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Autore: Noeru    22/10/2016    1 recensioni
Gli piaceva davvero essere stato lì? Non se lo stava chiedendo per la prima volta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andrew McGregor, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ultimo eroe alternativo '
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Arrivato a scuola si disfece il nodo della cravatta.
Non era il primo a trasgredire le ferree regole: c'era chi si risvoltava i pantaloni, chi portava la camicia aperta sopra ad una maglietta con una scritta spiritosa, chi si appuntava spille sulla giacca.
I professori cercavano di segnalare i casi, ma molti riuscivano a sfuggire presentandosi normalmente nei restanti giorni della settimana.
Si svaccò in fondo all'aula ed estrasse un quaderno oramai ricoperto di scritte e disegnini. Non sapeva tenere la matita in mano come il suo compagno di squadra Olivier, il quale avrebbe poi frequentato l'accademia di belle arti nella sua natia Parigi senza però abbandonare la passione per la cucina.
Andrew aveva provato a ritrarre Liam con scarsi risultati: il gomito era piegato innaturalmente e gli occhi erano visibilmente asimmetrici.
Decise di scrivergli:

"Spero questa mia lettera riesca a raggiungerti in un modo o l'altro.
Mi presento: sono un tuo grande ammiratore, mi chiamo Andrew McGregor e ho sedici anni.
Forse il mio cognome non ti sarà nuovo, siccome sono figlio di Sir Stuart, un industriale ricevuto dalla Regina.
E ti chiederai come ha fatto la tua musica a raggiungere un ragazzo di una famiglia tanto in vista.
Sto cominciando a sentirmi troppo costretto in questa alta società e sono in cerca dell'ennesima via di fuga.
Lo sport non mi basta più e..."


"Guardate! Guardate! McGregor ha un diario segreto!" Gridò Bruce Walliams, il capitano della squadra di rugby scolastica.
Doveva proprio essere disperato se aveva deciso di fare di lui la sua prossima vittima: aveva imparato ad ignorare le sue risatine e non fare caso ad ogni menzione indiretta ad opera sua.
In breve si trovò accerchiato da sei ragazzi: "Questo sono io in versione più cool!"
"Sembri mia sorella grande con i Take That quando erano di moda!" Gli tirò uno schiaffo.
"Oddio! Spero questa mia lettera...Da quando hai una fidanzata?"  Un pugno partì dritto in faccia a Paul Robert Thatcher.
Quest'ultimo era già corso fuori dall'aula a lamentarsi: "Non so cosa sia successo! Si è come imbizzarrito tutto ad un tratto!"
"McGregor!" Un bidello entrò in classe la lezione successiva: "Ufficio del preside, seguimi"
"Posso spiegarl..." Gli occhi dell'intera classe erano fissi su di lui.
"In piedi! Non si discutono gli ordini!" Si limitò ad obbedire.
"McGregor" Ebenezer Hastings lo scrutava da dietro le piccole lenti: "Si guardi intorno" Oltre a pezzi unici d'arredo e una moquette pulita spiccavano le diverse fotografie degli ex studenti al momento in posizioni di prestigio.
Il direttore puntò un dito grassoccio contro le pareti: "Mi rincresce dirlo, ma in seguito ai deplorevoli atti verificatisi in questa giornata non credo troverà posto..."
"Come se me ne fosse mai importato qualcosa!" Non era nuovo a quella cappa di fumo: alle elementari durante una partita di calcio aveva preso apposta in pieno viso un ragazzino con la faccia da topo che prendeva in giro la sua testa rossa mentre in settima classe era stato accusato di avere sostituito con sale il contenuto della zuccheriera degli insegnanti.
"Oltretutto si dovrebbe sistemare l'uniforme!"
Il pugno di Andrew colpì la scrivania di mogano: "Ma lei ci vede?!"
"Intanto Calmati!" La pipa gli cadde, macchiando la giacca, le mani ed il tavolo.
"No affatto! Cose del genere succedono ogni singolo dannato giorno! E anche i suoi cavolo di tirapiedi appesi alle pareti non si salvano! Ad esempio Charles Von Celsing si divertiva a terrorizzare gli studenti del primo anno e Francis Burchett faceva parte di una gang che andava a malmenare gli studenti delle scuole pubbliche! Matthew Smith è rimasto di sua spontanea volontà una giornata intera in bagno solo per sfuggire a Duncan Poole, Bruce Walliams e Timothy Lynch..."
"Basta così! Ho sentito abbastanza! Ora mando a chiamare a casa tua!"
Harvey entrò nell'ufficio ed accolse malvolentieri la strigliata del preside.
In auto non scambiò mezza parola con Andrew.
Un nota positiva c'era però: varcata la soglia gettò per aria la camicia, la cravatta, la giacca e i pantaloni e si infilò una vecchia tuta da tennis con la sua nuova maglietta dei LIBERTY e poi sotto alle coperte mise su uno dei loro rari brani più
lenti:

"You saved me
When everyone else was pretending
I was invisible"


Amava anche quell'aspetto più umano ed intimo di Liam decisamente in contrasto con l'uomo ruvido senza peli sulla lingua solitamente mostrato.
Provava quelle stesse sensazioni toltasi l'armatura dopo un incontro di Bey oppure nel mezzo di una doccia post-tennis.
Ed era un mistero il destinatario di quella canzone: c'era chi diceva lo avesse salvato la donna amata, chi sosteneva fosse per gli amici, chi ne interpretava un messaggio ai fans, ma Liam non aveva mai fornito una risposta.

The answer is blowing in the wind
   
 
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