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Autore: chiaro di luna    11/05/2009    2 recensioni
Questa storia mi è venuta in mente un pomeriggio piovoso mentre guardavo fuori e rileggevo per la millesima volta Twilight! Però questa volta la protagonista assoluta non sarà solo Isabella Swan, ma ci sarà anche un'altra ragazza di nome Vera, che con Forks e Twilight non centra assolutamente niente. Vera è una ragazza bella, solare e sognatrice, come tutte le ragazze della sua età. Vive a Venezia con la madre Lora (molto simile a lei), rimasta vedova, ma Vera ha ereditato da suo padre il grande dono della fotografia. Infatti, ora ha 17 anni e non si separa mai dalla sua digitale, dal suo migliore amico Mattia e dai libri della saga di Stephenie Meyer. E' più forte di lei, quei libri sono diventati a far parte del suo essere, insieme a tutti i personaggi. Quante volte a sognato di poter parlare con Bella; quante volte ha sognato una giornata di shopping sfrenato con Alice....e quante volte ha sognato Edward Cullen. "Tutto questo fa parte della fantasia, di ciò che non esiste", continua a ripeterle Mattia, ma lei non si da per vinta, è convinta che un giorno potrà trovare un punto d'incontro tra la realtà e la fantasia...ma quello che non sa, è che tutto ciò accadrà molto presto e sconvolgerà la vita di tutti....
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vi posto subito il secondo capitolo sperando che possiate apprezzarlo come il primo.
Da parte di Ketty ringrazio chi ha recensito , chi legge e chi ha messo la storia tra i preferiti.

Spero che commenterete in molte anche perchè all'autrice farebbe piacere sapere coa ne pensate della sua storia.

baci la vostra scribana Ivy.

Capitolo 2




Il rumore del vento tra le foglie, il cinguettio degli uccelli e il gorgogliare di un ruscello, fecero aprire gli occhi a Vera. Una luce le dava fastidio gli occhi, feceva fatica a tenerli aperti.
Dopo pochi minuti si era già abituata alla luce, e cominciò a guardarsi intorno. Era distesa per terra su qualcosa di umido e freddo, aveva in mano la sua macchinetta fotografica e poco più lontano c'era la sua borsa, ma la cosa più strana era che si trovava in mezzo a tantissimi alberi alti e pieni di foglie.
Non capiva più niente, si alzò velocemente, ma subito le fece male la testa così chiuse gli occhi e poi li riaprì, il giramento era passato ma il dolore alla testa no.
Che cosa era successo? L'ultima cosa che ricordava era che stava andando a scuola e ad un certo punto una figura nera stava tentando di derubarla, poi il nulla. Che ci faceva li, in mezzo ad una....ad una....foresta??
Stava cominciando ad agitarsi ed ad pensare di essere stata rapita, ma non c'era ombra ne di rapitori ne di pistole. Guardò subito dentro la borsa e c'era tutto, i suoi libri di scuola, il portafoglio, cellulare e Twilight.
Era davvero strano, come aveva fatto ad arrivare qui per di più da sola?
Un bel mistero. Stava cominciando ad agitarsi, voleva tornare alla sua vita monotona, dove i suoi compagni di classe la prendevano in giro e dove c'erano Mattia e la mamma, dov'erano?
Prese la digitale e la mise in borsa, mettendola a tracolla e prese a camminare. Era un posto bellissimo non c'erano dubbi, ma faceva anche un pò paura a starci da soli.
I passi di Vera erano lenti e incerti, finchè non sentì un rumore strano in lontananza, sembrava un guaito...di lupo.
A quel punto la calma se ne andò e invece di camminare si mise a correre sempre più veloce, e sentiva che quello strano rumore la stava seguendo. Correva e correva, aveva tutto il corpo indolezzito e non sapeva dove stava andando e se era la direzione giusta, finchè in lontananza vide che la foresta finiva e che c'era una strada.
Così non perse tempo e corse ancora più veloce. Ora sentiva il fiato della creatura dietro di lei.
Fu una corsa all'ultimo respiro, sbucò fuori dalla foresta e si ritrovò in mezzo ad una stradina. Non sapeva più dove andare così prima guardò davanti a lei, ma non c'era niente e poi dietro, in quel momento si accorse che un Pick - Up rosso stava sfrecciando verso di lei, o si spostava subito oppure sarebbe stata investita.
La paura le aveva paralizzato le gambe, per riflesso alzò le braccia per coprirsi la testa in attesa del botto finale. Chiuse gli occhi e sentì solo il pick - up frenare all'impazzata, e fermarsi a 3 centimetri da lei.
Così spaventata a morte si scoprì il volto e aprì gli occhi. L'ultima cosa che vide prima di svenire fu il viso spaventato di una ragazza della sua età.

Questa volta a svegliare Vera era uno strano bip, come un rumore meccanico, le metteva ansia e nervosismo.
Aprì gli occhi piano piano, e si ritrovò in una stanza vuota, con dei macchinari vicino a lei, com' era finita all'ospedale?
Le faceva male ovunque e non riusciva ad alzarsi, decise di restare distesa e capire cose le era successo e ad un tratto le venne in mente tutto, la foresta, la creatura che la seguiva e infine il pick - up rosso che si avvicinava a lei. Poi tutto era diventato nero.
Dov'era finita? Di certo non era a Venezia, e come mai non c'erano Mattia e sua madre?
Voleva andarsene da quel posto, voleva solo tornarsene a casa. Così si alzò molto lentamente dal letto, ma subito un giramento di testa la fece cadere a terra.
La porta della sua stanza si aprì e subito un paio di mani gelate come il ghiaccio la aiutarono a tirarsi su e la rimise a letto.
"Signororina deve restare a letto fino a che non avrà recuperato le forze!"
La voce che le parlava era dolce e armoniosa ma c'era una cosa strana...era inglese. Guardò il suo salvatore e in modo strano e stupito, era un uomo biondissimo e davvero bello.
Sembrava un'angelo, aveva la pelle bianchissima come il camice da medico che portava. Le stava sorridendo ed a Vera sembrava impossibile non ricambiare.
All'improvviso entrarono nella stanza altre due persone, un uomo con capelli neri vestito da poliziotto e vicino a lui c'era una ragazza con un volto familiare.
Vera la riconobbe subito, era la ragazza del pick - up.
L'uomo si rivolse al dottore che nel frattempo stava guardando una cartella.
"Carlisle, come sta?"
"Direi che si sta riprendendo in fretta, ha una leggera commozione celebrale dovuta dalla botta che ha preso alla testa, ma per il resto direi che è solo molto spaventata!"
Tutti la guardarono e lei oltre ad essere confusa era sorpresa, aveva sentito l'uomo vestito da poliziotto chiamare il medico Carlisle.
"Scusatemi, sono un pò confusa...dove mi trovo? Chi siete? Io...non.."
Il dottore si avvicinò e con un sorriso comprensivo disse:
"Ti trovi nell'ospedale di Forsk, io sono il dottor Carlisle. Bella ti ha trovato verso la foresta, ha detto che sei sbucata fuori all'improvviso e che per poco non ti investiva."
Vera non credeva alle sue orecchie, Forks? Carlisle? Bella???? Ma come poteva essere?? Prima era a Venezia ed ora era a Forks?
"E' uno scherzo vero? Non posso essere a Forks, anzi dentro il libro!"
Tutti la guardarono confusi, l'uomo vestito da poliziotto disse:
"Stai tranquilla, hai preso una bella botta è normale che tu sia un pò confusa e spaventata! Io sono l'Ispettore Swan...ma chiamami Charlie Swan, e questa è mia figlia Isabella Swan, ma preferisce essere chiamata..."
"Bella..." aggiunse Vera senza pensarci.
"Si...vi conoscete?"
"No...o solo provato a immaginare..." disse sorridendo Vera.
A quel punto Bella che era rimasta zitta per tutto il tempo intervenne.
"Come ti chiami?"
"Io sono Vera, sono italiana vivo a Venezia!"
"Davvero? Bello..."
Carlisle si avvicinò a Vera e disse:
"Bella, Vera ha bisogno di riposare parlerete più tardi"
Tutti salutarono Vera e uscirono dalla sua stanza, e lei si lasciò andare sopra il cuscino. La finestra era aperta e fuori pioveva a più non posso, si accorse che quella non era Venezia, ma una cittadina ben diversa da essa.
Non sapeva più cosa pensare, per essere uno scherzo era decisamente troppo. Nel tavolino vicino al suo letto c'era un giornale, così decise di prenderlo per fare la prova del nove.
Nella pagina iniziale c'era scritto in grande "Forks Journal", ed era scritto tutto in inglese. Vera lo richiuse rimettendolo al suo posto.
Pensò che fosse un sogno, perchè l'unica alternativa possibile era quella. Così si diede un pizzicoto, ma invece di svegliarsi sentì il dolore.
*Come diavolo ho fatto a finire dentro il libro? E' impossibile...anzi no...direi incredibile!*
Ormai aveva compreso che tutto era estremamente reale e che non era uno scherzo, era veramente a Forks e aveva appena conosciuto alcuni dei protagonisti di Twilight, il suo libro preferito.
Si mise a ridere come una siocca, era pazza di gioia, finalmente il suo sogno si era avverato, avrebbe conosciuto tutti i protagonisti e sarebbe diventata loro amica. Un sogno che si avverava.
*In barba a Mattia!* pensò euforica.
Ora pensava solo che voleva uscire di li e andare alla ricerca di ogniuno di loro. Ma questo pensiero inaspettatamente la rabuiò.
Dove avrebbe vissuto? Cosa avrebbe raccontato? E avrebbe detto la verità?
No! Non avrebbe detto la verità per il momento, era complicato da spiegare e in più non voleva farsi prendere per matta. Doveva pensare ad un piano.
Una volta uscita dall'ospedale avrebbe cercato casa o almeno un riparo confortevole, giusto il tempo per trovare un pò di soldi e così comprarsi le cose necessarie per vivere. A Bella avrebbre raccontato che si era appena trasferita a Forks, per motivi di studio, che viveva da sola, e che si trovava in mezzo alla foresta perchè stava facendo una specie di scampagnata per conoscere meglio il posto.
Si! Tutto sarebbe filato liscio, ne era sicura.
Ora felice e contenta poteva permettersi un pò di riposo dopo una giornata così movimentata.
  
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