e digrignai i denti.
< Perché io? Perché con tutti gli uomini che ci sono a questo mondo, perché tu vuoi proprio ME?!?!>
Con un passo sorpassò la distanza che ci divideva,mi posò le mani sulle spalle e corrugò appena la fronte.
< Bé, perché penso che tu possa rendere più felice di qualsiasi altro uomo.>
Il mio cuore fece un balzo, mi tolse il fiato, che divenne veloce e frenetico. Potevo renderlo felice.
< E io? Secondo te io potrei essere felice con te?>
< Con me, perché non dovresti?> Fece un sorrisetto sghembo, assottigliando gli occhi brillanti.
< Perché mi hai atteso così tanto? E’ da anni che non ci vediamo, e sono passati mesi da quando hai mandato le tue guardie a prendermi per portarmi qui. Perché hai aspettato così tanto?>
< Lo so di avere poca pazienza per certe cose,so di stufarmi subito e che abbandono subite le cose che avevo detto di desiderare tanto. Ma ero curioso, tremendamente curioso, di scoprire quella cosa che tutti chiamano “amore”. Ero curioso di scoprire la forza che lega questo sentimento, la forza che riesce ad unire anche due popoli nemici.>
< Manca la cosa principale: tu non mi ami.>
< Ti sbagli. Ho subito e unicamente pensato a te quando ho cercato qualcuno con cui scoprire il potere di questa forza, caro.>
Grazie. Grazie per questa parola, grazie per quel “caro”.
La mia mente non si fermò neanche pochi secondi per pensare a cosa dovevo fare, a come dovevo reagire, infatti grazie al cielo il mio pugno serrato partì in un colpo secco, rapido e pieno di rabbia, che entrò in collisione con il suo viso, talmente forte, che precipitò al suolo, col viso piegato in un espressione di dolore.
< Non. Chiamarmi. Caro.>
Dopo qualche secondo si mise a sedere poggiandosi u un braccio, mentre con l’altra mano si ripuliva da una linea di sangue che gli sgorgava dalle labbra.
< Siamo piuttosto nervosetti, mi pare!>
< Adesso mi hai stancato. Non voglio più vederti!> Gli voltai le spalle e finalmente mi liberai dalla visione del suo viso. Feci qualche passo, passi pesanti e rumorosi, non adatti ad un ninja, ma mi erano utili: il rumore di ogni mio passo mi ricordava che mi stavo liberando da quel fardello. Io e per sempre.
< Aspetta!!Io … Io ti amo!!>
No. No NO! Perché aveva detto quelle parole?! Non si voleva arrendere!

< Io ho sempre cercato qualcuno che mi ami. Anzi, qualcuno a cui potessi dare il mio amore senza chiedere nulla in cambio!>
< Non è vero!! Non ti accontenteresti mai, e chiederesti sempre di più!>
< Non sai quale effetto ha l’amore su un uomo! Non sai che effetto ha l’amore che si prova per te sulle persone! Tu sei freddo, lontano, irraggiungibilmente perfetto!>
< Ma non dire scemenze!! Cosa vuoi che capisca del tuo amore folle e falso?!? Io sono sempre stato così e tu lo sai bene! Sei tu che sei diventato un'altra persona! Il potere ti ha dato alla testa!!> Stavo diventado rosso in viso, lo sentivo caldo.
< Devo essere così. Se sei buono le persone ti mettono i piedi in faccia ed una volta caduto è impossibile rialzarsi.>
< Ma smettila con queste frasi fatte! Piuttosto che usarle ne avresti inventate di tue, senza usare mezzi termini!>
< E’ da 4 anni. E’ passato troppo tempo … >
< E dopo 4 anni, è così che mi tratti?? Cerchi di avermi con delle bugie?>
< Se solo tu potessi leggermi nel pensiero, se solo tu potessi capire che sono sincero … >
< Morirei per il ribrezzo se lo facessi!>
< Perché non lo accetti?? Perché non vuoi accettare il mio amore?>
< Perché so che tu mi vuoi perché sono l’unico che non vuole accettare i tuoi capricci! Sei solo un bambino che vuole sempre di più! Per te sono solo un enorme capriccio!!>
Lui restò fermo, immobile, ancora seduto per terra, che mi guardava con quegli occhi , i suoi occhi che mi pregavano di restare,, aiutarlo, ma soprattutto mi stavano supplicando di credergli. Ma come avrei potuto? Come avrei potuto credergli dopo aver visto cosa era riuscito a diventare??
Ormai era diventato schiavo del suo potere,del suo palazzo, dei suoi sudditi, di tutta quella stupida situazione che l’aveva stretto come una tenaglia. Aveva bisogno di qualcosa che lo liberasse, qualcosa che lo facesse tornare la persona fantastica che era. Forse io potevo …
No no no!!!Non dovevo cadere nei suoi subdoli tranelli, non dovevo farmi abbindolare da quei suoi occhi … No! Dovevo pensare ad altro, qualcosa che non riguardasse lui, qualcosa che potesse ancora salvarmi.
Ma come potevo?Non potevo pensare a qualcosa che non riguardasse lui: troppi bei ricordi, erano troppe le cose che mi ricordavano la persona fantastica che era con me accanto, talmente diversa dalla cosa che vedeva davanti a me.
Con me era una persona stupenda, senza, un dittatore capriccioso.
Forse era per questo che affermava di amarmi, perché anche lui si era convinto della deduzione a cui ero appena arrivato: anche lui aveva capito che il nostro legame era importante per la sua sanità mentale (e anche per la mia).
< Ma cosa sto facendo?> sussurrai appena, ma lui sembrò accorgersene: alzò lo sguardo verso il mio, che brillava di una nuova speranza.
Percorsi con pochi passi i metri che ci dividevano, gli porsi una mano,ma senza guardarlo in viso, non avrei sopportato quello sguardo.
< Alzati> Cercai di dire quella parola con voce secca, senza tradire nessuna emozione.
< Perché ora vuoi aiutarmi?>
< Perché tu non sei più tu … >
< E ora cosa mi farai?> disse afferrando la mia mano, però esitante.
Mi fece quella domanda con un tono di speranza, come se da quel piccolo gesto potesse iniziare a cambiare, che comprendeva di avere la forza per poter guardare indietro,, ripercorrere la sua vita, tutto ciò che era successo, ritrovare ciò che era stato un tempo.
Lo tirai su senza difficoltà,lo avvicinai involontariamente e lui, approfittando della vicinanza,mi abbraccio stringendomi per i fianchi, poggiò il viso sull’incavo del mio collo abbandonandosi completamente.
< Cosa mi farai?> La sua voce tremava e sarebbe stato difficile comprendere la frase se non lo avessi avuto così vicino.
< Cosa vuoi che faccia?> Avevo tradito tutto quello in cui credevo …
Quell’uomo, quella specie di portiere mi aveva avvertito, lui aveva veramente il potere di far cadere i più forti; io stesso ero caduto.
Ricambiai il suo abbraccio cingendolo per le spalle; non l’avevo mai sentito talmente vicino.
< Mi resteresti accanto?>
In una situazione del genere,con lui fra le mie braccia, come avrei potuto respingere una così evidente e disperata richiesta d’aiuto?
< Finché tu lo vorrai …>
Mi stavo impegnando troppo?Gli stavo concedendo troppo con quella frase?
Non mi importava più cosa pensavo o casa potessero pensare gli altri. Non mi importava se sarei diventato un dei suoi mille schiavi, perché anche lui lo era diventato per me, ognuno ormai dipendeva dalla vita altro.
Allontanò un po’ la pesa dai miei fianchi e di conseguenza lo feci anche io; si allontanò un poco, giusto il quanto bastasse per guardarmi in viso: i suoi occhi erano lucidi, forse voleva piangere, talmente era alta la tensione, ama a contraddire l’espressione degli occhi c’era un piccolo sorriso.
Quelle labbra, quelle dolci, morbide e tenera labbra, mi stavano chiamando, mi pregavano di baciarle.
Cedetti e poggiai leggermente le mie labbra sulle sue.
Fu un bacio semplice e casto, ma che liberava delle emozioni nettamente più intense: tanto forti che sentii le lacrime scendere dai suoi occhi che arrivarono a bagnare le guance di entrambi.
Mi allontanai, nonostante la voglia bramosa che avevo di lui, lo guardai di nuovo e gli asciugai le piccole lacrime che gli rigavano il viso sorridendo per la prima volta da 4 lunghi anni.
< Ti amo Naruto> dissi
< Ti amo anche io Sasuke> Rispose lui con la voce ancora tremante.
Due baci furono tutto ciò di cui ebbi bisogno per ritrovarlo, tutto ciò che m servì per amarlo ancora.


Fine.
  
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