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Autore: _MartyK_    22/10/2016    1 recensioni
Seoul, Corea del Sud. Anno 2110. Sei ragazzi alieni sbarcano sulla terra con un solo obbiettivo: uccidere gli ibridi nati da relazioni scandalose tra gli umani e i loro predecessori.
Alex e Jungkook sono studenti modello, i classici secchioni del liceo. Tormentati dai bulli, trovano conforto nella cultura e nelle materie scientifiche.
Come s'incroceranno i loro destini?
Dal capitolo 1:
Aveva fame, non di carne umana. Non stavolta.
Aveva fame di complimenti, di adorazione, gli sarebbe piaciuto avere una folla personale di fans. Perchè lui era il migliore, il più bello, il più tenace, possedeva quella marcia in più che nemmeno gli altri cinque messi insieme sarebbero riusciti a raggiungere.
Come avrebbe ucciso gli ibridi? Semplice, partendo dall'interno. No, non dal cuore, ma dai sentimenti.
Gli umani: esseri così patetici da rispondere a qualsiasi questione con cose del tipo 'segui il tuo cuore'. Lui i cuori li divorava.
E avrebbe divorato anche quello della ragazza che aveva appena sfiorato la sua spalla, probabilmente impegnata a dirigersi verso la sua classe. Gli bastò un'occhiata in volto per identificarla con nome e cognome.
Alex Park, la secchiona della 3C.
[Tipo di coppia: Het. Accenni di YoonKook]
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Alex Park, la secchiona della 3C.
Sedici anni appena compiuti, bassa statura, capelli castani e occhi chiarissimi. Troppo chiari per essere davvero coreana.
Aveva provato più e più volte a chiedere ai suoi genitori se avesse origini occidentali e roba simile, ma le avevano risposto sempre negativamente.
Non aveva idea della realtà, non ne aveva proprio idea.


Quel giorno aveva fatto ritardo. Ed era strano, visto l'affettuoso nomignolo che le affibbiavano i suoi adoratissimi compagni di classe.
Non si era alzata di buon umore, ultimamente il tempo era uggioso a Seoul e ciò comprometteva il suo stato d'animo.
Varcò la soglia dell'ingresso nell'istituto e proseguì a testa bassa, stringendosi nel suo zaino, quasi a voler farsi piccola piccola. Era popolare, sì, ma solo per essere intelligente.
Aveva provato a farsi delle amiche, ma queste erano troppo snob, troppo superficiali per avere interessi in comune con lei.
D'altronde, quale sedicenne adora i cosiddetti 'film per bambini' soltanto per scovare il messaggio nascosto in ogni storiella?
Nonostante tutto ci aveva provato.
Suggerendo risposte durante le interrogazioni, svolgendo due volte lo stesso compito per poi passarlo ai compagni e cose del genere. Evidentemente non era abbastanza, forse non avevano bisogno di lei. Già, e lei non aveva bisogno di loro.
Era questo che pensava nel momento in cui andò a sbattere contro uno sconosciuto. Cadde a terra come una pera cotta, ancora una volta non era riuscita a controllare i riflessi.
Si tirò subito su e si pulì la gonna con le mani, borbottando un flebile mianhae e inchinandosi ripetutamente verso quel tizio.
Poi lo guardò meglio.
Alto e snello, ad avvolgere quel corpo c'era un cappotto in pelle nera che gli arrivava fino alle ginocchia, la carnagione diafana e gli occhi così chiari da farle venire i brividi. Le ricordava Jared Leto.
Questo le rivolse un'occhiata gelida, abbassando di poco lo sguardo e puntandolo su di lei. Nemmeno un accenno riguardo alle scuse, niente di niente.
Alex si caricò su una spalla lo zaino e fuggì via, non prima di accorgersi che dietro aveva come delle guardie del corpo, dei tizi vestiti al suo stesso identico modo.
Non sapeva perchè, infondo neanche li conosceva, eppure aveva una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa che non andasse. E in effetti era così.
Qualcosa non andava in quegli occhi azzurri dal taglio a mandorla.







* * *









Appena arrivata in classe, si guadagnò le classiche occhiate di sufficienza da parte del resto della marmaglia. Prese posto verso gli ultimi banchi, quel giorno voleva starsene più appartata. Pochi minuti più tardi il professore di letteratura irruppe in aula e sfidò gli alunni con sguardo minaccioso.
I ragazzi scattarono in piedi come molle e si inchinarono in segno di rispetto. Non proseguì verso la cattedra e non si sedette per smanettare al computer come al solito. Al contrario, restò fermo al suo posto e presentò ben tre nuovi ragazzi.

- Loro sono Jimin, Taehyung e Namjoon- esordì indicandoli. I diretti interessati abbassarono lievemente il capo e si guardarono tra di loro.

- Potete sedervi dove volete- continuò l'uomo.
Jimin, quello basso e castano, si sedette svogliatamente accanto ad un altro ragazzo. Stessa cosa per Namjoon, quello che Alex identificò come 'cresta bionda'.
Solo Taehyung sembrò non recepire il messaggio della ragazza: niente compagni di banco.
Dato l'elevato livello di antipatia che nutrivano verso di lei, si era abituata a non avere esseri umani tra i piedi.
E invece ecco Taehyung, il tizio dallo sguardo glaciale, avanzare con lentezza straziante verso di lei.
Più si avvicinava, più il battito cardiaco di lei accelerava senza motivo e più sentiva addosso lo sguardo di tutti i presenti.
Si fermò a pochi passi da lei, precisamente davanti al suo banco. E fu lì che proferì parola per la prima volta.

- Posso sedermi vicino a te?- domandò.
La voce era calda e melodiosa, strano per appartenere ad un semplice ragazzo di sedici anni. O forse ne aveva di più?
A quella domanda Alex credette di aver perso anni di vita, ovvio che la risposta era un secco no, ovvio. Perchè era rimasta fissa a guardarlo?
La bocca era dischiusa, incapace di emettere alcun suono. Quegli occhi caldi e profondi in grado di scavarle l'anima e di metterla in imbarazzo, eppure erano di ghiaccio. Il tempo e lo spazio non esistevano più, era tutto buio. Buio come l'universo, buio come la notte, c'erano solo loro due.
Si schiarì la voce dopo interminabili secondi passati a contemplare cotanta bellezza e si decise a rispondere in modo positivo.
Sul volto dell'altro comparve un sorrisetto soddisfatto, per poi annuire e starle accanto.


La lezione proseguì in modo regolare e lentamente, il professore illustrava la vita nel Medioevo con così tanta calma che quasi tutti avevano poggiato la testa sul banco, esausti.
Taehyung l'osservava di sottecchi a braccia conserte. Era incredibile, quell'uomo era in grado di far addormentare persino un genio come lui e quella era allerta peggio di un gatto randagio. Incominciò ad insospettirsi.

''E' presa dalla lezione e non si accorge nemmeno del fatto che la sto fissando praticamente dall'inizio. E' strano, o forse... forse l'ho trovata'' pensò tirando un sorriso diagonale.
Il sorriso si spense non appena la ragazza si accorse di lui.

- Qualcosa non va?- si sforzò di chiedergli.
Non è che le piacesse tanto interrompere ore di ascolto per conversare, però tentare non nuoce.
Il ragazzo si finse sorpreso e sbattè ripetutamente le palpebre.

- Uh? No, niente- balbettò.

- E' noioso quando parla- proseguì poi, indicando il professore.

- Non ti fa sonno?-
Alex alzò un sopracciglio scettica, guardandolo come se si trovasse davanti ad uno scarafaggio gigante.

- Affatto. Scusami, ma mi interessa. Devo ascoltare- sventolò una mano davanti al volto dell'altro e poggiò il gomito sul banco, sorreggendosi la testa da un lato. Taehyung sospirò e fissò un punto indefinito della lavagna multimediale.
Era lei l'ibrido e ci aveva appena conversato per più di cinque secondi.







* * *







Dopo tre ore estenuanti, la campanella della ricreazione si decise a suonare. Gli alunni si fiondarono immediatamente al di fuori dell'aula, manco stessero assistendo ad un incendio.
Alex si prese tutto il tempo necessario per mettere a posto i libri e mangiucchiare il panino al salame che le aveva preparato la mamma.
Taehyung si sgranchì le gambe e si alzò, passandole davanti e sfiorando la sua mano in un gesto fintamente involontario e spontaneo.
Dall'ora di letteratura non si erano più parlati e la ragazza rimase piacevolmente sorpresa da quel gesto. Sì insomma, non è che se lo aspettava.
Ritrasse d'istinto la mano e deglutì a vuoto, le gote stavano andando a fuoco per quanto erano rosse.
La scrutò per qualche secondo, girandola e rigirandola prima dalla parte del palmo e poi da quella del dorso.
Perchè si comportava in quel modo pur non conoscendola?
Fece per chiederglielo ma si accorse che in aula non c'era più nessuno. Sospirò e raggiunse la porta della stanza, poggiandosi contro lo stipite.




- L'ho trovata!- esclamò il castano una volta finito nel bagno dei maschi assieme agli altri cinque.

- Che cosa?!- Jin sgranò gli occhi e tirò un sorrisone. Hoseok si aggrappò alla spalla del più grande e si unì alle chiacchiere.

- Vuoi dire l'ibrido?- quasi urlò. Yoongi gli tirò uno scappellotto in testa, scuotendo il capo con fare melodrammatico.

- Urlalo al mondo intero che siamo alieni- borbottò. Il corvino si massaggiò la nuca e rivolse un'occhiataccia al compagno.

- Quindi è una ragazza- Yoongi e gli sguardi maliziosi erano inquietanti quando andavano d'amore e d'accordo. Taehyung annuì alle sue parole.

- Voi avete trovato l'altro?- domandò poi. Jin e la combriccola annuirono.

- A quanto abbiamo notato, in questa scuola ce ne sono soltanto due e mi sa che abbiamo azzeccato le classi- sorrise il biondo.

- Perfetto- Jimin scrollò le spalle e fece per uscire dal covo di ritrovo, quando Namjoon lo prese per le spalle e lo costrinse a voltarsi verso di lui.

- Non così in fretta, nano. Dobbiamo attuare un piano per terminarli- annunciò.

- Tae, come credi di riuscire ad abbindolare quella poveretta?- fece Hoseok.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, lasciando che la frangia gli coprisse la visuale. Si portò il pollice alla bocca e mordicchiò l'unghia, sorridendo implicitamente.

- L'ho già fatto- affermò con voce roca. I compagni davanti a lui spalancarono la bocca, esterrefatti.

- Devo solo aspettare che mi venga a pregare di ricambiare il suo amore- continuò.

- Bene e noi come facciamo con l'altro?- chiese Yoongi. Namjoon aprì la porta del bagno, giusto il necessario per sbirciare la situazione di Jungkook, l'altro ibrido.
Sorrise nel vedere che si trovava bloccato contro un muro, segno che di lì a poco i bulli locali lo avrebbero malmenato.

- La risposta ci è servita su un piatto d'argento-
Abbandonarono il cesso e si diressero a passo svelto verso le persone che stavano prendendo a pugni il ragazzo.
Nonostante fossero nuovi in quella scuola, era come se tutti li conoscessero da una vita, come se sapessero fin da subito che lì dentro soltanto loro comandavano. Yoongi prese un ragazzo per le spalle e lo allontanò da Jungkook, lanciandogli uno sguardo infuocato. Anche gli altri bulli si fecero da parte, aspettando che i nuovi arrivati umiliassero quella povera anima in pena.

- Fuori dai piedi- sibilò Jin stringendo le mani in pugni. I ragazzi non se lo fecero ripetere una seconda volta e in men che non si dica il corridoio si svuotò.
Jungkook fissava i sei ragazzi come un topo in trappola, cercando una via d'uscita e appigliandosi alla parete bianca del muro, quasi conficcando le unghie al suo interno. Pur avendo una mente lucida e selettiva, non riuscì a svignarsela.
Yoongi gli stava a due centimetri di distanza, forse anche meno. Fissò le sue labbra e mordicchiò le proprie.
Quelli dietro di lui aspettavano che la smettesse di provocarlo e che gli tirasse una sberla una volta per tutte.
E così fu. Beh, più o meno.
La testa azzurra sferrò un pugno in pieno volto dell'altro, facendolo accasciare a terra per il dolore. Mai nessuno aveva osato coglierlo di sorpresa in quel modo.
Vide il ragazzo inginocchiarsi di fronte a lui e sfiorare il labbro spaccato, passando l'indice per tutta la lunghezza delle labbra e portandoselo alla bocca, leccando il sangue in eccesso.

- Sei buono- sussurrò al suo orecchio in modo sensuale, mordendogli il lobo. Si alzò da terra e porse la mano al corvino, aiutandolo.
Lo salutò con un cenno del capo e scomparì dalla sua vista, con tanto di occhiolino.
Alex aveva visto tutta la scena, non aveva più voglia di panino al salame.







* * *







Quando tornò a casa filò direttamente in camera sua, guadagnandosi le occhiate perplesse di sua madre. Poco importava.
Piuttosto, quei sei ragazzi avevano fatto così tanto scalpore che in meno di cinque ore si erano sparse delle voci per il corridoio scolastico, una sorta di 'leggenda'.
Li avevano soprannominati Bangtan Sonyeondan.
Il motivo per il quale avessero scelto proprio quel nome non se lo spiegava, cioè, cosa c'entravano i proiettili?
Si buttò a peso morto sul letto, prendendo foglio e matita e cercando su internet qualche problema di fisica. Ne risolse una decina in cinque minuti, tutti troppo facili per il suo livello.
Sbuffò e si coricò su di un lato.
Bangtan Sonyeondan, era questo il pensiero che torturava la sua povera mente bacata.
Poi uno sparo.
Trattenne il respiro e si tirò su a sedere.
Altro sparo. La cosa si aggravava.
Spiò il mondo al di fuori della sua cameretta un po' impaurita, sporgendosi verso la finestra.
Sei ragazzi con le magliette sporche di sangue. Li riconobbe all'istante.
Scese le scale e si fiondò verso la porta d'ingresso.

- Dove credi di andare? C'è la polizia!- esclamò suo padre. Alex scosse la testa e uscì comunque, disobbedendo.
Si nascose in un angolo e si prese del tempo per farsi il quadro della situazione: alcuni uomini stesi a terra privi di vita, le auto della polizia circondavano i ragazzi e i poliziotti sparavano ripetutamente contro di loro. Tutto normale se non fosse stato che quelli non si accasciavano a terra.
I proiettili penetravano nella carne dei loro corpi, ma era come se non lo facessero sul serio. Fuoriusciva sangue, ma evidentemente non era sangue vero.
Riconobbe Taehyung alzare le mani e sfoggiare un sorrisetto strafottente.
Le parole delle sue compagne di classe riaffiorarono alla mente:

Su un lato del collo hanno un tatuaggio. Li chiamano Bangtan Sonyeondan perchè sono bellissimi e misteriosi. Li chiamano così perchè si dice che abbiano salvato la patria uscendo vittoriosi dalla guerra.

Scosse la testa. Li chiamavano Bangtan perchè erano a prova di proiettile. Letteralmente.


***
hello genteee!! La Marty è tornata col nuovo capitolo della storia più stramba del secolo D: mi sono scordata di dirvi che ci sono accenni di YoonKook qua e là, mi sa che metto l'avviso nella presentazione della storia -.-'' per il resto boh, rinrazio tutte le meravigliosissime persone che leggono e seguono questa storia e ovviamente jungkookiee16 che è tanto pucciosa da stalkerarmi praticamente dappertutto ahahah XD in senso positivo obv u.u scappo, devo fare inglese. adiosss e baciii _MartyK_ <3
   
 
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